Il ruolo del terzo settore nel nuovo welfare fra pubblico e privato Elena Granaglia Torino 15 novembre 2013 Tre grandi prospettive ideali 1) Sostanziale retrenchement: residualità dell’intervento pubblico in ambito di welfare - assunto della non sostenibilità di un modello europeo di welfare ragioni contingenti (austerità) e rischi persistenti di un’unione solo monetaria 2) Ricalibratura centrata sul modello “puro” dello stato sociale attivante, del social investment state - indebolimento di alcune funzioni del welfare State - dalla protezione al sostegno all’attivazione in primis nel mercato del lavoro - protezione residuale (selettività) - indebolimento complessivo azione pubblica D’accordo alcuni rafforzamenti (politiche di investimento e di regolazione, ma…………..) Tre grandi prospettive ideali (cont’) 3) Ricalibratura centrata su un potenziamento delle finalità dello Stato sociale e sul riconoscimento di alcune necessità di rafforzamento dell’azione pubblica Diverso ruolo del terso settore a seconda dei modelli - big society versione conservatrice (la questione delle risorse… ) - terzo settore come largamente sostitutivo di attività pubbliche (welfare contrattuale…welfare rigenerativo in prospettiva distintiva/di contrapposizione rispetto a istituzioni stato sociale) - terzo settore come cruciale, seppure in funzione integrativa/non oppositiva all’interno di uno stato sociale rafforzato Difesa di quest’ultima prospettiva: – caveat: modelli ideali, cenni per la discussione… La pluralità di finalità dello stato sociale (1) La non assicurabilità di molti rischi sociali - sanità, LTC, rischi mercati finanziari/inflazione e pensioni - contro assunto WS come partita di giro al contrario forti pericoli di risk shifting Nuove garanzie in materia di beni relazionali e beni ambientali (spazi contro la solitudine, per la costruzione della cittadinanza multi-culturale, sostegno alle attività private di cura…. ) La pluralità di finalità dello stato sociale (2) La regolazione dei mercati - desiderabilità della complementarità contro la logica della ineludibilità dei trade off - il welfare come ancella dei mercati - la complementarità fra distribuzione primaria e secondaria - il concetto di equality multiplier e i trenta gloriosi la situazione attuale, i rischi di Sisifo (oltre che le ingisutizie) e la strategia della pre-distribution - la conciliazione e la cura come attività umana fondamentale (Beveridge) La pluralità di finalità dello stato sociale (3) Il che non significa ignorare - carattere contingente stato nazione - ma situazione attuale e - limiti sussidiarietà verticale: assistenza, ammortizzatori in deroga - limiti welfare contrattuale: Chrysler e la ripartizione del rischio, GM - importanza politiche per sostegno al lavoro - le grandi carenze nel nostro paese - ruolo selettività, vedi RMI - ma limitata - cfr. limiti: (difficoltà del targeting, rischi di re-ranking, paradosso di Korpi-Hirschman, disincentivi al lavoro…) La pluralità di finalità dello stato sociale (4) Desiderabilità per tutti di garantire una serie di condizioni - nulla di deresponsabilizzante, omogeneizzante in sé - il concetto di capacità - una base di condizioni a tutti necessaria - l’attenzione alle libertà nelle modalità di realizzazione In questa prospettiva, ruolo importante del terzo settore nelle diverse configurazioni, ma nel contesto anche di una rafforzata azione pubblica - cosa intendere? Il ruolo di una rafforzata azione pubblica (1) Riconoscimento della pluralità delle forme organizzative, la capacità degli attori privati di servire finalità pubbliche, ma - attenzione alla delegittimazione sempre e comunque dell’offerta pubblica - l’esempio del SSN (e le tante libertà possibili anche per il terzo settore - Krugman e Obamacare - la distinzione fra settori: sanità vs LTC Il ruolo di una rafforzata azione pubblica (2) Rafforzamento del «pubblico» nelle modalità di funzionamento delle organizzazioni pubbliche - la “socialità” nell’erogazione dei beni sociali - l’ethos pubblico e i limiti del New Public Management - il peso delle incompatibilità (vs. art. 18) Implicazioni anche per il rafforzamento del terzo settore - l’esempio delle gare (contro una visione riduttiva del value for money) In conclusione Riconoscimento dei tanti limiti azione pubblica e potenzialità del terzo settore, ma contro posizioni oppositive - d’altro canto, realtà attuale regionale Considerazioni utopiche?