l ’alpone
Autorizzazione del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 28 - Nr. 4 - Dicembre 2013 - Recapito a cura dell’Ente Poste
Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 31 - N. 1 - MARZO 2016 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane
www.ilarione.it
Saluto
del Presidente
Come tutti saprete, la stagione
quest’anno non è iniziata nel migliore dei modi: la tradizionale sfilata del
Carnevale, edizione 2016, a causa del
maltempo è stata spostata a domenica
21, ma ciò non ha impedito la buona realizzazione del nostro Carnevale. Tutto
ciò ha comportato uno sforzo ulteriore
non indifferente per i molti collaboratori, che meritano anche per questo un
ringraziamento ancor più sentito da parte di tutti noi.
Agli inizi di maggio, precisamente il 7, ci
attende la quinta edizione di “Frammenti di Sogno giovani” (per ragazzi delle
scuole elementari e medie), una molto
attesa kermesse di giovani talenti, che
si pongono sotto le luci della ribalta per
dimostrare quanto valgono nella danza,
nella musica o nella poesia.
La Pro Loco quindi è impegnata nella
valorizzazione delle risorse del proprio
territorio, a cominciare dalle forze più
giovani. Anche per questo c’è sempre bisogno di aiuto e collaborazione: per chi
volesse aderire all’associazione, si ricorda che è aperto il tesseramento 2016 e
ci si può rivolgere al consigliere Viviano
Gazzo, presso il Bar Sport Gemo.
Anche L’Alpone ha bisogno del vostro
aiuto: all’interno di questo numero troverete un vaglia prestampato che può
essere utilizzato da coloro che intendono
sostenere le spese di stampa e spedizione
del giornale. L’Alpone è il giornale di tutti, quindi anche il vostro!
Presidente Pro Loco
Franco Cavazzola
L'ALPONE
ha bisogno di te!
Con questo numero esce il vaglia postale per contribuire al
mantenimento del nostro trimestrale. Siamo giunti ormai al
30esimo anno di pubblicazione
e, a dicembre, abbiamo raggiunto il 120° numero pubblicato.
Son ben 3000 le copie stampate
ad ogni uscita e le destinazioni
sono diventate internazionali, dal
Giappone all'America, dai tanti
amici o parenti nati nel nostro
paese e ora residenti all'estero, ai
compaesani missionari sparsi per
il mondo intero.
Chiediamo la vostra collaborazione per continuare a tenere vivo
e, se possibile, migliorare questo
prezioso mezzo di informazione
che lega tante persone al loro
paese natale. Grazie!
Pro Loco | San Giovanni Ilarione
Anno 31 Nr. 1
Marzo 2016
"L'ALPONE" COMPIE 30 ANNI
E NON LI DIMOSTRA
Ebbene, si! Da sei lustri il nostro giornale continua, insieme ad
altre strutture, a diffonder la cultura nella nostra vallata e non
solo. Oltre che entrare gratuitamente in quasi duemila famiglie
di San Giovanni viene spedito, senza nulla chiedere, a qualche centinaio di famiglie emigrate in altri
paesi del mondo. Addirittura,
in tutti
i cinque
continenti, superando, fin
dall’inizio
della propria attività
pubblicistica, i confini
comunali per
raggiungere
persone che si
sono trasferite altrove per
motivi di lavoro
o di matrimonio
o per vocazione
religiosa.
Come premessa, si impone, una
doverosa doman[continua a pag. 2]
“L’ALPONE”, PAGINA PER PAGINA
Da 30 anni è parte integrante di San Giovanni Ilarione e della sua storia
Chi l’avrebbe detto, dopo trent’anni, che ci
saremmo trovati ancora qui a scrivere su
"L’Alpone"? E, soprattutto, chi ci avrebbe scommesso qualcosa, in quel lontano
1986? Ma le grandi intuizioni, si sa, hanno sempre bisogno di un po’ di pazzia ed
è quella che animava, in quel momento, il
presidente della Pro Loco Severino Tonin,
e i pochi temerari che decisero di dar vita
all’impresa. C’era senz’altro poca esperienza, ma un grande entusiasmo, che servì
anche a rintuzzare le previsioni di alcuni
addetti ai lavori, che scommettevano al
massimo su un anno di vita del neonato
giornale. L’intitolazione al nostro “sime”,
l’Alpone, fu subito unanimemente accettato anche perché faceva sperare ad un
coinvolgimento sempre maggiore anche
del resto della vallata. E il direttore? Mario
Gecchele segnalò la disponibilità di Mauro
Bonato, di Boscochiesanuova, che accettò
a occhi chiusi l’incarico e che in redazione
non mise praticamente mai piede, fidandosi ciecamente dei suoi redattori. Il giornale allora era letteralmente impostato
mettendo insieme gli articoli ritagliati con
le forbici, funzione che ricoprì dapprima
Mario Gecchele e più tardi Dario Bruni
e Angelo Pandolfo. Altre firme storiche
intanto entravano a far parte del gruppo:
Gianni Sartori, Mirella Creasi con la sua
rubrica di cucina, in seguito sostituita da
Luciana Damini, Vincenzo Magnabosco
per le tematiche legate alla salute, le poesie
in dialetto di Scarabocio, lo sport seguito
da Ennio Regazzin e Gianni Ciman e tanti
altri, che sarebbe impossibile elencare in
queste poche righe. Divenne ben presto
il fiore all’occhiello della Pro Loco, i cui
presidenti successivi (dopo Tonin, Augusto Gambaretto, Sante Bricca, Valeria
Gecchele e l’attuale Franco Cavazzola) lo
sostennero con fervore malgrado i sempre
maggiori costi di pubblicazione.
Un significativo cambio di passo avvenne
quando alla guida del giornale arrivò
l’attuale direttore, Delio Vicentini, che
contribuì ad una riorganizzazione generale, più razionale e competente, di tutto
il lavoro di scrittura, scelta e pubblicazione
degli articoli.
L’Alpone si è guadagnato pian piano il
merito di essere lo “specchio” di quanto avviene a San Giovanni Ilarione, registrando
del paese tutte le occasioni di un certo
rilievo, accompagnandolo passo passo nei
momenti positivi come in quelli critici,
divenendo soprattutto un prezioso strumento di informazione per chi lo riceve
all’estero.
A trent’anni di distanza possiamo dire
che, pur con tutti i suoi limiti, L’Alpone è
riuscito a mantenere quanto si era prefissato allora: essere un “luogo” di incontro
e di riferimento per quanti si interessano
e vogliono bene al paese in cui viviamo,
facendo conoscere pagina per pagina una
comunità che ai molti difetti assomma
anche altrettanti pregi e contribuendo,
nel suo specifico settore, a far crescere
il senso civico di ciascuno e il piacere di
sentirsi parte integrante del paese stesso.
Se pensiamo che molti giovani sono nati e
vissuti vedendo, come cosa del tutto naturale, l’arrivo di questo giornale nella cassetta della posta, puntuale ogni tre mesi, ci
nasce spontaneo esprimere un grazie alle
molte persone che hanno dato vita, con i
loro articoli, a questa bella avventura. Che
naturalmente, sostenuta dai propri lettori,
non ha certo l’intenzione di finire tanto
presto. Auguri, Alpone: ai tuoi 120 numeri, ai tuoi primi trent’anni di vita!
Dario Bruni
1
[continuazione dell'articolo
"L'Alpone compie 30 anni"]
da, già posta ai nostri lettori anche in occasione del venticinquesimo compleanno
del nostro giornale. Quale rilevanza può
assumere un trimestrale come il nostro in
un mondo che offre strumenti e tecniche
di comunicazione sofisticatissimi: quotidiani, rotocalchi, libri distribuiti tramite
gli stessi quotidiani, DVD, CD, telefoni,
strumenti multimediali, I-pad, I-phone,
computer, ecc. ?
Diffondere cultura significa lasciare a
chi verrà dopo di noi un’eredità feconda di
idee e di valori, di testimonianze concrete
trasmesse attraverso la tradizione orale e
scritta al punto che se il nostro giornale
dovesse cessare l’attività tutti noi saremmo
un po’ meno ricchi sotto il profilo culturale.
Negli ultimi decenni si è assistito ad una
proliferazione di iniziative finalizzate alla
valorizzazione della “memoria scritta, oltre che orale” attraverso la pubblicazione
di libri, frutto di ricerche sociologiche,
storiche e artistiche, promosse dalle Amministrazioni comunali o dalle Pro loco,
San Giovanni Ilarione, infatti, vanta
validissime testimonianze: libri e pubblicazioni varie - che non elenco per paura
di dimenticarne qualcuna - opuscoli in occasione dell’annuale sagra delle castagne e,
non ultimo, “L’Alpone”.
L’organizzazione
del lavoro
Un esempio ben riuscito - scusate la
modestia! - e sicuramente significativo
è proprio il nostro trimestrale che da 30
anni contribuisce a “dare lustro” a tutta la
comunità.
Il primo numero fu pubblicato nel marzo
1986 e, da allora, non ha perso un solo colpo, il tutto frutto di autentico volontariato. Chi ci rimette di più è chi lavora di più,
colui che vi profonde più tempo e maggiori
energie. Sembra un controsenso, ma questa è la legge del volontariato!
Vediamo, intanto, chi sono i volontari
cominciando da chi si assume anche precise responsabilità:
a) il direttore responsabile Delio Vicentini,
dal settembre 1992 regolarmente iscritto
all’Ordine dei Giornalisti del Veneto–
elenco Pubblicisti. Il giornale risulta inserito nel “Registro della stampa” presso il
Tribunale di Verona.
b) la redazione: Dario Bruni, Mario Gecchele, Lorenzo Gecchele, Luciana Damini,
Angelo Pandolfo, Giovanni Sartori, Lucia
Burato.
c) struttura del giornale: trimestrale di 12
pagine, formato A3
d) proprietà: Pro loco di San Giovanni Ilarione.
DODICIRIGHE
La calendarizzazione degli impegni:
• Trenta giorni, circa, dopo la pubblicazione del giornale viene programmato un
primo incontro collegiale della redazione
con il direttore responsabile per la ricerca
e la scelta dei fatti importanti accaduti, oltre che per la definizione dei contenuti di
fondo;
2
• Dopo ulteriori tre settimane circa ha
luogo un secondo incontro collegiale per
la consegna degli elaborati predisposti dai
collaboratori e per la scelta dell’ articolo
e/o del titolo di fondo per la prima pagina;
• Dopo due ulteriori settimane il lavoro si
intensifica per la lettura della prima bozza
da parte del direttore responsabile e un
primo passaggio in pre-stampa alla “GRAFICA” di San Giovanni Ilarione
- Secondo passaggio in pre-stampa per
eventuali ulteriori correzioni;
- Lettura finale da parte del direttore responsabile;
• Stampa definitiva del giornale e
spedizione alle seguenti scadenze trimestrali:
- marzo (Pasqua)
- giugno (Sagra delle ciliegie di Castello)
- settembre (Sagra delle castagne)
- dicembre(Natale)
• Tiratura e spedizione di circa 2600 copie
che vengono inviate gratuitamente a 1.821
famiglie del comune di San Giovanni e a
circa 300 ulteriori indirizzi in Italia e in
altri paesi del mondo.
• Le due pagine centrali sono riservate alla
rubrica “L’Amministrazione comunale informa” con un apposito spazio riservato
per la minoranza consiliare.
LA PRO LOCO
a San Giovanni Ilarione
La struttura del
giornale
(in linea di massima)
1a pagina:
- Indirizzo di saluto del presidente della
Pro loco di San Giovanni Ilarione;
- Articolo di fondo con titolo su più colonne ben evidenziato;
- Richiami per altri articoli di rilievo nelle
pagine successive;
2a pagina
- Interviste su tematiche specifiche e varie
con interessanti richiami dalla Prima pagina
3a pagina
- Cultura varia e scuola
4a pagina
- Informazioni sulle attività e sui programmi della Pro loco
5a pagina
- Cronache e iniziative varie (gli allori…i
neolaureati)
6a e 7a pagina
- L’Amministrazione comunale informa
8ae 9a pagina
- Lettere al direttore
- Rubrica di medicina
- Testimonianze
10a pagina
- seguito delle testimonianze, associazionismo e notizie varie
11a pagina
- L’angolo del goloso
- Anagrafe (numero degli abitanti, delle
famiglie, dei nati, dei morti…)
12a pagine
- Lo sport
Altro materiale: pubblicità (a piede di
pagina), foto varie a colori (coscritti, gite,
feste, manifestazioni e cerimonie…)
Delio Vicentini
Chi va ancora a messa stando attento a quello che dice, si sarà accorto
che si chiede perdono per le “omissioni”, uno strano peccato, che in parole povere è quel qualcosa di buono che dovremmo fare e non facciamo. Cose dell’altro mondo: adesso dovremmo pentirci anche di quello
che non abbiamo fatto (ma che potevamo fare)! Eppure non è un’idea
da poco. Giriamo sottosopra la cosa e domandiamoci: come sarebbe il
paese in cui viviamo se tutti facessimo quello che siamo capaci di fare?
Lavoriamo di fantasia: abbiamo un sacco di giovani diplomati e laureati, che cosa potrebbero fare per il proprio paese anche solo dedicando
qualche ora della loro settimana? Pensionati ancora attivi fisicamente:
non potrebbero fare qualcosa di utile, ciascuno secondo le proprie capacità? Persone rintanate in casa davanti alla tivù o al computer a tutte
le ore: sanno che esiste un pulsante per spegnere quegli aggeggi e accendere una relazione con altre persone? Se provate a scomodare uno
di questi preparatevi alla classica risposta: “Non sto facendo nulla di
male!” “Errato – gli risponderete voi – in realtà non stai facendo quello
che potresti fare di buono!”. E non è la stessa cosa….
D.B.
Sulla scorsa edizione de L’Alpone, la redazione aveva pubblicato la richiesta rivolta alle numerose Associazioni che operano
sul nostro territorio, di comunicare la loro
disponibilità ad essere intervistati. Attraverso gli articoli che avremmo poi pubblicato, si intendeva dare l’opportunità, di
aumentare la loro visibilità sul territorio,
facendo conoscere ai lettori del giornale la
storia e le molte attività svolte dalle varie
Associazioni all’interno della nostra comunità.
Con nostro stupore, dobbiamo constatare
che ad oggi NESSUNO ci ha comunicato
la propria disponibilità a collaborare…
Ma noi intendiamo portare avanti lo stesso
la nostra iniziativa, e mentre attendiamo
che qualcuno si faccia avanti, cominceremo della nostra Pro Loco!
La Pro Loco nasce nel 1981, ed ha come
primo presidente Carlo Biondaro, che rimane in carica fino al 1984.
Fino al 1995 gli succede Severino Tonin
e, successivamente nell’ordine, Augusto
Gambaretto (1995-2002), Sante Bricca
(2002-2005), Valeria Gecchele (20052007), ed infine l’attuale presidente in
carica Franco Cavazzola.
Durante tutti questi 35 anni l’Associazione
si è cimentata in molte attività a carattere
culturale, come ad esempio le pregevoli
pubblicazioni edite dalla Pro Loco, che riteniamo doveroso riportare:
• M. GECCHELE, San Giovanni Ilarione
nella vita, nei documenti, nelle immagini,
1984.
• CAVAZZOLA, Tre ragazzi su Venere,
1989.
• D. BRUNI-M. GECCHELE (a cura di),
Cirillo Tonin poeta contadin. Un uomo la
sua terra la sua gente,
1993.
• ANTONIOL, Bagliori sanguigni ossia
carezze di amici, 1995.
• AA.VV., Addio mamma, addio cari fratelli.
Viaggio nelle storie
di emigrazione a San
Giovanni
Ilarione,
1997.
• AA.VV., I capitelli di
San Giovanni Ilarione, 1998.
• D. BRUNI, M.
GECCHELE,
G.
SARTORI, San Giovanni Ilarione. Una
società fra modernità
e tradizione, 2000.
• M. GECCHELE-D.
BRUNI, Enciclopedia
Ilarionese, 2007.
• G. STRANGE, De’
monti colonnari e
d’altri fenomeni vulcanici dello stato
veneto, 2010 (Ristampa)
• GECCHELE (a cura
di), Fauna di S. Giovanni Ilarione – (A. De Gregorio 1880),
2010
• L. CIANCIO, La Fucina segreta di Vulcano – Naturalisti veneti e aristocratici
britannici del Settecento alla scoperta del
territorio veronese, 2010
• M.GECCHELE-D.BRUNI-G.SARTORIA.PANDOLFO, Done omeni, maridève,
Collana “El Sime”, quaderno n. 1, 2013.
• M.GECCHELE-D.BRUNI-G.SARTORIA.PANDOLFO, Fioi e biancheria no’ i fa
carestia, Collana “El Sime”, quaderno n. 2,
2014.
La Pro Loco si prende carico fin dalla sua
fondazione dell’organizzazione di varie attività a carattere ricreativo, popolare e di
mantenimento delle tradizioni locali, tutte
manifestazioni radicate nella storia e nella
tradizione della nostra comunità.
Anche quest’anno, sia pure con le scarse
disponibilità finanziarie di cui la Pro loco
dispone per le sue attività, a causa delle diminuite risorse che l’Amministrazione comunale è in grado di stanziare, mantiene
in vita tutte le seguenti manifestazioni che
andiamo ad elencare:
• Domenica 7 febbraio: Antica Sagra della
Seriola (Candelora) in località Castello;
• Domenica 3 aprile: Festa di San Zeno
presso l’antica chiesa di S. Zeno in località
Castello;
• Sabato 18 e domenica 19 giugno: Sagra di
San Giovanni Battista e mostra delle ciliegie a Castello;
• Da venerdì 8 a domenica 10 luglio: Sagra
di San Benedetto in località Cattignano;
• Domenica 25 agosto: Antica sagra della Madonna di Monte Berico in località
Boarie;
• Da venerdì 7 a lunedì 10 ottobre 81a Sa-
Piazza Colonna, 2 - 37035 San Giovanni Ilarione (VR)
Tel./Fax 045 6550671 - Cell. 348 3549869
[email protected]
Piazza Grande, 33 - 41100 Modena
Via Giorgio Giulini, 3 - 20123 Milano
gra delle Castagne.
Quest’ultima, la Sagra delle Castagne, collocata tradizionalmente la seconda domenica di ottobre, è una delle più importanti e frequentate manifestazioni della
Val d’Alpone.
Il momento più significativo della sagra si
ha al pomeriggio della domenica in piazza
della chiesa, dove convergono le sfilate
della banda musicale e delle contadinelle
nei costumi tipici, per dar vita all’antica
tradizione della battitura delle castagne,
nel “bosco in piazza”, con possibilità di
degustazione gratuita per tutti di polenta
e scopeton, preparato dalle stesse contadinelle.
Oltre agli spettacoli di musica e ballo organizzati nelle serate della sagra, vorremmo segnalare l’allestimento delle mostre di
artigianato, pittura e fotografia, e la possibilità di degustare i prodotti tipici locali.
Dal 1981 la Pro Loco stampa in occasione
della Sagra delle castagne, anche un apprezzato libretto a tema.
Ma dopo avere parlato del passato, chiediamo ora al presidente Franco Cavazzola
come intende gestire il futuro della sua Pro
Loco.
Ci risponde: “Ho sempre operato fin dalle
origini nell’ambiente della Pro Loco, iniziando come vice presidente di Severino
Tonin, e successivamente con Augusto
Gambaretto. Come presidente, ho sempre lavorato mantenendo le linee guida e
portando avanti le iniziative dei miei predecessori; è una Pro Loco che è sempre
stata e continua ad essere apartitica, rivolta al mantenimento delle tradizioni del
nostro paese ed allo sviluppo della cultura, anche perché ha potuto contare sulla
preziosa collaborazione di persone molto
qualificate come i professori Mario Gecchele, Dario Bruni ed altri, e con essi ha
potuto portare avanti questa splendida avventura, basata sul volontariato e sulla assoluta gratuità”.
Gli chiediamo cosa vede nel futuro della
Pro Loco.
Ci dice con entusiasmo: “Negli ultimi
anni sono entrati a far parte della Pro
Loco parecchi giovani che hanno portato
nell’Associazione una ventata di rinnovamento, di idee nuove; sono riusciti ad
attrarre ed aggregare alla Pro Loco molti
giovani”.
Gli chiediamo quale è la cosa che apprezza
maggiormente della Pro Loco… la stampa.
Franco continua a raccontare con entusiasmo: “Il fiore all’occhiello della Pro Loco,
fin dal suo nascere, è il giornale L’Alpone,
periodico trimestrale ed organo ufficiale
della Pro Loco, che è nato nel marzo 1986
e fino ad oggi è giunto al numero 120; fra
tutte le Pro Loco del consorzio Verona Est,
la nostra è l’unica che pubblica il suo giornale, che io ho potuto seguire fin dal suo
nascere nel maggio del 1986, con l’allora
presidente Severino Tonin. Ho la ferma intenzione di continuare a promuoverne lo
sviluppo del giornale e mantenerlo vivo in
futuro”.
Nel primo numero l’articolo in prima pagina esordiva con queste parole E L’ACQUA
VA… Ora Franco ci assicura che ne
“L’Alpone” l’acqua continuerà a scorrere.
Angelo Pandolfo
CALZATURIFICIO SARTORI
50 anni di storia di San Giovanni Ilarione
L’ attività imprenditoriale del Calzaturificio Sartori ha compiuto da poco 50 anni,
anche se le sue origini sono più lontane e
risalgono al 1930, quando Angelo Sartori
e Maria De Marni, nonni degli attuali titolari, iniziarono la apprezzata attività di
calzolai a livello artigianale denominata
“Bottega del Ciabattino”. Questa, con una
produzione di mezza dozzina di paia di
scarpe al giorno, rigorosamente fatte a
mano, può definirsi il più vecchio calzaturificio della Val d’Alpone.
E’ appunto cinquant’anni fa, nel 1965, che
inizia l’attività imprenditoriale vera, quando Luigia Sartori con il marito Angiolino
Veratti, esperto in tecnica calzaturiera, rilevano l’attività di Angelo e danno inizio
alla prima generazione di questa straordinaria impresa calzaturiera.
Dati i tempi favorevoli, l’azienda in continua crescita diventa una piccola industria,
conquistandosi uno spazio importante nel
mondo della calzatura da uomo.
Con il passare degli anni cambia la situazione economica e crescono le difficoltà di
gestione dell’azienda inserita all’interno di
un mercato nazionale molto frazionato e
sempre più complicato.
Il Calzaturificio Sartori reagisce cercando
nuovi sbocchi, avventurandosi con successo verso i mercati internazionali e proponendo una calzatura da uomo di qualità
medio alta e rivolta ad una clientela che
dimostra di apprezzare molto il “made in
Italy”.
La scelta si rivela vincente e favorisce
uno sviluppo dell’azienda sia in termini di produzione sia in quelli relativi
all’occupazione: i dipendenti interni infatti crescono fino ad un centinaio e le ditte
artigiane terziste impiegate, tutte italiane,
diventano una decina.
Proprio in questo scenario comincia ad inserirsi in azienda la seconda generazione:
nel 1990 entra nel Consiglio di Ammi-
nistrazione il figlio maggiore Edoardo, nel
1993 la figlia Debora e nel marzo 2005 il
figlio più giovane Matteo. Rimane sempre
la supervisione di Angiolino e Luigia che
va però gradualmente riducendosi fino
a cessare nel 2008 con il ritiro formale
dall’attività.
Nel frattempo una nuova generazione,
ad oggi di sei nipoti, sta crescendo ed
avrà l’onere e l’onore di impegnarsi per
garantire il futuro più prospero a questa
grande azienda.
Nel 2008 la fabbrica viene trasferita dalla
sede storica di via Macerata all’attuale e
moderna sede di Viale dell’Industria. Sottolinea Debora: “Questo cambiamento è
stato voluto da noi figli: rappresenta un
segnale inequivocabile del fatto che crediamo fortemente nella nostra attività e
che vogliamo migliorare il lavoro nel territorio in cui viviamo. Abbiamo sostenuto
un notevole investimento a lungo termine,
con la consapevolezza che fosse necessario
per far crescere l’azienda e garantirle il futuro.”
In un recente passato il Calzaturificio ha
vissuto momenti intensi quando le strade
da intraprendere sono state difficili da imboccare, mentre sono nate nuove idee tra i
fratelli ed è stato necessario discostarsi dal
percorso tracciato dai genitori. E’ evidente
che le scelte effettuate sono state vincenti e
hanno permesso all’azienda di prosperare
fino ad oggi e con uno sguardo positivo
verso il futuro.
Attualmente lavorano per il Calzaturificio Sartori una settantina di persone
all’interno dello stabilimento di San Giovanni Ilarione, un centinaio di persone di
indotto in Italia e 400 all’estero.
Per la produzione delle calzature è necessario un grande impiego di manodopera:
questa risorsa diventa ancora più importante all’aumentare della qualità del prodotto. Si spiega così facilmente la grande
incidenza dei costi del
personale nell’attività del
Calzaturificio e la conseguente necessità di dislocare parte della produzione all’estero, in paesi in cui
il costo del lavoro sia più
sopportabile.
A questo importante cambiamento, il Calzaturificio
Sartori ha unito una nuova
strategia produttiva: la realizzazione di calzature da
donna. Il mercato di riferimento perciò si diversifica
e si amplia comprendendo
calzature sia da uomo che
da donna.
Il 95% della produzione si
rivolge al mercato estero;
l’80% di questo all’Europa.
La scelta è stata dettata da
una maggiore facilità nella
riscossione dei crediti nei
vari paesi europei, ma negli ultimi anni la forte crisi
economica mondiale ha cominciato a far
sentire le stesse difficoltà riscontrate già in
Italia.
Da 5 anni il Calzaturificio Sartori ha lanciato con successo il suo nuovo marchio
di proprietà, “SARTORI GOLD”, e da allora ogni energia è rivolta alla sua costante
crescita e ad un sempre maggiore successo.
Il contesto economico attuale prevede che
la produzione sia estremamente dinamica
e flessibile perché avviene “Just in time”: si
realizzano le calzature solo sull’ordinato e
non sono previste scorte.
Il Calzaturificio Sartori non ha uno spaccio
aziendale stabile, ma due volte all’anno,
in occasione della Sagra delle Castagne e
nel weekend delle Palme attiva un Outlet
proponendo rispettivamente le collezioni
invernali e quelle estive della produzione.
Papà Angiolino ricorda: “Ho sempre desiderato che i miei figli, fin da giovani,
partecipassero alla vita della fabbrica, per
conoscerne il funzionamento dalla base e
per stare a contatto con i dipendenti, imparando a lavorare in squadra con loro.”
Poi lascia una perla di saggezza.” Sappiate misurare le voglie, spendendo meno di
quello che si raccoglie”!
Edoardo, Debora e Matteo vogliono, attraverso il nostro giornale, ringraziare i genitori per aver consegnato loro questa straordinaria realtà aziendale con l’impegno
di continuare nel futuro il successo raggiunto fino ad oggi. Desiderano inoltre rivolgere uno speciale ringraziamento a tutti
i dipendenti e collaboratori per la dedizione e l’impegno dimostrati fino ad oggi.
Consapevoli che i risultati raggiunti sono
merito di tutti, auspicano di poter contare sempre sulla massima collaborazione,
necessaria per poter continuare su questa
strada di successi.
Ringraziamo la famiglia Sartori per la disponibilità dimostrataci e le auguriamo un
futuro ricco di tante soddisfazioni.
A.P.
DONARE SANGUE:
SEMPLICEMENTE IMPORTANTE!
Con il tuo piccolo gesto
salverai una vita
San Giovanni Ilarione
e Vestenanova
[email protected]
[email protected]
www.avisveneto.it/san_giovanni_ilarione_vestenanova
3
Domenica 21 febbraio
FINALMENTE CARNEVALE!
Il tempo ha fatto il suo gioco: dopo due domeniche di pieno inverno ecco, come una
grazia inaspettata, una splendida giornata
primaverile domenica 21 Febbraio. Alle
ore 14.30, secondo la tradizione, rullano i
tamburi della Banda Giuseppe Verdi si dà
il via al carnevale di San Giovanni Ilarione,
edizione 2016.
Velocemente nel piazzale Aldo Modo i carri
già schierati, dopo aver registrato la loro
partecipazione, danno gli ultimi ritocchi
alle strutture e alle loro maschere. Immancabili i personaggi di “Mastro Ciliegia”, interpretato quest’anno da Emanuele Sartori,
e di “Sora Castagna”, ovvero Giada Prando,
che già avevano sfilato il 5 febbraio scorso
presso l’asilo di Vestenanova alla festa di
“Carnevale dei Bambini”, aprono la sfilata e
poi fanno bella mostra di sé sul palco, in via
IV novembre.
Ogni carro si presenta in piazza facendo
sfoggio di un pizzico di creatività e di magia, curando le coreografie e i balletti, con
qualche effetto speciale di sicura attrazione
per il pubblico. Malgrado la contemporanea
presenza in vallata di tante sfilate, sono ben
10 i carri convenuti lungo le vie di San Gio-
vanni Ilarione: alcuni di questi, sebbene di
dimensioni non molto grandi, fanno spettacolo e coinvolgono alche il pubblico, come
“Masha e Orso” della famiglia Fochesato,
quello degli Alpini di Castelvero o dei giovani del paese con “Gli Imballati”. Sfilano poi i
carri con un numero di maschere maggiore,
come quello della Scuola Materna “Papa
Luciani”, che tratta una tematica svolta a
scuola, “i tre elementi acqua – fuoco – aria”;
“Spongebob”, che ogni anno con un nuovo
tema porta grandi e piccoli a divertirsi nei
vari carnevali nella Val d’Alpone, e infine
ecco il carro di “Shrek”, con una gran numero di ragazzi che dipingono di verde la
via principale del paese.
Nell’applaudire alla buona riuscita del Carnevale 2016, non possiamo non ricordare
i tanti volontari che hanno sostenuto la
manifestazione, come la Protezione Civile
che ha coordinato la sfilata nel settore della
sicurezza e la Pro Loco di San Giovanni per
l’ottima organizzazione, tra cui spiccano
Angelina Beschin, Pio Nardi e Mariangela
Grolli per la presentazione e Luca Nardi per
la regia.
Lorenzo Gecchele
“Un viaggio, un uomo, un cane”
Presentato lo scorso 11 dicembre
in sala civica il libro di Vito Di Lorenzo
Già da qualche giorno spiccava una locandina nei negozi e nei ritrovi commerciali
di San Giovanni Ilarione. Un invito per la
serata di venerdì 11 dicembre 2015 presso
l'aula Rumor, al comune. La presentazione
di un libro dal titolo che incuriosisce subito:
“Un viaggio un uomo un cane”, appunto.
L'autore si presenta così sin dalle prime
pagine del suo libro: “Mi chiamo Vito e
sono nato a San Bonifacio in provincia di
Verona nel febbraio 1977.
Vito Di Lorenzo, dopo aver concluso gli
studi ha lavorato come elettricista, autista
e impiegato commerciale dedicandosi nel
contempo alla musica, alla lettura e a numerosi sport: arrampicata, snowboard,
skateboard, trekking, agility-dog, disc-dog.
La sua più grande passione resta comunque
la mountain-bike.
Ha vissuto in provincia di Verona e Vicenza, a Cuenca in Spagna, attualmente vive
a Verona. Viaggia sempre in compagnia di
Olivia, la sua cagnolotta. Questo è il suo
primo racconto di viaggio e avventura.
La cosa che colpisce subito alla serata di
presentazione è la presenza di Olivia, un
dolcissimo esemplare di setter irlandese
perfettamente addestrata e in forza all'unità
cinofila da soccorso della Protezione Civile!
presente.
Poi via! Verso questa spinta interiore che
vuole soddisfazione. Sentiamo spesso raccontare Vito delle persone che ha incontrato brevemente e alle quali ha dedicato
volentieri un po' del suo tempo, un po' di
parole. Come sono importanti le persone
e questi brevi attimi! Spesso la nostra vita
frenetica ci fa perdere la “bussola” e dimenticare quello che veramente conta. Le
persone, appunto, la famiglia, essere un
tutt’uno con l'universo: questo si coglie nel
racconto di Vito e ci fa riflettere.
Un'esperienza che tocca la geografia dei
nostri luoghi e la difficoltà dei nostri monti.
La storia delle guerre passate e che noi non
possiamo dimenticare per coloro che le
hanno vissute e combattute. I nostri cari, i
nostri nonni!
Quando più di una volta Vito porta il ricordo ai suoi nonni, si avverte qualche cosa
di emozionante che va oltre il libro, oltre
le immagini. L'uomo, il bambino, lo scrittore sono una cosa sola, unica e si sente una
sorta di poesia che ci lascia spiazzati, direi
commossi. Un libretto intenso, che si legge
tutto d’un fiato.
Pagina dopo pagina si arriva in fretta alla
fine. Ti fa sentire bene e ti viene voglia di ri-
Lei è la co-protagonista del libro.
Vito comincia a raccontarsi con naturalezza, intanto l'aula Rumor pian piano si
riempie. Parenti, amici, visi conosciuti che
sono venuti alla serata per Vito, per vedere,
sentire e capire quello che un giovane uomo
è riuscito a realizzare con le proprie forze
e desidera condividere con gli altri le sue
emozioni.
Un sogno! Sì! Vito lo ripete più di una volta:
“Ho realizzato il mio sogno e sono contento di me stesso”! Che bello! Lo guardiamo
con una punta di sana invidia. Certo non è
per tutti, questo è chiaro. Confrontarsi coi
propri limiti, cercando di raggiungere una
meta non facile in solitudine, accompagnati
solamente da una cagnolotta affezionata.
Un viaggio attraverso le bellissime montagne che ci sono vicine, i monti del Pasubio e le 52 Gallerie. Giorno dopo giorno,
nella mente di Vito diventano un desiderio,
un sogno da toccare con mano. Racconta
l'emozione durante i preparativi. Il sentirsi
come un bambino contento nel preparare
il necessario per questa avventura tutta
nuova, perché solo i bambini sanno entusiasmarsi veramente e stare lì, attenti al
leggerlo. Poi la serata prosegue con un breve
dibattito, alcune domande e spiegazioni.
Vito ci invita a prenderci qualche pausa dalla nostra vita frenetica per rinvigorire corpo
e mente, come dice lui: “Un'immersione
nella natura e in noi stessi”.
Confesso che molti di noi ci sentiamo già
più leggeri e contenti di questa serata. Ci
avviciniamo per prenderci il libro con dedica. Le firme sono due: quella di Vito Di Lorenzo e poi c'è l'impronta di Olivia, la fedele
cucciolotta.
Grazie, Vito per questa bella serata e per
averci regalato la tua esperienza particolare.
Per aver condiviso con noi i tuoi pensieri, le
tue gioie, le paure e perfino le lacrime, attraverso il tuo libro. Nell'attesa di un tuo
prossimo racconto mi accingo a rileggere
“Un viaggio un uomo un cane”. Ogni volta
scopro qualche cosa di nuovo, di sottile, di
emozionante che non avevo colto prima e
mi piace sottolinearlo con matite colorate.
Un grazie particolare al Gruppo ANTEAS
di San Giovanni Ilarione, promotore della
serata dedicata a Vito Di Lorenzo ed a Olivia.
Gabriella Pernigotto
Attività Estive 2016 Pro Loco di San Giovanni Ilarione
Vogliamo ricordare qualche attività della Pro Loco per quest’estate
Ogni anno vengono organizzate, durante l’estate, varie uscite in Arena di Verona soprattutto per vedere
i vari concerti. L’impegno è di organizzare pullman e procurare biglietti dei vari spettacoli, alcuni già
programmati e altri in attesa di notizie. Vi chiediamo di collaborare anche con varie idee che magari
possiamo mettere in cantiere e realizzarle. Il referente è Angelina Beschin al numero 3470607273
FRAMMENTI DI SOGNO
Dopo i grandi successi dei vari anni anche per il 2016 arriva “Frammenti di Sogno” con l’impegno delle
scuole, dei genitori, degli artisti e varie novità che ogni anno danno gran spettacolo. L’appuntamento
è per il
SABATO 7 MAGGIO presso il Teatro della Parrocchia di Santa
Caterina in Villa. Molti sono i ragazzi che vogliono mettersi in gioco e
il divertimento a vederli è sempre unico.
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Oculista Dr. Angelo Pietropan
26 novembre 2015: tutta la famiglia si è riunita per festeggiare il 90° compleanno di
Giuseppe Marchetto, un grande e importante traguardo raggiunto dopo una vita dedicata al lavoro dei campi e alla famiglia.
10 dicembre 2015: Bertilla Marchetto assieme ai suoi figli e alla sua famiglia ha festeggiato i suoi bellissimi 80 sorrisi.
ANNA POZZA: LA MEMORIA DI UN SECOLO
Non è da tutte le occasioni, anzi forse è la
prima volta che il giornale “L’Alpone” bussa ed entra nella stessa casa per attingere esperienze lontane di saggezza e di vita
vissuta. Questa volta la fonte di notizie è
Anna Pozza, sorella di Saverio , protagonista nell’ultimo numero del nostro giornale.
Mente lucida e occhi sereni , ricorda la sua
lunga esistenza con un sorriso che è al tempo
stesso un ringraziamento per gli anni , le difficoltà e i doni ricevuti con il trascorrere del
tempo.
Nasce ai Giannini di Castello il 1° aprile
1923, figlia di Leone e Maria Panarotto. Il
papà è un eroe della Ia guerra mondiale,
combattuta nel leggendario corpo della cavalleria, sempre primo nelle cariche e nelle
sfilate , tanto che il suo ufficiale superiore,
il conte Radicati di Brozolo, lo vuole al suo
servizio per alcuni anni, dopo la pace, come
responsabile delle scuderie e dei cavalli nel
suo nobile palazzo. A ben pensarci autentica
eroina, certamente più nascosta, è anche la
mamma Maria che fatica non poco a tenere a bada la numerosa nidiata di figli, ben
sette, nell’ordine Leo, Mario, Bruno, morto
in tenerissima età, Anna, Francesco, Saverio
e Paolo. E’ un tempo ove si combatte per
mangiare, non si accampano diritti eticosociali. Bimbi scalzi, seminudi che giocano
con un sorriso stanco si vedono dappertutto
e fotografano la situazione del tempo. Difficile spesso portare qualche cosa in tavola
e quando la sera la mamma può sospirare
dicendo “…ringraziando Dio ghemo magnà
anca onco’…” è la soddisfazione più grande.
Questo succede in tutte le famiglie e quella
della nostra protagonista non fa eccezione.
All’età dei sei anni frequenta la scuola elementare a Lore, rigorosamente fino alla
classe terza, considerata più che sufficiente
per le bambine , e ricorda con nostalgia le
maestre Focchiati, Augusta Dugatto, Tilde
Panarotto, mentre ha ancora i brividi per
la supplente Colura , che faceva veramente
paura. Si va a scuola con gli zoccoletti, con il
freddo e con il caldo passando la valle vicina con i turni anche pomeridiani, essendo
l’edificio scolastico non molto capiente e non
in grado di sopperire alle numerose presenze.
Essendo l’unica femmina in famiglia, aiuta
la mamma nelle mansioni domestiche e si
rende conto di quanto sia impegnativa la
gestione familiare.Si impara a lavare i piatti
con l’unico detersivo in voga, le semole, e così
si recupera una specie di brodo per i maiali,
fare la polenta, ad impastare il pane, dando
vita alla famose coppe o ai “pagnochi” ( pan
moro fatto con la mezzanella), il tutto rigidamente con il levà fatto in casa. Diventa una
specialista nell’impastare le taiadele, i bigoli
e poi impara a “ ponciare” e a lavorare la
lana. Un lavoro molto impegnativo è quello
di fare periodicamente “ la lissia”, cioè lavare
le lenzuola di tutta la famiglia. Si utilizza la
cenere come prodotto detersivo e le lenzuola divengono bianche e profumate. Mettono a dura prova le mani delle “lavandare”
, che ne escono screpolate e sanguinanti.
In un grande recipiente, di solito di rame,
si mette la cenere nell’acqua e , dopo una
bollitura, viene versata sulle lenzuola raccolte in un recipiente
in legno
filtrando
l’acqua medesima con
un canovaccio, trattenendo nel contempo la cenere, e si lascia decantare per una
intera giornata. Successivamente si toglie
“el cocon” (tappo)
al contenitore delle
len-zuola
facendo
defluire “el lissiasso”
(l’acqua sporca), si
tolgono le stesse, si
risciacquano nell”albio” o nella vicina valle
e si stendono sui fili ad asciugare. Un profumo di pulito investiva la zona circostante
e le donne tiravano un sospiro di sollievo.
A 20 anni va in Piemonte a servizio nella
medesima casata nobile ove già era stato il
papà, come dama di compagnia dell’anziana
contessa. Vi rimane tre lunghi anni. Si fa una
bella vita, senza nessun incarico particolare,
si segue la signora contessa durante le sue
passeggiate, la si aiuta nella toilette quotidiana, deve soprattutto ascoltare. Viene
naturalmente pagata, ma la nobile famiglia,
con la scomparsa della casa reale, cade inesorabilmente in miseria e scompare. Anna
rientra allora in famiglia e come tutte le
ragazze coetanee ha anche un moroso, un
Rossetto dai Lovati che fa il sarto e anche il
barbiere, ma la cosa non va a buon fine. La
guerra porta come in tutte le parti dolori e
lutti , due inglesi nascosti sul monte Merlo
vengono riforniti di vitto ogni mattina e
vestiario, con grande pericolo per gli abitanti della zona e questo va avanti fino al 25
aprile 1945, con la liberazione. Ci si è tenuti
in contatto per lunghi anni, uno è tornato a
riabbracciare la sua benefattrice.
Nel frattempo si ammala la perpetua di don
Lino Coffele (el prete Rampin) originario di
Castello e che svolge la propria attività pastorale a San Bortolo di Arzignano ed è cugino di I° grado di Anna stessa. Alla richiesta
di supplire Anna risponde subito con entusiasmo. Come Perpetua la vita è diversa, si è
al servizio di tutti e si entra in contatto con
tutti e si viene a conoscenza dei segreti di tutta la parrocchia. Ci sono storie belle, storie
un po’ delicate, storie
dal contenuto forte.
Che cosa si mangia
in canonica? Una
volta il proverbio era:
”Mangiare come un
prete”, ma non è proprio così. Anna fa tesoro delle esperienze
di cucina maturate
con la mamma, ma
il parroco non è assolutamente esigente,
quando trova in tavola
radicchi e un pezzo di
formaggio va sempre bene;nelle grandi occasione , però dà il meglio di se stessa. Dalla
sua cucina passano avvocati, dottori, preti e
persino anche il vescovo e tutti sono concordi nell’apprezzare i piatti vari ed appetitosi.
Don Lino è molto amato dalla sua comunità,
disponibile verso tutti, pronto a correre in
ogni occasione, con una spiccata passione
per i funghi, ma che tiene strettamente per
sé il segreto del luogo dove li raccoglie.
La canonica diviene pure, in una malaugurata occasione di sequestro di persona, luogo
di incontro fra gli emissari del sequestro e
la famiglia del sequestrato. Un po’ di paura
aleggia nelle stanze. Una volta arrivano a
sfondare la porta della canonica stessa, salvo
dopo pagarla. Per fortuna tutto finisce felicemente. Anna continua il suo lavoro di pulizia della sacrestia, lavanderia, cucina, di raccolta e di registrazione dei soldi per le messe
per i morti. .
Don Lino muore nel 1987. E’ un brutto colpo
per lei e per la parrocchia; gli succede don
Mario Rizzo, un tipo estroverso, dinamico
e anche un po’ “bizzarro” e con il quale è impossibile legare. Anna è costretta a traslocare in una casa della parrocchia fuori mano
ove manca tutto, anche il riscaldamento,
ma continua la sua opera, non si arrabbia, non recrimina. Poi la casa viene messa
in vendita e la nostra povera protagonista
si trova proprio “… so na strada..”. Trasloca
temporaneamente nell’appartamento del
cappellano, ma per fortuna don Mario viene
trasferito all’ospedale di San Bonifacio. Allora la vita cambia e arriva la pensione. Don
Lino aveva sempre versato i contributi, ma
non la poteva pagare. Nel suo testamento,
però, si sdebita lasciandole la casetta e
i tre campi di proprietà in zona Castello.
Per il suo lavoro indefesso e la sua fedeltà
i parrocchiani di San Bortolo decidono di
premiarla ospitandola, ritirata a vita privata, sempre nell’appartamento del cappellano, debitamente sistemato, per godersi la
meritata pensione. Vita privata per modo di
dire perché continua ad essere punto di riferimento per la comunità, per consiglio ed
aiuto, per preghiere; la sua giornata si svolge
fra le orazioni e il pensare a far del bene agli
altri, le tiene compagnia la trasmissione
“Telemaria”. A 90 anni, anche per avere un
appoggio, ritorna alla casa paterna dal fratello Saverio, accolta con sincero amore dalla
cognata e dai nipoti. Qui si respira nuovamente l’aria di casa, qui vive come una persona, amata e rispettata da tutti, assistita nelle
sue necessità. Orecchio fine, finge di dimenticarsi di alcune circostanze, ma poi subito
corregge chi risponde al posto suo. Ottimo
appetito, dorme, mangia, prega, guarda la
TV, ai cento anni ci manca poco e tranquilli
che ci arriverà.
Anna è una persona che ha dato tutto per
gli altri, senza mai voler nulla in cambio, è
un esempio di donazione totale e certamente
raccoglierà la giusta ricompensa in paradiso.
Gianni Sartori
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MACROREGIONI:
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IL SINDACO ELLEN CAVAZZA IN PRIMA LINEA
Madrina veronese per il debutto il 22
Gennaio 2016, a Longarone (Belluno),
di Eusalp, cioè la strategia macroregionale dell'Unione europea per la costruzione della macroregione alpina.
A tenere a battesimo la prima illustrazione di Eusalp ad amministratori e portatori di interessi è stata infatti il Sindaco
Ellen Cavazza che dallo scorso settembre
è la delegata di Roberto Maroni (governatore della Lombardia) per l'iniziativa
delle macroregioni con l'incarico di tenere i rapporti tra Lombardia, Veneto,
Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto
Adige. “È un appuntamento rilevantissimo”, esordisce Cavazza, “perché Eusalp, quarta strategia macroregionale,
viene presentato per la prima volta in
Veneto a rappresentanti degli enti locali,
associazioni e a chiunque sia portatore
di interessi. Interverranno gli assessori
regionali Gianpaolo Bottacin, Ambiente
e protezione civile, e Federico Caner, Turismo, economia e sviluppo montano,
fondi Ue regionali, ma anche il direttore
della sezione Economia e sviluppo montano della Regione Veneto Stefano Sisto.
Poi il segretario di Unioncamere-Eurosportello Veneto Gian Angelo Bellati e i
governatori di Veneto e Lombardia, cioè
Luca Zaia e Roberto Maroni”. Concertazione transfrontaliera è la parola chiave del concetto delle macroregioni, «ed
è», spiega Cavazza, «un’opportunità per
affrontare e gestire, su una scala territoriale vasta, problemi comuni altrimenti
non risolvibili a livello di singola Regione
o di singolo Stato, con un approccio multilivello alla governance». Settanta milioni di abitanti, una delle aree più ricche,
dinamiche e competitive dell'Unione
Europea. E Verona? «La montagna veronese, con la Lessinia e il Baldo, si inserisce pienamente nella strategia Eusalp», spiega Cavazza, «strategia che
riguarda lo spazio alpino ma non considera solo l’area montana quanto pure
le interazioni fra la montagna e le aree
metropolitane. Il concetto cardine è
quello di cooperazione fra pari tra questi
LA PAROLA ALLA MINORANZA
IL CAMPANILE LANCIA S.O.S.
Segnalazione e urgente richiesta d'intervento
Il dissesto idrogeologico attorno al campanile di San Giovanni Ilarione è un
problema ormai ben noto a tutta la comunità. L’area interessata, nonostante
sia un punto d’intenso uso pedonale e
di collegamento tra le piazze sottostanti
ed il piazzale della Chiesa, nonché spesso un luogo di ritrovo dei nostri cari giovani, si presenta tutt’oggi alquanto dissestata.
E’ evidente a tutti un consistente cedimento del terreno con crepe lungo
l’ultima parte della scalinata, sul pianerottolo antistante il campanile, lungo
le mura di sostegno di piazza della Chiesa; ora anche il tratto che unisce la piazza
con la canonica, a lato delle gradinate
della chiesa, presenta una grossa crepa al
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centro della strada ed un ribassamento
della corsia, oltre alla vistosa spaccatura
già menzionata, che corre lungo tutta la
mura di sostegno.
E’ un dissesto che evidentemente si va
sempre più aggravando e non può essere sottovalutato ancora: è urgente ed
indifferibile provvedere ad un’accurata
analisi idrogeologica per risolvere un
problema che potrebbe diventare molto
più grave in futuro se andasse ad intaccare la staticità del campanile, nonché la
sicurezza di tutti i passanti.
Chiediamo per questo all’Amministrazione Comunale un interessamento ed un urgente intervento.
due sistemi, aspetto che è essenziale per
lo sviluppo di tutto il territorio Eusalp».
Sviluppo economico e innovazione
(anche migliorando la formazione degli
operatori economici della montagna),
mobilità e connettività (banda ultralarga e accessibilità) e, infine, ambiente ed
energia (valorizzazione turistica) sono
gli obiettivi sui quali Eusalp è pronta a
lavorare. Per ora, va detto, risorse ad hoc
non ce ne sono, «ma Eusalp», precisa
Cavazza, «è lo strumento per coordinare
e usare risorse finanziarie esistenti come
quelle dei fondi strutturali comunitari»
(articolo estratto dall’Arena di PDC)
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E
IL CILIEGIO
TIRA
Grande successo di pubblico al convegno
del ciliegio tenutosi a San Giovanni Ilarione lo scorso 27 novembre. Oltre 400
persone hanno partecipato all'iniziativa
promossa dall'Informatore Agrario e
dall' Università di Bologna con il patrocinio di Regione Veneto e AVEPA.
Dopo un biennio di prove sono stati
presentati i risultati dei INNOCER finanziato da Regione Veneto. Le azioni
di ricerca sono state 3, tutte incentrate
ad aumentare la sostenibilità e la qualità
della produzioni.
La prima azione ha affrontato studi sui
cicli brevi di produzione delle piante in
vivaio, le tecniche per migliorare la qualità delle piante e le innovazioni varietale
con nuovi materiali vivaistici. La seconda azione sui nuovi sistemi di impianto
ad alta densità con coperture e coltivazione sotto tunnel con teli antipioggia e
teli riflettenti. L'ultima azione ha invece
riguardato il miglioramento della qualità delle ciliegie veronesi.
Il prof. Guglielmo Costa del DiPSA
dell'Università di Bologna ha illustrato i
risultati sulle possibilità, offerte da alcuni formulati bioregolatori, di migliorare
la qualità e l'aspetto delle ciliegie soprattutto sulle protezioni dalle avversità atmosferiche con reti e film plastici. La
ricerca condotta è divenuta quanto mai
attuale anche in considerazione delle
innovazioni che stanno interessando le
Allargamento del ponte del Mangano:
progetto in via di realizzazione !
Dopo anni di attese e rinvii l'allargamento
del ponte del Mangano diventerà presto
una realtà, che garantirà un più sicuro
transito dei veicoli ma anche dei pedoni,
in un tratto di strada diventato sempre più
critico. Le dimensioni del ponte esistente
infatti e la tipologia di intersezione con la
Strada Provinciale 17 non sono in grado di
garantire un corretto e sicuro smaltimento
del traffico veicolare venutosi ad instaurare
per il notevole sviluppo della zona posta in
destra Alpone in prossimità del centro cittadino. Oltre a ciò si è ricercata una soluzione
che permettesse anche di ridurre la velocità
dei veicoli e garantirne il flusso con la massima sicurezza attraverso una rotatoria con
un'occhio alla sicurezza verso i pedoni. Si è
studiata quindi una soluzione con la partecipazione dei tecnici della Provincia, del
Genio Civile, del Comune e della Regione
verso la quale ci siamo attivati per reperire
i necessari finanziamenti trovando apprezzamento per l'importanza dell'opera sotto
l'aspetto della sicurezza nel Presidente Zaia,
nonché la disponibilità al co-finanziamento
della stessa. L'entrata in vigore nel mese di
novembre della nuova normativa statale
sull'affidamento dei lavori ha, di fatto, quasi
completamente paralizzato non solo il nostro comune ma moltissime altre piccole e
medie realità in tutta Italia. Ciò nonostante
non ci siamo fermati ed abbiamo continuato
a lavorare incaricando il nostro ufficio tecnico a predisporre il progetto definitivo necessario al perfezionamento del finanziamento.
Successivamente all'entrata in vigore, dal
primo gennaio, della nuova normativa si è
incaricato l'Ing. Franco Mancassola per la
redazione del progetto esecutivo che sarà
pronto entro il mese di febbraio.
I lavori di allargamento del ponte Mangano
partiranno quindi probabilmente prima
dell'inizio dell'Estate, una volta espletato
l'iter della gara per l'individuazione della
ditta esecutrice. Nel frattempo sono iniziati
i lavori di sistemazione idraulica del tratto
del torrente Alpone che andranno ad interessare anche l'area limitrofa al ponte
Mangano e che diverranno complementari
all'opera che il comune sta per intraprendere
Situazione attuale
Progetto in corso
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coperture, non più monouso come un
tempo, ma dotate di funzioni più ampie,
grazie a film plastici filtranti di nuova
con effetto anti-cracking e di controllo
della maturazione, miglioramento della
qualità dei frutti ed anche di ostacolare
lo sviluppo di fitopatie. La valutazione
degli effetti indotti dalle coperture sono
stati correlati con le modificazioni del
clima determinati con una serie di sensori per la rilevazione delle temperature
e della radiazione mentre le caratteristiche indotte sulla maturazione sono
state monitorate sia in pianta che alla
raccolta con il cherry-metro, una strumentazione vis-NIR semplificata che
consente di valutare l'andamento della
maturazione dei frutti senza distruggere
il campione di frutti esaminato. La copertura, ha concluso Costa, da limite che
era un tempo, si è trasformata in occasione di sviluppo, e di sperimentazione
di nuovi modelli di produzione.
A seguire, il Dr. Stefano Lugli, responsabile del programma di innovazione
varietale sul ciliegio condotto presso
l'Ateneo felsineo, ha illustrato il progetto
"30 e lode" che ha dato origine alle nuove
varietà di ciliegio SWEET, varietà già
ampliamente collaudate e giù diffuse sul
territorio in diverse aziende cerasicole.
"Queste varietà" ha spiegato Lugli "sono
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state realizzate per dare sicurezze ai coltivatori grazie alla produttività elevata
e costante con frutti di grosso calibro,
alle aziende di lavorazione in quanto in
grado di garantire forniture costanti nel
tempo con prodotti di alta gamma ed ai
consumatori, grazie alle ciliegie di elevata qualità che le sei varietà della famiglia
SWEET riescono a produrre".
L'ultima relazione ha trattato di temi
non meno importanti come la scelta
dei portinnesti nei nuovi sistemi di impianto e le moderne tecniche di potatura. "Sono scelte fondamentali" ha
ribadito Romano Amidei, consulente in
frutticoltura "in grado di condizionare
il buon esito dell'impianto. Nelle scelte
iniziali occorre considerare insieme tutti
i fattori come il terreno, la disponibilità
di acqua, le condizioni climatiche e le interazioni con le varietà".
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FESTA DELLA TERZA ETÀ
Lo scorso dicembre si è tenuta la tradizionale festa riservata agli ultra 65 enni, con
la consegna dei panettoni ed un buon bicchiere di brulè serviti dall'amministrazione
comunale ed una squadra di volontari al servizio dei cittadini, assieme ad una BCS
con carro elaborata per l'occasione. Sembra ieri… ma siamo già ormai a Pasqua. Arrivederci a tutti e grazie per la vostra numerosa partecipazione !!!
Per chi fosse interessato, sono disponibili presso il Comune delle copie delle
presentazioni dei relatori. Ringraziamo
Antonio Stoppele per aver contribuito
all'organizzazione del convegno, i relatori ed il gruppo genitori di "Con una
castagna la Scuola ci guadagna!" per
il rinfresco finale con caldarroste e ottimo brulè. Buone ciliegie a tutti !!!
Ripristinata la linea diretta di ATV per il ritorno degli
studenti dalle Scuole superiori di Lonigo
Di ritorno dalle vacanze estive i nostri
studenti che seguono gli istituti di scuola superiore di Lonigo, si sono trovati un
cambio nel sevizio di trasporto da parte
di ATV. In sostanza l’azienda aveva tolto
la linea diretta di ritorno verso la Val
d’Alpone facendo tappa alla stazione di
San Bonifacio, per poi proseguire verso il
nostro paese. Questo aveva portato inevitabilmente delle conseguenze i termini
di tempi di percorrenza che si allungavano di ben 25 min. Dal nostro paese sono
69 gli studenti che frequentano gli istituti di Lonigo fra il Sartori-Rosselli, Trentin, Pavoni e ben 176 dalla Val d’Alpone,
ed in continuo aumento.
Ci siamo subito attivati ed avuto un incontro con il Presidente di ATV Massimo Bettarello, che ci aveva riferito la
necessità per l’azienda di seguire degli “hub” per le fermate (centralizzare le
stazioni) per ridurre i costi, aumentare
la disponibilità dei mezzi per il trasporto
e ridurre l’affollamento degli autobus.
Successivamente abbiamo verificato la
situazione con un viaggio assieme agli
studenti sia in andata che ritorno verso Lonigo ed organizzato un incontro
presso il nostro comune con i Sindaci di
Montecchia di Crosara e Roncà, il vice
Presidente della Provincia Gualtiero
Mazzi ed il Presidente di ATV Massimo
Bettarello assieme ai tecnici dell’azienda.
Abbiamo così avuto modo di sensibilizzare i gestori del servizio, sul fatto che
in Val d’Alpone il trasporto pubblico,
conseguentemente alla nostra posizione
L’a u t o s n o d a t o
alla fermata di
Lonigo con destinazione diretta a
S. Giov. Ilarione
geografica, è per oltre il 90 % degli utilizzatori, un servizio di trasporto scolastico
che necessita per questo di azioni ed un
servizio mirato; contemporaneamente
abbiamo ricercato una soluzione per
una riprogrammazione delle linee. Si è
convenuto quindi su una soluzione che
avrebbe portato al ripristino della linea
diretta, non appena l’azienda avesse implementato nuovi mezzi e nuovi autisti
entro il mese di Gennaio. Così è stato
dallo scorso 11 Febbraio. Ringraziamo
quindi tutti i genitori e gli studenti per le
loro preziose segnalazioni e suggerimenti, il presidente di ATV Massimo Bettarello ed il suo staff, il Vice Presidente
della Provincia Gualtiero Mazzi e collaboratori, auspicando una sempre maggior attenzione verso il servizio pubblico
di trasporto scolastico, di cui ci faremo
promotori.
Comune di S. Giovanni Ilaione
Il Sindaco
Ellen Cavazza
e tutta
l'Amministrazione
comunale
vi augurano
BUONA
PASQUA
Il Presidente di ATV Massimo Bettarello con l’Assessore Claudio Lovato
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DAL GRUPPO ALPINI
La festa di Tesseramento del Gruppo Alpini, che si è tenuta domenica 17 gennaio, ha
visto un sensibile calo di presenze: i partecipanti, compresi gli ospiti, si sono fermati
al di sotto di quota 70: per quanto mi risulta è il minimo storico!
Non voglio andare a cercare le cause, ma certamente dobbiamo rimboccarci le maniche e capire i vari perché di queste assenze!
Il 10 febbraio scorso, Giorno del Ricordo 2016, il Gruppo è stato presente alla
cerimonia che si è svolta presso la Foiba di Basovizza. Erano presenti la Presidente
della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il Prefetto di Trieste Annapaola Porzio, il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini, la Presidente della Provincia di
Trieste Maria Teresa Bassa Poropat, il Comandante Regionale dell' esercito Generale
Alessandro Guarisco, rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d'arma,
fra cui il Labaro nazionale dell'ANA accompagnato dal Presidente e dai Consiglieri e
quello dell'Arma della Cavalleria, e degli esuli. Fra i tanti vessilli e gagliardetti erano
presenti anche quello della Sezione di Verona, accompagnato dal Presidente Bertagnoli, ed i gagliardetti di Bonavigo, Colognola ai Colli, Erbezzo, San Giovanni Ilarione unitamente ai Consiglieri Favetta, Bicego, Benedetti, Marchesini, Marini, Zanon,
i Capizona Dal Dosso e Gecchele ed altri alpini e famigliari. La Santa Messa è stata
celebrata dal Vescovo di Trieste Monsignor Gianpaolo Crepaldi. Nella sua omelia ha
ricordato che: “…Siamo qui riuniti, in questo giorno, per fare memoria, con commozione e nella preghiera, di quanti furono vittime dei tragici eventi delle foibe e
dell'esodo giuliano-dalmata. Eventi che, anche se tardivamente sono stati tolti da un
oblio dove rischiavano colpevolmente di finire con una legge nazionale che ha istituito questa giornata, riconsegnandoceli affinché costituiscano un monito perpetuo,
soprattutto per le giovani generazioni, a non incappare nelle tragiche maglie di ideologie incivili e disumane che li prepararono, li alimentarono e ne furono le generatrici.... A loro va la nostra preghiera, la nostra riconoscenza e il nostro responsabile
ricordo. …Il Giorno del Ricordo è stato istituito non solo per compiere l'atto doveroso
della memoria nei confronti del passato, ma soprattutto per saper affrontare il presente e il futuro”.
E' difficile non solo afferrare quanto è successo, ma anche accettare e tollerare
quanto è avvenuto. E pensare che per lungo tempo non se ne era parlato apertamente.
La foiba di Basovizza effettivamente da alcuni viene definita un falso divenuto
“monumento nazionale”, negando le foibe e le oltre 10 mila vittime di quegli anni
tragici, soppresse in vario modo.
Ricordo che nei giorni 13, 14 e 15 maggio prossimo ci sarà l'Adunata Nazionale
di ASTI e che il prossimo Raduno del Triveneto si terrà il 17, 18 e 19 giugno a GORIZIA. Come al solito, per quest'ultimo appuntamento, è un periodo certamente non
favorevole, ma facciamo il possibile per avere qualche presenza!
Invito chi non ha ancora provveduto al rinnovo del bollino 2016 di farlo quanto prima !!!
VIVA GLI ALPINI e VIVA L' ITALIA!
DAL 1986 UN TECNICO CHE TI SA CONSIGLIARE
La trasparenza,
la qualità e lo sconto
sono i nostri
punti di forza.
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MAMME E BIMBI IN AULA
PER IMPARARE L'ITALIANO
In questa scuola le mamme allattano i piccoli, portano i bimbi con il passeggino e ci
arrivano dopo aver fatto 4-5 km all’andata
per poi ripercorrerli al ritorno: è la scuola
d’italiano che, per il secondo anno, ANTEAS ha organizzato per aiutare gli stranieri che abitano a San Giovanni Ilarione
ad integrarsi. Nadia Bevilacqua è la maestra in pensione che, con la collaborazione
di una volontaria (Maria Marra), ha realizzato questo sogno dando una svolta alla
didattica del territorio. Due volte la settimana, per tre ore complessive, 36 persone
si ritrovano in baita per imparare le frasi
d’uso comune in Italiano, un po’ di grammatica e le basi per poter superare, prima
o dopo, l’esame.
Trentasei allievi, si diceva, 19 dei quali
matricole: “È una scuola prevalentemente femminile ma anche gli uomini,
nonostante i turni lavorativi notturni, si
dedicano all’apprendimento della nostra
lingua”, conferma Augusto Gambaretto
(direttivo Anteas).
Quest’anno, a fronte della diminuzione
delle maestre volontarie disponibili, la
maestra Nadia può contare su un’altra
alleata formidabile: si chiama Mandeep
Kaur, da 11 anni a San Giovanni Ilarione,
la quale afferma che diventare mediatrice
culturale della scuola è un arricchimento
reciproco di crescita sia umana che didattica. A conferma di questo la stessa didattica della maestra N. Bevilacqua è improntata sugli argomenti di interesse comune,
utili per il vivere quotidiano e lontani dal
classico insegnamento frontale.
La scuola di italiano è sostenuta e accreditata dal CPIA di Verona (Centro Provinciale di Istruzione per Adulti) coordinato
da Ernesto Passante, che mette a disposizione gli ausili didattici e ulteriori 80 ore
di formazione per coloro i quali avessero
raggiunto le competenze adeguate per poter sostenere l’esame finale di certificazione linguistica.
“A conclusione di questo percorso di
formazione, anche quest’anno, annuncia
Gambaretto, si festeggerà con un grande
pranzo in cui ogni nazionalità porterà il
meglio della propria tradizione gastronomica, per un ulteriore incontro educativo”.
(estratto dall’articolo dell’Arena
06/02/2016 di Paola Dalli Cani)
del
DON BOSCO
"UNA VITA PER I RAGAZZI"
Domenica 31 gennaio 2016 in occasione
della festività legata al patrono dei giovani,
l’associazione Don Bosco di San Giovanni
Ilarione ha festeggiato il Santo animando con il coro giovanile parrocchiale “Le
Chitarre” la messa dei ragazzi con canti,
preghiere e momenti di riflessione. Questo
bellissimo momento ha visto come protagonisti anche ex allievi Don Bosco, uniti
alle nuove promesse del calcio U.S. di San
Giovanni Ilarione, che ogni domenica esprimono la loro vitalità giocando negli
impianti sportivi del paese, dedicati a Don
Bosco. Durante l’offertorio, come simbolo
dello sport, i giovani calciatori hanno portato in dono dei palloni da calcio come
segno di una vita da prendere “al volo” per
esprimere se stessi attraverso lo sport, vera
palestra dell’anima perché come hanno
recitato in preghiera, “…là sul campo mettiamo tutti noi stessi, perché per noi giocare è un po’ come vivere e vivere è un po’
come giocare… con lo stesso entusiasmo,
lo stesso impegno con la stessa voglia di
vincere e di diventare grandi… per dare il
meglio di noi stessi”. Questi nostri ragazzi, grazie alla figura emblematica di Don
Bosco e ai suoi preziosi insegnamenti, scelgono ogni giorno, in ogni partita, di essere
presi per mano da lui e incoraggiati a lottare, entrando nel campo della vita senza
arrendersi mai.
N. B. / M.G.S.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Egregio Direttore,
sono contrariato dalla foto pubblicata sul suo giornale nel dicembre 2015 nel cui testo inneggiava alla caccia "antica quanto l'uomo".
L'Alpone, da lei diretto, si rivolge ad un pubblico vasto ed eterogeneo: chi, fra i suoi lettori, ama davvero gli animali e non li uccide, certo si sentirà contrariato, soprattutto per
il cattivo esempio educativo rivolto ai giovani ai quali si dovrebbe insegnare il rispetto
della Natura in tutte le sue forme e non mostrare un'immagine in cui vengono esibite
con ingiustificato orgoglio creature private della gioia di vivere e di mantenere la propria
specie. L'amore per la Natura e per tutte le sue creature è ribadito nell'enciclica di Papa
Francesco, quindi anche ogni buon cattolico la penserà come me.
La ringrazio per l'attenzione.
Giancarlo Piubelli
LETTERA DI SIMONE
Riceviamo e pubblichiamo questo significativo lavoro fatto a scuola da un ragazzo di San
Giovanni Ilarione. Il tema assegnato era il seguente: “Immagina di essere un soldato
impegnato in un fronte della prima guerra mondiale, e trascrivi la tua esperienza sotto
forma di diario o di lettera.”
Cari genitori
vi voglio dire che la mia salute è ottima, il cibo non manca e viviamo in condizioni perfette. Baci e abbracci, vostro figlio.
Ecco, questo è quello che avrei dovuto scrivere altrimenti la mia lettera sarebbe stata
censurata.
Ma io sono stufo di queste inutili regole. Voglio raccontarvi quello che proviamo noi soldati in questa sanguinosa guerra. In questo momento mi trovo sul Monte Nero che abbiamo strappato qualche giorno fa agli Austriaci. Non dimenticherò mai il giorno in cui
siamo usciti di corsa dalla trincea e ci siamo arrampicati fino alla cima, quelli più veloci
ce l'anno fatta ma la maggior parte sono stati colpiti dalla mitragliatrice.
Io sono sopravvissuto per miracolo, anche se ferito dallo scoppio di una granata. E' esplosa a circa tre metri da me, e una scheggia mi ha colpito la spalla. Però siamo riusciti
a salire e battere gli Austriaci che abbiamo catturato e mandati in un campo di prigionia.
Durante questa battaglia sono morti circa 150 soldati, perché prima della battaglia eravamo in 300 ora siamo in 150. Un vero e proprio massacro. Tra i morti ho trovato molti
dei miei vecchi amici, e quando li hanno trovati morti io sono scoppiato a piangere.
La cosa che non sopporto però è che noi soldati abbiamo combattuto come degli eroi per
prendere il monte, e tutti i meriti, le medaglie sono state date ai nostri superiori che ci
hanno mandato come carne da macello per prendere quattro sassetti. Le notti qui sono
notti di terrore, non si può mai stare tranquilli, perché non fanno altro che bombardare
le zone del Monte Nero e a volte delle bombe vengono nel campo e nelle trincee, lì si
forma un vero e proprio cimitero.
In questi giorni gli Austriaci non fanno altro che bombardarci, ma per fortuna non ci
hanno colpito. Le nostre trincee sono delle vere e proprie discariche, tutti i barattoli, le
scatolette di cibo, i ricaricatori finiti, tutto buttato di qua e di là e, come se non bastasse
,le latrine sono inutilizzabili quindi i propri bisogni si fanno nelle trincee. Poi ci sono le
zecche, quanto le odio. Si attaccano addosso e non si staccano più. Oppure i pidocchi, nel
reggimento non c'è più un uomo che non abbia preso i pidocchi. Vi devo anche dire che
ho iniziato a fumare, l'aria qui è così fredda che se la respiri ti si ghiacciano i polmoni ma
fumando almeno ci si scalda e il tempo passa. Vi prometto che quando finirà la guerra
io smetterò se sarò ancora vivo. In questo momento è passato un aereo da ricognizione
tedesco, e il nostro lo ha abbattuto. Sono tre giorni che da noi la pagnotta arriva secca
e dura, e il cibo è una sbobba così schifosa che neanche un animale mangerebbe. Non è
giusto, nel primo anno di guerra da noi al fronte arrivava un rancio decente, ora invece
arriva quella roba che avrà topi dentro. Poi noi soldati abbiamo sempre meno munizioni,
nel primo anno avevamo venti colpi al giorno a testa, ora ne abbiamo solo cinque. Se
per caso li usiamo cercando di colpire il nemico, non ne avevamo mai più fino al giorno
dopo. Poi ci sono delle regole troppo severe ed inutili, se ci trovano l'elmetto, ci mettono
cinque ore ai ferri, lo stesso se eri senza maschera antigas, le maschere non servono a
niente secondo me, perché non ci proteggono dal gas asfissiante, o dagli altri gas mortale
buttati dai nemici. Secondo me ti protegge più un fazzoletto imbevuto di acqua che le
false maschere. Le nostre divise si stanno deteriorando del tutto, si stanno consumando
a causa della pioggia, delle schegge che strappano i tessuti e delle tarme che mangiano
ciò che resta. I nostri scarponi che all'inizio erano perfetti, resistenti e belli ora non ci
sono più e ci tocca usare degli stracci legati attorno ai piedi. Beh, io spero che questa lettera arrivi così e non censurata perché io voglio che sappiate che la guerra non è quella
che vi raccontano ma è diversa, un caloroso abbraccio dal vostro Simone.
Il giorno che la lettera di Simone arrivò a casa, assieme alla lettera c'era anche un biglietto su cui c'era scritto: Egregia Famiglia, Vi volevamo informare che vostro figlio è morto
oggi combattendo per la Patria. Con il suo onore e la sua gloria ha aiutato l’Italia in
questa battaglia.”.
In realtà il soldato che aveva scritto la lettera era stato scoperto, la lettera venne cambiata e il soldato fucilato.
Simone Gambaretto, anni 15
Nel mese dì dicembre, come consuetudine ormai da diversi anni, la SIg.ra Damini
Pierina ha invitato a cena i numerosi generi, naturalmente senza le rispettive consorti.
La serata è trascorsa in sana allegria, con il proposito di ritrovarsi tutti insieme il prossimo anno.
Grande festa per il novantesimo compleanno di Oliva Piccinin assieme ai figli e ai
nipoti.
Bambini battezzati nel 2015 di Cattignano e San Giovanni Ilarione, con le loro famiglie
presenti alla S. Messa delle 10,30 il 7 febbraio 2016 nella 38a "Giornata per la Vita"
NOTIZIE DAL
CENTRO AIUTO VITA
Con l'avvicinarsi della Pasqua mi è gradito,
a nome del Presidente Ing. Daniele Pasquino e dei volontari, porgere un sincero
augurio di rinnovamento spirituale alla
Comunità Ilarionese che con grande generosità collabora in vari modi con noi.
Alla Polisportiva ancora un vivissimo grazie per la "casetta di legno" che il 7 febbraio,
in occasione della 38° Giornata per la Vita,
ci ha protette dalla pioggia e dal vento
permettendoci di offrire le primule per la
raccolta di fondi per le nostre famiglie in
difficoltà.
Grazie e auguri.
La volontaria
Gabriella Zarattini
La 38a Giornata per la vita nella Chiesa
di Castello
[email protected]
STAMPE COMMERCIALI
PUBBLICITARIE
Corso Cavour, 39
Zevio - VR
T./F. 045 6051495
Via Canella, 3
Cellore d'Illasi - VR
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Via Cesena, 2
Viale Europa, 98
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(angolo Via Legnago)
Verona
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Finalmente il monumento per la pace è finito
Dopo qualche mese di duro lavoro il Monumento per la Pace, che ricorda i Caduti della
I° Guerra Mondiale, con l'implicito messaggio "mai più guerre", è stato portato a termine ed ora è li in Piazza De l'Osto a perenne
ricordo. Noi Fanti abbiamo dedicato tanto
tempo, lavoro e fatica per la sua realizzazione, ma ne siamo veramente fieri: il servizio
gratuito è sempre la cosa che più ti paga e
che ti fa sentire bene, specie quando l'esito è
soddisfacente. Infatti, con un pizzico di ambizione, riteniamo che l'opera, oltre al significato sopra riportato, sia bella e in armonia
con il contesto ambientale in cui è inserita.
Notevole è stato anche l'impegno economico
di tutta la locale Sezione e i ringraziamenti
ai nostri iscritti sono interminabili. Grazie
di cuore anche a tutti coloro che ci hanno
aiutato e sostenuto, pur non facendo parte
del nostro gruppo. Ora rimangono da completare piccoli dettagli legati soprattutto
all'inaugurazione del monumento stesso,
che inizierà sabato 19 marzo, quando verrà
presentato alla comunità. In quest'occasione
sarà celebrato il centenario della Grande
Guerra e un esperto relatore farà gli opportuni collegamenti fra significativi momenti del
conflitto mondiale e le finalità per cui è stato
costruito il monumento alla pace. Parteciperanno alla celebrazione tutti i gruppi attivi
sul nostro territorio e allieteranno la manifestazione gli alunni delle scuole primaria
e secondaria di primo grado di S. Giov. Ilarione accompagnati dai loro insegnanti che
hanno dimostrato sensibilità e disponibilità
a collaborare alle nostre iniziative. A tal fine
ringraziamo per tutti il Dirigente Dott. U.
Carnevali. La cerimonia avrà il suo culmine
domenica 20 marzo, in concomitanza con la
maestosa Benedizione delle Palme presiedu-
ta dal parroco Don
Maurizio, quando
sarà definitivamente
inaugurato e benedetto il monumento
alla pace, che ci farà
pensare al passato
per costruire un futuro di fratellanza;
sicuramente sarà un
monumento commovente e indimenticabile. Ora non ci
rimane che invitare
calorosamente tutta
la popolazione del nostro paese a partecipare alle feste inaugurali programmate; un
invito particolare lo rivolgiamo alle famiglie
dei Caduti a presenziare sia il sabato che la
domenica. A loro rinnoviamo la richiesta
di materiale che probabilmente possiedono
(foto, aneddoti, date...), per migliorare la
nostra opera.
Gruppi Fanti San Giovanni Ilarione
SABATO 19 MARZO
9.30 - Inizio sfilata dalle scuole medie
10.00 - Presentaz. presso il teatro parroc.
11.15 - Cerimonia in Piazza Dell'Osto
11.30 - Aperitivo
DOMENICA 20 MARZO
8.45 - Raduno in Piazza Aldo Moro
9.15 - Ricevimento autorità militari e civili
9.15 - Deposizione mazzo di fiori al monumento degli Alpini in Via Risorgimento
9.30 - Onori al Medagliere Nazionale, alla
bandiera e ai Caduti a Nassiria
9.45 - Inizio sfilata
10.00 - Benediz. degli ulivi in P.zza Dell'Osto
10.10 - Alzabandiera e onore ai caduti della
I Guerra Mondiale - Benedizione e inaugurazione del monumento alla pace
10.25 - Onore ai Caduti di tutte le guerre
presso il monumento in P.zza 24 Maggio
10.30 - Santa Messa
11.20 - Orazioni ufficiali
11.40 - Concerto della Fanfara dei Bersaglieri e della Banda "G. Verdi"
12.30 - Pranzo presso il ristorante Zoccante
di Vestenanova
Per info e prenotazioni: 045 7465024 348 8001821 - 335 5290949
Castello di San Giovanni Ilarione - Parrocchia di San Giovanni Battista
organizza
FESTA DI SAN ZENO
Domenica 3 Aprile
10.00 - Santa Messa press
la chiesa di San Zeno
con tradizionale benedizione delle biciclette
15.00 - Inizio giochi popolari per bambini e ragazzi - Maxigonfiabili in funzione
17.00 - Spettacolare lancio di paracadutisti
19.00 - Peso del Maiale con altezza della sopressa
Nel corso di tutta la manifestazione funzioneranno fornitissimi
chioschi enogastronomici con varie specialità locali - Pesca di beneficenza
In caso di maltempo la manifestazione sarà rimandata alla domenica successiva
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VESTENANOVA
INCONTRI CULTURALI
2016
Ancora una volta è Papa Francesco ad
ispirare alcuni temi degli incontri culturali che annualmente vengono proposti
a Vestenanova dall’Unità Pastorale della
Lessinia Orientale in collaborazione con il
Comune di Vestenanova, l’AIDO e l’AVIS
locali.
E’ proprio il tema dell’ambiente, la
salvaguardia
della
natura,
trattati
nell’Enciclica “Laudato si’ “ ad aprire il
ciclo di incontri, con l’autorevole presenza
di Mons. Bruno Fasani.
Un altro Monsignore, Don Sergio Marcazzani, tratterà i problemi dell’Africa, che
il Papa ha recentemente visitato in occasione dell’apertura del Giubileo della Misericordia.
Due argomenti di attualità, il gioco
d’azzardo e la violenza sulle donne, saranno presentati da esperti conosciuti
nell’ambiente vestenese ed oltre.
Infine la conoscenza del territorio, dal
punto di vista geostorico e naturalistico,
completerà il panorama dell’offerta culturale di quest’anno.
L’iniziativa è resa possibile dal contributo
della Cassa Rurale di Vestenanova e dalla
collaborazione delle Associazioni locali:
Alpini, Fanti, Pro Loco, Associazione Noi
e gruppo giovani.
Giancarla Gugole
Anche a San Giovanni Ilarione Giannino
e la moglie Clorinda sono riusciti a coltiva e raccogliere delle favolose Arancie
SKYVOLLEY
Venerdì 12 febbraio - ore 20.30
Sala Civica Don Benedetti, Vestenanova
UMANITÀ FERITA E ARMONIA
DEL CREATO NEL MESSAGGIO
DI PAPA FRANCESCO
Mons. Bruno Fasani
Venerdì 26 febbraio 2016 - ore 20.30
Sala Civica Don Benedetti, Vestenanova
VESTENANOVA
NELLA PROVINCIA DI VERONA
Maurizio Zumerle
e Marco Pasa
Venerdì 11 marzo - ore 20.30
Sala Civica Don Benedetti, Vestenanova
GIOCO D'AZZARDO
TRA ILLUSIONE E REALTA
Pietro Madera
Venerdì 1 aprile - ore 20.30
Sala Civica Don Benedetti, Vestenanova
VIOLENZA SULLE DONNE:
IL CORAGGIO DI PARLARE
Chiara Cobelli e Sofia Dal Zovo
Venerdì 15 aprile - ore 20.30
Sala Civica Don Benedetti, Vestenanova
L'AFRICA:
PROBLEMI ED OPPORTUNITÀ
Mons. Sergio Marcazzani
Venerdì 29 aprile- ore 20.30
Sala Civica Don Benedetti, Vestenanova
FLORA, FAUNA E PAESAGGI
DELLA LESSINIA
Lorenza Faccioli
Per tutti quelli che vogliono
giocare a volley tra amici
senza l'impegno
di campionati e tornei.
Ti aspettiamo
ogni GIOVEDI SERA
alle 21.30
presso la palestra
delle scuole medie
"M. Marcazzan"
a San Giovanni Ilarione.
Non ci sono limiti di età:
SI GIOCA!
Il vaccino è un preparato contenente microorganismi o parti di essi (detti " antigeni), opportunamente trattati, che vengono
introdotti nell'organismo con lo scopo di
stimolarlo a produrre difese naturali (o anticorpi) in grado di bloccare l' invasione da
parte di agenti patogeni potenzialmente letali. I vaccini e gli antibiotici sono tra le più
importanti conquiste della ricerca medica
nella lotta alle malattie infettive. La loro storia tuttavia è alquanto lunga e difficile. Emblematica a questo proposito è la storia del
Vaiolo. Già durante la guerra del Peloponneso (460 a.c.) era stato osservato durante
le epidemie di peste che i sopravissuti non
contraevano più la malattia. Nel medioevo i
medici arabi, all'approssimarsi di epidemie
di vaiolo, usavano inoculare piccole quantità di siero prelevato dalle pustole di malati
in individui sani per prevenire la malattia. Ma non infrequente la pratica andava
incontro ad infezione della malattia qualche
volta con esito letale. Questa pratica veniva
chiamata "variolizzazione".
Il rischio tuttavia veniva considerato accettabile. Nel 1717, grazie all' insistenza
di Lady Mary Wortley Montagu, moglie
dell'ambasciatore britannico in Turchia, la
pratica della variolizzazione fu introdotta
in Inghilterra dove trovò enormi ostacoli
nel mondo scientifico. Un notevole passo
in avanti fu fatto nel 1796 in seguito alle ossevazioni del medico inglese Edward Jenner.
Jenner notò che le mungitrici che contraevano il vaiolo bovino (una forma molto più
lieve del vaiolo umano) e successivamente
guarivano, non contraevano mai il vaiolo
umano. Egli provò quindi ad iniettare del
materiale preso da una pustola di vaiolo bovino in un bambino di otto anni e la malattia
non si sviluppò. Di qui il nome di " vaccinazione". Tuttavia per molto tempo la pratica
trovò diffidenza ed ostacoli negli ambienti
scientifici e per molto tempo la vaccinazione venne eseguita solo da singoli medici e
ricercatori. Le epidemie hanno sempre lasciato strascichi drammatici e devastanti
sul piano umano e sociale e per questo i
governanti hanno sempre mostrato interesse
per questo settore della ricerca medica. La
vaccinazione a carico dello stato avvenne
per la prima volta nel Granducato di Toscana verso la metà del settecento . Tuttavia
per il limitato numero dei vaccinati e per le
mancate misure di isolamento nei confronti
dei focolai di infezione non diede i risultati
sperati fornendo argomenti agli oppositori.
Non per questo la ricerca si è fermata
al punto che all'inizio del ventesimo secolo
si è arrivati alla preparazione di vaccini con
tutte le caratteristiche di affidabilità, efficacia e sicurezza tali da poter essere introdotti
come misure sanitarie obbligatorie. A distanza di quasi un secolo si possono trarre
molte conclusioni.
Anche se i costi di produzione sono molto elevati i vaccini sono da considerare il trattamento di eccellenza per le malattie infettive
con il miglior rapporto costo-benficio; hanno permesso di affrontare e domare malattie
che hanno seminato la morte per millenni .
Basti pensare che il vaiolo dichiarato malattia scomparsa dal 1977, ha provocato solo nel
ventesimo secolo , nel mondo, circa 500 milioni di morti. Attualmente il programma di
vaccinazione da parte dell'O.M.S. prevede
sei vaccini: difterite, tetano, pertosse, poliomielite, morbillo e tubercolosi.
In Italia esistono vaccini obbligatori per
legge (antidifterico, antitetanico, antipolio e
antiepatite B) e vaccini raccomandati (anti
parotite , antirosolia, antitubercolare, antinfluenzale ed antimeningococcico ). Altri vaccini sono consigliati in caso di viaggi o condizioni particolari.
E' da notare che l' immunità fornita dal
vaccino non è immediata ma richiede da
alcuni giorni a qualche settimana. Per una
prevenzione efficace inoltre bisogna che sia
vaccinata almeno l'80% della popolazione
esposta al rischio. A chi è contrario alle vaccinazioni andrebbe ricordato che gli epidemiologi affermano che i vaccini salvano nel
mondo 5 vite umane ogni minuto e che gravi
malattie quali difterite, tetano o poliomielite
dalla introduzione dei vaccini hanno subito
diminuzioni in percentuale dei casi osservati del 90,99 % .
Dott. Vincenzo Magnabosco
CONSIGLI DI LETTURA
Pier Carlo Morello, MACCHIA, AUTOBIOGRAFIA DI UN AUTISTICO, 2016, Salani
Pier Carlo Morello è un autistico severo. Non parla, ma in compenso riesce a scrivere, grazie a un percorso di Comunicazione
Facilitata che gli ha permesso, tra tante altre cose, di concludere
gli studi con una Laurea magistrale in Scienze umane e pedagogiche. L’argomento della sua tesi di laurea è lui stesso: perché,
secondo le sue parole, «il mio sogno sarebbe ridestare il mondo
scientifico da torpore di pregiudizio su ritardo mentale mio e
nell’autismo». Questo libro è il contributo di Pier Carlo a quel
risveglio, ed è stupendo – poiché desta stupore e meraviglia. È
scritto in una lingua tanto più complessa e imperfetta quanto
più sono vivide ed emozionanti le immagini che evoca; una lingua che sovrappone, impasta, torce e strappa la sintassi per restituire a chi legge contenuti di forte impatto emotivo: «Molte volte
ho pensato che non esiste Pier Carlo; esiste l’ombra misteriosa
capitata per sbaglio in questo mondo. Macchia». Ma poi, pagina
dopo pagina, si spalanca un orizzonte diverso: un’individualità
fatta di ricordi e di impressioni, di sensazioni forti e sfumate;
esperienze dolorosamente felici, malinconicamente liete.
Vito di Lorenzo, UN VIAGGIO, UN UOMO, UN CANE,
2015, Cleup
Tutti noi abbiamo bisogno, di quando in quando, di prenderci
una pausa dalla vita frenetica di tutti i giorni e di rinvigorire il
corpo e la mente con un'immersione nella natura e in noi stessi.
Nell'attesa di quel dolce momento, tuttavia, nulla ci impedisce
di fantasticare e pregustare quell'ambita catarsi intrattenendoci
con un libro fresco e genuino come è "Un viaggio, un uomo, un
cane", attraverso le cui pagine il giovane autore riesce a comunicare la sua energia e il suo entusiasmo, ma anche le sue insicurezze e le sue paure. La lettura di questo breve racconto di
viaggio è balsamica come fosse essa stessa un'escursione in alta
montagna in compagnia dell'autore e del suo setter irlandese, la
dolcissima Olivia, insieme ai quali si fatica, si ride, si riflette, ci si
spaventa e infine si esulta una volta giunti in vetta.
Beatrice Masini, Roberto Piumini, CIAO, TU, 2014, BUR
Che cosa fai se un giorno, in classe, trovi un bigliettino nello
zaino da parte di qualcuno che vuole farsi scoprire? Cominci a
guardarti intorno per capire chi è che ti osserva e ti studia durante le ore di lezione. E fantastichi: sarà lei, sarà lui? È quello
che accade a Viola e Michele. Comincia lei, e Michele sta al gioco, prima un po' freddino, poi più coinvolto. Parte una caccia
all'indizio, i bigliettini si affollano, sempre più lunghi, sempre
più frequenti, e cresce, impaziente, la voglia di incontrarsi. Età
di lettura: da 12 anni.
Aziz Fuad, COME ME. KAMISHIBAI, 2015, Artebambini
L'amicizia lascia tracce indelebili, più di qualsiasi colore: è questo che imparano un bambino e un ghepardo senza macchie,
protagonisti di una storia semplice e intensa, immersi nella meravigliosa savana africana. Età di lettura: da 3 anni.
U.S. CALCIO
PENNE AL RAGU' PRIMAVERA
Ingredienti :
RIPRENDE IL CAMMINO DEL SAN GIOVANNI ILARIONE
Il San Giovanni Ilarione, allenato da Mister
Omar Lovato, dopo il girone di andata conclusosi con il titolo di campioni d'inverno,
ovvero al primo posto del girone C di seconda categoria, ha iniziato il ritorno nei migliore dei modi.
Con questa vittoria e le giornate che diminuiscono alla fine del campionato aumenta in tutti, società e tifosi, la speranza che il
sogno, neanche tanto velato ad inizio anno,
si realizzi; ovvero la promozione in prima
categoria.
Nonostante tutto questo ottimismo che circola nell'ambiente che li circonda, i giocatori
sono ben consapevoli che saranno attesi dagli avversari, in ogni campo dove andranno
a giocare, con "i coltelli tra i denti" e frase
che nell'ambiente calcistico viene abusata,
dovranno affrontare ogni partita come una
finale.
L'anno, oltre al primato della Prima squadra
si è concluso alla grande con l'ormai consueta festa di Natale, che si è tenuta Lunedì 7
Dicembre presso il Ristorante Zoccante.
La festa ha visto la partecipazione di tutte le
compagini che compongono il settore giovanile, dai più piccoli ai veterani, accompagnati dai propri allenatori e dirigenti.
La serata era aperta a tutti i genitori dei ragazzi e ovviamente a tutti i numerosi tifosi
che seguono assiduamente ogni fine settimana i calciatori. La festa, che ogni anno
ha una grande partecipazione, in questa
edizione ha raggiunto il top con le quasi ben
400 presenze.
La società voleva ringraziare tutti i partecipanti e chi si è prestato all'ottima riuscita
dell'evento e soprattutto si augura di festeggiare, in primavera, quel sogno chiamato
Prima Categoria.
Luca Rossetto
Penne rigate 350 gr
Melanzana media 1
Zucchine 2
Peperone giallo 1/2
Peperone rosso 1/2
Cipollotti 2
Pomodori ciligini 100 gr
Basilico un ciuffo
Prezzemolo un ciuffo
Ricotta affumicata da grattugiare
Olio d'oliva extravergine q.b.
Sale e pepe
Procedimento :
Lavare le verdure . Tagliate a dadini la melanzana e spolverizzatela con un po' di sale
e lasciatela riposare per circa venti minuti.
Servirà per togliere il sapore amaro. Passate
quindi i dadini sott'acqua corrente, scolateli
ed asciugateli. Private i peperoni dei semi e
dei filamenti interni.
Spuntate le zucchine e tagliate entrambe a
dadini. In un tegame con olio fate appassire
i cipolloti tagliati finemente senza farli colorire. Aggiungete i peperone e rosolateli per
due minuti.
Unite i dadini di melanzana e di zucchine e
fateli rosolare a fuoco vicace. Aggiungete i
pomodorini tagliuzzati,pepate e salate e continuate la cottura per quindici minuti a fuoco
moderato. Poco prima della fine della cottura
unite il basilico spezzettato. Cuocete le penne
in abbondate acqua salata. Prima di scolare
la pasta aggiungete un mestolo di acqua di
cottura alle verdure per rendere il composto
meno asciutto. Scolate la pasta e fatela saltare
nel sugo. Aggiungete il prezzemolo tritato ed
il formaggio grattugiato.
E' un piatto leggero e facile a preparare ideale
per gli amanti della cucina vegetariana. Buon
appetito!
Luciana Damini
S. Giov. Il., 20 novembre 2015
11
POLISPORTIVA ILARIONE
MINIBASKET
Il corso di minibasket è ormai alla 4° stagione e ogni anno conta più iscritti, è rivolto a bambini da 5 anni fino agli 11 anni.
Le novità di questa stagione sono tante:
la sistemazione dei canestri in palestra; il
corso dei cuccioli che per la prima volta
ha radunato un discreto numero di piccoli
della scuola materna che da ottobre provano l'emozione del nostro gioco-sport; la
più importante in assoluto è la formazione
della prima squadra Esordienti che sta
partecipando ad un torneo organizzato dal
Centro Sportivo Italiano e questo ci dà la
possibilità di confrontarci con altre realtà
e ci consente di valutare il lavoro svolto in
questi anni.
Un grande grazie va alla Polisportiva Ilarione per aver creduto in questo progetto
ed essersi resa disponibile ogni anno per
l'acquisto del materiale necessario e per
il miglioramento della struttura che ci ospita.
Altro ringraziamento va ai bambini, senza
di loro tutto ciò non sarebbe possibile, il
loro entusiasmo è il motore che ci porterà
sempre avanti.
Luciana Angeli
Istruttore Regionale Minibasket
MARCIA TRA I CILIEGI IN FIORE 2016
Lunedì 28 marzo 2016, giorno di pasquetta, a San Giovanni Ilarione prenderà avvio
la XV marcia tra i ciliegi in fiore, una manifestazione podistica, non competitiva,
che attirerà i podisti della provincia di Verona e Vicenza sulle colline ilarionesi.
Tre saranno i percorsi previsti: Km 7, 13
e 20. Come dire… un percorso per tutte
le gambe: dai podisti incalliti, agli appassionati del camminare libero in mezzo
alla natura in fiore, fino alle famiglie o a
gruppi organizzati di giovani e ragazzi che
mettono insieme la voglia di stare insieme
con il piacere di gustare un panorama en
plain air.
La Polisportiva Ilarione A.S.D. organizzatrice della manifestazione, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale, invita chiunque voglia passare una giornata
in allegria e in movimento ad essere presenti alla marcia. Il ritrovo sarà dalle 7.30
in poi nel piazzale antistante la chiesa per
le iscrizioni. La partenza è fissata per le ore
8.30. Come sempre, lungo i percorsi ci saranno i ristori e all’arrivo la possibilità di
riprendere le forze con pastasciutta e altro
ancora.
Per tutti, allora, l’appuntamento è a pasquetta a San Giovanni Ilarione. Vi attendiamo numerosi!
Stefano Gaiga
SCI CLUB S. GIOV. ILARIONE
Anche se la neve ha tardato molto ad arrivare, lo Sci Club San Giovanni Ilarione
non ha disatteso le aspettative di genitori
e bambini della vallata che ansiosi come
ogni anno aspettavano il corso sci, uno
dei momenti più attesi nel programma del
Gruppo.
Impossibilitati, per motivi organizzativi,
di proporre l’attività a San Giorgio di Boscochiesanuova, come negli anni passati, si
è optato per Folgaria, in Trentino. I costi
sono un po’ lievitati, ma l’offerta è stata decisamente migliore.
Viaggio in pullman e poi lezioni di due ore
con i maestri della locale Scuola Italiana
Sci per i nostri 45 allievi di età fra i quatto
e i dodici anni. Nelle ore restanti ragazzi
e bambini rimanevano in pista con gli accompagnatori dello Sci Club. Alla fine del
corso tutti hanno portato a termine, senza
errori, la prova finale tracciata con porte
ed ostacoli da superare. Fra di loro, un
gruppo ha potuto inoltre dedicarsi, nelle
stesse ore, alla pratica dello snow board.
Il pullman per Folgaria era pieno di piccoli atleti in erba provenienti da Vestenanova, Montecchia, Roncà e Monteforte
e naturalmente da San Giovanni. A dire il
vero i partecipanti di San Giovanni e Castello non sono stati molto numerosi perché avrebbero fatto la stessa attività con le
loro scuole un mese più tardi.
Per tali iniziative scolastiche che hanno
coinvolto più di duecento alunni, lo Sci
Club ha garantito, come lo scorso anno,
aiuto organizzativo ed accompagnatori
sul campo. Si può dire che, anche grazie
all’aiuto del nostro Gruppo, quasi tutti
bambini delle scuole del nostro paese sanno sciare.
Ma cosa ci muove a spendere tante energie
per tali iniziative? Innanzitutto la passione
vera verso le attività che si svolgono a contatto con la natura e all’aria aperta, aspetti
che la montagna con la neve accentua ed
esalta. Abbiamo capito che la montagna
offre emozioni e suggestioni con qualsiasi
condizione meteorologica, abbiamo sciato
sotto la neve, con la nebbia e col vento gelido, con i ghiaccioli che scendevano dai
capelli che spuntavano dal casco e dalle
sopracciglia.
Difficoltà proibitive, ma cancellate dalla
bellezza di questo sport e dal calore e dalla
passione delle persone che c’erano attorno.
Abbiamo raggiunto, per i nostri bambini,
importanti obiettivi fra i quali sicuramente
lo sviluppo della loro agilità, una migliore coordinazione, un maggior senso
dell’equilibrio ed un aumento della fiducia
in sé, il capire le proprie attitudini , le proprie capacità e i propri limiti e imparare a
star bene con se stessi e con gli altri.
I nostri corsi di gruppo hanno permesso
di vivere l’attività motoria come momenti
di collettività e di socializzazione e… ricordiamoci che forse lo sci non identifica la felicità, ma non si è mai visto uno sciatore
triste.
Gianni Confente
responsabile e coordinatore del corso
Comune di SAN GIOVANNI ILARIONE
Al 31/01/2016:
Totale residenti maschi:
Totale residenti femmine:
Totale residenti:
Totale famiglie:
Totale nati:
Totale matrimoni:
Totale morti:
13
2
14
2.624
2.489
5.113
1.837
OFFERTE per l'Alpone
Andriolo Claudio
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S. Giov. Il.
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S. Giov. Il.
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12
Grugliasco (TO)
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Panarotto Rosa, Anna, Mariae, Loise
Quinto (VR)
Pandolfo Gianfranco
Valdagno
Perazzolo Marisa
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Pettena Silvia
S. Giov. Il.
Pozza Saverio
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Rivato Ferdinando
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Rossetto Rino
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Padova
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Loco - Via Risorgimento 3/C - San Giovanni
Ilarione (VR) - Cell. 347 2600161 - E-mail:
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Pubblicità: Franco Cavazzola (vedi contatti
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