Bayon – Tavernelle
tutti in Francia!
Dopo la loro partenza erano
passati quasi due mesi e
mezzo, la nostra voglia di
rivederli
era
tanta:
facevamo il conto alla
rovescia aspettando con
ansia le tre e mezza della
notte del 21 Marzo 2010.
Finalmente l'ora è giunta . Tra lacrime e saluti l'ora della partenza era arrivata.
Dentro il pullman c'era un'atmosfera di festa, di gioia e la stanchezza, pur essendo notte, non si faceva sentire.
Dopo quattordici ore di viaggio siamo arrivati in un paesino di campagna, tra mucche e cavalli e case di antica
costruzione.
All'arrivo siamo stati accolti dalle famiglie dei nostri amici francesi, sentivamo che stava cominciando un'avventura: la
nostra prima uscita senza genitori.
Le giornate a seguire sono state molto divertenti: tra shopping, risate, gavettoni ed escursioni, il tempo è volato via.
Quando si va in paesi stranieri, oltre alle sculture e ai monumenti, si guarda anche l' aspetto “culturale”: il loro modo
di vivere, le loro usanze, i loro costumi, le loro abitudini a scuola e al lavoro...
In effetti la scuola è totalmente diversa da quella italiana: il loro tempo scolastico è diviso in tre parti: la mattina si
svolgono due ore di lezione poi c'è una pausa: al posto della nostra ricreazione loro si riposano circa 15 minuti che
trascorrono esclusivamente all'esterno della scuola.
Finita la pausa hanno altre due ore di lezione e poi si recano ancora all'esterno per andare à la cantine: la nostra
mensa.
Nella sala mensa i ragazzi sono soli, senza professori, controllati da persone chiamate sorveillant.
Finita la mensa, sempre da soli, escono e trascorrono in libertà una pausa di circa un' ora, poi frequentano le
ultime due ore di lezione ed infine tornano a casa.
Una cosa che ci ha lasciato particolarmente stupiti, di questa IMMENSA scuola, è la collocazione spaziale delle
classi e il rapporto alunni-insegnanti. Ogni professore ha la propria aula con i propri materiali e possono esercitare
una maggiore autorità nei confronti degli alunni al punto da permettersi di “alzare le mani”, anche se in maniera non
troppo violenta, contro gli alunni indisciplinati.
Alla partenza da Tavernelle le nostre i aspettative erano molte, in questa settimana non tutto è stato come
lo avevamo immaginato ma tutto è servito a farci crescere. Questa esperienza alla fine ci è servita
soprattutto a darci maggiore autonomia e più sicurezza nel muoverci senza genitori.
Al nostro ritorno la felicità di riabbracciare i nostri cari era tanta, ma nei nostri cuori c'era già la nostalgia
delle campagne francesi e dell'allegria dei nostri nuovi amici.
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