====== INVESTIRE INFORMATI ================ Informazione sulla gestione del risparmio. Edito da ADUC, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori. Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze URL: http://investire.aduc.it A cura di: - Alessandro Pedone, pianificatore finanziario - Giuseppe D'Orta, consulente finanziario indipendente Sede Aduc Investire Informati di Napoli Viale Albino Albini 22, 80127 Napoli Email: [email protected] ------------------------------------------Il numero integrale è scaricabile a questi indirizzi in formato TXT o PDF: http://investire.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Investire-2015-02.txt http://investire.aduc.it/generale/files/file/newsletter/Investire-2015-02.pdf ------------------------------------------Servizio di consulenza: http://sosonline.aduc.it/info/consulenza.php Archivio dal 08-01-2015 al 18-02-2015 2015-02 EDITORIALI - Banche e investitori: un rapporto basato sulla fiducia? http://investire.aduc.it/editoriale/banche+investitori+rapporto+basato+sulla+fiducia_22867.php ARTICOLI - Piano strategico Poste Italiane. Risparmiatori: occhi molto aperti! http://investire.aduc.it/articolo/piano+strategico+poste+italiane+risparmiatori+occhi_22785.php LETTERE - Mutuo in Franchi Svizzeri http://investire.aduc.it/lettera/mutuo+franchi+svizzeri_269485.php - Assicurazioni legate al mutuo http://investire.aduc.it/lettera/assicurazioni+legate+al+mutuo_269471.php - Deposito Vincolato Banca Etruria http://investire.aduc.it/lettera/deposito+vincolato+banca+etruria_269469.php - Libretto Smart Poste Italiane http://investire.aduc.it/lettera/libretto+smart+poste+italiane_269428.php - Penale per pagamento...anticipato! http://investire.aduc.it/lettera/penale+pagamento+anticipato_269381.php - Una crescita dei prezzi senza fine? http://investire.aduc.it/lettera/crescita+dei+prezzi+senza+fine_269380.php - Vecchi titoli del Regno d'Italia http://investire.aduc.it/lettera/vecchi+titoli+regno+italia_269374.php - AutopzioniBinarie http://investire.aduc.it/lettera/autopzionibinarie_269367.php - Liquidazione Scotti Finanziaria http://investire.aduc.it/lettera/liquidazione+scotti+finanziaria_269297.php - Valuta addebito capital gain http://investire.aduc.it/lettera/valuta+addebito+capital+gain_269159.php - Perdite da trading col Franco Svizzero http://investire.aduc.it/lettera/perdite+trading+col+franco+svizzero_269081.php ------------------------------------------- EDITORIALI 18-02-2015 15:30 Banche e investitori: un rapporto basato sulla fiducia? Ieri sera sono stato ospite in una TV regionale piuttosto importante della Toscana in una trasmissione dove era ospite anche il presidente dell'ABI, Antonio Patuelli, il quale ha fatto il solito discorso sul presunto rapporto di fiducia fra investitore e banca. Patuelli si è spinto a dire che i bancari sono un po' dei “confessori” degli italiani perché per scegliere come investire i propri soldi i clienti racconterebbero ai bancari tutte le cose della loro vita e si costruirebbe così il rapporto di fiducia che, secondo Patuelli ed altri in trasmissione, “dovrebbe essere alla base del rapporto fra banca e clienti”. Niente di più sbagliato! Il rapporto fra banche ed investitori dovrebbe essere un rapporto basato sull'informazione, non sulla fiducia. Le banche non sono liberi professionisti, come potrebbe essere un medico, un avvocato, un commercialista. Le banche vendono i loro servizi e prodotti finanziari cercando di massimizzare il loro profitto. Se un bancario o un promotore finanziario suggerisce l'investimento “A” oppure l'investimento “B” ciò che finisce in tasca alla banca (e – più o meno direttamente - a colui che suggerisce) può cambiare sensibilmente. Facciamo un esempio concreto legato alla particolarissima situazione finanziaria attuale. Chiunque ha un minimo di reale competenza finanziaria sa perfettamente che investire in fondi obbligazionari adesso è pressoché insensato. I costi dei fondi stessi sono, in molti casi, ben superiori ai rendimenti attesi dai titoli che hanno in pancia. Eppure la fetta più grande del denaro affidato alla così detta industria del risparmio gestito, ad oggi, è detenuta in strumenti obbligazionari. L'industria del risparmio gestito non ha alcun interesse a smobilizzare tutti quei soldi che quasi certamente non renderanno nulla ai propri clienti (e molto probabilmente subiranno delle perdite), ma continuano a rappresentare un flusso di ricavi importante per le banche. Ugualmente sappiamo che anche l'azionario, specialmente quello USA, ha prezzi a dir poco molto tirati. Qui si può discutere su quando e come inizierà la fase negativa, ma non si può discutere sul fatto che si tratta, oggi più che quattro o cinque anni fa, di un investimento particolarmente rischioso. Ciò nonostante, il messaggio che un po' tutti gli istituti finanziari hanno mandato nelle loro direttive di inizio anno è quello di suggerire agli investitori, per i nuovi soldi che portano, di privilegiare la componente azionaria. Perché? Perché il consiglio tendenzialmente più saggio per la maggior parte degli investitori, ovvero quello di restare liquidi in attesa che la situazione si normalizzi, non è un'opzione che può essere presa in considerazione. Questo perché nessuno guadagna niente dal restare liquidi: “da qualche parte i soldi si devono impiegare” altrimenti la baracca chiude. Allora, meglio le azioni perché queste ultime, rispetto alle obbligazioni, hanno almeno la speranza di guadagnare più dei costi che l'industria del risparmio gestito fa pagare al cliente. Ma questo è un problema dell'industria del risparmio gestito, non del singolo cliente il quale, secondo Patuelli ed altri, dovrebbe fidarsi di ciò che gli dicono in banca, mentre la banca racconta al cliente ciò che è più conveniente per lei e non certo per il cliente stesso. In questa sede non voglio soffermarmi tanto sul problema dell'opportunità o meno, in questa fase, di investire in azioni. Potrebbero esserci anche degli argomenti per i quali qualcuno possa scegliere consapevolmente di correre questo rischio e potrebbe anche andargli bene per un po'. Il punto è capire che tantissimi di quelli che in questo momento stanno investendo in azioni, consigliati dai vari venditori dell'industria del risparmio gestito non si rendono minimamente conto del reale rischio che stanno correndo. Ciò accade perché suggerire di investire in azioni è ciò che maggiormente conviene all'industria del risparmio gestito, non certo agli investitori. Uno delle ragioni fondamentali per le quali è nato questo spazio sul sito dell'Aduc è proprio per cercare di dare delle informazioni agli investitori privati affinché smettano di basare il proprio rapporto con la banca sulla fiducia e inizino a fondarlo sull'informazione, sulle conoscenze. A distanza di molti anni, devo dire che molti hanno compreso qual è il vero ruolo delle banche e la fiducia nel sistema bancario, per fortuna, è ai minimi storici. Molti hanno compreso che la banca suggerisce ciò che conviene a lei e non ciò che conviene al cliente. Quindi, diventa fondamentale che il singolo investitore si crei quel minimo di conoscenze che gli consentano di fare scelte consapevoli oppure, per patrimoni un po' più importanti, si affidi a chi può consigliarlo in modo indipendente. Alessandro Pedone ------------------------------------------ARTICOLI 14-01-2015 16:00 Piano strategico Poste Italiane. Risparmiatori: occhi molto aperti! Il mese scorso l'amministratore delegato delle Poste Italiane, Francesco Caio, ha presentato – in pompa magna - il piano strategico per il 2020 con grandi paroloni e grandi progetti. Dalla stampa leggiamo che uno degli obiettivi è quello di aumentare i ricavi e gli utili dal settore della vendita di strumenti finanziari ai propri clienti. “Si punterà sui cosiddetti fondi comuni di investimento flessibili, con la possibilità di un rendimento maggiore rispetto alle briciole dei titoli tradizionali.” Chi segue questo sito da più tempo, sa benissimo che questi fondi sono sostanzialmente un modo per drenare risparmio dalle mani dei risparmiatori alle mani degli intermediari finanziari. Le Poste, ormai da tempo, sono a tutti gli effetti degli intermediari finanziari con la caratteristica peculiare di avere un bacino di clientela vastissimo e spesso particolarmente poco preparato finanziariamente. Da tempo conosciamo ormai i vari “giochetti” che le Poste stanno mettendo in campo per piazzare questi prodotti finanziari. Giochetti anche al limite della correttezza commerciale. Trascriviamo di seguito un'esperienza di una cliente delle Poste per mettere in guardia i nostri lettori da questi comportamenti. La scorsa settimana la mia amica M (non posso scrivere il nome, "c'è la privacy") riceve una cartolina gialla, simile a quegli avvisi di raccomandata che preannunciano una multa. A scriverle è Poste Italiane, che la invita a mettersi in contatto con l'ufficio postale di via Mauroner a Trieste per comunicazioni sul conto. La mia amica non possiede conti in banca o in posta e l'unico contatto con quell'ufficio postale è la cointestazione del conto su cui sua madre anziana e malata riceve la pensione. Chiama subito il numero indicato, ma l'addetta non può dirle niente al telefono perché l'argomento è complesso e "perché c'è la privacy", e la convoca nel suo ufficio il giorno seguente. Comprensibilmente preoccupata, la mia amica M insiste per tentare di farsi dire il motivo di tanta fretta e riservatezza, ma l'impiegata è irremovibile dietro ad un fermo "c'è la privacy". Per presentarsi all'appuntamento prende tre ore di permesso non retribuito, due autobus per andare e due per tornare, quindi tutto a proprie spese, senza contare la notte insonne temendo che sua madre avesse combinato chissà cosa. Il giorno seguente la mia amica M si presenta all'appuntamento con qualche minuto di anticipo. Dalla porta chiusa si sente distintamente l'impiegata parlare ad alta voce con una signora. Passano 5 minuti, la porta sempre chiusa, si parla di investimenti. 10 minuti, si aggiunge qualche persona in attesa, mentre l'impiegata propone alla signora le obbligazioni di Poste Italiane. 15 minuti, le persone in attesa vengono a conoscere l'esistenza delle obbligazioni "Strutturate" e quelle "Plain Vanilla". 20 minuti, oramai tutta la sala conosce i risparmi, gli investimenti e le disponibilità finanziarie della signora. 25 minuti, per la mia amica si è fatto tardi. Bussa, apre la porta, comunica che deve andare via, chiede se il motivo della convocazione siano le obbligazioni, ma la risposta è di nuovo l'argomento è complesso oltre che un oramai ridicolo "c'è la privacy" che fa scoppiare in una fragorosa risata tutta la sala. In compenso le viene proposto un nuovo appuntamento, che la mia amica rifiuta. Non saprà mai perché è stata convocata, anche se il sospetto delle obbligazioni è forte. Nell'attesa di un improbabile commento da parte di Poste Italiane, qualche domanda è d'obbligo. Perché Poste Italiane usa questi sistemi per vendere i suoi prodotti? Quante persone ha abbindolato con queste obbligazioni che fanno guadagnare solo chi le vende? Quante ore fa sprecare alla gente con questi meschini stratagemmi? Forse perché i cittadini sono sudditi ed il loro tempo non vale niente? Infine: dov'è la privacy in quell'ufficio postale? La privacy si invoca solo quando si tratta di rompere le scatole alla gente? Chi sono i responsabili che hanno messo in piedi questa schifezza? Sono ancora al loro posto? Purtroppo le Poste sono diventate ormai un supermercato che deve vendere quello che ha nello scaffale e lo fa con un po' tutti i mezzi possibili. Nel campo finanziario, questo sistema è particolarmente pericoloso per i risparmiatori poiché spesso né chi fisicamente fa la vendita né – tantomeno – il cliente capisce esattamente l'oggetto della negoziazione. Da parte nostra, noi ribadiamo il consiglio generale che diamo a tutti i clienti delle Poste. Gli unici strumenti che vale la pena di prendere in considerazione sono quelli emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, ovvero buoni postali fruttiferi e libretti postali. Col tempo, questi strumenti sono stati resi sempre meno attraenti e validi, ma restano strumenti molto semplici da capire, senza “fregature” nascoste, anche se poco remunerativi. Ma molto meglio di strumenti potenzialmente più remunerativi ma pieni di costi e di rischi non ben comprensibili e che quindi vanno a vantaggio più delle Poste che del risparmiatore. Il “piano strategico” per il 2020 di Poste Italiane, quindi, implica un bel campanello d'allarme per i risparmiatori clienti delle Poste. E' molto probabile, se dalle parole si passerà ai fatti, che i clienti saranno sempre più sollecitati, anche con metodi poco ortodossi, e con “promesse” vane, a sottoscrivere prodotti finanziari poco efficienti, pieni di costi e di rischi che la maggioranza dei sottoscrittori non sarà in grado di comprendere pienamente. Occhio! Alessandro Pedone ------------------------------------------LETTERE 15-02-2015 00:00 Mutuo in Franchi Svizzeri Ho sottoscritto alcuni anni fa un mutuo in Franchi Svizzeri. L'ultimo rendiconto che mi hanno presentato è stratosferico. Potete aiutarmi a capire se i conteggi sono giusti? Maurizio, da Roma Risposta: Ci occorre, come ovvio, la documentazione che ci può inviare. Possiamo iniziare col dire che i mutui in valuta che abbiamo verificato presentano alcuni aspetti non proprio chiari come il derivato implicito nel contratto ed anche il meccanismo che si applica in caso di estinzione anticipata o di surroga. Da valutare anche il rispetto della legge sull'usura. In poche parole, quindi, ci possono essere motivi di rivalsa ma bisogna verificarli sul campo. ------------------14-02-2015 00:00 Assicurazioni legate al mutuo Avrei cortesemente bisogno di un consulto sulla possibilità di poter richiedere rimborso sulle mie polizze legate al mutuo bancario che sto surrogando. Una è una Assicurazione chiamata VITA VALORE e l'altra è FAMIGLIA ASSICURATA entrambe prodotti di CARIGE ASSICURAZIONI. Una l'ho chiusa e ho ricevuto risposta dalla compagnia l'altra è ancora in essere. Purtroppo non so come muovermi. Alessio, da Milano (MI) Risposta: Deve semplicemente fare richiesta di rimborso della quota-parte di premio unico anticipato di cui non ha goduto. Il Decreto Legge 179/2012 convertito dalla Legge 221/2012, all'articolo 22 comma15-quater e seguenti prevede che nei contratti di assicurazione connessi a mutui e ad altri contratti di finanziamento, per i quali sia stato corrisposto un premio unico il cui onere è sostenuto dal debitore/assicurato, le imprese, nel caso di estinzione anticipata o di trasferimento del mutuo o del finanziamento, restituiscono al debitore/assicurato la parte di premio pagato relativo al periodo residuo rispetto alla scadenza originaria, calcolata per il premio puro in funzione degli anni e della frazione di anno mancanti alla scadenza della copertura nonché del capitale assicurato residuo. Al massimo possono trattenere dall'importo dovuto le spese amministrative effettivamente sostenute per l'emissione del contratto e per il rimborso del premio, a condizione che le stesse siano indicate nella proposta di contratto, nella polizza ovvero nel modulo di adesione alla copertura assicurativa. Tali spese non devono essere tali da costituire un limite alla portabilità dei mutui/finanziamenti ovvero un onere ingiustificato in caso di rimborso. In alternativa, ma solo su richiesta del debitore/assicurato, forniscono la copertura assicurativa fino alla scadenza contrattuale a favore del nuovo beneficiario designato. Importante notare che le disposizioni si applicano a tutti i contratti, compresi quelli commercializzati precedentemente all'entrata in vigore del decreto. In attesa di istruzioni di Vigilanza, al momento assenti, la quota di premio da rimborsare viene ritenuta congrua dall'Arbitro Bancario Finanziario se tiene conto della durata complessiva della polizza e del tempo che manca alla scadenza. La legge prevede infatti che si tenga conto anche del capitale assicurato residuo, ma non vi sono istruzioni sulla modalità di calcolo. Anche in precedenza vi erano stati numerosi pronunciamenti favorevoli alla clientela da parte di Tribunali e di recente dell'Arbitro Bancario Finanziario. ------------------14-02-2015 00:00 Deposito Vincolato Banca Etruria Buongiorno, gradivo sapere l'opinione di Aduc sulla questione, Meglio disinvestire??? Normale scadenza fine Aprile Grazie Mirco, da Bologna (BO) Risposta: Per Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, posta in amministrazione straordinaria da parte della Banca d'Italia, valgono le stesse considerazioni fatte un anno e mezzo fa per Banca delle Marche: http://investire.aduc.it/comunicato/banca+marche+cosa+fare+dopo+commissariamento+deciso_21579.php In due parole, i depositi fino a centomila euro sono garantiti non tanto dal Fondo Interbancario quanto dall'opportunità di far permanere stabile l'intero sistema. Le stesse nuove Direttive UE, le quali prevedono in caso di intervento governativo la "partecipazione" (vale a dire le perdite) anche degli obbligazionisti di ogni categoria se necessario, salvano i depositi fino a centomila euro. ------------------13-02-2015 00:00 Libretto Smart Poste Italiane Circa due anni fa, in seguito ad una vendita di un immobile, ho aperto un libretto smart con Poste Italiane. Mi era stato promesso un tasso di interesse del 2,0%. Nel luglio 2013 verso la cifra di 140.000 euro. A gennaio 2014 gli interessi ammontano a 1311,78 euro. Nel 2014 dovendo acquistare una casa prelevo in aprile 50.000 euro e il 27 dicembre chiudo il libretto. Prima di chiudere il libretto incontro il consulente delle poste che mi fa un precalcolo degli interessi che avrei maturato alla chiusura e mi fa una stima di circa 1300 euro. Quando vado a chiudere effettivamente il libretto trovo la sorpresa di soli 294,21 euro di interessi. La motivazione che mi viene data dalla consulente finanziaria è che in precedenza non aveva notato che era stato fatto un prelievo e che mantenere il tasso del 2% la cifra non doveva essere toccata. Faccio notare che il tasso di interesse così calcolato era del 0,29%, molto lontano dal 2%. La risposta molto secca è stata che mi avevano dato anche troppo! Vorrei sapere se il conteggio è regolare o ci sono gli estremi di truffa e per un ricorso. Giancarlo, da Mirandola (MO) Risposta: Ha accettato le condizioni del libretto Smart al momento della sottoscrizione e quindi, se le condizioni applicate sono quelle previste, non vi è modo di accampare pretese nonostante la disattenzione dell'addetto in quel giorno. ------------------11-02-2015 09:10 Penale per pagamento...anticipato! Mi trovo in una situazione a mio avviso surreale, ho acquistato un prodotto con finanziaria Carrefour Banca da pagare con 18 bollettini postali da 23 euro l'uno. scadenza ogni 10 del mese. Invece di andare al 10 del mese, abbiamo pagato i bollettini almeno due settimane prima e altre volte due bollettini contemporaneamente per finire prima. Siamo stati subbissati di telefonate da parte di un recupero crediti, che a loro dire io stavo pagando in ritardo, o comunque questi pagamenti in anticipo sfasavano il loro sistema per cui ho dovuto pagare una sanzione di altre 15 euro come se fossi ritardatario.Dopo aver chiarito il tutto continuano a cercarmi per altri ipotetici ritardi, che di fatto sono delle forme di pagamento anticipato. Al momento risulto essere iscritto nel registro non so come chiamarlo dei debitori, come posso risolvere questa situazione? Fabio, da Selargius (CA) Risposta: Qualsiasi voce di costo deve essere prevista dalle condizioni contrattuali. Ci piacerebbe leggere queste condizioni che prevedono una penale per aver pagato la rata troppo presto. Sulla legittimità di una simile penale nutriamo comunque molte perplessità. Ancora di più non comprendiamo come sia stato iscritto nei cattivi pagatori. Infine, deve essere approfondito il tasso ai fini dell'usura. Ci sono tutte le condizioni per ricorrere all'Arbitro bancario finanziario e domandare anche i danni: http://sosonline.aduc.it/scheda/arbitro+bancario+finanziario_16598.php Anche il recupero crediti, come al solito, ha ecceduto nel tempestare di telefonate i clienti. Cosa vietata dal Regolamento del Garante Privacy. ------------------11-02-2015 00:00 Una crescita dei prezzi senza fine? Buongiorno e grazie per il vostro servizio, nei vostri editoriali state sostenendo già da diversi mesi che i titoli obbligazionari italiani sono estremamente sopravvalutati e che ci troviamo di fronte ad una sorta di bolla che fra un certo tempo determinerà un crollo dei prezzi. Il 19/11/14 Alessandro Pedone parlava di “follia che sembra s'impossessi degli operatori finanziari”, di “una enorme sopravvalutazione” e che “questi prezzi sono fuori dal mondo”, oppure il 9/7/14 di “prezzi chiarissimamente assurdi”. Nonostante queste valutazioni, su cui sono fra l’altro d’accordo, quando nella seconda metà di gennaio la Banca Centrale Europea ha deciso di acquistare titoli di Stato dei vari paesi europei, si è avuto un ulteriore fortissimo balzo dei prezzi dei BTP. Sono rimasto meravigliato perché non mi aspettavo questa crescita dei prezzi. Ad oggi, inoltre, i prezzi dei BTP non risentono di eventuali problemi dell’euro collegati alla vittoria di Tsipras in Grecia. Che cosa ne pensate? Cari saluti Aurelio, da Napoli Risposta: quando si parla di enorme sopravvalutazione ci si riferisce al fatto che oggettivamente ci sono dei dati che indicano che gli acquisti a leva sull'azionario americano hanno raggiunto volumi elevatissimi, ai massimi rispetto a tutte le situazioni simili che abbiamo potuto osservare negli ultimi 15 anni. In particolare nel 2000 prima dello scoppio della bolla High tech, nel 2007 prima della crisi dei sub prime ed ora. Semplicemente è un segnale di allarme ed ognuno deve trarne le proprie conclusioni. Non esiste mai un nesso cosi diretto ed immediato fra causa ed effetto sui mercati finanziari. La prima cosa da fare è riconsiderare la propria propensione al rischio tenendo conto di questi elementi che possono incidere pesantemente in senso negativo sui propri portafogli. La regola è non essere sicuri di niente se non dei rischi che si è disposti a correre. ---------------Ha risposto Roberto Cappiello: http://investire.aduc.it/info/cappiello.php ------------------11-02-2015 00:00 Vecchi titoli del Regno d'Italia Vorrei sapere come comportarmi ora che sono venuto in possesso di alcuni buoni fruttiferi dello stato, per lo meglio del vecchio Regno d'Italia. Online leggo di un'agenzia AGITALIA che si occupa di questi casi, ma leggo anche che non è affidabile. Cosa dice la legge circa la riscossione di vecchi buoni ormai scaduti ma che, prima di questo momento,non si conosceva l'esistenza? Esiste un modo per poter incassare gli stessi buoni? A chi mi dovrei rivolgere? Maro, da Cavallino (LE) Risposta: Agitalia propaga infatti notizie false: http://investire.aduc.it/lettera/vecchi+libretti+buoni+titoli+agitalia_263628.php Per fortuna, alcuni servizi di informazione si sono finalmente accorti di ciò e filtrano gli assurdi comunicati, purtroppo altri ancora ci cascano e quindi le false informazioni continuano a circolare. I diritti relativi a quei titoli sono prescritti da decenni e quindi non si può fare niente. ------------------09-02-2015 00:00 AutopzioniBinarie Desidero sapere la funzione e i compiti che svolge questa società "AutopzioniBinarie", tanto reclamizzata su internet e che riporta inoltre opinioni entusiatiche di chi collabora. Potrebbe essere la solita bufala all'italiana? Giorgio, da Casarano (LE) Risposta: Basterebbe leggere "Madre single guadagna 7650 euro al mese" per capire con chi si ha a che fare, comunque vogliamo impiegare due minuti in più ed aggiungere che ci pare uno dei mille metodi "miracolosi" che vengono pubblicizzati facendo leva sulla voglia, e spesso sul bisogno, di guadagnare. Già le opzioni binarie sono uno strumento ad altissimo rischio ed anche poco trasparente nelle formazione delle quotazioni, qui si aggiunge poi l'immancabile sistema perfetto che consentirebbe enormi guadagni partendo da piccole cifre. Sconsigliamo di affidarsi a questo come a tutti gli altri metodi secondo cui basterebbe seguire dei segnali automatici per guadagnare forti somme. Peggio ancora se si tratta di opzioni binarie, forex e derivati assortiti. ------------------04-02-2015 00:00 Liquidazione Scotti Finanziaria Ho ereditato delle azioni Scotti Finanziaria, ho letto vostre precedenti risposte sulla necessità di consegnarle per ottenere un pagamento. Sono ancora attuali? Carlo, da Roma Risposta: La liquidazione della Scotti Finanziaria, ex Eurogest, è infatti terminata. Il 15 dicembre 2014 è stato messo in pagamento il risultato finale di liquidazione pari ad euro 0,02454140 per azione oppure, per coloro che hanno incassato l’acconto, di euro 0,00854140 per azione. L'importo è uguale per le azioni ordinarie e privilegiate al netto delle ritenute di legge e di altri eventuali oneri previsti nel piano di riparto finale. Spettano anche gli interessi maturati dal 12 aprile 2014 fino all'effettivo incasso del pagamento, che vengono liquidati trimestralmente con riferimento al trimestre precedente all'incasso. Il pagamento è stato effettuato presso gli intermediari aderenti al sistema di gestione accentrata di Monte Titoli S.p.A. per le azioni ivi immesse (“azioni accentrate”) mentre per i titoli non accentrati avviene dietro presentazione, ritiro e successivo annullamento dei certificati azionari detenuti, alla sede della Computershare S.p.A., in via Lorenzo Mascheroni n. 19 - 20145 Milano, e previo appuntamento contattando i seguenti numeri telefonici 02/46776811– 02/46776826 – 02/46776829. Le somme restano a disposizione per cinque anni a partire dal 15 dicembre 2014. Eventuali somme non riscosse entro il termine di prescrizione saranno ripartite tra gli azionisti che avranno incassato il dovuto entro i termini. Le modalità dell'operazione e la modulistica sono disponibili sul sito internet https://plast.serviziotitoli.it/scottifinanziaria.html ------------------28-01-2015 00:00 Valuta addebito capital gain Mi è stato addebitato oggi il capital gain relativo a un'operazione di vendita effettuata in dicembre. Il fatto è che il movimento è stato effettuato oggi mentre la valuta di addebito è il 31 dicembre 2014: è corretto o è un abuso? Fabio, da Boffalora Sopra Ticino (MI) Risposta: Non esiste una precisa regola e quindi gli intermediari procedono in ordine sparso. Alcuni addebitano le operazioni di volta in volta e di conseguenza adottano valuta il giorno stesso dell'operazione. Poiché la liquidazione è su base mensile, molti addebitano con valuta fine mese ed altri ancora con valuta alla fine del mese successivo, dato che l'effettivo versamento avviene entro il giorno 16 del secondo mese che segue quello di riferimento. ------------------22-01-2015 00:00 Perdite da trading col Franco Svizzero Ho perso una cifra considerevole a causa dell'improvviso intervento della Banca Centrale Svizzera che ha cancellato quello che era in pratica un cambio fisso con l'euro e di conseguenza con le altre valute. So benissimo che il mercato forex prevede rischi grandi e non scrivo quindi per piagnucolare contro la mia banca. Ci sono però alcuni aspetti che non mi sono ancora chiari, come ad esempio il prezzo di effettiva esecuzione sul mercato dello stop loss automatico che è partito appena il mio conto non era più capiente rispetto al margine. Vi chiedo se è possibile analizzare la situazione quantomeno per trovare un accordo con la banca che ora reclama il saldo dell'intera operazione, avendomi lo stop azzerato del tutto il conto corrente. Giorgio, da Roma Risposta: Ci fa molto piacere leggere parole ragionate da parte di un cliente consapevole anche ora che ha patito perdite pesanti. L'accaduto costituisce un evento fuori dall'ordinario ma non di quelli impossibili, infatti, ed un cliente consapevole deve tenerne conto. Venendo al quesito, è di sicuro possibile analizzare la situazione partendo dal contratto e dai documenti di legge che si devono firmare, per poi verificare l'applicazione dello stop, anche questa avvenuta in un contesto di mercato appunto fuori dall'ordinario. Può quindi contattare la sede di Roma che si sta occupando già di alcuni casi analoghi all'indirizzo [email protected] ------------------- ------------------------------------------NON DARE PER SCONTATA LA NOSTRA ESISTENZA! 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