-gli Italiani sono 60.8 milioni
Approssimativamente ogni 15 italiani è presente uno
straniero.
 Come si può considerare marginale il problema della
cittadinanza agli stranieri?
Presi dalla nostra paura ci siamo ormai dimenticati di
essere stati noi stessi vittime di razzismo in paesi più
ricchi come l’America o la Francia.
È giusto assumere un
atteggiamento che a
nostro tempo abbiamo
subito e odiato?
 Dopo un processo contro
degli italiani la folla, non
ritenendo che fosse stata
fatta giustizia, irruppe nel
carcere massacrando i
presunti colpevoli.
 Le speranze erano ben
altre .
• A Firenze nel
2011 sono stati
uccisi due
senegalesi ad
opera di un
fanatico
xenofobo che
gravitava intorno
ai centri sociali
di Casa Pound
Al giorno d’oggi un Italiano fa molta fatica a
concepire uno straniero come suo
concittadino.
Ma, realmente, quanti sanno cosa significhi
ottenere la cittadinanza?
Noi, informandoci, siamo riusciti a
farcene una vaga idea.
Prerequisiti per avere la cittadinanza:
1. Avere un parente di sangue italiano
2. Essere sposato con un italiano
3. In alternativa a queste due, raggiunta la
maggiore età, si può iniziare un lungo iter
legislativo nel quale si alternano lunghe attese e
compilazioni di moduli spesso complicati
Gli stranieri senza cittadinanza sono
tenuti a aspettare per ore, spesso
dall’alba, per avere il permesso di
soggiorno: un pezzo di carta che li
preserva dal cosiddetto rimpatrio
Questi immigrati hanno dei figli.
Figli nati in Italia.
Figli che non hanno mai visto il paese dei genitori.
Paese in cui la legge ritiene opportuno rimandarli.
La loro casa si trova in Italia o al
“loro paese”?
 Dove si trovano gli amici?
 In che cultura sono cresciuti?
 Che squadra tifano ai mondiali?
 Da chi si vogliono sentire accettati?
 Che musica ascoltano?
 Di che Paese si sentono parte?
Chi non riesce a ottenere il permesso di soggiorno è
considerato clandestino a tutti gli effetti
Un clandestino NON HA DIRITTI.
Dopo un viaggio spesso mortale si ritrova in un Paese
che al contrario delle sue ILLUSIONI non lo accetta e
anzi lo costringe a nascondersi lavorando come uno
schiavo.
La maggior parte delle volte gli immigrati vengono
da paesi in cui le loro condizioni di vita non sono
umanamente accettabili.
Vengono in Italia illusi dall’immagine che i mass
media trasmettono del nostro paese.
“Se in Italia anche i gatti mangiano in piatti
d’argento vuoi che non ci sia qualcosa anche per
me? Che non voglio mangiare in piatti
d’argento”[cit. Viki che voleva andare a scuola]
Una volta in Italia tutte queste persone vengono
amaramente disilluse: infatti sebbene ci sia la
possibilità di aiutarli il Paese non si interessa alla loro
condizione senza tutelarli dagli enormi soprusi di cui
sono vittime.
Tutta questa indifferenza deriva dalla presunta paura di
“contaminare” la nostra cultura e la nostra “idilliaca”
routine.
Ormai ci sono lavori che solo gli stranieri sono disposti a
fare. Tra l’altro questi lavori sono svolti in condizioni
molto inferiori a quelle di un cittadino medio.
Temiamo quindi un’appropriazione indebita dei nostri
“posti” nonché una concorrenza insostenibile per noi.
Questa paura si riflette contro i figli di questi
immigrati, italiani per diritti, lingua e
cultura, al punto da non farli considerare
italiani dai loro stessi cittadini.
Purtroppo l’Italia affronta la situazione seguendo una
strada che non offre accettabili possibilità di uscita:
Cosa potrebbe fare: sfruttare le nuove energie che
vengono offerte o almeno aiutare i paesi da cui
provengono gli immigrati “insegnando loro a pescare
invece che regalare loro il pesce”
 Cosa invece fa:
Si arrocca sul suo pregiudizio non
accettando la presenza di stranieri
ma costringendoli a venire per lo
sfruttamento da parte dell’Italia di
alcuni loro paesi.
 Art. 3
 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di
sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni
politiche, di condizioni personali e sociali.
 È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli
di ordine economico e sociale, che, limitando di
fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini,
impediscono il pieno sviluppo della persona
umana e l'effettiva partecipazione di tutti i
lavoratori all'organizzazione politica, economica e
sociale del Paese.
 Articolo 1. Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in
dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza
e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
 Articolo 2. 1) Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e
tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione,
senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di
sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro
genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di
nascita o di altra condizione.
2) Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base
dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o
del territorio cui un persona appartiene, sia che tale
territorio sia indipendente, o sottoposto ad
amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a
qualsiasi altra limitazione di sovranità.
 Articolo 15. 1) Ogni individuo ha diritto
ad una cittadinanza.
 2) Nessun individuo potrà essere
arbitrariamente privato della sua
cittadinanza, né del diritto di mutare
cittadinanza.
Ma questo, ovviamente, non succede…
Semplicemente non disprezzare gli altri
e ricordare che ognuno, qualsiasi sia il
suo Paese d’origine, ha alle spalle una
storia, esattamente come noi, una
famiglia e tanta, tanta voglia di vivere.
 E i fantasmi? Dove li mettiamo i
fantasmi? Tra gli europei o la gente
dell’altro mondo? Bella domanda. Non
so nemmeno dove mi devo mettere io.
Tra gli europei? O tra i fantasmi? [Viki
che voleva andare a scuola, Fabrizio
Gatti]
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Presentazione progetto - Assemblea Legislativa