l’alpone
Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R.S. 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 26 - N. 3 - Settembre 2011 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane
www.ilarione.it
Pro Loco • San Giovanni Ilarione (VR)
Anno 26 - N. 3
Settembre 2011
IL VESCOVO RIVATO
Saluto
del Presidente
In luglio si sono svolte le elezioni per il rinnovo del consiglio e
della presidenza della Pro Loco.
La sostanziale riconferma dell’attuale consiglio, con l’aggiunta di nuove forze giovani, desiderose di mettere in atto tante idee
nuove, da una parte è un incentivo a continuare sulla linea finora
seguita, dall’altra è un bel segnale, perché vuol dire che ci sono
ancora giovani che credono
all’impegno sociale del tutto gratuito a servizio del proprio paese.
Anche la presidenza è stata
riconfermata e ciò è per me motivo di nuova responsabilità nei
confronti di coloro che lavorano
nella Pro Loco. Ciò che di buono
è stato fatto finora è frutto del
lavoro di tante persone che hanno
messo da parte ogni tipo di orgoglio personale per lavorare, insieme agli altri, per il fine unico che
è la valorizzazione del nostro
paese sotto tutti i punti di vista.
Le iniziative e le manifestazioni
in programma saranno quindi riconfermate, anche se con qualche difficoltà in più, dovuta alle
restrizioni economiche a cui devono far fronte tutte le associazioni.
Di una cosa assicuro tutti voi, lettori de L’Alpone: come sempre
cercheremo di fare del nostro
meglio, allargando i nostri orizzonti, magari anche con il contributo personale di tanti di voi.
Per quanto riguarda “L’Alpone”,
un grazie particolare ai lettori che
in questi mesi hanno fatto pervenire al giornale le loro offerte!
È morto don Angelo Maria Rivato, l’Apostolo dei MaraJoaras
È giunta improvvisa la notizia della
scomparsa di Mons. Angelo Rivato,
vescovo emerito di Ponta de Pedras,
Brasile, ma da tutti ben conosciuto nel
nostro paese, per le sue periodiche visite, ma soprattutto perché qui, in via Rivati è nato nel lontano 3 dicembre 1924,
in una stanza al piano rialzato dello stabile adibito a “casara”, figlio di Leonardo e Cavazza Elvira.
Papà è reduce dalla grande guerra,
un eroe del Piave, che deve affrontare
un’altra guerra, meno cruenta ma non
meno impegnativa, per poter sfamare la
“strepolà dei fioi” messi al mondo; nell’ordine: Leonardo, Massima, Angelina,
Rita, Angelo, Maria (divenuta poi suora), Guglielmo, Agnese, Ernesto, Agostino (religioso gesuita). In questa “piccola caserma” si fatica un po’ a soddisfare i bisogni primari, tuttavia in queste
numerose famiglie esiste un tesoro
molto più alto ed importante: l’amore
verso Dio, la concordia, la fraternità, la
condivisione delle difficoltà con il prossimo. In tale clima, fatto di amore e di
fatica, sboccia la vocazione sacerdotale
di Angelo, un giovane asciutto dagli oc-
Mons. Rivato con i primi 6 sacerdoti nativi, usciti dal seminario da lui
fondato.
chi intensi, quasi magnetici, sveglio, allegro, curioso, che vuole sempre migliorarsi e che coltiva nel cuore un grande progetto, quello di donarsi completamente agli altri. Dopo le elementari, frequenta a Verona, il ginnasio “Maffei”
per recuperare anni scolastici che prima
la salute e poi la guerra hanno impedito
6-7-8-9-10 ottobre 2011
chi è costui?
Comune di San Giovanni Ilarione • Pro Loco di S. Giovanni Ilarione
Tutti ricorderanno la clamorosa scoperta fatta nel 1980 dal nostro concittadino Giovanni Todesco, che a Pietraroja in
provincia di Benevento ha trovato in una
discarica “Ciro”, così è stato battezzato,
il primo ed unico esemplare di dinosauro
neonato trovato in una terra, l’Italia, nella
quale si è sempre creduto che questi ani-
Il Presidente Pro Loco
mali non avessero potuto vivere perché si
riteneva che a quell’epoca la nostra penisola fosse sommersa dalle acque. Una
scoperta, la sua, che si è guadagnata la
copertina di “Nature”, la più famosa rivista scientifica fondata nel 1869. Ma in
patria, anzichè i giusti onori o, almeno,
un ringraziamento per una scoperta così
clamorosa, a Giovanni
costò invece un processo
per avere trovato dei fossili, tra cui “Ciro”, che
senza di lui sarebbe stato frantumato per diventare il sottofondo di una
strada.
Todesco ci dice: “Lo
Scipionyx Samniticus,
che risale al cretacico
inferiore, cioè a 110 milioni di anni fa, è un reperto unico al mondo, la
scoperta del secolo della
paleontologia che sconvolge le teorie delle ter-
Giovanni Todesco l’“archeologo dilettante”!
TELEFONA !!
Continua a pag. 3
È stato eletto il nuovo direttivo
della Pro Loco (Pag. 4)
Varie
Sede S.O.S. di San Giovanni:
Piazza Martiri, 1
Continua a pag. 2
SCIPIONYX SAMNITICUS:
FRANCO CAVAZZOLA
NON GETTARE IL TUO BAMBINO:
di portare regolarmente a termine.
Deve sopportare anche il lavoro coatto sotto la Todt a scavare gallerie, ma infine eccolo in seminario a Vicenza.Il fatidico traguardo dell’ordinazione presbiteriale arriva il 29 giugno 1951, festa
di San Pietro e Paolo, nella cattedrale di
Vicenza, dalle mani di Mons. Carlo Zi-
nato. Nel suo cuore e in tutta la famiglia
sale spontaneo un inno di ringraziamento a Dio per la grazia ricevuta. I primi
anni di sacerdozio lo vedono impegnato
a Priabona, a Campiglia dei Berici, a
Monte Magrè. Sono anni dinamici, attivi; tuttavia don Angelo sogna orizzonti
diversi, sa che può e deve dare di più.
Rimane colpito e allo stesso tempo
illuminato dall’incontro con Chiara Lubich, la fondatrice dei Focolarini e due
volte con San Giovanni Calabria. Don
Angelo è uno spirito tenace, combattivo,
come il papà contadino che contende ai
rovi il palmo di terra, e si affascina davanti alla figura di S. Ignazio di Loyola,
fondatore dei Gesuiti. Matura allora il
suo progetto più universale, quello di
portare l’amore di Dio e dell’uomo ai
fratelli lontani, dimenticati, sfruttati e
vede come un segno del cielo l’essere
nato il 3 dicembre, festa di S. Francesco
Saverio, il grande missionario gesuita.
Ecco allora nel 1959 il salto di qualità:
far parte della Compagnia di Gesù e
partire missionario.
L’Amministrazione
Comunale
PIAZZA DON
BOSCO
PAG. 8
INFORMA
PAG. 6-7
76ª Sagra delle Castagne
20° Mostra dell’Artigianato e prodotti locali
chio Mulino dei Panarotti a cura dell’Associazione
Ore 20.30 Presso il Teatro Parrocchiale convegno sul AMEntelibera. Per info e prenotazioni 045 7600128 - 345
tema: “La Cerasicoltura in Val d’Alpone: 1780368. Punto di ritrovo presso gazebo in via IV Novembre
Una Reale Prospettiva di Reddito”
Ore 11.30 Inaugurazione nuova cucina scuola
VENERDÌ 7
d’infanzia “Papa Luciani”
Ore 20.00 APERTURA CHIOSCHI
Ore 15.00 SFILATA per le vie del paese della Banda
Ore 21.00 Piazza della Chiesa “DISCOTECA
Musicale “GIUSEPPE VERDI” di Montecchia
AFRO” con DJ YANO
di Crosara e San Giovanni Ilarione, con le
Contadinelle in costumi tipici e concerto in
SABATO 8
Piazza della Chiesa
Sabato mattina presso la Scuola Media consegna del Ore 16.00 “BATTITURA DEI “MARONI” nel castaPremio “Mario Marcazzan” agli alunni che hanno
gneto con degustazione di “Polenta e
superato l’esame di stato con votazione eccellente
Scopeton” per tutti i presenti
Ore 16.00 RICEVIMENTO DELLE AUTORITÀ presso la Ore 17.00 PREMIAZIONE ESTEMPORANEA DI PITTUsede Municipale e sfilata con la Banda MuRA “ARTE CASTELLI”
sicale “GIUSEPPE VERDI” di Montecchia di Ore 17.30 Giochi della tradizione popolare
Crosara e San Giovanni Ilarione
Ore 18.00 Happy Spritz e Happy Hour con ricco
Ore 16.30 Visita agli stands della Mostra Artigianale in
Buffet per tutti
Piazza Aldo Moro e alle mostre di pittura
Ore 20.30 San Giovanni in Mostra! I giovani in difesa
Ore 17.00 Inaugurazione sede della protezione civile e
della cultura, dello sport, dell’arte, della
CASTAGNATA PER TUTTI
moda: valorizzazione delle attività presenti
nel nostro territorio
Ore 18.00 Happy Spritz e Happy Hour
Ore 20.30 Serata di anniversari: i 40 anni della ban- Ore 23.00 Continua la serata di DJ COFFEE, con la
musica a 360° sotto le stelle
da musicale “Giuseppe Verdi” di Montecchia di Crosara e S. Giovanni Ilarione e i LUNEDÌ 10
100 numeri del Trimestrale “L’Alpone” Ore 10.00 Piazza A. Moro - Dimostrazione pratica
Ore 22.00 Piazza della Chiesa REPINO DJ VOICE
della Lavorazione del formaggio
SAMA
Ore 21.00 Serata musicale con l’ORCHESTRA SPETTA-
GIOVEDÌ 6
COLO “ROSSELLA FERRARI”
Dalle 15 alle 18 “Carrozza tra i basalti”, con visita al vec- Ore 23.00 GRANDIOSO SPETTACOLO
PIROTECNICO
DOMENICA 9
Pesca di beneficenza
• Il gruppo AIDO anche quest’anno sarà presente domenica mattina
sul piazzale della chiesa con il pane fresco (ciope).
• Mostra estemporanea di pittura Associazione “Arte e Castelli” con tema:
«Sagra delle Castagne e 150 anni dell’Unità d’Italia» presso Piazza del Popolo
• “20° Mostra di Pittura presso Casa Trevisan”
L’ALPONE 2
ISTA
V
R
E
T
N
I
L’
MONDO CONTADINO ... MODERNO
Quando si fa riferimento al “mondo
contadino”, generalmente si rievoca un
tempo in cui l’economia italiana era
strettamente legata alla coltivazione dei
campi; le famiglie erano, il più delle
volte, numerose e patriarcali, il lavoro
era faticoso e gli scarsi guadagni servivano, a malapena, a sfamare la prole. La
vita contadina si svolgeva seguendo il
ritmo delle stagioni ... in gran parte
entro i confini del paese, dato che l’unico mezzo di trasporto era costituito dal
carretto trainato dal cavallo. I luoghi
della presenza attiva delle persone erano
la casa dove si nasceva e si moriva, il
campo da dove si traeva il necessario per
mantenere la famiglia, la piazza e la
chiesa.
La società contadina è, oggi, profondamente cambiata. Dagli anni cinquanta
del secolo scorso in poi è iniziato un
processo evolutivo che può ben essere
definito “epocale” e che ha coinvolto le
ragioni profonde di una cultura che era
stata tramandata per secoli.
A questo mondo sono state dedicate
innumerevoli attenzioni e pubblicazioni
che hanno “salvato” la tradizione, prevalentemente orale, di modi di vita, di
valori, di feste.
Nella nostra ricerca di famiglie che
hanno scelto di tramandare di padre in
figlio le attività produttive, i “mestieri”,
abbiamo avuto la fortuna di incontrare
Angelo Bevilacqua – via Cimani, 73 che
da papà Marcello – sette figli, cinque
maschi e due femmine – aveva ereditato
quella che, col tempo, è diventata l’attuale azienda agricola, una trentina di
ettari tra terreni coltivati e boschivi. Due
dei tre figli maschi di Angelo, Ales-
Segue da pag. 1
IL VESCOVO RIVATO
Dopo il previsto noviziato a Lonigo,
don Angelo è destinato a raggiungere il
più grande paese dell’America latina, il
Brasile, un paese in continua trasformazione. L’11 ottobre 1959 riceve il crocifisso missionario dalle mani di papa
Giovanni XXIII, al quale confida il grave stato di salute del papà. Il Santo Pontefice lo incoraggia a proseguire per la
sua missione, assicurando per il genitore una benedizione particolare. E il nostro missionario parte, verso un paese
immenso, condizionato dalla dittatura.
Dopo alcuni anni di inculturazione locale, per meglio comprendere usi e mentalità, dimostra tutto il suo spirito pratico;
alle parole preferisce i fatti, ai testi di
dottrina la storia, non come componente
del passato, ma come momento vivo per
salire sulla barca dell’avventura umana.
Raggiunge l’isola di Marajò, sul delta
dell’immenso Rio delle Amazzoni, un
territorio grande quanto il Veneto, dove
non esistono medici, sacerdoti, maestri.
Le famiglie hanno fame. Il Brasile produce immensa ricchezza, ma le disparità
sociali sono abissali. Si convince allora
che crescita spirituale e promozione
sociale devono procedere di pari passo e
che la promozione umana è parte integrante dell’evangelizzazione stessa.
Fonda la cooperativa per la coltivazione
dei fagioli, fa intervenire le ruspe per
creare terreni coltivabili per cacao e banane, si cimenta in prima persona con la
zappa, sempre umile e disponibile, ben
comprendendo che la gente ha fame sì
di Dio, ma ha l’assoluta necessità di sfamarsi. La gente umile, abbandonata comincia a sentirsi valorizzata, compresa,
scopre la gioia di essere amata.
Il 29 aprile 1965 don Angelo riceve
la nomina di Prelato Nullius di Ponta de
Pedras, viene scelto cioè come responsabile della cura pastorale della metà
dell’isola del Marajò ed in tale veste
partecipa all’ultima sessione del Concilio Vaticano II, riportando la convinzione che “la storia della chiesa non è un
museo di antichità cristiane, ma è una
fontana zampillante acqua viva, il messaggio di salvezza”. Viene ordinato Vescovo dal Card. Baggio il 6/07/1967. Al
sandro 44 anni e Mario 38, hanno scelto
di continuare il lavoro dei campi sulla
scia del padre e del nonno mentre
Marco, il maggiore, 47 anni, è artigiano
edile.
Una delle caratteristiche della famiglia contadina era quella di essere
“numerosa” ...
La nostra è una sola famiglia, anche
se dislocata in tre case, così come unica
è l’azienda. Ognuno dei figli ha il proprio nucleo allietato da due figli. E poi
ci sono io – mia moglie purtroppo è
venuta a mancare – che dormo dove sorgeva la casa antica. Mangio con i miei
figli ... dove mi capita. Tutti mi vogliono
bene e io voglio bene a tutti, soprattutto
ai sei nipoti, due maschi e quattro femmine.
Cosa producete nella vostra azienda?
Il terreno è coltivato prevalentemente a vigneto e ciliegeto. Le stesse coltivazioni ... da sempre, con la differenza che sono migliorate le modalità per
la coltivazione e la
quantità dei prodotti. Per quanto riguarda l’uva siamo soci
della cantina sociale
di Soave – sede di
Montecchia – mentre le ciliege vengono vendute direttamente ai commercianti o conferite al
mercato cerasicolo
di Montecchia. A differenza di un tempo
le due coltivazioni non convivono sulla
medesima superficie. Per uso strettamente famigliare vengono prodotti
anche vino, olio d’oliva, frutta varia e
miele.
Dai terreni boschivi cosa riuscite ad
utilizzare?
Soprattutto legna da ardere dal
momento che i sistemi di riscaldamento
delle nostre abitazioni sono “misti” in
quanto le caldaie funzionano sia a legna
che a gasolio. Nel nostro piccolo diamo
un contributo anche alle energie cosiddette alternative.
Com’è cambiato nel tempo il modo
di lavorare?
In maniera radicale, sia per quanto
riguarda il prodotto – oggi si punta in
ogni settore produttivo più alla qualità
che alla quantità – sia in ordine alle
modalità della coltivazione, all’uso di
concimi e di prodotti antiparassitari, anticrittogamici, sia infine nell’uso di
mezzi meccanici. Noi abbiamo una dotazione di otto trattori muniti di tutti gli
attrezzi. Tutto ciò allevia la fatica fisica
ma richiede molta attenzione e cautela.
Purtroppo le macchine agricole ogni anno sono causa di morte per molti lavoratori della terra.
Quale delle attività lavorative di una
volta non è più presente, oggi, nella vostra azienda?
La fienagione, innanzitutto. Nella
stalla c’erano vari capi di bestiame: buoi
per l’aratura dei campi, le mucche per il
latte, formaggio e per i vitellini, il cavallo o l’asino, la capra ... per non parlare
del maiale e dei numerosi animali da
cortile che costituivano l’alimento quotidiano insieme al pane cotto nel forno
della contrada e alla polenta.
Quali competenze deve
possedere un “buon contadino”?
Intanto deve avere una
buona cultura generale acquisita attraverso la frequenza della scuola dell’obbligo,
seguendo programmi televisivi specifici del settore o
leggendo i giornali. Per
quanto riguarda invece l’attività agricola sono indispensabili precise competenze in
ordine alla modalità per
l’uso corretto dei concimi e
dei prodotti per la prevenzione e la cura delle malattie
degli alberi da frutto, nel più
assoluto rispetto dei periodi
di carenza prima della raccolta. Oggi,
rispetto ad un tempo, si sono modernizzate le tecniche produttive e gli strumenti in uso. Anche nel nostro mondo ...
si utilizzano telefoni, cellulari e computers.
Si parla spesso di O.G.M (Orgamismi Geneticamente Modificati) ... vi dice nulla questa sigla?
Si sa che si tratta di operazioni delicate che modificano il dna di determinati organismi per aumentare la produzione ma noi, da questo punto di vista, siamo ancora contadini che seguono la tradizione. Come precisato precedentemente puntiamo sulla qualità più che
sulla quantità. Al massimo, chiediamo
aiuto alle api per favorire l’impollinazione delle ciliegie. I primi consumatori
di ciò che produciamo siamo noi, insieme ai nostri figli.
Dopo di voi?
I nostri figli ... ai quali non parliamo
mai male del nostro lavoro, nemmeno
quando, alla sera, torniamo a casa stanchi. Questo capita qualche volta anche
se siamo in possesso di tutte le attrezzature che la moderna tecnologia ci mette
a disposizione.
Per chiudere ... un riferimento all’attuale stato di crisi: in quale misura incide
sul vostro modo di vivere e di lavorare?
Fino a questo momento poco è cambiato sul nostro stile di vita. Ci consola
il fatto che per campare le persone devono mangiare e che le materie prime per
il sostentamento umano vengono dai
campi i quali, per continuare a produrre,
hanno bisogno, di chi se ne prenda attenta cura.
DELIO VICENTINI
rientro in patria, papà Leonardo, ancora
arzillo e in buona salute, fa in tempo ad
abbracciare il figlio vescovo. Adesso, a
maggior ragione, la sua barca di pescatore di uomini punta diritto verso gli
umili, gli indifesi, i bisognosi di pane e
di amore. La situazione sociale è esplosiva. I diritti dei poveri vengono calpestati, dominano le grandi fazendas, la
terra viene requisita e recintata, i poveri
sempre più poveri. Chi si oppone rischia
grosso. Don Angelo non si scoraggia, ci
sono scontri con le autorità pubbliche,
con i poteri locali. Più di una volta viene
“sequestrato” dalle autorità che cercano
di farlo desistere, “Torna nel tuo paese,
straniero”, è il messaggio ricorrente; un
fazendeiro giunge a puntargli la pistola
alla tempia, ma don Angelo non demor-
figli a lui affidati fonda scuole e asili,
uno dei quali porta il nome di “San Giovanni Ilarione”, corsi di alfabetizzazione, cooperative di lavoro, si lavora indefessamente per togliere gli indigeni da
una secolare servitù politica ed economica. Naturalmente non trascura l’aspetto religioso. Conscio della necessità
di basarsi in futuro sulle forze della
chiesa locale, don Angelo dà il via al
seminario minore e al seminario maggiore ed ha la soddisfazione di ordinare,
dopo 30 anni di missione, i premi 6 sacerdoti locali. Ormai il granello di senape evangelico è diventato una solida
pianta … È un vescovo senza segretario,
con soli 6 preti gestisce un immenso territorio, le sue celebrazioni sono vive,
pratiche, colorite, folkloristiche ed in-
solo in paese, riceve tantissimi attestati
di stima ed amicizia; avrebbe voluto divenire terra brasiliana, ma la Provvidenza dispone diversamente.
Un ictus pone fine alla sua esistenza,
il 21/08/2011, e torna nelle braccia di
quel Dio che lo ha creato e mandato ad
operare in mezzo ai fratelli.
Commoventi e toccanti le parole del
ns.parroco don Elio, al funerale in San
Giovanni Ilarione. La famiglia, attraverso il giornale vuole ringraziare il parroco don Elio, il Sindaco e l’intera amministrazione comunale, la Pro Loco e tutti
quanti hanno voluto bene a don Angelo,
perché così voleva essere chiamato.
Sono giunte numerose e sincere anche le
condoglianze dal Brasile, dalla gente
che non lo ha dimenticato. Ora riposa
nel cimitero di San Giovanni Ilarione,
nella cappella dei sacerdoti, orgoglio per
tutto il paese, esempio e riferimento per
tutti.
“Che cosa può venir fuori di buono
da Nazareth?” – diceva qualcuno nel
Vangelo, “Che cosa può venir fuori di
buono dai Rivati?” – potremmo dire noi.
È uscito un uomo, un sacerdote, un
apostolo che con il suo impegno, la sua
fede, il suo operare per i fratelli oppressi ed indifesi ha stravolto e cambiato la
storia del popolo Marajoara, in nome di
quel Gesù che ha cambiato la storia del
mondo.
GIANNI SARTORI
Protezione
Civile
Il gruppo di Protezione Civile di San Giovanni Ilarione comunica
che SABATO 8 OTTOBRE 2011 si inaugura la sede in piazza della
Chiesa. Si ringrazia per l’intervento della Regione Veneto, della
Provincia ed infine, ma non per ultimo, del Comune di San
Giovanni Ilarione e della popolazione tutta che crede nel lavoro
dei volontari. Colgo, l’occasione per ringraziare personalmente
tutti, specialmente i volontari, che operano nel gruppo che rappresento.
PANAROTTO SERENA
PRESIDENTE GRUPPO PROTEZIONE CIVILE S. GIOVANNI IL.
de. È qui per testimoniare Cristo, sa che
il suo “divino datore di lavoro” gli è
sempre accanto, la gente gli dà forza,
collabora, corrisponde. La catechesi
viene portata avanti dalle CEPS, comunità ecclesiali di base, circa 300, composte da laici, che contribuiscono in maniera determinante all’evangelizazione,
nei villaggi ove il sacerdote arriva una
volta l’anno. Nei suoi viaggi in Europa,
don Angelo non ha vergogna di chiedere per i suoi figli poveri, “bisogna aiutare una persona finchè è viva – suole ripetere – solo chi come me ha provato la
povertà può capire che cosa sia la povertà”. E non si tratta solo di povertà economica. Per favorire la crescita dei
terpretano i sentimenti della gente. Si è
fatto amare da tutti. Lo Spirito ha operato veramente meraviglie. Si nota ora che
nell’isola di Marajo è intervenuta la
mano di Dio. Poi arriva anche il momento del distacco. Per raggiunti limiti di età
lascia la diocesi, con dolore, ma è contento perchè finisce in buone mani,
quelle di mons. Saccardo, suo collaboratore e da lui ordinato sacerdote. Nel
2009 rientra in Italia e si ritira a Gallarate, nella casa di riposo generalizia, che
ospita anche il card. Martini, arcivescovo emerito di Milano. È un’oasi di pace,
ma la sua mente spesso valica l’oceano
e rivede un’isola … Viene regolarmente
visitato dai famigliari, a volte rientra da
Un girasole gigante nella zona Zanchi!
L’ALPONE 3
Suor Pierina è
volata in paradiso
In aggiunta alla comunicazione della
partenza delle suore da San Giovanni
Ilarione, la nostra comunità deve segnalare un’altra triste notizia: Suor Pierina,
la decana delle stesse e presente nel nostro paese da oltre 30 anni, è volata in
paradiso il mattino del 26/08/2011 nella
casa madre delle suore di Clelia Merloni
ad Alessandria. Questo ha lasciato il
paese nel dolore e nella commozione,
nel ricordo della suora tanto stimata ed
amata.
Una rappresentanza del paese, guidata dal nostro parroco don Elio, che ha
officiato il funerale ad Alessandria, e
dall’Assessore Augusto Gambaretto, ha
voluto essere presente. Per la stessa
suora è stata celebrata una S. Messa in
ricordo lunedì 29 agosto nella parrocchiale di Santa Caterina in Villa, con la
chiesa stipata dalla gente come nelle
grandi occasioni e con la partecipazione
di più di 50 chierichetti.
Ora sr. Pierina riposa nella tomba di
famiglia a Villa Ganzerla, vicino a Ponte
di Barbarano. Di lei seguirà un ampio
profilo nel prossimo numero del giornale.
GIANNI SARTORI
INAUGURATO IL “SAN CAMILLO” DI BOLCA,
una struttura preziosa per tutta la vallata
C’era la folla delle grandi occasioni,
lo scorso 16 luglio a Bolca, all’inaugurazione ufficiale del complesso polifunzionale “San Camillo”, un’opera fortemente voluta da alcuni amministratori, a
servizio della popolazione più anziana,
ma aperto per altri servizi sanitari anche
ai comuni cittadini di ogni età.
I numeri parlano chiaro: 32 posti
letto nelle 16 camere dislocate lungo
due ali dell’edificio, ed un corpo centrale che ospita sale più ampie e i servizi,
per un totale di 4 mila metri quadrati di
superficie all’interno di una zona verde
e boschiva di 16 mila
metri quadrati.
Modernissimi gli
impianti, con attrezzature tecnologiche
all’avanguardia,
soprattutto nel campo
della cura e dell’igiene degli anziani.
La struttura si propone come un complesso assistenziale
che risponderà alle
attese non solo degli
Segue da pag. 1
SCIPIONYX SAMNITICUS: chi è costui?
Da sinistra: suor Lauretta Damini, suor Ottorina Gennaro, suor
Pierina Zorzetto, suor Edvige Sordato.
Dedicato a suor Pierina,
suor Maria Rita, suor Domizia
Sguardi fiduciosi,
sorrisi incoraggianti,
gesti amorevoli, ovunque
sparsi
lungo il sentiero della Vita.
Parole di speranza,
gesti di conforto,
esempi di Luce,
donati con umiltà
a tutta l’Umanità.
Preghiere di Pace,
canti di Lode,
silenzi di Fede,
offerti con gioia
al Signore, nostro Pastore.
Ricordi struggenti,
progetti da realizzare,
speranze da seguire,
tutti questi tesori
custodiremo di Voi
nel profondo dei nostri
cuori.
Con immensa gratitudine.
DOCENTI ED ALUNNI
DELLA SCUOLA PRIMARIA
DI
“S. STEFANI”
S. GIOVANNI IL. - VR
La Redazione de “L’Alpone” porge sincere congratulazioni al nostro attento collaboratore
Angelo Pandolfo per la sua recente nomina a
segretario del Consiglio Nazionale e del Consiglio di Presidenza dell’A.N.A. (Associazione
nazionale Alpini) con sede a Milano
re emerse, in cui a causa delle particolari condizioni di fossilizzazione vengono
conservate perfettamente anche le parti
molli dell’animale”.
È stato recentemente pubblicato a cura di Cristiano Dal Sasso e Simone Maganuco un libro, “Memorie”, una pietra
miliare sulle ricerche e gli studi dei dinosauri, che ha svelato dove e come vivevano questi animali e come si nutrivano.
In questo libro di 282 pagine sono
riportati integralmente i risultati dell’“autopsia” su Ciro, che è stata resa pubblica in una conferenza stampa tenutasi a
Milano lo scorso 21 giugno presso l’Aula Magna del Museo di Storia Naturale.
Anche noi vogliamo rendere partecipi
i nostri lettori dei risultati scientifici di
questa paleo-autopsia, riportando le notizie più importanti.
Diciamo prima di tutto che nell’analisi del prezioso reperto sono stati usati
strumenti molto sofisticati, quali la TAC,
la fotografia in luce UV e la microscopia
elettronica a scansione. Queste tecniche,
applicate su un reperto molto bene conservato come Ciro e fossilizzato in modo
eccezionale, hanno consentito di mettere
in evidenza dei dettagli anatomici di tessuti molli quali il fegato e l’intestino mai
visti prima d’ora in un dinosauro.
Con una certa emozione Giovanni ci
racconta: “È stato possibile vedere le cellule muscolari, ed all'interno dell’intestino sono state individuate perfino le
prede, tutte di origine animale, di cui Ciro si era nutrito poco prima della sua
morte. Ingrandendo al microscopico il
contenuto intestinale, si è riusciti perfino
a fotografare la flora batterica che colonizzava l’intestino; ovviamente per non
rovinare il prezioso reperto è stata analizzata solo la parte terminale dell’intestino, e si spera in futuro di potere effettuare altre ricerche con nuove metodiche poco invasive”.
Agenzia Immobiliare
abitanti di Vestenanova, ma anche di
tutti i paesi limitrofi. Soddisfazione e
giustificato orgoglio nelle parole di chi
ha creduto e portato avanti l’impresa, in
primis l’ex sindaco di Vestena, oggi
vicesindaco, Edo Dalla Verde, affiancato dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi e dal presidente della “Don
Mozzatti” di Monteforte, Carlo Bogoni,
il quale ha assicurato che nella nuova
struttura si potrà usufruire di servizi
importantissimi, soprattutto per chi vive
in territori lontani dai grandi nosocomi:
prelievi e somministrazione di farmaci,
flebo, sedute di fisioterapia, etc.
Un’opera preziosa quindi per l’intera
vallata e, a ben guardare, frutto di una
scelta controcorrente e coraggiosa:
mentre dappertutto si cerca di concentrare nei grandi centri le strutture sanitarie, il “San Camillo” va incontro alla
gente e si propone sul territorio, facilitando l’accesso alle strutture sanitarie e
assistenziali proprio a chi solitamente ne
soffre la lontananza e quindi la difficoltà
nel poterne disporre quando c’è bisogno.
MARIELLA GUGOLE
Tornando alla presentazione del libro
a Milano, diciamo prima di tutto che l’evento è stato seguito con grande interesse: era presente ovviamente Giovanni
Todesco con la moglie Giovanna Vanzo,
anche lei appassionata ricercatrice che
ha contribuito a questo rinvenimento,
assieme ad alcuni rappresentanti della
Associazione Paleontologica Val Nera di
Roncà, che hanno voluto essere presenti
a questa riunione. L’aula era gremita di
gente con moltissimi giornalisti, soprattutto stranieri, che prima dell'inizio della
conferenza si sono accalcati a fotografare la piccola pietra calcarea con Ciro,
esposta per l’occasione accanto ad un
bozzetto che raffigurava il suo presumibile aspetto di quando era in vita. Prima
dei lavori veri e propri la sala ha doverosamente tributato uno scrosciante e caloroso applauso allo scopritore di Ciro.
Gli studi eseguiti da Cristiano Dal
Sasso e Simone Maganuco assieme a
molti collaboratori, confermano che Ciro
si è rivelato essere un fossile straordinario, addirittura unico al mondo per le
tante notizie che il suo ottimo stato di
conservazione ha saputo fornirci; la
peculiarità di questo fossile è che conserva non solo le ossa, di per sé molto facili alla fossilizzazione, ma anche resti di
tessuti che normalmente vengono rapidamente distrutti, cosa questa che suggerisce l’ipotesi che sia morto affogato in
una piccola e bassa laguna con scarsità di
ossigeno, e quindi priva di batteri, fatto
questo che ha impedito l’instaurarsi dei
processi di decomposizione.
Già ad occhio nudo si possono intravedere questi tessuti, caratterizzati da un
colore ocra che li differenzia dal colore
scuro delle ossa; ma è con tecniche particolari, quelle usate appunto dagli studiosi di Milano, che si possono evidenziare molti particolari. In fluorescenza
indotta da luce ultravioletta si osservano
residui di fegato milza e cuore; l’impiego del microscopio elettronico a scansione, associato ad altre metodiche di studio, ha permesso la ricostruzione dei vari
tessuti quali trachea, esofago, cartilagini,
fasci muscolari ed altro. Si sono potuti
osservare anche alcuni vasi sanguigni e
capillari, ed in prossimità dell'intestino,
persino alcuni batteri. Anche l'apparato
digerente si è conservato in maniera straordinaria, permettendo perfino di individuare i residui del cibo ingerito da questo piccolo dinosauro prima della sua
morte: si ritrovano scaglie di una sardina,
un piccolo rettile e la zampa di una grande lucertola. La zampa della lucertola,
essendo troppo grande per Ciro, fa supporre che non sia stato lui a cacciarla ma
che piuttosto sia stata procurata per l’intervento dei genitori (anche a quei tempi
remoti esistevano già quelle che con vocabolo moderno si definirebbero come
cure parentali).
Le grandi orbite circolari, lo spazio
aperto tra le ossa della volta cranica, che
indica la presenza della fontanella fronto-parietale del tutto simile a quella dei
neonati umani ed anche il muso corto e
l’assenza di usura nei denti, sono tutte
caratteristiche infantili che indirettamente dimostrano come l'animale sia sicuramente morto in tenera età a non più di 45 settimane di vita.
Come afferma Cristiano Dal Sasso:
“Non sono le solite nude ossa, ma una
vita intera intrappolata nella roccia.
Straordinario quindi questo reperto, e se
il merito degli studi va ovviamente agli
studiosi non bisognerà mai dimenticare il
grande merito che va reso al ricercatore
paleontologo per passione che lo ha rinvenuto e a cui spetterebbe, per usanza
ormai consolidata, di dare a questo suo
reperto il proprio nome”.
Venerdì 14 ottobre a San Giovanni
Ilarione il paleontologo Cristiano Dal
Sasso, di origini asiaghesi, che è uno
degli studiosi autori del libro “Memorie”
che si sono presi cura dello studio del
piccolo dinosauro, terrà una conferenza
ed illustrerà personalmente le ultime scoperte su Ciro riportate sul suo libro che è
la pietra miliare della paleontologia.
ANGELO PANDOLFO
Studio di Consulenza
AGENZIA GENERALE
“SAN BONIFACIO”
dal 1973 al servizio del Cliente
Tenero Guglielmo & Tenero Andrea
Via Moscardo 2/A - 37047 San Bonifacio
Tel. 045 6102429 - Fax 045 6103451
E-mail: [email protected]
Filiale di San Giovanni Ilarione
Via Roma 32/34 - 37035 S. G. Ilarione (VR)
Tel. e Fax 045 7465278 - E-mail: [email protected]
Orario ufficio:
martedì, mercoledì e venerdì 15.00/19.00 • lunedì e giovedì 10.00/12.30
Marcazzan geom. Luciano
mediatore professionista ruolo 2155, perito ed esperto ruolo 423
COMPRAVENDITE, STIME E VALUTAZIONI IMMOBILIARI, DIVISIONI.
Via Alpone 13/1 (sopra Soft Discount), San Giovanni Ilarione Vr
Tel. 045 6550618
Via Alpone, 13 - 37030 MONTECCHIA DI CROSARA (VR)
Tel. 045 674 500 10 - Fax 045 65 44 140
e-mail: [email protected] - www.pasiarredamenti.com
L’ALPONE 4
La nuova Pro Loco
UN CONSIGLIO DIRETTIVO
forte e giovane
a cura di Lorenzo Gecchele
Giovedì 14 Luglio 2011 si
sono svolte le elezioni del consiglio della Pro Loco con il mandato 2011-2015. Un’assemblea
dei soci (l’organo sovrano, come
da statuto) numerosa che con
attenzione ha dato la propria fiducia ai 12 membri del nuovo
consiglio. La Pro Loco di San
Giovanni Ilarione è stata fondata
il 21 marzo 1981 con la stesura
del proprio Statuto, vigilato dal
Collegio dei Probiviri, nel quale
sono racchiuse le regole della
gestione dell’associazione. In
esso ritroviamo lo scopo associativo che, in sintesi, è quello di
valorizzare il paese in tutti i suoi
aspetti e di coordinare le attività
che in tal senso vengono svolte
sul territorio.
Un altro organo fondamentale In 1ª fila da sinistra: Dario Marchi, Luca Nardi, Lorenzo Gecchele, Alessia
è il Collegio dei Revisori dei Aldegheri, Silvano Beschin.
Conti, con l’incarico di control- In 2ª fila da sinistra: Franco Cavazzola, Viviano Gazzo, Pio Nardi, Claudio
lare le attività economiche e di Lovato, Alice Zambon, Guido Lovatin, Angelina Beschin.
firmare i bilanci presentati dal
Consiglio Direttivo all’Assemblea dei
sono messi subito all’opera, visto che la
Beschin e Angelina Beschin. Il gruppo
Soci. L’assemblea in questa occasione
più importante manifestazione promossi è visibilmente ringiovanito e questo è
ha ridato fiducia ai consiglieri uscenti,
sa dalla Pro Loco, la Sagra delle Castaun dato interessante, che sta a dimostraintegrandoli con cinque nuovi membri.
gne, è ormai alle porte essendo prevista,
re che la voglia di agire per il proprio
L’elezione è avvenuta alla presenza del
come tradizione comanda, per la seconpaese è ancora presente e sentita fra i
Presidente del Consorzio Pro Loco Veda domenica di Ottobre: infatti i consinostri cittadini. Pochi giorni dopo, il 19
rona Est, che ha coordinato lo svolgiglieri sono già impegnati nella realizzaluglio, il consiglio si è riunito per la
mento delle votazioni. I consiglieri eletzione del libretto e del programma della
prima volta per l’elezione dei vertici.
ti sono stati i seguenti: Dario Marchi,
manifestazione.
Con voto unanime alla presidenza è
Franco Cavazzola, Luca Nardi, Viviano
Non resta che augurare a tutto il
stato riconfermato il presidente uscente,
Gazzo, Pio Nardi, Lorenzo Gecchele,
nuovo consiglio un caloroso “in bocca al
Franco Cavazzola, mentre Pio Nardi è
Claudio Lovato, Alice Zamboni, Alessia
lupo!” e un grazie riconoscente a tutti
stato confermato alla vicepresidenza.
Aldegheri, Guido Lovatin, Silvano
coloro che mantengono “viva” l’assoL’organigramma della Pro Loco è così
ciazione più importante del paese.
di nuovo ricomposto e i consiglieri si
INA
C
I
D
ME
l’alluce valgo
L’“Alluce valgo”, tra i quaranta ed i
sessanta anni è forse la malattia più frequente del piede. Si osservano tuttavia
casi anche intorno ai trenta anni e persino a diciotto anni. Nelle donne è circa
dieci volte più frequente che negli uomi-
ni. L’alluce valgo consiste in una lenta e
progressiva deviazione delle ultime falangi del dito alluce verso l’esterno, a livello della articolazione metatarso falangea, la quale, in conseguenza della deviazione delle ossa presenta una tumefa-
Foto di gruppo del camposcuola 2011 - seconda classe.
zione arrossata (detta “cipolla”). La tumefazione è dovuta ad una borsite provocata dallo sfregamento della sporgenza
con la calzatura.
La malattia presenta una certa familiarità, tuttavia una grande importanza
nella comparsa e nella progressione della
malattia è dovuta all’uso di scarpe non
adatte con tacchi molto alti che provocano durante il cammino un eccessivo carico nella parte anteriore del piede. La
deformazione è spesso indolore. Può
anche accompagnarsi ad altre anomalie.
Piede piatto, dito a martello, o neuroma
di Norton.
In alcuni casi tuttavia comporta infiammazione e dolore alla articolazione
metatarso-falangea che può estendersi
alla pianta del piede. Il dolore progressivo può rendere difficoltosa la deambulazione e provocare infiammazione di altre
articolazioni quali caviglia e ginocchio.
In questi casi è necessario ricorrere alle
cure degli ortopedici.
L’uso di distanziatori e di calzature
adeguate è utile ma la soluzione del problema è chirurgica.
Ci sono diversi tipi di intervento. Lo
specialista deciderà, caso per caso, in
VAL D’ALPONE UNA
TERRA DA SCOPRIRE
È stato presentato durante la recente Festa del
Turista a Vestenanova l’elegante libretto-guida “Val
d’Alpone una terra
da scoprire”, frutto
della collaborazione dei cinque assessori al Turismo dei
comuni della Val
d’Alpone, coordinati dalla dott.ssa
Giancarla Gugole.
Accattivante nel
formato, ma soprattutto aggiornatissima sia nelle notizie di carattere storico che nelle informazioni turistiche,
la pubblicazione si
propone come un
utilissimo veicolo
informativo rivolto ai visitatori di passaggio e ai turisti abituali, proponendo
Domenica 24 luglio 2011 si è svolta la seconda Festa d’Estate dei
pensionati e simpatizzanti alla baita alpina.
Pro Loco di San Giovanni Ilarione
CORSO DI BALLO:
danze latino americane
Lezioni di base e avanzate (salsa - bachata) a coppie e di gruppo
dal 21 settembre 2011 ore 20,30
presso la Palestra in via dell’Industria (sotto Renny’s Pub)
Le lezioni saranno tenute dalla maestra Michela
diplomata M.I.D.A.S, I.S.D.A.S., F.I.D.S., F.I.P.D., Tecnico Federale
Per adesioni e informazioni:
Angelina cell. 347 0607273 • Michela cell. 349 6424543
Alessia cell. 349 3746126 • Alice cell. 347 8366998
base alla situazione anatomica. Generalmente l’intervento è risolutivo, viene
eseguito in regime di “day hospital” ed in
anestesia locale. Con l’ausilio di una adeguata scarpetta e poggiando solo il tallo-
COSTRUZIONE E
COMPRAVENDITA
Dal 1986
I M M O B I L I
Un tecnico che vi sa consigliare
VENDITA ED ASSISTENZA PENUMATICI
VIENO CASA SRL
Via Vieno, 1
BELTRAME COSTRUZIONI S.N.C.
SEDE LEGALE:
San Giovanni Ilarione (VR) - Viale del Lavoro, 104
Tel. 045 6550390 - 045 7465423 - Cell. 348 7641218
itinerari aperti agli
amanti dell’arte o
delle ville, della
paleontologia o
dei luoghi religiosi, per tentare
anche i palati più
fini con le prelibatezze dei tanti agriturismi, ristoranti,
trattorie,
cantine sparsi in
Val d’Alpone.
Insomma, un
vero e proprio vademecum per il
visitatore della
nostra vallata, utile anche a chi vi
abita da sempre
senza magari sapere cosa offre,
come qualità di
servizi o panorami
fa gustare, il paese
vicino o una contrada dispersa fra le colline.
EQUILIBRATURA E CONVERGENZA
COMPUTEREIZZATE
REVISIONI AUTO, TAGLIANDI E
BOLLINO BLU
San Giovanni Ilarione (VR) - Via P. Niselli, 56
Tel. 045 6550108 - 348 9048657
ne si può camminare da subito, e, dopo
circa quattro settimane si può tornare alle
abituali attività.
VINCENZO MAGNABOSCO
L’ALPONE 5
I fratelli Ceron tornano in paese
per ricordare un fatto importante
per la loro famiglia
Sono i figli del capotreno da tutti conosciuto lungo la via ferroviaria che collegava
San Giovanni Ilarione con San Bonifacio e Verona
Le insegnanti della scuola “Cirillo Tonin” di Castello in gita sul lago
di Garda a Salò, sempre controllate dal “Bidello” Giuliano.
Il mitico gruppo attorno a Babbo Natale durante il Tour “Nord Capo”
a Rovaniemi. L’unica vera
casa di Babbo Natale in Finlandia.
RI
GLI ALLO
Complimenti vivissimi da parte della redazione a:
Massimo Panarotto, laureato in Ingegneria Meccanica presso l’Università degli
studi di Padova il 14.04.2011.
DAL CENTRO AIUTO VITA:
segnali di vita
Sono giovani, belli e tanto impegnati. Eppure sono venuti lo stesso. Si sono
resi disponibili per i loro “compagni”
più piccoli che sono sempre molto felici
quando trovano qualcuno che alleggerisca loro il peso dei compiti per le vacanze. Si sono messi a disposizione nonostante gli impegni e, siccome sono stati
davvero tanti, abbiamo potuto organizzare bene anche le sostituzioni: quando
si sono presentate settimane di vacanze
o il campo scuola, si sono trovati tutti i
“supplenti”. E il lavoro è continuato serenamente per tutto il mese.
Di questa generosa disponibilità
vogliamo rendere conto per ringraziare.
Dicono che il volontariato è morto e
che i ragazzi, al giorno d’oggi, non sono
più disponibili a fare nulla per gli altri e
tanto meno gratuitamente. Falso. Abbiamo chiesto aiuto e abbiamo trovato risposte generose. Ciascuno a modo suo e
nei limiti del proprio tempo. Giovani e
meno giovani, perché abbiamo avuto
anche l’aiuto di due mamme. Femmine
e maschi, anche se si dice che i maschi
non si muovono per assistere i più pic-
coli.
Quest’anno sono stati 45 i bambini
che sono venuti per farsi aiutare ma per
fortuna abbiamo avuto una trentina di
giovani studenti che si sono alternati e
hanno seguito uno o due ragazzi. Hanno
lavorato tutti con serietà e impegno.
L’ingresso “ronzava” come un alveare,
segnale chiaro di un’attività vivace in
corso. Nelle aule messe a disposizione
dalla Parrocchia, divisi in piccoli gruppi
di due o tre, attorno allo stesso grande
tavolo, parlando a voce controllata.
Davvero un bel segnale.
Forse non è un impegno grandioso,
forse è un lavoro limitato, sia per il
tempo che richiede come per le difficoltà che si incontrano. Ma non sottovalutatelo, si incontrano sempre dei momenti più difficili: richieste poco chiare,
bambini irrequieti, limiti d’apprendimento. Come nella vita. Per fortuna,
come nella vita, non siamo soli. Si può
chiedere aiuto. Basta avere il coraggio
di ammettere la difficoltà, guardarsi attorno e chiedere con fiducia. E qualcuno che risponde si trova.
I fratelli Giordano, Fernando e
Giglio, figli del capotreno Ceron e della
Sig.ra Maria conosciuta come capostazione della locale linea ferrotranviaria
che dal 1932 al 1956 ha collegato il nostro paese con San Bonifacio e Verona,
sono tornati domenica 4 settembre presso la chiesa di “Boarie” per ringraziare
la Madonna di aver salvato, nel lontano
26 febbraio 1944, il fratello Giordano.
In quel tempo infuriava la guerra e
incombeva il pericolo della deportazione per chi non rispondeva alla chiamata
della repubblica di Salò.
Fu così che, per evitare a Giordano di
finire in un campo di concentramento in
Germania, il direttore della S.A.E.R. lo
assunse come bigliettaio nella tranvia.
Senonché una mattina il “treno speciale
del direttore” – così era chiamato – e sul
quale viaggiava anche Giordano non offriva garanzie perché la corrente già in
partenza era discontinua. Ma si partì
ugualmente.
A corsa avviata la corrente improvvisamente mancò e il trenino, senza poter
contare sul funzionamento dei freni, giù
per la discesa che porta a Montecchia,
sviluppò una velocità preoccupante.
A quel punto un anziano impiegato
incita Giordano a gettarsi dal treno per
evitare peggiori conseguenze, prima di
un probabile deragliamento, all’imbocco della curva di “Cave Lauri”. Il giovane, ancora inesperto, si fida del consiglio, si porta le braccia alla fronte e si
lancia con un pensiero fisso nella
mente: che la Madonna stenda il suo
soffice manto su quella ghiaiosa terra.
L’impatto fu devastante, ma per grazia divina i soccorsi da parte degli abitanti della zona furono solleciti. Non
saranno mai dimenticati, in particolare,
quelli della Sig.ra Matilde Marcazzan,
un angelo per bontà e generosità, riconosciuta come tale da tutto il paese, e il
pronto aiuto di suo marito che preparò
subito il cavallo e il carretto sul quale
Tilde fece collocare un materasso su cui
porre Giordano, sistemandosi poi al suo
fianco, pregando con il rosario in mano
e accarezzandogli il viso e le ferite con
un fazzoletto per fargli avvertire che
non era solo.
In tutto questo Fernando, che fu il
primo familiare a vederlo mentre veniva trasportato a casa, sostiene ancor oggi che, correlando la gravità delle ferite
che se, dopo parecchi giorni, Giordano
si risvegliò e l’incubo finì, le preghiere
continuarono e continuano ancor oggi
per ringraziare la Madonna e quanti gli
prestarono quel primo soccorso che consentì di salvarlo.
A distanza di tanti anni i tre fratelli
sono ritornati in contrada Boarie e con
un semplice ma coinvolgente incontro
nella chiesa hanno voluto esprimere, attraverso le parole dello stesso Giordano
e dei fratelli Fernando e Giglio, pensieri
toccanti di gratitudine alla gente del
posto ma ancor più alla divina Provvidenza, che ha consentito loro di superare un momento che poteva essere fatale
per la loro famiglia e che, invece, li ha
riuniti ancor più in quel sentimento d’affetto che i loro genitori avevano saputo
I fratelli Ceron attorniati da parenti e amici nella chiesa delle Boarie.
A tutti quelli che hanno partecipato,
un grazie di cuore. Grazie per il lavoro,
per i sorrisi, per l’esempio dato. Grazie
soprattutto per averci dato un segnale: il
volontariato non è morto, c’è ancora
speranza per il mondo.
I fratelli Giglio, Giordano e Fernando Ceron.
Margherita Corradini l’arte di
intrecciare i cestini.
con la prontezza degli aiuti, era chiara la
presenza divina. All’arrivo del carro alla
stazione alcuni prigionieri georgiani con
amorevole cura lo deposero sul letto.
Nel frattempo si chiamò il medico che
diagnosticò il coma profondo.
Tutta la famiglia circondò il paziente
di premuroso affetto, cercando di fare
qualche cosa di utile per strapparlo alla
morte. Spontaneamente ognuno capì
subito che la via da seguire era la preghiera, quella tenace fondata sulla fede,
che paga sempre e non si fu delusi. An-
infondere fin dai primi momenti della
loro vita.
La presenza del parroco Don Elio e
di un gruppo partecipe e attento di
amici, parenti e abitanti del luogo ha
reso l’occasione ancor più significativa,
a testimonianza che il legame che unisce
la famiglia Ceron e il paese di San Giovanni Ilarione, pur a distanza di tanto
tempo, è ancora saldo e fondato su un
rapporto reciproco di stima e di affetto.
Pakelo Lubricants
Viale Fontanelle, 52/51 - 37047 S. Bonifacio (VR) ITALY
Tel. +39 045 6101643 - Fax +39 045 610 1642
www.pakelo.it
CERIALE 2011. Il gruppo pimpante di giovani nello spirito, al mare nella casa di Ceriale, contenti e spensierati!
F. C.
L’ALPONE 6
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA
dal Consiglio comunale
Modifiche alla
legge sul “piano
casa”
Il Consiglio comunale ha integralmente recepito, con la Legge Regionale
n. 13 dell’otto luglio 2011, alcune importanti modifiche alla precedente normativa sul Piano casa (Legge regionale
14/2009).
Le principali novità introdotte dalla
recente normativa regionale possono
essere così sintetizzate:
- possibilità di modificare la destinazione d’uso degli edifici se la nuova
destinazione è consentita dalla disciplina edilizia di zona;
- totale esenzione dal contributo di
costruzione per interventi prima casa
nel caso in cui si utilizzino fonti di
energia rinnovabili con potenza non
inferiore a 3 kwh;
- possibilità di ampliamento (art. 2) di
ulteriore 15% nel caso di intervento
di riqualificazione dell’intero edificio che ne porti la prestazione energetica in classe B;
- possibilità di autorizzare la costruzione di un corpo edilizio separato
(art. 2), anche di natura non accessoria e pertinenziale:
- possibilità che demolizione e ricostruzione dell’edificio ante 1989
(art. 3) siano parziali;
- per il requisito della prima casa, è
stabilito l’obbligo di stabilire e mantenere la residenza nell’edificio per
almeno 24 mesi dal rilascio del certificato di agibilità.
- per gli edifici ricadenti all’interno
dei centri storici che risultino privi di
grado di protezione, ovvero con
grado di protezione di demolizione e
ricostruzione, di ristrutturazione o
sostituzione edilizia, di ricomposizione volumetrica o urbanistica, anche se soggetti a piano urbanistico attuativo, possono trovare applicazione
gli interventi previsti dagli articoli 2,
3 e 4. I comuni possono deliberare,
entro il 30 novembre 2011, se e con
quali modalità consentire detti interventi; decorso inutilmente tale termine gli interventi sono realizzabili in
tutto il centro storico limitatamente
alla prima casa di abitazione, così
come definita dall’articolo 8 della
legge regionale 9 ottobre 2009, n. 26
“Modifica di leggi regionali in materia urbanistica ed edilizia”, come
modificato dalla presente legge.
Restano fermi i limiti massimi previsti dall’articolo 8, primo comma, n.
1), del decreto ministeriale n. 1444
del 1968 e successive modificazioni.
- per gli interventi di cui agli articoli 2
e 3 che utilizzano fonti di energia rinnovabile con una potenza non inferiore a 3 kwh, il contributo di costruzione:
- non è dovuto per gli edifici destinati
a prima abitazione del proprietario o
avente titolo;
- può essere ridotto dal comune nella
misura del 50 per cento per gli edifici adibiti ad uso diverso da quello di
cui alla lettera a).
Per ulteriori chiarimenti gli interessati possono rivolgersi all’Ufficio tecnico
comunale.
(Delibera n. 29 del 21 luglio 2011)
dalla Giunta comunale
Centro diurno
“Le querce”
Il Centro diurno “Le Querce” di Roncà, gestito dalla Cooperativa “Monscleda”
di Montecchia di Crosara, è una struttura operativa finalizzata all’integrazione e
all’assistenza di soggetti anziani disabili e con problemi di autonomia personale. Si
tratta di un Centro Diurno destinato ad accogliere, in regime di semi residenzialità,
dieci soggetti non autosufficienti provenienti dai comuni della vallata dell’Alpone
Allo scopo di migliorare il servizio loro destinato tra l’Azienda socio sanitaria n. 20
di Verona, i comuni di Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione, Vestenanova e la Cooperativa “Monscleda” è stata stipulata un’apposita convenzione
della quale vengono riportati i punti salienti:
ART. 2
DEFINIZIONE
Il Centro Diurno per persone anziane non autosufficienti è un servizio
complesso a ciclo diurno che fornisce
interventi a carattere socio-sanitario
alle persone anziane non autosufficienti.
ART. 3
TIPOLOGIA DEL CENTRO
DIURNO
Il Centro Diurno Socio Sanitario di
Base per anziani che necessitano di
tutela assistenziale si connota come un
servizio di supporto all’anziano non
autosufficiente, di aiuto alla famiglia e
di integrazione al servizio di assistenza
domiciliare finalizzato al mantenimento dello stesso presso il proprio domicilio ed è destinato a non autosufficienti
che necessitano di interventi di sostegno diurno che la rete parentale, o altri
servizi socio assistenziali, non sono in
grado di garantire.
La struttura offre attività tali da
mantenere e potenziare, se ancora possibile, abilità e autonomie personali e
sociali.
Si definisce pertanto la seguente
tipologia di utenza:
Anziani non autosufficienti o parzialmente autosufficienti che necessitano di tutela assistenziale e di mantenimento sul piano funzionale e motorio;
in particolare, analizzando le componenti che incidono sull’autonomia, così
come individuate dalla scheda
S.VA.M.A.:
• asse sanitario: sono inclusi i soggetti anziani che necessitano di prestazioni infermieristiche e di riabilitazione non intensive.
• asse cognitivo: sono inclusi gli anziani con problemi cognitivi di grado medio-lieve, (e con demenze, incluso il morbo di Alzheimer) nei
primi stadi; sono invece esclusi coloro che presentano intolleranza alla
vita di comunità, problemi comportamentali e/o pericolo di fuga;
• asse funzionale: sono inclusi anziani con problemi di disfunzionalità di
grado medio-lieve;
• asse della mobilità: sono inclusi gli
anziani con problemi di mobilità,
anche se in carrozzina, purché siano
trasportabili.
ART. 4
FUNZIONI E PRESTAZIONI
Il Centro Diurno Socio Sanitario di
Base di Roncà rimarrà aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 16.30, il sabato dalle 8.00 alle 12.00 escluso il pasto, salvo diversi accordi tra le parti per
particolari motivi ed esigenze contingenti.
Presso il Centro Diurno, l’Ente
Gestore garantisce lo svolgimento delle
sotto indicate funzioni e prestazioni:
• Mantenimento e/o potenziamento
delle autonomie funzionali, relazionali e sociali;
• Attività infermieristiche e riabilitative;
• Attività di segretariato sociale, in
collaborazione con il Servizio Sociale dei Comuni interessati;
• Cura dell’igiene personale;
• Somministrazione pasti e break;
• Lavanderia, limitatamente alla dotazione di servizio del Centro;
• Attività ricreative e di animazione;
• Assicurazione degli ospiti;
• Pulizie dei locali e mantenimento
degli standard igienici previsti dalla
vigente normativa.
• Altre attività, comprese le attività
amministrative, necessarie per il
corretto funzionamento del Centro;
Servizio a carico dell’utente:
• Servizio di trasporto con custodia
degli utenti trasportati, laddove
necessario e altri trasporti o servizi
richiesti dall’utente.
ART. 5
PROCEDURE Dl AMMISSIONE
Il Centro Diurno è organizzato per
accogliere n. 10 ospiti non autosufficienti. [...] Si formerà una graduatoria
d’accesso al Centro Diurna sulla scorta
del profilo e del punteggio attribuito.
[...]
Per quanto riguarda i criteri di
accesso, la formazione della graduatoria, e la gestione delle impegnative di
semiresidenzialità, si opererà in analogia a quanto previsto dalla DGR n. 456
del 27.02.2007.
L’Ente gestore prima dell’accoglimento, pena la non ammissione, raccoglie l’impegno di spesa dell’ospite o
dei familiari o di quanti tenuti legalmente al pagamento della quota alberghiera, stabilita annualmente.
Sono strumenti di valutazione:
• La scheda regionale per la valutazione multidimensionale (S.VA.M.A.) che deve contenere il progetto complessivo sulla persona da
attuarsi presso il Centro;
• I criteri per la formulazione della
graduatoria d’accesso al Centro
Diurno Socio Sanitario di Base
devono essere soggetti ad applicazione secondo i principi di trasparenza ed obiettiva imparzialità; [...]
ART. 6
ATTIVITÀ Dl MEDICINA
GENERALE
L’attività di medicina generale agli
ospiti del Centro viene garantita dall’Azienda ULSS attraverso l’assistenza
programmata dei Medici di medicina
generale, che potrà essere effettuata
dagli stessi anche presso i locali del
Centro.
ART. 7
PERSONALE SANITARIO
L’Azienda U.L.S.S., nel riconoscere
l’importanza dell’iniziativa, sostiene
l’Ente gestore nelle attività del Centro
Diurno, operando anche per una concreta integrazione con le strutture sanitarie del territorio In tal senso garantisce le prestazioni elencate all’art. 8,
avvalendosi del Coordinatore sanitario.
L’ULSS si riserva di poter integrare
anche con ulteriori figure professionali
l’attività, secondo le necessità che do-
vessero emergere nell’ambito di specifici progetti ad alta integrazione sociosanitaria da concordare preventivamente, tenendo presente la tipologia dell’art. 3.
ART. 8
COORDINATORE SANITARIO
L’Azienda ULSS, nell’ambito della
proprià dirigenza medica, dichiara di
incaricare il Dott. Castelli Raffaello
quale Medico Coordinatore di tutte le
attività sanitarie di cui alla presente
convenzione. [...]
Al Coordinatore sanitario è fatto
obbligo di:
• collaborare, nell’ambito della U.O.I.
ed in sinergia con le altre figure professionali, per l’attivazione di specifici piani di intervento di assistenza
per gli utenti accolti nella struttura
come previsto dall’art. 12;
• tenere i rapporti di collaborazione
con i Medici di medicina generale,
concertando in particolare con loro
una modalità uniforme di gestione
delle informazioni sanitarie degli
ospiti;
• controfirmare gli elenchi degli utenti ammessi a vario titolo al rimborso
spese di rilievo sanitario che l’Ente
Gestore è tenuto a trasmettere agli
Enti deputati al pagamento;
• verificare l’efficienza degli interventi programmati in ordine al budget assegnato sulla base della programmazione dell’ULSS;
• riferire con periodicità sul rispetto
degli standard organizzativi dichiarati dall’Ente Gestore in fase di idoneità professionale/autorizzazione
al funzionamento;
• promuovere la collaborazione fra
l’Azienda ULSS e l’Ente Gestore al
fine di agevolare l’erogazione di
prestazioni sanitarie, preventive e
diagnostiche;
• predisporre, in collaborazione con
la Direzione dell’Ente e dei Responsabili dei servizi sociali individuato
dai Comuni, metodi di valutazione
della qualità assistenziale;
• vigilare sulla regolare gestione dello
smaltimento dei rifiuti speciali;
• collaborare con la Direzione dell’Ente Gestore nella programmazione dell’attività di formazione permanente degli operatori;
ART. 9
ATTIVITÀ
MEDICO-SPECIALISTICA
L’Azienda ULSS garantisce le prestazioni specialistiche e di diagnostica
strumentale, oltre che presso le proprie
strutture, possibilmente per mezzo di
percorsi preferenziali, anche direttamente presso il Centro Diurno, secondo quanto definito dalle convenzioni in
essere.
L’individuazione in dettaglio sia delle modalità di erogazione che dei percorsi preferenziali possibili è rinviata
ad ulteriori accordi tra le parti contraenti.
ART. 10
PERSONALE
L’Ente gestore assicura la presenza
di personale secondo standard regionali vigenti.
L’Ente gestore garantisce inoltre la
funzione di coordinamento gestionale e
di adeguamento del personale ausiliario per le esigenze del Centro.
La presenza di altro personale sanitario conseguente al piano individuale
assistenziale è garantita con riferimento e in rapporto allo standard previsto
dalla vigente normativa regionale.
ART. 11
EROGAZIONE PROTESI
ED AUSILI
L’ULSS 20 garantirà l’erogazione di
protesi ed ausili con le modalità di cui
al D.M. 28.12.1992, n. 104.
L’erogazione è sottoposta alle se-
testi a cura di DELIO VICENTINI
guenti condizioni:
• riconoscimento dei richiedenti quali
invalidi civili;
• concedibilità del presidio come
parte integrante di un programma di
prevenzione, cura e riabilitazione
delle lesioni o loro esiti che ne determinano l’invalidità; il programma, attuato d’intesa con il Medico
Curante, deve prevedere:
• una diagnosi circostanziata che scaturisca da una completa valutazione
multidimensionale;
• l’indicazione del presidio con il codice di riferimento del nomenclatore tariffario;
• un dettagliato programma terapeutico comprendente tempi d’impiego
del presidio, modalità di controllo,
significato terapeutico riabilitativo.
Nel caso di decesso dell’ospite le
protesi e gli ausili dovranno essere
messi a disposizione dell’ULSS 20
presso il Centro Diurno, entro 10 giorni, per il riutilizzo dei medesimi a favore di altri utenti.
È di competenza dell’ULSS la
manutenzione straordinaria delle protesi degli ausili che l’Ente Gestore si impegna ad utilizzare in modo corretto.
ART. 12
FORNITURA Dl FARMACI
E PRESIDI MEDICO SANITARI
L’Azienda ULSS è tenuta a fornire
direttamente attraverso il proprio Servizio di farmacia o, in casi particolari
previa autorizzazione tramite le farmacie esterne, i farmaci ed i presidi medico sanitari presenti nel Prontuario Terapeutico per le Strutture Sanitarie Protette.
Sono istituiti in proposito appositi
armadi e registri di carico e scarico dei
prodotti forniti.
L’utente, comunque, provvederà
personalmente a fornirsi dei farmaci di
proprio uso quotidiano.
L’elenco dei presidi medico-sanitari
rimane in vigore fino all’emanazione
del nuovo Prontuario Terapeutico Regionale per le Strutture Sanitarie Protette.
ART. 13
L’UNITÀ OPERATIVA INTERNA
Si concorda che la “Equipe del Centro”, prevista dalla D.G.R. n.
3072/2001, si connatura come Unità Operativa Interna (U.O.I.) da un punto di
vista funzionale e progettuale.
La U.O.I. viene periodicamente convocata dal Coordinatore del Centro,
anche in base a specifiche esigenze organizzative legate, in particolare, a
nuovi ingressi o a dimissioni.
Questa di norma è costituita dalle
seguenti figure professionali:
• Coordinatore del Centro,
• Coordinatore sanitario individuato
dall’ULSS 20;
• infermiere professionale,
• medico di medicina generale dell’interessato,
• educatore/animatore,
• eventuale integrazione di altre figure professionali.
Obiettivi della U.O.l. sono:
• dare continuità al progetto assistenziale definito dalla U.V.M.D.
• predisporre i progetti assistenziali
individualizzati per gli utenti accolti;
• restituire, in itinere, alla U.V.M.D.
informazioni relative a mutamenti
critici, utili alla tenuta complessiva
del progetto;
• restituire alla U.V.M.D prima della
dimissione, i risultati della permanenza al Centro e degli obiettivi precedentemente fissati dalla U.O.I.
• mantenere ogni necessario contatto
con i familiari degli ospiti.
L’attività della Unità Operativa Interna deve essere comprovata attraverso
la tenuta di un apposito registro.
(Delibera n. 6 del 19 maggio 2011)
L’ALPONE 7
Centro di
aggregazione
giovanile a
Cattignano
IL SERVIZIO TAGESMUTTER
L’edificio delle ex scuole elementari di Cattignano sarà interamente ristrutturato e
trasformato in un centro di aggregazione giovanile, pur continuando ad ospitare la
sede dei “Gastrofili”, un gruppo di appassionati di astronomia che lo hanno trasformato in un vero e proprio Centro di studio e di osservazione astronomica, meta ormai
di numerose scolaresche.
L’importo progettuale complessivo prevede una spesa globale di 360.000,00 euro
da finanziare per 135.000,00 euro mediante contributo concesso dalla Regione
Veneto (D.G.R. 869/2010), per ulteriori 135.000,00 euro mediante contributo della
Fondazione Cariverona, per 50.000,00 euro mediante contributo del Consorzio Bim
Adige e soltanto per 40.000,00 euro con oneri a carico del bilancio comunale.
Il progetto è stato elaborato a cura dell’Ufficio tecnico comunale.
(Delibera n. 61 del 26 maggio 2011)
Servizio civile
degli anziani
Da molti anni ormai un folto gruppo
di persone anziane assicura la realizzazione di alcuni servizi pubblici a favore
della nostra comunità. Allo scopo di
valorizzare i ruoli di questi cittadini è
stato strutturato un unico progetto di
Servizio civile allo scopo di alleviare la
solitudine di molti anziani che, invece,
si sentiranno utili alla comunità mediante lavori, non pesanti ma indispensabili,
con conseguente riconoscimento del
loro ruolo.
Possono partecipare persone che
abbiano compiuto sessant’anni di età, titolari di pensione, che saranno impegnati nell’espletamento delle seguenti attività:
• Trasporto sociale, un servizio attivato già da alcuni anni per accompagnare, con un pulmino appositamente attrezzato, anziani, disabili e persone incapaci di provvedere personalmente presso luoghi di cura o
strutture assistenziali e mediche;
AREA INTERVENTO
Trasporto sociale
Manutenzione aree verdi e spazi pubblici
Sorveglianza presso gli istituti scolastici
TOTALE PROGETTO
ENTRATE
Contributo regionale
Cofinanziamento comunale
Totale spesa
• Manutenzione di aree verdi e spazi
pubblici mediante interventi di giardinaggio, pulizia e manutenzione;
• Sorveglianza presso istituti scolastici: un servizio attualmente svolto a
cura dell’Associazione Carabinieri in
congedo;
La gestione, l’organizzazione e il
coordinamento del Servizio Civile Anziani vengono affidati ai Servizi sociali
del comune, in collaborazione con la
Giunta alla quale vengono demandate la
definizione dei tempi e delle modalità di
attuazione.
Gli anziani che presteranno la propria opera saranno compensati con il
sistema dei voucher che garantisce la
cumulabilità dei compensi con la rendita pensionistica e assicura la copertura
assistenziale INPS e l’assicurazione
INAIL.
Il preventivo di spesa e la copertura
economica risultano dallo schema sotto
riportato:
DETTAGLIO
€ 20,00 x 112
€ 20,00 x 16
€ 20,00 x 60
TOTALE
2.240,00
320,00
1.200,00
3.760,00
Euro 3.008,00
Euro 752,00
Euro 3.760,00
(Delibera n. 69 del 9 giugno 2011)
Chi desidera usufruire del “Trasporto sociale”
con il pulmino comunale è pregato di telefonare
al n. 348 7490305
Dal Gruppo Alpini
In occasione della gita organizzata dal Gruppo il 17 luglio scorso, un centinaio di
partecipanti tra soci, amici e famigliari ha potuto visitare, vicino a Tarvisio, il
Monte Santo di Lussari conosciuto per il suo Santuario sorto nell’anno 1360. Dalla
cima del Lussari, che si trova a 1789 metri sul livello del mare, si gode di uno fra
i più ampi e grandiosi panorami circolari delle nostre Alpi.
La gita è proseguita nel pomeriggio con la visita ai laghi di Fusine.
GUIDO GECCHELE
Il Comune è lieto di informare le Famiglie che è attivo anche a San Giovanni Ilarione il Servizio
Tagesmutter – Mamme per Mamme, patrocinato dalla Provincia di Verona e dal Comune di San
Giovanni Ilarione, garantito negli standard di qualità, professionalità e sicurezza.
Nell’ottica di implementare i servizi del territorio dedicati all’infanzia, comunico che il servizio è
operativo per i bambini da 0 a 13 anni con orari flessibili per le famiglie che ne avessero necessità.
IL SINDACO - GEOM. DAL CERO DOMENICO
L’ASSESSORE AL SOCIALE - GAMBARETTO AUGUSTO
INFORMAZIONI SUL SERVIZIO:
Chi è la Tagesmutter?
La Tagesmutter è una persona, adeguatamente formata che offre educazione e cura a bambini di altri presso il proprio domicilio, in collegamento stabile con un Ente che la sostiene e la supporta nel lavoro.
Quali sono gli orari del servizio?
Il Servizio non ha orari predeterminati. Essi vengono concordati all’avvio del servizio tenendo conto delle esigenze della famiglia utente e delle disponibilità della tagesmutter. Gli accordi vengono formalizzati in un contratto che garantisce entrambe le parti, definendo impegni e responsabilità reciproche.
Quali garanzie offre?
operatrici professionalmente formate e costantemente aggiornate;
monitoraggio costante del mantenimento degli standard qualitativi previsti riguardanti la casa e il lavoro
delle singole Tagesmutter;
disponibilità di un’équipe di esperti a disposizione delle operatrici e delle famiglie utenti;
costante verifica delle norme igienico-sanitarie ambientali e della sicurezza delle case in cui si svolge il servizio;
trasparenza e condivisione delle regole del servizio;
massima flessibilità del servizio rispetto alle richieste delle famiglie.
PER INFORMAZIONI:
Associazione Tagesmutter “La Tata”
Sede amministrativa: Viale del Lavoro, 46 C - 37036 San Martino B. Albergo (VR)
Tel. 349 8759694 • E-mail: [email protected]
Scuola Primaria A. Stefani
Ecco alcuni articoli scritti dagli alunni per il giornalino
“La Gazzetta delle Quinte” a.s. 2010/2011
UNA SCUOLA DA SISTEMARE
La nostra scuola è molto vecchia.
Pensate: ha ben 88 anni! È in cattive
condizioni e noi ragazzi vorremmo che
venisse sistemata un po’.
Le aule hanno i muri vecchi, crepati, “bucati” e sporchi. Il pavimento ha
le piastrelle rovinate e, per questo motivo, i banchi dondolano. Le finestre sono un po’ “pericolose”, perché hanno il
vetro molto sottile, decisamente poco
resistente a eventuali urti; inoltre molte
non si riesce ad aprirle o chiuderle.
Sulle pareti dei corridoi c’è la muffa
e in certe zone del soffitto si notano
delle infiltrazioni d’acqua. La palestra
è troppo piccola e bassa, ci sono poche
attrezzature e a noi piacerebbe un campo già segnato. In cortile ci sono i sassi
e se scivoli ti fai male, servirebbero
degli alberi in più, così da avere più
ombra, e delle panchine; ci piacerebbe
molto avere un piccolo campo per giocare a basket o a pallavolo.
Siamo molto contenti invece dell’aula di informatica, perché quest’anno ci sono arrivati (grazie al mercatino
di Natale) dei nuovi computer; lo stesso per la biblioteca, perché l’estate
scorsa le nostre maestre l’hanno decorata e risistemata.
Come avete letto, la scuola sarebbe
da restaurare e speriamo che sia fatto al
più presto.
GIULIA, CAMILLA,
ANITA E SUSANNA
* * *
SCOPERTA UNA VECCHIA CANNA FUMARIA
Il 14.09.2010 la maestra Marta, che
45 anni di matrimonio,
ricordati a Medjugorje,
di Valentino Posenato e
Rosa Lucia Leorato, sabato 10 settembre 2011
(stessa data del matrimonio).
“Siamo contenti e grati
perché avete finalmente festeggiato, sotto la
protezione della B.V.
Maria, la ricorrenza di
questo matrimonio celebrato tanti anni fa
nella sofferenza e nel
dolore.
Un grazie a tutti coloro
che hanno reso gioioso
questo momento ma
grazie soprattutto a voi,
mamma e papà, per l’esempio e l’amore che ci
avete sempre donato.
Con infinita riconoscenza. Carlo e Maria cui si
uniscono in un abbraccio caloroso Adriano e
gli adorati nipotini Samuele e Elia”.
ci insegna storia e geografia, ci ha fatto
fare un esercizio di ripasso. Bisognava,
dopo che la maestra ci aveva fatto la
domanda, correre verso la cartina geografica dell’Italia attaccata sulla lavagna, toccarla con una mano e poi dire
vero o falso. Quando è stato il turno di
Mattia Burato, è corso molto velocemente e, appena ha toccato il cartellone, è scivolato e ha sbattuto con il ginocchio destro sul muro.
Allora è successa una cosa incredibile: il muro si è rotto, perché Mattia
involontariamente è andato a centrare
un buco, che era stato coperto quando
avevano sostituito le stufe con i termosifoni. Ebbene, la povera copertura di
circa un centimetro di spessore è andata a pezzi e si è creato un buco di circa
venti centimetri. Dopo l’iniziale sorpresa, la maestra ci ha spiegato che si
trattava di una vecchia canna fumaria
che serviva per scaricare il fumo delle
stufe.
Per fortuna nessuno si è fatto male:
l’accaduto ha procurato solo tanta sorpresa e curiosità.
* * *
ADDIO SCUOLA ELEMENTARE
Noi delle classi quinte l’anno prossimo andremo alle medie e questa
scuola ci mancherà molto, perché qui
abbiamo tutti i nostri ricordi e ci siamo
affezionati anche alle maestre.
Visto che noi ce ne andremo, vi
diamo l’impegno di mandare avanti
questa scuola al meglio possibile.
Speriamo che anche voi possiate venire
alle medie dove ci potremo nuovamente vedere.
Il 31 maggio 2011 ci siamo divertiti
molto, perché abbiamo ballato e giocato in vostra compagnia. Quel giorno
per noi resterà per sempre un ricordo,
perché gli anni prossimi non potremo
mai più divertirci così tanto. Sarà dura
per noi lasciare questa scuola e dividerci dai nostri amici, ma ce la faremo.
I nostri ricordi appartengono a questa scuola: abbiamo fatto incontri, giochi, gite, feste ... che non dimenticheremo mai e poi mai.
L’ALPONE 8
PIAZZA DON BOSCO,
AVIS
Il. e Vestenanova
una realtà a S. Giovanni Ilarione S. Giovanni
2011 anno europeo del Volontariato
Mancava proprio qualche cosa, forse
l’ultimo ritocco per completare quell’angolo di serenità e pace in quella
parte di paese, lato sud, che accoglie il
visitatore sotto la protezione del monumento di don Bosco, il Santo tanto caro
ai giovani e che ha lasciato un’impronta indelebile nel cuore di chi ha trascorso parte della propria gioventù nei suoi
Istituti, facendo tesoro dei suoi insegnamenti: gli ex allievi salesiani.
Ora finalmente, “stipe ac labore” e
con il contributo di moltissime persone,
anche lo spazio sottostante al monumento stesso viene conglobato nel complesso, assumendo il nome di “Piazza
Don Bosco”.
Fortemente voluta dal gruppo ex
allievi, guidato dal presidente Claudio
Gambaretto, ora svetta sicuro il cartello
indicante l’intitolazione ... Tuttavia
prima ancora della dedica ufficiale, la
nistico, si diceva, ma soprattutto completamento di un progetto culturale ed educativo, di un faro verso cui dirigere la
prora della propria vita, nella certezza
che c’è qualcuno pronto a tendere la
mano.
Sabato 30 luglio, giorno dell’inaugurazione ufficiale. Il sole non risparmiava
il sudore sulla fronte dei numerosi partecipanti, più di 500 persone, attente ed
interessate alla cerimonia di inaugurazione, poi una provvidenziale nuvola è
intervenuta a placare il calore, esaudendo il desiderio degli organizzatori. Oltre
al folto gruppo di ex allievi, sono intervenuti i rappresentati delle varie associazioni d’arma con i gagliardetti. Fra le
varie autorità intervenute, il vice sindaco di San Giovanni Ilarione, dr. Thomas
Pandian, il direttore salesiano di Verona
don Germano Colombo, don Piero Canduzzo, 92 anni suonati ma non manife-
Un momento dell’inaugurazione della piazza.
gente comune, già da anni, indicava il
sito antistante il Santo, inaugurato nel
1991, come piazza don Bosco.
Completamento di un progetto urba-
sti, don Dino Marcon, direttore dell’opera San Zeno, i sacerdoti salesiani don
Gianfranco Coffele, don Giuseppe Rugolotto e don Cesare Ciman. Il parroco,
don Elio Nizzero, ha indirizzato un
breve saluto ai presenti.
Nel discorso di apertura e di accoglienza Pandian ha messo in risalto la
presenza di don Bosco a San Giovanni
Ilarione. Dopo di lui don Germano Colombo ha messo in risalto la bellezza del
luogo e l’importnaza della dedica, che
non si limita a definire una località dal
punto di vista toponomastico, ma che
richiama un messaggio ben più ampio,
una linea di comportamento ben chiara,
una strada da seguire ben definita.
Poi la S. Messa, animata da un coro
misto delle parrocchie di San Giovanni e
Castello. All’omelia don Colombo ha
sottolineato l’importanza della libertà
data da Dio all’uomo, la necessità della
collaborazione dell’uomo con Dio per
poter dare un senso ai problemi del
mondo, l’importanza dell’uomo nella
realizzazione del progetto di Dio, la fiducia nella Provvidenza, alla quale chiedere solo il necessario e non il superfluo, la necessità di affidarsi con fiducia
a Maria Ausiliatrice. E qui ci sta proprio
tutto don Bosco!
Al termine i dovuti ringraziamenti al
lavoro e all’impegno dei promotori dell’opera, a tutti i partecipanti alla manifestazione. Infine un sostanzioso rinfresco, offerto dalle varie ditte della zona,
che ha avuto il sapore di un’agape cristiana e che ha raccolto in stima ed amicizia una moltitudine di persone, attratte
dal fascino del Santo educatore.
Festa riuscita splendidamente, grazie
anche al contributo economico del BIMA, del Comune, di tanta gente anonima che ha messo a disposizione denaro,
materiale, generi vari e tanto necessari.
A tutti il dovuto e sentito ringraziamento da parte degli organizzatori che continuano a darsi da fare per il bene della
comunità portando avanti il messaggio
educativo ricevuto in gioventù, il messaggio di don Bosco.
GIANNI SARTORI
“TANTE NOVITÀ ALL’ENERGY STUDIO”
Dopo il successo del saggio/spettacolo “StepbyStep” presentato a Giugno,
il Centro Danza Energy Studio, con sede
a San Giovanni Ilarione in Via degli Alpini 9, riprende i corsi di danza e fitness
da lunedi 3 Ottobre con un nuovo staff
di insegnanti di grande livello.
Il Direttivo dell’associazione sportiva dilettantistica ha deciso di fare uno
sforzo importante per poter dare alla
scuola un’impronta professionale e per
questo ha inserito corsi di danza classica, con insegnanti R.A.D. (Royal Academy Dance di Londra) che preparano agli
esami di danza moderna e lyrical, musi-
cal, hip hop con maestri di spessore che
hanno ottenuto consensi e premi in vari
spettacoli e concorsi.
I corsi sono adatti anche a chi vuole
semplicemente fare sport e divertirsi
ballando. Inoltre ci saranno corsi di aerobica, ginnastica e step, oltre al corso
di yoga, sempre molto richiesto e altre
novità che potrete scoprire chiedendo
informazioni in sede o mandando un
sms al 347 2542848 o una mail all’indirizzo: [email protected].
“Con l’aiuto e la professionalità di
maestri qualificati ognuno potrà trovare
la propria collocazione ideale per intra-
prendere un percorso di studio di ottimo
livello nell’ambito delle proprie capacità ed aspirazioni”.
Sono disponibili durante l’anno lezioni gratuite di prova e i corsi sono per
tutte le età … Vi aspettiamo per un anno
alla grande!!!
Ricordiamo che Energy Studio partecipa alla Sagra delle Castagne su invito
della Pro Loco nella serata di domenica
9 Ottobre con un’esibizione degli allievi
e con la presentazione di tutti i maestri,
alcuni di loro danzeranno per voi …
Non mancate!!!
LO STAFF
Il 2011 è stato dichiarato Anno Europeo del Volontariato. Ma Volontariato,
che cos’è?
Innanzitutto cerchiamo di definire il
significato del termine “volontariato”.
Quando dico “io faccio del volontariato” cosa intendo? Scorrendo la “Carta
dei valori del volontariato” ci viene data
una precisa risposta.
Volontario è la persona che, adempiuti i doveri di ogni cittadino, mette a
disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per gli altri, per la comunità di appartenenza o per l’umanità intera.
I volontari esplicano la loro azione in
forma individuale, in aggregazioni
informali, in organizzazioni strutturate;
pur attingendo, quanto a motivazioni, a
radici culturali e/o religiose diverse, essi
hanno in comune la passione per la
causa degli esseri umani e per la costruzione di un mondo migliore.
Il volontariato è azione gratuita. La
gratuità è l’elemento distintivo dell’agire volontario e lo rende originale rispetto alle altre componenti del terzo settore
e ad altre forme di impegno civile. Ciò
comporta assenza di guadagno economico, libertà da ogni forma di potere e
rinuncia ai vantaggi diretti ed indiretti.
Il volontariato è scuola di solidarietà
in quanto concorre alla formazione dell’uomo solidale e di cittadini responsabili. Propone a tutti di farsi carico, ciascuno per le proprie competenze, tanto
di problemi locali quanto di quelli globali e, attraverso la partecipazione, di
portare un contributo al cambiamento
sociale. In tal modo il volontariato produce legami, beni relazionali rapporti
fiduciari e cooperazione tra soggetti e
organizzazioni.
I volontari sono chiamati a vivere la
propria esperienza in modo coerente con
i valori e i principi che fondano l’agire
volontario. La dimensione dell’essere è
per il volontario ancora più importante
di quella del fare
I volontari sono tenuti a conoscere
fini, obiettivi, struttura e programmi
dell’organismo in cui operano, secondo
le loro possibilità, alla sua vita e alla sua
gestione nel pieno rispetto delle regole
stabilite e delle responsabilità.
I volontari svolgono i loro compiti
con competenza, responsabilità, valoriz-
zazione del lavoro di équipe e accettazione della verifica costante del proprio
operato. Essi garantiscono, nei limiti
della propria responsabilità, continuità
di impegno e portano a compimento le
azioni intraprese.
I volontari si impegnano a formarsi
con costanza e serietà, consapevoli delle
responsabilità che si assumono soprattutto nei confronti dei destinatari diretti
dei loro interventi. Essi ricevono dall’organizzazione in cui operano il sostegno e la formazione necessari per la crescita e per l’attuazione dei compiti di cui
sono responsabili.
L’AVIS è un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS) costituita tra coloro che donano in modo volontario, gratuito, periodico, anonimo e
consapevole il proprio sangue. Persegue
finalità di solidarietà umana. È un ente
privato con personalità giuridica e finalità pubblica e concorre ai fini del Servizio Sanitario Nazionale in favore della
collettività. Fonda la sua attività istituzionale ed associativa sui principi costituzionali della democrazia e della partecipazione sociale e sul volontariato quale elemento centrale e strumento insostituibile di solidarietà umana Gli scopi
dell’associazione sono: venire incontro
alla crescente domanda di sangue, avere
donatori pronti e controllati nella tipologia del sangue e nello stato di salute, donare gratuitamente del sangue a tutti,
senza alcuna discriminazione. Vi possono aderire sia coloro che donano volontariamente e gratuitamente il proprio
sangue e sia coloro che, pur non potendo per motivi di idoneità fare la donazione, collaborano però a tutte le attività
collaterali.
L’Avis Comunale di San Giovanni
Ilarione e Vestenanova conta attualmente più di 500 Donatori, consapevoli che
donare il Sangue è una scelta di grande
solidarietà e civiltà. La disponibilità di
sangue è un patrimonio collettivo di cui
ciascuno può usufruire nel momento del
bisogno. Per soddisfare le richieste sempre maggiori degli ospedali, occorre che
altre persone entrino a far parte della
grande comunità dei Donatori.
AVVISO: Apertura domenicale del Centro
Trasfusionale di S. Bonifacio 30/10/2011
dalle ore 7,30 alle 11,00
LUIGI PANDOLFO
50 anni insieme: Pietro Micheletto e Giuditta Disconzi con i figli
Norina e Silvano. Felicitazioni!
Francesco Beltrame ci ha lasciato
A causa di una grave malattia, dopo anni di
sofferenze sopportate in dignitoso silenzio,
Francesco Beltrame "Vieno", ci ha lasciato.
Era un imprenditore edile conosciutissimo
e molto stimato, persona allegra e ben
voluta da tutti.
Da sempre socio del locale gruppo alpini,
con il quale collaborava in occasione delle
attività del gruppo.
Anche il "Milan Club", del quale era un attivissimo sostenitore, è costernato per la sua
scomparsa. Ricordiamo con molta malinconia le trasferte in pullman a San Siro
fatte allegramente in sua compagnia: sono
ricordi che rimarranno nel nostro cuore!
Esprimiamo alla moglie ed ai figli la nostra
stima e il nostro affetto per Francesco, e la nostra vicinanza in questo grande
dolore che li ha colpiti.
L’ALPONE 9
NZE
A
I
N
O
TESTIM
Maria Zandonà,
la fata della Scaglia
Nella parte nord est del paese, zona
Cattignano, una contrada si distingue da
tutte le altre per la struttura delle sue
case, per il materiale usato, La Scaglia,
e nei secoli precedenti qui dominava
pure il cognome Scaglia, derivante dai
pezzi di ghiaia più o meno grandi estratti dalla vicina cava per uso edilizio.
Anche il materiale della struttura portante del campanile proviene da questa
cava.
In questa contrada, ove tutto sa di autentico e di naturale, di sano e di genuino, vive Maria Zandonà, vedova Fusa, 90 anni suonati, ma portati con brio
e disinvoltura.
Figura minuta e simpatica, esterna
senza difficoltà la storia della sua vita,
che fotografa il cammino del mondo
nell’ultimo secolo, con speranze, aspettative, immancabili delusioni. Nasce ai Zandonai di
Castelvero il 3 agosto 1921, figlia di Giovanni e Sgaggio Alessandra. I campi di papà permettono alla numerosa nidiata
composta dai fratelli Luigi,
Giocondo, Raffaele, Giuseppe,
Amelia, Lidovina, Angelina e
Maria di vivere dignitosamente;
ma quanta fatica!
La scuola elementare si frequenta a Castelvero, sempre a
piedi, calzando le sgalmare, con
la cartella fatta con un pezzo di
stoffa cucito. Frequenta fino
alla classe quinta ed è sempre
promossa. Bisogna stare attenti
a scuola perché il pomeriggio si
è occupata a portare al pascolo “le pegore e i ochi” finchè non erano sazi di erba
e guai se qualche papera si rompeva una
gamba o qualche pecora si “imbudava”
per aver mangiato l’erba medica. In cortile razzolavano galline, tacchini, anatre,
il porcile ospitava sempre due maiali.
“Quante ortighe go catà su par mantenerli, quante sberdanele go impastà par
darghe da magnare!” si sfoga. Ma questa era la ricchezza del tempo. Il latte
appena munto viene portato alla casara
di Cattignano di sotto per essere trasformato in ottimo formaggio e burro. Per
arrotondare si allevano anche i bachi da
seta, i cavalieri, avidi di foglie di gelso.
Fattasi signorina, viene notata da un giovanotto di Cattignano, che ha una zia
sposata ai Zandonai, Modesto Fusa, che
moltiplica le visite alla zia, ma solo per
incontrare la Maria. Modesto possiede
un bell’appezzamento di terra a Cattignano, i due giovani si frequentano e già
si parla di impiantare la nuova famiglia.
Ma arriva puntuale la guerra a togliere
ogni illusione. Modesto, classe 1920,
viene chiamato a vestire il grigioverde,
dopo l’8 settembre 1943. Nel tentativo
di sfuggire ai Tedeschi, viene raggiunto
da una scheggia di bomba a mano che
gli arriva quasi al cuore, viene catturato
e portato in campo di concentramento.
Ritorna a casa nel 1946 quasi distrutto,
barba e capelli lunghi, ridotto ad uno
scheletro che cammina. Lo sostiene,
durante la prigionia, il ricordo di Maria,
della sua Maria che lo aspetta trepida e
sul far della sera gira lo sguardo verso le
Cenge di Cattignano per vedere spuntare il suo moroso. La guerra alla famiglia
della Maria non porta grandi disagi,
basta rigare dritto e “Ognuno rento da la
so porta”.
Quando Modesto torna è proprio una
festa, la guerra viene dimenticata presto,
i due giovani si sposano a Castelvero,
alle 5 del mattino, e ripercorrono a ritroso, a piedi, la strada che dalle Cenge
porta a Cattignano e, da qui, alla Scaglia, soli, con un po’ di corredo, poveri
di sostanze ma ricchi di amore. Si entra
nella casa del suocero Delino, ma da
tutti chiamato Gelindo da la Scaia, una
bravissima persona. Si lavora anche
nella nuova famiglia, ma non manca mai
da mangiare, i campi rendono bene, lo
stesso i prodotti della stalla e per la
famiglia si prospetta un bell’avvenire.
Nel 1950 arriva il piccolo Renato. È
l’orgoglio dei genitori, ma soprattutto
del nonno, seguito poi da Assunta, Anna
Maria ed infine Delino, il nome del nonno.
È una bella famiglia che cresce in
modo semplice, in modo genuino, come
il mondo circostante, a contatto con la
natura. Modesto è un abilissimo cacciatore, in famiglia non manca mai la
carne. Lepri, pernici uccelli allo spiedo
fanno molto spesso coppia con la polenta fumante sulla tavola. I figli crescono,
vanno a scuola a Cattignano, poi tutti in
fabbrica a guadagnare e a progettare un
futuro. Tutto fila bene, sembra di vivere
in una fiaba. Poi purtroppo arriva anche
il dolore. In due anni la morte bussa per
ben quattro volte alla porta di questa
famiglia, portandosi via prima Modesto
per postumi di guerra, poi Renato rimasto schiacciato sotto un trattore mentre
esegue uno sbancamento ed infine, a
breve distanza, il suocero Gelindo e la
suocera Adele. Come se non bastasse,
anche il cognato Augusto, rimasto da
sposare e che nel frattempo ha preso in
mano le redini della famiglia, dopo 10
anni muore.
Si reagisce a queste avversità in
modo energico, con quella saggezza
contadina che non si piega di fronte alle
calamità, si crede in Qualcuno che tiene
in mano il destino degli uomini e nel
quale si ha flducia.
Assunta si sposa in paese, Anna Maria non riesce ad abbandonare Cattignano e si accasa all’ombra del campanile,
infine anche Delino si arrende al fascino di Bruna Casarotto, che proviene dai
Bagarini di Castello, accasandosi nella
casa paterna.
La vita continua. Riempiono di nuovo di gioia la casa Stefania, Marianna e
Gabriella, tre splendide ragazze che
aiutano nonna Maria a tornare a vivere
e a sorridere, Marianna ha deciso di
renderla pure bisnonna con la nascita
della piccola Francesca ed un altro in
arrivo. È una benedizione. Dopo tanto
lavoro, tanti affanni, finalmente un po’
di pace.
La salute va bene, c’è la pensione, ci
sono i figli e i nipotini, ci sono le galline e l’orto, si va avanti nella vita quotidiana. Per la nostra Maria 1’orologio è
il tempo, il sorgere e il tramonto del
sole, si sente parte integrante della
natura che la circonda. E per i 90 anni
grande festa presso l’agriturismo
“Bernardi” lì vicino; bello vedere intorno tutti i figli e nipoti, parenti, amici.
Maria è sempre stata una persona
molto riservata, quasi mai uscita dalla
sua contrada, se non per primarie necessità, ma si ricorda sempre di tutti,
vuole ringraziare e salutare quanti la
conoscono, con quello stile sommesso
che le è sempre stato proprio e noi vogliamo ringraziare lei per la lezione di
vita, di lavoro e di sacrificio, per aver
contribuito a mantenere in paese i valori di pace, serenità e amore verso il
prossimo.
GIANNI SARTORI
Limoni: forse non siamo a Sorrento, ma queste piante di limone non
hanno proprio nulla da invidiare alle piantagioni del sud.
Lino Sartori mostra orgoglioso le sue piante e la produzione certo
non si è fatta attendere...
CATTIGNANO 2011 - SAGRA DI SAN BENEDETTO.
Piazza in festa con le corali parrocchiali di Castello e Villa che hanno
animato la santa Messa.
Un bel segno di partecipazione e di collaborazione.
LO STAGE DEI RAGAZZI
del “Guarino” e “Dal Cero”
Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale di San Giovanni Ilarione
ha autorizzato la sottoscrizione della
convenzione di tirocinio di formazione
ed orientamento con l’Istituto di istruzione superiore statale “Guarino Veronese” di San Bonifacio e con l’Istituto
secondario di istruzione superiore statale “M.O. Dal Cero”.
In tutto hanno avuto accesso a vari
uffici comunali 5 studenti:
Francesca Danese ha effettuato i suoi
giorni di stage presso la biblioteca
comunale; il suo compito principale è
stato quello di collaborare nella gestione
e nella disposizione dei volumi, utilizzando tra le altre cose anche strumenti
informatici (hardware e software) per
l’archiviazione dei testi e database degli
utenti;
Giulia Taviani invece si è occupata
soprattutto della compilazione guidata
della liquidazione delle fatture dell’area
amministrativa e ha iniziato l’archiviazione di documenti recenti presenti agli
atti dell’ente, soprattutto contratti;
Elena Sartori si è occupata soprattutto della rinomina di file informatici
riguardanti delibere di giunta e consiglio comunale a partire dal 1997 e fino
al 2003; ha inoltre utilizzato il
software riguardante la protocollazione degli atti in entrata ed
in uscita e allo smistamento
della posta ai vari uffici comunali;
Sara Lovato ha svolto invece
un lavoro che in prevalenza
riguardava la protocollazione e
lo smistamento della posta cartacea e via mail del Comune, la
preparazione con macchina affrancatrice e compilazione moduli per l’invio della posta;
Elia Maporti, infine, si è
occupato della scannerizzazione e dell’archiviazione dei contratti registrati fino agli anni 1960 e della rinomina di determinazioni amministrative e delibere
di giunta e consiglio comunale.
Tutti gli alunni sono stati seguiti dal
proprio tutor aziendale e hanno raggiunto pienamente gli obiettivi prefissati
dall’ente ospitante e dai rispettivi istituti scolastici.
ELEONORA PELOSATO
* * *
Durante il periodo estivo di ferie scolastiche abbiamo passato parte del
nostro tempo presso gli uffici del Comune di San Giovanni Ilarione allo scopo di effettuare gli annuali stage per la
richiesta di crediti scolastici ai rispettivi
istituti. Ognuno di noi ha svolto vari
compiti di assistenza e sostegno all’attività-base degli uffici, soprattutto nell’ambito dell’archiviazione di testi e
documenti ufficiali, rinomina in ordine
numerico di deliberazioni degli organi
collegiali del Comune quali la giunta e
il consiglio e gestione della posta in entrata ed in uscita.
Abbiamo riscontrato la forte attenzione prestata dal Comune all’informatizzazione generale della documentazione di atti amministrativi, sia per quanto
riguarda la digitalizzazione del cartaceo
che la diffusione sul portale del Comune
di notizie, moduli, procedure per i cittadini e dell’albo pretorio.
Ringraziamo il personale che ci ha
seguito durante tutto il periodo di stage
augurandoci che altri futuri studenti
possano avere la possibilità di fare un’esperienza formativa di tirocinio simile
alla nostra.
GIULIA TAVIANI
SARA LOVATO
ELIA MAPORTI
È stata un’esperienza molto positiva
e formativa, solo un piccolo ma importante assaggio del mondo del lavoro. Ho
potuto constatare con i miei occhi l’organizzazione di un pubblico ufficio, le
sue componenti, le sue regole, i suoi
compiti e doveri. Inoltre, non è certamente trascurabile il contesto dell’ambiente lavorativo, costituito da persone
pronte a offrire la propria gentilezza, disponibilità e competenza a qualsiasi
domanda, in particolar modo il tutor
aziendale Dott.ssa Eleonora Pelosato.
ELENA SARTORI
IMPRESA EDILE
ROSSETTO & MARCAZZAN s.n.c.
•
Costruzioni edili civili ed industriali
• Lavori stradali - Fognature
• Movimento terra
Piazza dell’Osto, 2 - S. Giovanni Ilarione (VR)
Tel. 045 7465425 - Fax 045 6550894
E-mail: [email protected]
di DALLA GASSA
& CENGIA
San Giov. Ilarione
Via IV Novembre, 10-59
Tel. e Fax 045 7465999
e-mail: [email protected]
www.centroarredosnc.it
S. GIOVANNI ILARIONE (VR) - Via Risorgimento, 99
Tel. 045 6550221 - 045 6550480
L’ALPONE 10
NZA
E
D
N
SPO
I
R
R
CO
Un protettore in cielo: p. Lanfranco
Lettere
AL GIORNALE
Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera dell’Associazione Castello, indirizzata al presidente della Pro Loco, Franco Cavazzola. La redazione de “L’Alpone” si fa interprete dell’intera comunità ed esprime il proprio sentito grazie per un’attività che si propone il bene dei
nostri bambini e che offre un concreto aiuto alle loro famiglie.
Egr.sig. Franco Cavazzola
salve sono Gianfranco Ciman, presidente dell’Associazione Castello,
Egregio sig. presidente, sono quattro
anni che sono responsabile dell’associazione Castello e quattro anni che faccio parte del consiglio dei genitori, sempre con entusiasmo e dedizione come i
miei colleghi e predecessori, portando
avanti questa attività positiva. La mensa
ha cinque dipendenti part-time e produce circa 33.000 pasti annui. Nell’ambito
sociale del nostro paese tale attività è
molto importante, perché contribuiamo
a garantire ai nostri figli un cibo sano e
di qualità ad un costo contenuto, confermato dal confronto con altre mense
delle scuole dei paesi vicini.
A tal proposito nel 2010 abbiamo
avuto delle richieste, da parte degli insegnanti della scuola di Montecchia Di
Crosara, di forniture di pasti. Noi abbiamo colto l’offerta, accordando il prezzo
di euro 3.10, con posateria in acciaio e
bicchieri in vetro, scodellamento del primo e secondo con pane e dolce o frutta.
Abbiamo portato a conoscenza del nostro progetto di attuazione le amministrazioni comunali di San Giovanni Il. e
di Montecchia Di Crosara, che ci hanno
confermato la loro fiducia, siglando una
convenzione di accordo.
A Settembre 2010 abbiamo così iniziato a fornire i pasti.
Alla fine dell’anno scolastico
2010/2011, facendo il bilancio, possiamo dire che l’unione fa la forza!
Lo confermano i vantaggi registrati
dalla stessa “Associazione Castello”,
fra cui:
• il recupero in utile per l’anno 2010
di € 1.142,21;
• la successiva previsione per l’anno
2011 di un utile di € 9.000, circa (in
modo da tenere rinnovata la cucina);
• il mantenimento dei posti di lavoro
del personale, con il sensibile aumento delle ore lavorative.
Ulteriori vantaggi sono stati registrati anche per la mensa di Montecchia
di Crosara:
• la produzione di 1.100 pasti al mese,
per otto mesi (per un totale di 8.800
pasti annui), con un risparmio, rispetto alla spesa della mensa precedente, di euro 8.800;
• l’introduzione del servizio di scodellamento con carrello, precedentemente assente;
• la distribuzione di frutta o dolce;
• la possibilità di effettuare pagamenti
rateizzati.
Sig. Presidente, chiedo se può dare
una nota di rilievo all’ associazione e ai
suoi collaboratori per motivarli a continuare il loro servizio di volontariato,
permettendoci di avere l’onore di alcune righe nel giornale della Proloco. Sarebbe un modo per ringraziare tutte le
persone che dedicano il loro tempo a
questo sevizio.
Allego anche la foto di alcuni addetti ai lavori.
Gianfranco Ciman
* * *
dr. Magnabosco mi scrisse in un momento particolare, perché penso possa
servire anche ad altri:
“
“
Un grandissimo grazie
al dr. Vincenzo Magnabosco che per
31 anni nel suo ambulatorio di San
Giovanni Ilarione o nelle nostre case.
Quando la malattia lo richiedeva ci ha
ascoltati, visitati, curati e accompagnati nei giorni difficili della sofferenza con
perizia professionale, umanità e pazienza. Ogni paziente serba un ricordo
molto bello del suo Dottore che si accinge a godere la meritata pensione. Voglio
infine comunicare una “ricetta” che il
nella vita molto spesso serve
una goccia di sapienza,
un barile di prudenza
e un mare di pazienza
Grazie, dr. Magnabosco e tanti, tanti
auguri per i suoi giorni futuri.
Gabriella Zarattini Marcazzan
Ringraziamo padre M. Fontana per averci inviato un profilo di p. Lanfranco, che volentieri pubblichiamo, unendo la nostra preghiera a
quella dei suoi confratelli.
All’alba del 23 Maggio l’anima benedetta di p. Lanfranco Ciman è ritornata alla casa del Padre.
Aveva 85 anni. Dimorava a Barbana
da 57. Un frate conosciutissimo a Grado
dove per molti anni ha svolto il suo ministero.
Appena due anni dopo la sua ordinazione sacerdotale gli venne affidato il
delicato incarico di cappellano dell’Ospizio marino di Grado, allora molto frequentato da bambini poliomielitici e da
adulti con vari problemi motori; per di
più aveva l’insegnamento di religione
alle scuole elementari e di cappellano
aggiunto in parrocchia.
Almeno due generazioni lo ebbero
come padre spirituale, amico e confidente. Stimato e amato da tutti. In Santuario,
specialmente negli ultimi 30 anni, terminati i suoi impegni a Grado, si dedicò
prevalentemente al ministero della Riconciliazione. Il confessionale fu la sua
cattedra dove donava non solo il perdono
del Signore ma anche consigli preziosi e
sicuri, parole di pace, di incoraggiamento e di consolazione. Era come un papà e
un nonno buono!
Era un frate mite, affidabile, molto
umile e schivo, amante del silenzio. Fu
anche per parecchi anni vice superiore
del convento. Uomo di preghiera, ritirato, usciva di rado; alla sera, d’estate
dopo che l’ultimo motoscafo era partito
dall’isola, si sedeva su di una panchina
al porto, lungamente assorto nella preghiera e nella mediazione.
Ma non possiamo tralasciare un suo
personale, preziosissimo apostolato
della penna. Egli sì era assunto l’incarico, a nome della comunità, di rispondere
ai benefattori che inviano offerte per le
necessità molteplici del santuario. Migliaia di lettere in tanti anni inviate a
persone di tutte le categorie in Italia e
nel mondo giacché il nostro periodico,
pur non avendo una grande tiratura,
viene spedito in tutti i continenti dove ci
sono emigranti o i loro figli.
Lettere nelle quali si vedeva la sua
grande fede, la sua premura nel rispondere e soprattutto la sua profonda e sofferta partecipazione e coinvolgimento ai
drammi e dolori delle persone. In questo
campo, p. Lanfranco lascia un vuoto
incolmabile.
«Caro p. Lanfranco, ti abbiamo voluto bene con tanto affetto fraterno e viviamo nella tristezza del distacco anche se
siamo sicuri che tu sei nelle braccia di
Dio.
Era da tempo che tu soffrivi per i
postumi di una grave operazione subita
nei primi anni del tuo soggiorno a Grado. Negli ultimi anni eri diventato sensibilissimo al dolore. Un mese prima della
tua morte, per nulla giudicata imminente, con il consiglio del carissimo dott.
Antonio Fumolo che sempre è stato tua
guida attenta e premurosa, ti avevamo
proposto di andare per qualche tempo
nella nostra infermeria provinciale per
rimetterti con un po’ di riposo e con
qualche cura. Tu preferisti rimanere nel
tuo santuario per continuare ad accogliere i penitenti.
Sorella morte, quindi, ti colse in un
momento che nessuno se l’aspettava ...
all’alba per incontrare il Signore nel
“nuovo giorno” che non avrà più fine.
Ora sei vicino a p. Corrado, a p.
Matteo, a p. Angelo e ad altri confratelli
morti in questo santo luogo. Intercedi
per noi e benedici noi e tutti i pellegrini
che ogni giorno vengono in questo santo
luogo, privilegiato dalla Madonna».
p. Marciano Fontana
* * *
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Spett.le “L’Alpone”,
chiedo ospitalità per far conoscere
ai miei compaesani le vicende significative della mia vita, prevalentemente
dedicata alla musica e al canto ... tra
l’Europa e l’America.
Ho conseguito il diploma di “Perito
Aziendale - corrispondente in lingue estere” presso l’istituto “Marco Polo” di
Verona frequentando, per un anno, anche il Corso di laurea in lingue e culture per management turistico.
Fin dall’età di quattro anni mi piaceva cantare le canzoni che ascoltavo
alla radio dimostrando una netta propensione per il canto e partecipando a
numerosi festival e rassegne. Terminati
gli studi ho maturato l’idea di dedicarmi a tempo pieno allo studio della
musica e alla carriera di cantante.
Dopo alcuni provini a Milano, nel
2005, mi sono trasferita per tre mesi a
Londra per seguire dei corsi di perfezionamento linguistico. Rientrata in
Italia nel 2006, ho deciso di fermarmi a
Milano allo scopo di poter frequentare
per un anno di “Corso di recitazione e
dizione”, presso il C.T.A. (Centro
Teatro Attivo). Contemporaneamente
ho frequentato anche corsi di canto con
Guido Block e corsi di danza presso
l’Istituto Mass.
La voglia di esplorare l’ambiente
musicale internazionale e di mettere
alla prova le mie capacità canore, tra la
fine del 2006 e per tutto il 2007, mi ha
riportato a Londra dove ho preso lezioni di canto da alcune delle migliori
“vocal coach” inglesi: Jennifer May,
Robert Bicknell e Ivy. Contestualmente
ho frequentato anche altri corsi di
danza presso 1a “Pineapp1e” la scuola
di danza più celebre della City.
A fine gennaio 2008 ho ricevuto
l’invito a recarmi a Miami per incontrare un produttore italo-americano,
interessato alle mie performances.
L’anno successivo mi sono trasferita
negli USA per affrontare la nuova avventura. Contestualmente ho cominciato a studiare privatamente pianoforte e
chitarra impartendo lezioni di
canto e danza e, cosa più
importante, scrivendo la
musica e i testi delle mie canzoni, da sola e in collaborazione con musicisti locali.
Nel maggio 2009 mi sono
trasferita a Nashville per entrare in un importante studio
di registrazione e realizzare i
miei primo “demo” di 5 canzoni. Non soddisfatta del
La copertina del suo prossimo
lavoro discografico.
risultato ho continuato nella ricerca di
nuove sonorità e di un nuovo “sound”
che mi ha spinto a scrivere canzoni con
un indirizzo nuovo, più pop/rock.
Per mantenermi, ho continuato ad
esibirmi in vari locali intrattenendo il
pubblico e insegnando canto e danza.
L’incontro con Jim Camacho, noto
musicista di Miami, ha segnato la grande svolta della mia vita. La stretta collaborazione con l’artista nella stesura
dei testi musicali si è materializzata in
una decina di canzoni che dovranno
essere, a breve, pubblicate.
Il mio girovagare di continente in
continente, alla ricerca del grande
sogno, costituisce un’avventura che mi
impegna profondamente, ma il mio
motto è “quando il gioco si fa duro, i
duri cominciano a giocare”.
Grazie per l’ospitalità.
Paola Beschin
* * *
Novoledo, 14/6/2011
Paola Beschin durante una performance.
AGENZIA GENERALE
DI SAN BONIFACIO
37047 SAN BONIFACIO
Via Manzoni, 5
Tel. 045.7610138 • Fax 045.7613333
Sub – Agenzia di:
37035 SAN GIOVANNI ILARIONE – Via Cà Rosse, 11
Tel. 045.6550978 – Fax 045.6559662
E-mail: [email protected]
Carissime sorelle,
con grande sofferenza ho appreso della vostra partenza da San
Giovanni Ilarione Villa.
Con la presente mi unisco alle preghiere ed alle manifestazioni di
stima e di affetto che la buona popolazione ha offerto. Non posso certo
dimenticare i 25 anni trascorsi intensamente insieme.
Vi sento ancora ad animare le nostre liturgie con la paziente presenza nel vecchio asilo con pochi bambini, con il dopo-scuola per sopravvivere, con la preziosa presenza nel costruire la nuova sede, con i 180
bambini della scuola materna, con i 350-400 bambini e ragazzi del
catechismo, con i 18enni, ecc. ecc,. con la maturazione di tante vocazioni religiose.
Vi auguro di poter continuare ancora con la vostra benefica presenza tra i bambini, giovani e famiglie.
Nello spirito della vostra congregazione del S. Cuore, con il vostro
carisma, continuate, continuate fino alla fine. Grazie. Ci siamo aiutati
reciprocamente a vivere la vocazione. È stato bello. Grazie. Se potete,
estendete i miei sentimenti di riconoscenza a tutte le suore del periodo
69-93. Ancora un sentito grazie!
Cordialmente,
Don Francesco
L’ALPONE 11
Il grande ciliegio
Svetta maestoso il grande
ciliegio sulla collina di Cattignano, una chioma foltissima
che sembra ricamata da un esperto parrucchiere, un ricordo e un retaggio di una tradizione agricola ereditata dal
passato e forse oramai superata, un tronco che due robusti
uomini non riescono a circondare, vista la sua larga circonferenza. Questo ha rappresentato per anni l’orgoglio dei
fratelli Claudio, Patrizio e
Stefano Sartori di Cattignano.
La loro azienda agricola viene
a buon diritto considerata da
tutti un modello di gestione
oculata ed attenta, grazie alle
nuove tecniche di coltivazione, agli
impianti avveniristici, all’aggiornamento e alla collaborazione. A tutto questo
viaggio verso il futuro non sono estra-
Ieri 4 settembre il tempo finalmente
ha fatto intravvedere il cambiamento di
stagione con piccole precipitazioni che,
durante la notte, hanno continuato abbastanza violente e continue. Oggi 5 settembre la temperatura è accettabile,
piove ancora ed è il segno che la stagione
estiva se ne sta andando e arriva quella
autunnale. Verrà poi l’inverno e la primavera e così, stagione dopo stagione, il
tempo passa, riproducendo lo stesso percorso continuamente.
Ieri domenica 4 settembre è stato
anche un giorno che ha segnato invece un
punto di non ritorno, non so se definitivo,
per la parrocchia di Castello: un giorno
storico. Don Angelo, parroco da quattro
anni, ha celebrato l’ultima messa a Castello e ha lasciato la parrocchia, per motivazioni intuibili almeno da chi ha ascoltato l’omelia. Passerà alla storia come
l’ultimo parroco della parrocchia. Intendiamoci, la parrocchia non verrà lasciata
a se stessa; gli subentrerà per qualche
anno il parroco di Montecchia, don Franco Coffetti, che farà del suo meglio per
prestare servizio in due parrocchie contemporaneamente. Ma la parrocchia di
Castello, è ipotizzabile, non potrà più avere un parroco residenziale.
Per vari motivi. Il primo, e principale,
nee le rispettive mogli, che portano il
loro contributo con consigli e opera fattiva, con la loro praticità e saggezza, con
il buon senso tipico del mondo femmi-
nile. In questo progetto in continua evoluzione il grande e vecchio ciliegio forse
non può trovare più spazio, ma testimonia la fatica e il lavoro del passato e sembra continuare a
guardare nostalgico un mondo
che oramai più non esiste, ma
che ha dato tanto alla gente.
Ora si guarda verso il futuro, ci
si aggiorna, si studia, in azienda è entrato a portare le proprie competenze il giovane
perito Andrea Sartori, segno
del mutamento dei tempi. Tuttavia è bello soffermarsi, guardare questo gigante dai dolci
frutti che per lunghi anni ha
contribuito al sostentamento
delle famiglie, a portare un
clima di operosità e di allegria.
Grazie, grande ciliegio,
ormai hai compiuto la tua missione e chissà che un domani il
tuo robusto tronco non possa trasformarsi in un pregiato mobile, accarezzato dalla mano gentile di un bambino.
GIANNI SARTORI
L’ULTIMO PARROCO?
è per la mancanza di vocazioni sacerdotali diminuite fortemente negli ultimi
quaranta anni. Se negli anni sessanta scorazzavano per i cortili del seminario diocesano circa seicento tra ragazzi e giovani, e molti altri studiavano presso altre
congregazioni come i Francescani, i Salesiani, i Paolini, gli Scalabriniani, oggi,
a quanto sembra, a malapena raggiungono in seminario il centinaio. Molte grandi costruzioni edificate appositamente in
quel periodo di boom vocazionale sono
chiuse, vendute, affittate o abbandonate.
L’età dei sacerdoti in servizio è aumentata notevolmente … e andando avanti la
situazione non potrà di certo migliorare.
Sembra lontano anni luce il tempo in cui
nelle parrocchie di San Giovanni Ilarione
si celebravano le prime messe di novelli
sacerdoti e i voti solenni di tante suore in
tempi ravvicinati, ricordate ancora dalle
poesie di Cirillo Tonin.
Il mondo è cambiato velocemente
dagli anni sessanta ad oggi ed ha sconvolto tradizioni, valori, credenze che
sembravano inattaccabili solo qualche
anno prima. Chi ha qualche anno alle
Il sindaco geom. Domenico Dal Cero, il vice-sindaco dott. Thomas Pandian, l’assessore alla cultura Augusto Gambaretto e il ricercatore di fossili Vanzo Luciano, posano davanti ai Basalti colonnari di San Giovanni
Ilarione, durante la partenza del “Trekking Lioy”, il 2 settembre scorso, fra
meraviglie e fossili, ricordando i 100 anni dalla scomparsa del naturalista/scienziato Paolo Lioy. Hanno preso parte alla suddetta spedizione,
appoggiati dall’associazione “Asini e Scienziati”, geologi, paleontologi,
cronisti e fotoreporter. Sul prossimo numero de “L’Alpone” daremo ampio
spazio all’iniziativa.
spalle ricorda ancora il lento mondo contadino che caratterizzava la vita delle
nostre contrade; ricorderà la presenza di
ben cinque sacerdoti nelle tre parrocchie.
L’arrivo prepotente dei mass media, dei
mezzi di locomozione e del progresso
tecnico hanno senz’altro migliorato le
condizioni delle persone e, di conseguenza, cambiato i modi di vivere e di esprimere la propria individualità.
Oggi vivere in città o in campagna, in
un grosso centro o in un piccolo paese
non sembra più un fattore discriminante
come un tempo: si assorbono gli stessi
messaggi, gli stessi comportamenti, gli
stessi input attraverso i mezzi di comunicazione che hanno globalizzato le idee, i
valori, i modi di pensare, i desideri, i pregiudizi. Il mondo è cambiato. Vi è la convivenza, a volte pacifica a volte conflittuale, di varie culture e religioni e il cattolicesimo non è più, da tempo, la religione di Stato. In alcuni o molti luoghi si
presenta come minoranza, dimostrando il
bisogno di una nuova evangelizzazione,
come auspicano gli ultimi papi.
Ieri coglievo in alcuni parrocchiani
una delusione per le vicende ed uno
smarrimento sul futuro dei loro figli. Come ha detto don Angelo per le problematiche pastorali e i bisogni pastorali ci si
rivolgerà al parroco di Montecchia, che
non potrà certamente dare continuità
all’azione pastorale come poteva essere
prima. È venuta l’ora dei laici convinti ed
impegnati, dei gruppi parrocchiali: il laicato cattolico invocato dal Concilio Vaticano II avrà occasione di far valere la
sua presenza e la sua forza nel tenere viva
la fiamma della fede con la testimonianza concreta di vita. ‘Il popolo di Dio’, che
è chiesa, come si espresse il Concilio.
Don Milani nel 1954 in “Esperienze
pastorali”, dove raccontava la sua vita come parroco a San Donato vicino a Firenze, dedicava il suo libro ai missionari
cinesi che nel terzo millennio sarebbero
venuti in Italia a convertire i suoi abitanti, “contemplando i ruderi del nostro
campanile e domandandosi il perché della pesante mano di Dio su di noi”: speriamo che non sia stato un buon profeta,
almeno in questo senso. Ma, è da dire,
sarà quel che Dio vorrà.
MARIO GECCHELE
IL CALCIO NON VA MAI IN VACANZA!!!
Con l’estate le attività agonistiche di
tutte le nostre squadre si sono fermate
per la pausa estiva, nonostante questo, il
nostro centro sportivo non è andato in
vacanza, infatti, per tutto il mese di giugno il nuovo campo da calcio ha ospitato il torneo di calcetto, organizzato dalla
Polisportiva, arrivato quest’anno alla nona edizione.
Il torneo solitamente si disputava nel
campetto di terra dietro la palestra, quest’anno però si è deciso di usufruire del
nuovo prato sintetico sicuramente più
adatto a ospitare delle partite di calcetto.
La decisione, infatti, è stata apprezzata da quasi tutti i partecipanti, dico quasi
tutti perché, naturalmente, sul terreno
sintetico non si potevano usare scuse per
aver ciccato un pallone o per aver sbagliato un passaggio!!!
Questo per testimoniare che la scelta
di cambiar il campo da gioco delle passate edizioni è stata presa per cercare di
migliorare la qualità del gioco e rendere
il più regolari possibile le partite, cosa
riuscita in pieno. Non mi resta che far i
complimenti agli organizzatori che ci
hanno fatto passare delle belle serate in
compagnia del buon calcio e, perché no,
di qualche buona birra.
Per quanto riguarda le nostre squa-
dre, la Prima Categoria ha iniziato la
preparazione subito dopo ferragosto, con
la principale novità che riguarda il gradito ritorno sulla panchina di Attilio Tirapelle, sicuramente conosciuto da tutti gli
appassionati di calcio della provincia. A
seguire hanno iniziato ad allenarsi tutte
le altre squadre per poter essere pronte
all’avvio dei rispettivi campionati, che
cominceranno a partire da metà settembre.
Anche se il calcio, come avete intuito,
non si ferma mai una nuova stagione calcistica è alle porte, speriamo sia ricca di
gioie e soddisfazioni per i nostri colori.
LUCA ROSSETTO
L’Angolo del goloso
Ribollita
Ingredienti per 4 persone: 250 gr di fagioli bianchi cannellini •
300 gr di cavolo verza • 150 gr di cavolo nero • 2 patate medie
• 1 cipolla • 1 carota • 50 gr di sedano • 1 ciuffo di prezzemolo • 1 porro • 1 spicchio d’aglio (facoltativo) • 300 gr di pane toscano raffermo • 1 rametto di timo • sale e pepe • olio d’oliva extravergine • 200 gr pomodori pelati
Preparazione: Mettere in ammollo in acqua fredda per una notte
i fagioli, lessarli in acqua poco salata. Lavare i cavoli ed eliminare le coste più dure e tagliare le foglie di entrambi a strisce.
Tritare la cipolla, la carota, il sedano, il prezzemolo e mettere il
trito in una pentola abbastanza grande. Versare un po’ d’olio e
soffriggere a lungo, delicatamente. Affettare a rondelle il porro,
pelare le patate e tagliarle a dadini. Trasferire tutte le verdure
(cavoli, porro, patate, pomodori) nel soffritto e farle insaporire
per 2 minuti mescolando continuamente. Aggiungere il rametto di
timo, 3/4 dei fagioli lessati con metà della loro acqua di cottura
e una spruzzata di pepe. Fare sobbollire per circa un’ora. Aggiungere acqua fino a tre quarti della pentola e fare bollire ancora lentamente. Aggiustare il sale se necessario.
In un recipiente di terra cotta (se possibile) disporre due strati di
fette di pane raffermo, coprire con metà delle verdure e bagnarle con qualche mestolo dell’acqua di cottura dei fagioli. Proseguire a strati con pane, verdure e acqua. Terminare con il quarto di
fagioli lessati conservati. Per la ribollita, rimettere il tegame sul
fuoco bassissimo il giorno seguente, fare un foro nel centro, versare a filo l’olio d’oliva extravergine crudo e lasciare ribollire lentamente.
Servire in ciotole individuali.
N:B: i fagioli bianchi possono essere sostituiti con i borlotti.
Il cavolo nero ha lunghe foglie arricciate di colore verde scuro. La
raccolta si effettua in autunno inoltrato: non è facilissimo da trovare, ma è un ingrediente irrinunciabile se volete preparare una
vera ribollita.
Buon appetito.
LUCIANA DAMINI
Medjugorje, settembre 2011.
MATRIMONI: 9
NATI: 15
MORTI: 8
Totale residenti maschi al 31.08.2011: 2.679
Totale residenti femmine al 31.08.2011: 2.502
Totale residenti: 5.181
TOTALE FAMIGLIE: 1.806
CONTRIBUTI PER L’ALPONE
Andriolo Giuseppe, S. G. I. (VR)
Arvotti Giuseppe, S. Donà di
Piave (VE)
AVIS, Vestenanova (VR)
Beltrame Giannino, S. G. I. (VR)
Beltrame Luigi, S. G. I. (VR)
Beschin Isidoro, S. G. I. (VR)
Bevilacqua Nadia - Damini Beatrice, S. G. I. (VR)
Biondaro Angelo, S. G. I. (VR)
Bordon Mirella, Nogarole Vicentino
Borinato Maria, Liegi - BELGIO
Bricca Florido, S. G. I. (VR)
Cavazza Giovanni, AUSTRALIA
Cengia Mario, S. G. I. (VR)
Cerato Elvira, Vestenanova (VR)
Ciman Luigina, S. Bonifacio (VR)
Coffele Angela, Verona
Coffele Vittoria, Chiaverano (TO)
Colognato Daniela, Albaredo
d’Adige (VR)
Costalunga Teresa, Milano
Dal Cero Maria, Montecchia (VR)
Damini Aristea, Tiezzo di Azzano (PN)
Damini Ida
Danda Roberta, Chiampo (VI)
De Cristan Pietro, Monteforte
d’Alpone (VR)
Facchin Angelo, S. G. I. (VR)
Famiglia Angelo Zanchi, Verona
Ferroni Assunta, Piano (VR)
Filipozzi Giuseppina, Vestenanova (VR)
Fratta Giulietta, Montecchia (VR)
Gambaretto Albino, S. G. I. (VR)
Gambaretto Giovanni, Verona
Gambaretto Luigina, Monteforte
d'Alpone (VR)
Gazzo Spedito, S. G. I. (VR)
Gecchele Fabrizia, S. G. I. (VR)
Gromeneda Vanzo Agnese, Grezzana (VR)
Incontro Giorgio, Gazzolo d'Arcole (VR)
Ivana Bellinato, Vestenanova (VR)
Longo Emilia, Poiano (VR)
Lovato, Fittà - Soave (VR)
Lovato Benedetto, S. G. I. (VR)
Lovato Elisa, Albaredo d’Adige (VR)
Lovato Ernesto, Arzignano (VI)
Lovato Teresa, S. Bonifacio (VR)
Lovato Teresa, Oggiana (VA)
Lovato Antonio, Albaredo d’Adige
(VR)
Mainente Benedetto, Cattignano
- S. G. I. (VR)
Mainente Stefano, Cattignano S. G. I. (VR)
Mantello Ivano, Monteforte d’Alpone (VR)
Marcazzan Bertilla, Brandizzo (TO)
Marchetto Bruno, Besozzo (VA)
Marcigaglia Anna, S. G. I. (VR)
Mazzasette Giorgio, Montecchia
(VR)
Mazzasette Giovanna, Alte Ceccato (VI)
Mazzasette Mario, Legnago (VR)
Mella Giuseppe, Verona
Munaretti Ottavio, S. G. I. (VR)
Ou Nme Krenc Philippe
Panarotto Attilio, Couillet BELGIO
Panarotto Augusto, S. G. I. (VR)
Panarotto Gabriella, Monteforte
d’Alpone (VR)
Panarotto Luigi, Sardegna
Pandolfo Angelina, S. G. I. (VR)
Perazzolo Marilena, S. G. I. (VR)
Pozza Dora, Chiampo (VI)
Pozza Germano, Castello - S. G. I.
(VR)
Pozza Gino, Montecchio Magg. (VI)
Relaxshoe SRL, S. G. I. (VR)
Rossetto Benigno, S. G. I. (VR)
Rossetto Ghislaine, Gambellara (VI)
Sabbadoro Anna, Roselies BELGIO
Salgaro Vaccaro Annalisa, Vestenanova (VR)
Salgaro Vaccaro Dorina, Cattignano - S. G. I. (VR)
Santoni Cipriano, Desenzano d.
Garda (VR)
Sartori Antonietta, Torino
Suman Adriana, Beethoven (PD)
Trevisani Olga, Chiampo (VI)
Urbani Bruno, Montechiari (BS)
Vicentini Marco, Montecchia di
Crosara (VR)
Zanchi Angelina, Terrossa (VR)
Zandonà Italico, Milano
Zanella Giovanna Piccinin, S. G. I.
(VR)
Zuccoli Pitoni Giuliana, Rovigo
L’ALPONE 12
ZIONI
A
I
C
O
S
S
DALLE A
SPORT
ASSOCIAZIONE SPORTIVA BASALTI
Arriva l’estate e arriva la voglia di
mare e allora tutti a Sottomarina! L’A.S.
Basalti inforca la bici e punta dritta alla
riviera veneta per una giornata di sport,
sole e svago.
Chi ha detto che in bici bisogna
andare, per forza di cose, sempre e soltanto in salita? Così l’Associazione
Sportiva Basalti ha deciso di rimboccarsi le maniche e, nonostante la temperatura di primo mattino a San Giovanni
Ilarione non fosse proprio delle più torride, è partita di buona lena alla volta
della costa veneta. Obiettivo Sottomarina, rinomata località balneare poco a
sud di Venezia e noto “quartiere” del comune di Chioggia. E pedala, pedala, diciannove rappresentanti del gruppo
sportivo che organizza, ricordiamo, la
Granfondo del Durello, ha raggiunto in
quattro ore le dorate spiagge distanti
120 km da casa, e ha potuto rifocillarsi
sotto gli ombrelloni già gremiti di turisti. Ad attenderli, armate di creme e cremine per la tintarella, le amorevoli compagne e mogli che hanno anticipato i
provetti fondisti su di un confortevole (e
air conditioned) pullman. Una giornata
all’insegna del divertimento, dello svago e, come sempre, dell’amore per la
bicicletta, che ha permesso all’A.S. Basalti di fare, come si dice in questi casi,
gruppo e di discutere di qualche dettaglio sulla storica edizione della Granfondo che ci si appresta a celebrare. Ricordiamo che ad aprile, la GF del Durello spegnerà dieci candeline! Dubitiamo,
però, che la tintarella duri fino alla prossima primavera ...
NICOLA ANDREETTI
La polisportiva ilarione
a.s.d. informa
Da settembre inizieranno i corsi organizzati all’interno delle palestre di San Giovanni Ilarione: Judo - Karate - Minivolley - Pallavolo
- Ginnastica artistica - Aerobica - Step - Ginnastica generale Ginnastica dolce ed altre discipline ancora da definire.
PER INFORMAZIONI: Lucia 347 4420071
4ª MINIMOTO MUSIC FEST
La 4ª edizione del “MiniMoto Music
Fest” non delude le aspettative. Il suo
successo è da imputare a diversi fattori:
- la componente sportiva, caratterizzata dal circuito minimoto, che attira
piccoli e grandi, consentendo agli
appassionati di cimentarsi in un giro
divertente ed una prova di abilità
sulle minimoto messe a disposizione
dall’organizzazione;
- lo spazio dedicato a bambini e ragazzi con una prova su strada, con bici o
minimoto, allo scopo di avvicinare
bambini e ragazzi alle problematiche
della sicurezza e alle regole della
strada. Ma non solo educazione stradale, per loro anche spazio alla fantasia e creatività con un concorso di
disegno intitolato “Con le Ali sotto i
Piedi” con protagonista la mitica
Vespa. Ad onor del vero c’è da sottolineare la scarsa partecipazione dei
ragazzi a queste iniziative, con soli 6
bambini che si sono cimentati sul cir-
cuito sicurezza, mentre per il concorso di disegno i disegni arrivati sono
stati 6 per i bambini della scuola primaria e 2 per i ragazzi della scuola
secondaria;
- un giro-vespa aperto a tutti gli appassionati della due ruote, con un percorso che si snoda nella nostra splendida vallata e che quest’anno ha visto
80 partecipanti;
- la cornice musicale, che il sabato e la
domenica, offre musica dal vivo che
spazia dal garage al rock, dal punk al
rockabilly. Sul palco anche quest’anno, introdotti magistralmente dal
sound di Mirco Beat, si sono succeduti gruppi della vallata, e non solo,
quali i simpatici Spingi Gonzales, i
“navigati” Falc, le grintose ragazze
della band “Kill the Mayor”, i giovani ma intraprendenti Milkshakes’
Club, la carica di energia dei “Michele Bombaatomica and his Dirty
Orchestra” concludendo con il ritmo
FESTA DELLO SPORT 2011
Anche quest’anno la Festa dello
Sport non ha deluso le aspettative: il
ricco programma sportivo, la musica di
qualità che la contraddistingue, l’ottima
cucina, gli addetti ai chioschi sempre
pronti e sorridenti con ottima birra e
fantastici cocktail hanno contribuito
anche quest’anno a rendere questa manifestazione una delle più importanti sul
territorio.
Protagonista principale è stato sicuramente lo sport grazie anche al contributo dato dalle associazioni sportive di
San Giovanni Ilarione e ai giovani che
ogni anno sono pronti a rimboccarsi le
Pasta party durante il torneo di volley.
maniche e a mettersi in gioco.
Il tutto è partito con il Torneo di
sono Ferrari Riccardo e Zanolla EPolisportiva Ilarione, e ai loro presidenCalcio a 6, iniziato il 6 giugno, che ha
doardo che hanno dimostrato un ottimo
ti, impegnati da anni a promuovere le
visto 10 squadre (circa 100 giovani)
affiatamento ed un gioco spettacolare
loro attività sul territorio, con particolaimpegnate in un torneo che è arrivato
che ha consentito loro di vincere il trore attenzione al mondo dei piccoli.
alla sua 8ª edizione. La novità di quefeo del doppio. Va sottolineata la numeAnche i campioncini del calcio
st’anno è stato il campo di gioco: grazie
rosa presenza dei ragazzi (circa 50) grahanno avuto il loro momento di gloria.
anche all’US Calcio e all’Assessore allo
zie al Tennis Club di San Giovanni IlaCon la preziosa collaborazione dell’US
Sport quest’anno si è potuto disputare il
rione e al maestro Sergio che, grazie anCalcio, nella persona di Enrico Fratorneo sul nuovo campo in erba sintetiche ai corsi, sono riusciti a portare sul
casso, tre squadre di piccoli calciatori di
ca, fatto questo che ha sicuramente alzacampo anche i nuovi allievi.
San Giovanni Ilarione si sono affrontati
to il livello del torneo e invogliato i gioSempre il sabato una gimkana orgala domenica mattina in una triangolare,
vani ad iscriversi.
nizzata dall’AS Basalti di San Giovanni
sul campo in erba sintetica, divertendosi
Il Torneo si è concluso con le finali
Ilarione ha coinvolto una ventina di
e divertendo il pubblico presente.
domenica 3 luglio con il team
Ma domenica è stato soprat“Squadra Speciale Cobra 11”
tutto il giorno del volley. Sul
che ha conquistato il 30° posto
campetto di terra di Via Torino
a tavolino ai danni della comsono scese in campo 20 squadre,
pagine di “Ultimo Minuto”
circa 100 giovani, che si sono
causa assenza di giocatori. Ma
contese la coppa offerta per la
la palma di vincitori va alla
prima classificata dall’Associasquadra “Chi è che sta Meio de
zione AVIS. La seconda edizioTi” che è riuscita, dopo una
ne del “Na Botta e via-B&B
partenza difficile, a sconfiggeVolley” ha entusiasmato i partere l’“Olandese Volante” aggiucipanti e piacevolmente sorpredicandosi la bellissima coppa
so gli spettatori: un torneo di
offerta
dall’Associazione
buon livello dove protagonista è
AVIS e consegnata al capitano
stato sicuramente lo sport, ma
dal Presidente dell’AVIS,
anche il piacere di stare insieme,
Pandolfo Luigi. Il trofeo di
la voglia di divertirsi e di condicapocannoniere è andato a Foto di gruppo dei partecipanti al torneo di tennis.
videre la passione per il volley.
Maccadanza Davide, punta di
La coppa della prima classificaspicco dei “Lasine Sugare”, mentre il
ragazzi in un percorso accidentato e
ta per il girone vincenti è andata ai
miglior portiere si è confermato Marana
impegnativo. A conclusione è stata conLuney Tunes, mentre secondi si sono
Sebastiano più volte protagonista dei
segnata una medaglia a tutti i parteciimposti i “Roby Roby” e “Kie Comparisultati positivi ottenuti dalla sua squapanti. Un grazie alla società ciclistica e
ny” e il terzo posto è andato ai “Tulipadra, “Olandese Volante”. Un doveroso
al suo presidente Pegoraro Franco, semni”. Per il girone perdenti troviamo al 1°
ringraziamento va a Nico e ai suoi rapre disponibili e collaborativi.
posto gli “Over the Flop”. Il premio scogazzi per il lavoro svolto durante tutto il
Le arti marziali sono invece le protapa (ultimi classificati assoluti) se l’è
torneo.
goniste indiscusse del sabato sera, con
aggiudicato il team “Assa Perdere”.
Anche il Tennis ha offerto emozioni
una dimostrazione di Karate e di Judo.
E alla luce delle numerose proposte
con il suo Torneo per ragazzi, svoltosi
Le nostre società, Karate Shotokan e
sportive e dei partecipanti si può dire
nella giornata di sabato 2 Luglio. I preJudo Club Valdalpone, hanno portato sul
che anche quest’anno l’obbiettivo della
miati sono ragazzi da fuori paese. Per il
tappeto circa 50 atleti tra adulti e ragazPolisportiva è stato raggiunto. Appuntasingolo il migliore è stato Lenzi Federizi in una coinvolgente dimostrazione di
mento all’anno prossimo, alla Xª edizioco che, sbaragliando gli avversari, si agqueste specialità. Un grazie anche a
ne della Festa dello Sport 2012.
giudica il trofeo. Nel doppio i vincitori
queste due società, appartenenti alla
LUCIA BURATO
incalzante dei “Go Go Monellas”.
Un’offerta musicale che fa del MiniMoto Music Fest una manifestazione
nella vallata unica nel suo genere.
E tutto questo grazie ai giovani che
hanno lavorato per l’allestimento della
festa, agli addetti ai chioschi, allo stand
cucina, alla Polisportiva Ilarione. Grazie
agli sponsor, all’Amministrazione Comunale, in particolare al consigliere Andrea Allegri, presenza attiva e costante
nell’organizzazione del circuito sicurezza.
Appuntamento quindi all’anno prossimo.
L. B.
CICLI & MOTO
Il ritrovo della partenza del vespa giro preso la location della
manifestazione.
Qualità a prima vista
direttamente dal produttore
Gli occhiali delle marche più prestigiose
attendono il vostro punto di vista
Via Canella, 3 - CELLORE d’ILLASI (VR)
Tel. 045 7834 058 - Fax 045 7834 505
SAN GIOVANNI ILARIONE (VR)
Telefono / Fax 045 6550447
Trimestrale di Informazione e Cultura c/c postale n. 15684376
Se vuoi inviare il tuo contributo all’Alpone utilizza c/c postale n° 15684376 intestato a:
Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5
Coordinate bancarie Poste Italiane: Codice IBAN IT23 T076 0111 7000 0001 5684 376
- Codice Bic/Swift: BPPIITRRXXX
Direttore responsabile: Delio Vicentini
Redazione: Dario Bruni, Luciana Damini, Mario Gecchele, Giovanni Sartori, Lucia Burato,
Lorenzo Gecchele, Angelo Pandolfo
Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento, 3/C - S. Giovanni
Ilarione (VR) - Tel. 045 7465727
Pubblicità Augusto Gambaretto - Via Bosco, 7 - Tel. 045 7465151 - San Giovanni
Ilarione (VR)
Prestampa: Iter - Tel. 045 7652554 - Fax 045 6170334 - [email protected] - Colognola
ai Colli (VR)
Stampa: Grafiche Alpone - Tel. 045 6550221 - 045 6550480 - S. Giovanni Ilarione (VR)
Scarica

“L`Alpone” III trimestre 2011 in formato PDF