Analisi e Gestione del Rischio Lezione 5 Calcolo della volatilità La scelta dell’informazione • Informazione storica – Vantaggi: dati storici possono essere usati per la previsione di rischi futuri su un largo numero di mercati – Svantaggi: la storia non si ripete mai nello stesso modo, ed è difficile prevedere i cambiamenti strutturali, che sono invece al centro dell’interesse del risk-manager • Informazione implicita – Vantaggi: l’analisi cross-section dei prezzi (es volalità implicite) può estrarre la previsione di mercato del rischio, inclusi i cambiamenti strutturali – Svantaggi: è disponibile per un numero limitato di mercati sufficientemente liquidi. • L’informazione cui è interessato il risk-manager riguarda la distribuzione dei rendimenti, in prima approssimazione la loro volatilità. Volatilità storica • Un’alternativa alla stima della volatilità implicita è l’utilizzo della volatilità storica • La volatilità storica non richiede la presenza di un mercato delle opzioni liquido, ed è applicabile ad un largo numero di mercati • La stima della volatilità storica è pero rivolta al passato (backward looking) e soggetta a due problemi – Rischio di stima della volatilità – Rischio di modello (fluttuazione della volatilità) Il rischio di stima • Il rischio di stima della volatilità, rispetto allo stimatore classico di volatilità, può essere ridotto ricorrendo a informazione su – Quotazioni di apertura e di chiusura della giornata – Quotazioni massime e minime della giornata • Stimatori: i) Garman e Klass; ii) Parkinson; iii) Rogers e Satchell; iv) Yang e Zhang Rischio di stima (1) • Oi e Ci rispettivamente prezzi di apertura e chiusura del giorno i. • Hi e Li rispettivamente prezzi massimo e minimo del giorno i. 2 T H i Li 1 2 • Parkinson: ̂ P T i 1 4 ln 2 2 2 Oi Ci 1 H i Li 1 2 ̂ P a 1 a 1 f 4 ln 2 T i 1 f T • GK Rischio di stima (2) • Definiamo: oi = Oi – Ci-1, hi = Hi – Oi, li = Li – Oi, ci = Ci – Oi. Inoltre 2o e 2c sono le varianze calcolate sui prezzi di apertura e chiusura rispettivamente T 1 2 hi hi ci li li ci • Rogers-Satchell : ̂ RS T i 1 2 2 2 2 ˆ ˆ ˆ ˆ • Yang-Zang: YZ O k C 1 k RS Rischio di stima (3) • Parkinson: 5 volte più efficiente – Rendimento medio = 0; “opening jump” f = 0 • Garman e Klass: 6 volte più efficiente – Rendimento medio = 0; “opening jump” f 0 • Rogers e Satchell: – Rendimento medio 0; “opening jump” f = 0 • Yang e Zhang: – Rendimento medio 0; “opening jump” f 0 26 /0 9/ 00 27 /0 9/ 00 28 /0 9/ 00 29 /0 9/ 00 30 /0 9/ 00 01 /1 0/ 00 02 /1 0/ 00 03 /1 0/ 00 04 /1 0/ 00 05 /1 0/ 00 06 /1 0/ 00 07 /1 0/ 00 08 /1 0/ 00 09 /1 0/ 00 10 /1 0/ 00 11 /1 0/ 00 12 /1 0/ 00 13 /1 0/ 00 Esempio: dati sul Mib30 47000 46000 45000 44000 43000 42000 41000 I risultati dell’elaborazione Data 27/09/00 28/09/00 29/09/00 02/10/00 03/10/00 04/10/00 05/10/00 06/10/00 09/10/00 10/10/00 11/10/00 12/10/00 13/10/00 h 1.57304% 0.00000% 0.24260% 1.87499% 0.72456% 0.59880% 0.15623% 0.17383% 0.00222% 0.29532% 0.12797% 0.54148% 3.39528% l 0.00000% -1.42275% -0.97856% 0.00000% -0.48452% -0.67934% -0.49416% -1.60912% -1.25356% -0.77015% -1.77694% -2.07786% 0.00000% Volatilità Numero Osservazioni o c (h - l)^2/(4*ln2) h(h-c)+l(l-c) -1.08562% 0.90659% 0.00892% 0.01048% 0.39039% -0.79109% 0.00730% 0.00899% 0.26074% -0.81075% 0.00538% 0.00420% -0.34253% 1.72715% 0.01268% 0.00277% -0.06747% 0.11533% 0.00527% 0.00732% -0.42497% 0.19419% 0.00589% 0.00836% 0.37639% -0.19563% 0.00153% 0.00202% 0.05003% -1.45675% 0.01147% 0.00529% -0.45117% -0.97338% 0.00569% 0.00353% 0.65145% -0.12238% 0.00409% 0.00622% -0.89458% -1.27056% 0.01309% 0.01079% 0.56945% -1.48141% 0.02475% 0.02335% -1.41515% 3.39528% 0.04158% 0.00000% Apertura Chiusura Parkinson Rogers-Satchell 0.65599% 1.40101% 1.06566% 0.84726% 13 Yang-Zhang k=0.1875 1.17542% Rischio di modello • Oltre al rischio di stima, la volatilità stessa del mercato può cambiare nel corso del tempo. • Modelli Garch: shock che raggiungono il rendimento ne modificano la volatilità al periodo successivo • Modelli a volatilità stocastica: la volatilità del rendimento è influenzata da shock che possono essere correlati con shock che raggiungono il rendimento stesso (ma la correlazione non è perfetta) 03/01/00 03/11/99 03/09/99 03/07/99 03/05/99 03/03/99 03/01/99 03/11/98 03/09/98 03/07/98 03/05/98 03/03/98 03/01/98 03/11/97 03/09/97 03/07/97 03/05/97 03/03/97 03/01/97 03/11/96 03/09/96 03/07/96 03/05/96 03/03/96 03/01/96 03/11/95 03/09/95 03/07/95 03/05/95 03/03/95 La volatilità del Mib30 0.25 0.2 0.15 0.1 0.05 0 Modelli Garch(p,q) • La distribuzione del rendimento condizionale alla volatilità è normale, ma la volatilità varia nel tempo con un processo autoregressivo di tipo ARMA(p,q). Ad es. il Garch(1,1) è: t ~ N 0, t Rt t 2 t 2 1 t 1 1 2 t 1 Garch: ABC… • In un modello Garch la distribuzione NON condizionale dei rendimenti non è normale, ed in particolare ha code “grasse” (“fat-tails”): eventi estremi sono più probabili rispetto alla distribuzione normale • In un modello Garch la varianza futura è prevista ricursivamente dalla formula 2 2 ˆ t i 1 1 ˆ t i 1 • Il grado di persistenza è dato da 1 + 1 1 Un Garch particolare… • Assumiamo: = 0 e 1 + 1 = 1. In questo caso abbiamo un Garch integrato (Igarch): – i) la volatilità è persistente: ogni shock rimane per sempre nella storia della volatilità – ii) il miglior previsore della volatilità al tempo t + i è quella al tempo t + i – 1. – iii) la volatilità al tempo t è data da ( 1) 1 2 t 2 t 1 2 t 1 …di nome EWMA • Notiamo che l’IGarch(1,1) con = 0 corrisponde a un modello in cui la volatilità è calcolata come una media mobile a pesi che decadono esponenzialmente (EWMA). • Il modello, con parametro = 0.94, è impiegato da RiskMetrics™ per valutare volatilità e correlazioni. • Il modello corrisponde a una stima di volatilità che pesa in maniera decrescente le osservazioni più recenti (il parametro usato corrisponde a 75 osservazioni) Stime di volatilità: il Mib30 Ghost feature • La modulazione dei pesi nella opzione EWMA consente di ridurre il cosiddetto problema della ghost feature nei dati • Ghost feature: uno shock continua a avere effetto sulla stima del VaR per tutto il periodo in cui resta nel campione, e quando ne esce la stima di VaR cambia senza un motivo apparente. Attribuire pesi via via decrescenti agli shock attutisce questo fenomeno.