l ’alpone
Autorizzazione del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 28 - Nr. 4 - Dicembre 2013 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane
Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 30 - N. 2 - MARZO 2015 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane
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Saluto
del Presidente
L'ottantesima edizione della Sagra delle Ca-
stagne bussa ormai alle porte e ci immerge di
nuovo nel clima di una della feste più importanti della nostra vallata. Rivolgo ai tanti collaboratori un grazie anticipato, visto che non
mancherà certamente l’impegno e la dedizione a dare il massimo per il proprio paese
in un momento così significativo.
Come riportiamo in altra parte del giornale,
a luglio la Pro Loco ha rinnovato il suo Consiglio, confermando molti dei precedenti
consiglieri (fra cui il sottoscritto come presidente) e accogliendo alcuni giovani che di
sicuro daranno nuovo vigore ed entusiasmo
al gruppo. Il progetto è quello di essere sempre più un riferimento per tutte le altre associazioni operanti in paese, mantenendo
quelle caratteristiche di raccordo e di dialogo
fra le diverse realtà (sociali, religiose, civili)
che sono alla base della presenza ormai più
che trentennale della Pro Loco nel nostro
paese.
Un doveroso saluto va anche al nuovo Parroco di Villa, don Maurizio e al suo collaboratore don Efrem, perché possano continuare
nel cammino già intrapreso dal compianto
don Elio, in spirito di fattiva collaborazione
con tutte le realtà presenti sul territorio.
Il Presidente della Pro Loco
Franco Cavazzola
Pro Loco | San Giovanni Ilarione
Anno 30 Nr. 2
Giugno 2015
CARI FEDELI...
QUI DON MAURIZIO
Abbiamo chiesto a don Maurizio di parlarci della
sua vita di sacerdote e delle sue aspettative nella
nuova parrocchia di Villa. Riportiamo quanto ci
ha scritto.
I primi 5 anni come cappellano, li ho trascorsi
nel padovano, a Fontaniva. Per 14 anni sono
stato a Vicenza – San Pio X, facendo in questo
tempo anche il cappellano del carcere. Per 12
anni, parroco a Valli del Pasubio. Ora mi aspetta
l’esperienza nel veronese, a San Giovanni Ilarione.
Ogni volta ho ricevuto moltissimo: lo slancio
degli inizi, la prima, la laboriosità e gli impegni
nella seconda. Ogni persona che ho incontrato
mi ha arricchito. Ho conosciuto di più me stesso,
anche toccando con mano i miei limiti. Ho capito che si conosce di più se non si giudica. Soprattutto in carcere ho imparato che ogni persona è
sorprendentemente ricca di sensibilità e caratteristiche che non ti immagineresti mai.
Nell’ultima parrocchia che lascio ho sentito il calore delle persone e la forza del lavorare assieme.
Naturalmente prima di diventare prete nel 1984
ho fatto diversi anni di seminario, dalla prima
media alla teologia.
Non avrei mai pensato di capitare nella valle
dell’Alpone. Vi ero capitato da ragazzo, per due
volte, da seminarista. Con alcuni compagni, io
con la bicicletta della nonna, partendo da Noventa, siamo capitati a Roncà a trovare un amico
di studi. A pensarci oggi, mi sorprende la fiducia e la disponibilità dei miei. Mi sembra di aver
ricevuto un’educazione essenziale e austera. Non
mi è mancato nulla. Pur nelle ristrettezze economiche hanno cercato, senza che me ne accorgessi, di accontentarmi il più possibile.
Ora arrivo non più ragazzetto, ma negli anni
della maturità.
Non càpito da solo. Vengo con don Efrem che ho
trovato qui a Villa e che ora condivide con me
questa muova esperienza. Per me è un grande
dono il poter aiutarci, il non essere da soli.
Troveremo delle comunità tutte da conoscere.
Per caso ho avuto fra le mani “L’Alpone”, il numero con l’inserto dedicata a don Elio. Leggendo tutti gli articoli vi ho colto una realtà viva, con
tante iniziative.
Traspare dalle righe dedicate a don Elio, l’amore
e la riconoscenza nei suoi confronti.
[continua a pag. 3]
La comunità di Cattignano sente il dovere di
ricordare e ringraziare Don Elio per quanto
ha fatto. Proprio recentemente lui stesso
ha ricordato di voler festeggiare i 20 anni
dell'assegnazione alla nostra piccola parrocchia cui teneva molto e alla quale si era dedicato con le sue ben note capacità organizzative. In questi 19 anni di servizio, ha fatto si
che la piccola comunità non si sentisse isolata
dalla parrocchia principale di Villa, ha dedicato tempo e passione alla ricostruzione della
chiesa, del campanile e della piazza e in modo
la bella chiesetta di Cattignano si sente viva.
Don Elio si prendeva cura dei bisognosi, dei
malati e aveva un'attenzione particolare per
i missionari, offrendo loro anche aiuto materiale per le opere di bene nella missione.
Non vogliamo dimenticare quanto sia stato
per tutti noi la guida nel cammino di buoni
cristiani. Le celebrazioni dei sacramenti
erano molto importanti, ci teneva a dare
un'educazione cristiana forte e precisa anche
ai più piccoli. Con la sua straordinaria forza
e determinazione, ha saputo esser presente
come un padre, nel bisogno e nelle difficoltà.
Le sue parole di consolazione sono sempre
state un appoggio sicuro su cui ognuno di noi
ha potuto contare, così come sulle sue battute
allegre nei momenti di gioia. Tutta la comunità di Cattignano ricorda con affetto la sua
persona. L'ultimo lavoro iniziato con Don
Elio qualche mese fa e' stato la sistemazione
del patronato: per commemorare quanto e'
stato per noi, la comunità gli ha dedicato una
targa a suo ricordo e perenne ringraziamento.
Erica Lovato,
a nome della comunità di Cattignano.
80° Sagra delle Castagne
GIOV EDI' 08
ore 21.00 presso il teatro parrocchiale
Convegno sull'Agricoltura
V ENERDI' 09
ore 20.30 presso il teatro parrocchiale
l'AVIS presenta il cortometraggio
"IL SORRISO CI DONA"
realizzato dai nostri giovani.
A seguire presentazione del libro
"DON BOSCO"
autore Gianni Sartori e gli ex allievi
ore 21.00 in piazza della Chiesa
DISCO TOUR "STEREO CITTA'"
SABATO 10
ore 16.00 presso la sede municipale
Ricevimento delle autorita'
e sfilata con la banda musicale "G. Verdi"
DOMENICA 11
ore 14.30 esibizione degli
Sbandieratori e Musicisti di S. Bonifacio
ore 15.00 intrattenimento per bambini
"RADIO CRICETO"
ore 16.30 in piazza Aldo Moro
visita agli stands della Mostra Artigianale
ore 16.00 battitura delle castagne
ore 21.00 in piazza della Chiesa
"polenta e scopeton" per tutti i presenti
#MusicisLife
con dj Alberto Ruffo
dj Steven Smith
& Cristian voice
nel castagneto in piazza con degustazione di
ore 17.30 Happy-hour Spritz Buffet
per tutti con gli "EVERGREEN"
LUNEDI' 12
ore 10.00 piazza Aldo Moro
Dimostrazione pratica della lavorazione
del formaggio da parte del
"Mastro Casaro" Dario Gugole,
piu' volte insignito di premi e onorificenze
in concorsi nazionali e internazionali
ore 21.00 piazza della Chiesa
TOUR STARGATE
sotto le stelle con
DJ YANO
ore 21.00 GRUPPO MUSIC ENERGY
"DIVERTIDA"
1
DAMINI MACELLERIA E AFFINI
200° COMPLEANNO DI DON BOSCO
DUE GIOVANI ILARIONESI SI AFFERMANO NEL MONDO DELLA GASTRONOMIA
FESTA DEGLI EX-ALLIEVI
Si tratta di Gianpietro e Giorgio Damini, due
nostri giovani concittadini che si sono trasferiti
ad Arzignano dove, con tanto impegno e caparbietà, sono riusciti a dare sfogo alla loro creatività imponendosi nel mondo della gastronomia
e della ristorazione.
I meno giovani certamente ricorderanno la macelleria gestita dal loro nonno, Pietro Damini,
da tutti conosciuto come “Piero Secato”, ed il
loro padre Franco che ha continuato l’attività del
nonno, fino alla momento della sua prematura
scomparsa nel 1989 in un incidente stradale.
Franco e Gemma Ramponi hanno avuto tre
figli: Giampietro (classe 1973), Giorgio (classe
1977), e la sorella Micaela (classe 1983) che,
come dicevamo, sono rimasti orfani del padre in
giovane età. Gianpietro, allora sedicenne, continua l’attività di famiglia ancora per due anni,
e poi decide di chiudere la macelleria per andare
a lavorare ad Arzignano come macellaio nella
grande distribuzione.
Nella mente di Gianpietro però cova da tempo
l’idea di cambiare, l’idea di ritornare ad una attività tutta sua proprio come quando da giovane
lavorava nella sua azienda di famiglia con il padre.
Questa aspettativa si è concretizzata 8 anni fa,
precisamente nel dicembre del 2007, quando
Gianpietro ha iniziato questa nuova avventura,
avviando questa nuova attività nel mondo della
gastronomia e della ristorazione.
Giorgio, ancora in età scolare al momento della
perdita del padre, continua gli studi e frequenta
la scuola alberghiera di Chievo, al termine della
quale nel 1994 entra mondo del lavoro, cimentandosi in importanti esperienze nel mondo
della ristorazione.
La prima esperienza lavorativa lo chiama a fare
le stagioni turistiche in Sardegna ed in Alto
Adige, precisamente in Val Gardena.
Poi nel 2001 colleziona una nuova importante
esperienza lavorativa questa volta all’estero,
trasferendosi per due anni a Londra.
Al ritorno dall’Inghilterra è chiamato a Runate
di Canneto sull’Oglio, presso il rinomato ristorante “Dal Pescatore”, (tre stelle Michelin) ed
infine per un altro anno presso il ristorante “Perbellini” di Isola Rizza (2 stelle Michelin).
Ma il lavoro, sia pure in ristoranti prestigiosi,
non lo soddisfa più; ed ecco che nel 2007 decide
di condividere l’avventura del fratello Gianpietro.
Nella nuova attività Gianpietro e Giorgio portano ognuno le esperienze e le professionalità acquisite nelle precedenti attività lavorative, mantenendo però i valori, il rispetto delle tradizioni
e gli insegnamenti avuti in famiglia; in questo
modo riescono a farle fare un notevole salto di
qualità con i risultati che sono sotto gli occhi di
tutti.
Giorgio ci racconta che nella loro azienda operano in tutto 11 persone: 5 in cucina, 3 in sala e
3 al banco gastronomia, e sono impiegate anche
Fortunata, la moglie di Giampietro e Serena, la
compagna di Giorgio.
Tutta l’attività del negozio con annesso ristorante, richiede molto lavoro: che inizia alle 7
del mattino e si protrae fino alle 1 di notte.
Gli chiediamo come definirebbe la ditta “Damini
macelleria ed affini”. Ci dice che la loro attività
si può considerare una bottega di gastronomia
in senso lato, il cui prodotto di punta è però la
carne bovina; ma si trovano anche carne suina,
avicola piccione compreso. Si possono trovare
inoltre i prosciutti italiani delle varie tipologie,
compreso il Mangalitsa ed il Pata Negra; e poi
formaggi, vini ed altro.
Giorgio ci assicura che tutti i prodotti proposti
nel loro negozio e nel ristorante, sono personalmente selezionati e testati da loro; la loro attività
ha dato importanti soddisfazioni professionali, e
si spera in futuro anche economiche.
Per ora, dopo 7 anni di attività, lo scorso anno
è arrivata la gratificazione della stella Michelin,
il primo riconoscimento in Europa per una attività di macelleria e ristorazione contemporaneamente.
“DAMINI MACELLERIA ED AFFINI” è specializzata nel settore della carne bovina di razza
Garonnese e Limousine, ma vengono proposte
alla clientela le “Scottone” e le “Sorane”, femmine giovani che non hanno mai partorito, e da
loro selezionate, e di cui seguono personalmente
la filiera della produzione, tenendo sempre presente che è molto importante la giusta maturazione della carne dopo la macellazione.
Chiedo a Giorgio di consigliarci il menù di punta
del suo ristorante; e ci dice che le specialità sono
molte e ne elenca qualcuna:
• Ravioli di ossobuco con salsa di riso allo zafferano;
• Battuta al coltello (carne cruda tagliata a coltello in piccoli bocconcini anche non condita);
• Damini BAB (panino di quarto anteriore di
manzo con insalata, cappuccio e senape);
• COCCO-LIME-RUM (dolce con spuma di cocco e lime, gelatina di rum e mais soffiato).
I giorni di chiusura sono la domenica sera ed il
lunedì.
Ulteriori notizie sono reperibili al sito internet
www.daminieaffini.com
A.P.
Il 30 agosto, alle ore 19.00, attorno al monumento di don Bosco, situato all’entrata del paese
–lato Sud, ha visto il folto gruppo di ex allievi di
don Bosco e quasi trecento persone radunarsi
per celebrare, attraverso la santa Messa, i duecento anni dalla nascita di don Bosco. In verità
il Santo del giovani è nato il 16 agosto 1815, ma
si è preferito posticipare per il caldo e la gente
in ferie.
I sacerdoti salesiani don Cesare Ciman e don
Lorenzo Fontana hanno officiato insieme, con
la presenta dei cori parrocchiali riuniti di Villa
e Castello. Nell’omelia don Fontana ha tracciato
le linee guida dell’insegnamento di don Bosco,
mettendo in risalto tutto l’amore e la dedizione
di padre verso i ragazzi abbandonati, verso gli
sfiduciati, i senza progetti, i senza futuro, la
cui alternativa era il carcere o il riformatorio. E
l’amore di don Bosco ha valicato i confini di Torino, ha valicato i confini nazionali e si è sparso in
tutto il mondo, portando la speranza e la fiducia
a milioni di persone sparse in tutti i continenti.
Senza ombra di dubbio don Bosco è l’italiano
più conosciuto nel mondo ed è un nome che assolutamente onora l’Italia e diviene sinonimo
di impegno, ottimismo, fede in Dio, bontà, solidarietà.
La preghiera al Santo educatore dei giovani ha
concluso la santa Messa, ma la festa è continuata nella piazza sottostante, dedicata sempre a
don Bosco, con un momento di fraterna allegria,
condita da un buon bicchiere e da una fetta di
dolce.
Don Bosco ha ancora tante cose da dire e tanti
insegnamenti da dare ai giovani e meno giovani;
il gruppo ex allievi ringrazia per la partecipazione attiva ed attenta ed annuncia nel contempo
la presentazione in occasione della sagra delle
castagnedi un libro, scritto dall’ex allievo Gianni
Sartori, sulla figura e sugli insegnamenti di don
Bosco, sul movimento ex allievi e sulle opere re-
alizzate in paese.
Un grazie a quanti hanno partecipato e reso solenne la festa.
Gianni Sartori
Nella ricorrenza del bicentenario della nascita di
San Giovanni Bosco, il giorno 9 ottobre presso
il teatro parrocchiale in Villa, ore 20.30, il
gruppo ex-allievi presenterà il libro che racconta, attraverso testimonianze, foto, aneddoti, la
presenza del santo patrono della gioventù nella
nostra comunità.
Gianni Sartori
DON BOSCO
a San Giovanni Ilarione
B I C E N T E N A R I O
N A S C I T A
1 8 1 5
-
D O N
B O S C O
2 0 1 5
C.E.R. 2015 - Centro di Esperimento
DODICIRIGHE
Nella nostra vallata chi si azzarda a parlare (non bene) di vino e di sostanze alcooliche sa di
rischiare grosso, ma questo piccolo spazio di giornale è fatto proprio per questo tipo di rischio…
Chi ha girato qualche festa di paese in questa torrida estate, soprattutto di sera, difficilmente
sarà tornato a casa senza essersi imbattuto in qualche giovane (talvolta palesemente minorenne) in preda ai cosiddetti “fumi dell’alcool”. Una risata o un cenno di commiserazione
solitamente sarà bastato per tacitare il nostro cosiddetto “senso civico”, ma potremmo una volta
tanto disturbare un pelino in più la nostra pigra coscienza morale e domandarci se viene fatto
abbastanza per evitare che il fenomeno (a detta di tutti preoccupante) diventi “inevitabile”. Eccovi qualche domanda “scomoda”, così come vengono. Quanto alcool si nasconde sotto le accattivanti espressioni oggi in voga (aperitivo, happy hour, ecc.)? E quanti soldi si fanno nelle varie
manifestazioni di piazza attraverso gli alcolici e – non dite di no! – i superalcolici? Davvero
“senza alcool non ci può essere vera festa”? (frase detta da un giovane durante una sagra). E
perché i genitori non si accorgono del fenomeno, possibile che siano tutti a letto a quell’ora? Le
dodici righe sono finite, le domande purtroppo no…
D.B.
2
Si è tenuto nel mese di luglio di quest'anno il Cetro Estivo Ricreativo organizzato dall'associazione
culturale Cartabianca in collaborazione con il Comune di San Giovanni Ilarione. Le finalità del Centro sono state quelle di creare un ambiente per bambini e ragazzi che fosse costruttivo ed educativo,
senza tralasciare l'aspetto più importante: il divertimento. Devo confessare che quest'ultimo obbiettivo è stato talmente preso alla lettera che... ci siamo divertiti anche noi! Le quattro settimane sono
state scandite da diversi laboratori e attività: dalla caccia al tesoro sul territorio al laboratorio di
pensiero, dalla costruzione degli acquiloni all'intramontabile pasta salata.
Tutto è bene quel che finisce bene; un grande grazie, quindi, ai 91 bambini e ragazzi che hanno
partecipato alle attività, ai giovani volontari che hanno messo a disposizione tempo, energie ed entusiasmo, all'Istituto comprensivo e all'Amministrazione comunale e alle educatrici che con le loro
competenze professionali hanno arricchito la seconda edizione del Centro Estivo Cartabianca. Se,
come dice il proverbio, non c'è due senza tre...
E
TESTIMONIANZ
ANTONIO ANDRIOLO - L'amore per la terra
Vedere l’inizio della vendemmia in zona Lore,
sotto un limpido ed assolato cielo settembrino,
è uno spettacolo meraviglioso, con le uve mature
assaltate dalla gente indaffarata ed allegra e soddisfatta del proprio lavoro. Tutti commentano
con giudizi lusinghieri la bontà del prodotto e
lavorano con soddisfazione.
“On’ora son sta anca mi a verdemare…” interloquisce il nostro protagonista Antonio Andriolo,
meglio conosciuto come Toni de Nelio. Faccia
rubiconda ed allegra, occhi tersi e sorridenti, incarna la figura del tradizionale contadino che ha
saputo camminare ed aggiornarsi con i tempi.
A ben guardarlo, sembra che l’ufficio Anagrafe
abbia proprio perso i registri, gli daresti un’età
variabile tra i 60 e 70 anni, se non fosse lui stesso
a ricordare di essere nato il 1° aprile del 1926,
proprio alle Lore, figlio di Cornelio e Maria Marchetto. E’ un periodo difficile dal punto di vista
economico, ma momenti ben più difficili li ha
vissuti papà Cornelio, che ha tutta una storia da
raccontare e che costituisce un autentico documento storico del tempo. Appena giovinetto, infatti, non vedendo prospettive di realizzazione
ad inizio ‘900 e con tanta voglia di fare e crearsi
qualche cosa, visto che il proprio genitore era un
tipo un po’ gaudente, parte e valica l’oceano,
destinazione Stati Uniti d’America, facendosi
prestare i soldi per il viaggio dal vecchio Toni
Fortin, che saranno i primi ad essere restituiti.
Rimane in America 7 lunghi anni, adattandosi
ad ogni mestiere e mettendo da parte un bel gruzzoletto, che gli servirà al rientro in patria, per
riscattare i beni paterni e costruirsi una casetta
in centro alle Lore, come nido familiare. I soldi,
purtroppo, finiscono quasi subito, ed allora risolca l’Oceano verso l’America, in compagnia di
altri due vicini di contrada. In Italia nel frattempo scoppia la I^ guerra mondiale. Interpellati
dalle autorità americane sulle loro intenzioni,
i due compagni optano per il rientro in Italia e
vanno a combattere al fronte, Cornelio invece
preferisce seguire la nazione ospitante e rimane
a lavorare per altri 8 interminabili anni, rimpatriando poi, a guerra appena finita, con la cifra
di quasi 40 mila dollari, una vera fortuna. Con
questa compera “… i mejo 4 campi de le Lore…”
ed inizia la sua imprenditorialità contadina,
fidanzandosi e sposando ben presto una ragazza del posto, Maria Marchetto per l’appunto.
E’ un’unione felice, con l’arrivo di quattro figli,
nell’ordine Angelina, Elisa, Maria ed infine il
nostro protagonista. In casa non c’è tempo per
il gioco ed i figli, dopo la scuola, danno tutti una
mano. I genitori sono orgogliosi del loro piccolo
Toni, che intanto frequenta la scuola elementare
alle Lore, fino alla classe Terza, con la maestra
Panarotto di Castello. Il
certificato di quinta lo
conseguirà con la scuola serale. I pomeriggi
sono occupati a portare
al pascolo le pecore e
ad 11 anni prende confidenza con “ el fero
da segare” per aiutare
il papà nello sfalcio
dell’erba nei campi, essendo l’unico maschio.
Cresce sano e robusto,
forgiato dal sudore e
dal vento, con un bel
carattere gioviale e portato al sociale. Intanto
bussa alle porte la II°
guerra mondiale ed Antonio ha l’età giusta per
ricordarla proprio tutta.
Inizialmente
sembra
cosa lontana, solo chi
ha qualche famigliare al
fronte ne sopporta il peso, gli altri quasi non la
percepiscono, bombardati dalla propaganda di
regime che esalta vittorie su tutti i fronti, in realtà
sono batoste solenni da tutte le parti, in Africa,in
Grecia e Albania, in Russia. Dopo l’armistizio
dell’8 settembre ’43 la musica cambia, il paese è
invaso e dominato dai Tedeschi e dalle brigate
nere; iniziano gli incessanti bombardamenti alleati, la lotta partigiana, la guerra civile con le
tristi conseguenze. La contra’ Lore è vicina allo
spartiacque con la vicina valle del Chiampo e le
pattuglie tedesche e fasciste passano inquadrate , con i mitra imbracciati, roba da far rizzare i
capelli. “E’ il castigo divino….” sentenzia qualche
donna anziana, invece si tratta della pura follia
degli uomini a portare il mondo sull’orlo della
distruzione. Antonio Viene precettato nel 1945
per vestire la divisa della Repubblica di Salò, ma
non si presenta e si nasconde, insieme a due amici, in una galleria del terreno precedentemente
scavata. Qui trovano rifugio anche 3 inglesi fug-
giti dal campo di concentramento di Montecchia. Tutto fila liscio finchè qualcuno non fa la
spia. Due inglesi vengono catturati mentre si
sfamano su una pianta di fico, portati in contrà,
denudati e fatti assalire dai cani, perché rivelino
il nascondiglio del terzo. Alla fine cedono e pure
l’ultimo inglese viene
catturato nel tronco
cavo di un grosso castagno secolare, snidato
e quasi sbranato dai
cani. Di costoro non si
saprà più nulla. Gira
intanto in paese la voce
che pure i renitenti alla
leva verranno snidati
dai cani e faranno una
brutta fine. Antonio
allora, insieme ai due
compagni,
tenta di
portarsi a San Zeno di
Arzignano, presso una
sorella colà sposata.
Dopo un percorso avventuroso, però, tutti
vengono catturati e
portati a Montecchio,
sotto il controllo della
marina fascista. Qui
rimane per un mese e
poi, grazie all’intervento del Monsignore di Arzignano, ottiene un prezioso lasciapassare e rientra in famiglia. Ma la favola dura poco perché
dopo alcuni giorni un Tedesco bussa alla porta e
lo scorta, mitra puntato alla schiena, fino a San
Giovanni Ilarione e lì fatto aspettare in attesa di
decisioni da parte dei gerarchi locali. Dopo un
po’ di attesa, osservando che nessuno per il momento lo controlla, scappa e corre come un capriolo, raggiungendo, attraverso i campi, la propria
abitazione e nascondendosi in un buco scavato
sotto “la caneva…”. Anche i partigiani,però, non
vanno tanto per il sottile, si riforniscono di cibo
e vestiario liberamente, senza chiedere permesso
alcuno.
Alla fine anche Antonio, come tutti i giovani del
luogo, entra nelle file partigiane, ingrossandone
le formazioni per l’attacco finale ai Tedeschi.
Quando arrivano le prime colonne americane è
una festa per tutti, si accampano nel cortile della
scuola elementare e sembrano agli occhi della
ROMANO SOPRANA, 100 anni magnificamente portati!
Lo scorso 23 agosto Romano Soprana ha festeggiato il centesimo
compleanno e per l’occasione si sono ritrovati a Gragnano in provincia di Piacenza assieme ai suoi famigliari, anche i nipoti delle
famiglie Prando ed Origano, figli rispettivamente di Maria e Rita, le
due sorelle di Romano. Solo i più anziani si ricorderanno di questo
nostro concittadino, nato il 21 agosto 1915 a San Giovanni Ilarione
in contrada Galiotti.
Romano da giovane aveva lavorato come agricoltore in famiglia,
aveva svolto il servizio militare come alpino, ed era stato richiamato
per la guerra, finendo poi prigioniero nel terribile campo di concentramento di Mauthausen.
Dopo la guerra ha lavorato ancora in famiglia come agricoltore, ma
nel 1947 ha lasciato San Giovanni Ilarione per andare ad abitare e
lavorare a Borgotaro al paese di Natalina, la ragazza che aveva conosciuto durante la vita militare e che aveva sposato.
Durante la festa organizzata per il compleanno, un nipote gli ha
chiesto la ricetta per arrivare così bene ai 100 anni.
Questa è stata la risposta: “La ricetta l’è laorare tanto e sempre, tirare cinghia e non far cressare la pansa, bastonae tante, nare a piè e
a testa bassa, lassare la dona che la comanda e dirghe sempre de si”!
Una festa di compleanno davvero grandiosa, con tutta la famiglia
ed i parenti riuniti che hanno poi brindato davanti ad una magnifica torta confezionata personalmente dalla pronipote Valentina
Prando.
gente autentici angeli liberatori. I locali capi
fascisti vengo catturati e bastonati, le donne in
combutta con i Tedeschi hanno i capelli rasati
e vengono fatte sfilare fra le ingiurie e le imprecazioni della gente. Quelli maggiormente compromessi spariscono e muoiono in misteriosi
incidenti. Però l’animo della gente locale, dopo
il primo legittimo sfogo, perdona e dimentica e
si ritorna alla vita di sempre. Il paese si è ripulito , sono spariti i fascisti, ma anche i partigiani
più sfegatati, è rimasta la parte migliore , quella
attiva che vuole andare avanti. Antonio pensa
per un po’ di ripetere l’esperienza paterna e si
procura i documenti per l’espatrio insieme ad
amici del luogo, ma viene dissuaso dal padre,
che ormai comincia a declinare in salute. Ed allora avanti con i campi, sotto con il lavoro, ma
oltre a questo nutre altri interessi, come la caccia, la passione per il ballo e per il gioco delle
carte. Frequenta le ragazze per passatempo, e’ un
po’ un farfallone, che vola di fiore in fiore. A 27
anni suonati decide di mettere la testa a posto e
di formarsi una propria famiglia e vede in Sunta
Munaretti la persona ideale per partire per la
nuova meravigliosa avventura. Si sposano dopo
tre anni di fidanzamento. Sunta è una vera perla
di donna, una autentica colonna della famiglia.
Adesso sì che la vita sorride, non si ha paura
di nulla, ai vecchi possedimenti si aggiungono
nuovi campi, si progetta un bellissimo futuro.
A 35 anni prende la patente della macchina per
velocizzare gli spostamenti ed intanto in casa cominciano a sgambettare Elisa, Giovanni e Milena. E’ proprio una bella famiglia. C’è da lavorare,
da sudare, ma ormai c’è pure una sicurezza economica. I figli crescono, si sposano e lo rendono
nonno e bisnonno. Antonio ora vive felice, soddisfatto per quello che ha fatto, amato e rispettato da tutti, anche se un’ombra di tristezza, da
circa 7 anni, vela il suo volto per la scomparsa
dell’amata moglie. E’ un colpo terribile, ma lui
è un contadino, sa che non deve piangere sul
raccolto distrutto dalla grandine, ma ripartire
subito con più forza di prima ed è quello che sta
facendo. Continua a giocare a carte la domenica,
va a caccia e guida ancora con sicurezza la macchina , accetta la sua situazione come dono di
Dio e non la cambierebbe per niente al mondo.
E noi ci auguriamo di vederlo sempre così, con
la sua passione per la caccia, le carte ed il suo
grande amore per i campi e la natura .
G.S.
[continuazione articolo
"Cari fedeli... Qui Don Maurizio"]
Così quello che si desidera fare è continuare il
lavoro prezioso fatto da lui.
Mi è stato chiesto se ho delle linee pastorali.
Credo che prima sia necessario conoscere la realtà e poi si coltiva e fa crescere quello che c’è.
L’importante, e questo è un dono di Dio, del suo
Spirito, è saper accorgersi del bello, del positivo
presente in ogni realtà e in ogni persona.
Veniamo da una unità pastorale di tre parrocchie, costruita progressivamente, senza forzature, nel rispetto per ogni comunità. Arriviamo
in una realtà incamminata verso l’unità pastorale: ascolteremo, cercheremo di capire, nella
accoglienza reciproca ci verremo incontro.
Ci aspettano anni, speriamo tanti, da vivere insieme. Ciascun attimo della vita è prezioso e va
vissuto fino in fondo, con tutta la mente e tutte
le forze, come ci insegna Gesù che ha fatto della
sua vita un dono.
Di sicuro è quello che ciascuno desidera fare per
sé e per il bene degli altri.
Don Maurizio Gobbo
DONARE SANGUE:
SEMPLICEMENTE IMPORTANTE!
Con il tuo piccolo gesto
salverai una vita
San Giovanni Ilarione
e Vestenanova
[email protected]
[email protected]
www.avisveneto.it/san_giovanni_ilarione_vestenanova
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SONIA ARVOTTI
23/07/2015
Elezione del nuovo
Consiglio e Presidente
della Pro Loco di San
Giovanni Ilarione - Vr
Presidente Cavazzola Franco
Vice Presidente Nardi Pio
Consigliere Gazzo Viviano
Consigliere Gazzo Dario
Consigliere Signorin Ernesto
Consigliere Zanboni Alice
Consigliere Beschin Angelina
Consigliere Dal Zovo Luca
Consigliere Nardi Luca
Consigliere Santacà Fabio
Consigliere Lovatin Guido
Consigliere Zanboni Magda
Consigliere Beschin Silvano
UN EXPO TUTTO NOSTRANO
Il tradizionale Libretto della Sagra quest’anno
si interessa di cibo… di casa nostra
Quantomai “appetitosa” la tematica affrontata quest’anno dal Libretto della Sagra delle Castagne.
Facendo il verso all’Expo milanese, a diventare protagoniste sono le ricette dei nostri nonni, quelle
del cibo povero e quotidiano che sfamava nidiate impressionanti di figli ed aveva come protagoniste
indiscusse soprattutto le donne.
L’immersione nel mondo contadino, rimasto pressoché intatto fino alla prima metà del Novecento,
ci mette in contatto con una società carente dal punto di vista economico, ma ricca di umanità,
piena di contraddizioni riguardo a valori morali ereditati (e spesso imposti) dal passato, ma anche
spontanea e ingenua nel suo manifestarsi. Il cibo, sempre più metafora del vivere di una popolazione, diventa così la chiave di lettura interpretativa di un mondo che non c’è più e al quale bisogna
guardare in maniera corretta, senza cadere nei due estremi, entrambi poco realistici, del ricordo
nostalgico o della condanna “a posteriori”, tipica di chi non ammette il legame con il proprio passato. E’, a pensarci bene, il rischio che si corre nel rivivere una sagra che compie ottant’anni di vita,
la quale insegna a guardare indietro, nelle pieghe della propria piccola storia di paese, senza facili
trionfalismi, consci che si percorre un cammino già indicato da altri ma che ognuno è chiamato a
fare, oggi, per la prima volta.
Dario Bruni
BALLERINA PER HOBBY E PER LAVORO
È una passione infinita quella che Sonia Arvotti,
di San Giovanni Ilarione ha per il ballo, una passione che l’ha accompagnata dalle scuole più
semplici fino ad approdare alla TV italiana. Un
successo dopo l’altro, che l’allenamento e la passione hanno consolidato facendola diventare
una ballerina a tutti gli effetti e a livelli altissimi.
Ha iniziato la sua carriera presso la scuola del
paese, “Energy Studio” di San Giovanni Ilarione,
dove nel giro di pochi anni riesce ad esprimere le
sue indubbie potenzialità e già nel 2010 approda
all’accademia di danza “Four Style” di Arzignano. Una ragazza semplice ma determinata, che
trova subito il clima adatto per valorizzare la sua
passione e cogliere l’occasione opportuna quando arriva: dopo un anno partecipa all’evento
televisivo Mediaset trasmesso su canale 5 “Wind
Music Awards 2011” al fianco del conosciutissimo cantante Renato Zero, dando dimostrazione
di puntare in alto.
SAGRA CATTIGNANO
Anche quest’anno come di consueto si è svolta
la ex Sagra di San Benedetto, ora più comunemente chiamata dai giovani “Sagra Cattignano”.
L’edizione appena trascorsa è stata la quinta
edizione dei tornei acquatici, raggiungendo
numeri che nemmeno noi dello “staff ” avremo
pensato in così breve tempo. L’afflusso di persone che hanno richiesto l’iscrizione è iniziato a
fine aprile, incessantemente, fino ai primi giorni
di luglio. Il numero delle squadre alla fine raggiunte sono state 80 per il volley acquatico contro le 48 dell’anno precedente e 18 per il calcetto
saponato, come si può notare il volley quest’anno
ha preso il sopravvento impegnando ragazzi di
tutte le età dai 18 fino ai 40 anni, squadre di ogni
tipo con giocatori sia principianti che esperti. Il
numero dei soli partecipanti ai tornei quest’anno
sfiorava le 550 persone, ovviamente un grande
ringraziamento per l’ottima riuscita della sagra è
anche vostro che ogni anno partecipate sempre
più numerosi e con molta voglia di divertirvi.
Vogliamo ricordare inoltre che nonostante la
Sagra sia negli ultimi anni concentrata maggiormente sui tornei, anche le serate musicali non
hanno deluso anzi, dal venerdì con la musica
afro, il sabato con il mega schiuma party e una
domenica che fin dalle prime ore dal mattino per
un torneo di 12 ore filate si sono alternati 8 dj
della vallata e per finire in bellezza, la serata si è
conclusa a suon di risate con il cabaret e musica
“nostrana”. Con l’alternanza dei vari generi nelle
serate si è cercato di soddisfare le esigenze delle
persone di tutte l’età.
Dopo l’ottimo risultato di quest’anno siamo già al
lavoro per il prossimo che cercheremo di migliorare (anticipiamo che abbiamo parecchie novità
riguardo i tornei e non solo ;-) ) per far parlare
ancor di più della piccola frazione di Cattignano
che in questi ultimi anni ha preso molta notorietà nel veronese e nel vicentino, ovviamente
dobbiamo dire grazie soprattutto a voi che ogni
anno ci sostenete e partecipate, e proprio per
questo non possiamo deludervi e cercheremo
sempre di dare il massimo. Uno ringraziamento
è doveroso farlo a tutti i componenti dello staff
cattignano che lavorano ogni anno per la buona
riuscita della manifestazione e un ringraziamento va alla Pro loco di San Giovanni Ilarione
per l’aiuto offerto.
Come ultima cosa vogliamo ricordare di passare
sulla nostra pagina facebook “Cattignanobeach”
in cui potrete visualizzare le foto e il video ufficiale della sagra di quest’anno. Al prossimo
anno ….
“L’impegno e la costanza è alla base di ogni risultato” così sostiene Sonia Arvotti che fa capire
quanti sacrifici vi siano alla base del successo,
con quattro lezioni alla settimana della durata
media di tre-quattro ore consecutive. Ma i risultati non mancano, da poco infatti si trova a ballare nella scuola di danza a Verona “Petit Danseuse” coreografata dal famoso maestro Luca
Condello (ballerino professionista dell’Arena di
Verona e ex nel programma di “Amici” di Maria
De Filippi).
La sua strada oggi la porta ad essere una ballerina a 360° in quasi tutte le categorie, saltando da
una scuola all’altra dove impara nuove tecniche
e strategie, anche se sempre da studente. Il fu-
Informiamo la gentile clientela
che abbiamo a disposizione
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4
turo magari la porterà a diventare un’insegnante
delle migliori scuole del territorio, così spera Sonia, che giustamente punta a trasformare la sua
passione nel proprio lavoro.
La sua più recente apparizione televisiva, invece,
riguarda l’atteso ritorno in concerto di Albano e
Romina Power, dove selezionata dopo durissimi
provini sostenuti dal famoso coreografo della
RAI Fabrizio Mainini, finisce per ballare a fianco
dei due cantanti all’Arena di Verona, in una trasmissione diffusa in prima serata su RAIUNO.
“Oggi riesci a firmare qualche buon contratto
con varie scuole e lavori” così ci racconta Sonia,
e ciò le permette di non gravare sulle spalle della
famiglia: l’ultimo contratto l’ha firmato a giugno, entrando nella compagnia teatrale “White”,
famosa in mezza Europa, che si esibirà a Verona nei prossimi mesi, ma è di questi giorni la
chiamata per un ulteriore lavoro dal titolo “Gala
D’Oro 2015” di Fieracavalli, per il quale firmerà
il suo contratto.
Un suggerimento ai giovani? Di non abbattersi
mai, perché “quando si chiude una porta, si apre
un portone”: così è stata anche per lei con la
danza, non si sarebbe mai aspettata un cammino
grande e importante quando la sua immaginazione da giovane l’avrebbe portata su tutt’altra
strada.
Un augurio da parte della redazione de L’Alpone,
affinché il suo cammino sia sempre più ricco di
soddisfazioni.
Lorenzo Gecchele
VINCENZO MAINENTE, L'AMICO DI TUTTI
Non si riesce ancora
a capacitarsi, a rassegnarsi, a rendersi
conto che quella persona che era sinonimo
di ottimismo, di freschezza, di fiducia e di
visione positiva della
vita non ci sia più, non
è possibile che il suo
sorriso franco e contagioso sia spento su
quel volto tanto solare, tanto simpatico,
tanto amico. Tutti in paese lo conoscevano, tutti
sono rimasti colpiti e sorpresi dalla sua dipartita. Vincenzo Mainente, classe 1950, nasce a
Cattignano, dal “Dindio” per la precisione e fa in
tempo a vivere e ad assaporare la miseria e le ristrettezze economiche del tempo. Ultimo in una
famiglia molto numerosa, più di 10 figli, affronta
la scuola elementare a Cattignano e subito si distingue per la sua simpatia e la sua vivacità nel
coinvolgere i compagni nei giochi e nelle scorribande pomeridiane. Finita la scuola si va subito
a lavorare per mettere da parte qualche soldo
per il futuro, perché bisogna sapere che già dai
banchi di scuola Vincenzo ha adocchiato una
ragazzina che, appena sarà possibile, porterà
all’altare, Carmela Beschin . Insieme mettono in
piedi una bellissima famiglia, una femmina e due
maschi, tutti felicemente sposati E’ una tempra
d’acciaio con lo sguardo simpatico di un ragazzino. Raggiunta la pensione dopo il lavoro alle
dipendenze di varie ditte, non si lascia andare
al dolce far niente, continua il lavoro nei campi
e nella stalla, non ha paura di nulla, la sua stalla
sembra una copia della “ vecchia fattoria”, con
pecore, capre, asini, un piccolo zoo che i bambini
frequentano volentieri e Vincenzo per i bambini
stravede, non solo con i suoi nipotini. Una bella
occasione che lo rende sempre più simpatico e
vicino alla gente è il vederlo nel periodo di Santa
Lucia, vestito con il tabarro ed il cappello in testa, girare per il paese guidando il carrettino, su
cui si è sistemata la Santa, trainato da un docile
asinello, far rivivere ai bambini della scuola materna la fiaba della santa dispensatrice di doni,
far toccare con mano l’asinello. Passa per le vie
del paese aprendo la gioiosa processione della
colonna dei piccoli in festa in un clima sereno e
festoso, fra l’allegria e l’ilarità della gente. Questo
per 10 anni, sempre a titolo gratuito, disponibile
sempre , in ogni occasione.
Il servizio militare, poi, lascia in Vincenzo una
traccia indelebile, perché per 15 mesi è inquadrato in un corpo prestigioso, paracadutista a
Pisa, una caserma di elite, ove solo i più forti e
coraggiosi riescono a sopravvivere. E’ il primo
paracadutista in assoluto di Cattignano e ne è
grandemente orgoglioso. Da questa esperienza
esce temprato, tenace e sempre più sicuro. E’
uno dei soci fondatori dei gruppo paracadutisti
della Valdalpone, con sede in Cattignano. Bello
vederlo insieme al gruppo festeggiare, prima
animando la S.Messa e poi animando la festa.
E’ il primo in paese a possedere un “trombin”,
strumento dallo sparo potente, e lo utilizza
per solennizzare le feste nei matrimoni e nelle
adunate. E’ un personaggio insostituibile. Aria
scanzonata, sorriso
contagioso, di una
compagnia coinvolgente , Vincenzo è
amico di tutti, si ferma a parlare con tutti, ha la battuta facile
arguta, “ … Mi son on
Dindio, te se come i è
fati i dindi…” e rideva
mettendo in risalto
i bei denti regolari e
gli occhi risplendenti.
Celebre una sua battuta all’adunata nazionale degli Alpini di
anni or sono a Torino.
Trovandosi insieme
ad altre penne nere
di altre regioni, uno
lo avvicina e gli domanda “Tu da dove vieni?” Da Categnan-, risponde Vincenzo; “ Categnan?,
fa l’altro, dov’è?, non l’ho mai sentito nominare.”
-Non te se in dove che l’è Categnan? , continua
Vincenzo fingendosi meravigliato , - Ah, ti caro
vol dire che ghe girà poco el mondo…- Questo
era Vincenzo, uno spirito libero e trasparente,
una persona cristallina che anche durante la
malattia non voleva essere ammalato, non lo ha
mai manifestato o fatto pesare a nessuno, ha
tenuto il suo doloroso segreto per sé. Ha scritto
una luminosa pagina nella sua vita, una pagina
piena di umanità e di amicizia all’interno della
comunità di San Giovanni Ilarione per quel suo
modo di proporsi, per il suo animo trasparente,
per la sua schiettezza, per il suo non sapere dire
mai di no a nessuno, per la sua testimonianza
di vita. E noi tutti vogliamo ricordarlo gioioso
e libero, con un cuore grande traboccante di
amicizia , di solidarietà e di amore verso tutti.
Vogliamo pure salutarlo tutti insieme, immaginandolo in cielo, a scherzare e discutere con gli
angeli, con il suo consueto umorismo forse un
po’ spaccone, ma tanto, tanto sincero.
Ciao Vincenzo, da parte di tutti.
G.S.
L'associazione ANTEAS organizza
SCUOLA BALLI DI GRUPPO
Inizio lezioni e iscrizioni
presso le scuole medie (piano interrate)
VENERDI' 2 OTTOBRE, ore 20.00
Per informazioni: Claudia 335 6180364
L'associazione ANTEAS-CISL-FNP
in collaborazione con i cori parrocchiali
organizza la rassegna dei presepi
costruiti all'aperto nelle contrade.
Si prega di avvisare la propria partecipazione
alla rassegna telefonando al
348 7490305
Bertilla Marchetto e il figlio Giovanni Bordon
il 20 giugno scorso sono stati felici di rivedere
il loro cugino Giovanni Bordon da Aprilia (LT)
con la moglie Maria Sartori, tornati a visitare il
loro paese natale, a cui si sentono ancora legati
da affetto profondo grazie alla lettura continua
del periodico L’Alpone.
GRUPPO ALPINI S. GIOV. IL.
Volendo continuare a ricordare il Centenario della Prima Guerra Mondiale, il 19 luglio scorso il
Gruppo ha effettuato l'annuale gita sociale a Rovereto con visita della campana, del museo della
guerra, l'ossario e la distilleria Marzadro. Forse per il caldo eccessivo, la concomitanza di altre gite o
la meta scelta, si è avuto purtroppo il minimo storico di partecipanti!
L'ultimo fine settimana di agosto ha avuto invece un aumento di partecipanti. Probabilmente la
montagna, la scelta dei percorsi ed in particolare le Dolomiti esercitano sempre un grande fascino!
Ora ci aspetta, con l'annuale Sagra delle Castagne, il solito grosso impegno per il funzionamento del
ristoro alpino!
Si ricorda a tutti gli iscritti che con il mese di novembre ricominciano i vari impegni istituzionali che
riguardano la Sezione ed i vari Gruppi.
Una tre giorni alla scoperta delle bellezze del centro Italia: questo in sintesi il viaggio dei 35 compaesani della parrocchia di Castello che dal 10 al 12 agosto hanno visitato, in un bellissimo clima
di amicizia e di armonia, le città di Arezzo, Assisi, Spello, Gubbio e Urbino. Hanno così potuto apprezzare alcuni fra i centri storici più celebrati al mondo e capolavori d’arte di assoluta grandezza,
condividendo insieme i pasti e le lunghe passeggiate fra le viuzze medievali cariche di storia e di
antico fascino.
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L'Amministrazione
SUCCESSO PER IL PRIMO CITY CAMP CON TUTORS MADRELINGUA INGLESE
Vi hanno partecipato 21 ragazzi, in età di scuola media di S. Giov. Il. e Vestenanova
È
stata È stata un’esperienza entusiasmante il
primo City Camp estivo Acle che si è tenuto nella
prima settimana di agosto per 21 ragazzini dagli
11 ai 14 anni di San Giovanni Ilarione e Vestenanova. L’obiettivo è imparare in modo divertente la lingua inglese, strumento fondamentale
di comunicazione e attualmente indispensabile
per abbattere le barriere comunicative. Due tutors madrelingua inglese, due helpers (assistenti) e la Camp Director componevano lo staff di
questa proposta culturale, alternativa alla vacanza studio in Inghilterra, che si è svolta pra-ticamente a casa, ossia negli ambienti comunali di S.
Giovannni, fra biblioteca e sala civica. Ogni giorno, dal 3 al 7 agosto, otto ore di full immersion
(dalle 9 alle 17) nella lingua inglese, Camp Director era la professoressa Maria Grazia Schiavone, docente dell’Istituto comprensivo nelle
due sedi della secondaria di S. Giovanni e di
Vestenanova: “Ho voluto proporre questa esperienza formativa a completamento del percorso
didattico di quest'anno scolastico, e si è potuta
realizzare grazie al sostegno delle famiglie dei
ragazzi partecipanti e alla preziosa collaborazione dell' Assessore alla Cultura e all’Istruzione
Claudio Lovato, fornendoci prontamente ciò
di cui avevamo bisogno, e dello stesso sindaco
Ellen Cavazza, che hanno
messo a disposizione i locali
del comune a sostegno del
progetto,.”. Il progetto estivo è
supportato dall'Associazione
ACLE, ente formatore accreditato dal MIUR (Ministero
dell’Istruzione, Università e
Ricerca) Uno show finale con
la consegna dei certificati a tutti i ragazzi partecipanti e anche
agli helpers che fruiranno di
crediti per il loro percorso di
studi, ha coronato una memorabile esperienza per i ragazzi
dell’alta Val d’Alpone. “Perché
questo non è stato un semplice
corso di inglese o un centro di
animazione estivo – ha sottolineato la Camp Director
Schiavone - ma un percorso
di crescita culturale e interculturale capace di aprire nuovi
orizzonti.”
(estratto dell’articolo di
Mariella Gugole)
S. Giov. Ilarione aderisce al progetto L'ARTE TI RICARICA
Santa Messa al Capitello della
Bellocca per la ricorrenza di Santa Maria Ausiliatrice e bicchierata
finale con il mitico Recioto di Renato Allegri. Ringraziamo Sergio
Cavazza e tutti gli organizzatori.
L’amministrazione Comunale su proposta dell’Assessore Claudio Lovato, in un’ottica di rete con gli
altri Comuni del Veneto (circa 70 comuni), intende dotare il nostro territorio di stazioni di ricarica
elettrica per auto e bici ed alla creazione o sviluppo di percorsi storici, archeologici e naturalistici e
la creazione o sviluppo di itinerari cicloturismi locali. Per fare ciò abbiamo aderito ad un progetto
promosso dal Consorzio Ville Venete che ha già ottenuto un primo necessario benestare regionale
oltre che, attraverso un esperto di europrogettazione, stà definendo come e quanti bandi potranno
essere oggetto di presentazione per la realizzazione di quanto sopra. Entro fine anno dovremmo
ricevere una prima risposta dal consorzio per tradurre il progetto in azioni concrete per promuovere
il nostro paese.
3^ EDIZIONE DEL
CINEMA ALL'APERTO A CASTELLO
LA PAROLA ALLA MINORANZA
SI POSSONO EVITARE
CERTE SPESE???
DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 70 DEL 02.07.2015
“Istituzione punto prelievi sul territorio comunale”
C
on questo verbale la Giunta Comunale ha
deliberato l’istituzione di un punto prelievi sul
territorio di San Giovanni Ilarione col parere
favorevole della Regione Veneto alla quale precedentemente era stata inoltrata la richiesta di
autorizzazione da parte dell’ULSS 20. Nella delibera si legge che i prelievi saranno effettuati da
personale infermieristico della Fondazione Don
Mozzatti d’Aprili di Monteforte d’Alpone che si
impegnerà anche del trasferimento al laboratorio dell’ospedale di San Bonifacio.
N
otevole la pa rtecipazione alla manifestazione, dedicata quest’anno in particolar modo ai giovani
che hanno molto apprezzato il calendario proposto di 5 proiezioni, e dove anche molti adulti hanno
potuto passare una serata all’aria aperta godendosi i film in piazza. Un grazie particolare ad Emilio e
Bernadette, alla Parrocchia di Castello, alla Scuola Materna Papa Luciani, il bar da Claudio, a Paola e
Gianni che alla fine hanno deliziato tutta la compagnia con ben 50 pizze. Grazie a tutti ed arrivederci
alla prossima edizione.
• Considerando la validità dell’iniziativa
e ritenendo che certamente sarà a carico
del Comune la spesa per questi prelievi, per
l’attrezzatura e per l’arredamento del punto,
chiediamo all’Amministrazione: “Non si potevano evitare tali oneri accettando la proposta del
sindacato FNP CISL che concedeva gratuitamente tutto il necessario ed accogliendo l’offerta
del personale infermieristico di un’Associazione
di Volontariato che si era impegnato ad effettuare gli stessi prelievi a costo zero ?”
San Giovanni Ilarione partecipa al bando
DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 85 DELL’11.08.2015
"FOTOGRAMMI VENETI:
I GIOVANI RACCONTANO"
della DGR 554 del 21 aprile 2015.
“ScuolaBis-Bambini insieme a scuola - Carpooling determinazioni della Giunta Comunale”
C
on questo verbale la Giunta Comunale
ha deliberato un importo transattivo di euro
3.172,00 per il pagamento del progetto di
cui sopra, che ora ha abbandonato, poiché ha
riscontrato la non fattibilità per la mancanza di
partecipazione da parte dei genitori degli alunni.
• Non si poteva eludere anche questa spesa inu-
tile verificando prima dell’incarico se realmente
i genitori erano interessati ad un tale progetto???
Se si riscontrava effettivamente la loro disponibilità si sarebbe quindi potuto, poi, incaricare
lo studio per la fattibilità, senza trascurare però
il parere della Ditta che oggi effettua il trasporto
e con la quale è stata firmata una convenzione
triennale che deve ancora scadere
DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 86 DELL’11.08.2015
“Impegno di spesa per mercato cerasicolo –
Prelievo n. 1 del fondo di riserva 2015”
C
on questo verbale la Giunta Comunale ha
deliberato di innalzare il tetto dell’importo del
contributo per il Mercato Cerasicolo da euro
10.000,00 ad euro 15.000,00 ( prelevandone la
differenza dal Fondo di Riserva 2015 ) per co-
6
prire costi non preventivati inizialmente.
• Nella speranza che l’onere di spesa sia definitivo, crediamo doveroso valutare attentamente
per il prossimo anno la validità di questo impegno, onde evitare spese inutili, senza ritorno.
I
n collaborazione con European Project Consulting SRL ed i comuni di Zimella, San Bonifacio,
Monteforte d’Alpone, Cologna Veneta e la fondazione AIDA, abbiamo aderito ad bando per un progetto mirato per giovani dai 15 ai 30 anni inerente la valorizzazione del patrimonio architettonicoculturale dei comuni coinvolti, offrendo delle nuove opportunità di formazione professionalizzanti
e di espressione delle loro capacità e potenzialità in ambito culturale/creativo, attraverso corsi e
laboratori. Il progetto si sviluppa in un percorso che fornirà ai giovani strumenti tecnici, conoscenze
teoriche e pratiche per valorizzare il proprio territorio in autonomia e costruire possibili opportunità
lavorative future a partire dalle potenzialità dei luoghi. L’intenzione è quella di formare dei veri e
propri “ciceroni” capaci di guidare e coinvolgere un gruppo di persone nel territorio e al contempo
di pianificare e avviare un’attività di promozione turistica. Verranno proposte delle attività formative
ed esperienziali che permettano ai giovani di acquisire non solo conoscenze geografiche, storiche e
aneddotiche del territorio, indispensabili per promuoverlo, ma anche di sviluppare le loro attitudini oratorie e relazionali. Non basta infatti che i ragazzi-ciceroni siano dei pozzi di conoscenza: la
parte più importante e difficile del lavoro consiste nel coinvolgere chi ascolta e nel saper raccontare
loro le cose in modo semplice, piacevole e avvincente. Per ulteriori informazioni si prega contattare
l’Assessore Claudio Lovato al tel. 3496373235
Comunale
informa
CONCERTO TRA LE VITI
presso la chiesetta
di San Zeno a Castello
M
agica serata a San Zeno lo scorso 3 Settembre con musiche ed arie tratte dal repertorio
lirico e barocco di Beethoven, Mozart, Chopin,
Schubert, ecc., grazie a 3 artisti veramente ispirati, fra cui la nostra concittadina Ester Bruni al
pianoforte, Laura Panato come Soprano e Piercarlo Fracasso Baritono. Un grazie particolare
allo Sponsor della serata: il Calzaturifcio SARTORI con il Brand top di gamma Sartori Gold,
ed a Germano Pozza per la parte impiantistica
elettrica.
Durante la manifestazione abbiamo voluto
informare e sensibilizzare il pubblico circa le
Immunodeficienze Primitive (IDP) che sono
malattie congenite causate da alterazioni del
sistema immunitario che comporta una aumentata suscettibilita' alle infezioni e di cui è affetta 1
persona su 500 (di cui tantissimi bambini). Desideriamo ringraziare la Famiglia Cracco per la
preziosa testimonianza a riguardo e vi informia-
mo che l‘associazione AIP (associazione Immunodeficienze Primitive) ha estrema necessità di
un sostegno economico per poter sostenere il
Servizio di Radiologia Pediatrica dell'Ospedale
dei Bambini di Brescia con l'assunzione di uno
specialista in Radiodiagnostica.
Ringraziamo fin d’ora chi vorrà fornire sostegno
a questa associazione attraverso un versamento
sul:
Conto Corrente Postale n.11643251
Oppure con un bonifico bancario:
AIP ASSOCIAZIONE IMMUNODEFICIENZE
PRIMITIVE ONLUS
IBAN: IT 16 R 05428 11120 000000000646
BANCA POPOLARE DI BERGAMO S.P.A.
BERGAMO PIAZZALE REPUBBLICA
Causale del bonifico/bollettino: EROGAZIONE
LIBERALE PER
GRUPPO LOCALE DI BRESCIA. DONAZIONE DA PARTE DI
Visita del Cardinale
Raymond Leo Burke
I
l 23 Maggio scorso abbiamo ricevuto la visita
del Cardinale Raymond Leo Burke in un'ottica
di valorizzazione e scoperta del nostro territorio,
e giunto in Val d’Alpone quale profondo conoscitore di Cassiodoro (che recensì per primo i recioti veronesi già nel VI secolo d.C) a cui è stato
dedicato un busto a Monteforte d’Alpone. Dopo
un tour che ci ha permesso di illustrare al Cardinale le bellezze e la storia del nostro paese (supportati dal Prof. Giovanni Sartori che ringraziamo), abbiamo lui offerto un dono di prodotti
tipici, fra i quali pare il Carinale abbia apprezzato particolarmente le nostre ciliegie sotto spirito,
con la promessa che il prossimo anno tornerà in
Val d’Alpone ed anche a San Giovanni Ilarione.
DALLA PELLE AL CUORE
evento dedicato al settore della calzatura
L
o scorso 14 Marzo nel teatro parrocchiale di
Villa si è tenuto il gran Galà “Dalla pelle al cuore” grazie a Dino Antoniazzi organizzatore, ed
al ns Sindaco, con una sfilata di moda, balletti e
coreografie di Energy Studio di Federico Gallo e
Omar Vanzo ed una presentazione della scuola
di pelletteria di Chiampo da parte del responsabile Dott. Roberto Peripoli e la Prof.ssa Elena
Pozza. La serata si è poi conclusa con la premiazione del concorso di bellezza vinto dalla nostra
concittadina Nicole Munaretti. Una bella serata
di spettacolo e promozione della calzatura Ilarionese.
UNIVERSITÀ DEL TEMPO LIBERO
Anno Accademico 2015/2016
Località Vignaga
F
inito un anno di lezioni all’università del tempo libero ed è già ormai tempo per ripartire con un
nuovo programma ricco di argomenti e nuovi docenti. Quest’anno infatti avremo la preziosa collaborazione di diversi Primari dell’ospedale Fracastoro di San Bonifacio coordinati dalla nostra concittadina l’infermiera Flavia Soprana, avremo poi modo di conoscere le proprietà delle cure termali per
la nostra salute ed accedere ad una stazione termale a condizioni agevolate, si parlerà inoltre di arte
con una visita conseguente ad una mostra, di libri da leggere e raccontare, di film e di paesi emergenti con le testimonianze di nostri concittadini emigrati nel ns paese, ecc. Vi aspettiamo numerosi dal
15 Ottobre prossimo presso la Sala Civica Comunale dalle ore 15:00 di ogni giovedì. Per informazioni
contattare l’Assessore Claudio Lovato al 3496373235 od il Prof. Raffaele Sartori al 045 7465867
Località Fusa
Proseguono i lavori di sistemazione
frane e pavimentazione stradale, in
località Muni, Fusa, Bellocca, Vignaga, ecc.
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Articolo estratto dal quotidiano "L'Arena" del 23/06/2015 di M.G.
Roti, gajrella e matri:
alfabetizzazione servita
Cibi europei, asiatici e africani per una sorta di Expo in Val d'Alpone
nella sede dell'Anteas. Le lezioni condotte da insegnanti volontarie
Un Expo della Val d'Alpone per "nutrire il cuore
e le menti" attraverso il linguaggio universale
del cibo è andato in scena nella sede dell'Anteas
(Associazione nazionale tutte le età attive per la
solidarietà, della Cisl) di San Giovanni Ilarione
a conclusione di un singolare corso di alfabetizzazione per stranieri, con esposizione e degustazione di cibi tipici di India, Marocco, Ghana,
Macedonia e Giappone. Decine le donne di varia nazionalità che hanno frequentato il corso,
realizzato grazie all'attività di volontariato di
due insegnanti in pensione che da ottobre a
maggio, due giorni a settimana, hanno insegnato la lingua italiana e non solo.
"Far uscire di casa le donne straniere non è facile e 46 iscrizioni sono state un successo", spiega Nadia Bevilacqua, promotrice del progetto
di integrazione culturale con a fianco Silvana
Zerbato anche lei ex maestra.
L'ottanta per cento ha frequentato e lo scorso
maggio in 18 hanno dato l'Esame territoriale
A2. Una lavagna alla parete e i tavoli come
banchi hanno creato un ambiente di accoglienza, dove si impara soprattutto a stare insieme,
a raccontarsi difficoltà e preoccupazioni, ma
anche abitudini, feste, banchetti. Ecco che allora il cibo e le ricette sono diventate il linguaggio comune e il filo conduttore di un programma che ha coinvolto le "allieve" in un percorso
linguistico coronato da un esame pratico in
cui ognuna si è messa alla prova imbandendo
tavole con cibi dolci e salati, tipici dei tre continenti: Europa, Asia e Africa. Dal "roti" (una
sorta di piadina) al "matarpanir" (minestrone)
alla "gajrella" (dolce a base di latte e carote) con
qualche "matri" (stuzzichini salati) rappresentano i cibi della tradizione indiana.
Molto più noto il couscous nordafricano, con
tutte le varianti vegetariane, di carne o pesce.
Leccornie per tutti i gusti insomma, confezionate a dovere e molto apprezzate dagli organizzatori.
"L'istituzione scolastica quest'anno non poteva
offrire il corso di prima alfabetizzazione agli
immigrati, così ci abbiamo pensato noi", ha
spiegato Augusto Gambaretto, presidente Anteas, "è un'esperienza che facciamo per la prima
volta e assolutamente positiva per il numero
di donne straniere che siamo riusciti a coinvolgere. Tutti volontari coloro che prestano la
loro opera: in primis le insegnanti e poi il personale indispensabile per far funzionare un
corso lungo otto mesi, come Lino Piubello e
Claudia Pegoraro".
Intorno a quei tavoli dove si parla, si scrive e si
consuma cibo si è iniziato a costruire una piccola comunità inclusiva. Ma gli stranieri apprezzano la nostra cucina? La risposta è già negli
occhi che si illuminano: "Certo, mangiamo la
pizza e la pasta con il sugo e tanto peperoncino,
quello che viene dall'India".
Il progetto Anteas per gli stranieri residenti a
San Giovanni Ilarione ha trovato appoggio e
un contributo nella FNP (Federazione Nazionale Pensionati) Cisl: "Sono stati bravissimi",
ha commentato Mario Satori della segreteria di
Verona. "Un progetto che fa "scuola", che fa riflettere sulle potenzialità del volontariato".
Mariella Gugole
Una bella esperienza da ricordare
5 giugno 2015
L'anno scolastico sta per finire e le classi quinte
chiuderanno il loro percorso alla scuola primaria con una lezione particolare: una visita al
calzaturificio SARTORI. Tra i ragazzi c'e' Cristina , figlia della sig.ra Debora Veratti che non
vede l'ora di mostrare ai compagni dove lavora
la sua mamma con gli zii Edoardo e Matteo.
Appena arrivati davanti alla fabbrica i ragazzi
vengono accolti dalla sig.ra Debora che da' loro
alcune informazioni sulla storia del calzaturificio Sartori, l'azienda di famiglia che lei segue
insieme ai fratelli. Sono entrati poi negli uffici
ed hanno potuto vedere le fasi di lavorazione di
una calzatura; dal primo momento in cui viene
ideato il progetto, alla fase della costruzione del
prototipo, alla successiva realizzazione nella catena di montaggio.
I ragazzi si sono resi conto che la produzione di
una scarpa richiede il lavoro in sinergia di molte
persone e l'utilizzo di svariati materiali. La visita
si è conclusa con un freschissimo ghiacciolo offerto gentilmente dai nostri ospiti.
I ragazzi e le insegnanti ringraziano di cuore la
disponibilità che la sig.ra Debora e i suoi fratelli
hanno sempre dimostrato nei confronti della
scuola.
Alunni e insegnanti classi quinte
scuola primaria "A . Stefani "
GITA SUL LAGO MAGGIORE
DELLA CLASSE 1955
Sabato 18 aprile, siamo partiti per la gita sul lago
Maggiore.
Il tempo a San Giovanni Ilarione era brutto,
quindi ci si aspettava una giornata uggiosa.
Quando siamo arrivati ad Arona per la visita
di S. Carlone Borromeo, è spuntato il sole, garantendo una giornata meravigliosa e assolata.
Dopo la visita di S. Carlone siamo giunti a Stresa, nota località del lago, dove abbiamo pranzato
in un rinomato ristorante del posto. Nel pomeriggio ci siamo imbarcati sui motoscafi per raggiungere l'isola del Pescatore e l'isola Bella: con
visita guidata abbiamo visto Palazzo Borromeo,
attorniato da splendidi giardini in fiore. Verso
sera sera siamo rientrati a Stresa, dove il pullman ci attendeva per il ritorno a San Giovanni
Ilarione. Una bella giornata di sole, passata in
compagnia dei nostri giovani coscritti.
Arrivederci alla prossima, magari più numerosi.
Dal Cero Domenico
LA CROCE ROSSA
ITALIANA
NELL’EST VERONESE
ED IL NUOVO SISTEMA DI EMERGENZA/URGENZA TERRITORIALE
Recentemente ha preso il via il nuovo assetto
del sistema di emergenza/urgenza territoriale
nell’ambito dell’Ulss20. Per la Valdalpone e per
il Comitato Locale della Croce Rossa Italiana,
rispetto al passato, vi sono senz’altro due importanti novità: l’istituzione di un nuovo servizio di
“automedica” e l’inserimento della sede operativa
di S. Giovanni Ilarione nella rete dell’emergenza.
L’automedica, attivata il 22 giugno grazie ad un
veicolo prestato dai colleghi della CRI di Bardolino, staziona a San Bonifacio, in zona baricentrica rispetto al territorio di sua competenza
così da poter raggiungere tempestivamente tutti
i punti. A bordo vi trovano posto un medico anestesista/rianimatore, un autista/soccorritore CRI
volontario ed un ulteriore soccorritore volontario
CRI, pronto a supportare il medico in caso di necessità. Il mezzo dispone di tutte le attrezzature
e della dotazione farmacologica necessarie per
un adeguato soccorso e la stabilizzazione di qualsiasi tipologia di evento acuto, sia esso di natura
traumatica o medica. Quindi, oltre all’aspiratore
portatile di secreti ed al ventilatore polmonare
automatico, è presente un monitor multiparametrico che può essere impiegato come defibrillatore. L’apparecchio è pure in grado di effettuare
l’ECG al paziente e di inviarlo in tempo reale alla
cardiologia, consentendo una diagnosi rapida e la
corretta scelta della destinazione. L’allestimento è
completato dai presidi di immobilizzazione, quali
collari cervicali, steccobende per arti, estricatore
XT e da un sofisticato impianto elettrico supplementare, indipendente da quello del veicolo
originale.
Da rilevare che nella delibera di affidamento di
tale servizio, l’Ulss20 ha previsto che lo stesso –
ora attivo dalle 19.00 alle 07.00 e complementare
alla presenza diurna dell’elisoccorso - venga al più
presto esteso alle 24h. Su previsione normativa
regionale, dal 1° luglio il controllo dell’automedica
è passato, alle stesse condizioni, nelle mani
dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata,
assieme a Suem, elisoccorso e alle altre due automediche cittadine.
Altro aspetto positivo per la vallata è l’inserimento
della postazione operativa CRI di San Giovanni Ilarione nella rete del sistema emergenza/urgenza.
La risorsa, che da più di dieci anni veniva messa a
disposizione su iniziativa della Croce Rossa, è ora
riconosciuta come indispensabile – intanto nelle
fasce orarie notturne – e quindi viene istituzionalizzata dall’Ulss20.
Per i Volontari del Comitato Locale Est Veronese
quindi una duplice soddisfazione: dopo aver
contribuito a segnalare nelle sedi opportune le
criticità presenti nel territorio di propria competenza, dovute principalmente ad orografia ed estensione, ora sono impegnati al fianco delle altre
istituzioni, Ulss20, Suem ed AOUI, per fornire i
necessari servizi.
Quanto sopra rinforza la capacità di risposta del
Comitato Locale CRI, costituito dai Volontari
a fine 2013 proprio con l’obiettivo di ottenere,
finalmente, quella autonomia operativa ed indipendenza amministrativa indispensabili per capitalizzare al massimo le proprie potenzialità e di
elevare il livello di attenzione verso le esigenze del
territorio di competenza, che comprende 25 comuni della provincia.
I nuovi compiti, assunti a metà anno, determinano ora la necessità di aumentare le dotazioni
tecniche del Comitato: intanto sono state acquisite una nuova automedica (completamente attrezzata), per sostituire quella in prestito, ed una
nuova ambulanza.
Per fronteggiare il sopraggiunto - e non prevedibile nella tempistica - impegno economico, i 278
Volontari CRI appartenenti al C.L. Est Veronese
in questo momento sono alla ricerca di aiuto. Non
per tradizione o comodità, bensì a fronte di un
concreto, tangibile e già raggiunto aumento del
livello dell’assistenza fornita.
Ricordando, quindi, che eventuali contributi sono
fiscalmente deducibili sia da parte delle aziende
che dei privati, si informa che chi volesse porre il
suo nome in calce a questi importanti progetti,
può farlo recandosi in banca ed effettuando un
bonifico con causale “contributo attività istituzionali” sull’IBAN IT 17 Q 02008 59760 0001 0301
5393 intestato a CRI – C.L. di EST VERONESE.
A tutti i versamenti pervenuti entro fine anno verrà dato riscontro mediante l’invio di un attestato.
Maggiori informazioni possono comunque essere
richieste scrivendo a [email protected].
Le novità proseguono poi al di fuori della vallata,
in quanto dal primo luglio il C.L. è divenuto affidatario anche della postazione infermierizzata di
Tregnago, per quanto concerne la copertura delle
notti e del fine settimana, mentre da giugno effettua i trasporti degli ospiti delle varie sedi della
Fondazione Don Mozzatti d’Aprili (casa di riposo
di Monteforte e Bolca).
Soccorso e trasporto sanitario quindi, ma non
solo. Infatti, i Volontari CRI nell’est veronese sono
contemporaneamente e quotidianamente impegnati su molte altre attività, parimenti importanti ma spesso meno evidenti: tengono serate e
corsi di primo soccorso alla popolazione, lezioni
interattive sulle manovre di disostruzione delle
vie aeree del bambino e del lattante, corsi per
l’uso del defibrillatore e d.lgs. 81/08, campagne
di misurazione della pressione per prevenire
l’ipertensione e patologie correlate.
Inoltre, nell’ambito dell’inclusione sociale, visto
l’imperversare della crisi economica, da più di
[continua a pag. 9]
CASEIFICIO GUGOLE
inoltre:
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Via Cotto, 44 - 37035 S. Giov. Ilarione - VERONA - IT - info: [email protected] Tel./Fax: 045 6550285
8
[continuazione articolo "Croce Rossa"]
tre anni sostengono circa 50 famiglie della zona,
segnalate dai servizi sociali dei Comuni, mediante
raccolta e distribuzione mensile, agosto compreso, di generi di prima necessità.
Si occupano, in quanto Croce Rossa è struttura
operativa del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, di prevenire e dare risposte alle calamità: in tempo di emergenza latente studiano i
rischi, si formano e si addestrano, anche con simulazioni (evacuazioni scuole, etc). Nel frattempo
mantengono efficienti ed implementano attrezzature e mezzi, in modo da essere sempre pronti
in caso di necessità.
Provvedono alla diffusione e, per quanto pos-
sibile, alla verifica dell’applicazione del Diritto
Internazionale Umanitario, argomento di stretta
attualità in tempi di flussi migratori causati da
guerre e povertà.
Cercano di attrarre i giovani (in CRI si può entrare a 14 anni) fornendo loro modelli alternativi
e puntando su di loro come agenti di cambiamento. Offrono proposte formative che consentono
loro di andare nelle scuole - e più in generale
nei luoghi di aggregazione - a parlare ai coetanei, con cognizione di causa, di argomenti quali
salute, benessere, rispetto del proprio corpo e
dell’ambiente.
Tutte queste attività richiedono mediamente al
C.L. Est Veronese l’impegno quotidiano, sulle
24 ore dei 365 giorni, di almeno 20 volontari.
Impegno rilevante, che si è tradotto nel 2014 in
45.000 ore di servizio, quasi 110.000 kilometri
percorsi e circa 5.000 persone assistite.
Visti i nuovi compiti assunti da metà 2015, il
trend è già in sensibile crescita e le previsioni, a
regime, prevedono per il 2016 il raddoppio delle
cifre.
Per continuare, anche in futuro, a garantire alle
popolazioni residenti quantità e qualità dei servizi necessita di poter contare sempre su maggior
disponibilità di risorse, tecniche ma soprattutto
umane: più queste sono e più attività si possono
riversare in maniera benefica sul territorio di
competenza.
Pertanto, la conclusione viene affidata ad un appello rivolto a tutti, giovani e meno giovani: sono
molteplici i settori in CRI nei quali, mettendo a
disposizione un po’ del tempo libero, si può prestare la propria opera volontaria. Chiunque può a
modo suo rendersi utile.
Chi fosse interessato ai prossimi corsi (in partenza a gennaio 2016) può visitare il sito www.criestveronese.it, scrivere una mail a formazione@
criestveronese.it o telefonare in ore serali al 349
3994114.
Il Commissario del C.L. CRI di Est Veronese
Riccardo Regazzin
MI RICORDO... NONNA ELISA
Una ''maestra'' di vita, faro della mia gioventù è stata la mia nonna Elisa
Il ricordo struggente di nonna Elisa ha offerto
al nipote Lino Micheletto l’occasione per raccontare e rivivere, sulla base dei maggiori fatti
storici che si sono succeduti dall’inizio della
“grande guerra” in una delle tante famiglie di
San Giovanni Ilarione… dal tempo delle “sgalmare e fino ai primi anni 2000.
Nonna Elisa passò a miglior vita il 10 febbraio
2006.
Per il timore di tralasciare qualche interessante particolare si è deciso di pubblicare integralmente il testo pervenuto in redazione rispettando anche lo stile del tutto personale.
Data la mole il materiale è stato pubblicato in
due puntate.
SECONDA PARTE
Non ricordo verso quale periodo ma voglio
credere nella tarda estate. Mi raccontava che
erano a letto (quindi sicuramente era notte), lei
e i suoi fratelli dormivano con la loro mamma
e sentirono bussare alla porta. Mentre la mamma chiedeva:<< Chi è? >> sentirono la voce
lungamente attesa : <<Sono io!>>. Diceva sempre che il primo a precipitarsi giù dalle scale era
stato suo fratello Domenico, e naturalmente giù
tutta la famiglia. Nell'aprire la porta trovarono
il papà, il marito e il figlio, duramente provato
nel fisico, però era lui. Le parole di suo papà furono:<< Fermi tutti! Sono pieno di pidocchi >>.
Ma a loro non interessava niente, lo abbracciarono e lo baciarono e il nonno diede ordine
di preparare da mangiare (quella notte non si
dormì).
La vita riprendeva il suo corso, l'anno dopo
nacque il fratello Pietro, dopo qualche anno il
fratello Giovanni (futuro don Giovanni) e per
ultima, di venti anni più giovane di lei, la sorella Teresa (attualmente ancora in vita).
Nel frattempo lei cresceva in intelligenza e
grazia, dopo qualche anno si innamorò di un
giovane, anche lui reduce della guerra, classe
1898. Lui però era stato congedato all'incirca
verso il 1920, dopo la guerra combattuta sul
monte Pasubio e dintorni, era stato poi inviato
nell'allora Libia italiana a fare presidio.
Anche lui di San Giovanni però sull'altra sponda del monte, ai piedi del monte Calvarina.
Davide Micheletto era il suo nome. Elisa aveva
vent'anni quando si sposò. Andò a vivere in
contrà Lore, in famiglia, dove c' erano i suoceri,
due cognati( da ''maridare'') una femmina
Maddalena (la Nena) e Giuseppe ( Bepi), anche
lui reduce e ferito nella grande guerra, classe
1895. Dopo qualche anno gli amputarono una
gamba (me lo ricordo benissimo anch'io con
una gamba di legno). Poi il fratello più giovane:
Paolo, classe 1901, sposato con Adele e avevano
già una bambina.
Diceva che nella nuova famiglia, con tutte le
problematiche che potevano esserci, non c'è
mai stato il problema del mangiare. Prima di
sposarsi temeva che, a lei non piacendo il formaggio, avrebbe incontrato qualche difficoltà
nel mangiare ma per fortuna c' era anche il cognato Paolo a cui non piaceva e quindi si salvava anche lei.
L' anno dopo arrivò la cicogna con una bambina: Attilia. Nel 1933 Vittorio
(mio papà), poi Imelda e Giovanni successivamente un'altra bambina che morì dopo qualche
giorno.
Anche sua cognata Adele nel frattempo era stata visitata più volte dalla cicogna.
Nella casa dove attualmente vive una sola persona anziana, cugina Noemi, abitavano in diciassette persone.
Si spartivano quattro camere da letto suoceri,
cognati, figli e nipoti.
Le donne mangiavano sedute sul focolare, col
piatto in mano, i ragazzi a turno.
Si faceva il pane nel forno a legna una volta alla
settimana, naturalmente la polenta ogni sera.
Si ricordava dei poveri che in quegli anni passavano per carità (qualcosa gli si dava sempre).
Diceva che durante il secondo conflitto mondiale tante volte c' erano i tedeschi che giravano
per casa. A volte si fermavano, altre passavano oltre la loro corte
perchè continuando su
una piccola strada raggiungevano un luogo
dove lavoravano per
costruire delle gallerie
(penso che una esista
ancora).
Mi raccontava anche
che nei ''boschi dei
laghi'' (luogo che attualmente è devastato
dalle frane), ai piedi
del monte Calvarina si erano rifugiati dei soldati inglesi dispersi. Una volta al giorno, a turno, le famiglie delle Lore portavano loro delle
cose da mangiare. Naturalmente con il rischio
che se fossero stati scoperti oltre la morte per
i poveri ragazzi, avrebbero bruciato anche le
loro case. Fu in quel periodo che fecero voto di
costruire un capitello dedicato alla Madonna se
nessuna casa fosse stata bruciata. Purtroppo
non per tutti quei poveri ragazzi andò bene, alcuni furono presi dai tedeschi, portati alle Lore
e rinchiusi dentro un porcile o un qualcosa del
genere, poi fecero entrare dei cani che al dire
sembravano delle belve (forse dei Doberman).
Quando li tirarono fuori erano straziati in ogni
parte del corpo.
Era da poco terminata la guerra, quando una
mattina la figlia maggiore non si sentì bene. Un
fortissimo mal di testa, chiamato il medico del
tempo (se non mi sbaglio un certo dottor Tambora da Chiampo), la visita a domicilio. Il parere
del medico è traumatico: meningite, possibilità
di salvezza pochissime, se va bene resta offesa.
In quei tempi non si trovava facilmente la medicina. Il dottore stesso telefona nelle varie farmacie, a Vicenza hanno la puntura lombare e
ordina di tenerla ferma che qualcuno sarebbe
andato a prenderla. Parte subito il cognato Paolo, logicamente con i mezzi di quei tempi. Trovata la puntura ritorna, si richiama il medico.
In due la tenevano piegata perché il dottore le
potesse fare la puntura nella spina dorsale.
(Il mio papà lo testimonia tuttora, era fuggito
di qualche centinaio di metri oltre le case per
non sentire sua sorella urlare dal male quando
le fecero quella puntura).
Purtroppo fu tutto inutile, nel giro di una settimana sana e sepolta: aveva diciassette anni!.
Dopo qualche anno, dei cugini di mio nonno
che abitavano nella stessa corte, si trasferirono
a Montebello e allora la casa e i terreni li comperarono i miei nonni.
Da allora non ci furono più problemi di spazio
anche perché sorella morte aveva già iniziato
a mietere: prima il suocero, poi la figlia, la
suocera e qualche anno dopo un nipote ( durante il servizio militare, aveva ventidue anni).
I figli erano diventati grandi, la figlia Imelda si
sposò e andò a vivere a
Chiampo.
Era tempo di spartizione, si facevano due
famiglie: quella di Davide e quella di Paolo.
I miei nonni si trasferirono nella casa che
prima era dei cugini
andati a Montebello.
Nel 1961 il figlio Vittorio si sposò. Nel 1962
nacqui io, il suo secondo nipote. Secondo perché quattro mesi prima
era nata mia cugina Bertilla, figlia di Imelda.
Nel 1966 si sposò il figlio Giovanni e si trasferì
a Chiampo dove del resto lavorava. A lavorare
i campi con il nonno era rimasto Vittorio. Nel
1963 nacque Mariano e nel 1965 Franco, figli di
Imelda. Nel 1966 Luciano di Vittorio. Nel 1967
Renato di Giovanni. Nel 1968 Lucia di Imelda e
per finire nel 1973 Elisabetta di Giovanni.
Nel frattempo, dopo lunga malattia morì mio
nonno, era il 1974.
Intanto io crescevo all'ombra della mia adorata
nonna. Mi insegnava a fare i compiti di scuola,
era molto brava sia in aritmetica che in italiano.
Nella lettura era bravissima, nonostante fosse
andata a scuola molti anni prima aveva una
memoria infallibile. Mi ricordo quando ero
piccolo e andavo nel bosco a cercare castagne
con lei mi insegnava dove cercarle e come fare.
Durante il percorso mi raccontava sempre delle
storie che chissà quante volte le avrò sentite,
però volevo sempre riascoltarle e guai se si
sbagliava su qualcosa perché la correggevo. Mi
ricordo la storia di Piero Ferraro ( questa storia
una volta la racconto ad uno studente delle superiori il quale la presentò a un concorso dove
vinse il premio ). Poi quella del Tredesin, oppure quella delle strie (streghe) e altre ancora.
Lei è stata la mia enciclopedia, mi raccontava
tante cose che erano successe, in altre scendeva
perfino nei particolari. Mi parlava di questa o
quella famiglia.
Mi raccontava cosa inedite, a volte qualcosa di
particolare. Mi diceva:
<< Adesso tu non puoi capire ma un giorno
forse capirai! >>. Fu profeta.
Più volte mi raccontò che durante la grande
guerra (lei la chiamava la guerra del quindici)
il generale Cadorna aveva tradito, la sconfitta di
Caporetto era stata colpa sua perché lui aveva
venduto l'Italia all'Austria fino al Po, aveva fatto
consegnare le munizione sbagliate ai reparti.
Queste cose le aveva raccontate suo padre tornando dalla prigionia. Durante la guerra le raccontavano gli austriaci. Naturalmente questi
fatti non ci sono sui libri di storia.
Questo lei mi raccontava.
Ero ancora bambino e mi ricordo che nelle sere
d' inverno si faceva il filò nella stalla. Lei o la
cognata Adele iniziavano immancabilmente il
rosario e lo si recitava tutti insieme seguito poi
dalle litanie in latino (le sapevano a memoria).
Alla fine di queste preghiere recitavamo sempre
tre “Ave o Maria” per la buona morte. Io ancora
oggi le recito e le ho insegnate anche alle mie
figlie, prima di andare a letto. La mia nonna
diceva, che chi le avesse recitate, non sarebbe
morto di morte improvvisa ma avrebbe avuto
la possibilità di confessarsi e di ricevere gli oli
santi.
Lavoratrice instancabile, fisico temprato da
guerre e carestie, nel 1981 fu colpita da una
paresi, fortunatamente abbastanza leggera e
presa in tempo. Nel giro di pochi mesi la superò
con la riabilitazione e ritornò uguale a prima.
Diceva il fisioterapista che aveva una fortissima
voglia di muoversi e non temeva il dolore, è per
questo che aveva un così gran recupero.
Un' altra volta scivolò dalla scala del fienile e si
ruppe una gamba, anche allora in pochissimo
tempo si rimise in piedi. Purtroppo le sue sofferenze non furono finite. Nell'agosto del 2001,
il figlio più giovane, Giovanni, ci lasciò.
Poi anche lei avanti nell'età e non più autosufficiente, si ritirava accolta nella casa del genero
Olinto e della figlia Imelda a Chiampo.
Prima di morire divenne bisnonna di tutti i
nipoti.
Andava a ricongiungersi con i suoi cari a miglior
vita il 10-02-2006.
Ora riposa nel nostro cimitero assieme ai resti
mortali del caro marito Davide, dove per suo
desiderio, venne deposta sulla nuda terra.
San Giovanni Ilarione, 30 12 2014
Lino Micheletto
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La cosa più difficile per chi fa volontariato è
scuotere, coinvolgere, trasmettere entusiasmo
per la realizzazione di qualcosa a vantaggio di
tutti e senza interesse per ciascuno.
Non possiamo attendere interventi dall’alto,
dobbiamo essere operativi e propositivi. Tutti
siamo chiamati a impegnarci ad esercitare un
ruolo di compartecipi alla vita sociale del territorio, per migliorare la qualità della vita, per lenire
le situazioni di disagio, per divenire modelli di
vera democrazia. Donare il sangue e quindi essere certi che in caso di necessità lo si trova a
disposizione, è un gesto di alto valore civico e
morale, un gesto di vitale importanza verso chi
ha bisogno di un po’ del nostro sangue.
Ciò che guida tutto l’operato dell’Avis sul territorio nazionale e la nostra Associazione sul territorio locale, è la volontà di costruire un percorso
di qualità che sia sempre più qualificante. In
questa ottica si colloca la promozione periodica,
volontaria, anonima, non retribuita e associata
soprattutto tra le nuove generazioni, per diffondere in maniera capillare la cultura della generosità, del volontariato e di uno stile di vita sano
ed equilibrato, che stimoli un atteggiamento
positivo verso la quotidianità e il futuro.
Perché diventare donatore periodico
Donare all’Umanità
Nonostante i progressi enormi della scienza il
sangue è un qualcosa che non si può fabbricare
in laboratorio per cui ce n'è sempre più bisogno, anzi se si sono moltiplicate le speranze di
guarigione è stato proprio perché è aumentato
l’impiego di sangue e delle sue componenti. Abbiamo, quindi, sempre più necessità di Donatori, che, periodicamente si presentino a compiere quello che è un dovere sociale. Il bello e
l’appagante viene dal fatto che non si dona per
una specifica persona, ma all’umanità. Essere
donatori è il vivere un’ esperienza di grandi valori, che permette di essere costantemente informati e tutelati, seguiti nel proprio impegno.
Perché si Dona
Il motivo principale per cui si dona il sangue è
per salvare delle vite, per salvare delle persone
che ne hanno bisogno per malattie particolarmente gravi, per incidenti, per interventi chirurgici e di trapianto.
Si dona per generosità e solidarietà, senza attendersi un contraccambio, ma lieti di manifestare così la condivisione delle sofferenze e delle
speranze di chi attende questo prezioso dono.
Come viene Utilizzato
Il sangue intero serve per sanare le più comuni
emorragie, ma ancor più utili sono i suoi componenti.
I globuli rossi concorrono a curare anemie, a supplire mancanza in particolari patologie, soprattutto nelle difficoltà di coagulazione. Il plasma
serve nelle gravi alterazioni della coagulazione.
L‘albumina tratta dal plasma serve a rafforzare
la pressione arteriosa, mentre le immunoglobuline vengono usate in caso di gravi infezioni. Il
plasma è una fonte preziosa di prodotti salvavita.
Cos’è il Dono
- Il dono del sangue è un atto di libertà. Nessuno ti costringe a farlo. Sei tu che devi volerlo
ed esserne convinto. Per questo la periodicità ti
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consente di donare sangue solo quando ti senti e
non per obbligo. Sei tu che decidi.
- Il dono del sangue è gratuito. Non viene pagato
perché nessuno può stimare il valore immenso
che ha questo atto. La generosità non riceve neppure un pubblico grazie: è dentro di te che senti
la soddisfazione.
- Il dono del sangue è un dovere civile. Nella società perché ci possano essere momenti positivi
ma bandito l’egoismo. Chi dona compie un atto
che ha una grande valenza civile e, per chi crede,
anche religiosa.
- Il dono del sangue è volontario. Infatti aderire all’AVIS significa operare per accrescere la
coscienza del donare, operando concretamente
all’interno della società.
- Il dono del sangue è tutela della salute. Essere Donatori significa venire controllati regolarmente e quindi poter mantenersi in buona
forma. Questo non è un vantaggio da sottovalutare perché la salute è il bene più prezioso che
abbiamo.
Chi è il Donatore di Sangue
Il Donatore di sangue è una persona in buona
salute che ha compiuto 18 anni e non ha superato i 65, con un peso non inferiore ai 50
chilogrammi, capace di sentire dentro di sé un
profondo senso di solidarietà universale. Egli è
un volontario generoso e disinteressato e dona
gratuitamente senza attendersi ringraziamenti,
lieto del suo anonimato e certo di compiere un
dovere sociale. Il Donatore di sangue è un persona libera e con libertà dona periodicamente,
controllando la propria salute e contribuendo a
salvare delle vite.
Quindi non possono donare coloro che hanno
comportamenti a rischio, coloro che hanno
contratto epatiti virali, coloro che soffrono di
importanti patologie cardiovascolari. Temporaneamente sono sospesi dalla donazione: le
donne in gravidanza, chi ha subito un intervento chirurgico recente, chi è stato trasfuso negli
ultimi cinque anni, chi ha soggiornato in zone
pericolose.
Conclusioni
A questo punto ti abbiamo detto tutto ciò che
serve, nell’essenziale, per compiere una buona
donazione. Sei ora un po’ più informato su questa azione di generosa solidarietà cui sei chiamato. Presso il nostro Gruppo AVIS e ogni qualvolta vedi il gazebo Avis nelle varie manifestazioni
c’è a disposizione del materiale informativo per
ulteriori approfondimenti e qualora ne senti la
necessità, anche degli esperti potranno essere a
tua disposizione per risolvere ogni dubbio e dare
una risposta a tutte le domande.
Dare il sangue rappresenta una donazione di
una parte di sé agli altri. Ogni giorno migliaia
di ammalati possono curarsi esclusivamente con
le trasfusioni e gli emoderivati del sangue, senza
dei quali la loro vita sarebbe in grave pericolo.
Donare sangue è, quindi, un dovere civico: se chi
e' ammalato ha diritto a ricevere sangue, chi e'
sano ha il dovere di donarlo. Crediamo non vi
sia manifestazione più autentica di amore verso
i propri simili.
Luigi Pandolfo
INTERVISTA
THE OTHER BAND – "The dreamers"
Michele Leaso – chitarra, voce
Carlo Fracasso – chitarra, voce
Marilena Pernigotto - tastiera
Matteo Gugole – chitarra solista
Isacco Gaiga – basso
Alessandro Magnaguagno – batteria
Intervista a Carlo Fracasso e Michele Leaso
Come nasce il vostro gruppo?
Io e Michele avevamo entrambi la passione
per il rock americano (Bruce Springsteen, Tom
Petty). Nelle altre band di cui facevamo parte io
suonavo il basso e Michele la batteria. Ci piaceva suonare la chitarra, ma lo facevamo solo a
casa. Così abbiamo pensato di raccogliere una
nuova sfida: costruire una band dove metterci
alla prova come chitarristi. Ci serviva un buon
chitarrista per gli assoli e ovviamente un basso
e una batteria. Volevamo inoltre la tastiera caratteristica del rock americano.
Dopo varie vicissitudini siamo riusciti a costruire la band come volevamo, al completo.
Qual è l’origine del vostro nome?
Negli anni ’90 Bruce si esibì con una serie di
giovani musicisti. Questi si chiamavano The
Other Band. Inoltre tutti i componenti suonano
in altri gruppi quindi questa è per noi l’”altra
band”, The Other Band appunto.
Quali sono le vostre influenze musicali?
Principalmente Bruce Springsteen, poi Tom
Petty, Jackson Brown, Jhon Mellencamp, tutti
artisti che esprimono il rock classico Ameri-
cano.
Pensate che i socialnetwork siano importanti per una band?
Importanti ma non essenziali. Importanti per
la pubblicità, visto che in un attimo crei l’evento
ed in poco tempo arriva ad un migliaio di persone. YouTube, per esempio, ti dà la possibilità
di farti conoscere senza dovere per forza fare
qualcosa di professionale. Potrebbe certo essere utilizzato meglio per farci conoscere e farci
maggior pubblicità.
Avete difficoltà a trovare date?
Abbiamo la fortuna di conoscere i locali in cui
suoniamo con le altre band e questo ci aiuta.
Essendo agli inizi le date che abbiamo ci vanno
più che bene. Intanto facciamo esperienza così
possiamo crescere sia tecnicamente sia musicalmente.
Un evento, una serata, un’esibizione che vi
ha dato grande soddisfazione.
Suonare al Jack The Ripper. E’ un po’ il sogno
di tutte le band del territorio. Il titolare è stato
molto soddisfatto e c’era un pubblico numeroso
ed entusiasta.
Progetti per il futuro?
Per adesso continuiamo suonando cover dei
nostri beniamini, ma un’idea che ci frulla c’è:
riuscire a fare qualcosa di nostro. Ci stiamo lavorando……ma senza fretta!!!
Lucia Burato
FESTA ALLA CROCE DEI BERTINI
Oramai è una consuetudine consolidata nel
tempo, e quest’anno ricorre il 25° anno della
tradizionale, che ogni primo sabato di agosto la
contrà Bertini desidera fare la sua festa, estendendo l’invito a tutta la popolazione a partecipare. L’invito è stato accolto da più di un centinaio di persone e sarebbero state molte di più
se il tempo non ci avesse messo lo zampino, con
una leggera pioggerellina che ne ha scoraggiato
la partecipazione. Sotto un tendone e su un altare da campo è seguita una S.Messa partecipata e celebrata dal novello sacerdote di Castello
don Damiano Zanconato. Tutti si sono stretti attorno a questo figlio locale, ha raccolto l’invito
alla coerenza e alla fiducia in Dio e negli altri,
ad estendere e portare a tutti la nostra gioia, a
renderci conto che da soli non possiamo fare
nulla, se non accompagnati dall’aiuto di Dio. Se
non c’è coerenza ed impegno, i buoni propositi
rischiano di andare “ su par el camin…”; nella
vita, infatti bisogna dare testimonianza della
propria fede e della propria appartenenza. Poi,
terminata la cerimonia, un rifresco, ma la parola
rinfresco lo dicono gli organizzatori per modestia, in realtà si è trattato di una sostanziosa cena
che ha fatto dimenticare il tempo un po’ contrario e ha dato il via alla più schietta allegria
e allo scambio di confidenze fra gli intervenuti.
Belle le strette di mano in segno di amicizia, il
saluto e l’augurio di ritrovarsi, un paio d’ore passate dimenticando i problemi e le ansietà della
vita. E che dire agli organizzatori? Un grazie
ripetuto mille volte, un grazie sentito e sincero
per l’invito, per l’organizzazione meticolosa, per
la disponibilità, per l’amicizia e un arrivederci
garantito l’anno venturo.
G.S.
BUCHTELN
(PANINI DOLCI TIROLESI)
Ingredienti :
Farina gr 500
Lievito di birra gr 25
Burro gr 50
Zucchero gr 50
Un limone non trattato
Latte dl 1,5
Uova 3
Confettura di albicocche
Sale un pizzico
Procedimento :
Sciogliere il lievito e lo zucchero con
il latte tiepido e unire 2./ 3 cucchiai di
farina , mescolare, coprire con un panno
e lasciare lievitare per circa trenta minuti.
In una terrina mettere la farina rimasta , la
buccia del limone grattugiata, il burro fatto
LA PROSTATA
La prostata è una struttura anatomica,presene
solo nei soggetti di sesso maschile,situtata
alla base della vescica , davanti al retto. Ha
la forma e le dimensioni di una castagna ed
è attraversata dall'uretra, ossia il canale che
porta all'esterno l'urina ed il liquido seminale. In prossimità della prostata si trovano
dei muscoli a forma circolare , detti sfinteri,
importantissmi per la regolazione della minzione. La prostata è una ghiandola , ossia un
organo che produce e secerne sostanze utili
all'organismo. In particolare essa produce il "
liquido prostatico " che entra a far parte nel
99 % del liquido seminale e contiene varie
sostanze , tra cui immunoglobuline e lisozima, utili per ostacolare la invasione delle vie
genitali maschili da parte di germi patogeni.
Le principali malattie della prostata sono le
infezioni, l'ipertrofia prostatica benigna ed i
tumori.
L'infezione prostatica , o prostatite si presenta con febbre, dolore pelvico difficoltà ad
urinare e malessere generale. Può comparire
anche in persone relativamene giovani. La
diagnosi viene posta con la visita medica, in
particolare con l'esplorazione rettale, che permette di sentire la ghiandola ingrossata, dura
e dolente. La conferma viene dal laboratorio,
che evidenzia la presenza di globuli bianchi
e batteri nel liquido prostatico e nell'urina. La
cura si basa sulla somministrazione di antibiotici adatti per un periodo prolungato di
circa trenta giorni.
Molto frequente nelle persone oltre i
cinquant'anni la ipertrofia prostatica benigna. Consiste nella proliferazione benigna
del tessuto fibromuscolare della prostata
con conseguente ostruzione più o meno accentuata dell'uretra. Sintomi tipici sono una
certa difficoltà ad iniziare la minzione ,la necessità frequente di urinare, la diminuzione
della forza del getto e la necessità di urinare
una o più volte durante la notte. Nei casi più
gravi si può arrivare alla completa ostruzione
delle vie urinarie.La visita urologica per-
fondere, le uova precedentemente sbattute ed il
sale ed il panetto lievitato. Amalgamare bene.
Lavorare l'impasto per 5 minuti fino a formare
una palla che andrà coperta e lasciata lievitare
per circa due ore. Stendete l'impasto con l'aiuto
di un mattarello fino ad ottenere una sfoglia
di circa un centimetro di spessore. Tagliate la
sfoglia a dischetti di circa 8 centimetri di diametro , Rilavorare i ritagli , stendere ancora ed
ottenere altri dischetti. Porre al centro di ogni
dischetto un cucchiaio di confettura bella soda.
Chiudere i dischetti a pacchetto , arrotondarli
delicatamente con le mani ed adagiarli , uno
accanto all'altro con la parte ripiegata verso
il basso, in una teglia foderata con carta da
forno. Far riposare per trenta minuti. A questo
punto, spennellare con burro fuso e spolverare
con mandorle in polvere e semi di papavero .
Cuocere in forno già caldo a 180 gradi per trenta minuti. E' un dolce tipico trentino – tirolese.
Con ripieno a sorpresa- In occasione della sagra si può sostituire la confettura con crema di
marroni.
Luciana Damini
mette di evidenziare l'ingrossamento della
prostata. La conferma va cercata con esame
ecografico prima e dopo la minzione e con
l'uroflussomeria . L'ipertrofia prostatica è condizione benigna con cui si può convivere. Esistono farmaci sintomaci in grado di ridurre
i sintomi e farmaci in grado di contrastare e
ridurre l'ingrossamento . La progressione della malattia è lenta . Quando i framaci non
hanno più efficacia si ricorre alla terapia chirurgica con la resezione transuretrale e nel
caso di pazienti molto anziani che non sono
in condizioni di sopportare l'intervento si
ricorre al posizionamento dei cateteri vescicali a permanenza. Quando l'esame digitale
della prostata rileva la presenza di superfice irregolare con noduli va ricercata presenza del
carcinoma prostatico. Va quindi fatto l'esame
ecografico e la biopsia prostatica e successivo
esame istologico. I l carcinoma della prostata
spesso può essere asintomatico. I sintomi sono
quelli dell'ostruzione uretrale. A volte non dà
disturbi fino alla comparsa dei sintomi legati
alla presenza delle metastasi : gonfiori alle
gambe dovuti ai linfonodi che comprimono
le vene o dolori diffusi da erosioni osee e difficoltà di respiro per compromissione dei polmoni. La terapia del tumore prostatico varia
a seconda dello stadio di sviluppo del tumore.
Esiste una terapia chirurgica basata sulla rimozione del tumore e una terapia medica con
somministrazione di ormoni a lungo termine .
Nei casi più avanzati si fa uso di radio terapia e
chemio terapia. Nel complesso la prognosi del
tumore della prostata arriva a percentuali di
sopravvivenza a 5 anni di circa il 60 % .
Da segnalare che il ricorso da parte dei pazienti al dosaggio del PSA ( antigene prostatico )
non è idoneo ad identificare la presenza o
meno di tumore prostatico .Andrebbe accompagnato dalla visita urologica e da un esame
ecografico. E' stato dimostrato tuttavia che
le campagne di screening per il tumore della
prostata si sono rivelate controproducenti .
Operare tutti i pazienti con piccoli tumori
comporta un aumento della morbilità e della
mortalità legata alle complicanze oltre ad aumento dei costi. In parole povere: spendere un
sacco di soldi per stare ancora peggio.
Dott. Vincenzo Magnabosco
CONSIGLI DI LETTURA
Marco Bolla, BOCHE DE PIÈRA, Panda Edizioni, 2014
Poeta di Monteforte d’Alpone, Marco Bolla alterna la lingua italiana a
quella dialettale. E sono proprio le poesie in dialetto il vero punto di
forza di questa raccolta, in cui il linguaggio locale si trasforma in idioma
interiore, che osserva, registra e racconta i movimenti dell’animo, lo stupore di fronte alla natura, l’indagine e l’impietosa critica nei confronti
della società contemporanea, colpevole di sacrificare tutto (relazioni
personali, etica, il paesaggio in cui viviamo) alle logiche del successo e
del guadagno: un lavoro poetico che porta nuova linfa al dialetto, oscillando efficacemente tra antichità e innovazione, tradizione e originalità.
Giancarlo Piubelli, L’ALBERO DELLE CILIEGIE,
OAK Editions, 2015
Libro fotografico, di illustrazioni, dipinti e poesie dedicato alla montagna. L’incanto di una notte stellata, il silenzio degli spazi infiniti, il
profumo della neve, il sogno d’amore della poiana, le lunghe salite al
chiaro di luna di primavera, la marcia solitaria di un prete di montagna,
il coraggio di rialzarsi dopo una caduta, la favola di un amore imprevedibile. Colori come parole, parole come colori nella poetica tavolozza di
un artista alpinista.
Umbero Eco, IL PENDOLO DI FOUCAULT, Bompiani, 1988
Questo romanzo si svolge dall'inizio degli anni sessanta al 1984 tra una
casa editrice milanese e un museo parigino dove è esposto il pendolo di
Foucault. Si svolge dal 1943 al 1945 in un paesino tra Langhe e Monferrato. Si svolge tra il 1344 e il 2000 lungo il percorso del piano dei
Templari e dei Rosa-Croce per la conquista del mondo. Si svolge interamente la notte del 23 giugno 1984, prima in piedi nella garitta del
periscopio, poi in piedi nella garitta della statua della Libertà al Conservatoire des Arts et Métiers di Parigi. Si svolge la notte tra il 26 e il
27 giugno dello stesso anno nella stessa casa di campagna che Jacopo
Belbo, il protagonista, ha ereditato da suo zio Carlo, mentre Pim rievoca
le sequenze temporali di cui si è detto sopra. In sintesi: tre redattori editoriali, a Milano, dopo avere frequentato troppo a lungo autori "a proprie spese" che si dilettano di scienze occulte, società segrete e complotti
cosmici, decidono di inventare, senza alcun senso di responsabilità, un
Piano. Ma qualcuno li prende sul serio.
Lionni Leo, PICCOLO BLU E PICCOLO GIALLO,
Babalibri, 1999
Piccolo Blu e Piccolo Giallo adorano giocare insieme. Ma quando si abbracciano diventano improvvisamente tutti e due verdi!
Età consigliata: dai 3 anni.
GIULIA SARTORI - agosto 2015
Università degli Studi di Verona,
Laureata in Medicina e superamento dell'esame di Stato
GLI ALLORI:
ELENA SARTORI - 16 luglio 2015
Università degli Studi di Padova,
Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari
SERENA BRUNI - 16 luglio 2015
Università degli Studi di Verona
Laureata in Scienze della Formazione nelle organizzazioni
SONIA CONFENTE - 20 luglio 2015
IUSVE - Istituto Universitario Salesiano Venezia
laureata in Scienze e Tecnologie della Comunicazione grafica e multimediale
U.S. CALCIO SAN GIOVANNI ILARIONE
AL VIA LA NUOVA STAGIONE
Finisce una stagione e neanche il tempo di abituarsi ai fine settimana senza pallone che è alle
porte una nuova annata calcistica. Anche questo
è il bello del calcio: non va mai in vacanza.
Naturalmente, in maniera minore rispetto al
calcio milionario, è cosi anche per l'U.S. San Giovanni Ilarione, che dopo un annata, quella scorsa,
ricca di soddisfazioni, con un ottimo terzo posto
finale in campionato e la vittoria dei play off del
proprio girone,con la propria dirigenza ha dovuto
subito pensare alla nuova avventura 2015-2016.
La prima squadra iscritta al campionato di seconda categoria è allenata da Mister Omar Lovato che già negli anni scorsi ha guidato con
ottimi risultati la nostra compagine.
La rosa è stata in gran parte riconfermata, con
l'aggiunta di tre nuovi elementi, tenendo fede
alla regola base che negli ultimi anni la società
si è imposta: nel San Giovanni giocano i ragazzi
di San Giovanni o comunque facenti parte dei
paesi confinanti senza pretese di prendere soldi
ma con il solo intento di giocare divertendosi,
facendo gruppo e possibilmente risultato, perchè si sa, nessuno gioca per perdere.
La nuova annata è cominciata per i ragazzi ancora al 17 agosto, con i duri allenamenti che caratterizzano la preparazione estiva.
Per le giovanili gli allenamenti sono cominciati
a fine agosto con gli Juniores e a seguire tutte le
altre squadre fino ad arrivare ai più piccoli.
Non ci resta che augurare a tutti i nostri atleti
una stagione sportiva ricca di soddisfazioni e di
divertimento e ad invitare tutti i nostri concittadini a seguire i nostri ragazzi passando un' ora
di svago nel nostro bellissimo impianto al sabato
o alla domenica pomeriggio.
Luca Rossetto
11
POLISPORTIVA ILARIONE
A.S.D. BASALTI
UN INTENSO ANNO DI ATTIVITÀ
GRUPPO BASALTI... ANNATA "MONDIALE"
Siamo agli inizi di un nuovo anno sportivo e,
gettando uno sguardo su quello appena trascorso, ci rendiamo conto di quanto intenso sia
stato. Dalla gestione dei corsi delle attività relative alle varie discipline sportive alla manutenzione e gestione degli spazi dedicati allo sport.
Dall’organizzazione di eventi sportivi quali
“sportivamente Natale”, la Marcia tra i ciliegi,
la Festa dello Sport, alle collaborazioni con altre entità e società sportive. Questa è la vita e
l’impegno della Polisportiva Ilarione che con
competenza e tanta passione offre la possibilità
a tantissimi ragazzi/e, giovani e non più giovani
di avvicinarsi al mondo dello sport per fare in
modo che questo diventi una componente sana
e importante nella vita di tanti nostri ragazzi.
Un evento particolarmente importante è stata
la Marcia tra i ciliegi. Come tradizione vuole, il
6 aprile 2015, a Pasquetta, sulle colline di San
Giovanni Ilarione andava ini scena la quattordicesima edizione.
Un’edizione fortunata, non solo perché si è svolta
all’insegna del bel tempo, ma soprattutto perché
il verde intenso del paesaggio primaverile era accompagnato da un manto costellato di gemme
bianche dei ciliegi in fiore che la luce del sole
faceva risaltare in modo straordinario, creando
uno sfondo molto suggestivo. Questa edizione è
stata anche caratterizzata da una partecipazione
massiccia che ha portato alla marcia più di 2000
iscritti.
La metà circa erano soprattutto gruppi podistici
organizzati provenienti da tutta la provincia e
non solo. Partecipazione sostenuta in modo particolare dalla nostra vallata ma anche da tutta la
Provincia e non solo. Moltissimi hanno partecipato singolarmente o a piccoli gruppi. Tante
anche le famiglie che hanno approfittato di
questa occasione per trascorrere una mattinata
all’aria aperta.
Il luogo di ritrovo era alle ore 7.30 presso il piazzale della chiesa ma ben prima gli irriducibili
podisti davano il buongiorno agli organizzatori
e ai bar che si apprestavano ad aprire i battenti.
Dopo aver smaltito le lunghe file delle iscrizioni,
dalle 8.30 in poi prende il via la marcia che sparpaglia i podisti nei tre suggestivi percorsi: 7, 13
e 21 chilometri. Questi percorsi per tanti sono
l’occasione per scoprire il paesaggio ma anche i
colori e i sapori della Val d’Alpone. Spesso i ristori che accolgono i marciatori sono collocati in
contrade molto caratteristiche o in scorci particolarmente belli e suggestivi, dove oltre alle cose
di rito (thé, frutta, fette biscottate con marmellata) la fantasia di chi li gestisce sa andare oltre.
All’arrivo, naturalmente, c’è stata la possibilità di
riguadagnare le forze ben spese con una pasta.
Ma per tutti è stata anche la possibilità di acqui-
stare i diversi prodotti del territorio che facevano
da cornice alla piazza di arrivo: il pane fresco con
le classiche «ciope», il miele, i formaggi e il tipico durello dei «Monti Lessini».
Questa è una delle occasioni dove per la buona
riuscita della manifestazione, la Polisportiva
coinvolge molte tra le associazioni del paese alle
quali vogliamo rivolgere un ringraziamento particolare per il servizio e il lavoro svolto che rendono possibile tutto questo.
Un
ringraziamento
in
particolare
va
all’associazione Avis-Aido che assegna il «Trofeo
Federico» in memoria di Federico Bellaria, sempre attenta e presente in questi eventi.
E un grazie ancora a tutti coloro che hanno reso
possibile anche quest’anno l’organizzazione
della marcia ma soprattutto siamo riconoscenti
a tutti i marciatori, per la qualità e la quantità
della loro presenza, sempre entusiasta e allegra.
Abbiamo la certezza che per ciascuno di loro
sia stata l’occasione per portarsi via un frammento di questa terra ilarionese che rinnova
l’appuntamento al prossimo anno.
Anche la Festa dello sport ha visto una buona
partecipazione di gente, ma soprattutto di sportivi e simpatizzanti.
Puntuale anche quest’anno, nel primo weekend
di luglio la festa ha visto l’apporto del calcio a
7 e del tradizionale green volley, sempre molto
partecipati. Molto successo ha avuto anche il
tennis nella duplice specialità del singolo e del
doppio. Ma la novità di quest’anno è stato senza
dubbio il calcio balilla umano che ha raccolto
ben 9 squadre e che ha attirato curiosità e tifo il
sabato pomeriggio e sera.
Ancora un’occasione in cui lo sport è al centro.
Non si tratta di una manifestazione solo celebrativa che va a coronare un anno di intensa attività
ma vuole essere l’affermazione dei tanti valori di
cui lo sport stesso è portatore.
Trattandosi soprattutto di un avvenimento sportivo sono state premiate, nella serata della domenica, tutte le categorie che hanno partecipato
ai vari tornei.
Ed eccoci ad oggi, dopo la pausa estiva, ci
rimettiamo in corsa, riattivando quanto è stato
proposto lo scorso anno sportivo e, ci auguriamo, anche qualche novità per offrire spazi ad altri sport e discipline per arricchire il panorama
dello sport a San Giovanni Ilarione.
E' stata una stagione piena di soddisfazioni quella del Gruppo Ciclistico Basalti, che è entrato nel
panorama ciclistico internazionale in punta di
piedi e senza grandi pretese ma che è riuscito a
dimostrare anche ai team più blasonati d'Italia
che l'unione, il sacrificio e la tenacia sono la formula giusta per portare a casa grandi risultati.
Protagonista di questa storia è Stefano Dal
Grande, atleta del gruppo Ilarionese che
quest'anno ha ricevuto la convocazione dalla
Federazione Ciclistica Italiana per partecipare
al Mondiale Marathon a Selva di Val Gardena e
che è stato intervistato qualche giorno dopo aver
partecipato al Campionato Italiano Marathon:
Come valuti questo primo anno da elite
all’A.S.D. Basalti?
Sono contento di far parte del gruppo A.S.D.
Basalti. E’ una società a cui sono molto legato
perché è stata la mia prima squadra. È proprio
con loro che ho iniziato a pedalare e, nonostante
negli ultimi anni io abbia corso per altre squadre,
il gruppo Basalti mi ha sempre seguito e sostenuto. All’inizio di quest’anno il team ha voluto
mettersi alla prova tesserandomi come unico
Elite della squadra e direi che il progetto è stato
un gran successo.
Ci tengo a ringraziare le persone che hanno reso
possibile tutto questo, in primis Claudio Prando,
manager, preparatore ma soprattutto amico;
il presidente Davide Creasi; Franco Pegoraro e
Mirko Faedo per l’assistenza tecnica. E’ stato un
anno di grandi soddisfazioni!
Quali sono i propositi e le cose che vorresti
migliorare per l’anno prossimo?
Quest’anno per me è stato un anno di crescita, ho
raggiunto molti traguardi che non credevo possibili e sono molto soddisfatto. Ciò che vorrei, e
spero farò, per l’anno prossimo e di prepararmi
al top per poter crescere e migliorare ancora.
Hai ottenuto un grande successo quest’anno
e l’apice è stata la convocazione in nazionale.
Com’è stata questa esperienza tra i migliori
atleti del mondo?
A giugno sono stato convocato in Nazionale,
fino all’ultimo non lo credevo possibile, eppure
il mio sogno si è realizzato. Quando è arrivata la
convocazione ufficiale è stata una gran gioia. Ho
potuto mettermi alla prova gareggiando con i
big del panorama mondiale della mtb su uno dei
percorsi più belli ma più duri al mondo, la Sella
Ronda Hero. È stata un’emozione grandissima.
Ho dato tutto me stesso concludendo al 32esimo
posto.
Avrai sicuramente ricevuto delle offerte da
altri team, ci stai pensando o il tuo cuore rimane vicino a casa?
Per l’anno prossimo posso dire che sono in corso
alcune trattative con altri team ma non ho ancora preso una decisione, preferisco non sbilanciarmi fino a quando non ci sarà qualcosa di più
sicuro e ufficiale. Qualsiasi sarà la mia decisione
il mio cuore resterà sempre e comunque vicino
alle persone e al team che mi ha sostenuto e fatto
crescere in questi anni.
Hai una ragazza che ti segue ad ogni gara
con grande entusiasmo e passione. Quanto
influisce per un atleta condividere le proprie
emozioni con la partner?
Sicuramente è un grande appoggio, soprattutto
a livello emotivo. Con lei condivido ogni momento di gioia e di soddisfazione. La sua presenza è importante soprattutto nei momenti di
sconforto perché riesce a farmi reagire e mi aiuta
a guardare il lato positivo delle cose.
Sei da poco uscito da un campionato italiano
pieno di sfortuna ma la tua tenacia ti ha
permesso di recuperare 20 posizioni e chiudere in tredicesima.. si punta al Campionato
Italiano 2016 a Monteforte d'Alpone?
Assolutamente si, essendo vicino a casa lo preparerò al meglio. Riguardo al campionato
italiano appena passato posso dire di essere comunque molto soddisfatto perché, nonostante la
sfortunata foratura, ho avuto ottime sensazioni
che mi fanno sperare in un buon finale di stagione.
Concludiamo questa intervista augurando a
Stefano di continuare l'ascesa nel mondo della
mountainbike e di poter raggiungere gli obiettivi che si è prefissato. Il Gruppo Basalti, nel
frattempo, sta già pianificando la stagione
2015/2016 con i corsi di Spinning che inizieranno il 21 settembre 2015 e sopratutto la prossima Granfondo del Durello, che andrà in scena
ad aprile 2016.
Davide Creasi
Per qualsiasi informazione potete contattare la
Polisportiva attraverso l’indirizzo [email protected], il sito o la pagina facebook
Stefano Gaiga
Polisportiva
OFFERTE per l'Alpone
Comune di SAN GIOVANNI ILARIONE
Totale nati:
Totale matrimoni:
Totale morti:
11
6
13
Trimestrale di informazione e cultura c/c
postale n. 15684376
Se vuoi inviare il tuo contributo all'Alpone
utilizza c/c postale n. 15684376 intestato a:
Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza
Aldo Moro, 5. Coordinate bancarie Poste
Italiane: IBAN IT23 T076 0111 7000 0001
5684 376 - Cod. Bic/Swift: BPPIITRRXXX
Direttore responsabile: Delio Vicentini
Redazione: Dario Bruni, Luciana Damini,
Mario Gecchele, Giovanni Sartori, Lucia Burato, Lorenzo Gecchele, Angelo Pandolfo
12
Al 31/08/2015:
Totale residenti maschi:
Totale residenti femmine:
Totale residenti:
Totale famiglie:
2.625
2.506
5.131
1.836
Recapito: Franco Cavazzola - Presidente
Pro Loco - Via Risorgimento 3/C - San Giovanni Ilarione (VR) - Cell. 347 2600161 - Email: [email protected]
Pubblicità: Franco Cavazzola (vedi contatti
Recapito)
Prestampa e Stampa: Grafica Alpone srl Via del Lavoro, 90
Tel. 045 6550833 - Fax. 045 6550221
E-mail: [email protected]
San Giovanni Ilarione (VR)
Anna Sabbadoro
Arvotti Lorenzo
Bar Gazzo Guglielmo
Bertolotti Roger
Bon Franca
Bordon Bertilla
Bordon Laura
Brusaferro Ruggero
Cacciero Silvano
Cambiolo Mario
Cavazza Angioletta
Cavazza Daniela
Cavazza Ellen
Cavazzola Federica
Cengia Luigina
Cengia Stefania
Ciman Maria
Ciman Paolina
Ciman Pietro
Ciman Silvano
Colognato Daniela
Confente Rino
Danda Roberta
E.Ramich
Gaiga Andrea
Gaiga Zenone
Gambaretto Agostino
Gambaretto Albino
Gambaretto Luigi
Gambaretto Teresa
Giarolo Luigi
Roselies (BE)
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
Valleroy (Francia)
S.Giov.Il.
Via Mingon S.G.Il.
Varese
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
Chiampo
San Bonifacio
S.Giov.Il.
Veronella
Montecchia di C.
Varese
Soave
Chiampo
Sorgà
S.Giov.Il.
Albaredo D'Adige
S.Giov.Il.
Chiampo
S.Giov.Il.
Vestenanova
S.Giov.Il.
Arzignano
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
Castelvero
S.Bonifacio
Governo Maria
Gugole Giancarla
Longo Emilia
Lovato Agostino
Lovato Ermanno
Lovato Maria
Marcazzan Pia
Marcigaglia Anna
Mazzasette Lia
Micheletto Lino
Micheletto Noemi
Niero Maria
Panarotto Giovanni
Panarotto Inelda
Panarotto Mariano
Panarotto Mario
Panarotto Sergio
Perazzolo Augusta
Piccinin Agnese
Piccinin Maria
Pozza Gino
Rivato Graziella
Rossetto Rino Marcazz.Rita
Sartori Rug.e Bertilla
Schiavo Luigi
Soprana Gaetano
Vandin Antonella
Vanzo Agostino
Virement Pernigotto Laurent
Zandonà Daniela
Chatelet (BE)
Vestenanova
Poiano (VR)
Carpi (MO)
S.Giov.Il.
S.Giov.Il. Cerina
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
Montecchia di C.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
S.Giov.Il.
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Nalinnes (Belgio)
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Montecchio Magg.
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Soliera
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Montecchio Magg.
Torino
Verona
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Francia
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