Cistadenocarcinoma biliare intraepatico associato a cistadenoma e papillomatosi biliare: presentazione di un caso e revisione della letteratura. J.L. Ravetti1, R. Gentile1, E. Andorno2, Y. Musizzano3, I. Nardi2, U. Valente2 1 Dipartimento dei Laboratori Biomedici, U.O. Anatomia Patologica Ospedaliera, Azienda Ospedaliera Universitaria S.Martino, Genova. 2 Dipartimento di Scienze Chirurgiche Specialistiche, Anestesiologia e Trapianti d’Organo (DiSCAT), Settore Trapianti Organo, Università degli Studi di Genova. 3 Dipartimento di Discipline Chirurgiche, Morfologiche e Metodologie Integrate (DiCMI), Sezione di Anatomia Patologica, Università degli Studi di Genova. Cistadenocarcinoma biliare intraepatico (IBC) Neoplasia insolita e di difficile riconoscimento preoperatorio a causa soprattutto dell’aspecificità dei caratteri clinico-radiologici; esiste in due forme, tra loro distinte per la presenza o meno di stroma di tipo ovarico (ovarian-like): - IBC con stroma ovarian-like, pressoché esclusivo delle donne, ha decorso per lo più indolente; - IBC senza stroma ovarian-like, che si può manifestare in entrambi i sessi e segue un decorso più aggressivo. Può insorgere su cistadenoma biliare (BCA) anche dopo anni e deve essere distinto da altre entità benigne (cisti, amartomi) e maligne (colangiocarcinoma mucinoso). Il suo riconoscimento influenza la gestione clinica: meno aggressivo dei carcinomi solidi, potenzialmente è curabile con la sola chirurgia. Presentazione del caso - Uomo di 72 anni - Riscontro occasionale di un nodulo epatico in S3 durante USG per colelitiasi. - TC addominale: massa di 34 mm infiltrante il dotto biliare intraepatico sinistro ed associata a cavitazione di 70 mm comunicante con l’albero biliare (sospetto radiologico di colangiocarcinoma ostruttivo e "bilioma“); inoltre, cisti epatica di 14 mm in S2 e linfoadenomegalia di ndd. - Reperti confermati alla RMN. lobectomia epatica sinistra + colecistectomia. Macroscopia Tessuto epatico di cm 12.5x12x5 comprendente: - cisti di cm 5.5 pervenuta aperta e priva di contenuto, con trabecolature sulla superficie interna; - ulteriore formazione cistica di cm 1.3 - area biancastra di cm 2 circa. Colecisti di cm 6, pervenuta aperta e contenente formazione calcolotica brunastra e friabile di cm 1. Sierosa, lievemente congesta, parete in parte ispessita e mucosa con aspetto “a fragola”. Un linfonodo di cm 0.8 isolato dal tessuto adiposo pericolletto. Microscopia Formazione cistica, a parete fibrosa, con intensa flogosi prevalentemente plasmacellulare, in parte disepitelizzata ed in parte rivestita da epitelio cubicocilindrico pluristratificato con: - cellule mucipare intercalate; - atipie cito-nucleari; - formazione di strutture micropapillari; - mitosi; - focali aspetti di infiltrazione stromale. Nel restante parenchima ulteriori formazioni cistiche minori rivestite da epitelio monostratificato tipico ed ectasie di strutture duttali portali anche con iperplasia micropapillare dell'epitelio, talora mucosecernente. Componente benigna (BCA) Cellule mucipare intercalate EE, 10x EE, 20x EE, 40x - Formazione di strutture micropapillari - Atipie citocariologiche EE, 40x Focolai di invasione stromale (IBC) EE, 20x Immunoistochimica Cellule neoplastiche diffusamente positive per CK7, CA19.9 e CEA Cellule mucinose CK20+, a conferma del fenotipo gastroenterico. Espressione di p53 e Ki67-index assai maggiori nell'IBC che nel BCA residuo. Immunoistochimica CK7, 40x CEA, 20x Diagnosi Cistoadenocarcinoma dei dotti biliari, a medio grado di differenziazione (pT1/G2/N0), ben compreso entro i margini di exeresi chirurgica, associato a: - cistoadenoma dei dotti biliari; - papillomatosi biliare. Indenni da localizzazioni neoplastiche la colecisti ed il linfonodo isolato. Diagnosi confermata dalla second opinion di un patologo esperto. Conclusioni • Il nostro caso conferma il potenziale maligno del BCA, da altri invece ritenuto una cisti intraepatica da trattare solo se sintomatica. • Per evitare confusione con forme congenite o cisti semplici, Il termine BCA dovrebbe essere riservato alle sole cisti neoplastiche. • Diagnosi definitiva possibile solo all’esame istologico: la prognosi non è prevedibile su base clinico-radiologica, anche per la scarsa affidabilità del CA19.9 plasmatico. • Tutte le cisti sospette comunicanti con l’albero biliare dovrebbero essere sottoposte ad escissione con ampio margine di tessuto sano.