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La Voce
della Valtrompia
n.
WWW.LAVOCEDELPOPOLO.IT
MENSILE D'INFORMAZIONE
ANNO II - GIUGNO 2010
Economia. Intervista a Franco Dusina, presidente della società Gestsport srl
Tibidabo, un impianto
sportivo dai mille volti
Il centro polifunzionale di Concesio è stato aperto nel giugno 2003.
Oltre alle piscine campi da gioco, ristorante, centro estetico, libreria,
bar e poliambulatorio per venire incontro alle esigenze della famiglia
Il servizio
a pag. 17
L’inchiesta sulla presenza dell’Adsl in Valtrompia
La sottile linea a banda larga
La nuova tecnologia non copre ancora interamente la Valle.
Oltre ai problemi tecnici anche quesiti etici, morali, legislativi,
sociali... Ne parlano un professore, un genitore e un giovane
Il servizio
a pag. 2
Media Valle
Sport
L'arrivo del nuovo
parroco di Sarezzo:
don Camillo Pedretti
Parla Mauro Rizzinelli,
presidente dimissionario
del Concesio Calcio
tt pag. 12
tt pag. 29
Editoriale
A banda larga
di Mauro Toninelli
La finestra sul mondo, il canale di
comunicazione, la continuazione di
contatti costruiti nella vita reale, la riscoperta di volti e persone da tempo
perse di vista, vendere i propri prodotti industriali in ogni parte del pianeta
senza limiti territoriali, scoprire notizie e informazioni che altrimenti non
sarebbero raggiungibili e usufruibili,
raccontarsi con immagini, foto e video: sono solo alcune delle possibilità
che la rete offre a chi si trova a navigare; oggi quasi tutti, per un motivo o
per l’altro. Rete che oggi si definisce
e identifica con Adsl, quella sigla che
sta ad indicare la banda larga. Proprio
grazie a questo supporto tecnico è oggi possibile fare tutto, o quasi, tramite web. Il mondo corre e quel futuro
fatto di realtà virtuali che si immaginava come fantascienza, ora è realtà.
E per dirla tutta la realtà ha superato
quella fantasia.
Data per assodata l’utilità e la potenzialità di questa realtà nascono alcuni punti interrogativi che scorrono su
banda larga assieme ai più disparati:
questioni e preoccupazioni che toccano punti etici, sociali, morali e legislativi. Chi regola la presenza all’interno
di questo spazio che non è più virtuale
ma reale? Come mi comporto in questo luogo tanto concreto come il bar, la
piazza dove mi trovo a passare? Cosa è
lecito fare? Chi tutela la mia sicurezza
in questo mondo, che pare quasi essere un far west?
Quesiti e domande; nell’inchiesta, che
ha rivelato una copertura non totale
dell’Adsl in Valtrompia, li abbiamo
posti a un professore, a un genitore e
a un giovane universitario. Hanno sottolineato da punti diversi la necessità
di sapere come muoversi, formando i
ragazzi, i genitori e i professori. Facebook, come altre realtà, esiste, non si
può far finta di niente. E non sempre
è facile, come per quel film, una sottile linea a banda larga...
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La Voce della Valtrompia
giugno 2010
Sito:
www.lavocedelpopolo.it
Primo piano
Adsl, quella preoccupante banda larga
Si dà per scontata la disponibilità di collegarsi in internet in banda larga o adsl.
L’adsl (Asymmetric Digital Subscriber Line) indica una classe di tecnologie di livello fisico utilizzate per l’accesso alla rete ad alta velocità. Gli accessi ad internet adsl vengono considerati “banda larga”, e hanno quasi totalmente sostituito i vecchi sistemi con modem o isdn. I nuovi accessi ad internet danno la possibilità di usufruire di realtà e servizi che non sarebbero accessibili. Ma non tutta
la Valtrompia è supportata; e poi tutto questo nuovo mondo pone quesiti sulle
competenze tecniche, etiche, morali, legislative. Tre testimonianze: il vicepreside
dell’Istituto superiore di Gardone, un genitore e un giovane universitario.
Internet. Vicina al passaggio al digitale terrestre, la Valtrompia non è ancora interamente pronta per l’Adsl
Incontriamoci su Facebook,
sempre che tu possa connetterti
Su 90 tentativi,
30 numeri in tutto
il territorio della Valle
hanno dato
un verdetto negativo
alla possibilità
di attivare connessioni
internet a banda larga
di Mauro Toninelli
“Ci sei su facebook?”; “Hai visto in
rete?”; “Ci sentiamo su msn”; “L’ho acquistato on line”. Da tempo si parla di
internet, banda larga, Adsl e di tecnologia sempre più avanzata per accedere a un mondo e a una serie di servizi
oggi, per certi versi, fondamentali. Ma
la domanda ovvia, la prima che ci si
pone, è quella della questione tecnica:
la banda larga e l’Adsl sono arrivate in
tutta la Valtrompia, anche nei paesi più
in alto e ai piedi dei monti o copre solo
i centri più grossi della Valle?
Le stesse aziende, note grazie alle mol-
te pubblicità, prima di vendere al cliente un contratto alla banda larga avvisano di verificare la presenza del servizio
nella propria zona. Capita di doversi
accertare personalmente, prima di
comprare un accesso alla rete, se la
propria linea telefonica supporti il servizio. Operazione che si può semplicemente sbrigare telefonando al gestore
della linea o tramite internet, inserendo i propri dati (comune e numero di
telefono spesso bastano, mentre in al-
tri casi servono indirizzo e cap per una
ricerca più dettagliata). Abbiamo fatto
un esprimento per verificare se l’intera
Valtrompia, in questi ultimi mesi in cui
ci si prepara al passaggio definitivo al
digitale terrestre, fosse cablata e tecnicamente servita almeno per l’Adsl.
Abbiamo aperto la guida telefonica e,
per ogni comune della Valle, abbiamo
scelto casualmente 5 numeri di telefono e inseriti in internet. Ecco i risultati
comune per comune in ordine alfabe-
tico, indicando il numero dei contatti
telefonici non pronti a rispondere alla richiesta di un adsl: Bovegno 4; Bovezzo 1; Brione 1; Caino 0; Concesio
0; Collio 4; Gardone 0; Irma 3; Lodrino
5; Lumezzane 0; Marcheno 5; Marmentino 5; Nave 2; Pezzaze 0; Polaveno 0;
Sarezzo 0; Tavernole 0; Villa Carcina
0. Pare evidente che la maggior parte
della Valtrompia è tecnologicamente
pronta a rispondre alle esigenze che
la banda larga richiede; solo 3 comuni (Lodrino, Marcheno e Marmentino)
su 18 hanno dato interamente risultati negativi, mentre ben 9 hanno avuto
5 rispote su 5 positive. I numeri sono
indicativi e, vista la casualità del campione, potrebbero anche esserci zone
all’interno dei comuni con risultati
negativi capaci di rispondere tecnicamente alle richieste della banda larga
o viceversa. Su un totale di 90 tentativi, 30 sono risultati negativi, ciò vuol
dire che un terzo della Valtrompia non
è ancora coperta dal servizio Adsl. Le
compagnie comunque assicurano la
possibilità di navigare con la vecchia
linea Isdn. L’assenza parziale di questa
tecnologia significa privare potenzialmente la gente valtrumplina di comunicazione, socializzazione, mercato,
globalizzazione e progresso.
Gardone. Il vicepreside dell’istituto Beretta: la scuola deve formare una mentalità aperta e cosciente
Non farsi possedere dalla civiltà digitale, ma possederla
La presenza di internet e dei socialnetwork offre evidenti punti interrogativi e questioni. Ne parla il professor
Stefano Retali, vicepreside dell’Istituto Superiore Beretta di Gardone: “È
chiaro che una scuola tecnica deve
costruire delle basi su cui andare a
inserire quegli aspetti professionalizzanti che poi lo studente metterà a
frutto nel futuro”. Professionalità che
serve nel lavoro ma che va al di là.
“Noi cerchiamo di comunicare una
mentalità aperta. Una disponibilità
ad apprendere, crescere, sfruttando i
nuovi linguaggi che la civiltà digitale
offre. Vogliamo aiutare lo studente a
impossessarsi di strumenti in maniera intelligente e consapevole, affinchè
sia in grado di padroneggiare la civiltà
digitale; non farsi possedere ma possedere”. Con la riforma i laboratori di
informatica arrivano in tutti gli indirizzi. “Ricordiamoci che nessuna materia,
nessun insegnante può chiamarsi fuori
dall’utilizzo di questi linguaggi”.
L’utilizzo di internet non sempre è consapevole; che risposte dalla scuola?
“Questo è un aspetto costante del nostro lavoro. La scuola ha una valenza
educativa e non soltanto professionalizzante. Il docente lavora con quest’ottica: far prendere coscienza della po-
tenzialità dello strumento, comprendendo anche limiti e problemi. È l’uomo decisivo, non la macchina. Oggi
i ragazzi fanno un utilizzo della rete
massiccio”.
I ragazzi accedono ormai in modo
preponderante alla banda larga. “La
scuola – aggiunge Retali − ha un ruolo
importante, ma non dimentichiamoci
la famiglia, che deve essere presente.
Dobbiamo essere uniti. Gli enti che
formano sono tanti; di sicuro internet
è un maestro, a volte anche un cattivo
maestro. Serve un’alleanza tra tutti coloro che hanno una responsabilità nei
confronti dei giovani”.
La Voce della Valtrompia
giugno 2010
E-mail:
valtrompiavocemedia.it
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Una nuova rivista sulla Media Education
È disponibile, sia in versione cartacea che on line, la rivista ufficiale del Med
(Associazione italiana per l’educazione ai media e alla comunicazione) dal
titolo “Media Education: studi, ricerche, buone pratiche”, edita dalla Editrice Erickson. “La rivista – dichiara in una nota Roberto Giannatelli, presidente onorario del Med – vorrebbe essere l’occasione per creare in Italia una
“community” dei media educator, stimolare la progettazione e la sperimentazione di nuovi percorsi di Med per la scuola e il territorio”. La pubblicazione della rivista, nata poco dopo il convegno Cei “Testimoni Digitali”. Info e
download su www.medmediaducation.it
Riflessioni adulte. Non si può scendere dalla corsa o pretendere che i figli non abitino i mondi del web
Genitori e figli: pesci nella rete?
di Flavio Ravasio
Sono un genitore di due adolescenti che, come tutti, navigano su internet, hanno la pagina su Facebook, si
collegano a YouTube, scaricano mp3,
chattano, insomma abitano la rete per
buona parte del loro tempo. Noi adulti
non siamo altrettanto alfabetizzati. È
la prima volta nella storia dell’umanità che i figli possono dirsi più esperti
dei loro genitori; questo comporta che
in questa esperienza di vita non abbiano un punto di riferimento, comporta
che non possano guardare all’adulto
come una giuda affidabile, o comunque come un degno interlocutore.
Rischiamo come adulti di non avere
molto se non nulla da dire, anzi spesso siamo noi a chiedere ed è questo
forse l’unico “gancio” che la realtà ci
offre per entrare in relazione con i figli
rispetto a questo mondo. Non essendo sufficientemente competenti e non
conoscendo le profonde implicazioni
che il mondo virtuale comporta sulla
psicologia e sulla vita reale dei nostri
figli (sono ancora troppo recenti gli
studi e le ricerche), facciamo fatica a
determinare regole e a offrire le corrette modalità di utilizzo. Non mi riferisco solo ai tempi ma anche alla qualità dei materiali con cui i nostri figli
vengono in contatto. Mi pare che scatti
una specie di meccanismo secondo il
quale “tutto ciò che è in internet” è in
qualche modo anche “vero” o comunque “legittimo”; il pensiero critico è
una conquista e i nostri ragazzi vanno
guidati e educati. Sarebbe, forse, considerato un pazzo chi esponesse sulla
facciata della propria abitazione, alla
vista di qualsiasi passante, le proprie
fotografie, la propria corrispondenza, i propri sentimenti, mentre sem-
bra “normale” se lo fai su Facebook;
ho letto il contratto che si sottoscrive
quando si apre la propria pagina su Facebook: “Garantisci contestualmente
a Facebook una licenza mondiale, irrevocabile, perpetua, non esclusiva,
trasferibile a terzi, senza possibilità
di richiedere compensi (compreso il
diritto di sub-licenziare a terzi) di: (a)
usare, copiare, pubblicare, trasmettere, archiviare, conservare, mostrare
o riprodurre pubblicamente, o mostrare, scansire, riassemblare, modificare, editare, riquadrare, tradurre,
disassemblare, creare lavori derivati
e distribuire attraverso canali multipli ogni contenuto postato dall’Utente
(...)”. Il tutto, anche per utilizzi commerciali e pubblicitari, trasmissibili a
terzi e garantendo di avere la facoltà di
cedere questi diritti. Anche se cancelli
la tua iscrizione. Che ne dite?
L’ultima riflessione è che spesso anche
noi adulti siamo presi nella rete alla
pari dei nostri figli e questo ci porta
a sottovalutare l’influenza che queste
tecnologie hanno sia su di noi che su
loro; la vita “virtuale” si mescola sempre più con quella “reale” dove il contatto fisico, il linguaggio del corpo e
delle emozioni è tangibile, dove i confini tra sé e l’altro sono definiti, dove
la bellezza dell’altro è completa, vera,
non mediata da un computer.
Insomma, queste poche righe non
esauriscono certo un tema che mi pare davvero ampio e su cui ci sarebbe
da dire ancora moltissimo.
Da che il mondo è mondo, il mondo
va avanti e sarebbe sciocco pensare di
scendere dalla corsa per paura o pretendere che i nostri figli non ne facciano parte, certo è che non possiamo
non interrogarci, non possiamo non
informarci, ma soprattutto non possiamo non formarci per guidarlo verso il
migliore traguardo possibile, a vantaggio nostro e dei nostri ragazzi.
Giovani. La testiomonianza di Fabrizio, giovane universitario valtrumplino: navigare è quasi una consuetudine
Con l’Adsl, un piccolo universo che gira tutto attorno a te
La vita dell’uomo è scandita da una
serie di riti. Alzarsi, lavarsi, farsi la barba, mangiare, sfogliare il giornale ecc.
Queste attività, secondo gli antropologi, servono per mantenere il sano “ordine del mondo” e determinano il senso d’appartenenza di un individuo ad
una classe sociale. Racconta Fabrizio,
giovane universitario della Valtrompia:
“Quando un’azione diventa consuetudinaria sentiamo il bisogno di ripeterla nel tempo, tendiamo a identificarci
con essa. In alcuni casi, possiamo addirittura arrivare a sviluppare una vera
e propria dipendenza dall’oggetto a cui
è legata. Non dimentichiamo poi che,
l’avvento dei mezzi di comunicazione
di massa, è andato di pari passo con
l’evoluzione del nostro stile di vita”.
Esemplificative a tal proposito sono
le tecnologie informatiche e i “social
network”, veri e propri macrocosmi
virtuali dedicati al libero scambio di
informazioni. Anche realtà di paese
medio-piccole sono state investite da
questa trasformazione silenziosa e potente. Ancora Fabrizio: “Ecco che, pure nella nosta zona, vanno sviluppandosi forme di interazione massiccia
con Facebook, Msn messenger, Badoo, Skype, forum e chi più ne ha più
ne metta! Da buon valtrumplino, non
posso che testimoniare in positivo il
contributo di queste risorse. Non solo ho avuto il piacere di ritrovare vecchie amicizie e di instaurarne nuove,
bensì ho creato un piccolo universo
virtuale in cui far conoscere qualcosa
di me”. Già questo è molto ma “non è
tutto. Ho avuto occasione, come tanti, di inoltrare ai miei contatti alcuni
eventi: concerti, inaugurazioni di locali e di attività commerciali in città e
provincia”. Chiude poi con l’invito di
farsi catturare dai “social network” ma
allo stesso tempo di fare attenzione alle trappole informatiche più comuni e
un “Buona navigazione!”. (f.g.)
La Voce della Valtrompia
maggio 2010
E-mail:
valtrompiavocemedia.it
La parola
ai lettori
Rotte letterarie
Viaggiare domando cupi cavalloni d’un mistero che s’abbatte infallibile su
quell’isola dove Agatha Christie raccontò la storia di “Dieci piccoli indiani” in
rincorsa uno dietro all’altro nell’impossibile partita con la morte. Come essere
colpiti da shock che “Il cuore rivelatore” da sotto palpitanti assi di legno emette nel suo tentativo di scoperchiare la verità immaginata dal maestro Edgar Allan Poe. Quella verità che sempre si nasconde nel cupo oceano di un passato
che ritorna a giocare le sue ultime mosse con Paolo Maurensig e “La variante di
Lüneburg”. Di una verità che non si rivela e scoperta vive delle gotiche atmosferiche che “Il monaco” ci riferisce con le parole di Matthew Gregory Lewis.
L
IL PEGGIO DELLA VALTROMPIA
Lumezzane
e lo scarico abusivo
LETTERE
Nessuno pare fermare l’ignoranza di
chi decide di liberarsi dei rifiuti speciali
inerti come se l’ambiente fosse un
grande cestino dell’immondizia. Ecco
come si presenta un’area in località Passo
del Cavallo sulla Sp 79 che conduce in
Valsabbia. Un danno ecologico scoperto
dalla polizia locale di Lumezzane nelle
scorse settimane, così come altri in varie
parti del territorio comunale. Le indagini
per trovare i colpevoli sono già partite,
nel frattempo gli scarti di materiale edile
continuano a essere trovati.
Sarezzo saluta
il suo Parroco
Riconoscenza grande, affetto, stima,
con un pizzico di nostalgia. Sono questi i sentimenti che animano il cuore
della comunità cristiana saretina, che si
prepara a salutare il suo parroco, don
Francesco Bresciani, il quale, dopo ben
ventidue anni di parrocchiato, si ritira
in pensione. Queste poche righe non
riescono a sintetizzare che cosa ha significato la presenza di un uomo, di un
prete come don Francesco per la gente
di Sarezzo. Il sacerdote è uno dei segni
sacramentali con cui Gesù Cristo si rende presente in maniera efficace in mezzo al suo popolo. Attraverso il prete il
Signore comunica se stesso, la sua parola e i doni del suo Spirito. Possiamo
dire che don Francesco ha fatto tutto
questo, con la mitezza, l’umanità e la
discrezione che lo hanno sempre caratterizzato. Così lo dipingono tutte le comunità che ha servito in cinquant’anni
di sacerdozio: S. Eufemia (1960-1971),
Cecino di Degagna (1971-1978), Prevalle S. Michele (1978-1988) e infine
Sarezzo (dal 1988). Un antico detto latino recita così: “Semel abbas, semper
abbas!”. “Una volta che sei stato costituito abate, rimani sempre abate”. Se
l’abate è colui che guida, come padre e
per mandato di Dio, una comunità cristiana ad incontrare il Signore, possiamo dire che Sarezzo ricorderà così don
Francesco. Il saluto è fissato per domenica 20 giugno alle ore 17.00. La Comunità cristiana, la Comunità civile, i sacerdoti originari di Sarezzo, i sacerdoti che
hanno collaborato come curati si stringeranno attorno a lui nella celebrazione eucaristica, il momento più alto della festa. Si ritirerà poi a Cazzago S. Martino, suo paese natale, dove continuerà a svolgere, generoso come sempre, il
suo ministero sacerdotale.
don Michele Bodei
I bambini in tv
Al termine della serie di “Io canto” mi
ritrovo il desiderio di scrivervi per dire
quanto sia felice di aver partecipato, da
spettatrice, ad un avvenimento di questa portata. Sì, perché non so da quan-
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IL MEGLIO DELLA VALTROMPIA
Ponte Zanano,
la passerella ciclopedonale
Un altro piccolo pezzettino viene aggiunto
alla ciclabile che percorre la Valtrompia,
grazie al nuovo passaggio ciclo-pedonale
che dal comparto del campo Redaelli
porta verso via Seradello, evitando a
cicloamatori e camminatori di percorrere
un tratto di provinciale. Mancano ancora
le finiture e gli abbellimenti di terra e,
forse, lo sbocco poteva essere meglio
raccordato, ma nel frattempo la variante
permette agli amanti delle due ruote di
immettersi senza pericoli sulla strada che
sale verso Polaveno e viceversa.
Bollettini parrocchiali
Radio Voce
In "Voce mattina estate" a partire dalle
10 collegamento coi grest, consigli sulle più belle mete turistiche bresciane oltre al consueto spazio cinema. Alle 17,
in "Los cincos de la playa" interviste sugli appuntamenti dell'estate ed il quotidiano collegamento con feltrinelli.
Inoltre sei notiziari locali al giorno, dalle 10.30.
"Nave nostra" è il giornale della
comunità di Nave. L’ultimo numero ha
in copertina “San Francesco predica alla folla” (Pieve della Mitria). Prende in
esame la vita della Chiesa, della Parrocchia e dell’oratorio. Ci sono notizie dalle missioni e culturali. È possibile scaricarne una copia online.
to tempo non assistevo più a trasmissioni di questo livello umano. Ho trovato
condensati, con la naturalezza possibile solo al grande Gerry Scotti, tutti questi elementi: la freschezza e purezza dei
bambini e ragazzi; un rapporto tra generazioni che sembra – così si dice – andare perduto; la bellezza, creatività, libertà, amicizia vera e non protagonismo. Fattori essenziali dell’umano che
non possiamo permettere vadano misconosciuti: l’eccellenza di doti canore
veramente incredibili; uno spettacolo
dove quel che emerge (a differenza di
Sanremo, ma anche del Grande Fratello
o altre banalità similari che quotidianamente vengono trasmesse in tutte le tv)
sono i meriti riconosciuti di ciascun protagonista, senza antagonismi, calcoli di
potere o bassezze umane alle quali ci
siamo purtroppo abituati.
Wilma Bargi
Il Brescia in serie A
fm 88.3 88.5
Brescia e Provincia
Grazie a tutti i giocatori e al mister
Beppe Iachini. Soprattutto grazie a
noi tifosi! Il sogno è realtà! Serie A!
Marco
Quanto viene pubblicato in queste pagine è da attribuirsi unicamente alla responsabilità dei firmatari delle lettere. Nelle lettere è necessario indicare in modo leggibile nome, cognome,
indirizzo e numero di telefono di chi scrive per renderne possibile l’identificazione. La redazione si riserva il diritto di sintetizzare, senza alterarne il senso, i contributi ritenuti troppo
lunghi (massimo 1500 battute). La pubblicazione di una lettera non implica la condivisione del suo contenuto da parte della direzione del giornale. Non saranno pubblicate lettere già
apparse su altri organi di stampa. Scrivete a “La Voce della Valtrompia”, via Callegari, 6 - 25121 Brescia o via mail a [email protected].
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La Voce della Valtrompia
giugno 2010
Sito:
www.lavocedelpopolo.it
Lumezzane
Fotovoltaico alle piscine
Prosegue l’impegno per un’energia pulita. Dopo l’impianto fotovoltaico sul
tetto del bocciodromo, l’Azienda speciale Albatros ha deciso di intervenire
anche su quello della piscina comunale. I lavori riguarderanno la sistemazione e l’isolamento del tetto e il successivo ancoraggio dell’impianto. Progettato dallo studio Sigma di Lumezzane, l’impianto sarà completamente integrato nel tetto e occuperà una superficie di 745 mq, distribuito in 456 moduli e
dotato di nove inverter. La coibentazione del tetto consentirà di risparmiare
sui costi per il riscaldamento, mentre i pannelli solari copriranno un terzo del
fabbisogno energetico della struttura. Investimento totale di 570mila euro,
termine dei lavori previsto per la fine di ottobre.
San Sebastiano. Il classico torneo estivo dell’oratorio valtrumplino rimarrà aperto sino alla metà di luglio
La Biade: sabbia come al mare
di Daniela Fedrigo
Si sente profumo di novità all’oratorio di San Sebastiano: quest’anno la
Biade sarà tutta particolare.
Qualche informazione pratica: il torneo estivo compie 25 anni, includeva
basket, pallavolo e calcio. I lavori al
campo di basket hanno reso necessario escludere questo sport, trasformando l’evento da una Triade a una
Biade. Purtroppo, la modifica ha ridotto la partecipazione, che ha registrato
il suo picco minimo l’anno scorso con
l’iscrizione di solamente 6 squadre di
adulti. Inoltre, durante la sua ristrutturazione, l’oratorio era diventato leggermente caotico e i giovani preferivano riunirsi altrove.
Recentemente si sono riaperte le aule
interne, e i ragazzi possono finalmente
tornare a ritrovarsi qui, come prima,
per affrontare l’impegno catechistico e soprattutto per condividere momenti di svago e divertimento anche
all’aria aperta.
Per stimolare la voglia di frequentare
di nuovo l’oratorio, la società sportiva ha avuto una brillante idea, che ha
fatto salire a 26 il numero di squadre
iscritte: ha portato la spiaggia a Lumezzane.
Il campo "insabbiato" all'oratorio di San Sebastiano
Al Villaggio è più facile con la rotonda
Il mese scorso sono terminati i lavori
stradali che coinvolgevano l’area del Villaggio Gnutti a Lumezzane. È ormai risaputo che qui è nata una rotatoria, la prima, che ha stupito e meravigliato gli abitanti. Lo scetticismo iniziale verso il progetto è andato sempre più affievolendosi quanto più l’opera si concludeva: la
cosiddetta “rotonda” infatti si è rivelata
una scelta urbanistica pratica e funzionale. Collegando via Ravinaglio Sud, via
Madre Lucia Seneci e via Umberto Gnutti, ora si può accedere facilmente al Villaggio, una comodità sfruttata soprat-
tutto dalle ambulanze che necessitano
di raggiungere l’Ospedale o la Casa di riposo. L’Amministrazione ha inviato una
lettera esplicativa ai cittadini residenti
nella zona, nella quale intende precisare che il senso unico di marcia in salita
su via Ravinaglio Sud è stato istituito in
via sperimentale. Per un periodo di tre
settimane, a partire dal 20 maggio scorso, si sono svolte pertanto le opportune
verifiche riguardanti sicurezza stradale
e viabilità; ora si provvederà a valutare
nuove soluzioni oppure a rendere definitivo il senso unico. (d.f.)
La sabbia proviene da una cava di Lograto, trasportata grazie all’aiuto di alcune ditte che la società vuole ringraziare, tra cui Scavedil Beton e Cottone
Scavi che hanno prestato i mezzi. È
stata depositata sul campo di calcio e
poi spalmata come marmellata.
I volontari hanno lavorato volentieri per tutto il weekend, circondati da
tanti curiosi impazienti di camminare sulla sabbia, e forse di riconoscere
quella piacevole sensazione di percepirla sotto i piedi. Una sensazione resa
ancora più speciale dal contesto, perché siamo qui, tra le montagne, eppure
stiamo giocando sulla sabbia.
Ma non solo chi gioca è spinto a sognare: la sua sola vista ricorda il mare, le vacanze, aiuta a estraniarsi per
qualche istante dalla monotonia e dallo stress della vita quotidiana, e forse
incoraggia ad affrontare il futuro con
più serenità. Qual è dunque la vera
funzione di questa sabbia? Sicuramente non è lì solo per il gioco. Si vede e
si sente che c’è di più. Questa sabbia
vuole essere una metafora: possiamo
trovare il meglio di ogni luogo e sfruttare ogni situazione per creare nuove
opportunità.
La sabbia ricorda che la vita non è solo
lavoro, non è solo studio, la vita è bella, è un dono prezioso, e vale tanto di
più quando la si vive con gioia.
Scuola. Grande successo per il laboratorio di liuteria aperto dall’istituto professionale della Valgobbia
Dar vita a strumenti musicali
con i consigli dell’artigiano
L’agenzia formativa “Don Angelo
Tedoldi” di Lumezzane ha avviato un
laboratorio di liuteria per dare corpo
a un’attività artistica che unisce antiche tecniche a forme di conoscenze
uniche. Tecniche ritrovate con l’aggiunta di rielaborazione e interpretazione personale da parte dell’artigiano,
che porta alla creazione di nuovi stili
originali e moderni. “L’insegnante – ricorda la direttrice della scuola Michela
Bugatti – è il liutaio cittadino Angelo
Brodini, che si è occupato della conduzione del laboratorio tecnico; la parte musicale è stata affidata a Umberto
Rivarola, professionista, arrangiatore
e compositore. Gli insegnamenti hanno interessato sia la pratica in laboratorio sia lezioni teoriche attinenti la
liuteria: ragguagli sulla propagazione del suono, disegno tecnico, conoscenza dei materiali, cenni culturali
riguardanti la storia e la metodica”.
Durante il corso, i ragazzi hanno costruito quattro chitarre acustiche, un
contrabbasso, un’arpa orfica, un cajón
(cassetta in legno originaria del Perù),
due jambé (bongo), quattro flauti di
Pan, due flauti dolci, campane tubolari in ottone. Un grande lavoro indi-
Ragazzi al lavoro
viduale e di gruppo, dove le idee sono
state trasformate in oggetti, dove parole, numeri, suoni, misurazioni sono
serviti per costruire oggetti; anche chi
a scuola è frustrato da insuccesso,
all’agenzia formativa lumezzanese ha
trovato nuove motivazioni ed entusiasmo. L’impegno in attività alternative
fornisce agli alunni occasioni di conoscenza e di potenziamento delle proprie attitudini, è fonte di soddisfazione
e crea opportunità per nuove relazioni
interpersonali fra coetanei, con gli insegnanti e con le famiglie. Cosa non da
poco in un contesto scolastico territoriale caratterizzato da criticità come la
dispersione scolastica e l’inserimento
di alunni stranieri e di varia estrazione
socio-culturale. Info su www.agenziaformativa.editarea.com. (a.s.)
La Voce della Valtrompia
giugno 2010
E-mail:
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Personaggio. Tornato dal dottorato di ricerca in Antropologia, il 52enne valgobbino parla del suo nuovo libro
Mauro Turrini, dalla Sorbonne
ai volumi sul training aziendale
“In piena crisi economica
volevo parlare
di abbondanza e offrire
soluzione per uscire
dalla crisi e
una spinta benefica
per tante persone”,
ed ora è un e-book
di Angelo Seneci
Mauro Turrini, nato a Lumezzane,
da quasi un anno si è riaffacciato nella
terra natia anche per ragioni di lavoro.
Ha ottenuto un dottorato di ricerca in
Antropologia alla Sorbonne di Parigi
che gli ha allargato gli orizzonti sulla
natura spirituale dell’uomo. All’inizio
del 2009 nasce l’idea di scrivere un libro. “In piena crisi economica – spiega
Turrini – volevo parlare di abbondanza. L’ho fatto per il mio paese, ma è diventato utile a tanti. Propone soluzioni per uscire dalla crisi ed è stato una
spinta benefica per tante persone. In
parecchi mi hanno fatto sentire la loro
gratitudine. Il titolo originario suonava così: C’è abbondanza per tutti! 18
maggio 2021: intervista al più grande
industriale di Lumezzane”.
“In te omnia sunt”, il suo prossimo libro
Il costante desiderio di far risplendere
quanto di più nobile c’è nella natura
umana ha portato Turrini a proporsi
come conferenziere sui temi affascinanti della crescita personale. Diversi
sono stati gli incontri a Lumezzane e
altri partiranno a settembre, nell’am-
bito di “Percorsi superiori” o con cooperative sociali. Dopo il primo libro ne
segue un secondo, “In te omnia sunt
(Tutto dipende da te)”, nuovo passo
nella celebrazione della vita, sulla
possibilità per ogni uomo di diventare
il signore della propria vita.
Sono state apprezzate l’intensità della
passione motivazionale e la capacità
di rappresentare una prospettiva diversa di vivere la vita, grazie all’innovazione dei pensieri. Ora il libro è diventato un e-book e continua ad essere una miniera di stimoli: “C’è abbondanza per tutti! Incluso te”. Turrini è
fonte di idee positive e, fin dalle superiori, ha amato leggere e così imparare qualcosa di più sui temi filosofici e
religiosi che tanto “avvolgono il mistero umano. E questo mistero qualche
volta mi ha sconvolto ma sempre affascinato. Perché è meraviglioso”. Non
sono comunque mancati momenti di
gioco e divertimento: giornate in montagna, esperienze in tenda, avventure e
ragazzate che hanno cimentato amicizie indistruttibili negli anni. Turrini si è
buttato nel mondo della filosofia prima
imparandola e poi insegnandola. “Non
so bene se quello che ho insegnato – ci
dice – sia stato utile ai miei studenti.
Lo spero. Con loro mi scuso, a distanza di tempo, per non aver insegnato
la filosofia dell’amore. Ma è stata una
conquista venuta più tardi. Come tante
altre, lungo un percorso che ha avuto
qualche intoppo e conosciuto qualche sbadiglio. Sono incappato anche
in qualche temporale, ma mi è stato
salutare”. Da diverso tempo Turrini si
occupa di benessere: dalla ricerca pura al network marketing.
La Voce della Valtrompia
giugno 2010
E-mail:
valtrompiavocemedia.it
Alta Valle
9
Ranch vaghezza e alta equitazione
Fra le montagne che circondano Marmentino si amplia ulteriormente
l’attività del “Ranch Vaghezza Gilberto”, azienda agricola e agriturismo
nata nel 1982 per iniziativa di Gilberto Medaglia. Domenica 13 giugno è
stato inaugurato il nuovo campo da lavoro, ossia un’area attrezzata che
consentirà di effettuare lezioni di equitazione anche da parte di bambini
di 6 anni. Proprio nell’occasione è stato presentato il pacchetto di cinque
lezioni (una ogni sabato) al costo totale di 50 euro. Il ranch si trova in via
Vaghezza 49 a Marmentino (tel. 030.9228360 e 338.4525270). Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito web www.ranchvaghezza.it.
Storie. Il ricordo del parroco storico di San Colombano, che per anni fu Vicario di zona in Valtrompia
Don Giovita Casali, il prete che
predicava in dialetto “Vulìf bè”
La gente del paese
alle pendici del Maniva
l’ha ricordato
con una celebrazione
l’11 giugno, anniversario
della sua scomparsa.
Era un uomo
che parlava al cuore
di Edmondo Bertussi
L’11 giugno del 2001 moriva improvvisamente a San Colombano, il
paese della Valle Trompia alle pendici
del Maniva, don Giovita Casali, da 37
anni parroco e da 26 Vicario di zona.
Predicava (non c’erano microfoni) in
dialetto ma parlava al cuore: “...Vulif
bé! (vogliatevi bene)”, le sue omelie finivano sempre così. La sua gente l’ha
ricordato, nella ricorrenza, nella amata chiesa affrescata dal Pitocchetto,
con messa solenne concelebrata dal
parroco don Marino Cotali e i confratelli don Viatore Vianini (Lodrino) e
don Sandro Gorni ora a Virle Treponti ma allora a Lodrino, suo successore
come Vicario della zona Alta Valtrompia. Proprio lui l’ha ricordato: “Sacerdote con fierezza, con tutto il suo cuore, la sua mente, le sue forze nel servi-
Ritratto di don Giovita Casali
zio pastorale”. È sepolto a Botticino,
paese natale. A San Colombano, sulla facciata della cappella centrale nel
cimitero, una lapide racconta le date
della sua vita: nato il 6 giugno 1926,
sacerdote il 19 giugno 1964, parroco
a San Colombano il 31 maggio 1964...”
E sotto: “Vogliamoci bene. Gesù farà
di noi dei fiori profumati di virtù, degni di essere trapiantati un giorno nel
giardino del Padre celeste.”
Sono le parole, il suo marchio, che
lui, alto, magro, ascetico, pronunciò
il giorno del suo ingresso. Le volle riprese sul libro “La parrocchia di S. Colombano abate di Collio Valtrompia”
curato dall’amico don Gorni, nell’anno
giubilare 2000: testamento premonitore a pochi mesi dalla sua scomparsa.
Nella poche righe di presentazione
scriveva: “Sono con voi e per voi dal
31 maggio del 1964... vuole essere un
gesto di affetto per tutti i miei parrocchiani e per i villeggianti...”. Ne po-
se le copie sull’altare appena dentro
la Chiesa, a disposizione di tutti: chi
entrava lo faceva per una preghiera
e questo a lui bastava. Don Giovita
confidava talvolta, sorridendo, come
nel paese terra di emigranti minatori
e di qualche anticristo, quando arrivò
nel ’64, ragazzi di nascosto tiravano
ancora sassi alla tonaca nera che lui
portava sempre. Tutti insieme, su iniziativa degli alpini, gli hanno dedicato
subito, a un anno dalla scomparsa, un
monumento sul vialetto che porta alla
parrocchiale e lo pregano (non solo loro) come un santo. Monsignor Foresti,
Vescovo a Brescia, scappava ogni tanto dalla frenesia della città per salire
la sera da lui a mangiare un semplice
piatto di minestra, a confidarsi nel silenzio austero dei monti.
Non ha mai avuto la macchina: quando usciva di casa si incamminava a
piedi come sempre avevano fatto i
paesani verso la miniera. Ci pensava
la Divina Provvidenza: un minatore o
un suo alpino si fermava. “I miei alpini sempre forti, sempre uniti, sempre
innamorati della Patria” li chiamava:
il suo braccio in una serie mai finita
di opere e gesti generosi. Quando sistemò la canonica, uno, foresto, gli
regalò il rifacimento del sagrato. Non
gli piacevano piagnistei: dal buon Dio
ebbe la grazia di andarsene furtivo,
giusto “in pensione canonica a 75 anni”, in quell’alba di giugno.
Il sentiero dei minatori ritrovato: regalo della sottosezione Cai nel suo 50° anniversario
Un ritrovato sentiero bellissimo e agevole per tutti, invita l’escursionista in
Alta Valle: parte nel piazzale della Tassara-S. Aloisio, sovrastato dagli edifici
imponenti del complesso della miniera,
sulla destra appena prima di Collio. È
uno dei tre “regali” della sottosezione
Cai del paese guidata da Oreste Mozzoni nel 50° anniversario della fondazione.
Per l’occasione sono stati anche ristampati il libretto “Pregare è salire” del cofondatore mons. Giuseppe Bonomini,
cappellano degli alpini, e lo stupendo
volume “Quassù le nuvole sono come
pensieri che volano” curato da Fabio
Lazzari e Loris Zanirato”. Per felice circostanza è stato inaugurato proprio lo
scorso 2 giugno, giorno nel quale, cinquant’anni fa, al Maniva veniva benedetto da Monsignor Bonomini con discorso del presidente Luigi Zampedri, il
labaro del sodalizio.
Sentiero, con segno biancorosso, affascinante per la sua storia secolare legato alla fatica nelle gallerie: dopo il tratto allargato e percorso dai mezzi che
vanno alle cascine di Piazze, corre prima in mezzo ai fiori e poi sale in dolci
tornanti, quelli che facevano i minatori coi muli carichi di siderite diretti verso i forni valsabbini di Ono, nel fresco
del bosco fino a sbucare a Passo Croce
(m. 1443) col suo pianoro, balcone sulla valle, dove in questa stagione tappeti gialli di fiori impreziosiscono lo smeraldo dell’erba. Lì una eterna sorgente,
profonda, dà acqua ristoratrice in ogni
stagione. Da qui partono in modo “circolare” a consentire ritorno alla partenza varianti per tutti i gusti e per tutte
le gambe: verso l’Ario e Irma,Valsabbia,
Pezzeda. In direzione di questa, in particolare, dopo breve tratto il segnale ricorda un luogo sacro per la Resistenza,
dove venne catturato il partigiano Gaetano Castiglioni torturato ed impiccato
sulla via che ora ne porta il nome.
Un tratto del sentiero
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La Voce della Valtrompia
giugno 2010
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Collio. Da fine maggio la casa dei libri si è spostata in una sede più efficiente
Quel punto prestito
che fa da biblioteca
Nella nuova sede
rimane l’orario
di prima, ma si pensa
ad aperture serali.
In programma ancora
interventi e progetti
per bambini e ragazzi
di Alberto Maffina
Il 29 maggio si è festeggiata l’inaugurazione della nuova biblioteca comunale di Collio, trasferitasi in una
sede più accessibile e adeguata in via
Scaletti 1 vicino all’ambulatorio medico. Aperta e gestita dall’operatrice
Terry Rizzini, la biblioteca mantiene
per ora il vecchio orario (lunedì 15/17
e venerdì 15/18), ma è intenzione fare
anche un’apertura serale.
La biblioteca di Collio aderisce al Sistema bibliotecario-archivistico di
Valle Trompia e alla Rete bibliotecaria
bresciana, grazie al cui aiuto si sono
svolte le attività di inventariazione ed
etichettatura delle nuove acquisizioni
e il massiccio lavoro di revisione della
raccolta. “Per ora – afferma il sindaco
Fausto Paterlini – si tratta soprattutto
di un punto prestito, grazie al servizio
L’interno della nuova biblioteca
Internet e alla possibilità di accedere
all’Opac (catalogo di consultazione
online), ma il nostro è un punto prestito che si atteggia da biblioteca, con
la ferma volontà di ingrandirsi e offrire a bambini e adulti molti più libri,
promozioni e attività. Inoltre, siamo
convinti che possa farsi centro di aggregazione e ritrovo per i ragazzi che,
attraverso un approccio alla cultura,
possono profittare di un momento di
socializzazione”. È inoltre prevista
un’attività di promozione al servizio e
alla lettura, con l’adesione alla campagna nazionale “Nati per leggere”, volta
a diffondere la lettura ad alta voce e il
contatto con il libro nei bambini in età
pre-scolare. Molti ancora gli interventi
per adeguare completamente la nuova struttura, che nelle ore di apertura
pullula già di bambini e ragazzi desiderosi di leggere.
11
Tavernole,
90 anni per la
“Ottorino Respighi”
L’anno prossimo il Corpo bandistico
‘Ottorino Respighi’ di Tavernole, fondato nel 1921 dal parroco don Domenico Franchi, dall’allora sindaco Davide Pellizzari e altri volonterosi, compirà novant’anni. “Un evento – afferma
il presidente del gruppo Rosanna Gagliandi – che è vanto per tutti noi e riconoscimento d’impegno e dedizione
di tutti gli ‘amanti’ della nostra banda, che fin dalla sua fondazione ha accompagnato gli avvenimenti religiosi,
sociali e politici del paese e della Valtrompia, partecipando a numerosissime manifestazioni e raduni bandistici
sotto la guida dei maestri che si sono
avvicendati nella direzione”.
La Ottorino Respighi è composta, in
formazione completa, da 35 musicisti
(molti giovanissimi e altri che, a suon
di concerti, hanno i capelli ormai bianchi) ed è diretta dal maestro Cesare
Cavaioni, molto stimato e apprezzato da tutti. Costituisce il gruppo di aggregazione giovanile, e non solo, più
importante del paese, dando la possibilità di avere un contatto con la musica e imparare a suonare uno strumento in modo professionale. “Il mondo
bandistico di Tavernole – rimarca Rosanna Gagliandi – si è rivelato essere
una fitta rete di impegni, persone, riunioni, preoccupazioni e dubbi, nascosti dietro le quinte dello ‘spettacolo’.
Quel che conta è che la nostra banda
vuole descrivere l’amore e la passione con cui molti membri dell’organico operano in silenzio da anni, affrontando col sorriso ogni impegno e imprevisto, per poi condividere con tutti
successi e soddisfazioni”.
La banda di Tavernole è un piccolo
mondo basato sul confronto, la discussione e la collaborazione, dove anche
i più piccoli contribuiscono con una
carica di entusiasmo e vitalità sempre
nuovi allo scopo comune di tradizioni
culturali da mantenere vive in armonia con quel che vi è di più moderno.
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12
La Voce della Valtrompia
giugno 2010
Sito:
www.lavocedelpopolo.it
Media Valle
Sarezzo, rilevatori di velocità
Sono state collocate dall’Amministrazione comunale alcune colonnine per la rilevazione della velocità sulle vie Seradello e Antonini. Si tratta di un sistema di
controllo e dissuasione che si basa sull’installazione ai margini della strada di più
colonnine in serie che recano l’indicazione del limite (70 km/h) e la presenza di
controllo della velocità. Scatole vuote che possono accogliere apparecchiature di
controllo, garantendo una maggior sicurezza stradale proprio perché l’automobilista non può sapere se e quale colonna tra quelle installate rilevi l’infrazione.
Le colonnine saranno cinque in via Seradello (tre scendendo da Polaveno a Sarezzo e due in senso opposto) e una in via Antonini (da Lumezzane a Sarezzo).
Sarezzo. L’arrivo del nuovo parroco nella comunità è previsto (data ancora da confermare) per il 25 settembre
Don Camillo Pedretti, amante
della verità e della coerenza
Attualmente il sacerdote
guida la comunità
di Santo Spirito
a Brescia. Torna
in quella terra che l’ha
visto crescere. Nel suo
ministero un periodo
importante in Brasile
di Luciano Zanardini
Don Camillo Pedretti ritorna alle
origini, cioè dalla città ritorna in Valtrompia, in quella terra che l’ha visto
crescere, orfano di padre, con la madre e altri due fratelli. Valtrumplino di
Concesio, classe 1943, con alle spalle dodici anni di Brasile come parroco della cattedrale di Apucarana e in
San Paolo, è stato nominato parroco
di Sarezzo e farà il suo ingresso (le
date sono ancora da confermare) il
25 settembre. Già parroco di S. Anna
di Rovato e di Lodetto, dal 2001 guida
la parrocchia di Santo Spirito in città,
realtà nella quale ha insistito molto
sull’oratorio. Si tratta di un investimento che ha dato i suoi frutti, coinvolgendo centinaia di giovani. Prima
di salutare la comunità, don Camillo si
prepara a vivere un’altra estate all’in-
Don Camillo Pedretti
segna del grest con 280 bambini e 90
animatori. Lascia Santo Spirito (una
realtà viva che ha una buona partecipazione alle Sante Messe) con un progetto in cantiere che attende in giugno
il via libera del Consiglio comunale:
la parrocchia ha acquistato una casa
all’interno dell’oratorio per farla diventare Centro parrocchiale don Giacomo Vender. Una scelta condivisa
dalle famiglie che si sono autotassate e dettata anche (ma non solo) dalla
carenza degli spazi per sviluppare le
diverse attività. A Sarezzo troverà un
curato per l’oratorio, un aiuto in più
per chi come lui in questi ultimi anni
ha dovuto fare di necessità virtù. Don
Camillo è vicario zonale e porterà con
sé a Sarezzo il rammarico di non aver
visto il pieno sviluppo dell’unità pastorale (Pendolina, Urago Mella, S. Giovanna Antida e Santo Spirito): “È una
realtà – spiega il Parroco – nella quale
credo fortemente, ma è necessaria la
chiarezza, prima di far nascere speranze che poi diventano delusioni”. La
chiarezza è il filo rosso che lega la vita
di don Camillo, che ha alle spalle anche vent’anni di scuola all’Itis Castelli,
dove ha vissuto “una delle esperienze
più belle”, privilegiando i rapporti con
le famiglie, con gli studenti e con gli
stessi colleghi, così stimato che negli
ultimi quattro anni è stato nominato
vicepreside. L’Itis, come ripete don
Pedretti, è stata la risposta alle sofferenze del Brasile. Come recita la sua
storia personale don Camillo non è
certo uno che accetta compromessi,
ma che cerca di seguire la stella polare della verità. Nei suoi ricordi riaffiorano i momenti vissuti in Brasile (dal
1966 al 1978), in un periodo nel quale
tutto il Sud America era segnato dalla
presenza delle dittature militari, che
cercavano di controllare direttamente
l’operato della Chiesa. Don Pedretti,
non senza aver patito delle sofferenze
fisiche, fu espulso dalle autorità civili
e militari del Paese perché alla Chiesa si chiedeva solo assistenza e ogni
qualvolta qualcuno si impegnava per
la promozione della persona metteva in allarme tutto il sistema. Fra le
sue presunte “colpe”, anche quella di
aver fatto nascere per il nutrimento
dei bambini dell’asilo una cooperativa parrocchiale per il riso e i fagioli,
gli alimenti principali della popolazione locale.
Gardone e una casa di riposo che diventa sempre più grande
A un mese dall’inaugurazione della nuova ala alla “Casa di riposo Pietro Beretta” di Gardone Val Trompia le richieste
di alloggio rimangono alte, nonostante
l’ampliamento abbia aggiunto tredici
posti letto, portando a 106 il numero totale degli ospiti. “Le richieste che abbiamo – dice il presidente Angelo Rovetto
– sono elevate e l’intervento era ormai
non più rimandabile, anche perché un
decreto della Giunta regionale aveva
fissato al 31 dicembre 2009 il termine
ultimo di adeguamento delle residenze
sanitario-assistenziali”. Dal 2002 convogliata nella “Fondazione di cura Città di
Gardone Val Trompia Onlus”, la Rsa si
è ampliata verso il lato montagna, e in
ognuno dei tre piani hanno trovato posto i nuovi nuclei con due camere, servizi igienici e infermeria. La spesa complessiva è stata di un milione 923mila
euro, comprensiva di una serie di lavori
collaterali che hanno consentito di mettere in sicurezza gli impianti elettrico e
antincendio. “Il grosso onere finanziario
– spiega l’assessore all’Ediliza privata
Piergiuseppe Grazioli – è stato equamente diviso tra Fondazione e Comune,
confermando la sensibilità del consiglio
comunale alle problematiche socio-assistenziali. Inoltre, ha dato il suo contributo anche la famiglia Beretta e molto ha
fatto l’associazione ‘Amici della casa di
riposo’, che nel 2009 ha coinvolto tutta
la cittadinanza nell’iniziativa ‘Dona un
arredo alla casa di riposo’, raccogliendo
oltre 100mila euro”.
Una Rsa che è il fiore all’occhiello della
Fondazione e può contare anche sul centro diurno integrato ‘Giulia Lenzi Suor
Scolastica’ e sui mini alloggi protetti
‘Angelo Franzini’, (dodici bilocali per un
totale di 24 ospiti), continuando il suo
impegno a favore degli anziani, sostenuta anche dai volontari del Cireneo (per il
servizio di trasporto) e ponendosi come
un patrimonio da consolidare, affinché
sia parte viva della comunità. (a.a.)
La nuova ala della Rsa
La Voce della Valtrompia
giugno 2010
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Sarezzo. La sostituzione di 700 punti luce nell’ottica del risparmio energetico
L’illuminazione a led
ponte verso il futuro
S’affida alla tecnologia
Led il primo cittadino
saretino Massimo Ottelli
per sostituire gli
obsoleti lampioni
al mercurio distribuiti
sul territorio
di Rosa Casari
S’affida alla brillante luce dei led il
Comune di Sarezzo, con la sostituzione entro un mese di 700 punti luce. A
chiarire il quadro è il primo cittadino
Massimo Ottelli: “Nel 2009 abbiamo
rinnovato la convenzione con Enel Sole, chiedendo di valutare la questione
del risparmio energetico, così sui 1162
punti luce presenti nel nostro territorio abbiamo cominciato a sostituire
quel 65% di impianti obsoleti a mercurio, che emettono nell’atmosfera un
elevato tasso di anidride carbonica”.
La tecnologia Led (Light emitting diode, ossia diodo a emissione luminosa)
ha vantaggi come la minor quantità di
“materia” per la produzione, ridotto
contenuto di sostanze nocive, componenti facilmente disaggregabili e riciclabili, bassa emissione di raggi ultra-
I nuovi lampioni a led sulla strada della Valle di Sarezzo
violetti e infrarossi, lunga durata della vita media, tecnologia in costante
evoluzione. “Ovviamente – prosegue
il sindaco Ottelli – i led emettono una
luce più fredda rispetto agli impianti a
vapore di sodio (luce gialla, ndr) mantenuti per il centro storico, e illumineranno prevalentemente le vie trafficate per garantire la sicurezza stradale.
Inoltre, eccettuato l’investimento iniziale (400 euro a palo spalmati su do-
dici anni), il canone unitario scende da
54 a 35 euro, con un risparmio nell’ordine dei 20mila euro. Il led – chiosa Ottelli – è il primo passo di un programma che punta sul risparmio energetico e che porteremo avanti con gli altri
comuni della Comunità montana, già
dalla sottoscrizione entro il 30 giugno
a Bruxelles del Covenant of Mayors
(Patto dei sindaci, ndr) per il rispetto
del protocollo di Kyoto”.
A Villa Carcina
un nuovo deposito
In Valtrompia alcuni beni legati alla criminalità organizzata sono stati confiscati e poi ceduti dall’Agenzia
del Demanio alle rispettive amministrazioni comunali dove gli edifici sorgevano. Anche Villa Carcina è stata
interessata dall’operazione, con l’opportunità di usufruire di un vecchio
capannone sito in via Veneto. “Unico vincolo – dice il sindaco Gianmaria
Giraudini – è l’impossibilità a vendere gli spazi acquisiti, pertanto abbiamo deciso di destinare il vecchio edificio industriale a una serie di scopi utili
a migliorare l’attuale dislocamento di
alcuni spazi comunali”. L’edificio industriale è una porzione di fabbricato
appartenente all’ex-Lmi (La Metalli Industriali) costruito tra gli anni ‘40 e ‘50
e caratterizzato da pilastri, muri portanti e travi realizzate in cemento armato a sostenere una struttura di circa 3.000 mq. “Qui – prosegue il sindaco Giraudini – vorremmo operare una
suddivisione interna, con un ambiente da destinare ad autorimessa per i
16 mezzi di cui dispone l’amministrazione. Poi, verrà realizzato un magazzino, dei servizi igienici e uno spazio
con spogliatoi per i dipendenti comunali. Siccome l’area è molto grande –
specifica il primo cittadino di Villa Carcina – i 120 mq contigui al magazzino
comunale verrebbero trasformati in
deposito unico per la Protezione civile locale, dove poter alloggiare un’auto, i due fuoristrada e un autocarro,
oltre a varie attrezzature (tende, tavoli, armadi, carrelli), consentendo ai
volontari di disporre di uno spazio organico con cui migliorare l’organizzazione e in conseguenza ridurre i tempi
tecnici d’intervento”. La ridefinizione
degli spazi dentro il capannone di via
Veneto è già cominciata. Rimangono,
invece, in attesa del nuovo anno 2011
i lavori per l’ultimo intervento: la creazione di un’area da destinare ad archivio comunale (storico e corrente), per
dare una collocazione unica e più razionale all’attuale, ora dislocato in tre
diverse sedi.
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La Voce della Valtrompia
giugno 2010
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Bassa Valle
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Il roadshow della Scuola di sussidiarietà
Torna per la quinta edizione della Scuola di sussidiarietà il momento formativo
sviluppato dalla Fondazione San Benedetto. Si articola in due moduli: “Sussidiarietà, un altro nome della libertà” dal 2 novembre al 16 dicembre 2010; “Dal federalismo a un nuovo welfare tra finanza, lavoro e famiglia” dal 1° febbraio al
10 marzo 2011. La Scuola viene presentata in un roadshow sul territorio. Le lezioni si terranno a Brescia in Borgo Wuhrer 123, dalle 18.45 alle 20.30. In Valtrompia
sono stati allestiti due appuntamenti. A Concesio martedì 29 giugno alle 20.30
presso la sala Alberina della Casa delle associazioni in via Mattei, 95. A Lumezzane mercoledì 30 giugno al Teatro Odeon – Ridotto in via Marconi 5.
Concesio. Il Progetto Atlantide e il lavoro di salvaguardia della memoria storica del paese triumplino
Riscoprire il passato sommerso
di Andrea Alesci
Conservare la memoria di un luogo significa continuare a farlo vivere
in nuove forme. Questi è il principio
che nel settembre 2000 ha mosso un
gruppo di persone che avevano a cuore il patrimonio storico di Concesio.
“L’idea – dicono i responsabili Loriano
Ronconi e Giovanni Boccingher – era
fondare un’associazione che durasse
il più a lungo possibile, tanto che l’abbiamo denominata ‘Progetto Atlantide. Laboratorio permanente della memoria del territorio di Concesio’, e a
distanza di dieci anni siamo contenti
di essere ancora qui”.
Un’associazione culturale che vuole
sedimentare la memoria e, come la
leggendaria città di Atlantide, cerca di
scandagliare le profondità di una moderna marea che ha ricoperto i segni
passati. “A Concesio c’erano delle ricerche – proseguono Ronconi e Boccingher –, ma erano sporadiche, per
questo abbiamo cominciato a creare
archivi dove raccogliere vecchie fotografie e carte di famiglia che potessero restituire immagini e panorami
della vita quotidiana d’un tempo. Una
fase di raccolta del materiale che comprende anche interviste orali (capaci
Una vecchia foto di vita contadina a Concesio
Le pubblicazioni dell’associazione
Il lavoro dell’associazione culturale
(www.progettoatlantide.org) è periodicamente raccolto in pubblicazioni chiamate “Quaderni della memoria”. Sinora ne sono stati stampati quattro, mentre il quinto volumetto uscirà a novembre e conterrà una bibliografia completa di indici per effettuare ricerche. A fine
2007 è uscito il libro “Frazioni di Concesio” nel quale è stato convogliato il materiale sulle località del comune considerate a torto “minori”, ossia Costorio, S.
Andrea e Stocchetta. “Il lavoro – precisa
Loriano Ronconi – è stato portato avan-
ti in collaborazione con la biblioteca comunale, che ci ha sempre supportato, e
a livello grafico abbiamo sempre mantenuto la stessa impostazione, in modo da
creare una sorta di ‘Enciclopedia concesiana’ in vari volumi”. Membri fondativi dell’Ecomuseo di Valle Trompia, gli associati del Progetto Atlantide hanno un
grande sogno nel cassetto: digitalizzare
tutte le mappe dei dettagliatissimi catasti napoleonici che riguardano la Valtrompia, in modo da costituire un archivio con un preciso indice toponomastico
consultabile online dai ricercatori.
di trasformarsi in nuove fonti) e un
grosso lavoro di ricerca nell’archivio
storico comunale e in quello di Stato a Brescia”. Un impegno svolto da
volontari e portato avanti con qualche contributo comunale e la messa
a disposizione gratuita dei locali. “Al
termine delle rispettive giornate lavorative – spiega Giovanni Boccingher
– ci troviamo spesso qui nella sede
sopra l’asilo per condurre le ricerche.
Abbiamo anche la velleità di poter restaurare qualche edificio, prima che il
mercato immobiliare lo cancelli, ma
l’unica cosa che siamo riusciti a fare è
sistemare a nostre spese qualche santella. Inoltre, facciamo dei laboratori
presso le scuole elementari con testimonianze di anziani su come’erano i
giochi, le scuole e la vita di una volta,
letture degli elementi storici del territorio, analisi di vecchi oggetti”.
Un’associazione che lavora a 360 gradi, facendo anche mostre fotografiche
e conferenze tematiche. “Ad oggi abbiamo un database di circa 5.000 immagini classificate – chiudono i due
ricercatori – e cerchiamo di fornire
materiale a chiunque voglia compiere
una ricerca storica. E per i dieci anni
dell’associazione stiamo preparando
un convegno in autunno che tratterà
due filoni della ricerca storica: pedagogico-didattico e metodologico”.
Nave. Musica e gastronomia sono le protagoniste della seconda edizione promossa da Comune e commercianti
Ogni giovedì sera di luglio
arriva “Estate in piazza”
Il mese di luglio è ricco di accattivanti appuntamenti in piazza Giovanni
Paolo II. Ogni giovedì, alle 21.00, l’assessorato alla Cultura del Comune di
Nave e l’Associazione dei commercianti promuovono “Estate in piazza
2010”, una vera e propria maratona
di spettacoli con ospiti eccellenti. Ce
n’è per tutti i gusti, come quelli musicali che animeranno il primo giovedì
del mese e che vedranno il presentatore Vincenzo Regis protagonista
di un palco gremito dalle note della
trascinante musica hip hop. Accanto
alle acrobazie musicali dei ballerini
dell’Academyc Dance si esibirà infatti una selezione dei migliori cantanti
partecipanti alla 3ª edizione del Nave
Music Festival, concorso nato per la
scoperta di talenti canori emergenti.
L’8 luglio avrà luogo l’evento “Cena
sotto le stelle” che, sulla scia del successo ottenuto l'anno precedente, propone stavolta un ancor più elegante
scenario all’aperto. Coccolati dall’accompagnamento musicale di Luca
Amicabile, gli ospiti potranno infatti
gustare pietanze e divertirsi grazie al
cabaret di Carlo Bellani, il tutto impreziosito dalla tiepida aria estiva. Per
Una delle serate in piazza
gli appassionati di ritmi latini, invece,
l’appuntamento è giovedì 15 luglio con
la Band di Juan Carlos Avila de Cuba.
Sulle note della salsa danzeranno ballerine brasiliane. E ancora, giovedì 22
luglio, per gli amanti del teatro, Bruno
Frusca dirigerà la compagnia “La Betulla”, proponendo un adattamento da
Molière. Durante ogni serata i negozi
della piazza rimarranno aperti, sì da offrire anche la possibilità di sbizzarrirsi
facendo shopping o gustando un gelato. La partecipazione è libera e, dato il
successo della precedente edizione, si
stima che anche quest’anno ci saranno consistenti afflussi da tutto il bresciano. Nave si rende così promotrice
di stimolanti eventi di aggregazione,
trascorrendo piacevolmente insieme
un’estate...in piazza. (b.f.)
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esaurimento scorte. ***Fonte dati UNRAE, periodi 2009/2010.
La Voce della Valtrompia
giugno 2010
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17
Economia
L'incontro
Franco Dusina
Il Tibidabo per venire incontro alle famiglie
Lavoro d’équipe
per crescere
Innovare sempre fra impegno, sicurezza e qualità
Franco Dusina
di Andrea Alesci
Nella moderna sede del Tibidabo incontriamo Franco Dusina,
56enne originario di Marcheno ma
ormai da quattordici anni trapiantato nell’avamposto triumplino di
Concesio, dove vive con la moglie
e i due figli, di 21 e 17 anni.
Quando è cominciata la sua
esperienza alla guida del centro Tibidabo?
Più di dieci anni fa il Comune ebbe
l’idea di fare delle piscine, soltanto
che non c’erano le risorse. C’è stato un bando e la società Gestsport
che guido insieme a un gruppo di
imprenditori ha deciso di parteciparvi e abbiamo vinto: la convenzione col Comune di Concesio prevedeva che seguissimo il progetto
dalla progettazione, alla costruzione sino alla gestione ventennale dell’impianto. Poi, dall’inizio
dell’anno abbiamo dotato il parcheggio adiacente al centro di un
sistema di pannelli solari da 200
kW inaugurati venerdì 11 giugno
e in cambio l’amministrazione ci
ha prolungato la durata della gestione sino a trent’anni.
Qual è il rapporto con l’amministrazione comunale?
I lavori sono cominciati nel 2002,
i lavori per la costruzione del centro natatorio Tibidabo sono terminati nel giugno 2003, quando
la struttura è stata ufficialmente
inaugurata. Realizzato con una
spesa complessiva di cinque milioni di euro, il centro è in gestio-
ne alla Gestsport su convenzione
con il Comune di Concesio. Siamo
molto soddisfatti della collaborazione con l’amministrazione comunale e la gente che viene qui è
molto contenta, perché sa di poter
trovare una ricca struttura di svago vicino a casa, tanto che arriviamo ad avere anche punte di 2.000
persone al giorno. All’interno del
centro lavorano una settantina di
persone, con le varie attività che
Franco Dusina e la filosofia del Tibidabo
Laureato in Giurisprudenza, Franco
Dusina ha aperto la sua prima impresa all’età di 17 anni. Poi, negli anni ha
ricoperto varie cariche, facendo il sindaco di Marcheno, poi per cinque anni
il direttore dell'ospedale di Gardone
e amministrando imprese pubbliche
e private (da otto anni è presidente
della Centrale del Latte di brescia) . “Il
mio mestiere, però, – dice il presidente del Tibidabo – è quello di consulente finanziario ed è ciò che mi piace
fare più di tutto. Sono un cacciatore,
un amante della montagna e quando
posso mi rifugio nella quiete dove poter riscoprire il silenzio o leggere un
libro. La cosa più importante per me
è il lavoro d’équipe, riuscire a coinvolgere tutti quanti attorno all’obiettivo che ci si è posti. I giovani devono
crescere, però, bisogna dare loro le
Uno scivolo del Tibidado
possibilità per farlo e una delle cose
che mi rende più felice è il momento
in cui faccio le paghe, perché so che
quel ragazzo sarà contento di veder
gratificato il lavoro che ha fatto. E se
tutti riescono a lavorare in sintonia le
cose non possono che andare bene.
Inoltre, come Tibidabo noi cerchiamo
di offrire un servizio di qualità a prezzi accessibili per le famiglie, tanto che
ci si può portare da mangiare da casa
e usufruire di alcune zone per i picnic.
Quando c’è una crisi – chiude Franco
Dusina – bisogna essere in grado di
vedere da che punto uscirne. Bisogna
continuare a innovare, mettendoci il
massimo dell’impegno, della qualità e
dei servizi. In qualsiasi campo si deve
sempre studiare una serie di nuovi
prodotti e opportunità, senza mai farsi distogliere da altri obiettivi”.
sono state date in affitto e il lavoro di vasca gestito da una cooperativa di bagnini.
Com’è organizzato il centro polifunzionale?
Concepito come un villaggio per
il nuoto e il tempo libero, Tibidabo (www.piscinetibidabo.it) è stato ideato e realizzato per i bisogni
della famiglia, come un luogo dove genitori e figli possano trovare
un momento di riposo e aggregazione senza dover allontanarsi da
casa. Per venire incontro alle esigenze dei più piccoli da qualche
anno abbiamo anche predisposto
degli scivoli ad acqua, che ben si
integrano nel parco. Nei 30.000 mq
del centro c’è un’ampia area verde
con un piano vasca dotato di tre
piscine per nuoto e acquagym e
di una copertura mobile, oltre ad
alcuni campi da gioco (calcetto,
pallacanestro, beach volley, tennis) e una zona picnic; ci sono anche una pizzeria-bar-ristorante, un
poliambulatorio con palestra per
attività di riabilitazione, sauna,
bagno turco, centro estetico, un
negozio con articoli per bambini
e una libreria.
A proposito di lettura, quella
della libreria si può considerare una scommessa vinta?
Dopo alcuni anni di gestione possiamo dire che la libreria è stata
una delle scelte più azzeccate. Oltre ad essere ben fornita sia di libri sia di materiale da cartoleria
è diventata nel corso del tempo
un vero e proprio polo d’attrazione e potrebbe essere un buon modello da replicare in altri centri
sportivi.
La Voce della Valtrompia
giugno 2010
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Speciale caccia. Il 16 giugno l'incontro interprovinciale tra Brescia e Bergamo
Acl, un tavolo comune
per le specie in deroga
19
Il programma
del 10° anniversario
Ore 9.30
Intervento d'apertura con relazione del presidente Eugenio Casella.
Saluto delle autorità locali.
Saluto del presidente Unione Cacciatori Lombardi Carlo Bravo.
Saluto del presidente di Confartigianato Imprese Unione di Brescia, Eugenio Massetti.
Ore 10.15
Relazione del prof. Adalberto Albertoni dal titolo "Un'iniziativa
lombarda per cultura, tradizioni e
ambiente".
Carlo Bravo con Roberto Formigoni
di Carlo Bravo
Sono molti quelli che chiedono informazioni sulle deroghe da attuare.
Siamo già a fine giugno e non c’è ancora niente di concreto, solo impegni dei consiglieri, sia quelli appena
rieletti sia i nuovi, che hanno ancora
una magra conoscenza della caccia
ma vogliono impegnarsi a fondo su
questo tema.
Novità principale è l’istituzione
dell’ottava commissione, presieduta
come nella precedente legislazione
dal dott. Carlo Saffiotti di Bergamo,
il quale dovrà preparare e discutere
la legge sulla caccia. Una commissione ben rappresentata da consiglieri
provenienti dalle province di Bergamo e di Brescia.
Il giorno 16 giugno c’è stato il pri-
mo tavolo interprovinciale BresciaBergamo, con tutte le associazioni
venatorie presenti in rappresentanza di circa 45mila cacciatori, cioè la
metà dell’intera regione Lombardia.
Era presente il nostro amico consigliere Giosuè Frosio il quale, nonostante sia stato eletto presidente
della 6ª commissione (che si occupa
di ambiente), non ha voluto, anche
sotto nostra richiesta, abbandonare
il tavolo che ha sempre portato avanti negli anni precedenti con il nuovo
assessore al Turismo Monica Rizzi,
ed è lui che ha voluto fortemente inserire nelle specie cacciabili in deroga il frosone.
L’incontro è stato fatto nella sede
della Lega Nord di Bergamo, il prossimo con ogni probabilità si terrà a
breve nella sede del Pdl di Brescia,
questo per dare visibilità a entrambi
i partiti di maggioranza.
Si è discusso di come e quali specie
siano da inserire in deroga quest’anno. Noi come Acl abbiamo chiesto
le stesse specie della legge che sta
presentando anche il Veneto, cioè
fringuello, peppola, pispola (sguiseta), frosone, storno e prispolone
(tordina), ovviamente con apertura
prevista al primo settembre.
Un programma che era già stato accordato con tutte le altre associazioni. Inoltre, si è anche parlato della
possibilità di aggiungere la tordella
(gardena grossa).
Se ci si ricorda era stata istituita
anche una commissione di esperti,
che doveva trovare una soluzione
per evitare i richiami dell’Unione
Europea, pertanto terremo presenti anche queste conclusioni per fare
la nuova legge; e anche se si parla
di delibere, la politica, se vuole, può
trovare la giusta soluzione.
Ore 10.45
Incontro dibattito "Come garantire il patrimonio delle cacce tradizionali locali".
Intervengono:
Franco Bonsanto, avvocato patrocinatore in Cassazione del Foro di
Bologna.
Valerio Carrara, Senatore della
Repubblica e Responsabile dipartimento caccia del Pdl.
Giulio De Capitani, assessore Agricoltura, caccia e pesca in Regione
Lombardia.
Giosuè Frosio, presidente 6ª commissione Ambiente in Regione
Lombardia.
Alessandro Sala, assessore Caccia,
pesca, sport della Provincia di Brescia e presidente Upl.
Modera il dibattito Giuseppe De
Maria, giornalista e conduttore
della trasmissione "Caccia e dintorni".
Eugenio Casella, presidente Acl
20
La Voce della Valtrompia
giugno 2010
Sito:
www.lavocedelpopolo.it
Cultura
I disabili e la festa alla Passata
Domenica 27 giugno sulla strada che da Irle sale verso la Passata l’Happy
Handy Day proseguirà a distanza di un mese e mezzo con la consueta appendice festosa presso la casa delle famiglia Lucchini. Una giornata da vivere in compagnia e un modo per ringraziare i volontari che si sono spesi
nell’appuntamento di metà maggio. Una S. Messa, un pranzo e un pomeriggio di giochi e canti insieme ai disabili protagonisti dell’olimpiade da
dodici anni organizzata da Guido Sandrini. Una festa aperta a tutti, con la
possibilità di salire accompagnati da fuoristrada. Il ritrovo è previsto alle
ore 8 presso il centro Aldo Moro di Zanano.
Lettura. Un’avventura dipinta su carta racconta il duro lavoro di chi percorreva bui cunicoli sotterranei
Ecco “Il tesoro della miniera”
Continua il progetto
editoriale della
Comunità Montana
con un libro che
educa e diverte:
al centro la storia
di tre giovani
scopritori in miniera
di Lia Micale
La “Giornata nazionale sulle miniere”, celebrata in tutta Italia lo scorso
29 maggio e promossa da Aipai (Associazione italiana per il patrimonio
archeologico industriale), Anim (Associazione nazionale ingegneri minerari), Assomineraria e Pianetaterra, ha
lasciato un particolare segno anche
inValtrompia. Oltre agli appuntamenti
nei siti minerari di Pezzaze e Collio, il
Miniera Avventura alla S. Aloisio-Tassara e la copertina del libro di Dino Ticli
ricordo del duro lavoro in quei cunicoli sotterranei, rimane inciso nelle parole di un piccolo libriccino: “Il tesoro
della miniera. Un’avventura nelle vere
miniere della Valle Trompia” di Dino
Ticli (Editoriale Scienza) realizzato su
progetto del Sibca (Sistema integrato
dei beni culturali e ambientali della
Valle Trompia), con illustrazioni di AntonGionata Ferrari e testi informativi
di Luigi Paladin. È raccontata l’immaginaria e istruttiva (dis)avventura di
Luca, Eleonora e Davide, tre ragazzi
in visita alla Miniera S. Aloisio-Tassara
di Collio: tre piccoli scopritori si smarriscono nelle buie strade della monta-
gna, affascinati dalle meraviglie nascoste di un mondo invisibile, temendo
di non ritrovare più la via d’uscita e di
essere rapiti dal leggendario om de la
löm (uomo della lanterna), spiritello
che la leggenda racconta s’aggirasse
per i cunicoli provocando frane e intossicando col suo fiato pestilenziale i
minatori. E poi, il ritrovamento di una
medaglietta con l’effigie di Santa Barbara, prima di piombare nel buio assoluto, essere salvati da alcuni operatori
che passavano di là e poter incontrare
Pierino, proprietario della medaglietta e uno degli ultimi minatori. “Tesori
della miniera – dice la responsabile
dell’Area Cultura in Comunità montana, Graziella Pedretti – è un libro
che al piacere dell’avventura mescola
il gusto dell’insegnamento, nel solco
di un programma editoriale iniziato
dalla Comunità montana con il volume ‘L’aria della gioconda’ e all’interno
del progetto Est (Educare alla scienza
e alla tecnologia, ndr) portato avanti
dalla Fondazione Cariplo e da noi pienamente sposato”. Info sul sito http://
cultura.valletrompia.it.
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Astronomia. Dal 1993 l’Osservatorio Serafino Zani è punto di riferimento per studiosi e appassionati
Uno sguardo rivolto alle stelle
L’osservatorio posto
sul Colle San Bernardo
è continuo promotore
di progetti, lezioni
e iniziative scientifiche
per le scuole e
persone curiose delle
osservazioni celesti
di Andrea Alesci
Immerso nel verde agli 830 metri
del Colle S. Bernardo spunta con la
sua cupola argentea l’Osservatorio
Serafino Zani. Un’isola rassicurante
per tutti coloro che vogliono lasciarsi
fascinare dalla sconfinatezza celeste.
“La struttura è stata completata diciassette anni fa – dice Tarcisio Zani
– ed è intitolata alla memoria di mio
padre. Nella sala d’osservazione abbiamo installato un telescopio riflettore a
montatura equatoriale con un focale
di 3200 mm. Una macchina sofisticata che, dopo una ricerca manuale, fa
partire il posizionamento automatico
ed è supportata da un computer che
aggiorna in tempo reale la mappa del
cielo e permette di consultare tutti i
corpi celesti, classificati con fotografia
e scheda tecnica”. Gestito dall’Unione
astrofili bresciani, l’osservatorio lavora con gli istituti scolastici, grazie
L’Osservatorio Serafino Zani di Lumezzane
La lunga storia dell’Osservatorio
Tutto cominciò con una battuta fatta all’appassionato astronomo Serafino Zani una notte del 1990 alla Specola di Brescia. L’imprenditore lumezzanese colse l’idea e la propose
ai fratelli e alla mamma, che subito lo sostennero. Cominciarono i sopralluoghi per trovare il luogo migliore dove costruire la struttura: dopo aver scartato il monte Palosso e il
Casello, la scelta cadde sul Colle S. Bernardo,
in un’area a margine del bosco a ridosso di
un grandissimo prato.
Nel 1992 i lavori cominciarono con fervente
impegno e nel giro di un anno l’Osservatorio
Serafino Zani era pronto all’uso. La struttura, di proprietà della famiglia Zani, sorge su
un terreno di proprietà comunale e rimane
aperto ogni martedì sera (escluso l’ultimo del
mese) da maggio a settembre, mentre nel resto dell’anno si può usufruire del Planetario
sito in via Mazzini 92. Con una presenza di
circa 8.000 persone all’anno, l’osservatorio
lavora molto con le scuole (spesso vengono
fatte anche lezioni in loco con un planetario
gonfiabile di cinque metri) e collabora con il
Comune, che contribuisce per un terzo alle
spese di mantenimento. La gestione è affidata all’Unione astrofili bresciani, che si fa promotrice di serate pubbliche, corsi e stage (il
prossimo previsto per il 30-31 luglio e 1 agosto) e provvede a stampare anche il periodico
trimestrale “Il Sagittario” consultabile presso le biblioteche civiche della provincia di
Brescia. Per informazioni visitare il sito web
www.astrofilibresciani.it.
anche alla sala conferenze dotata di
un piccolo planetario. “Un gruppo di
appassionati – continua Tarcisio Zani
– è pronto a illustrare ai visitatori le
meraviglie del cielo, a spiegare come
gli oggetti entro i 100.000 anni luce appartengano tutti alla nostra galassia,
perché la Nebulosa di Orione venga
detta la ‘sala parto’ delle stelle, come
gli ammassi globulari siano le prime
formazioni del nucleo protostellare e
a mo’ di brillanti sentinelle se ne stiano
tutt’intorno al medesimo centro gravitazionale”. Un gruppo di didattica che
s’accompagna all’attività di ricerca
personale, con l’osservatorio che diventa punto di riferimento privilegiato per chi vuole condurre osservazioni libero dall’inquinamento luminoso
della città. “L’osservatorio – dice Loris
Ramponi dell’Unione astrofili bresciani – è attrezzato anche con una piccola cucina e qualche posto letto per gli
appassionati come noi che vogliono
condurre ricerche, e molti studiosi si
appoggiano alla nostra struttura. Un
giovane, Marco Micheli, ha fatto un
periodo di tirocinio qui da noi e dopo
la laurea in Fisica alla Normale di Pisa
è stato chiamato per un progetto di ricerca al più grande centro di osservazione astronomica del mondo, il Mauna Kea Observatories delle Hawaii”.
Un luogo dove l’infinito desiderio di
scoperta dell’uomo passa attraverso
la lente di un telescopio per leggere
il cielo e spiare di riflesso la fragile finitezza del nostro mondo, fatto della
materia delle stelle.
La Voce della Valtrompia
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“Agorà” di Amenábar: cristiani contro la città
“Agorà”, film di Alejandro Amenábar, racconta la storia, ad Alessandria
d’Egitto, sotto la dominazione romana nel IV secolo dopo Cristo, dell’astrologa e filosofa Ipazia che lotta per salvare il sapere del suo antico mondo
dalla distruzione. Il film, proiettato nella Sala della Comunità Santa Giulia
del Villaggio Prealpino (dotata di aria condizionata) giovedì 1 luglio alle
20.30 è preceduta da una presentazione da parte di Enrico Danesi, esperto
di cinema, e da mons. Giacomo Canobbio, delegato vescovile per la Cultura;
i due interventi offriranno chiavi di lettura con risvolti anche culturali e di
fede rispetto alla proposta cinematografica.
Ritorna “Agorà”. Pronte le tre tappe che servono a presentare la nuova lettera pastorale del Vescovo
Che “Tutti siano una cosa sola”
L’appuntamento
per la Valtrompia
è fissato a martedì
6 luglio alle ore 21
in piazza Cesare Battisti
a Sarezzo. Presentata
“Ecce mater tua”
di Antonio Gandino
di Mauro Toninelli
La lettera pastorale del vescovo Monari è ormai pronta; si intitola “Tutti siano una cosa sola” e
sarà presentata ai bresciani con
“Agorà”. “Agorà” è l’insieme delle iniziative per la presentazione
della Lettera del Vescovo all’inizio
dell’anno pastorale.
Il titolo “Agorà richiama la “piazza”, il luogo dove la gente si trova,
si incontra e discute.
L’intento è quello di far sì che il tema dell’anno pastorale tocchi gli
aspetti principali della vita e diventi oggetto di confronto.
Per l’anno pastorale 2010-2011 il
Vescovo ha scelto il tema della
Comunità, secondo il motto giovanneo “tutti siano una cosa sola”.
Tre sono le tappe: “Terre di fede”,
“Ecce mater tua” di Antonio Gandino
“Chiesa nella città” e “Popolo in
cammino”.
“Terre di fede” prevede una serata di apertura l’1 luglio sul tema “I
cristiani contro la città” con la proiezione del film “Agorà” di Alejandro Amenábar a cui seguiranno le
sei elevazioni spirituali in città e
provincia attorno a opere d’arte
bresciane, con musica e la lettura
di brani della Lettera pastorale. La
presentazione delle opere è a cura
di don Giuseppe Fusari.
Nella zona della Valtrompia l’appuntamento è martedì 6 luglio alle
ore 21 a Sarezzo in piazza Cesare
Battisti. Verrà presentato il dipinto
“Ecce mater tua” di Antonio Gandino e sarà animata dal “Quartetto Choros”.
“Chiesa nella città” si svolgerà a
Brescia nella settimana che va dal
30 agosto al 5 settembre.
“Popolo in cammino” prevede l’incontro del Vescovo nelle sei macrozone con i sacerdoti sul tema
delle Unità pastorali; l’incontro con
il clero che svolge il proprio compito pastorale in Valtrompia sarà il
9 settembre all’Auditorium San Filippo Neri di Sarezzo dalle 10 alle
12. Dal 4 all’8 ottobre invece il programma di “Popolo in cammino”
prevede la presenza di mons. Monari nelle zone per incontrare i laici: il 4 ottobre sarà nella Sala della
Comunità di Inzino (ore 20.30).
La Voce della Valtrompia
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Poliambulatori Santa Giulia. L'intervento di microchirurgia non dura più di un'ora senza aprire il peritoneo
Curare i calcoli della cistifellea
L'intervento chirurgico
di colecistectomia è
quello che risolve il
problema del tutto.
In tutto il mondo si
applica una tecnica
chiamata colecistectomia
laparoscopica, che
consiste nell'asportazione
della cistifellea attraverso
una specie di telescopio
di Claudio Codignola
Specialista in Chirurgia
La cistifellea o colecisti è una specie di piccolo sacchetto fatto a pera
posto sotto al fegato nella parte destra dell’addome. La principale funzione della cistifellea è quella di trattenere e concentrare la bile quindi di
eliminarla nel piccolo intestino quando è necessaria per favorire la digestione dei cibi. La cistifellea è collegata al fegato da una parte e all’intestino
dall’altra attraverso una serie di tubi
di diametro crescente detto albero
o sistema biliare. La bile è un fluido
giallo-bruno prodotto dal fegato ed è
composta oltre che da acqua anche
da colesterolo, altri grassi, Sali biliari
(che facilitano l’emulsione e l’assor-
bimento dei grassi nell’intestino, permettendo agli stessi grassi di essere
sciolti in acqua) e bilirubina (che è il
pigmento che dà la caratteristica colorazione alla bile e, quindi, alle feci
quando è trasformata dai germi intestinali). Il fegato può produrre circa
tre tazze di bile durante tutto il giorno, la bile passa dai capillari biliari o
duttuli epatici, attraverso un piccolo
tubo o dotto detto cistico, in gran parte nella cistifellea che la concentra riducendo la sua quantità a circa una
tazza o poco meno e che funziona come una specie di “serbatoio” di bile.
Quando i cibi passano dallo stomaco
all’intestino, la cistifellea si contrae e
spreme il suo contenuto di bile concentrata nell’intestino attraverso il
proprio condotto cistico che si unisce a un altro tubicino di maggiore
diametro detto coledoco. Normalmente la bile eliminata viene in gran
parte assorbita nell’intestino e ritornando attraverso il sangue al fegato
è riciclata nelle vie biliari. Una parte
tuttavia viene eliminata attraverso le
feci e contribuisce a determinare il
caratteristico colore delle stesse.
Che cosa sono i calcoli biliari? I calcoli biliari sono una specie di piccoli
sassi – quindi materiale solido che si
ammassa e ristagna nella cistifellea
– i quali si costituiscono in seguito
alla cristallizzazione e solidificazione di alcuni dei componenti della bile, soprattutto il colesterolo per l’80%
dei casi e i pigmenti biliari per il 20%
dei casi circa; i primi sono biancogiallastri, i secondi sono nerastri. Le
dimensioni dei calcoli variano dalla
grandezza di un granello di sabbia sino a un uovo di piccione. Quando sono piccoli generalmente sono molti e
formano talvolta la cosiddetta sabbia
biliare; quando sono grandi possono
rimanere singoli. La loro consistenza
varia da quella simile al burro quando
si tratta di calcoli di colesterolo puro
a quella dei sassi veri e propri, se su
di essi s’accumula del calcio.
Perché si sviluppano i calcoli biliari? La bile è prodotta dal fegato che
normalmente secerne in maniera
equilibrata tutti i suoi componenti:
i calcoli si formano quando la bile
presenta modificazioni nella composizione, che generalmente sono
di natura congenita. Altri fattori che
comunque possono giocare un ruolo nella formazione dei calcoli sono
l’obesità, la gravidanza, la terapia anticoncezionale ormonale. Anche un
rapido dimagrimento o un digiuno
prolungato possono facilitare la formazione di calcoli, così come alcune
rare malattie infiammatorie dell’intestino, come la colite ulcerosa e il
morbo di Crohn.
Quali sono i sintomi della calcoloso
e le sue complicanze? Molti pazienti
non hanno alcun sintomo e il riscontro può essere occasionale in relazione a un check up o un controllo
ecografica per altra malattia. Si tratta
dei casi, il maggior numero, detti di
“calcoli silenti” che possono rimanere tali tutta la vita.
Le ante sono dotate di chiusura ammortizzata e
silenziosa con CERNIERE SENSYS di qualità tedesca.
I cassetti e i cestoni dispongono di guide ed estrazione
totale con chiusura ammortizzata Silent System.
Disponibile in vari colori
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Caregno e la 27ª cronoscalata
Sport
Domenica 17 luglio Caregno ospiterà l’arrivo della 27ª cronoscalata internazionale, gara ciclistica ideata da Giuseppe Esposito nel 1982, cresciuta
nel tempo sino allo status di internazionalità nel 1995 e ormai divenuta
una sorta di trampolino di lancio verso il professionismo. Nella prima edizione al secondo posto spunta il nome di Claudio Chiappucci e poi negli
anni l’albo d’oro registra le vittorie di Wladimir Belli, Ivan Gotti, Massimo
Codol, Sergio Ghisalberti, tutti giovani promettenti ciclisti che su quei nove chilometri di fatica in salita dai 390 metri di Gardone ai 1000 dei Prati
di Caregno hanno certificato la qualità di una pedalata da futuri professionisti. Info su www.acstella.it.
Mountain bike. L’intervista al 39enne triumplino Nicola Mabesolani, direttore sportivo della Infotre Lee Cougan
Partire da Collio per dirigere
una squadra di professionisti
Prima la conoscenza
con Paolo Novaglio
presidente della società,
poi nel 2009
la collaborazione
con Catriel Soto
e la partecipazione
al corso per dirigenti
di Lia Micale
C’è uno spicchio di Valtrompia
nel mondo professionistico della
mountain bike, con una squadra bresciana guidata dal trentanovenne Nicola Mabesolani, appassionato ciclista
di Collio e dall’anno scorso direttore
sportivo della Infotre Lee Cougan Italia Sport Team.
Quando ha origine la sua passione
per le due ruote?
L’attrazione per la bicicletta nasce un
po’ tardi, affascinato dalle imprese
sportive di grandi campioni del ciclismo come Pantani, Gotti e in particolar modo Gilberto Simoni. Per questo
ho deciso di intraprendere il ciclismo
su strada, seguendo i consigli di amici
Un momento di gara al Tour de France 2010
che lo praticavano già da diversi anni.
Poi, l’entusiasmo si è trasformato in
passione e ho cominciato ad addentrarmi nel mondo del ciclismo, partecipando da amatore a varie Gran fondo
con il gruppo sportivo Pedale Bagnolese, quindi ho fatto il passo successivo, decidendo di partecipare al Circuito Prestigio, con prove molto dure
che prevedevano scalate di montagne
come Zoncolan, Passo Duran, San Pellegrino, Pordoi, Gavia, Rolle.
Come è passato al mondo della
mountain bike?
Nel 2008, dopo ottimi piazzamenti nelle varie gare, ho ottenuto il brevetto
di Prestigio e proprio in quel periodo,
durante gli allenamenti, ho conosciuto l’atleta costaricano Paolo Montoya,
che si allena su strada e gareggia in
mountain bike in tutto il mondo. Paolo mi ha fatto conoscere la Mtb e il suo
staff, che in estate si allena a Collio.
Come è avvenuto il salto dal selli-
no alla direzione di una squadra?
La specialità mi appassionava e poi ho
conosciuto il presidente della squadra
Infotre Lee Cougan Paolo Novaglio,
che mi chiese se volessi intraprendere il corso di direttore sportivo. Poi,
nel 2009 feci la conoscenza anche
dell’atleta argentino Catriel Soto (che
attualmente dirigo), mi allenai con lui
e cominciai a seguirlo come collaboratore della squadra nelle varie gare che
faceva. A fine 2009 partecipai al corso
di direttore sportivo secondo livello a
Gorgonzola, organizzato dalla federazione ciclistica italiana, e diventai d.s.
della Infotre Lee Cougan.
Che tipo di squadra è la vostra?
Partecipiamo alla Coppa del mondo
e operiamo in campo internazionale.
Da poco abbiamo terminato il Tour
de France (www.lhexagonal.com)
dove, dopo i primi giorni molto soddisfacenti, siamo incappati in episodi sfortunati (forature, cadute) proprio le ultime due tappe, riuscendo
comunque a centrare l’11° posto con
Catriel Soto e il 14° con Martin Loo (5°
fra i Giovani), seguiti dalla troupe di
Sky Icarus. Ora, dopo una settimana
di riposo ci attendono gare di Coppa
del mondo in Svizzera e in Italia (Val
di Sole), Campionati italiani, Campionati Europei (in Israele) e altre gare
internazionali.
Infotre, storia di una squadra bresciana
Nel mese di luglio 2002 viene avviato il
progetto di costruzione di un team che
offra l’opportunità ai giovani di crescere seguiti da tecnici preparati ed ex
atleti, sia pur provenienti da discipline
diverse dal ciclismo. Nel 2007 la squadra viene per la prima volta affiliata
all’Unione ciclistica internazionale e tra
i suoi atleti compaiono i primi stranieri. “Io – dice Nicola Mabesolani – arrivo
nel 2009 e ho la fortuna di lavorare
con una squadra internazionale: l’atleta di spicco è l’argentino Catriel Soto,
tra i primi cinquanta nel ranking mondiale, vincitore del Campionato panamericano 2009, campione nazionale
2010 e 10° al Mondiale di Canberra.
Poi c’è l’israeliano Haimy Shlomi campione nazionale che vive a Montichiari
ma presto mi raggiungerà a Collio; la
giovane promessa estone Martin Loo,
il portoghese David Rodriguez, il colombiano Fabio Castaneda e gli italiani
Davide Finetto, Vittorio Oliva e Federico Rizza. Catriel Soto vive e si allena
con me a Collio da aprile, mentre gli
altri atleti risiedono a Montichiari e ci
raggiungono durante la settimana per
allenamenti sia su strada che in Mtb”.
La Infotre Lee Cougan (www.infotreleecougan.it) punta sempre più in alto
e nei mesi restanti s’allena spostandosi
su strade e sterrati che s’inerpicano sui
monti dell’Alta Valle Trompia.
La squadra Infotre Lee Cougan e il Ds Mabesolani (in centro)
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La Voce della Valtrompia
giugno 2010
E-mail:
valtrompiavocemedia.it
Calcio. Le dimissioni del presidente del Concesio e un progetto che sfuma
L’amaro abbandono
di Mauro Rizzinelli
di Andrea Alesci
Dal 9 giugno sul sito web del
Concesio Calcio campeggiano le
sue dimissioni. Perchè ha deciso
di lasciare?
Le ragioni sono dettate da pressanti
impegni di lavoro in Italia e all’estero,
nonché da scelte di tipo personale.
Una decisione sofferta cui sono arrivato dopo lunghe e profonde riflessioni
e che non ha nulla a che fare col mancato salto di categoria in Eccellenza e
tanto meno con notizie su un mio ingresso nel calcio professionistico.
Se ne va con qualche rammarico?
Dopo otto anni come sponsor unico
della squadra e gli ultimi tre da presidente, lascio una società seria che mi
ha dato grandi soddisfazioni sportive
(dalla 3ªcategoria alla Promozione con
la Coppa Lombardia vinta nel 2009)
e sul piano umano e delle iniziative,
fra cui mi piace ricordare lo sponsor
benefico “Vittime della strada” messo sulle magliette questa stagione e il
torneo in memoria di Alessandro Bolognini. L’unico rammarico è non poter portare a compimento il progetto
di scalata verso la serie D.
Ha influito l'aver visto sfumare il
programma per l’intera Valle?
Ho sempre cercato di coinvolgere
le realtà calcistiche della Valtrompia
In alto il presidente uscente Mauro Rizzinelli
in questo progetto, che era assolutamente realizzabile e figlio di giusta
programmazione, chiarezza, qualche
affidabile compagno di viaggio e validi collaboratori tecnici. Ogni società
avrebbe conservato il proprio settore
giovanile, con una prima squadra e la
juniores regionale comuni a fare da
traguardo per i migliori dei rispettivi
vivai. Il progetto si è sciolto come neve al sole per mancanza di prospettive.
Mi dispiace pronunciare parole così
amare, ma questa è la realtà.
Forse, la Valtrompia non riesce a
guardare oltre le sue montagne?
Credo che l’aspetto sportivo sia la parte esemplare di un modo di vedere le
cose. Bisogna comprendere scenari
e cogliere opportunità per evolversi.
Purtroppo, all’impegno volontario e
all’encomiabile dedizione degli addetti
ai lavori s’accompagna l’incapacità di
sapersi guardare intorno e capire che
le cose sono già cambiate e continueranno a farlo sempre più velocemente,
e non solo in campo sportivo. Ci vuole
cultura e non paura del cambiamento
per affrontare con nuove sfide il sottile cambiamento in corso. Invece, domina il solito atteggiamento da Giano
bifronte: da un lato l’intraprendenza
“artigiana” nel realizzare grandi cose,
dall’altro l’incapacità di fare sistema e
creare una nuova dirompente forza.
29
Lodrino, tiro a volo
in Valle Duppo
Sabato 17 e domenica 18 luglio il poligono di tiro lodrinese in Valle Duppo
ospita la 3ª edizione della “Manifestazione di tiro storico”, iniziativa culturale e sportiva non competitiva volta
a valorizzare gli aspetti storici, tecnici
e umani legati al corretto approccio al
mondo delle armi storiche, da caccia e
da tiro, repliche e attuali.
“Al progetto – spiega Alice Podestini,
responsabile del settore Comunicazione in Comunità montana – abbiamo
voluto dare un titolo: ‘L’identità mineraria, siderurgica ed armigera come
volano per una nuova fruizione del
patrimonio storico-culturale della Valle Trompia e del Bresciano’, a rimarcare la valenza d’itinerario di promozione culturale e turistica che, dalla Valtrompia, a Brescia, ai luoghi della Prima Guerra Mondiale sull’Adamello
coinvolge e unisce miniere e siti storici di lavorazione della materia prima,
numerose aziende armigere oggi attive nella Valle e i musei, luoghi di valorizzazione delle armi come beni culturali”. Lodrino e il tiro a volo in Valle Duppo Un progetto che vede come
ente capofila la Comunità montana
di Valle Trompia e come partner Parco minerario Alta Valle, Musei d’arte e
storia di Brescia, Comuni di Gardone,
Pezzaze e Sarezzo, Consorzio armaioli
bresciani, Euroarms Italia, Federazione
italiana storia armi tiro, Museo dell’industria e del lavoro, Museo guerra
bianca in Adamello di Temù. “Visto il
successo delle precedenti edizioni – dice Alice Podestini – abbiamo voluto ricordare ancora i tragici eventi dei conflitti militari del secolo scorso, aggiungendo però anche una manifestazione ludico-sportiva grazie al recupero
di tre postazioni storiche di tiro d’inizio ‘900, oltre alla possibilità di provare la fossa olimpica, il percorso caccia,
il tiro di precisione, il tiro ad avancarica e il tiro con armi ad aria compressa
depotenziata (anche per bambini dai
6 anni), il tutto grazie alla presenza di
istruttori e operatori specializzati”. Info: cultura.valletrompia.it.
30
La Voce della Valtrompia
giugno 2010
Sito:
www.lavocedelpopolo.it
SERVIZI e NUMERI UTILI
TAVERNOLE SUL MELLA
COMUNI
Piazza Martiri, 1 - 25060 Tavernole sul Mella - Tel.
030 920108 - Sito: www.valletrompia.it
BOVEGNO Piazza Zanardelli, 1 - 25061 Bovegno -
VILLA CARCINA
Tel. 030 9259641 - Sito: www.valletrompia.it
Via Marconi, 27 – 25069 Villa Carcina - Tel. 030
8984301 - Sito: www.comune.villacarcina.bs.it
BOVEZZO
Via Vittorio Veneto, 28 – 25073 Bovezzo - Tel. 030
2111211 - Sito: www.comune.bovezzo.bs.it
FARMACIE
Via San Zenone, 1 - 25060 Brione - Tel. 030 84013
NUMERO VERDE
PER LE FARMACIE DI TURNO: 800 296157
CAINO
BOVEGNO
Via Villa Mattina, 9 - 25070 Caino - Tel. 030 6830016
- Sito: www.comune.caino.bs.it
Farmacia Dalla Vecchia P. & C. Sas - via IV Novembre,
32 - Tel. 030 92615
COLLIO Piazza Zanardelli, 24 – 25060 Collio - Tel.
BOVEZZO
030 927213 - Sito: www.valletrompia.it
Farmacia De Michelis Eredi - via Dei Prati, 26 - Tel. 030
2092566
BRIONE
COMUNITA’ MONTANA
Via Matteotti, 327 - 25063 Gardone Val Trompia Tel. 030 833741 - Sito: www.cm.valletrompia.it
CONCESIO
P.zza Paolo VI, 1 – 25062 Concesio - Tel. 030 2184000
- Sito: www.comune.concesio.brescia.it
GARDONE VAL TROMPIA
Via Mazzini, 2 - 25063 Gardone Val Trompia - Tel.
030 8911583 - Sito: www.comune.gardonevaltrompia.bs.it
IRMA
Via Casa dell’Alpino - 25061 Irma - Tel. 030 9220157
– 030 9220974 - Sito: www.valletrompia.it
LODRINO
Via Roma, 90 – 25060 Lodrino - Tel. 0308950160 - Sito: www.valletrompia.it
LUMEZZANE
Via Monsuello, 114 – 25065 Lumezzane San Sebastiano - Tel. 030 8929268 - Sito: www.comune.lumezzane.bs.it
MARCHENO
Via Zanardelli, 111 – 25060 Marcheno - Tel. 030
8966018 - Sito: www.valletrompia.it
MARMENTINO
Via S. Faustino, 30 – 25060 Marmentino - Tel. 030
9228202 - 030 9229006 - Sito: www.valletrompia.it
NAVE
Via Paolo VI, 17 – 25075 Nave - Tel. 030 2537411 - Sito: www.comune.nave.bs.it
BRIONE
Farmacia Brione - via Gazzane, 23 - Tel. 030 84059
CAINO
Farmacia Verzeni R. e Ciotti S. & C. Snc - via Brescia,
116 - Tel. 030 2530134
COLLIO
Farmacia Gerola di Paola e Daniela Gerola Snc - P.zza
Zanardelli, 80 - Tel. 030 92722
CONCESIO
Farmacia Comunale Concesio - via Europa, 62 - Tel. 030
2007874
Farmacia Dr. Lazzari Gianfranco - via Europa, 154 - Tel.
030 2185219
Farmacia S. Vigilio dei Dottori Bontempi Alberto e
Mauro S.n.c. - via Mazzini, 63 (località: San Vigilio) Tel. 030 2185012
GARDONE VAL TROMPIA
Farmacia Comunale Gardone - via Matteotti, 300 - Tel.
030 8912510
Farmacia Comunale Inzino - via Matteotti, 75 (località:
Inzino) - Tel. 030 8912600
Farmacia Gamburri Elisabetta - via Matteotti, 205/E Tel. 030 8912041
MARCHENO
Farmacia Ghidini Sonia - p.zza Caduti Della Loggia, 2
- Tel. 030 861504
MARMENTINO
Farmacia Spanò Angela - via Santellone, 18 - Tel. 030
9229024
NAVE
Farmacia Comunale Nave - via Brescia, 175 - Tel. 030
2530346
PEZZAZE
LODRINO
Via Caduti Del Lavoro, 3 – 25060 Pezzaze - Tel. 030
9220100 - Sito: www.valletrompia.it
Farmacia Rampini Dr. Rosella - via Roma, 90 - Tel. 030
850231
POLAVENO
Piazza Marconi, 4 - 25060 Polaveno - Tel. 030
8940955 - Sito: www.comune.polaveno.bs.it
SAREZZO
Piazza Battisti, 4 - 25068 Sarezzo - Tel. 030 8936211
- Sito: www.comune.sarezzo.bs.it
ANNO II
NUMERO 6 - Giugno 2010
Edizioni Opera Diocesana San Francesco di Sales
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(località: Sant’Apollonio) - Tel. 030 828931
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030 827788
Farmacia Fossati Mario - via Monsuello, 161/A (località: San Sebastiano) - Tel. 030 826744
Farmacia Morandi Simone - via S. Filippo Neri, 162 Tel. 030 8921759
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- Tel. 030 871313
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Farmacia Comunale Sarezzo - via Dante, 39 - Tel. 030
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via Zanardelli, 22 - Tel. 030 8982791
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Via Giovanni XXIII, 4 - 25063 Gardone Val Trompia Tel. 030 8912661 - 030 8911517 - Sito: www.spedalicivili.brescia.it/Gardone/top_gardone.htm
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Pronto Soccorso c/o presidio ospedaliero - via Giovanni XXII, 4 – 25063 Gardone Val Trompia - Tel. 030
89331
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C/o Cosp di via Vittorio Veneto, 33 - Tel. 030
2711502
Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e dei giorni
infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle 20.00 di
ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Caino, Nave,
Bovezzo, Concesio, Villa Carcina.
SAREZZO
C/o presidio ASL di via IV Novembre, 19 - Tel. 030
8900567. Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e
dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle
20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Gardone V.T., Polaveno, Brione, Sarezzo, Lumezzane.
TAVERNOLE SUL MELLA
C/o presidio ASL di via Amadini, 49 - Telefono: 030
9220271. Orari: dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni
della settimana. Dalle 8.00 alle 20.00 del sabato e
dei giorni infrasettimanali prefestivi. Dalle 8.00 alle
20.00 di ogni giorno festivo. Per i Comuni di: Marcheno, Lodrino, Marmentino, Tavernole, Pezzaze, Irma, Bovegno, Collio.
INFORMAGIOVANI
EMERGENZA
CONCESIO
118 (Emergenza sanitaria)
112 (Carabinieri)
113 (Polizia)
115 (Vigili del Fuoco)
117 (Guardia di Finanza)
1515 (Corpo Forestale)
Piazza Paolo VI, 1 - Tel. 030 2184141
LUMEZZANE
Via Umberto Gnutti, 2 - Tel. 030 8920519
NAVE
Via Brescia, 29 c/o biblioteca - Tel. 030 2532753
SAREZZO
Via Bailo, 47 c/o biblioteca - Tel. 030 8907539
VILLA CARCINA
Via Italia, 24 - Tel. 030 8988224
SOCCORSO ALPINO
Bovegno: Tel. 030 926775
La Voce della Valtrompia
giugno 2010
E-mail:
valtrompiavocemedia.it
31
ORARI delle SANTE MESSE (Prefestive e Festive)
BOVEGNO
S. Giorgio: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 10.30 - 16.00
(Graticelle) - 18.30
BOVEZZO
S. Apollonio: Prefestivo: 16.30 (chiesa vecchia) –
18.30 - Festivo: 8.00 (chiesa vecchia) – 9.30 – 11.00
– 18.30
BRIONE
S. Zenone: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 10.30 –
17.00
CAINO
S. Zenone: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 10.00
– 18.00
COLLIO
Santi Nazaro e Celso: Prefestivo: 18.00 - Festivo:
9.30 (chiesa di Memmo) – 11.00 – 18.00
S. Colombano - S. Colombano Abate: Prefestivo: 17.00 - Festivo: 11.00 – 17.00 - Maniva: Festivo:
15.30 (giugno/settembre)
CONCESIO
S. Andrea - S. Andrea Apostolo: Prefestivo:
18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30 – 13.00
Pieve - S. Antonino: Prefestivo: 18.30 - Festivo:
8.00 – 10.30 – 18.30
Costorio - S. Giulia: Prefestivo: 18.00 - Festivo:
8.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00
S. Vigilio - Santi Vigilio e Gregorio Magno:
Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00
Concesio - S. Giovanni Battista: Prefestivo:
18.00 - Festivo: ore 8.00 – 10.30
GARDONE VAL TROMPIA
S. Marco: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 8.00 – 10.30
– 18.30
Inzino - S. Giorgio: Prefestivo: 17.30 (Santuario
Madonna del Castello) – 19.00 - Festivo: 8.30 – 10.30
– 19.00
Magno - S. Martino: Prefestivo: 18.30 - Festivo:
10.00 – 11.15 – 18.30
IRMA
SS. Trinità: Festivo: 8.30
LODRINO
S. Vigilio: Prefestivo: 17.00 (Invico) – 18.00 - Festi-
no: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00
– 19.00
Valle - S. Carlo Borromeo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00 – 10.30
Villaggio Gnutti - S. Giorgio: Prefestivo: 18.00
(Casa di Riposo) - Festivo: 11.00 – 18.00
Gazzolo - S. Antonio di Padova: Prefestivo:
18.00 - Festivo: 8.00 – 9.30 – 11.00 – 18.00
Fontana - S. Rocco: Prefestivo: 19.00 - Festivo:
8.00 – 10.30 – 19.00
Pieve - S. Giovanni Battista: Prefestivo: 18.30 Festivo: 7.30 – 10.00 – 11.00 – 18.30
S. Apollonio - S. Apollonio: Prefestivo: 19.00 Festivo: 7.00 – 8.30 – 10.00 – 11.15 – 19.00
MARCHENO
Santi Pietro e Paolo: Prefestivo: 18.30 (Santuario
della Madonnina) - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.30
Brozzo - S. Michele Arcangelo: Prefestivo:
18.30 - Festivo: 10.00 – 18.30
Cesovo - S. Giacomo: Prefestivo: 19.30
MARMENTINO
Santi Cosma e Damiano: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 11.15
Ville di Marmentino - Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 20.00 - Festivo: 10.00
NAVE
S. Maria Immacolata: Prefestivo: 18.30 - Festivo:
7.30 – 9.30 – 10.45 – 18.00
Muratello - S. Francesco d’Assisi: Prefestivo:
8.30 – 18.30 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 17.30
Cortine - S. Marco: Prefestivo: 19.00 - Festivo:
8.00 – 10.30
PEZZAZE
S. Apollonio: Prefestivo: 15.45 (Casa di Riposo) –
18.30 - Festivo: 8.00 – 11.00
Lavone - S. Maria Maddalena: Prefestivo: 18.00
- Festivo: 18.00
POLAVENO
S. Nicola Vescovo: Prefestivo: 19.00 - Festivo: 8.00
– 11.00
vo: 8.30 (Invico) – 10.00 – 11.00 - 18.00
Gombio - S. Maria della Neve: Prefestivo: 18.00
- Festivo: 10.00 – 18.00 - S. Maria del Giogo: Festivo:
16.00 (maggio/settembre)
LUMEZZANE
S. Sebastiano - Santi Fabiano e Sebastia-
Prefestivo: 17.00 - Festivo: 8.00 – 10.30
S. Giovanni Polaveno - S. Giovanni Battista:
Bovezzo, chiesa parrocchiale
SAREZZO
Santi Faustino e Giovita: Prefestivo: 18.30 - Festivo: 7.30 – 10.00 – 18.30
Zanano - Regina della Pace: Prefestivo: 18.00
- Festivo: 8.30 (S. Bernardino di Noboli) – 10.30 –
18.30
Ponte Zanano - Cristo Re: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.00 (Maria Madre de Redentore) – 11.00 –
18.30
TAVERNOLE SUL MELLA
Chiesa Parrocchiale - Santi Filippo e Giacomo: Prefestivo: 18.00 - Festivo: 8.30 – 11.00 – 18.00
Cimmo - S. Calogero: Prefestivo: 20.00 - Festivo:
10.30 – 20.00
Pezzoro - S. Michele Arcangelo: Prefestivo:
17.00 - Festivo: 9.30
VILLA CARCINA
Santi Emiliano e Tirso: Prefestivo: 16.00 (Casa di
Riposo) – 18.00 - Festivo: 8.30 – 10.30 – 18.00
Cailina - S. Michele Arcangelo: Prefestivo: 18.00
- Festivo: 8.00 – 10.30 – 18.00
Carcina - S. Giacomo: Prefestivo: 17.00 (Pregno) 18.00 - Festivo: 9.30 - 11.00 - 18.00
Cogozzo - S. Antonio: Prefestivo: 18.00 - Festivo:
8.00 – 10.30 – 18.00
Concessionaria:
VIKING
STHIL
GOLDONI
CARTER
Sede: ISEO Via Bonomelli, 1 - Tel. 030.980236
Filiale: Gavardo Via Conter - Tel. 0365.371628
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