PROGETTO di RICERCA-AZIONE
sulla LINGUA MADRE
COSA SI INTENDE PER LINGUA
MADRE?
Per lingua madre si intende
comunemente la prima lingua che
un individuo comincia a parlare
PERCHÉ QUESTA RICERCA?
In una società come quella italiana, ormai
caratterizzata da una crescente multietnicità,
diventa sempre più rilevante ragionare sull’apporto
che il plurilinguismo può dare alla collettività e
interrogarci sull’esigenza di preservare, oltre che le
lingue del nostro patrimonio, anche quelle
minoritarie o delle nuove migrazioni.
I DESTINATARI
La ricerca mira allo studio del rapporto che
hanno con la propria lingua madre i minori o
giovani adulti aventi uno od entrambi i genitori
di madrelingua non italiana.
Perché?
In contesti familiari non italofoni la percezione
della propria lingua madre può implicare una
ridefinizione della propria identità.
TERRITORIO:
La ricerca si concentrerà nel territorio del I e XV Municipio
a Roma e avrà come campione gli alunni delle scuole
primarie e secondarie di primo e secondo grado, con le
seguenti caratteristiche:
• alunni con cittadinanza non italiana (nati in Italia da
genitori di nazionalità non italiana);
• alunni con ambiente familiare non esclusivamente
italofono;
• alunni figli di coppie miste;
• studenti universitari di origine straniera nati o cresciuti
in Italia.
OBIETTIVI:
Analizzare il rapporto che si ha con la propria lingua
d’origine, quanto questo influenzi il processo di
inclusione sociale dell’individuo e influisca:
• sulla percezione e definizione della propria identità;
• sul rapporto con la cultura d’origine della propria
famiglia;
• sul rapporto con la città in cui si vive;
• sulle modalità di relazione con l’altro;
• sull’esercizio dei propri diritti di cittadinanza;
OBIETTIVI (2):
• sulla relazione esistente tra l’utilizzo della
lingua madre e l’apprendimento dell’italiano
nella fase scolastica, e quindi sulle possibilità di
successo del percorso scolastico;
• sui diversi atteggiamenti da parte delle
comunità di migranti nei confronti della propria
lingua madre;
• sui rapporti di lavoro e le aspettative sul
futuro.
METODOLOGIA DI INDAGINE:
La metodologia d’indagine si svilupperà in due fasi:
1) Fase di analisi statistico-quantitativa, attraverso
mappatura
scuole
e
somministrazione
questionari a studenti, insegnanti e genitori;
2) Fase di analisi qualitativa, attraverso focus
group e interviste individuali condotte sulla
linea del seguente questionario.
IL QUESTIONARIO:
Il questionario di analisi qualitativa si concentrerà sui
seguenti aspetti:
• parte descrittiva anagrafica (età, cittadinanza, nazionalità
dei genitori ecc.);
• percezione della lingua e cultura d’origine;
• lingue parlate e conosciute e i rispettivi contesti di utilizzo;
• uso della lingua madre e della L2 da parte della famiglia;
• rapporto con il territorio (frequentazione di centri
interculturali e aggregativi, utilizzo dei servizi, ecc.);
• scuola (servizi offerti dalla scuola es. corso L2, mediatori
culturali, ecc.).
RIFLESSIONI CONCLUSIVE:
“Ogni lingua è il prodotto di un’esperienza storica unica, è portatrice
di una memoria, di un patrimonio letterario, di un’abilità specifica, e
costituisce il fondamento legittimo di un’identità culturale. Le lingue
non sono intercambiabili, di nessuna si può fare a meno, nessuna è
superflua. Una conoscenza approfondita della lingua nazionale e
della cultura che essa veicola è un elemento indispensabile per
integrarsi nella società d’accoglienza, per partecipare alla sua vita
economica, sociale, intellettuale, artistica e politica […].
Parallelamente e, si potrebbe dire, reciprocamente, è essenziale che
i Paesi europei comprendano quanto è importante, per gli immigrati
e i figli di immigrati, preservare la conoscenza della loro lingua
d’origine. Un giovane che perde la lingua dei suoi antenati perde
anche la capacità di comunicare serenamente con i suoi genitori, e
questo è un fattore di disgregazione sociale, generatrice di violenza”.
A. Malouf
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