Educatori e Psicologi Educatori e Psicologi Socrate, Agostino e la psicologia Socrate e la svolta antropologica Con Socrate (470-469 a.C. – 399 a. C.) si affermò una vera e propria svolta antropologica. Il pensatore si distingue dai Sofisti per la sua idea di ricerca della verità. La ricerca di Socrate richiedeva un metodo che egli utilizzava anche nel suo insegnamento. Verità contro relativismo Proprio il tema della verità distanzia Socrate dai sofisti che predicavano un sapere tecnico al servizio del potere che non si occupava della verità. •I sofisti ritenevano che i valori fossero diversi a seconda dei luoghi e dei tempi. I valori cambiano nel corso del tempo e se ci spostiamo in luoghi diversi da quello in cui viviamo ne troveremo di diversi. •Socrate in un certo senso morì per sostenere la sua verità. Il suo parlare chiaramente e sinceramente irritò i giudici che gli comminarono poi la pena di morte. Scopo dell’educazione • Per Socrate invece lo scopo dell’educazione era la ricerca della verità. • Ma la verità era all’interno dell’allievo e non in un mondo esterno come nel caso di Platone con le sue “idee” collocate nell’“iperuranio”. Questo approccio rispetta l’individualità di ogni allievo e porta a una concezione educativa più democratica. Lo studente non è più come una bottiglia vuota che il maestro riempie. Costruttivismo La concezione educativa di Socrate richiama il Costruttivismo. La conoscenza, secondo questo orientamento, è il frutto di un’opera di costruzione della realtà da parte del soggetto che conosce. Anticipatore del sociocostruttivismo Secondo l’orientamento sociocostruttivista, in ogni situazione interattiva è possibile individuare un doppio livello: quello della costruzione individuale e quello della co-costruzione. Il livello della co-costruzione si riferisce proprio a quanto avviene in seguito allo scambio, al dialogo, alle conversazioni per esempio con un maestro. I metodi Se riflettiamo sui metodi di Socrate come la maieutica (l’azione del trarre fuori la conoscenza dal proprio allievo) e la forza costruttrice del dialogo ci rendiamo conto della forza ancora attuale del suo messaggio. L’uso dell’ironia contro le credenze dogmatiche e non sostenute da argomentazioni valide anticipa il modo di procedere delle scienze sociali moderne. Lo “Psicologo” Agostino Le pagine che Agostino (354 d.C. - 430 d.C.) dedica all’episodio del furto delle pere nelle Confessioni, ci trasmettono il senso di una riflessione che è per molti versi già autoanalitica e psicologica. •Agostino riflette sui motivi che lo avevano spinto a commettere un furto solo per il gusto di farlo (aveva rubato le pere non per saziarsi e non per il loro sapore che non gli piaceva). Il furto delle pere • Il processo di autoanalisi porta Agostino ad indagare il movente e le cause esterne che lo portarono a compiere il gesto. Tra questi possiamo evidenziare il gusto delle trasgressione (del male) e il cedimento a quelle che in psicologia sociali si chiamano le “pressioni di gruppo” esercitate dai suoi amici. Anticipatori Questo episodio ci ricorda come i processi di analisi ideati dalla psicologia e dalla psicanalisi siano per certi versi una sorta di confessione (proprio come il testo di Agostino) laica. Lo stesso Freud si ispirò alla concezione dell’anima di Platone nelle sue topiche sulla personalità divisa tra Es, io e super-io. Confessione e Psicanalisi Il filosofo francese Michel Foucault in un testo dal titolo “Illuminismo e critica” ci ricorda che “la pastorale cristiana o la Chiesa cristiana […] ha sviluppato questa idea […] secondo la quale ogni individuo, indipendentemente dall’età, dalla condizione, per tutta la sua vita […] deve essere governato e […] farsi dirigere verso la salvezza da qualcuno al quale sia legato da un rapporto globale e al tempo stesso particolareggiato”. Questo cammino, ci ricorda il filosofo, prevede metodi d’esame, confessioni e colloqui proprio come avviene nella psicanalisi.