Mensile dei dipendenti di ENAV SpA - Controllo e sicurezza della navigazione aerea 5 anno II maggio 2005 Rapporto Sicurezza 2004: ENAV attenta alle indicazioni dell’ANSV Licenza Ue dei controllori del traffico aereo. Cosa dice la proposta di direttiva Progetto ENAV “La scuola in torre”: entusiasmo degli studenti a Catania Gestione della fatica e del sonno: consigli per il personale in turno EDITORIALE RAPPORTO SICUREZZA 2004 I l Rapporto 2004 recentemente pubblicato dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV) mette in evidenza come, nell’anno, i dati sulla Safety siano sostanzialmente soddisfacenti e confermino la validità della strategia di prevenzione; anche se “rimangono comunque – a livello di aviazione civile italiana – alcuni comparti suscettibili di miglioramento e di adeguamento agli standard presenti in campo internazionale…soprattutto con riferimento alle infrastrutture aeroportuali ed al settore dell’aviazione turistico-sportiva”. Tuttavia, proprio sulla scia di una reale attenzione alla cultura della prevenzione di cui l’Agenzia è portatrice, è necessario, a cominciare da ENAV, non adagiarsi su risultati positivi, o parzialmente positivi. In tema di prevenzione, ricorda ad esempio l’Agenzia, risulta fondamentale la corretta e tempestiva informazione degli eventi precursori (hazards) di potenziali incidenti (accidents), di inconvenienti gravi (serious incidents) o inconvenienti (incidents). Il Rapporto ha sottolineato l’importanza del nuovo protocollo d’intesa siglato nel gennaio scorso da ANSV ed ENAV destinato non soltanto a migliorare la segnalazione degli eventi relativi alla sicurezza del volo, ma anche a favorire – sempre nel rispetto dei diversi ruoli – una più stretta collaborazione tra i due soggetti (si veda Cleared 2/05). In tal senso ENAV sta facendo ogni ENAV GUARDA CON ATTENZIONE ALLE INDICAZIONI DELL’AGENZIA NAZIONALE PER LA SICUREZZA DEL VOLO NEL CAMPO DELLA SAFETY sforzo possibile ed ha anche attivato al proprio interno, a livello sperimentale, un sistema di Confidential Voluntary Reporting che garantisca un approccio proattivo alla sicurezza (Cleared 5/04). Un risultato importante su cui però ENAV si impegna a lavorare ulteriormente anche in relazione alla effettiva comparabilità dei dati raccolti. Infatti - continua il Rapporto nella sua disamina a 360 gradi – “va preliminarmente osservato che la diversità di classificazione esistente in campo internazionale relativamente a particolari eventi - quali ad esempio gli airprox – non consente una raccolta completa ed omogenea degli stessi, rendendo poco significative o addirittura fuorvianti eventuali analisi comparative tra diversi paesi”. LA CORRETTA E TEMPESTIVA COMUNICAZIONE DEGLI EVENTI FONDAMENTALE PER LA PREVENZIONE 2 Analisi comparative che evidenziano in ogni caso un numero esiguo di inconvenienti gravi portati a conoscenza dell’Agenzia - da parte degli enti a ciò deputati - rispetto al numero complessivo degli incidenti (42 a 75 nel 2004). ENAV si adopererà proattivamente anche presso gli altri attori del trasporto aereo affinché - relativamente a tutti gli episodi non immediatamente considerati come incidenti o inconvenienti gravi – possa diventare operativo, come chiesto dall’Agenzia, il Gruppo ENAV-ENAC-AMI-ANSV destinato a standardizzare il riporto degli eventi ATM in linea con i requisiti ESARR 2. ENAV tiene inoltre in massima considerazione la raccomandazione ANSV che presso alcuni aeroporti il servizio passi da AFIS (informazioni volo) a TWR (torre di controllo), processo questo già implementato o in fase di implementazione relativamente a gran parte degli aeroporti minori aperti al traffico aereo commerciale di competenza della Società. Oltre a guardare con grande attenzione a tutte le raccomandazioni del Rapporto, ENAV si impegna a farsi promotrice di iniziative nel campo della Safety così come accaduto, ad esempio, nel caso della costituzione dei Local Runway Safety Team aeroportuali per la prevenzione delle incursioni di pista (Cleared 4/05). Un passo importante questo di cui la stessa Agenzia ha positivamente preso atto. ● MEDITERRANEAN FREE FLIGHT PROCEDONO CON SUCCESSO LE PROVE IN VOLO ENAV NELLO SPAZIO AEREO DEL MEDITERRANEO PER LA VALIDAZIONE PRE-OPERATIVA DELLA DELEGA, DAL CONTROLLORE AL PILOTA, DELLA SEPARAZIONE DA ALTRO TRAFFICO L a strategia per i sistemi Air Traffic Management di prossima generazione prevede lo sviluppo in ambito europeo di segmenti di terra e di bordo integrati che garantiscano una cooperazione più stretta tra controllori e piloti. Con l’introduzione di nuove tecnologie, ogni velivolo potrà trasmettere la propria posizione autonomamente e, grazie a specifiche apparecchiature di bordo, piloti e controllori potranno disporre entrambi della presentazione del traffico circostante. È questo il punto di partenza per lo sviluppo di una serie di applicazioni, tra cui l’Airborne Separation Assistance System (ASAS – si veda Cleared di aprile), su cui si basa il “Mediterranean Free Flight” (MFF). MFF è un Programma comunitario promosso dalla Commissione Europea e coordinato da ENAV ed a cui partecipano altri importanti soggetti europei - che utilizza l’area del Mediterraneo come teatro di una serie di simulazioni e sperimentazioni. Lo spazio aereo del Mediterraneo, in quanto area di transizione tra una zona ad alta densità di traffico, come quella europea, ed una zona a bassa densità di traffico, come quella nord-africana, si configura come il luogo ideale per definire i concetti, i requisiti e le relative procedure operative per le operazioni in modalità “Free Routing” (basate cioè non su rotte prefissate ma più dirette ed ottimizzate) e di Luca Morelli A sinistra un normale Flight Management System di bordo.A destra il Cockpit Display of Traffic Information (CDTI) in grado di ricevere segnali ADS-B e fornire ai piloti informazioni sul traffico circostante ASAS. Ciò avviene attraverso la loro simulazione e sperimentazione in un ambiente pre-operativo sia per il segmento dei sistemi di terra che per la corrispondente avionica installata a bordo degli aeromobili. È proprio in quest’area mediterranea che ENAV ha intensificato negli ultimi mesi le prove in volo (flight trials) con velivoli speriNell'ordine da sinistra: i piloti Enzo Maria Feliziani e Fabrizio Maracich, il Com.te Antonio Brandetti, l'Ing. Gianpaolo Basoli (Ministero dei Trasporti-Membro Comitato Fondi TEN-T), il Gen.Antonio Pilotto (Com.te Brigata Spazi Aerei - AMI), Luca Bellesia (Program Manager Eurocontrol), Maurizio Zacchei (Program Manager MFF ENAV), Sileno Goedicke (Radiomisure) 3 mentali (Falcon 20 e CESSNA Citation) dotati di avionica adeguata. Il Programma, che ha una durata di cinque anni, era stato avviato nel 2000. In una prima fase sono stati definiti concetti, requisiti e procedure mentre in quella successiva questi concetti sono stati testati e validati attraverso simulazioni Fast e Real Time. Il Centro di Simulazione e Sperimentazione dell’ENAV – diretto da Giancarlo Ferrara – coordina le attività delle prove in volo a cui partecipano nove piloti ed un ingegnere di Radiomisure, nonché controllori del traffico aereo del Centro di controllo d’area di Ciampino (Roma ACC). La flotta MFF è composta da due velivoli ENAV, un velivolo spagnolo ed un velivolo olandese. Gli altri partner europei sono altri importanti fornitori di servizi di navigazione aerea come AENA (Spagna), DSNA (Francia), HCAA (Grecia), LFV (Svezia), MATS (Malta), NATS (Regno Unito), nonché soggetti come Eurocontrol e l’ente di ricerca aerospaziale olandese NRL. I risultati finali di tali attività di sperimentazione, ed i benefici operativi riscontrati in termini di aumento dell’efficienza di volo e della sicurezza, verranno presentati durante il Workshop finale di MFF che si terrà a Roma nel dicembre 2005 alla presenza della Commissione Europea e dei principali operatori del settore in ambito internazionale. ● ATTESA PER IL 2005 LICENZA UE ATCOS VALIDITÀ DELLE ABILITAZIONI SOGGETTA A VALUTAZIONE PERIODICA, ADDESTRAMENTO CONTINUO, REQUISITI LINGUISTICI E CERTIFICAZIONE DEI FORNITORI DI SERVIZI DI FORMAZIONE,TRA I PUNTI CARDINE DELLA FUTURA DIRETTIVA COMUNITARIA U n controllore del traffico aereo italiano che volesse lavorare per il fornitore di servizi spagnolo dovrebbe poter contare su una norma comunitaria che obblighi i singoli stati al mutuo riconoscimento delle licenze già entro la fine dell’anno e poter cominciare a lavorare a Barcellona a partire dal 2007. Stessa cosa per il collega spagnolo che aspirasse a diventare un dipendente ENAV. Almeno in teoria. Il testo definitivo della direttiva che armonizzerà i sistemi nazionali di formazione dei controllori ed attribuzione delle licenze conterrà infatti al suo interno non solo le prescrizioni sugli standard minimi europei – su cui sembra esserci buona convergenza - ma anche una serie di articoli che saranno il frutto di compromessi tra diverse visioni. “Le istituzioni europee dovrebbero raggiungere un accordo sul testo da adottare entro la fine del 2005 mentre prevediamo tempi di attuazione attraverso le singole leggi nazionali di circa 24 mesi”, ha dichiarato a Cleared la Direzione del Trasporto Aereo della Commissione Europea che ha presentato la sua prima proposta di direttiva sulle licenze nel luglio 2004. La proposta della Commissione è già stata esaminata, e su alcuni punti emendata, dalle due istituzioni titolari del potere legislativo in base al Trattato di Maastricht: dal Consiglio dei Ministri dei Trasporti nel dicembre 2004 e dal di Rosa Maria Di Martino Responsabile Funzione Editoria e Comunicazione Interna Parlamento (in sessione plenaria) l’8 marzo scorso. Di punti condivisi che in prima lettura non sono stati oggetto di IN FORSE IL POTERE DEGLI STATI DI IMPORRE SPECIALIZZAZIONI NAZIONALI RELATIVE A SETTORI E POSIZIONI ATS CHE POSSANO LIMITARE LA MOBILITÀ DEGLI ATCOS E L’OBBLIGO DI APPLICARE IL CCNL DEL PAESE PRESSO CUI SI PRESTA SERVIZIO 4 alcuna variazione significativa ce ne sono molti a cominciare dai principi. Anzitutto il fatto che l’istituzione di tale licenza sia uno “strumento attraverso il quale si riconosce il ruolo che i controllori del traffico aereo rivestono nella sicurezza della fornitura dei relativi servizi” e come la stessa sia la naturale conseguenza della riforma sul Cielo Unico Europeo. La licenza Ue infatti si propone di armonizzare, con riferimento alla forza lavoro, quella frammentazione/difformità tra stati relativa agli standard di sicurezza che il pacchetto Single Sky ha affrontato con riferimento ad altri campi: armonizzazione degli spazi aerei, interoperabilità dei sistemi, certificazione dei fornitori di servizi e creazione di blocchi di spazio aereo transnazionale. Uno studio preparato dalla Commissione ha rivelato infatti come, sebbene la normativa ICAO (Annessi 1, 6, 10 ed 11 con i relativi emendamenti del marzo 2003), ed i requisiti contenuti nel documento ESARR5 di Eurocontrol sul personale ATM, regolamentino da lungo tempo tale argomento, “le licenze siano altamente disallineate nei vari stati membri dell’Ue”. Tra l’altro la proposta di direttiva vuole andare al di là della normativa comunitaria sulle licenze dei piloti che altro non sono se non un mutuo riconoscimento dei brevetti nazionali. In questo caso invece si vogliono individuare a livello europeo criteri minimi di competenza “lasciando agli stati nazionali la decisione sulle modalità con cui raggiungere quegli standard”. Ma quali sono dunque, nel dettaglio, i punti chiave di tale proposta di direttiva su cui le istituzioni Ue citate convergono, e che pertanto non dovrebbero essere modificate? Anzitutto il fatto che solo il possesso della licenza comunitaria autorizzerà un soggetto a fornire i servizi del traffico aereo secondo le specifiche contenute nel documento stesso; inoltre anche il fornitore di servizi di formazione sarà sottoposto ad una certificazione da parte della/delle Autorità nazionali di vigilanza che saranno indipendenti dal primo. Oltre alla certificazione dei formatori spetta all’Autorità il rilascio, il mantenimento, la sospensione e la revoca delle licenze, l’approvazione dei corsi, dei piani di addestramento e degli standard di competenza relativi alle Unit in cui si presta servizio (es. settore, posizione operativa) nonché la valutazione della competenza degli esaminatori. La licenza potrà essere sospesa quando “è in dubbio la competenza del controllore del traffico aereo o in caso di negligenza grave. Può essere revocata solo in caso di abuso”. In particolare la licenza indicherà esplicitamente i cosiddetti “Ratings” (“abilitazioni” secondo la traduzione legale) che indicano il tipo di servizio che il possessore della stessa è in grado di fornire e gli “Endorsements”, cioè le specializzazioni relative alle abilitazioni (elenco completo a pagina 6). Oltre alle specializzazioni relative all’abilitazione (Rating endorsement), la licenza conterrà l’indicazione di altri tipi di “Endorsements”: la specializzazione relativa alla località ICAO, ai set- tori e/o alle posizioni presso cui il possessore è in grado di prestare servizio (Unit endorsement), all’abilità linguistica (Language endorsement) ed infine all’istruzione on-the-job (Instruction endorsement). Le autorizzazioni relative alle Unit – recita ancora la proposta di direttiva – saranno valide per un periodo iniziale di 12 mesi e rinnovate per altri 12 se il fornitore di servizi dimostra che colui che ne chiede il rinnovo: - ha esercitato negli ultimi 12 cesso ad un nuovo “piano di formazione” relativo alla stessa. Come accennato, la validità delle specializzazioni deve essere mantenuta attraverso uno “schema di addestramento continuo” approvato (teoria, pratica e simulazione) che si componga di training per il mantenimento delle competenze, corsi Refresher, Emergency, e ove appropriato di competenza linguistica. Per far ciò il fornitore di servizi di addestramento deve appunto stabilire “schemi di competenza per ciascuna Unità” (pres- mesi le relative prerogative per un numero minimo di ore secondo quanto previsto dal cosiddetto “schema di competenza” approvato e relativo alla Unit in questione; - la competenza è stata valutata in accordo con quanto previsto nella direttiva all’Annesso C relativo alla “formazione continua” (addestramento continuo in termini legali, ndr); - il richiedente è in possesso di un certificato medico valido. Quando invece una specializzazione relativa alla Unit cessa di essere valida, il controllore deve sottoporsi nuovamente e con suc- so le quali si fornisce il servizio) che definisca i processi, il personale ed i tempi necessari per fornire l’addestramento continuo appropriato e per dimostrare le relative competenze del possessore della licenza. Tali schemi dovranno essere rivisti ed approvati almeno ogni tre anni così come la competenza globale dei controllori del traffico aereo. Dopo quattro anni (cinque per il Consiglio) di mancata attività in uno qualsiasi dei Rating posseduti, non è possibile sottoporsi ad un nuovo piano di formazione relativo ad una specializzazione sottostante senza una sorta di 5 nuovo esame che valuti la competenza globale del possessore della licenza. La proposta di direttiva prevede inoltre una padronanza della lingua inglese pari al Livello 4 della scala di valutazione ICAO a cui bisognerà adeguarsi al massimo entro quattro anni dall’entrata in vigore della stessa. Questo livello di competenza, noto come Operational Level, non richiede di essere al pari dei madrelingua ma essere nel dettaglio in grado di: comunicare efficacemente in voce (telefonia/radiotelefonia) ed in situazioni faccia a faccia, comunicare con chiarezza ed accuratezza su argomenti comuni e relativi al lavoro, usare strategie comunicative appropriate per scambiare messaggi e riconoscere e risolvere equivoci, gestire con successo e con relativa facilità le sfide linguistiche presentate da una complicazione o da una svolta degli eventi inaspettata, possedere un dialetto o un accento comprensibile alla comunità aeronautica. RATINGS & ENDORSEMENTS Ecco qui di seguito i Ratings e gli Endorsements, cioè rispettivamente le abilitazioni e le specializzazioni espressamente individuate nella proposta di direttiva Ue per l’istituzione di una licenza europea dei controllori del traffico aereo AERODROME CONTROL VISUAL (ADV) Il titolare della licenza è in grado di fornire il servizio di controllo del traffico aereo solo su aeroporti che non hanno procedure strumentali pubblicate. AERODROME CONTROL INSTRUMENT (ADI) Il titolare della licenza può fornire il servizio di controllo del traffico aereo su aeroporti con procedure strumentali pubblicate. Il Rating deve contenere almeno uno dei seguenti “Endorsements” (specializzazioni): - Tower Control (TWR), il possessore può fornire servizi di controllo su aeroporti con una sola posizione operativa; - Ground Movement Control (GMC), il possessore può fornire il controllo dei movimenti al suolo; - Ground Movement Surveillance (GMS), in aggiunta a GMC o TWR indica che il possessore può fornire il controllo al suolo con l’ausilio dei sistemi di sorveglianza di superficie; - Air Control (AIR), può fornire il controllo del traffico aereo; - Aerodrome Radar Control (RAD), in aggiunta ad AIR o TWR indica che il possessore può fornire il controllo di aerodromo con l’ausilio del radar di sorveglianza. APPROACH CONTROL PROCEDURAL (APP) Il possessore della licenza può fornire il servizio relativo ad aeromobili in arrivo, partenza ed attraversamento senza l’uso di sistemi di sorveglianza. APPROACH CONTROL SURVEILLANCE (APS) Il possessore della licenza può fornire il servizio di controllo del traffico aereo agli arrivi, alle partenze, e agli attraversamenti con l’utilizzo di sistemi di sorveglianza ed essere titolare di almeno una delle seguenti specializzazioni: - Radar (RAD), il possessore può fornire il servizio di controllo di avvicinamento con l’utilizzo del radar primario e/o secondario; - Precision Approach Radar (PAR), in aggiunta al RAD il possessore può fornire il servizio da terra di avvicinamento di precisione agli aeromobili in finale attraverso l’utilizzo di radar di precisione; - Surveillance Radar Approach (SRA), in aggiunta al RAD può fornire il servizio da terra di avvicinamento non di precisione agli aeromobili in finale con l’utilizzo di sistemi di sorveglianza; - Automatic Dependent Surveillance (ADS), può fornire il servizio di avvicinamento con l’utilizzo di ADS; - Terminal Control (TCL), in aggiunta al RAD o ADS può fornire il servizio di controllo del traffico aereo con l’utilizzo di qualsiasi sistema di sorveglianza agli aeromobili che operano in specifiche aree terminali e/o settori adiacenti. AREA CONTROL PROCEDURAL (ACP) Il possessore della licenza è in grado di fornire un servizio di controllo d’area senza l’utilizzo di strumenti di sorveglianza. AREA CONTROL SURVEILLANCE (ACS) Il possessore della licenza è in grado di fornire il servizio di controllo d’area con l’utilizzo di strumenti di sorveglianza e deve essere titolare di almeno una delle seguenti specializzazioni: - Radar (RAD), il possessore della licenza può fornire il servizio di controllo d’area con l’utilizzo del radar di sorveglianza; - Automatic Dependent Surveillance (ADS), può fornire il servizio di controllo d’area con l’utilizzo dell’ADS; - Terminal Control (TCL), in aggiunta al RAD o all’ADS può fornire il servizio di controllo del traffico aereo agli aeromobili che operano in specifiche aree terminali e/o settori adiacenti con l’uso di qualsiasi sistema di sorveglianza; - Oceanic Control (OCN), può fornire il servizio di controllo ad aeromobili sulle rotte oceaniche. 6 La competenza linguistica deve essere verificata non oltre i tre anni dall’ultima valutazione per i possessori del Livello 4 e non oltre i sei anni per coloro che dimostrino di possedere il Livello 5 (secondo il Parlamento ed il Consiglio tale livello può essere richiesto espressamente per l’inglese e/o la lingua locale per ragioni di sicurezza imperative). Quanto sopra è una summa degli elementi comuni - e quindi con ogni probabilità oggetto della direttiva finale - a tre diversi documenti: la proposta della Commissione, il testo del Consiglio e la proposta della Commissione come emendata dal Parlamento. Ma senza entrare nel complesso meccanismo legislativo di codecisione in ambito Ue (che può prevedere la doppia lettura da parte di Parlamento e Consiglio ed una complessa procedura di conciliazione) sembra esserci una certa volontà di trovare il prima possibile una posizione condivisa. Infatti nella riunione dell’Aviation Working Group (AWG - che supporta il Consiglio dei Ministri dei Trasporti Ue) che si è tenuta il 12 maggio scorso, il Consiglio ha “mostrato una certa apertura verso gli emendamenti apportati dal Parlamento dando mandato alla Presidenza lussemburghese dello stesso Consiglio di attivare trattative informali con il Parlamento in modo da arrivare più facilmente ad un compromesso”, ha dichiarato Koen Devos, il funzionario della Commissione incaricato dall’esecutivo di Bruxelles di seguire l’iter di questo particolare provvedimento. Il Consiglio in sostanza vorrebbe arrivare ad un testo condiviso in modo morbido senza però cedere su alcuni punti fondamentali. Tra questi il grado di applicabilità dei nuovi requisiti ai controllori già in servizio e la possibilità per gli stati membri di emettere specializzazioni nazionali per il rilascio delle licenze. Il Parlamento ha emendato il testo della Commissione specificando che “non dovrebbe essere messa in discussione la validità delle licenze rilasciate in virtù delle legislazioni nazionali prima dell’entrata in vigore della presente direttiva”. Secondo il Consiglio, che ha voluto essere più specifico sull’argomento, i titolari di licenze rilasciate dagli stati membri prima dell’entrata in vigore della direttiva devono tedesco Ingo Schmitt, ciò garantirebbe “il diritto alla mobilità dei controllori e la garanzia che tali specializzazioni nazionali non portino ad una compartimentazione del mercato”. Secondo il Consiglio invece non si può parlare di “eccezionalità” in quanto si tratta di caratteristiche operative locali ben precise e gli conservare le proprie abilitazioni e specializzazioni ma devono rispettare le norme per il loro mantenimento e quindi essere assoggettati ad un minimo di addestramento se necessario. “La previsione di una norma transitoria che tutelasse i controllori già in servizio, e che non era prevista nella proposta della Commissione, è stata una mia battaglia personale” ha dichiarato a Cleared Stanislao Ritacco, l’addetto diplomatico ai Trasporti della Rappresentanza permanente d’Italia presso la Ue, nonché membro dell’AWG. In ultimo, ma non certo in ordine di importanza, vi sono le perplessità del Consiglio circa l’emendamento parlamentare secondo cui gli “stati membri hanno facoltà di emettere specializzazioni nazionali in casi eccezionali”. Come ha precisato nella relativa motivazione il relatore del testo parlamentare, il stati hanno il diritto di mantenere queste prerogative. Il Consiglio non è inoltre al momento disponibile ad accettare la richiesta del Parlamento che prevede l’applicazione ai controllori dei CCNL dei paesi presso cui prestano servizio. Oggetto della direttiva – spiega infatti il Consiglio – sono i diritti della persona e non questioni sociali come l’applicazione collettiva di un contratto che al limite potrebbe essere imposta con una norma a parte destinata ai fornitori di servizi che operano in uno stato terzo. Quali saranno le decisioni finali su tali punti più controversi non è ovviamente ancora noto. Tuttavia, sui tempi di emanazione della direttiva, le istituzioni europee coinvolte sembrano confidare in un proficuo 2005. ● Per ulteriori informazioni: [email protected] 7 NUOVA TORRE DI CATANIA ENTUSIASTI GLI STUDENTI IN VISITA GRANDE SUCCESSO DELLA SECONDA TAPPA DELL’INIZIATIVA “LA SCUOLA IN TORRE” CHE HA REGISTRATO IL TUTTO ESAURITO DA PARTE DELLE SCOLARESCHE DELLA CITTÀ ETNEA “S ono veramente colpita dall’atmosfera di rassicurante professionalità che si respira qui. Se posso scelgo un lavoro che mi piace e questo è molto interessante”. Doriana Valastro, 17 anni, studentessa del quarto anno dell’Istituto Tecnico Brunelleschi di Catania non fa mistero del fatto che la visita alla torre di controllo della cittadina etnea potrà avere un’influenza sul suo futuro professionale. La sala dell’aeroporto di Catania, il 22 aprile scorso, ha fatto da cornice al secondo appuntamento del progetto nazionale ENAV “La scuola in torre”, un’iniziativa che, attraverso un percorso didattico fatto di visite presso gli impianti e spiega- di Alessandro Pasquali ENAV HA GIÀ INVESTITO NELLA STRUTTURA 20 MLN DI EURO. ALTRI 20 PREVISTI PER IL TRIENNIO 2005/2007 zioni multimediali, intende far conoscere ed apprezzare la nostra delicata realtà a migliaia di studenti delle ultime due classi degli istituti tecnici e dei licei. “La risposta dei ragazzi di Catania è stata eccezionale”, ha sottolineato In linea operativa, da sinistra: Mario Leotta, Mario Ventura,Antonio Mongioì, Giacomo D’Arrigo e Pietro Pulvirenti. Dietro, il controllore del traffico aereo, Elisabetta La Magna, spiega ai ragazzi le operazioni che stanno effettuando i colleghi 8 il Presidente ENAV, Gen. Bruno Nieddu, nel corso della conferenza stampa alla quale hanno partecipato tra gli altri, in qualità di relatori, Salvatore Panebianco, Assessore alle politiche della scuola della Provincia regionale di Catania e Beniamino Rametta, Vice-direttore del Csa (ex Provveditorato agli studi) della città. Presenti inoltre gli Onorevoli Basilio Catanoso ed Enzo Trantino. “Hanno infatti aderito al progettoCatania 110 scuole per un totale di 750 ragazzi” ha aggiunto il Presidente precisando: “ci dispiace anzi di aver dovuto attivare la lista d’attesa per ulteriori visite anche se ciò vuol dire che stiamo raggiungendo con successo l’obiettivo principale che è quello di sensibilizzare i giovani verso il valore di una professione che fa della sicurezza del passeggero la propria missione”. L’interesse nei ragazzi, sollecitato da un ascolto di conversazioni pilota/controllore in frequenza nel corso del tragitto in autobus verso l’aeroporto, è andato crescendo grazie ad un filmato didattico che è stato proiettato in una sala dell’aerostazione messa a disposizione dal Direttore generale della società di gestione SAC, Renato Serrano. In torre, la visione dal vivo del lavoro dei nostri ATCOs, insieme alle puntuali spiegazioni del controllore Elisabetta La Magna, hanno contribuito ad accendere definitivamente l’entusiasmo di ragazzi e ragazze come Doriana. Un entusiasmo che ha mostrato i suoi frutti. Ha già un nome infatti il primo vincitore del concorso, collegato al progetto “La scuola in torre”, che prevede di formulare uno slogan che meglio descriva la missione di ENAV. Ad aggiudicarsi il corso d’inglese della durata di sei mesi è stato Michele Manzoli, studente della classe IVL del Liceo Scientifico E. Fermi di Bologna, che ha meglio rappresentato il lavoro dei professionisti ENAV con lo slogan: “Occhi al cielo, piedi per terra”. Il progetto è infatti partito il 19 gennaio scorso proprio da Bologna (Cleared febbraio 2005) e terminerà nel maggio del 2006. Dopo Catania, gli studenti italiani potranno visitare le torri di controllo di Bergamo, Napoli, Venezia, Olbia e Bari per un totale di oltre 660 scuole e più di 18.000 studenti. Non si esclude tuttavia di estendere il progetto ad altre città. L’iniziativa, oltre a sensibilizzare i ragazzi sulla delicatezza di un settore professionale complesso e non visibile al pubblico, intende contribuire all’integrazione tra il mondo della scuola ed il mondo del lavoro. Non a caso si tratta di un’iniziativa organizzata da ENAV con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, Il Presidente ENAV, Gen. Bruno Nieddu, ed il Dirigente ENAV di Catania, Michele Bufo, nella sala operativa della torre di controllo insieme agli alunni ed agli insegnanti dell’Istituto Brunelleschi Università e Ricerca Scientifica oltre che del Ministero dei Trasporti, del Parlamento Ue, di Eurocontrol ed in collaborazione con l’ANACNA, l’associazione nazionale professionale dei controllori del traffico aereo. Rispetto agli alunni bolognesi, i ragazzi di Catania hanno però avuto un’ulteriore opportunità: essere tra i primi a poter visitare, grazie ad una cerimonia pubblica, le nuove strutture della torre su cui ENAV ha già investito circa 20 milioni di euro. Gli impianti aziendali sono stati infatti rinnovati in gran parte: la sala operativa di torre è stata ampliata nonché dotata di nuovi sistemi tec- Gli alunni dell’Istituto Brunelleschi lasciano l’aeroporto di Catania dopo la visita didattica all’impianto ENAV 9 nologici; nuovi sono anche i banconi operativi della sala Air Traffic Services Reporting Office (ARO). Il piano triennale ENAV prevede inoltre un ulteriore investimento di circa 20 milioni di euro su Catania da utilizzare per ammodernare i sistemi strumentali di atterraggio (ILS), i sistemi AVL, le radioassistenze nel sedime aeroportuale ed il completamento dell’automazione della torre di controllo. Ciò al fine di poter gestire in modo fluido un traffico aereo in aumento con previsioni che vanno ben al di là dei 94.000 movimenti registrati a Catania nel 2004; dati questi che già fanno dell’aeroporto siciliano il quarto scalo italiano dopo i due hub di Roma e Malpensa e dopo Linate. “Non bisogna però dimenticare – ha detto il Dirigente ENAV di Catania, Michele Bufo – che la garanzia di tali livelli di traffico, parallelamente al costante adeguamento tecnologico, sono possibili grazie all’impegno dei professionisti che prestano servizio in questo impianto”. I dipendenti in questione sono in tutto 58 di cui 28 controllori del traffico aereo, 24 esperti di assistenza al volo, due tecnici, tre amministrativi nonché il Dirigente. Ma potrebbero aumentare se, sulla base delle future esigenze dell’Azienda, le tante “Doriana” di domani decideranno di intraprendere questa professione. ● c Eurocontrol ha recentemente pubblicato un opuscolo intitolato “Fatigue & Sleep Management” nel quale sono stati simpaticamente inseriti alcuni utili suggerimenti per il personale operativo che svolge un lavoro in turno. Vorremmo, altrettanto simpaticamente, sintetizzarne i contenuti senza alcuna pretesa di sostituirci alla competenza professionale di chi, da un punto di vista medico e/o scientifico, potrebbe dire di più. Anzitutto bisogna precisare l’importanza del “ritmo circadiano”, ovverosia quell’orologio biologico presente in ognuno di noi che è collocato nella regione dell’ipotalamo conosciuta come “nucleo soprachiasmatico”. Tale nucleo regola numerosi processi fisiologici quali, ad esempio, metabolismo basale, memoria, sonno, temperatura ecc… L’orologio circadiano è programmato per assicuraci un sonno più o meno efficace nelle prime ore del giorno (generalmente tra le 03.00 e le 05.00); un secondo periodo (assai noto per chi partecipa frequentemente a riunioni di lavoro) è concentrato nel primo pomeriggio, specie dopo i pasti. È evidente, pertanto, come la curva della “vigilanza” sia direttamente collegata alla dinamica dell’orologio umano. Alcuni fattori ambientali concorrono, inoltre, ad incidere su quest’ultimo: temperatura esterna elevata, assenza di stimoli e di interazione, luce soffusa, minima attività fisica, assenza di rumori, passività dei compiti (l’attività di mero monitoraggio senza alcuna necessità di intervento e/o azione). Inoltre la privazione del sonno può nascondere, nell’attività lavorativa in turno, alcune insidie: “microsonno” anche di pochi secondi, abbassamento della performance, perdita di informazioni utili per la cosiddetta memoria a breve (difficoltà ad immagazzinare informazioni, ovvero, con- l e a r e d SAFETY GESTIONE DELLA FATICA E DEL SONNO In un documento Eurocontrol alcuni consigli per il personale operativo che svolge lavoro in turno di Maurizio Scholtze Responsabile Funzione Studi e Strategie di Settore La privazione di sonno può portare ad individuare soluzioni decisionali troppo semplici e far perdere la “situational awareness” centrazione marginale e solo su un compito particolare). Anche l’attività decisionale può essere compromessa: possono essere individuate soluzioni e/o opzioni più semplici che richiedono minor “sforzo” o si può perdere la “situational awareness” (consapevolezza) dell’ambiente nel quale lavoriamo. Vi è tuttavia ancora di più: la pri10 vazione di sonno può contribuire ad innescare un peggioramento dell’umore e, in via più generale, la perdita di voglia di comunicare e di motivazione con evidenti riflessi sul comportamento. A questo punto però passiamo a qualche utile consiglio, offertoci dall’opuscolo, relativamente a come garantire uno stile di vita ed una qualità del sonno che possano anche aiutarci nel corso del nostro lavoro in turno: - durata del sonno (tipicamente oscillante tra le 7 e 9 ore); indipendentemente da essa è consigliabile mantenere uno standard sul momento della sveglia. In sostanza, anche se abbiamo dormito poco il giorno prima, sarebbe preferibile mantenere l’orario di sveglia tarato sull’orario abituale al fine di non modificare la qualità del sonno del giorno successivo; - temperatura. Meglio un ambiente fresco con il termometro non oltre i 18°; è bene comunque mantenere i piedi sufficientemente caldi. Anche il grado di umidità dell’aria dovrebbe essere bilanciato e comunque tale da rendere la respirazione facile ed efficace. Un buon bagno caldo prima di andare a letto ci faciliterà il sonno; - e che dire del materasso? Garantisce un sufficiente grado di umidità e di temperatura per il corpo? È un supporto a noi confacente e/o rispondente al nostro gradimento? Se sì, qual è lo spazio a vostra disposizione? In sostanza, “e qui vediamo dilatarsi gli angoli della vostra bocca”, vi è uno spazio tra voi ed il vostro partner sufficiente a garantire un sonno tranquillo e ristoratore? Inoltre la posizione migliore per dormire è quella sulla schiena anche perché consente agli organi interni di riposare in modo rilassato. Se però preferite il fianco, è meglio il vostro lato destro per evitare pressioni sul cuore, ovvero, su altri organi. Contare le pecore è un’attività noiosa, però il suggerimento datoci è di immaginare, mentalmente, qualcosa di rilassante prima di addormentarci, ad esempio un magnifico campo verde. Rapidamente una lista di ulteriori consigli: - usate il letto solo per dormire, non per leggere o guardare la TV; - andate a letto solo quando siete stanchi; se dopo 30 minuti non prendete sonno alzatevi e fate qualcosa di distensivo per favorire il sonno; - bere latte, ovvero, mangiare un piccolo snack a basso contenuto di carboidrati può fa- vorire il sonno. Andiamo in turno…. Quando possibile – nel break – è consigliabile un pisolino (nap); esso aumenta l’attenzione e riduce la possibilità di incorrere nella sonnolenza. Ricordate però che la “no nap zone” va in genere dalle 10.00 della mattina alle 13.00. 15/20 minuti sono mediamente sufficienti ed anche un pisolino prima di andare in turno è di aiuto. Attenzione però: dopo un pisolino sarebbe importante attendere qualche minuto prima di ripren- Dopo una notte in turno è bene riposare dopo le 14.00 per incontrare nuovamente il proprio orologio biologico dere l’attività. È infatti necessario uscire dalla fase ancora letargica che dura più o meno qualche minuto. Ma soprattutto, non usate il pisolino per sopperire ad una carenza di sonno pregressa. Ed ancora, il fumo è un problema per il vostro sonno dato che la nicotina è uno stimolante! E che dire della luce? Se pianificate di dormire dopo un turno 11 notturno, sarebbe meglio, tornando a casa al mattino, indossare occhiali da sole per evitare che l’illuminazione solare possa bloccare il normale rilascio della melatonina che ci aiuta a dormire. E poi ancora “stretching” per alleviare la costrizione del corpo rimasto a lungo seduto nel corso del turno. Nel break è consigliabile farlo, sia ruotando il collo sia sollevando ritmicamente le spalle, ovvero, estendendo le braccia verso l’alto e successivamente ripiegando l’avambraccio per qualche secondo dietro la spalla. Altri accorgimenti: ruotare i fianchi o spingere le braccia sulla parete. Lasciando il turno notturno male non sarebbe un pisolino; ricordate che il colpo di sonno può sopraggiungere all’improvviso e, se potete, optate per i mezzi pubblici! Ancora notizie in breve… Dopo una notte in turno cercate di riposare, se possibile, dopo le 14.00 per incontrare nuovamente il vostro “orologio” biologico. Un paio di giorni prima del turno notturno sarebbe meglio andare a dormire un po’ più tardi del solito svegliandovi un po’ prima. Pianificate un ciclo alimentare bilanciato, evitate pasti con più di 600 calorie. Che altro dire? Un sereno sonno a tutti. ● LA PAROLA A... DANIEL CALLEJA Y CRESPO DIRETTORE DEL TRASPORTO AEREO PRESSO LA COMMISSIONE EUROPEA S pagnolo, 45 anni, laureato in legge, Daniel Calleja viene nominato Direttore del Trasporto Aereo presso la Commissione Europea nel novembre scorso, dopo una ventennale esperienza presso l’esecutivo di Bruxelles dove ha ricoperto più volte l’incarico di Capo di Gabinetto per vari Commissari. A lui Cleared ha chiesto lo stato di avanzamento di alcune grandi riforme Ue del settore. Requisiti comuni relativi al Cielo Unico Europeo (SES). Quando entreranno in vigore? I requisiti comuni per la certificazione dei fornitori di servizi per la navigazione aerea (ANSP) saranno la prima misura di implementazione della normativa quadro SES ad entrare in vigore. La Commissione sta preparando l’adozione formale del testo che dovrebbe essere pubblicato nell’autunno del 2005. Dunque per la fine del 2006, o al massimo ad inizio 2007, tutti gli ANSP dovranno conformarsi a tali requisiti ed essere certificati dalle Autorità nazionali di vigilanza competenti; tale certificazione sarà valida in tutta Europa. Parliamo di blocchi funzionali (FABs) del SES. C’è già dell’attività dal basso. È sufficiente o si ricorrerà alla loro implementazione forzata? Queste attività relative ai FABs, la Editore: ENAV SpA Consiglio di Amministrazione: Bruno Nieddu (Presidente), Guido Pugliesi (Amministratore Delegato), Alberto Beretta, Carlo Griselli, Linda Lanzillotta, Fabrizio Franco Testa, Luciano Vannozzi Direttore Generale: Raffaele Rizzi cui creazione è un obbligo legale che emana dalla regolamentazione quadro, ci fanno molto piacere. Tuttavia nessun FAB è diventato ancora operativo. Gli stati membri devono conformarsi ai criteri elencati nell’art. 5 del “Regolamento sugli spazi aerei” che includono il miglior utilizzo dello spazio aereo, il trasferimento di responsabilità tra unità ATS e la compatibilità tra spazi superiori ed inferiori (che dovrebbero essere coperti da un FAB sin dal suo esordio). Noi crediamo che, una volta istituito, un FAB svilupperà dinamiche di armonizzazione genuine al suo interno e verso i FAB confinanti. Tale processo richiede naturalmente un po’ di tempo ma gli stati dovrebbero istituire i FABs subito e dopo migliorarli. Pensiamo che le iniziative in atto avranno successo e supporteremo gli stakeholders il più possibile. Tuttavia, se necessario, la Commissione farà uso di tutti gli strumenti a sua disposizione tra cui il meccanismo di revisione insito nella normativa. L’Ue ha co-finanziato Sesame? Che importanza riveste questo progetto per la riuscita del SES? Sesame, quale programma tecnologico, non è fondamentale solo per il SES ma per il futuro stesso dell’Air Traffic Management in generale. Non saremo in grado di fare fronte Cleared Direttore editoriale: Alessandro Di Giacomo Direttore responsabile: Rosa Maria Di Martino Comitato editoriale: Massimo Garbini, Sandro Gasparrini, Giovanni Giacomelli, Elvira Savini Nicci, Maurizio Scholtze Redazione: Via Salaria, 716 - 00138 Roma. Tel. 068166139 /301 /311 Fax 068166140 [email protected] 12 al raddoppiamento del traffico aereo previsto per il 2020 in modo sicuro ed efficiente se non operiamo un cambiamento graduale nel processo di modernizzazione del sistema ATM europeo. Sesame è un nuovo approccio che riunisce i diversi stakeholders che devono mettersi d’accordo su un Piano generale europeo per lo sviluppo e l’implementazione graduale della nuova generazione di sistemi ATM; questa sarà supportata dalla normativa quadro SES ad esempio attraverso requisiti obbligatori relativi alle apparecchiature ed all’interoperabilità. Quale futuro per l’EASA? Vigilerà sulla sicurezza di tutto il trasporto aereo, ATM compreso? La Commissione farà una prima proposta legislativa nel 2005 relativa all’estensione delle competenze EASA su Air Operations e licenze (membri equipaggio). Questa verrà integrata con una “Comunicazione” in cui la Commissione delineerà la sua visione generale dell’EASA nel 2010. Essa sarà il pilastro della sicurezza dell’aviazione europea che include tra i suoi domini i servizi di navigazione aerea, di gestione del traffico aereo e gli aeroporti. Vogliamo discutere la Comunicazione con tutti gli stakeholders e preparare una proposta legislativa per la fine del 2006. ● Hanno collaborato: Giancarlo Ferrara, Luca Morelli, Alessandro Pasquali Progetto grafico ed impaginazione: LDM Comunicazione SpA - Roma Stampa: IGE Srl - Roma Registrazione Tribunale di Roma n. 526 del 15-12-2003 Numero chiuso in redazione il 20 maggio 2005 In copertina: la torre di controllo di Catania