Migrazioni irregolari e welfare invisibile Maurizio Ambrosini, università di Milano, centro studi Medì Lo sviluppo del “welfare invisibile” • Persistente centralità delle famiglie come agenzie di organizzazione dell’accudimento e delle cure verso le persone fragili: specialmente nell’Europa mediterranea, ma non solo • Prolungamento della vita, aumento degli anziani bisognosi di assistenza e partecipazione delle donne al lavoro extradomestico hanno richiesto una ridefinizione organizzativa • Risorse pubbliche sotto forma di indennità di accompagnamento, senza controlli e senza vincoli d’uso • La stratificazione internazionale dell’accudimento L’organizzazione delle cure domestiche • Ricorso a lavoro retribuito come supporto alle famiglie: triangolazione della gestione delle cure; trasformazione della colf in assistente familiare (detta comunemente badante); trasformazione del care-giver familiare in care manager • In Italia, 800.000 lavoratori/trici registrati presso l’INPS; stime di 1,6 milioni: in ogni caso, più dei dipendenti del SSN Che succede all’estero? • Molta reticenza e carenza di dati • In Austria: 2007, sanatoria per i care workers e sistema semi-ufficiale di importazione • In Germania: “segreto manifesto” della soceità tedesca: sistemi di alternanza e pendolarismo (due lavoratrici si alternano sullo stesso posto di lavoro) • A Singapore: più della metà degli anziani è assistita prevalentemente da un care worker immigrato I problemi posti in luce dalle ricerche • Diffusa irregolarità iniziale (soggiorno/ lavoro) • Regolarizzazioni solo parziali del rapporto di lavoro: lavoro “grigio” • Sovrapposizione del ruolo di beneficiario di un servizio e di datore di lavoro • Ambivalenza della “familiarizzazione” • Mancanza di separazione tra lavoro e vita privata • Problema della gestione della maternità a distanza • Difficoltà nel fronteggiare le emergenze • Apparente controllo, in realtà carente Alcuni possibili miglioramenti • Allestimento di luoghi e occasioni di socialità • Aiuto nel gestire la maternità a distanza • Rafforzamento dei rapporti tra welfare formale e welfare invisibile • Superamento della privatizzazione e del rapporto 1:1 (o al massimo 1:2) • Interposizione di un soggetto terzo tra beneficiari e lavoratrici • Iniziative sul fronte del welfare transnazionale Conclusioni • La condizione irregolare come fase transitoria: primo stadio di un percorso di integrazione • Sul versante delle società riceventi: la tensione tra familismo e difesa dei confini • La dimensione transnazionale: famiglie separate dalle migrazioni delle madri • La “stratificazione dell’accudimento”: le ricadute del welfare invisibile e la sfida dei ricongiungimenti • La ricerca di nuovi assetti: dal welfare invisibile a un welfare frugale, ma comunque monitorato e gestito dalle istituzioni pubbliche