La programmazione didattica, in termini generali, può essere organizzata o secondo una
prospettiva seriale che segue le linee della logica disciplinare o secondo una prospettiva
modulare che, pur tenendo presenti le esigenze disciplinari, risulta particolarmente attenta
ai vari processi apprenditivi.
Ogni modulo didattico è un micro-curricolo, autoconsistente, che include gli elementi essenziali
costitutivi quali:
La caratteristica di un modulo è la possibilità di combinarlo variamente con altri, in relazione
alle competenze o qualificazioni previste, nonché ai soggetti alunni cui è destinato.
La realizzazione di ogni modulo didattico avviene secondo una procedura affermata che è quella
dell’ algoritmo didattico, la cui sequenza risulta articolata nel modo seguente:
Il cui risultato determina la scelta successiva
Pre-test/analisi della situazione/prove d’ingresso
I moduli didattici raggruppano blocchi tematici o unità didattiche che costituiscono gli
elementi minimi di programmazione, in relazione al perseguimento di obiettivi formativi
specifici.
Unità didattica
Calcolare
l’area dei
rettangoli
Unità didattica
Calcolare
l’area dei
trapezi
Unità didattica
Calcolare
l’area dei
triangoli
Unità didattica
Calcolare
l’area dei cerchi
In questo senso, mentre l’ unità didattica
è rivolta al raggiungimento di obiettivi
formativi specifici a breve termine, in
qualità di microunità curricolare, il modulo
didattico assume il significato di unità della
programmazione educativa rivolta al
perseguimento di obiettivi formativi a medio
termine o a lungo termine.
Il modularismo prevede una struttura della mente che si distingue, almeno per
quel che riguarda i sistemi di analisi dell’input (in particolare, percezione e linguaggio),
in strutture verticali (i moduli, appunto) che trasformano computazionalmente gli
input in rappresentazioni; tali rappresentazioni vengono quindi offerte alla parte centrale
del sistema cognitivo e costituiscono le componenti prime della struttura del pensiero.
I moduli in quanto sistemi di analisi dell’input hanno cinque sostanziali caratteristiche:
J.A. Fodor, La mente modulare, Il Mulino, Bologna, 1999
Durante il loro funzionamento non possono avere accesso né in
generale alla rappresentazione delle conoscenze dell’individuo,
memorizzata a lungo termine, né ad informazioni comunque
provenienti da altre parti del sistema cognitivo dell’individuo,
ed è questo che consente la loro velocità di funzionamento.
Sono strutture altamente specializzate che
possono analizzare tipi di input molto
particolari e differenziati da modulo a
modulo; un modulo che, per esempio, serva
a individuare il soggetto in una frase udita
non può svolgere un altro tipo di compito.
J.A. Fodor, La mente modulare, Il Mulino, Bologna, 1999
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modulo didattico