====== INVESTIRE INFORMATI ================
Informazione sulla gestione del risparmio.
Edito da ADUC, Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori.
Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze
URL: http://investire.aduc.it
A cura di:
- Alessandro Pedone, pianificatore finanziario
- Giuseppe D'Orta, consulente finanziario indipendente
Sede Aduc Investire Informati di Napoli
Viale Albino Albini 22, 80127 Napoli
Email: [email protected]
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Archivio dal 09-01-2014 al 29-01-2014
2014-02
EDITORIALI
- Poste Italiane: peggiora il disastro per i risparmiatori piu' deboli
http://investire.aduc.it/editoriale/poste+italiane+peggiora+disastro+risparmiatori+piu_21952.php
ARTICOLI
- Perché facciamo sistematicamente scelte finanziarie errate?
http://investire.aduc.it/articolo/perche+facciamo+sistematicamente+scelte+finanziarie_21945.php
- Che ne è della Hypo Bank e dei suoi prodotti? Cosa ne sa il consumatore? Un caso di nebbia informativa
http://investire.aduc.it/articolo/che+ne+della+hypo+bank+dei+suoi+prodotti+cosa+ne+sa_21939.php
COMUNICATI
- Truffa Madoff: 4 miliardi di Usd per le vittime del Dipartimento di Giustizia USA
http://investire.aduc.it/comunicato/truffa+madoff+miliardi+usd+vittime+dipartimento_21951.php
LETTERE
- I giochetti del trading sul Forex
http://investire.aduc.it/lettera/giochetti+trading+sul+forex_263100.php
- Clausola di salvaguardia usura mutuo
http://investire.aduc.it/lettera/clausola+salvaguardia+usura+mutuo_263063.php
- Buoni postali AF e Decreto sui Buoni Postali del 1986
http://investire.aduc.it/lettera/buoni+postali+af+decreto+sui+buoni+postali+1986_263045.php
- Prestito sociale Unicoop Tirreno
http://investire.aduc.it/lettera/prestito+sociale+unicoop+tirreno_262909.php
- My Pension Basic Mediolanum
http://investire.aduc.it/lettera/my+pension+basic+mediolanum_262908.php
- Spese chiusura conto corrente
http://investire.aduc.it/lettera/spese+chiusura+conto+corrente_262905.php
- Penale per bonifico errato
http://investire.aduc.it/lettera/penale+bonifico+errato_262904.php
- investire piccoli risparmi
http://investire.aduc.it/lettera/investire+piccoli+risparmi_262843.php
- contratto di assicurazione sulla Vita "penso a te" di Banca Intesa
http://investire.aduc.it/lettera/contratto+assicurazione+sulla+vita+penso+te+banca_262828.php
- Mancato rimborso malfunzionamento bancomat
http://investire.aduc.it/lettera/mancato+rimborso+malfunzionamento+bancomat_262811.php
- Ritardo estinzione conto corrente
http://investire.aduc.it/lettera/ritardo+estinzione+conto+corrente_262810.php
- Recupero crediti illecito
http://investire.aduc.it/lettera/recupero+crediti+illecito_262809.php
- Buono fruttifero postale Serie AF
http://investire.aduc.it/lettera/buono+fruttifero+postale+serie+af_262808.php
- Alle Poste ostacolano prelevamenti in contanti
http://investire.aduc.it/lettera/alle+poste+ostacolano+prelevamenti+contanti_262806.php
- Conto vincolato Banca Marche
http://investire.aduc.it/lettera/conto+vincolato+banca+marche_262805.php
- Variazione tasso deposito vincolato
http://investire.aduc.it/lettera/variazione+tasso+deposito+vincolato_262804.php
- Conto corrente all'estero
http://investire.aduc.it/lettera/conto+corrente+all+estero_262778.php
- Libretti vincolati Banca Popolare Etica
http://investire.aduc.it/lettera/libretti+vincolati+banca+popolare+etica_262777.php
------------------------------------------EDITORIALI
29-01-2014 17:20
Poste Italiane: peggiora il disastro per i risparmiatori piu' deboli
C'erano una volta... le Poste. Un carrozzone pubblico che aveva il compito di consegnare pacchi e lettere e
lo faceva malissimo. Prima degli anni '90, il tempo medio di consegna di una lettera superava una settimana!
Oggi ci può sembrare impossibile ma era così (in Germania, Inghilterra, ecc era poco superiore ad un
giorno). Oltre a svolgere il servizio postale in modo indecente, le poste erano anche costosissime. Ogni anno
lo Stato doveva mettere mano al portafoglio e destinare un po' delle tasse degli italiani per mandare avanti il
carrozzone il cui costo del personale superava il 90%!
Negli anni '90, finalmente, si mise mano a questo “bubbone” e le cose, piano piano, iniziarono a cambiare.
Ma la vera svolta avvenne nel 1998 quando l'allora Governo Prodi nominò Corrado Passera (Sì! quel
Passera) amministratore delegato della nuova Poste Italiane S.p.A.
Passera, che veniva dal settore bancario, capiva perfettamente che il business tradizionale delle poste era
praticamente senza speranza, ma che le Poste Italiane potevano essere un'eccezionale rete commerciale
per i prodotti finanziari grazie ad alcune peculiarità straordinarie per chi ha “pacchi” non tanto da trasportare,
ma da rifilare a ignari risparmiatori.
In primo luogo le Poste Italiane hanno una capillarità di presenza dei loro uffici che qualsiasi banca si sogna.
Secondariamente hanno una buona parte della clientela fatta di pensionati e persone di scarsissima cultura
finanziaria. In terzo luogo le Poste hanno un tesoro enorme: ovvero sono i collocatori del tradizionale
risparmio postale. Letteralmente centinaia di miliardi di euro di risparmi degli italiani venivano sempre di più
(adesso meno) collocati in Buoni Postali Fruttiferi e Libretti Postali. Si tratta di prodotti poco costosi,
trasparenti, sicuri. Un vero toccasana per risparmiatori con profilo di rischio estremamente conservativo e
scarsissima o nulla cultura finanziaria.
Passerà capì immediatamente che per risanare le Poste bastava far pagare il conto ai risparmiatori ed
avviò un percorso che è stato portato avanti a partire dal 2002 da Massimo Sarmi.
Qual è il trucco? Molto semplice. Se abbiamo centinaia di miliardi di risparmio postale basta fare in modo
che questo risparmio abbia un rendimento inferiore rispetto a quello che avrebbe dovuto avere e trasformare
la differenza in ricavi per le poste. Come si fa questa operazione? Si agisce in due modi: il primo è quello di
convertire i vecchi, cari, Buoni Postali Fruttiferi in prodotti finanziari-assicurativi che hanno più costi (e quindi,
mediamente, rendono meno e/o sono più rischiosi). Il secondo è fare in modo che i nuovi Buoni Postali
Fruttiferi rendano meno e offrano un ricavo per il collocamento che il risparmiatore non vede, perché la
Cassa Depositi e Prestiti lo paga direttamente alle Poste Italiane S.p.A. attraverso la convenzione. Su circa
45 miliardi di raccolta, la Cassa Depositi e Prestiti versa a Poste Italiane la bellezza di 1,6 Miliardi di
commissioni per il disturbo! Soldi che in buona parte potrebbero andar ad aumentare il rendimento dei titoli o
a diminuire il debito pubblico! Stiamo parlando di cifre molto rilevanti, da legge di stabilità, tanto per
intenderci.
Quanto ha inciso questa politica nella struttura delle Poste Italiane Spa attuale? Tantissimo.
Dall'ultimo bilancio disponibile on-line, quello del 2012, notiamo che i ricavi complessivi (dell'attività ordinaria)
sono di circa 20 miliardi di euro. Solo 4,5, in diminuzione rispetto all'anno precedente, derivano dal servizio
postale e commerciale. In pratica due terzi dei ricavi delle Poste Italiane non derivano dal servizio di poste
ma da quelli assicurativi e finanziari. Gli utili che le Poste Italiane continuano a fare, ormai da molti anni,
sono fatti in buona parte sulla pelle dei pensionati che vedono erodere i loro risparmi a causa dei costi
direttamente o indirettamente gravanti sui loro risparmi.
Tutto questo meccanismo è destinato a peggiorare con il collocamento del 40% delle azioni di Poste Italiane
sul mercato. Ciò che avviene da anni sulla pelle dei risparmiatori sembra non interessare a nessuno. E'
qualcosa che non si vede ad occhio nudo a meno che non si abbia una certa competenza con i numeri.
Quindi è qualcosa che non fa scandalo. Anche il dibattito politico che si è innescato sui media in relazione a
questa privatizzazione è incentrato su varie polemiche, ma non c'è nessuno che si chieda da dove vengono
quei miliardi di utili che le Poste Italiane SpA producono e se sia giusto che lo Stato abbia questo
comportamento ingannevole nei confronti dei suoi cittadini più deboli come i pensionati. Tutti ormai, danno
per scontato, come normale, che dai risparmi degli italiani, specialmente quelli più ignoranti in materia, si
compia un drenaggio sistematico di soldi senza nessuna ragione e sostanzialmente ingannando i clienti.
Perché è esattamente questo quello che accade ogni giorno. Se i vari prodotti finanziari-assicurativi venduti
dalle Poste Italiane (al pari delle simil schifezze venduti da banche e assicurazioni) fossero spiegati come si
deve, non ne venderebbero neppure un centesimo di quello che collocano). Certo, questo inganno avviene,
nella grande maggioranza dei casi, nel rispetto della legge. Ci sono le note informative e tutta quella carta
che nessuno legge, ma che firma di aver letto e compreso. Nella sostanza, però, è solo grazie allo
sfruttamento dell'ignoranza dei clienti che Banche, Assicurazioni e Poste Italiane possono fare gli utili che
fanno. Questo, però, è ormai dato per assodato, non fa neppure più notizia. Dopo oltre 10 anni che mi
occupo di tutela del risparmio, che le Banche e le Assicurazioni, nella sostanza, si approfittino dell'ignoranza
dei clienti, devo dire che quasi non mi scandalizza neppure più, tanto ormai ci sono assuefatto. Ma che
continui a farlo lo Stato, questo non riesco ancora a digerirlo. Mi sembra una cosa enorme ma che
sostanzialmente pare non interessare proprio nessuno.
Alessandro Pedone
------------------------------------------ARTICOLI
27-01-2014 15:12
Perché facciamo sistematicamente scelte finanziarie errate?
Le teorie economiche e finanziarie tradizionali partono dal presupposto che gli
operatori facciano scelte razionali finalizzate a massimizzare i propri benefici.
Da alcuni decenni sappiamo che questo assunto è totalmente sbagliato.
Gli esseri umani sono sistematicamente soggetti a commettere errori di valutazione anche molto significativi
quando si tratta di fare scelte complesse.
Nessuno di noi è immune da questi errori, poiché sono connaturati con il funzionamento stesso della nostra
mente.
Per comprendere bene le motivazioni di questi errori è utile considerare la nostra mente suddivisa in due
sottosistemi (1) che il Premio Nobel Daniel Kahneman chiama “Sistema 1” e “Sistema 2”. Altri autori li
chiamano “Sistema Bottom-up” e “Sistema Top-down”, ma il concetto è identico.
Si tratta di due aree della nostra mente predisposte a lavori molto diversi.
Il Sistema 1 ha la funzione di fornire in continuazione delle valutazioni su tutto ciò che accade intorno a noi e
nella nostra stessa mente. E’ un sistema automatico con una enorme potenza di calcolo ed è sempre attivo.
La maggior parte di ciò che accade in questo Sistema 1 accade senza poterlo controllare e senza neppure
che ve ne sia una qualche forma di coscienza. La maggior parte dei circuiti neuronali appartenenti a questo
sistema risiede nella parte inferiore del nostro cervello, quella subcorticale.
Il Sistema 1 è un sistema veloce, lavora con scale temporali nell’ordine dei millisecondi. E’ “impulsivo” nel
senso che è pesantemente influenzato dalle emozioni ed “intuitivo” nel senso che agisce attraverso reti di
associazioni. Il Sistema 1, inoltre, gestisce i nostri modelli mentali del mondo e quindi è il sistema con il
quale facciamo le cose “automaticamente” come andare in bicicletta, suonare uno strumento musicale,
battere sulla tastiera a 10 dita senza guardare i tasti come sto facendo io in questo momento.
Uno degli aspetti più importanti da capire è che il funzionamento del Sistema 1 è in larga parte involontario,
automatico, sempre attivo e non richiede energia aggiuntiva.
Al contrario il Sistema 2 è volontario, più lento, richiede sforzo ed energia per funzionare. La maggior parte
dei circuiti neuronali appartenenti a questo sistema risiedono nella parte più superficiale del nostro cervello,
in particolare nella zona frontale. E’ in grado di risolvere questioni complesse che il Sistema 1 non è in grado
di fare. E’ la sede dell’autocontrollo e può quindi, per un periodo di tempo, sopraffare il Sistema 1. Mentre il
Sistema 1 presiede a tutti gli automatismi, il Sistema 2 è in grado di imparare nuovi modelli ed anche
modificare, entro certi limiti e con notevole sforzo, gli automatismi che utilizza il Sistema 1.
Cosa c’entra tutto questo discorso con le scelte finanziarie?
C’entra molto, ma lo dobbiamo scoprire con un po’ di pazienza.
Quello che si vede è tutto quello che c'è
Quando dobbiamo fare delle valutazioni, qualsiasi esse siano, il primo sistema che si trova a dover gestire il
problema è il Sistema 1 il quale tenta di trovare una soluzione con gli strumenti che ha. Il guaio è che il
Sistema 1 è molto bravo con alcuni tipi di problemi, ma molto scarso con altri.
Facciamo un esempio. Vediamo la figura seguente.
Se chiedessimo a 100 persone di disegnare un segmento della lunghezza uguale alla media dei segmenti
presenti nella figura otterremo una risposta piuttosto precisa. Le differenze fra una risposta e l’altra non
sarebbero poi così grandi. Questo è un compito che il Sistema 1 riesce a fare con poco sforzo ed
abbastanza bene.
Se chiedessimo: quanti centimetri è lungo un ipotetico segmento composto dalla somma di tutti i segmenti?
Allora la faccenda sarebbe completamente diversa. Questo è un compito che il Sistema 1 non sa proprio
come affrontare e chiama in causa il Sistema 2 per tentare di risolvere il problema.
Ci sono certi compiti che il Sistema 1 proprio non riesce a gestire. Le somme, il calcolo in generale, quello
delle probabilità in particolare, sono cose che chiamano in gioco il Sistema 2 che però è molto più lento,
richiede tanta energia ed in genere è piuttosto pigro. Per questo, sebbene il Sistema 1 non sia bravo in certi
campi, ci prova ugualmente con gli strumenti che ha a disposizione. Quando si tratta di cose per lui
particolarmente complicate (come appunto una somma o il calcolo della probabilità) si affida sì al Sistema 2,
ma comunque gli propone una “pre-soluzione” alla quale è giunto sulla base dei suoi strumenti.
Il Sistema 1 lavora prevalentemente sulla base delle associazioni mentali e delle emozioni. Il problema è che
una caratteristica strutturale del meccanismo associativo è che può lavorare solo con le idee che sono
attivate.
Facciamo attenzione, perché questo è forse il punto chiave del problema.
Il Sistema 1 cerca di elaborare la narrazione più coerente possibile sulla base delle informazioni attive
che riesce a recuperare. Quelle che non sono attive è come se non esistessero. Il concetto è così rilevante
che gli esperi della materia hanno coniato un bruttissimo acronimo per indicare questo aspetto, lo citeremo in
seguito.
Per il Sistema 1, non è importante se una decisione è assunta sulla base di un insieme di informazioni
completo. Per lui, la soluzione è tanto migliore quanto più è coerente rispetto alle informazioni attive. Meno
informazioni attive abbiamo e più è probabile inventarsi una storia coerente (e più è probabile, naturalmente,
che sia sbagliata!).
Facciamo un esempio piuttosto famoso per chi si occupa di queste cose.
Immaginiamo di leggere un testo che descrive una persona:
“Paolo è un uomo preciso e meticoloso, ha sempre amato la lettura. E’ pignolo e di aspetto esile. Tende ad
essere riflessivo e solitario”. Dopo aver letto questa descrizione immaginiamo che ci pongano la domanda:
che lavoro fa Paolo? Il bibliotecario oppure è impiegato nel commercio?
La grande maggioranza di noi direbbe che Paolo è un bibliotecario perché il Sistema 1 considera molto più
coerente questa risposta con le informazioni che ha appena letto. Il problema è che statisticamente sono
immensamente più numerose le persone impiegate nel commercio rispetto a quelle che fanno il bibliotecario
e quindi anche soppesando queste probabilità con le predisposizioni caratteriali di Paolo, rimane comunque
immensamente più probabile che sia impiegato nel commercio. Questa informazione, però, non era “attiva”
nel momento nel quale il Sistema 1 elaborava la risposta. Alla soluzione ha preso parte anche il Sistema 2
poiché si trattava comunque di una domanda complessa, ma il Sistema 1 ha interpellato il Sistema 2
presentandogli già una possibile soluzione con un elevato grado di sicurezza. Più coerente appare la storia
al Sistema 1 e più la propone come valida al Sistema 2. Se, in quel momento, il Sistema 2 è particolarmente
impegnato o pigro, allora tenderà ad avallare la soluzione proposta dal Sistema 1 senza dedicargli troppa
energia (2).
Questo è lo schema generale con il quale tutti noi prendiamo decisioni. La maggior parte delle decisioni non
arrivano neppure al Sistema 2 sono assolutamente automatiche. Altre vengono prese dal Sistema 2 sulla
base di un “pre-lavorato” del Sistema 1. In tutti i casi, però, il Sistema 1 lavora con quello che gli esperti del
settore chiamano WYSIATI, un brutto acronimo inglese che sta per: quello che si vede è tutto quello che c’è
(what you see is all there is). Ciò significa che il Sistema 1 lavora come se le associazioni attive in quel
momento fossero tutto quello che è necessario considerare per fare una buona scelta.
Un esperimento piuttosto famoso, ripetuto poi sotto varie forme, ha visto chiedere ad un gruppo di studenti
universitari due domande:
Quanto ti senti felice in questo momento?
Quanti appuntamenti galanti hai avuto nell’ultimo mese?
L’idea era quella di trovare una correlazione fra la felicità dei ragazzi e le loro relazioni affettive. Gli studiosi
non trovarono nessuna relazione statisticamente significativa. Ripetendo l’esperimento ed invertendo le
domande, però, la cosa cambiava drasticamente. Se si faceva prima la domanda relativa agli appuntamenti
amorosi, allora si “attivavano” delle informazioni che venivano utilizzate successivamente per creare una
storia coerente in grado di rispondere alla domanda sulla felicità. Rispondere alla domanda “quanto sei felice
in questo momento” è un compito piuttosto complesso. Per rispondere, il Sistema 1 cerca di semplificare e
normalmente sostituisce la domanda con “come ti senti in questo momento?” Il fatto di aver attivato, con la
prima domanda, delle sensazioni ha fatto sì che quest’ultime fossero collegate (perché in quel momento
disponibili) in maniera statisticamente molto significativa con la seconda risposta. E’ l’effetto WYSIATI. Il
Sistema 1 risponde solo con le informazioni attive in un determinato momento. Tutto il resto è come se non
esistesse.
Risultati assolutamente simili e coerenti sono stati fatti anche ponendo prima domande relative al proprio
lavoro, alle relazioni familiari ecc. Se si pone la domanda sulla propria felicità per prima, non si trovano
correlazioni, se la si fa precedere da domande che attivano un determinato stato d’animo, allora si trova la
correlazione (3).
Difficoltà con il calcolo delle probabilità
La statistica è un campo nel quale il Sistema 1 è particolarmente penalizzato. Le leggi che governano il
calcolo della probabilità sono totalmente inadatte ad essere gestite da un sistema che funziona
prevalentemente sulla base delle associazioni delle informazioni attive in un dato momento e delle emozioni.
Facciamo un esempio. Sappiamo che negli USA esistono circa 3.000 contee (la contea è un’unità
amministrativa che potremmo paragonare con le nostre province). L’incidenza del cancro ai reni varia molto
da contea a contea. Dalle statistiche sappiamo che le contee con minore incidenza di cancro ai reni sono
contee rurali, di piccole dimensioni, prevalentemente concentrate nel Midwest, nel Sud e nell’Ovest,
tradizionalmente sono contee che votano in prevalenza per il partito Repubblicano.
Con queste informazioni il nostro Sistema 1 ed il nostro Sistema 2 hanno iniziato a lavorare sodo per tentare
di comprendere la ragione per la quale in quelle contee il cancro ai reni sia meno presente. Il Sistema 1 avrà
presentato alcune opzioni al Sistema 2 come l’associazione “voto ai Repubblicani – minore cancro ai reni”,
ma il Sistema 2 avrà probabilmente scartato questa opzione velocemente.
Poi avrà valutato l’associazione “contee rurali - minore cancro ai reni” e qui avrà trovato più argomenti
convincenti. La vita in campagna è più salutare, magari l’acqua sarà di migliore qualità. Il nostro Sistema 2
inizierà a cercare delle conferme alle proprie intuizioni (perché è sempre così che funziona: se cerchiamo
conferme, spesso le troviamo! Valide o meno che possano essere) e piano piano potrà formarsi l’idea che,
molto probabilmente, fra le opzioni che il Sistema 1 ha presentato, quella della vita rurale possa essere una
buona spiegazione. Se il Sistema 2 in quel momento è piuttosto pigro (magari perché impegnato in altre
cose, magari perché le energie a nostra disposizione scarseggiano, magari perché è poco abituato a
diffidare del Sistema 1) non avrà analizzato molto seriamente l’ipotesi che poterebbero esserci altre
spiegazioni che non sono state proposte dal Sistema 1.
Se continuassimo nell’analisi delle statistiche, però, noteremmo un problema. Le contee con la maggiore
incidenza di cancro ai reni sono contee rurali, di piccole dimensioni, prevalentemente concentrate nel
Midwest, nel Sud e nell’Ovest, tradizionalmente contee che votano in prevalenza per il partito Repubblicano.
Le stesse identiche associazioni che prima potevano spiegare la minore incidenza di cancro ai reni adesso
dovrebbero spiegare l’esatto opposto.
A questo punto, il nostro Sistema 1 alza bandiera bianca e chiama in causa il Sistema 2 il quale,
probabilmente, inizierà a cercare una soluzione con maggior impiego di energia. La maggior parte dei lettori
non avrà proprio idea di quale spiegazione dare, eppure le informazioni per risolvere la questione sono state
fornite, ma la nostra familiarità con i problemi di statistica è molto scarsa e sovente commettiamo gravi errori
di valutazione.
La chiave per comprendere il problema consiste nell’espressione “di piccole dimensioni”. Se raggruppiamo
una popolazione in sottogruppi di dimensioni molto diverse fra di loro è statisticamente necessario che nei
gruppi più piccoli si verifichino i fenomeni più estremi.
Adesso una piccola parte dei lettori avrà capito qual è il punto, ma la maggioranza dei lettori ancora non avrà
chiaro perché nelle contee più piccole si verificano contemporaneamente sia la minore che la maggiore
incidenza di cancro ai reni.
Questo dimostra come la nostra mente abbia grandi difficoltà a comprendere i fenomeni statistici. Per
cercare di far comprendere la cosa anche ai lettori che ancora non hanno capito, facciamo un esempio.
Immaginiamo di avere quattro mazzi di carte ben mescolati. Peschiamo tre carte alla volta, ci annotiamo le
carte estratte, le rimettiamo nel mezzo e mischiamo per bene di nuovo. Immaginiamo di poter ripetere la
procedura per mille volte. Adesso cerchiamo di capire quante volte le carte estratte erano tutte dello stesso
colore.
Immaginiamo adesso di ripetere l’esperimento, ma invece di estrarre solo tre carte, estraiamo 10 carte alla
volta. Quante volte avremo estratto 10 carte tutte dello stesso colore? A questo punto la maggior parte dei
lettori avrà compreso che sarà molto più frequente avere una estrazione di carte dello stesso colore quando
il campione è più piccolo. E’ esattamente ciò che succede con le contee negli Stati Uniti in relazione al
cancro ai reni. E’ esattamente quello che accade quando analizziamo, ad esempio, i rendimenti dei fondi
comuni d’investimento.
In sostanza non c’era niente da spiegare! Doveva essere così ed il dato semplicemente era inutile. Come
sono inutili i dati sui rendimenti passati dei fondi comuni d’investimento sebbene quasi tutti li utilizzano per
vendere questi prodotti.
Sarebbe molto importante aver chiaro in mente questa verità che facciamo fatica ad accettare: tutte le volte
che dobbiamo fare scelte sulla base del calcolo delle probabilità ci sono degli aspetti fondamentali
che la nostra mente non sta adeguatamente considerando. In più, a peggiorare la situazione, le
associazioni sulle quali la nostra mente si sta concentrando sono molto probabilmente irrilevanti (4) perché
sono state scelte dal nostro Sistema 1 solo sulla base del fatto che in quel momento, spesso casualmente (e
talvolta grazie all’astuzia di qualche venditore), erano quelle disponibili.
Quale lezione possiamo trarre?
E’ meglio investire nell’azionario o nell’obbligazionario?
E’ meglio investire adesso o aspettare che i mercati azionari scendano?
Come valutare l’assicurazione index-linked che offre un rendimento collegato a questi indici…?
Questo fondo ha fatto molto meglio del suo benchmark l’anno scorso, è da preferire rispetto ad un altro?
Potrei continuare per pagine e pagine con domande di questo tipo che sono tutte caratterizzate da alcuni
aspetti. Sono domande complesse. Sono domande che riguardano in qualche modo la sfera del calcolo
probabilistico. Quel che è meno evidente è che spesso, se riguardano il nostro caso concreto, sono anche
domande molto collegate con la nostra sfera emotiva perché il nostro denaro è molto collegato con elementi
psicologici come la stima di sé stessi, il senso di sicurezza, ecc.
In altre parole, siamo esattamente nel campo nel quale il nostro Sistema 1 praticamente non ne azzecca
una.
Cosa fare, allora? Dobbiamo comprendere che le scelte finanziarie vanno prese in modo radicalmente
diverse dal modo con il quale facciamo le scelte nella maggior parte degli altri campi della nostra vita nei
quali l’intuito può darci risposte mediamente abbastanza appropriate.
In primo luogo dobbiamo abituarci a diffidare dalle risposte intuitive che ci sembrano le più ragionevoli “a
prima vista”.
Secondariamente, dobbiamo cercare di astrarci il più possibile dalle informazioni che possono darci un
quadro parziale e “attivare” solo alcune associazioni a discapito di altre.
Dobbiamo costruirci, con fatica e tempo, un set di informazioni il più completo possibile che comprendono, in
primo luogo, informazioni sulle nostre necessità finanziarie e non tanto (e certamente non solo) informazioni
sull’andamento dei mercati.
Dobbiamo sviluppare un piano finanziario. Un piano valido per l’oggi, ma che funzioni anche da guida e
punto di riferimento per il domani. Ragionare in termini di piano finanziario, di strategia complessiva,
costringe in qualche modo il nostro Sistema 2 a prendere il sopravvento a dedicare l’energia mentale
necessaria ad affrontare problemi che sono assai complessi e che richiedono tempo e fatica mentale.
La maggior parte dei lettori che ha iniziato questo articolo, purtroppo, non sarà neppure arrivato alla fine
perché l’articolo è “troppo lungo”, necessità di troppa fatica mentale.
Purtroppo non ci sono scorciatoie. Se il problema è complesso, per poterlo affrontare minimizzando le
probabilità di sbagliare, è necessario dedicargli le necessarie risorse. Se comprendiamo bene, come ho
cercato di spiegare con questo articolo, perché siamo così soggetti a commettere sistematicamente errori in
questo campo, forse il nostro Sistema 2 sarà meno pigro o almeno, è il mio auspicio, sarà meno propenso
ad avvallare le soluzioni proposte dal Sistema 1 e quindi tenderà a non prendere decisioni frettolosamente.
Potrebbe già essere un risultato per minimizzare i danni, che in questo campo è sempre un buon punto di
partenza.
Note:
(1) Naturalmente la realtà è ben più complessa, ma questa semplificazione ci aiuta a comprendere meglio
ciò che diremo in seguito.
(2) Può darsi che qualche lettore abbia avuto il Sistema 2 particolarmente vigile ed abbia pensato che la
risposta che appariva più intuitiva ed ovvia potesse essere sbagliata, magari proprio perché il problema era
presentato nel contesto di un articolo come questo. Solitamente però il Sistema 2 avalla abbastanza
automaticamente le proposte del Sistema 1 presentate come molto coerenti.
(3) Norbert Schwarz, Fritz Stack, Hans-Peter Mai, Assimilation and Contrast Effects in Part-Whole Question
Sequences: a Conversational Logic Analysis, in “Public Opinion Quarterly”, 55, 1991, pp. 3-23
(4) Una quantità impressionante di ricerche scientifiche che vengono proposte sui media si basano su
associazioni sbagliate. In genere si usa il seguente schema: fra tutti i casi di “X” si osserva che un alta
percentuale sono anche casi di “Y”, dal che si desume che “Y” provoca “X”. Naturalmente il giochino
funziona meglio se, intuitivamente, Y è in relazione con X. Ad esempio, una fetta importante di eroinomani
ha fumato marjuana, dal che si desumerebbe che fumare marjuana porta al consumo di eroina.
Naturalmente questa è una sciocchezza come sa bene chiunque si occupi della materia (ad esempio: una
percentuale più alta di eroinomani sono fumatori di sigarette tradizionali o bevitori di alcool, ma a nessuno
viene in mente di sostenere che il fumo di tabacco conduca all’eroina).
Alessandro Pedone
25-01-2014 10:48
Che ne è della Hypo Bank e dei suoi prodotti? Cosa ne sa il consumatore? Un caso di nebbia
informativa
Centinaia, se non migliaia di leasing definiti come ‘dopati’, ovvero
con tassi di interessi ben superiori a quelli pattuiti: dopo una segnalazione fatta ad una famosa trasmissione
Tv e ad una maxi-inchiesta partita e condotta dalla Procura e dalla Guardia di Finanza di Udine, nel giugno
scorso sono stati notificati cinque avvisi di garanzia a 5 dirigenti (l’ex DG, tre vice direttori ed il responsabile
dell’Area legale) della “Hypo Alpe Adria Bank SpA”, con accuse che comprendono usura, truffa aggravata ed
associazione a delinquere. Gli accusati avrebbero costruito un sistema tale da produrre a favore della Banca
introiti illegittimi per circa 30 milioni di euro, derivanti dall’incameramento di interessi di molto superiori a
quelli pattuiti, in migliaia di contratti di leasing stipulati con altrettanti ignari consumatori.
Nell’attesa di ricevere ulteriori notizie sulle indagini, tuttavia, il pubblico dei consumatori quali notizie ha di ciò
che è stato denunciato e dei possibili rischi insiti nei prodotti di cui è già in possesso, ovvero che potrebbe
ancora acquistare?
Al di là delle notizie giornalistiche (che, a partire da quella dell’invio degli avvisi di garanzia, non hanno dato
più aggiornamenti sulla vicenda), apparse peraltro su giornali di distribuzione prevalentemente locale, siamo
andati a controllare il sito internet della Banca ed abbiamo trovato una serie di sorprese.
Prima: la Banca si definisce un “istituto di credito di diritto italiano”, ma per avere notizie sul ‘Gruppo’, al di là
delle pochissime ed insufficienti righe già presenti, si deve linkare ad una pagina web che è solo, ed
esclusivamente, in lingua tedesca o inglese, dettaglio che non appare propriamente corretto per un istituto
che si professa come ‘italiano’.
Seconda: sul sito (sia quello italiano, che quello tedesco/inglese) della Banca, non viene data notizia alcuna
dell’indagine e dell’operazione condotta dalla Procura e dalla Guarda di Finanza friulane. Anche questo
aspetto appare quantomeno ‘scorretto’ nei confronti del pubblico dei consumatori, che non vengono in alcun
modo informati dal soggetto da cui potrebbero aver acquistato un prodotto creditizio gravemente ‘truffaldino’
e dal quale potrebbe essere oggetto di un illegittimo quanto ingente danno economico. Fonte, questa, di
ulteriore responsabilità per l’istituto di credito, o mera superficialità delle Autorità inquirenti, che non hanno
accompagnato l’indagine con tali ulteriori accorgimenti?
Terza, e forse più grossa sorpresa: nella sezione del sito dedicata ai ‘prodotti’ proposti dall’istituto di credito,
appare la voce ‘leasing’ ma, se provate a cliccare il link, vi appare una pagina bianca di errore (‘Error 404’),
che in soldoni ci dice che la pagina è semplicemente… inesistente!
Allora una prima conclusione: non sarebbe opportuno che – anche in assenza di un esplicito provvedimento
delle Autorità inquirenti – l’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza imponesse alla Hypo Bank –per
la trasparenza nei rapporti con i suoi clienti, attuali e futuri- di pubblicare sul proprio sito che è in corso
un’indagine della Magistratura su una certa tipologia di prodotti, con l’obbligo di inserire i dati per avere
eventuale accesso alla tipologia ed alla metodologia dei reati contestati?
In aiuto di altri inconsapevoli consumatori, si invita infine i nostri lettori a segnalare all’Associazione eventuali
ulteriori ‘esperienze’ avute con questo ambiguo ‘istituto di credito italiano’...
Antonello Polito
------------------------------------------COMUNICATI
29-01-2014 11:29
Truffa Madoff: 4 miliardi di Usd per le vittime del Dipartimento di Giustizia USA
Il Dipartimento di Giustizia USA ha messo a disposizione la
ragguardevole somma di 4 miliardi di USD per risarcire, sia pur parzialmente, le vittime della truffa perpetrata
da Bernie Madoff.
La somma, fatta confluire nel “Madoff Victims Fund” e amministrata da Richard Breeden sotto il controllo del
Dipartimento, verrà ripartita tra tutti coloro che presenteranno la domanda entro il prossimo 28.02.14 e
riusciranno a dimostrare di essere “vittime” della frode, direttamente (per esempio, avendo affidato somme a
Madoff) o indirettamente (per avere, ad esempio, investito in cd. “feeder funds” o prodotti finanziari di
qualsiasi natura che abbiano a loro volta affidato somme a Madoff, polizze vita, ecc.).
Non vi sono limitazioni alla nazionalità degli aventi diritto. L’importante è riuscire a documentare lo status di
vittima, ovvero di persona fisica che abbia subito un danno economico per effetto della frode.
Tra i danneggiati che potranno recuperare almeno in parte i danni subiti, quindi, anche alcune famiglie
veronesi (e di provincie limitrofe) che avevano investito in Fondi del gruppo Fairfield, oggi in liquidazione e
che avevano ormai perso ogni speranza di vedersi risarcire le perdite.
Si riaccendono quindi le speranze per i quasi 14.000 soggetti che si sono visti rigettare le domande
presentate nell’ambito della procedura fallimentare, in quanto non clienti diretti dei fondi Madoff.
La procedura di presentazione e documentazione della domanda non è tra le più semplici e la domanda
necessita di una adeguata preparazione e documentazione a supporto. Sono ammessi al risarcimento
anche i soggetti che in ipotesi siano stati esclusi dalla procedura fallimentare, a condizione però che essi
riescano a documentare natura e importo del danno, ed il nesso causale tra il danno e la frode.
Le aspettative di recupero sono di tutto rispetto, dato che ci si attende di risarcire le vittime in misura pari a
circa il 25% del danno, con possibili variazioni anche in aumento. Il Fondo prevede di procedere ad una
prima distribuzione, in percentuale da stabilirsi, a favore dei soli soggetti che non abbiano ad oggi recuperato
alcunché (ad es. perché esclusi dalla procedura fallimentare) e solo in seconda battuta, allargare i
risarcimenti, sempre pro quota, a tutti i beneficiari legittimati.
Le informazioni, per chi volesse attivarsi direttamente per la presentazione della domanda, sono disponibili
sul sito http://www.madoffvictimfund.com/. Chi desidera assistenza può rivolgersi all'Aduc che si avvale della
collaborazione con l’avv. Pietro Adami di Verona che da anni cura per noi gli interessi di investitori
danneggiati da frodi finanziarie in USA.
Alessandro Pedone
------------------------------------------LETTERE
28-01-2014 00:00 I giochetti del trading sul Forex
In questi ultimi mesi stanno prendendo sempre più piede le società di trading che permettono di operare sul
mercato Forex. Volevo segnalare che addirittura molestano i potenziali clienti telefonando in maniera
insistente e continua, per spronarli a depositare liquidità nelle società da loro gestite al fine di poter operare
sul mercato forex.
Bene, volevo avvisarvi di diffidare anche da società che offrono bonus e che si vantano di essere serie,
perchè non "ancora" segnalate dalla Consob, quali ad esempio markets.com.
ma nella vita c'è sempre una prima volta!
In particolar modo, quest'ultima, markets.com, offre un bonus senza deposito di 25 euro per iscriversi ed
operare, ma successivamente qualcuno dell'ufficio vendite vi contatterà telefonicamente e via mail
ricattandovi che se non depositate liquidità sul conto, vi verrà automaticamente chiusa.
Questo va contro la politica commerciale dei siti che offrono trading on line sul mercato forex, in quanto
nessuno di essi obbliga la clientela e versare liquidità sul proprio account.Non vi è scritto da nessuna parte di
essere obbligati a versare liquidità, non solo, ma i clienti che riescono a far fruttare il loro bonus, possono
addirittura prelevarlo a un tot numero di operazioni eseguite a buon fine. Ovviamente questo è scritto sui siti,
ma nella realtà avviene tutt'altro.
In conclusione: State alla larga dalle società di forex o per lo meno non depositate soldi.
In pratica con la scusa che devi aderire alle loro promozioni di formazione gratuite, ti obbligano a versare
liquidità altrimenti ti chiudono il conto.
Claudia, da Salerno (SA)
Risposta:
Come da alcuni anni ripetiamo, il Forex è l'ultima moda per accalappiare persone non competenti e far loro
credere di poter ottenere enormi rendimenti partendo da cifre assai limitate. Pubblichiamo la sua
testimonianza, che non è la prima e di sicuro nemmeno sarà l'ultima.
------------------25-01-2014 00:00 Clausola di salvaguardia usura mutuo
Ho trovato il vostro sito in quanto tramite il commercialista del mio ragazzo siamo stati contattati da una
società che si occupa di cause relative al tasso d'usura dei mutui, garantendoci di poter procedere contro
l'istituto di credito, ma che prima avremmo dovuto pagare 2900 euro di perizia sull'atto oltre ad una
percentuale pare al 25% del risparmio ottenuto. Mi è sembrato alquanto strano ed ho visto il Vostro foglio di
calcolo e l'ho utilizzato confermandomi l'extra usura, solo che come da atto di mutuo allegato vi è indicato
esattamente i tassi presenti in quest'atto non sonoi e non saranno superiori al limite imposto, e ancora
nell'articolo 5 gli interesse non possono essere superiori al saggio d'interesse...
Vuol dire che quella dicitura si sono tutelati e non è possibile procedere?
Silvia, da San Biagio Di Callalta (TV)
Risposta:
Non è la prima volta in cui notiamo che un qualche sedicente esperto non si accorge della presenza della
clausola di salvaguardia che pone la banca al riparo da contestazioni riguardo il superamento della soglia di
usura.
Queste "sviste" vengono spesso commesse, guarda caso, da persone che chiedono forti somme di danaro
promettendo addirittura vittorie contro le banche senza nemmeno iniziare una causa:
http://investire.aduc.it/lettera/rimborso+sicuro+interessi+mutuo_261792.php
Ancora una volta ribadiamo l'invito a non cantare vittoria troppo presto, specie se istigati da soggetti che
cercano di vendere a caro prezzo perizie e vittorie sicure contro le banche. Il tema usura non è fasullo ma
occorre valutare approfonditamente i contratti. Ed è ciò che cerchiamo di fare, a differenza -come ci scrivedi altri.
------------------25-01-2014 00:00 Buoni postali AF e Decreto sui Buoni Postali del 1986
Ho letto un articolo terrificante secondo cui le Poste potrebbero non pagarmi quanto indicato sui miei buoni
postali. Potete chiarirmi?
Alex, da Roma (RM)
Risposta:
E' infatti in corso una "campagna di informazione" che invece sta creando molte inutili preoccupazioni
assieme a tante illusioni tra il pubblico.
Riassumiamo i fatti.
Il 13 giugno 1986, il Ministro del Tesoro emanò un Decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 148 del giugno
1986 che istituiva la nuova serie di buoni con la lettera "Q". Nella stessa occasione, sanciva la
trasformazione di tutti i buoni delle serie precedenti nella nuova serie Q con decorrenza 1 luglio 1986.
Il Decreto era pienamente legittimo poiché le norme di allora consentivano al Ministero di intervenire sulle
serie dei buoni postali già emesse. In seguito le leggi sono cambiate ed oggi non è possibile modificare le
condizioni dei buoni postali emessi in passato.
Sin dal 1986 si elevarono numerosissime proteste, poiché la nuova serie Q prevedeva il pagamento di
interessi inferiori rispetto alle precedenti, ma tutti i tentativi nel tempo effettuati si sono risolti in un nulla di
fatto. Perfino la Corte Costituzionale fu interessata e, con sentenza 333 del 2003, ha sancito la legittimità
costituzionale di quel provvedimento.
Cosa sta accadendo oggi? La "campagna di informazione" cui ci riferivamo sta mischiando provvedimenti
che non hanno niente in comune tra loro, spesso citando a sproposito la Cassazione ed anche l'Arbitro
Bancario Finanziario.
La sentenza di Cassazione, Sezioni Unite, n. 13979 del 15 giugno 2007 non riguarda affatto quel decreto del
1986 ma disciplina una casistica completamente diversa. Negli uffici postali si utilizzano i certificati dei buoni
anche quando la serie è cambiata. Il comportamento è regolare ma occorre aggiornare le condizioni
apponendo sul buono un timbro con i dati in corso. E' invece a volte accaduto che al momento dell'emissione
non sia stato apposto il timbro. La sentenza di Cassazione si riferisce a questi casi e ha dato ragione al
cliente perché la mancanza del timbro con le condizioni aggiornate fa sì che valga ciò che è riportato sul
buono anche se quella serie non era più in vigore in quel momento. Questa casistica riguarda spesso la
serie AF, ma non poche volte anche altre.
Il ragionamento indicato dalla Cassazione non può però applicarsi, contrariamente a quanto viene
propagandato, al Decreto del 1986 perché si tratta di casistiche completamente diverse.
L'Arbitro Bancario Finanziario, e qui veniamo ad un altro aspetto della disinformazione in corso, accoglie le
lamentele dei clienti se si tratta dei casi disciplinati dalla sentenza di Cassazione (serie AF ed altre, per
intenderci) ma respinge invece tutti i ricorsi riguardanti i buoni colpiti dal Decreto del 1986.
Ci auguriamo di aver chiarito i dubbi dei tanti che ci stanno inviando richieste di chiarimenti in merito ai
vecchi buoni postali e di evitare che si facciano abbindolare da false promesse di risarcimento.
------------------17-01-2014 00:00 Prestito sociale Unicoop Tirreno
Nel mese di agosto ho sottoscritto il prestito sociale della UNICOOP Tirreno, di cui sono socio, approfittando
della promozione illustrata sul volantino che allego (ALL.1) che prometteva tassi di interesse "fino al 4,50%
lordo".
Ho così versato €34.000,00 (il massimo possibile) nella convinzione di percepire su tale somma appunto il
tasso massimo del 4,5%.
Al 2 gennaio mi sono stati accreditati interessi lordi per €379,26, pari, secondo i miei calcoli, ad un tasso
lordo su base annua del 3,08%.
Ho pensato ad un qualche equivoco ed ho così chiesto spiegazioni in merito con una email.
Dopo 2 settimane e molta insistenza sono riuscito a parlare con la responsabile del prestito sociale che mi
ha riferito che i conteggi sono esatti e che il tasso del 4,50% era da intendersi solo sullo scaglione eccedente
i 25.000€ ed analogamente per tutti i tassi
inferiori, ciascuno applicato solo sulla quota relativa alla fascia di competenza, un po' come accade per il
calcolo dell' IRPEF.
Tuttavia io trovo che tale concetto sia tutt' altro che deducibile dal volantino disponibile nel supermercato e
non mi è stato certo spiegato al momento della sottoscrizione. D' altra
parte in tale sede mi è stato consegnato il contratto, che allego (ALL.2) che pur non riportando la specifica
promozione ma solo le condizioni standard, nello stesso modo non
specifica chiaramente tale meccanismo di calcolo.
Secondo la responsabile del prestito sociale avrei dovuto consultare il "foglio informativo" della promozione,
che peraltro non mi è stato consegnato. In ogni caso mi sono procurato quello - presumibilmente simile della promozione attuale, che prevede tassi del tutto
analoghi.
Ebbene in tale foglio informativo (ALL.3) viene riportata la dicitura "per la parte eccedente i 25.000€" che
sicuramente può far sorgere qualche dubbio su quale sia il meccanismo di calcolo adottato, pur non brillando
certo per chiarezza.
In sintesi, a me sembra che la pubblicità della promozione sia stata mantenuta
volutamente ambigua per creare nel cliente/socio l' illusione di percepire effettivamente il tasso del 4,50%
sull' intera somma; tanto più che il cliente/socio medio di una COOP non è un analista finanziario ma una
persona di cultura economica sostanzialmente medio/bassa.
Antonio, da Orvieto (TR)
Risposta:
A nostro modo di vedere il comportamento di Unicoop Tirreno rientra nei margini di correttezza perché nel
volantino che ci ha inviato, dalla cui lettura effettivamente potrebbero sorgere malintesi da parte di chi è poco
attento, si rinvia al foglio analitico, e tale rinvio è specificatamente riferito ai tassi di interesse applicati.
La mancata consegna del foglio informativo non può essere provata, ed anzi tra le varie firme che ha
apposto vi è anche quella che dichiara di averlo ricevuto.
Sconsigliamo di investire nel prestito sociale in generale in quanto niente affatto sicuro come si può pensare
ed anche perché il rischio che si corre non è correttamente remunerato:
http://investire.aduc.it/articolo/libretti+coop+sono+sicuri_9521.php
------------------17-01-2014 00:00 My Pension Basic Mediolanum
Verso una cifra di circa 140 euro al mese. Ho stipulato questo
fondo pensione nel 2006 e l'importo era di circa 100 euro a salire.Ad
oggi ho versato 55 rate.Oggi ho quasi 36 anni e siccome sento parlare
che come prodotto non è valido volevo una vostra opinione a
riguardo.
Cristian, da San Cesareo (RM)
Risposta:
In realtà possiede due polizze e non una, trattandosi della versione Basic di My Pension. La parte Tax
Benefit è quella previdenziale, che può spostare in altro prodotto pensionistico. E' una scelta che
suggeriamo di adottare al più presto sia per le pessime caratteristiche del prodotto, sia perché consentirà di
recuperare i costi iniziali in maniera integrale, regola che vale per le polizze sottoscritte a partire dal 1
settembre 2005, mentre per le precedenti è parziale. Il trasferimento avviene senza costi, ed anzi come detto
col recupero dei costi pre-contati. La parte Benefit è invece una polizza tradizionale che può lasciare lì o
anche riscattare. Scelta probabilmente poco sostanziale, perché il grosso del controvalore dovrebbe essere
nell'altro comparto da trasferire.
------------------17-01-2014 00:00 Spese chiusura conto corrente
Vorrei avere un Vostro parere sulla voce di spesa "estinzione conto" che mi sono ritrovato al fondo (insieme
alle altre spese però motivate)dell' estratto conto di chiusura del conto corrente presso Unicredit. Premetto
che ho deciso di chiudere il conto in autonomia e non in seguito a proposte di modifiche unilaterali da parte
di Unicredit. Ho letto l'art.10 Dl 223 - 2006 (decreto Bersani) ma non mi è chiaro se questa voce di spesa
"ESTINZIONE CONTO" di 52 Euro (che di fatto mi hanno già trattenuto) sia corretta esigerla da parte di
Unicredit o meno. Vorrei capire quando e nello specifico se nel mio caso sia legittimo chiedere alla filiale di
Unicredit la restituzione di questa voce di spesa.
Davide, da Torino (TO)
Risposta:
Il recesso, sia esso conseguente ad una comunicazione di variazione delle condizioni economiche o meno,
deve avvenire senza addebito di penali né spese di chiusura, con esclusione delle sole spese sostenute
dalla banca per disattivare servizi aggiuntivi affidati a terzi a condizione che siano comunque documentate e
previste nel documento di sintesi. Può quindi reclamare chiedendo lumi e poi eventualmente rivolgersi
all'Arbitro bancario finanziario:
http://sosonline.aduc.it/scheda/arbitro+bancario+finanziario_16598.php
------------------17-01-2014 00:00 Penale per bonifico errato
Ho effettuato un bonifico per ricaricare la mia carta di credito ricaricabile, seguendo le indicazioni del
fornitore della carta.
Dopo alcuni giorni il bonifico è stato stornato per "operazione vietata" e mi sono stati addebitati 11€ per
bonifico errato.
Ho contattato il servizio clienti e mi ha detto che non sa perchè è stato rifiutato ma la penale è stata inserita
per legge con il nuovo "Bonifico Europeo Unico".
Volevo sapere se quello che mi è stato detto è corretto, se no cosa potrei fare per recuperare i soldi.
Diego, da Castellamonte (TO)
Risposta:
Deve prima di tutto comprendere le motivazioni dello storno, vale a dire in base a quale ipotesi avrebbe
effettuato un'operazione vietata. Se riterrà di essere nel giusto potrà reclamare e poi eventualmente
rivolgersi all'Arbitro bancario finanziario:
http://sosonline.aduc.it/scheda/arbitro+bancario+finanziario_16598.php
------------------16-01-2014 00:00 investire piccoli risparmi
Buonasera sono un piccolo risparmiatore dal 2000 ho iniziato senza sapere niente ad investire nei fondi
comuni. Dopo tanti anni ora ho capito un po' come devo agire pero da solo è molto difficile. Ho avuto qualche
consiglio da un promotore della banca che mi è sembrato inutile e sbagliato. Mi sono rivolto anche ad un
consulente indipendente, mi diceva ad esempio di comprare un singolo titolo obbligazionario anche questo
consiglio mi sembra molto pericoloso. Io prediligo i mercati azionari internazionali anche se ho fondi di varia
natura. Quest'anno ho notato che alcuni fondi fanno meglio del benckmark di riferimento. Un consiglio vi
chiedo, continuare da solo accontentandomi di quello che riesco a guadagnare? Rivolgermi ad un
consulente anche se mi fido poco spendero' parte di quello che mi fara' guadagnare? Pero' volevo chiedervi
riguardo agli ETF sono davvero vantaggiosi rispetto ai fondi comuni, spendero' meno in commissioni ma
forse il rendimento è minore e poi di solito la banca non mi aiuta. grazie mille
Angiolo, da Arezzo (AR)
Risposta:
continuare a fare da se implica una serie di domande, questioni, dubbi e problemi vari, in una parola deve
documentarsi e seguire i mercati cercando di filtrare le informazioni interessanti o utili da quelle inutili.
Facendosi seguire da un consulente finanziario indipendente significa condividere con un professionista le
problematiche che incontra.
Per capire cosa le costa non ha che da chiederlo ai diretti interessati. Può cercare sul sito della Nafop
(associazione di categoria) http://www.nafop.org
-------------------
15-01-2014 00:00 contratto di assicurazione sulla Vita "penso a te" di Banca Intesa
Mi è stato proposto un contratto di assicurazione sulla Vita a termine fisso con versamento unico iniziale
"Penso a Te" di Banca Intesa, per passare a scadenza ad un giovane beneficiario il capitale garantito e con
un rendimento interessante a fronte di una durata minima di 5 anni. Cosa ne pensate?
Vedete qualche alternativa più valida per un investimento a favore dei figli con un orizzonte temporale di
circa 5 anni?
Grazie.
Paolo, da Rovigo (RO)
Risposta:
è un contratto caro. L'1,5% di caricamento sul premio che si versa, 1,3% di commissione di gestione che
vengono sottratti al rendimento della gestione separata (e ci potrebbe stare anche se c'è di meglio), inoltre in
caso di riscatto anticipato ci sono le penali dal 2% nel secondo anno, all'1% dal secondo al quinto anno.
Esiste il libretto postale io cresco di poste italiane che può essere intestato al minore e paga il 3% annuo fino
al compimento dei 12 anni senza nessuna spesa.
E' molto meglio
---------------Ha risposto Roberto Cappiello: http://investire.aduc.it/info/cappiello.php
------------------13-01-2014 00:00 Mancato rimborso malfunzionamento bancomat
Sono andata a prelevare 250,00 il 30/08/2013 alla Banca dei Paschi di Siena di Aprilia ma il bancomat non
mi ha dato i soldi, registrando comunque l'operazione. Ho chiamato lunedì subito la banca che mi ha portato
avanti la questione fino a novembre quando l'impiegato si è finalmente informato dicendomi che dovevo fare
richiesta dalla mia banca per la restituzione
dei soldi. Mio padre che lavora nella banca dove ho il conto ha subito mandato la richiesta sempre a
novembre ed ad oggi ancora la BPS non ha effettuato il rimborso sul mio conto.
Fortunatamente ho la ricevuta di quel prelievo e c'erano anche le telecamere. E' possibile che una banca
può comportarsi in questo modo? Cosa altro potrei fare?
Alessandra, da Ardea (RM)
Risposta:
E' trascorso troppo tempo, e soprattutto se ancora non hanno messo nero su bianco che le spetta il rimborso
farà molto meglio a non attendere oltre presentando un reclamo ad ambo gli istituti (per evitare rimpalli di
responsabilità). Per risparmiare il costo delle raccomandate può presentarli allo sportello facendosi timbrare
e firmare una copia per ricevuta, e poi eventualmente rivolgersi all'Arbitro bancario finanziario:
http://sosonline.aduc.it/scheda/arbitro+bancario+finanziario_16598.php
------------------13-01-2014 00:00 Ritardo estinzione conto corrente
Il sottoscritto è titolare di un c/c presso la banca Carime di Brindisi in data 2 ottobre ha provveduto ad aprire
un nuovo conto presso la filiare della Carime di Squinzano e contestualmente la nuova filiare provvedeva
alla chiusura del c/C presso la filiale di Brindisi.Il sottoscritto non ha avuto più notizie relative alla chiusura di
tale c/C,non avuto la disponibilità di una piccola somma depositata,nella filiale di Brindisi. Si fa presente che
in questo
lasso di tempo ho pagato sia il canone mensile a brindisi che a
Squinzano.Ho provveduto a scrivere all'ufficio reclami della Banca e
non ho ottenuto nessuna comunicazione entro i 30 giorni.Il data
04/01/14 si presume che il C/c presso Brindisi sia stato chiuso.Posso
ricorrere all'arbitrato bancario e richiedere un risarcimento danni
simbolico e la restituzione del canone mensile?
Arnesano, da San Pietro Vernitico (BR)
Risposta:
Davvero assurdo che un semplice cambio di agenzia della stessa banca provochi un simile disguido.
Un suggerimento valido per le prossime occasioni: quando si estingue un conto, è molto meglio prelevare il
deposito lasciando soltanto quanto necessario per le spese. In questa maniera si evita di rimanere incastrati
come sta accadendo in questa situazione. Può certamente ricorrere all'Arbitro Bancario per vedersi
rimborsare il canone, più difficilmente invece sarà concesso un risarcimento.
------------------13-01-2014 00:00 Recupero crediti illecito
Ieri mattina mia madre mi informa che è stata contattata dalla società Intrum Justitia sul suo cellulare
relativamente ad una pratica che riguarda il sottoscritto.
Ho chiamato quindi la società chiedendo spiegazioni e mi è stato risposto che la Telecom si è rivolta a loro a
proposito del pagamento di una mia bolletta che scadrà il 10 gennaio p.v. (lo scorso dicembre sono passato
a Infostrada).
Vorrei capire innanzitutto perchè hanno chiamato mia mamma, che tra l’altro ha 80 anni e ha difficoltà a
comprendere bene. Inoltre non mi è noto come sappiano il suo numero di cellulare, trattandosi di dato
sensibile ai sensi della legge sulla privacy.
La bolletta scade il 10 gennaio, fra 3 giorni. Perché sono contattato da una società di recupero crediti ? Non
ho pendenze di pagamenti non risolti.
Trattandosi in generale di dati personali queste cose si gestiscono a mio avviso con posta raccomandata,
non con comunicazioni telefoniche a caso; chi mi garantisce che la persona con cui ho parlato al telefono è
veramente un operatore e non è in atto invece una truffa telefonica di cui ogni tanto si sente parlare ?
Ho quindi contattato il servizio clienti Telecom al 187 e mi hanno risposto che non sono al corrente di tale
evento.
Come mi devo muovere?
Damiano, da Genova
Risposta:
Nel suo caso non si tratta di recupero crediti come generalmente inteso, infatti, e l'operazione in sé non è
illecita. Lo diventa quando si pretende il pagamento prima della data di scadenza prevista e soprattutto
quando si contattano persone estranee al rapporto contrattuale.
Può ottenere un risarcimento danni, dimostrando l'accaduto che purtroppo è abbastanza comune nonostante
sia illecito. A seguito di numerose segnalazioni, infatti, già il 30 novembre 2005 il Garante Privacy emanò un
provvedimento di carattere generale in cui ribadì il principio già espresso secondo cui il credito può essere
chiesto contattando solo il debitore e gli eventuali garanti ed escludendo quindi familiari, datore di lavoro,
vicini di casa ecc. Inoltre, le richieste debbono osservare il massimo rispetto della persona, quindi non è
possibile telefonare o inviare sms di continuo all'interessato, o peggio ancora lasciare messaggi ai soggetti
sopra indicati per metterlo in imbarazzo. Per essere risarcito ha tre strade: rivolgersi al Garante Privacy, ad
un giudice oppure fare ricorso al Garante Privacy per poi, una volta ottenuto il pronunciamento positivo,
chiedere che sia il giudice a sancire un risarcimento. Al Garante potrà anche anche segnalare il mancato
rispetto della legge da parte dei soggetti in questione, in modo da poterli vedere anche sanzionare
dall'Authority indipendentemente dalla vertenza.
------------------13-01-2014 00:00 Buono fruttifero postale Serie AF
Mia mamma in data 2 dicembre 2011 ha incassato un buono fruttifero cartaceo a temine emesso il
07/04/1997 serie AF. Ha ottenuto un rimborso pari a 710,13 euro. Ho letto che è possibile fare ricorso (anche
se già incassato) perché l’importo è inferiore a quello che era indicato. Ha inoltre incassato un buono serie O
sempre il 2 dicembre 2011. In quest’ultimo caso credo che non ci sia ancora chiarezza su come procedere,
mentre per la serie AF c’è una sentenza a favore del cliente. Come dovrebbe procedere mia mamma?
Simona
Risposta:
Le Poste hanno deciso di pagare in maniera corretta i buoni serie AF per cui è stato presentato reclamo
(abbiamo ricevuto le comunicazioni per i portatori che si sono rivolti a noi) mentre per farsi pagare quelli già
incassati bisogna presentare reclamo e verificare la risposta. Se sarà negativa, ci si potrà avvalere
dell'Arbitro Bancario Finanziario, dove già abbiamo più volte assistito con esito positivo gli interessati.
Riguardo la serie O, invece, i tassi furono cambiati tramite un Decreto Ministeriale in quel momento legittimo
e fino ad oggi i mille tentativi fatti si sono sempre risolti negativamente. Non suggeriamo, in questo caso, di
agire.
------------------13-01-2014 00:00 Alle Poste ostacolano prelevamenti in contanti
Da alcuni giorni negli uffici postali di Basiliano e Campoformido il personale
addetto agli sportelli e gli stessi direttori da me interpellati, si rifiutano di far prelevare somme di denaro dal
conto corrente oppure libretto di risparmio con cifre superiori a euro 600 sostenendo che c'è una normativa
che lo vieta tanto che i loro terminali si bloccano a qualsiasi richiesta di prelievo superiore a euro 600. Non
esiste nessuna legge che mi vieta di prelevare i miei soldi in qualsiasi momento e soprattutto qualsiasi cifra.
Antonello, da Basiliano (UD)
Risposta:
Se è comprensibile la richiesta di un termine di preavviso per prelevare contanti non di piccolo importo, è
invece davvero illegale la situazione che ci ha indicato, che non è isolata. I terminali sono bloccati (sempre
sia vero) a seicento euro non per legge ma per una disposizione interna non rispettosa della normativa. Può
segnalarla alla Banca d'Italia mediante un esposto
www.bancaditalia.it/serv_pubblico/elenco-dei-servizi/esposti
------------------13-01-2014 00:00 Conto vincolato Banca Marche
Avendo io depositato euro 60.000 nel c/c vincolato ad un anno denominato "deposito sicuro" ed essendo
questo prossimo nel mese di Febbraio 2014 alla scadenza, posso secondo Voi alla scadenza ritirare il
capitale maggiorato degli interessi maturati, o dovrò aspettare e se si per quanto tempo e al limite avere
interessi più bassi visto che la banca è stata (non so se lo è ancora) commissariata.
Tale importo più gli interessi mi servono per comprare casa di li' a pochi giorni.
Oberdan, da Santarcvangelo Di Romagna (RN)
Risposta:
Banca Marche, nonostante sia sottoposta ad amministrazione straordinaria, opera regolarmente.
Potrà quindi ritirare a scadenza capitale ed interessi, salvo improbabilissimi cataclismi dovessero registrarsi
nelle prossime settimane.
------------------13-01-2014 00:00 Variazione tasso deposito vincolato
Leggendo attentamente le condizioni economiche delle proposte offerte da svariati conti deposito on line, in
particolar modo uno che offre il 4% annuo sulle somme vincolate per 5 anni, leggo nell'art 23 delle condizioni
economiche della banca, che la stessa, si riserva in ogni caso di applicare, con effetto immediato anche sui
vincoli già accesi e senza preavviso, eventuali modifiche dei tassi di interesse in senso sfavorevole al Cliente
quando la modifica dipende esclusivamente dalla variazione dei tassi di interesse di riferimento
eventualmente utilizzati per la determinazione del tasso di interesse e indicati nelle Condizioni Economiche,
informando tempestivamente il Cliente.
Ora la mia domanda è la seguente, i vincoli esistenti e attivi su un conto deposito, andrebbero preservati da
eventuali e successive modifiche contrattuali, sino alla loro naturale scadenza?
Claudia, da Salerno (SA)
Risposta:
La clausola che ci segnala non appare legittima. La variazione delle condizioni applicate alla clientela deve
essere adeguatamente motivata, ed appellarsi genericamente alle variazioni dei tassi di mercato non è
considerato un motivo valido. Sul tema abbiamo già più volte assistito vittoriosamente alcuni clienti davanti
all'Arbitro Bancario Finanziario
http://investire.aduc.it/articolo/tassi+conto+deposito+arbitro+bancario+finanziario_21371.php
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13-01-2014 00:00 Conto corrente all'estero
Volevo qualche informazione in più per quanto riguarda la tenuta di un c/c all'estero.
So che va denunciato nel quadro RW del 730.
Sono pensionata, di norma non faccio il mod. 730. Lo devo per forza compilare ?
Qual'è l'importo o la percentuale che devo pagare (a chi ?) e versare (subito al momento della
dichiarazione ?).
Non è già lo stato estero che trattiene le imposte?
E' vincolante la somma depositata?
Luisa, da Venegono Inferiore (VA)
Risposta:
Il modello RW va presentato, se ci sono i presupposti, anche dai contribuenti esentati dalla presentazione
della dichiarazione dei redditi oppure da quelli che presentano il Modello 730 al posto del Modello Unico.
Dallo scorso 1 gennaio le regole sono cambiate, ed ora vanno dichiarati gli attivi all'estero senza limite
minimo di importo.
Non sono dovute imposte in relazione al modello RW ma è obbligatorio compilarlo e presentarlo. L'omessa
presentazione è sanzionata. Esistono delle esenzioni che può verificare assieme al suo commercialista.
Ciò che deve pagare sono invece le imposte relative ai proventi (interessi) del conto corrente (anche qui vi
sono distinzioni in base al paese) ed anche l'IVAFE, il corrispondente estero dell'imposta di bollo italiana.
------------------13-01-2014 00:00 Libretti vincolati Banca Popolare Etica
Vorrei sapere se i libretti vincolati emessi da Banca Popolare Etica sono sicuri.
Davide, da Vanzago (MI)
Risposta:
Si tratta di un istituto che gode della stessa normativa degli altri, senza alcuna particolare limitazione rispetto
alle altre banche.
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