Condensatore Il condensatore nel circuito costituisce una discontinuità nel flusso delle cariche. E’ costituito da due conduttori (piastre) separati da un isolante. Quando una differenza di potenziale viene applicata ai capi di un condensatore si accumula carica sulle piastre separate dall’isolante. La capacità elettrica C di un condensatore è: q C EAEB dove q è la carica depositata sulle piastre quando la differenza di potenziale è EA – EB. Dal momento che: dq I dt e: qC (E E A B) La corrente elettrica in un condensatore (IC) sarà: d (E E ) (= d A B IC C variazione istantanea; media ΔE ) La corrente quindi può attraversare il condensatore dt solo quando la dt differenza di potenziale ai suoi capi varia nel tempo. Il flusso di cariche non attraversa il dielettrico. Le cariche si accumulano su una piastra ed abbandonano l’altra. La capacità C del condensatore dipende dalla caratteristiche e dalle dimensioni del materiale dielettrico presente fra le piastre: C C A d ε = costante dielettrica del materiale isolante A = area delle piastre d = distanza fra le piastre La capacità si misura in Farad (F). Normalmente si utilizzano i suoi sottomultipli (mF - µF – nF – pF) Δt Collegamento di condensatori Condensatori in serie Condensatori in parallelo Vari tipi di condensatori Induttori ed induttanze Induttore o induttanza: dispositivo utilizzabile per produrre un campo magnetico noto in una determinata regione. Il simbolo normalmente usato è: (ricorda il solenoide) Se la corrente circolante nelle N spire (o avvolgimenti) del solenoide in cui è presente un flusso di B dato da B è i, l’induttanza vale: L NB i La grandezza NB è chiamata flusso concatenato all’induttanza. L’unità di misura dell’induttanza è l’henry. 1 H = 1 T m2 A-1. Nel caso di un solenoide (indefinito) con n spire per unità di lunghezza percorso dalla corrente i, si è visto che il campo magnetico vale B = 0 i n. Il flusso concatenato vale: BA N nl B N nl inA 2 BnlBA 0 L n e quindi l’induttanza è 0lA i i i E vicino al centro del solenoide l’induttanza per unità di lunghezza vale L/l=0n2A Come nel caso della capacità, essa dipende da fattori geometrici, ed ha la generica espressione di 0 = 4 10-7 T m A-1 (o H/m) moltiplicato per una lunghezza. Autoinduzione Se due bobine (induttanze) sono molto vicine l’una all’altra, una corrente variabile nella prima creerà una f.e.m. indotta nella seconda. Per lo stesso motivo, una f.e.m. indotta apparirà anche nella prima bobina (fenomeno dell’autoinduzione). Se in una bobina varia i, in essa si genera una f.e.m. autoindotta EL. Il verso è tale per cui la f.e.m. autoindotta EL ende ad opporsi al cambiamento che la causa: d (= d N di N Li E B L B L variazione ) istantanea dt dt dt È possibile definire una d.d.p. autoindotta ai capi di un’induttanza VL= EL. In un’induttanza reale occorre considerare, oltre a L, anche la resistenza interna del filo dell’induttanza r. Induttanze in serie ed in parallelo Induttori in serie (senza accoppiamento magnetico) Induttori in parallelo (senza accoppiamento magnetico) i L 1 L 3 L 2 Per la legge di Kirchhoff delle maglie, le f.e.m. si sommano: di di di di L1 L2 L3 L dt dt dt dt Per cui si ha: L L1 L2 L3 Cioè: L L i i E L 1 L 3 L 2 Per la legge di Kirchhoff dei nodi, le correnti si sommano: i i1 i2 i3 di di1 di2 di3 dt dt dt dt Per la legge di Faraday: E E E E L L1 L2 L3 Da cui si ottiene: Cioè: 1 1 1 1 = L L1 L2 L3 1 L i 1 Li Comportamento di resistori, induttori, condensatori Lampadina Lampadina Lampadina Induttore Condensatore Invertitore Resistore Schema STRUMENTAZIONE ELETTRONICA DI BASE VOLTMETRO può essere analogico o digitale : misura le differenze di potenziale continue ed alternate. Va posto in parallelo al generatore. AMPEROMETRO analogico e digitale: misura le correnti continue ed alternate. In serie al generatore. OHMMETRO analogico e digitale: misura le resistenze. MULTIMETRO analogico e digitale: raggruppa i tre strumenti sopracitati in uno solo. OSCILLOSCOPIO analogico, digitale ed a memoria: visualizza su un tubo a raggi catodici l'andamento di una variabile (es. potenziale) in funzione del tempo o in funzione di un'altra variabile. Adatto alla rappresentazione di fenomeni rapidi (quello a memoria anche di quelli lenti). REGISTRATORE A CARTA : visualizza su di una striscia di carta l'andamento di una variabile (es. potenziale) in funzione del tempo o di un'altra variabile. Adatto esclusivamente alla rappresentazione di fenomeni lenti. GENERATORE DI FUNZIONI : genera segnali con forme d'onda variabili (più o meno complesse) ed in un'ampia gamma di frequenze. Le forme d'onda più comuni sono: sinusoidale, triangolare, quadra, ad impulsi, a rampa.