FONDAZIONE MIGRANTES L’Italia e le migrazioni Delfina Licata Corso di formazione Linee di pastorale migratoria Roma, 24 giugno 2014 1 CONCETTI INIZIALI 2 I PROTAGONISTI DEI FLUSSI MIGRATORI EMIGRATO IMMIGRATO MIGRANTE 3 MIGRAZIONI CONTEMPORANEE Principi generali Temporanee TEMPO • stagionali • non stagionali Definitive Interne SPAZIO Esterne •intracontinentali •intercontinentali 4 CAUSE DELLE MIGRAZIONI Push factors = elementi di respingimento • • • • • • Economici Demografici Bellici Ambientali Politici Religiosi Pull factors = elementi di attrazione 5 CAUSE DELLE MIGRAZIONI Fattori facilitanti Fattori inibitori • • • • • • Globalizzazione Trasporti Villaggio globale Identificazione culturale Legami storico culturali Agenzie di intermediazione • Politiche restrittive • Differenze culturali 6 MOTIVAZIONI DELLE MIGRAZIONI Fattori soggettivi • Culturali • Familiari • Attitudinali OGNI MIGRAZIONE E’ IL RISULTATO DI UNA SCELTA INDIVIDUALE 7 LE FASI DEL PROCESSO MIGRATORIO – prima fase – PIONERISTICA - Fase selettiva Assenza di interventi politici Isolamento Solitudine • • • • Spaziale Lavorativa Esistenziale Culturale 8 LE FASI DEL PROCESSO MIGRATORIO – seconda fase – INTENSIFICAZIONE - Reticoli di riferimento Contatti orizzontali Contatti verticali - La formazione di comunità Protegge dalla solitudine Ghettizza - Conflitti e Rivendicazioni Prima relativa chiusura Poi domanda di integrazione 9 LE FASI DEL PROCESSO MIGRATORIO – terza fase – - I legami con la madrepatria STABILIZZAZIONE - I ricongiungimenti familiari - Rivendicazione dei diritti di cittadinanza 10 I MIGRANTI NEL MONDO E IN EUROPA 11 Cresce la popolazione mondiale, crescono i migranti Oltre 232 milioni di persone – più del 3% della popolazione mondiale – hanno lasciato il proprio paese nel 2012 per vivere in un’altra nazione, mentre nel 2000 erano 175 milioni. L’Europa e l’Asia – con oltre 70 milioni di migranti ciascuno – sono i continenti che ospitano il maggior numero di migranti, pari a circa i due terzi del totale mondiale entrambi. Immigrazione nell’Europa allargata 7,4 milioni 5,5 milioni 4,8 milioni 77% di tutti gli stranieri nell’Ue 4,8 milioni 3,8 milioni L’Unione Europea = 34,3 milioni di stranieri (6,8% dei residenti). 13,6 milioni cittadini Ue di un Paese diverso da quello di cittadinanza. 20,7 milioni provengono da Paesi Terzi (38,5% dal resto dell’Europa; 24,5% dall’Africa, il 22% dall’Asia e il 14,2% dalle Americhe). ITALIA & IMMIGRAZIONE 14 L’Italia cresce grazie agli stranieri 1 All’inizio del 2013 risiedevano in Italia 59.685.227 persone, di cui 4.387.721 (7,4%) di cittadinanza straniera. La popolazione straniera residente è aumentata di oltre 334 mila unità (+8,2% rispetto all’anno precedente). Ogni 10 cittadini stranieri residenti circa 3 sono comunitari. L’Italia cresce grazie agli stranieri 2 La Lombardia si conferma la regione con il maggior numero di presenze (23,4%), seguita da Emilia Romagna (11,1%), Veneto (11,1%) e Lazio (10,9%). La provincia con il numero maggiore è, invece, quella di Roma che con l’8,7% supera quella di Milano (8,2%) e di Torino (4,5%). Il 35,8% del totale della popolazione straniera residente si concentra nei capoluoghi di provincia, soprattutto al Centro dove la percentuale sale al 43,9%. Molise Con il 14,7%, la provincia di Prato ha la percentuale di incidenza più elevata sul totale della popolazione, immigrata e italiana. Cittadini stranieri. Popolazione residente per regioni. Gennaio 2013. Valle d'Aosta Basilicata Sardegna Calabria Abruzzo Trentino-A.A. Umbria Puglia Friuli-V. G. Liguria Sicilia Marche Campania Toscana Piemonte Lazio Veneto Emilia-Romagna Lombardia 14,0 24,2 Nord Centro Mezzogiorno 61,8 0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 Matrimoni Dal 2011 al 2012 30.724 matrimoni in cui uno o entrambi gli sposi è di origine straniera (pari al 15% del totale dei matrimoni officiati in Italia che sono stati più di 207 mila). Gli uomini italiani che nel 2012 hanno sposato una cittadina straniera hanno, nel 17,4% dei casi, una moglie di nazionalità romena, nel 10,9% ucraina e nel 7,2% brasiliana. Le donne italiane che hanno sposato un cittadino straniero, invece, hanno scelto più spesso uomini provenienti dal Marocco (15%) e dall’Albania (7,8%). Nascite I nati da entrambi i genitori stranieri hanno raggiunto, nel 2012, quasi le 80 mila unità (il 15% del totale delle nascite in Italia). Se poi a questi si aggiungono i figli nati da coppie miste si arriva a poco più di 107 mila nati da almeno un genitore straniero (il 20,1% del totale delle nascite in Italia nel 2012). Al primo posto per nazionalità delle madri straniere per numero di figli messi al mondo vi sono le madri romene (19.415 nati nel 2012), seguite dalle madri marocchine (12.829), dalle albanesi (9.843) e dalle cinesi (5.593). Se Francesco e Sofia sono i nomi più frequenti dei nati da genitori italiani, la fantasia aumenta nel caso dei nomi assegnati a nati stranieri e così i primi tre nomi maschili più frequenti sono Adam, Rayan e Mohamed mentre i primi tre femminili sono Sara, Sofia e Malak. Il mondo del lavoro 1 Le famiglie dei migranti si sono ritrovate a fronteggiare la crisi in posizioni di evidente svantaggio. Tutti gli indicatori di deprivazione materiale riportano una forte penalizzazione della componente straniera che, ad esempio, risulta incapace di pagare con puntualità affitti e bollette praticamente in un quarto dei casi (rispettivamente contro il 10,5% e l’8,3% degli italiani). Se gli effetti della crisi non si manifestano chiaramente sul numero di presenze dei cittadini stranieri in Italia, è invece evidente come la recessione economica stia colpendo la componente immigrata dando vita ad un paradosso: nonostante continuino ad aumentare gli occupati (seppure in misura inferiore rispetto al passato), crescono contemporaneamente anche i disoccupati e gli inattivi (più che nel passato). Il mondo del lavoro 2 Gli stranieri residenti nel Mezzogiorno sono più poveri e deprivati di quelli del Centro-Nord, ma in compenso nelle aree meridionali è più contenuta la distanza tra le condizioni del disagio proprie dei migranti e quelle, invece, dei nativi. Se nel settore dell’industria e delle costruzioni si registra una contrazione della domanda di lavoro riservata ai lavoratori stranieri, in altri ambiti, come i servizi alla persona, l’occupazione continua a crescere. Maggiore presenza di lavoratori stranieri nel Nord con quasi il 60% degli occupati stranieri, seguito dal Centro (circa il 27%) e dal Sud e dalle Isole (poco più del 13%). Occupati per regione e cittadinanza. Anno 2012. FONTE: Caritas e Migrantes. XXXIII Rapporto Immigrazione 2013. Elaborazione su dati Istat. La casa Grave problematica legata ai profili abitativi, che per i migranti presenta acute criticità in misura tre volte superiore al dato corrispondente delle famiglie italiane. Maggiori problemi di sovraffollamento, dovute alle convivenze nella stessa abitazione di parenti, amici e connazionali che permettono di ridurre le spese per l’affitto, oltre ovviamente alla possibilità di sostegno reciproco. FONTE: Caritas e Migrantes. XXIII Rapporto Immigrazione 2013. Elaborazioni su dati Integrometro – Ismu L’istruzione In Italia i minori “stranieri” godono del diritto all’istruzione con le stesse modalità previste per i figli di cittadini italiani e possono iscriversi, ma con riserva, anche in caso di mancata presentazione della documentazione anagrafica o di documentazione irregolare o incompleta. La presenza degli alunni “stranieri” nelle scuole italiane nell’anno scolastico 2012/2013 è di 786.630 unità, ovvero 30.691 in più rispetto all’anno precedente. Un alunno straniero su due è straniero solo sulla carta. Al crescere dell’età aumenta il disagio scolastico. Italia. Alunni con cittadinanza non italiana anno scolastico 2012-2013 10,2 89,8 Nord-Est 13,3 Nord-Ovest 13,1 Centro 10,9 scuole non statali Sud 2,9 scuole statali Isole 2,8 Italia. Alunni con cittadinanza non italiana a.s. 2012-2013 786.630 inc. del 8,8% a.s. 2011-2012 755.939 inc. del 8,4% a.s. 2000-2001 147.406 inc. del 1,8% a.s. 1990-1991 18.794 inc. del 0,19% Emilia Romagna 15,0% Umbria 14,1% Lombardia 13,7% Piemonte 12,5% Romania 148.602 18,9% Albania 13,3% Marocco 104.710 98.106 12,5% Italia. Alunni con cittadinanza non italiana Disagio scolastico e condizione di ritardo grado scuola stranieri primaria 35,1 secondaria I g. 21,7 secondaria II g. 22,3 scuola dell’infanzia 20,9 La cittadinanza Nel 2012 sono state 65.383 le acquisizioni di cittadinanza italiana. Le procedure per l’acquisto della cittadinanza italiana rimangono ancorate ad un sistema anacronistico, legato al principio dello ius sanguinis (acquisto della cittadinanza per discendenza). È opportuno, invece, ampliare i casi di acquisizione della cittadinanza iure soli (diritto di suolo). La devianza Le forme che assume la devianza fra i cittadini stranieri sono uno dei fenomeni ad essa ricollegati che ha subìto meno variazioni, almeno nelle linee di tendenza, negli ultimi 10 anni. Gli stranieri occupano, anche nella criminalità, posizioni di prevalente manovalanza commettendo i reati meno remunerativi, ma più visibili, o comunque diretti a procurare un vantaggio economico immediato. Si tratta, per lo più, di una devianza ricollegata alla precarietà delle condizioni di vita/patrimoniali. IMMIGRATI E APPARTENENZA RELIGIOSA CRISTIANI 53,9% di cui ORTODOSSI 29,6% MUSULMANI 32,9% ORIENTALI 5,8% EBREI 0,1% 28 L’appartenenza religiosa 1 Ortodossi Cattolici Protestanti Altri Cristiani Musulmani Ebrei Induisti Buddhisti Altre religioni orientali Atei e agnostici Religioni tradizionali Altri Totale 1.482.648 960.359 222.960 36.107 1.650.902 7.300 131.254 97.362 69.215 215.135 50.498 87.567 5.011.307 29,6% 19,2% 4,4% 0,7% 32,9% 10,0% 2,6% 1,9% 1,4% 4,3% 1,0% 1,9% 100,0% Immigrati «resilienti» "Impoveriti dalla congiuntura, forzati a ripensare le loro strategie, bisognosi di aiuto, ma resistenti, sia pure con fatica. Persone che lottano per difendere il progetto di vita e la speranza di miglioramento che le ha portate in Italia” L’IMMIGRAZIONE IN ITALIA TEMPORANEA DEFINITIVA STRUTTURALE l’immigrazione italiana ha carattere strutturale 31 Caratteristiche della presenza Uguale peso per genere Giovane età Carattere familiare dell’insediamento Seconde generazioni Notevole presenza dei minori 32 Gli italiani e l’immigrazione: un paese al bivio Secondo una indagine dell’Istat (luglio 2012) promossa dal Dipartimento Pari Opportunità, per la maggioranza degli italiani (6 su 10): I propri figli non si devono sposare con gli immigrati specie se rom (84,6%), romeni (68,9%), albanesi (67,8%) o marocchini (67,5%) Gli immigrati sono trattati meno bene degli altri cittadini (59,5%) Gli immigrati sono troppi (65,2%) L’immigrazione è una presenza arricchente per il confronto culturale (60,0%) MIGRAZIONI: CONOSCENZA, FORMAZIONE, AGGIORNAMENTO Per un inquadramento adeguato all’immigrazione servono un’ottica multidimensionale e la disponibilità ad un aggiornamento continuo 34 L’indagine CISF 4.000 interviste a famiglie italiane Due obiettivi principali: da un lato indagare non solo la conoscenza che del fenomeno hanno le famiglie italiane, ma anche la valutazione che di esso esprimono; dall’altro, iniziare a vedere se la dimensione familiare che l’immigrazione ha ormai ampiamente assunto – e che sempre di più assumerà nel prossimo futuro - viene percepita, e se sì in che termini, se positivi o negativi. Rapporto Cisf 2014 35 L’influsso dei media Si può quindi parlare di uno scollamento almeno parziale tra atteggiamenti ed esperienze concrete di relazioni con gli immigrati: l’assunzione di posizioni ostili è piuttosto indipendente da conflitti o episodi negativi nella convivenza con gli immigrati negli spazi urbani e nella vita sociale, bensì fortemente influenzata dai mass media. Rapporto Cisf 2014 36 LA DIMENSIONE FAMILIARE Rispetto alla dimensione più specificamente familiare dell’immigrazione, la situazione si presenta ancora ambivalente, ma con uno sguardo più benevolo, più positivo Rapporto Cisf 2014 37 In che misura i matrimoni e le unioni miste tra italiani e immigrati possono produrre: Maggiori problemi di tenuta di rapporto di coppia (ad esempio conflitti tra coniugi, separazioni, divorzi)? • • • • • per niente 13,1 poco 25,2 abbastanza 47,6 molto 10,5 non risponde 3,7 Rapporto Cisf 2014 Alla domanda sui rischi delle unioni miste, tra le risposte prevale la sottolineatura delle difficoltà 38 In che misura i matrimoni e le unioni miste tra italiani e immigrati possono produrre: Maggiori possibilità di integrazione culturale? • • • • • per niente poco abbastanza molto non risponde Rapporto Cisf 2014 4,9 19,5 57,5 14,7 3,5 Ma una forte maggioranza ritiene che siano un positivo fattore di integrazione culturale! 39 Quanto siete d’accordo con l’affermazione: Il ricongiungimento dei familiari più stretti (coniuge e figli) degli immigrati regolari presenti in Italia favorisce la loro integrazione sociale? • • • • • per niente poco abbastanza molto non risponde Rapporto Cisf 2014 5,3 20,7 57,4 13,9 2,7 La famiglia, sia formata con almeno un membro immigrato, sia proveniente in toto da un Paese straniero è vista come un fattore di integrazione sociale, anche se le differenze culturali ci sono e non sono sottovalutate, in quanto potenziali fattori di conflittualità. 40 Oltre gli stereotipi, le famiglie Infatti, nella sfera privata e nelle interazioni quotidiane, la vita in un contesto familiare appare portatrice di effetti di “normalizzazione” dell’insediamento di persone di origine immigrata. Gli immigrati cominciano a diventare vicini di casa, genitori dei compagni di scuola dei figli, fruitori degli stessi spazi urbani. Diventano conosciuti personalmente e come famiglie, al di là degli stereotipi collettivizzanti. Rapporto Cisf 2014 41 Ritardati mentali abbassano lo standard di vita americano Noi protestiamo contro l’ingresso nel nostro Pese di persone i cui costumi e stili di vita abbassano gli standard di vita americani e il cui carattere, che appartiene a un ordine di intelligenza inferiore, rende impossibile conservare gli ideali più alti della moralità e civiltà americana. (Commissione USA per l’immigrazione 1911) 42 ITALIA & EMIGRAZIONE 43 Rapporto Migrantes 44 Cittadini italiani residenti all’estero - AIRE 4.341.156 il 7,3% dei circa 60 milioni di italiani residenti +3,1% dal 2012 54,3% in Europa (2.364.263) 40,1% in America (1.738.831) 3,1% in Oceania (136.682) 1,3% in Asia (56.583) 0,8% in Africa (44.797) +5,5% dal 2011 1. Argentina (691.481) 2. Germania(651.852) 3. Svizzera (558.545) 4. Francia (373.145) 5. Brasile (316.699) 6. Belgio (254.741) 7. Stati Uniti (223.429) 8. Regno Unito (209.720) 9. Canada (137.045) 10. Australia (133.123) Cittadini italiani residenti all’estero - AIRE Circa 1 milione e 390 mila 32,0% 15,0% 52,8% 1.Sicilia (687.394) 2.Campania (441.261) 3.Lazio (385.952) 4.Calabria (369.065) 5.Lombardia (349.976) 6.Puglia (324.753) Poco più di 662 mila Quasi 2 milioni e 300 mila Confronto 2012-2013 Lombardia (+17.573) Veneto (+14.195) Sicilia (+12.822) Studenti universitari e giovani laureati Anno accademico 2010-2011: quasi 20.000 studenti italiani hanno utilizzato il Programma comunitario Erasmus Destinazioni preferite: •Spagna (7.547 studenti), •Francia (3.338), •Germania (2.199), •Regno Unito (1.849), •Portogallo (1.011). La copertura finanziaria si è ridotta a 199€. Iscrizioni e cancellazioni (Istat/2011) Iscrizioni: 31.466 (+3.274 rispetto al 2010). Le donne sono il 51,9% e l’età media è di 36 anni e mezzo Cancellazioni per l’estero: 50.057 (+10.512 rispetto al 2010) Gli emigrati per l’estero hanno in media 34 anni e sono uomini nel 53,1% dei casi. Il numero degli espatri è il più alto registrato dal 2000. Cancellazioni (Istat/2011) Maggiore propensione allo spostamento delle regioni del Centro-Nord. Considerando le regioni con valori al di sopra delle 4 mila unità si susseguono, nell’ordine: •Lombardia (9.717), •Lazio (4.843), •Veneto (4.596), •Sicilia (4.566). Cancellazioni (Istat/2011) Il 22,0% è laureato, il 28,7% ha un diploma. Dei 14.372 diplomati l’83,0% ha frequentato l’università o, almeno ha provato, salvo poi prendere la strada dell’espatrio. Molti giovani decidono di spostarsi all’estero prima ancora di aver finito l’università, una sorta di emigrazione del “semilavorato” dall’Italia che finisce con l’essere “effettivamente plasmato” fuori dai confini nazionali. Di questi non è detto quanti finiranno il percorso di studi, così come non è dato sapere se si sono spostati con l’intento di lavorare o di frequentare un corso all’estero o di specializzarsi fuori dai confini nazionali. Cancellazioni (Istat/2011) I primi tre territori dove si sono recati, nell’ordine, nel 2011 i laureati: Regno Unito, Svizzera, Germania i diplomati con almeno un accesso all’università: Svizzera, Regno Unito, Germania. Si tratta delle principali realtà europee per quanto concerne la formazione e lo studio, ma anche per la professionalizzazione e la ricerca. NUOVI MIGRANTI La Famiglia assume la funzione di «scialuppa di salvataggio» •Rifiutano di essere catalogati come “cervelli in fuga”. •Si sentono “talenti capaci di scegliere”, che cercano opportunità per mettersi alla prova. •Non guardano indietro dal finestrino del treno, migranti per scelta intellettuale. •Vanno dove li portano i loro interessi scientifici e personali. •Vivono appartenenze plurime. •La loro maniera di sentirsi cittadini del globo è attraversata dal sentimento di essere segni e simboli italiani del luogo-Europa. Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2014 “Cari migranti e rifugiati! Non perdete la speranza che anche a voi sia riservato un futuro più sicuro, che sui vostri sentieri possiate incontrare una mano tesa, che vi sia dato di sperimentare la solidarietà fraterna e il calore dell’amicizia! A tutti voi e a coloro che dedicano la loro vita e le loro energie al vostro fianco, assicuro la mia preghiera e imparto di cuore la Benedizione Apostolica” Papa Francesco