l ’alpone Autorizzazione del Tribunale di Verona del 3 luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50% - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 28 - Nr. 4 - Dicembre 2013 - Recapito a cura dell’Ente Poste Italiane Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 30 - N. 2 - MARZO 2015 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane www.ilarione.it Saluto del Presidente L'ottantesima edizione della Sagra delle Ca- stagne bussa ormai alle porte e ci immerge di nuovo nel clima di una della feste più importanti della nostra vallata. Rivolgo ai tanti collaboratori un grazie anticipato, visto che non mancherà certamente l’impegno e la dedizione a dare il massimo per il proprio paese in un momento così significativo. Come riportiamo in altra parte del giornale, a luglio la Pro Loco ha rinnovato il suo Consiglio, confermando molti dei precedenti consiglieri (fra cui il sottoscritto come presidente) e accogliendo alcuni giovani che di sicuro daranno nuovo vigore ed entusiasmo al gruppo. Il progetto è quello di essere sempre più un riferimento per tutte le altre associazioni operanti in paese, mantenendo quelle caratteristiche di raccordo e di dialogo fra le diverse realtà (sociali, religiose, civili) che sono alla base della presenza ormai più che trentennale della Pro Loco nel nostro paese. Un doveroso saluto va anche al nuovo Parroco di Villa, don Maurizio e al suo collaboratore don Efrem, perché possano continuare nel cammino già intrapreso dal compianto don Elio, in spirito di fattiva collaborazione con tutte le realtà presenti sul territorio. Il Presidente della Pro Loco Franco Cavazzola Pro Loco | San Giovanni Ilarione Anno 30 Nr. 2 Giugno 2015 CARI FEDELI... QUI DON MAURIZIO Abbiamo chiesto a don Maurizio di parlarci della sua vita di sacerdote e delle sue aspettative nella nuova parrocchia di Villa. Riportiamo quanto ci ha scritto. I primi 5 anni come cappellano, li ho trascorsi nel padovano, a Fontaniva. Per 14 anni sono stato a Vicenza – San Pio X, facendo in questo tempo anche il cappellano del carcere. Per 12 anni, parroco a Valli del Pasubio. Ora mi aspetta l’esperienza nel veronese, a San Giovanni Ilarione. Ogni volta ho ricevuto moltissimo: lo slancio degli inizi, la prima, la laboriosità e gli impegni nella seconda. Ogni persona che ho incontrato mi ha arricchito. Ho conosciuto di più me stesso, anche toccando con mano i miei limiti. Ho capito che si conosce di più se non si giudica. Soprattutto in carcere ho imparato che ogni persona è sorprendentemente ricca di sensibilità e caratteristiche che non ti immagineresti mai. Nell’ultima parrocchia che lascio ho sentito il calore delle persone e la forza del lavorare assieme. Naturalmente prima di diventare prete nel 1984 ho fatto diversi anni di seminario, dalla prima media alla teologia. Non avrei mai pensato di capitare nella valle dell’Alpone. Vi ero capitato da ragazzo, per due volte, da seminarista. Con alcuni compagni, io con la bicicletta della nonna, partendo da Noventa, siamo capitati a Roncà a trovare un amico di studi. A pensarci oggi, mi sorprende la fiducia e la disponibilità dei miei. Mi sembra di aver ricevuto un’educazione essenziale e austera. Non mi è mancato nulla. Pur nelle ristrettezze economiche hanno cercato, senza che me ne accorgessi, di accontentarmi il più possibile. Ora arrivo non più ragazzetto, ma negli anni della maturità. Non càpito da solo. Vengo con don Efrem che ho trovato qui a Villa e che ora condivide con me questa muova esperienza. Per me è un grande dono il poter aiutarci, il non essere da soli. Troveremo delle comunità tutte da conoscere. Per caso ho avuto fra le mani “L’Alpone”, il numero con l’inserto dedicata a don Elio. Leggendo tutti gli articoli vi ho colto una realtà viva, con tante iniziative. Traspare dalle righe dedicate a don Elio, l’amore e la riconoscenza nei suoi confronti. [continua a pag. 3] La comunità di Cattignano sente il dovere di ricordare e ringraziare Don Elio per quanto ha fatto. Proprio recentemente lui stesso ha ricordato di voler festeggiare i 20 anni dell'assegnazione alla nostra piccola parrocchia cui teneva molto e alla quale si era dedicato con le sue ben note capacità organizzative. In questi 19 anni di servizio, ha fatto si che la piccola comunità non si sentisse isolata dalla parrocchia principale di Villa, ha dedicato tempo e passione alla ricostruzione della chiesa, del campanile e della piazza e in modo la bella chiesetta di Cattignano si sente viva. Don Elio si prendeva cura dei bisognosi, dei malati e aveva un'attenzione particolare per i missionari, offrendo loro anche aiuto materiale per le opere di bene nella missione. Non vogliamo dimenticare quanto sia stato per tutti noi la guida nel cammino di buoni cristiani. Le celebrazioni dei sacramenti erano molto importanti, ci teneva a dare un'educazione cristiana forte e precisa anche ai più piccoli. Con la sua straordinaria forza e determinazione, ha saputo esser presente come un padre, nel bisogno e nelle difficoltà. Le sue parole di consolazione sono sempre state un appoggio sicuro su cui ognuno di noi ha potuto contare, così come sulle sue battute allegre nei momenti di gioia. Tutta la comunità di Cattignano ricorda con affetto la sua persona. L'ultimo lavoro iniziato con Don Elio qualche mese fa e' stato la sistemazione del patronato: per commemorare quanto e' stato per noi, la comunità gli ha dedicato una targa a suo ricordo e perenne ringraziamento. Erica Lovato, a nome della comunità di Cattignano. 80° Sagra delle Castagne GIOV EDI' 08 ore 21.00 presso il teatro parrocchiale Convegno sull'Agricoltura V ENERDI' 09 ore 20.30 presso il teatro parrocchiale l'AVIS presenta il cortometraggio "IL SORRISO CI DONA" realizzato dai nostri giovani. A seguire presentazione del libro "DON BOSCO" autore Gianni Sartori e gli ex allievi ore 21.00 in piazza della Chiesa DISCO TOUR "STEREO CITTA'" SABATO 10 ore 16.00 presso la sede municipale Ricevimento delle autorita' e sfilata con la banda musicale "G. Verdi" DOMENICA 11 ore 14.30 esibizione degli Sbandieratori e Musicisti di S. Bonifacio ore 15.00 intrattenimento per bambini "RADIO CRICETO" ore 16.30 in piazza Aldo Moro visita agli stands della Mostra Artigianale ore 16.00 battitura delle castagne ore 21.00 in piazza della Chiesa "polenta e scopeton" per tutti i presenti #MusicisLife con dj Alberto Ruffo dj Steven Smith & Cristian voice nel castagneto in piazza con degustazione di ore 17.30 Happy-hour Spritz Buffet per tutti con gli "EVERGREEN" LUNEDI' 12 ore 10.00 piazza Aldo Moro Dimostrazione pratica della lavorazione del formaggio da parte del "Mastro Casaro" Dario Gugole, piu' volte insignito di premi e onorificenze in concorsi nazionali e internazionali ore 21.00 piazza della Chiesa TOUR STARGATE sotto le stelle con DJ YANO ore 21.00 GRUPPO MUSIC ENERGY "DIVERTIDA" 1 DAMINI MACELLERIA E AFFINI 200° COMPLEANNO DI DON BOSCO DUE GIOVANI ILARIONESI SI AFFERMANO NEL MONDO DELLA GASTRONOMIA FESTA DEGLI EX-ALLIEVI Si tratta di Gianpietro e Giorgio Damini, due nostri giovani concittadini che si sono trasferiti ad Arzignano dove, con tanto impegno e caparbietà, sono riusciti a dare sfogo alla loro creatività imponendosi nel mondo della gastronomia e della ristorazione. I meno giovani certamente ricorderanno la macelleria gestita dal loro nonno, Pietro Damini, da tutti conosciuto come “Piero Secato”, ed il loro padre Franco che ha continuato l’attività del nonno, fino alla momento della sua prematura scomparsa nel 1989 in un incidente stradale. Franco e Gemma Ramponi hanno avuto tre figli: Giampietro (classe 1973), Giorgio (classe 1977), e la sorella Micaela (classe 1983) che, come dicevamo, sono rimasti orfani del padre in giovane età. Gianpietro, allora sedicenne, continua l’attività di famiglia ancora per due anni, e poi decide di chiudere la macelleria per andare a lavorare ad Arzignano come macellaio nella grande distribuzione. Nella mente di Gianpietro però cova da tempo l’idea di cambiare, l’idea di ritornare ad una attività tutta sua proprio come quando da giovane lavorava nella sua azienda di famiglia con il padre. Questa aspettativa si è concretizzata 8 anni fa, precisamente nel dicembre del 2007, quando Gianpietro ha iniziato questa nuova avventura, avviando questa nuova attività nel mondo della gastronomia e della ristorazione. Giorgio, ancora in età scolare al momento della perdita del padre, continua gli studi e frequenta la scuola alberghiera di Chievo, al termine della quale nel 1994 entra mondo del lavoro, cimentandosi in importanti esperienze nel mondo della ristorazione. La prima esperienza lavorativa lo chiama a fare le stagioni turistiche in Sardegna ed in Alto Adige, precisamente in Val Gardena. Poi nel 2001 colleziona una nuova importante esperienza lavorativa questa volta all’estero, trasferendosi per due anni a Londra. Al ritorno dall’Inghilterra è chiamato a Runate di Canneto sull’Oglio, presso il rinomato ristorante “Dal Pescatore”, (tre stelle Michelin) ed infine per un altro anno presso il ristorante “Perbellini” di Isola Rizza (2 stelle Michelin). Ma il lavoro, sia pure in ristoranti prestigiosi, non lo soddisfa più; ed ecco che nel 2007 decide di condividere l’avventura del fratello Gianpietro. Nella nuova attività Gianpietro e Giorgio portano ognuno le esperienze e le professionalità acquisite nelle precedenti attività lavorative, mantenendo però i valori, il rispetto delle tradizioni e gli insegnamenti avuti in famiglia; in questo modo riescono a farle fare un notevole salto di qualità con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Giorgio ci racconta che nella loro azienda operano in tutto 11 persone: 5 in cucina, 3 in sala e 3 al banco gastronomia, e sono impiegate anche Fortunata, la moglie di Giampietro e Serena, la compagna di Giorgio. Tutta l’attività del negozio con annesso ristorante, richiede molto lavoro: che inizia alle 7 del mattino e si protrae fino alle 1 di notte. Gli chiediamo come definirebbe la ditta “Damini macelleria ed affini”. Ci dice che la loro attività si può considerare una bottega di gastronomia in senso lato, il cui prodotto di punta è però la carne bovina; ma si trovano anche carne suina, avicola piccione compreso. Si possono trovare inoltre i prosciutti italiani delle varie tipologie, compreso il Mangalitsa ed il Pata Negra; e poi formaggi, vini ed altro. Giorgio ci assicura che tutti i prodotti proposti nel loro negozio e nel ristorante, sono personalmente selezionati e testati da loro; la loro attività ha dato importanti soddisfazioni professionali, e si spera in futuro anche economiche. Per ora, dopo 7 anni di attività, lo scorso anno è arrivata la gratificazione della stella Michelin, il primo riconoscimento in Europa per una attività di macelleria e ristorazione contemporaneamente. “DAMINI MACELLERIA ED AFFINI” è specializzata nel settore della carne bovina di razza Garonnese e Limousine, ma vengono proposte alla clientela le “Scottone” e le “Sorane”, femmine giovani che non hanno mai partorito, e da loro selezionate, e di cui seguono personalmente la filiera della produzione, tenendo sempre presente che è molto importante la giusta maturazione della carne dopo la macellazione. Chiedo a Giorgio di consigliarci il menù di punta del suo ristorante; e ci dice che le specialità sono molte e ne elenca qualcuna: • Ravioli di ossobuco con salsa di riso allo zafferano; • Battuta al coltello (carne cruda tagliata a coltello in piccoli bocconcini anche non condita); • Damini BAB (panino di quarto anteriore di manzo con insalata, cappuccio e senape); • COCCO-LIME-RUM (dolce con spuma di cocco e lime, gelatina di rum e mais soffiato). I giorni di chiusura sono la domenica sera ed il lunedì. Ulteriori notizie sono reperibili al sito internet www.daminieaffini.com A.P. Il 30 agosto, alle ore 19.00, attorno al monumento di don Bosco, situato all’entrata del paese –lato Sud, ha visto il folto gruppo di ex allievi di don Bosco e quasi trecento persone radunarsi per celebrare, attraverso la santa Messa, i duecento anni dalla nascita di don Bosco. In verità il Santo del giovani è nato il 16 agosto 1815, ma si è preferito posticipare per il caldo e la gente in ferie. I sacerdoti salesiani don Cesare Ciman e don Lorenzo Fontana hanno officiato insieme, con la presenta dei cori parrocchiali riuniti di Villa e Castello. Nell’omelia don Fontana ha tracciato le linee guida dell’insegnamento di don Bosco, mettendo in risalto tutto l’amore e la dedizione di padre verso i ragazzi abbandonati, verso gli sfiduciati, i senza progetti, i senza futuro, la cui alternativa era il carcere o il riformatorio. E l’amore di don Bosco ha valicato i confini di Torino, ha valicato i confini nazionali e si è sparso in tutto il mondo, portando la speranza e la fiducia a milioni di persone sparse in tutti i continenti. Senza ombra di dubbio don Bosco è l’italiano più conosciuto nel mondo ed è un nome che assolutamente onora l’Italia e diviene sinonimo di impegno, ottimismo, fede in Dio, bontà, solidarietà. La preghiera al Santo educatore dei giovani ha concluso la santa Messa, ma la festa è continuata nella piazza sottostante, dedicata sempre a don Bosco, con un momento di fraterna allegria, condita da un buon bicchiere e da una fetta di dolce. Don Bosco ha ancora tante cose da dire e tanti insegnamenti da dare ai giovani e meno giovani; il gruppo ex allievi ringrazia per la partecipazione attiva ed attenta ed annuncia nel contempo la presentazione in occasione della sagra delle castagnedi un libro, scritto dall’ex allievo Gianni Sartori, sulla figura e sugli insegnamenti di don Bosco, sul movimento ex allievi e sulle opere re- alizzate in paese. Un grazie a quanti hanno partecipato e reso solenne la festa. Gianni Sartori Nella ricorrenza del bicentenario della nascita di San Giovanni Bosco, il giorno 9 ottobre presso il teatro parrocchiale in Villa, ore 20.30, il gruppo ex-allievi presenterà il libro che racconta, attraverso testimonianze, foto, aneddoti, la presenza del santo patrono della gioventù nella nostra comunità. Gianni Sartori DON BOSCO a San Giovanni Ilarione B I C E N T E N A R I O N A S C I T A 1 8 1 5 - D O N B O S C O 2 0 1 5 C.E.R. 2015 - Centro di Esperimento DODICIRIGHE Nella nostra vallata chi si azzarda a parlare (non bene) di vino e di sostanze alcooliche sa di rischiare grosso, ma questo piccolo spazio di giornale è fatto proprio per questo tipo di rischio… Chi ha girato qualche festa di paese in questa torrida estate, soprattutto di sera, difficilmente sarà tornato a casa senza essersi imbattuto in qualche giovane (talvolta palesemente minorenne) in preda ai cosiddetti “fumi dell’alcool”. Una risata o un cenno di commiserazione solitamente sarà bastato per tacitare il nostro cosiddetto “senso civico”, ma potremmo una volta tanto disturbare un pelino in più la nostra pigra coscienza morale e domandarci se viene fatto abbastanza per evitare che il fenomeno (a detta di tutti preoccupante) diventi “inevitabile”. Eccovi qualche domanda “scomoda”, così come vengono. Quanto alcool si nasconde sotto le accattivanti espressioni oggi in voga (aperitivo, happy hour, ecc.)? E quanti soldi si fanno nelle varie manifestazioni di piazza attraverso gli alcolici e – non dite di no! – i superalcolici? Davvero “senza alcool non ci può essere vera festa”? (frase detta da un giovane durante una sagra). E perché i genitori non si accorgono del fenomeno, possibile che siano tutti a letto a quell’ora? Le dodici righe sono finite, le domande purtroppo no… D.B. 2 Si è tenuto nel mese di luglio di quest'anno il Cetro Estivo Ricreativo organizzato dall'associazione culturale Cartabianca in collaborazione con il Comune di San Giovanni Ilarione. Le finalità del Centro sono state quelle di creare un ambiente per bambini e ragazzi che fosse costruttivo ed educativo, senza tralasciare l'aspetto più importante: il divertimento. Devo confessare che quest'ultimo obbiettivo è stato talmente preso alla lettera che... ci siamo divertiti anche noi! Le quattro settimane sono state scandite da diversi laboratori e attività: dalla caccia al tesoro sul territorio al laboratorio di pensiero, dalla costruzione degli acquiloni all'intramontabile pasta salata. Tutto è bene quel che finisce bene; un grande grazie, quindi, ai 91 bambini e ragazzi che hanno partecipato alle attività, ai giovani volontari che hanno messo a disposizione tempo, energie ed entusiasmo, all'Istituto comprensivo e all'Amministrazione comunale e alle educatrici che con le loro competenze professionali hanno arricchito la seconda edizione del Centro Estivo Cartabianca. Se, come dice il proverbio, non c'è due senza tre... E TESTIMONIANZ ANTONIO ANDRIOLO - L'amore per la terra Vedere l’inizio della vendemmia in zona Lore, sotto un limpido ed assolato cielo settembrino, è uno spettacolo meraviglioso, con le uve mature assaltate dalla gente indaffarata ed allegra e soddisfatta del proprio lavoro. Tutti commentano con giudizi lusinghieri la bontà del prodotto e lavorano con soddisfazione. “On’ora son sta anca mi a verdemare…” interloquisce il nostro protagonista Antonio Andriolo, meglio conosciuto come Toni de Nelio. Faccia rubiconda ed allegra, occhi tersi e sorridenti, incarna la figura del tradizionale contadino che ha saputo camminare ed aggiornarsi con i tempi. A ben guardarlo, sembra che l’ufficio Anagrafe abbia proprio perso i registri, gli daresti un’età variabile tra i 60 e 70 anni, se non fosse lui stesso a ricordare di essere nato il 1° aprile del 1926, proprio alle Lore, figlio di Cornelio e Maria Marchetto. E’ un periodo difficile dal punto di vista economico, ma momenti ben più difficili li ha vissuti papà Cornelio, che ha tutta una storia da raccontare e che costituisce un autentico documento storico del tempo. Appena giovinetto, infatti, non vedendo prospettive di realizzazione ad inizio ‘900 e con tanta voglia di fare e crearsi qualche cosa, visto che il proprio genitore era un tipo un po’ gaudente, parte e valica l’oceano, destinazione Stati Uniti d’America, facendosi prestare i soldi per il viaggio dal vecchio Toni Fortin, che saranno i primi ad essere restituiti. Rimane in America 7 lunghi anni, adattandosi ad ogni mestiere e mettendo da parte un bel gruzzoletto, che gli servirà al rientro in patria, per riscattare i beni paterni e costruirsi una casetta in centro alle Lore, come nido familiare. I soldi, purtroppo, finiscono quasi subito, ed allora risolca l’Oceano verso l’America, in compagnia di altri due vicini di contrada. In Italia nel frattempo scoppia la I^ guerra mondiale. Interpellati dalle autorità americane sulle loro intenzioni, i due compagni optano per il rientro in Italia e vanno a combattere al fronte, Cornelio invece preferisce seguire la nazione ospitante e rimane a lavorare per altri 8 interminabili anni, rimpatriando poi, a guerra appena finita, con la cifra di quasi 40 mila dollari, una vera fortuna. Con questa compera “… i mejo 4 campi de le Lore…” ed inizia la sua imprenditorialità contadina, fidanzandosi e sposando ben presto una ragazza del posto, Maria Marchetto per l’appunto. E’ un’unione felice, con l’arrivo di quattro figli, nell’ordine Angelina, Elisa, Maria ed infine il nostro protagonista. In casa non c’è tempo per il gioco ed i figli, dopo la scuola, danno tutti una mano. I genitori sono orgogliosi del loro piccolo Toni, che intanto frequenta la scuola elementare alle Lore, fino alla classe Terza, con la maestra Panarotto di Castello. Il certificato di quinta lo conseguirà con la scuola serale. I pomeriggi sono occupati a portare al pascolo le pecore e ad 11 anni prende confidenza con “ el fero da segare” per aiutare il papà nello sfalcio dell’erba nei campi, essendo l’unico maschio. Cresce sano e robusto, forgiato dal sudore e dal vento, con un bel carattere gioviale e portato al sociale. Intanto bussa alle porte la II° guerra mondiale ed Antonio ha l’età giusta per ricordarla proprio tutta. Inizialmente sembra cosa lontana, solo chi ha qualche famigliare al fronte ne sopporta il peso, gli altri quasi non la percepiscono, bombardati dalla propaganda di regime che esalta vittorie su tutti i fronti, in realtà sono batoste solenni da tutte le parti, in Africa,in Grecia e Albania, in Russia. Dopo l’armistizio dell’8 settembre ’43 la musica cambia, il paese è invaso e dominato dai Tedeschi e dalle brigate nere; iniziano gli incessanti bombardamenti alleati, la lotta partigiana, la guerra civile con le tristi conseguenze. La contra’ Lore è vicina allo spartiacque con la vicina valle del Chiampo e le pattuglie tedesche e fasciste passano inquadrate , con i mitra imbracciati, roba da far rizzare i capelli. “E’ il castigo divino….” sentenzia qualche donna anziana, invece si tratta della pura follia degli uomini a portare il mondo sull’orlo della distruzione. Antonio Viene precettato nel 1945 per vestire la divisa della Repubblica di Salò, ma non si presenta e si nasconde, insieme a due amici, in una galleria del terreno precedentemente scavata. Qui trovano rifugio anche 3 inglesi fug- giti dal campo di concentramento di Montecchia. Tutto fila liscio finchè qualcuno non fa la spia. Due inglesi vengono catturati mentre si sfamano su una pianta di fico, portati in contrà, denudati e fatti assalire dai cani, perché rivelino il nascondiglio del terzo. Alla fine cedono e pure l’ultimo inglese viene catturato nel tronco cavo di un grosso castagno secolare, snidato e quasi sbranato dai cani. Di costoro non si saprà più nulla. Gira intanto in paese la voce che pure i renitenti alla leva verranno snidati dai cani e faranno una brutta fine. Antonio allora, insieme ai due compagni, tenta di portarsi a San Zeno di Arzignano, presso una sorella colà sposata. Dopo un percorso avventuroso, però, tutti vengono catturati e portati a Montecchio, sotto il controllo della marina fascista. Qui rimane per un mese e poi, grazie all’intervento del Monsignore di Arzignano, ottiene un prezioso lasciapassare e rientra in famiglia. Ma la favola dura poco perché dopo alcuni giorni un Tedesco bussa alla porta e lo scorta, mitra puntato alla schiena, fino a San Giovanni Ilarione e lì fatto aspettare in attesa di decisioni da parte dei gerarchi locali. Dopo un po’ di attesa, osservando che nessuno per il momento lo controlla, scappa e corre come un capriolo, raggiungendo, attraverso i campi, la propria abitazione e nascondendosi in un buco scavato sotto “la caneva…”. Anche i partigiani,però, non vanno tanto per il sottile, si riforniscono di cibo e vestiario liberamente, senza chiedere permesso alcuno. Alla fine anche Antonio, come tutti i giovani del luogo, entra nelle file partigiane, ingrossandone le formazioni per l’attacco finale ai Tedeschi. Quando arrivano le prime colonne americane è una festa per tutti, si accampano nel cortile della scuola elementare e sembrano agli occhi della ROMANO SOPRANA, 100 anni magnificamente portati! Lo scorso 23 agosto Romano Soprana ha festeggiato il centesimo compleanno e per l’occasione si sono ritrovati a Gragnano in provincia di Piacenza assieme ai suoi famigliari, anche i nipoti delle famiglie Prando ed Origano, figli rispettivamente di Maria e Rita, le due sorelle di Romano. Solo i più anziani si ricorderanno di questo nostro concittadino, nato il 21 agosto 1915 a San Giovanni Ilarione in contrada Galiotti. Romano da giovane aveva lavorato come agricoltore in famiglia, aveva svolto il servizio militare come alpino, ed era stato richiamato per la guerra, finendo poi prigioniero nel terribile campo di concentramento di Mauthausen. Dopo la guerra ha lavorato ancora in famiglia come agricoltore, ma nel 1947 ha lasciato San Giovanni Ilarione per andare ad abitare e lavorare a Borgotaro al paese di Natalina, la ragazza che aveva conosciuto durante la vita militare e che aveva sposato. Durante la festa organizzata per il compleanno, un nipote gli ha chiesto la ricetta per arrivare così bene ai 100 anni. Questa è stata la risposta: “La ricetta l’è laorare tanto e sempre, tirare cinghia e non far cressare la pansa, bastonae tante, nare a piè e a testa bassa, lassare la dona che la comanda e dirghe sempre de si”! Una festa di compleanno davvero grandiosa, con tutta la famiglia ed i parenti riuniti che hanno poi brindato davanti ad una magnifica torta confezionata personalmente dalla pronipote Valentina Prando. gente autentici angeli liberatori. I locali capi fascisti vengo catturati e bastonati, le donne in combutta con i Tedeschi hanno i capelli rasati e vengono fatte sfilare fra le ingiurie e le imprecazioni della gente. Quelli maggiormente compromessi spariscono e muoiono in misteriosi incidenti. Però l’animo della gente locale, dopo il primo legittimo sfogo, perdona e dimentica e si ritorna alla vita di sempre. Il paese si è ripulito , sono spariti i fascisti, ma anche i partigiani più sfegatati, è rimasta la parte migliore , quella attiva che vuole andare avanti. Antonio pensa per un po’ di ripetere l’esperienza paterna e si procura i documenti per l’espatrio insieme ad amici del luogo, ma viene dissuaso dal padre, che ormai comincia a declinare in salute. Ed allora avanti con i campi, sotto con il lavoro, ma oltre a questo nutre altri interessi, come la caccia, la passione per il ballo e per il gioco delle carte. Frequenta le ragazze per passatempo, e’ un po’ un farfallone, che vola di fiore in fiore. A 27 anni suonati decide di mettere la testa a posto e di formarsi una propria famiglia e vede in Sunta Munaretti la persona ideale per partire per la nuova meravigliosa avventura. Si sposano dopo tre anni di fidanzamento. Sunta è una vera perla di donna, una autentica colonna della famiglia. Adesso sì che la vita sorride, non si ha paura di nulla, ai vecchi possedimenti si aggiungono nuovi campi, si progetta un bellissimo futuro. A 35 anni prende la patente della macchina per velocizzare gli spostamenti ed intanto in casa cominciano a sgambettare Elisa, Giovanni e Milena. E’ proprio una bella famiglia. C’è da lavorare, da sudare, ma ormai c’è pure una sicurezza economica. I figli crescono, si sposano e lo rendono nonno e bisnonno. Antonio ora vive felice, soddisfatto per quello che ha fatto, amato e rispettato da tutti, anche se un’ombra di tristezza, da circa 7 anni, vela il suo volto per la scomparsa dell’amata moglie. E’ un colpo terribile, ma lui è un contadino, sa che non deve piangere sul raccolto distrutto dalla grandine, ma ripartire subito con più forza di prima ed è quello che sta facendo. Continua a giocare a carte la domenica, va a caccia e guida ancora con sicurezza la macchina , accetta la sua situazione come dono di Dio e non la cambierebbe per niente al mondo. E noi ci auguriamo di vederlo sempre così, con la sua passione per la caccia, le carte ed il suo grande amore per i campi e la natura . G.S. [continuazione articolo "Cari fedeli... Qui Don Maurizio"] Così quello che si desidera fare è continuare il lavoro prezioso fatto da lui. Mi è stato chiesto se ho delle linee pastorali. Credo che prima sia necessario conoscere la realtà e poi si coltiva e fa crescere quello che c’è. L’importante, e questo è un dono di Dio, del suo Spirito, è saper accorgersi del bello, del positivo presente in ogni realtà e in ogni persona. Veniamo da una unità pastorale di tre parrocchie, costruita progressivamente, senza forzature, nel rispetto per ogni comunità. Arriviamo in una realtà incamminata verso l’unità pastorale: ascolteremo, cercheremo di capire, nella accoglienza reciproca ci verremo incontro. Ci aspettano anni, speriamo tanti, da vivere insieme. Ciascun attimo della vita è prezioso e va vissuto fino in fondo, con tutta la mente e tutte le forze, come ci insegna Gesù che ha fatto della sua vita un dono. Di sicuro è quello che ciascuno desidera fare per sé e per il bene degli altri. Don Maurizio Gobbo DONARE SANGUE: SEMPLICEMENTE IMPORTANTE! Con il tuo piccolo gesto salverai una vita San Giovanni Ilarione e Vestenanova [email protected] [email protected] www.avisveneto.it/san_giovanni_ilarione_vestenanova 3 SONIA ARVOTTI 23/07/2015 Elezione del nuovo Consiglio e Presidente della Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Vr Presidente Cavazzola Franco Vice Presidente Nardi Pio Consigliere Gazzo Viviano Consigliere Gazzo Dario Consigliere Signorin Ernesto Consigliere Zanboni Alice Consigliere Beschin Angelina Consigliere Dal Zovo Luca Consigliere Nardi Luca Consigliere Santacà Fabio Consigliere Lovatin Guido Consigliere Zanboni Magda Consigliere Beschin Silvano UN EXPO TUTTO NOSTRANO Il tradizionale Libretto della Sagra quest’anno si interessa di cibo… di casa nostra Quantomai “appetitosa” la tematica affrontata quest’anno dal Libretto della Sagra delle Castagne. Facendo il verso all’Expo milanese, a diventare protagoniste sono le ricette dei nostri nonni, quelle del cibo povero e quotidiano che sfamava nidiate impressionanti di figli ed aveva come protagoniste indiscusse soprattutto le donne. L’immersione nel mondo contadino, rimasto pressoché intatto fino alla prima metà del Novecento, ci mette in contatto con una società carente dal punto di vista economico, ma ricca di umanità, piena di contraddizioni riguardo a valori morali ereditati (e spesso imposti) dal passato, ma anche spontanea e ingenua nel suo manifestarsi. Il cibo, sempre più metafora del vivere di una popolazione, diventa così la chiave di lettura interpretativa di un mondo che non c’è più e al quale bisogna guardare in maniera corretta, senza cadere nei due estremi, entrambi poco realistici, del ricordo nostalgico o della condanna “a posteriori”, tipica di chi non ammette il legame con il proprio passato. E’, a pensarci bene, il rischio che si corre nel rivivere una sagra che compie ottant’anni di vita, la quale insegna a guardare indietro, nelle pieghe della propria piccola storia di paese, senza facili trionfalismi, consci che si percorre un cammino già indicato da altri ma che ognuno è chiamato a fare, oggi, per la prima volta. Dario Bruni BALLERINA PER HOBBY E PER LAVORO È una passione infinita quella che Sonia Arvotti, di San Giovanni Ilarione ha per il ballo, una passione che l’ha accompagnata dalle scuole più semplici fino ad approdare alla TV italiana. Un successo dopo l’altro, che l’allenamento e la passione hanno consolidato facendola diventare una ballerina a tutti gli effetti e a livelli altissimi. Ha iniziato la sua carriera presso la scuola del paese, “Energy Studio” di San Giovanni Ilarione, dove nel giro di pochi anni riesce ad esprimere le sue indubbie potenzialità e già nel 2010 approda all’accademia di danza “Four Style” di Arzignano. Una ragazza semplice ma determinata, che trova subito il clima adatto per valorizzare la sua passione e cogliere l’occasione opportuna quando arriva: dopo un anno partecipa all’evento televisivo Mediaset trasmesso su canale 5 “Wind Music Awards 2011” al fianco del conosciutissimo cantante Renato Zero, dando dimostrazione di puntare in alto. SAGRA CATTIGNANO Anche quest’anno come di consueto si è svolta la ex Sagra di San Benedetto, ora più comunemente chiamata dai giovani “Sagra Cattignano”. L’edizione appena trascorsa è stata la quinta edizione dei tornei acquatici, raggiungendo numeri che nemmeno noi dello “staff ” avremo pensato in così breve tempo. L’afflusso di persone che hanno richiesto l’iscrizione è iniziato a fine aprile, incessantemente, fino ai primi giorni di luglio. Il numero delle squadre alla fine raggiunte sono state 80 per il volley acquatico contro le 48 dell’anno precedente e 18 per il calcetto saponato, come si può notare il volley quest’anno ha preso il sopravvento impegnando ragazzi di tutte le età dai 18 fino ai 40 anni, squadre di ogni tipo con giocatori sia principianti che esperti. Il numero dei soli partecipanti ai tornei quest’anno sfiorava le 550 persone, ovviamente un grande ringraziamento per l’ottima riuscita della sagra è anche vostro che ogni anno partecipate sempre più numerosi e con molta voglia di divertirvi. Vogliamo ricordare inoltre che nonostante la Sagra sia negli ultimi anni concentrata maggiormente sui tornei, anche le serate musicali non hanno deluso anzi, dal venerdì con la musica afro, il sabato con il mega schiuma party e una domenica che fin dalle prime ore dal mattino per un torneo di 12 ore filate si sono alternati 8 dj della vallata e per finire in bellezza, la serata si è conclusa a suon di risate con il cabaret e musica “nostrana”. Con l’alternanza dei vari generi nelle serate si è cercato di soddisfare le esigenze delle persone di tutte l’età. Dopo l’ottimo risultato di quest’anno siamo già al lavoro per il prossimo che cercheremo di migliorare (anticipiamo che abbiamo parecchie novità riguardo i tornei e non solo ;-) ) per far parlare ancor di più della piccola frazione di Cattignano che in questi ultimi anni ha preso molta notorietà nel veronese e nel vicentino, ovviamente dobbiamo dire grazie soprattutto a voi che ogni anno ci sostenete e partecipate, e proprio per questo non possiamo deludervi e cercheremo sempre di dare il massimo. Uno ringraziamento è doveroso farlo a tutti i componenti dello staff cattignano che lavorano ogni anno per la buona riuscita della manifestazione e un ringraziamento va alla Pro loco di San Giovanni Ilarione per l’aiuto offerto. Come ultima cosa vogliamo ricordare di passare sulla nostra pagina facebook “Cattignanobeach” in cui potrete visualizzare le foto e il video ufficiale della sagra di quest’anno. Al prossimo anno …. “L’impegno e la costanza è alla base di ogni risultato” così sostiene Sonia Arvotti che fa capire quanti sacrifici vi siano alla base del successo, con quattro lezioni alla settimana della durata media di tre-quattro ore consecutive. Ma i risultati non mancano, da poco infatti si trova a ballare nella scuola di danza a Verona “Petit Danseuse” coreografata dal famoso maestro Luca Condello (ballerino professionista dell’Arena di Verona e ex nel programma di “Amici” di Maria De Filippi). La sua strada oggi la porta ad essere una ballerina a 360° in quasi tutte le categorie, saltando da una scuola all’altra dove impara nuove tecniche e strategie, anche se sempre da studente. Il fu- Informiamo la gentile clientela che abbiamo a disposizione GOMME NUOVO MODELLO INVERNO/ESTATE Con un solo pneumatico viaggi in sicurezza e riduci le spese! 4 turo magari la porterà a diventare un’insegnante delle migliori scuole del territorio, così spera Sonia, che giustamente punta a trasformare la sua passione nel proprio lavoro. La sua più recente apparizione televisiva, invece, riguarda l’atteso ritorno in concerto di Albano e Romina Power, dove selezionata dopo durissimi provini sostenuti dal famoso coreografo della RAI Fabrizio Mainini, finisce per ballare a fianco dei due cantanti all’Arena di Verona, in una trasmissione diffusa in prima serata su RAIUNO. “Oggi riesci a firmare qualche buon contratto con varie scuole e lavori” così ci racconta Sonia, e ciò le permette di non gravare sulle spalle della famiglia: l’ultimo contratto l’ha firmato a giugno, entrando nella compagnia teatrale “White”, famosa in mezza Europa, che si esibirà a Verona nei prossimi mesi, ma è di questi giorni la chiamata per un ulteriore lavoro dal titolo “Gala D’Oro 2015” di Fieracavalli, per il quale firmerà il suo contratto. Un suggerimento ai giovani? Di non abbattersi mai, perché “quando si chiude una porta, si apre un portone”: così è stata anche per lei con la danza, non si sarebbe mai aspettata un cammino grande e importante quando la sua immaginazione da giovane l’avrebbe portata su tutt’altra strada. Un augurio da parte della redazione de L’Alpone, affinché il suo cammino sia sempre più ricco di soddisfazioni. Lorenzo Gecchele VINCENZO MAINENTE, L'AMICO DI TUTTI Non si riesce ancora a capacitarsi, a rassegnarsi, a rendersi conto che quella persona che era sinonimo di ottimismo, di freschezza, di fiducia e di visione positiva della vita non ci sia più, non è possibile che il suo sorriso franco e contagioso sia spento su quel volto tanto solare, tanto simpatico, tanto amico. Tutti in paese lo conoscevano, tutti sono rimasti colpiti e sorpresi dalla sua dipartita. Vincenzo Mainente, classe 1950, nasce a Cattignano, dal “Dindio” per la precisione e fa in tempo a vivere e ad assaporare la miseria e le ristrettezze economiche del tempo. Ultimo in una famiglia molto numerosa, più di 10 figli, affronta la scuola elementare a Cattignano e subito si distingue per la sua simpatia e la sua vivacità nel coinvolgere i compagni nei giochi e nelle scorribande pomeridiane. Finita la scuola si va subito a lavorare per mettere da parte qualche soldo per il futuro, perché bisogna sapere che già dai banchi di scuola Vincenzo ha adocchiato una ragazzina che, appena sarà possibile, porterà all’altare, Carmela Beschin . Insieme mettono in piedi una bellissima famiglia, una femmina e due maschi, tutti felicemente sposati E’ una tempra d’acciaio con lo sguardo simpatico di un ragazzino. Raggiunta la pensione dopo il lavoro alle dipendenze di varie ditte, non si lascia andare al dolce far niente, continua il lavoro nei campi e nella stalla, non ha paura di nulla, la sua stalla sembra una copia della “ vecchia fattoria”, con pecore, capre, asini, un piccolo zoo che i bambini frequentano volentieri e Vincenzo per i bambini stravede, non solo con i suoi nipotini. Una bella occasione che lo rende sempre più simpatico e vicino alla gente è il vederlo nel periodo di Santa Lucia, vestito con il tabarro ed il cappello in testa, girare per il paese guidando il carrettino, su cui si è sistemata la Santa, trainato da un docile asinello, far rivivere ai bambini della scuola materna la fiaba della santa dispensatrice di doni, far toccare con mano l’asinello. Passa per le vie del paese aprendo la gioiosa processione della colonna dei piccoli in festa in un clima sereno e festoso, fra l’allegria e l’ilarità della gente. Questo per 10 anni, sempre a titolo gratuito, disponibile sempre , in ogni occasione. Il servizio militare, poi, lascia in Vincenzo una traccia indelebile, perché per 15 mesi è inquadrato in un corpo prestigioso, paracadutista a Pisa, una caserma di elite, ove solo i più forti e coraggiosi riescono a sopravvivere. E’ il primo paracadutista in assoluto di Cattignano e ne è grandemente orgoglioso. Da questa esperienza esce temprato, tenace e sempre più sicuro. E’ uno dei soci fondatori dei gruppo paracadutisti della Valdalpone, con sede in Cattignano. Bello vederlo insieme al gruppo festeggiare, prima animando la S.Messa e poi animando la festa. E’ il primo in paese a possedere un “trombin”, strumento dallo sparo potente, e lo utilizza per solennizzare le feste nei matrimoni e nelle adunate. E’ un personaggio insostituibile. Aria scanzonata, sorriso contagioso, di una compagnia coinvolgente , Vincenzo è amico di tutti, si ferma a parlare con tutti, ha la battuta facile arguta, “ … Mi son on Dindio, te se come i è fati i dindi…” e rideva mettendo in risalto i bei denti regolari e gli occhi risplendenti. Celebre una sua battuta all’adunata nazionale degli Alpini di anni or sono a Torino. Trovandosi insieme ad altre penne nere di altre regioni, uno lo avvicina e gli domanda “Tu da dove vieni?” Da Categnan-, risponde Vincenzo; “ Categnan?, fa l’altro, dov’è?, non l’ho mai sentito nominare.” -Non te se in dove che l’è Categnan? , continua Vincenzo fingendosi meravigliato , - Ah, ti caro vol dire che ghe girà poco el mondo…- Questo era Vincenzo, uno spirito libero e trasparente, una persona cristallina che anche durante la malattia non voleva essere ammalato, non lo ha mai manifestato o fatto pesare a nessuno, ha tenuto il suo doloroso segreto per sé. Ha scritto una luminosa pagina nella sua vita, una pagina piena di umanità e di amicizia all’interno della comunità di San Giovanni Ilarione per quel suo modo di proporsi, per il suo animo trasparente, per la sua schiettezza, per il suo non sapere dire mai di no a nessuno, per la sua testimonianza di vita. E noi tutti vogliamo ricordarlo gioioso e libero, con un cuore grande traboccante di amicizia , di solidarietà e di amore verso tutti. Vogliamo pure salutarlo tutti insieme, immaginandolo in cielo, a scherzare e discutere con gli angeli, con il suo consueto umorismo forse un po’ spaccone, ma tanto, tanto sincero. Ciao Vincenzo, da parte di tutti. G.S. L'associazione ANTEAS organizza SCUOLA BALLI DI GRUPPO Inizio lezioni e iscrizioni presso le scuole medie (piano interrate) VENERDI' 2 OTTOBRE, ore 20.00 Per informazioni: Claudia 335 6180364 L'associazione ANTEAS-CISL-FNP in collaborazione con i cori parrocchiali organizza la rassegna dei presepi costruiti all'aperto nelle contrade. Si prega di avvisare la propria partecipazione alla rassegna telefonando al 348 7490305 Bertilla Marchetto e il figlio Giovanni Bordon il 20 giugno scorso sono stati felici di rivedere il loro cugino Giovanni Bordon da Aprilia (LT) con la moglie Maria Sartori, tornati a visitare il loro paese natale, a cui si sentono ancora legati da affetto profondo grazie alla lettura continua del periodico L’Alpone. GRUPPO ALPINI S. GIOV. IL. Volendo continuare a ricordare il Centenario della Prima Guerra Mondiale, il 19 luglio scorso il Gruppo ha effettuato l'annuale gita sociale a Rovereto con visita della campana, del museo della guerra, l'ossario e la distilleria Marzadro. Forse per il caldo eccessivo, la concomitanza di altre gite o la meta scelta, si è avuto purtroppo il minimo storico di partecipanti! L'ultimo fine settimana di agosto ha avuto invece un aumento di partecipanti. Probabilmente la montagna, la scelta dei percorsi ed in particolare le Dolomiti esercitano sempre un grande fascino! Ora ci aspetta, con l'annuale Sagra delle Castagne, il solito grosso impegno per il funzionamento del ristoro alpino! Si ricorda a tutti gli iscritti che con il mese di novembre ricominciano i vari impegni istituzionali che riguardano la Sezione ed i vari Gruppi. Una tre giorni alla scoperta delle bellezze del centro Italia: questo in sintesi il viaggio dei 35 compaesani della parrocchia di Castello che dal 10 al 12 agosto hanno visitato, in un bellissimo clima di amicizia e di armonia, le città di Arezzo, Assisi, Spello, Gubbio e Urbino. Hanno così potuto apprezzare alcuni fra i centri storici più celebrati al mondo e capolavori d’arte di assoluta grandezza, condividendo insieme i pasti e le lunghe passeggiate fra le viuzze medievali cariche di storia e di antico fascino. 5 L'Amministrazione SUCCESSO PER IL PRIMO CITY CAMP CON TUTORS MADRELINGUA INGLESE Vi hanno partecipato 21 ragazzi, in età di scuola media di S. Giov. Il. e Vestenanova È stata È stata un’esperienza entusiasmante il primo City Camp estivo Acle che si è tenuto nella prima settimana di agosto per 21 ragazzini dagli 11 ai 14 anni di San Giovanni Ilarione e Vestenanova. L’obiettivo è imparare in modo divertente la lingua inglese, strumento fondamentale di comunicazione e attualmente indispensabile per abbattere le barriere comunicative. Due tutors madrelingua inglese, due helpers (assistenti) e la Camp Director componevano lo staff di questa proposta culturale, alternativa alla vacanza studio in Inghilterra, che si è svolta pra-ticamente a casa, ossia negli ambienti comunali di S. Giovannni, fra biblioteca e sala civica. Ogni giorno, dal 3 al 7 agosto, otto ore di full immersion (dalle 9 alle 17) nella lingua inglese, Camp Director era la professoressa Maria Grazia Schiavone, docente dell’Istituto comprensivo nelle due sedi della secondaria di S. Giovanni e di Vestenanova: “Ho voluto proporre questa esperienza formativa a completamento del percorso didattico di quest'anno scolastico, e si è potuta realizzare grazie al sostegno delle famiglie dei ragazzi partecipanti e alla preziosa collaborazione dell' Assessore alla Cultura e all’Istruzione Claudio Lovato, fornendoci prontamente ciò di cui avevamo bisogno, e dello stesso sindaco Ellen Cavazza, che hanno messo a disposizione i locali del comune a sostegno del progetto,.”. Il progetto estivo è supportato dall'Associazione ACLE, ente formatore accreditato dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) Uno show finale con la consegna dei certificati a tutti i ragazzi partecipanti e anche agli helpers che fruiranno di crediti per il loro percorso di studi, ha coronato una memorabile esperienza per i ragazzi dell’alta Val d’Alpone. “Perché questo non è stato un semplice corso di inglese o un centro di animazione estivo – ha sottolineato la Camp Director Schiavone - ma un percorso di crescita culturale e interculturale capace di aprire nuovi orizzonti.” (estratto dell’articolo di Mariella Gugole) S. Giov. Ilarione aderisce al progetto L'ARTE TI RICARICA Santa Messa al Capitello della Bellocca per la ricorrenza di Santa Maria Ausiliatrice e bicchierata finale con il mitico Recioto di Renato Allegri. Ringraziamo Sergio Cavazza e tutti gli organizzatori. L’amministrazione Comunale su proposta dell’Assessore Claudio Lovato, in un’ottica di rete con gli altri Comuni del Veneto (circa 70 comuni), intende dotare il nostro territorio di stazioni di ricarica elettrica per auto e bici ed alla creazione o sviluppo di percorsi storici, archeologici e naturalistici e la creazione o sviluppo di itinerari cicloturismi locali. Per fare ciò abbiamo aderito ad un progetto promosso dal Consorzio Ville Venete che ha già ottenuto un primo necessario benestare regionale oltre che, attraverso un esperto di europrogettazione, stà definendo come e quanti bandi potranno essere oggetto di presentazione per la realizzazione di quanto sopra. Entro fine anno dovremmo ricevere una prima risposta dal consorzio per tradurre il progetto in azioni concrete per promuovere il nostro paese. 3^ EDIZIONE DEL CINEMA ALL'APERTO A CASTELLO LA PAROLA ALLA MINORANZA SI POSSONO EVITARE CERTE SPESE??? DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 70 DEL 02.07.2015 “Istituzione punto prelievi sul territorio comunale” C on questo verbale la Giunta Comunale ha deliberato l’istituzione di un punto prelievi sul territorio di San Giovanni Ilarione col parere favorevole della Regione Veneto alla quale precedentemente era stata inoltrata la richiesta di autorizzazione da parte dell’ULSS 20. Nella delibera si legge che i prelievi saranno effettuati da personale infermieristico della Fondazione Don Mozzatti d’Aprili di Monteforte d’Alpone che si impegnerà anche del trasferimento al laboratorio dell’ospedale di San Bonifacio. N otevole la pa rtecipazione alla manifestazione, dedicata quest’anno in particolar modo ai giovani che hanno molto apprezzato il calendario proposto di 5 proiezioni, e dove anche molti adulti hanno potuto passare una serata all’aria aperta godendosi i film in piazza. Un grazie particolare ad Emilio e Bernadette, alla Parrocchia di Castello, alla Scuola Materna Papa Luciani, il bar da Claudio, a Paola e Gianni che alla fine hanno deliziato tutta la compagnia con ben 50 pizze. Grazie a tutti ed arrivederci alla prossima edizione. • Considerando la validità dell’iniziativa e ritenendo che certamente sarà a carico del Comune la spesa per questi prelievi, per l’attrezzatura e per l’arredamento del punto, chiediamo all’Amministrazione: “Non si potevano evitare tali oneri accettando la proposta del sindacato FNP CISL che concedeva gratuitamente tutto il necessario ed accogliendo l’offerta del personale infermieristico di un’Associazione di Volontariato che si era impegnato ad effettuare gli stessi prelievi a costo zero ?” San Giovanni Ilarione partecipa al bando DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 85 DELL’11.08.2015 "FOTOGRAMMI VENETI: I GIOVANI RACCONTANO" della DGR 554 del 21 aprile 2015. “ScuolaBis-Bambini insieme a scuola - Carpooling determinazioni della Giunta Comunale” C on questo verbale la Giunta Comunale ha deliberato un importo transattivo di euro 3.172,00 per il pagamento del progetto di cui sopra, che ora ha abbandonato, poiché ha riscontrato la non fattibilità per la mancanza di partecipazione da parte dei genitori degli alunni. • Non si poteva eludere anche questa spesa inu- tile verificando prima dell’incarico se realmente i genitori erano interessati ad un tale progetto??? Se si riscontrava effettivamente la loro disponibilità si sarebbe quindi potuto, poi, incaricare lo studio per la fattibilità, senza trascurare però il parere della Ditta che oggi effettua il trasporto e con la quale è stata firmata una convenzione triennale che deve ancora scadere DELIBERA DI GIUNTA COMUNALE N. 86 DELL’11.08.2015 “Impegno di spesa per mercato cerasicolo – Prelievo n. 1 del fondo di riserva 2015” C on questo verbale la Giunta Comunale ha deliberato di innalzare il tetto dell’importo del contributo per il Mercato Cerasicolo da euro 10.000,00 ad euro 15.000,00 ( prelevandone la differenza dal Fondo di Riserva 2015 ) per co- 6 prire costi non preventivati inizialmente. • Nella speranza che l’onere di spesa sia definitivo, crediamo doveroso valutare attentamente per il prossimo anno la validità di questo impegno, onde evitare spese inutili, senza ritorno. I n collaborazione con European Project Consulting SRL ed i comuni di Zimella, San Bonifacio, Monteforte d’Alpone, Cologna Veneta e la fondazione AIDA, abbiamo aderito ad bando per un progetto mirato per giovani dai 15 ai 30 anni inerente la valorizzazione del patrimonio architettonicoculturale dei comuni coinvolti, offrendo delle nuove opportunità di formazione professionalizzanti e di espressione delle loro capacità e potenzialità in ambito culturale/creativo, attraverso corsi e laboratori. Il progetto si sviluppa in un percorso che fornirà ai giovani strumenti tecnici, conoscenze teoriche e pratiche per valorizzare il proprio territorio in autonomia e costruire possibili opportunità lavorative future a partire dalle potenzialità dei luoghi. L’intenzione è quella di formare dei veri e propri “ciceroni” capaci di guidare e coinvolgere un gruppo di persone nel territorio e al contempo di pianificare e avviare un’attività di promozione turistica. Verranno proposte delle attività formative ed esperienziali che permettano ai giovani di acquisire non solo conoscenze geografiche, storiche e aneddotiche del territorio, indispensabili per promuoverlo, ma anche di sviluppare le loro attitudini oratorie e relazionali. Non basta infatti che i ragazzi-ciceroni siano dei pozzi di conoscenza: la parte più importante e difficile del lavoro consiste nel coinvolgere chi ascolta e nel saper raccontare loro le cose in modo semplice, piacevole e avvincente. Per ulteriori informazioni si prega contattare l’Assessore Claudio Lovato al tel. 3496373235 Comunale informa CONCERTO TRA LE VITI presso la chiesetta di San Zeno a Castello M agica serata a San Zeno lo scorso 3 Settembre con musiche ed arie tratte dal repertorio lirico e barocco di Beethoven, Mozart, Chopin, Schubert, ecc., grazie a 3 artisti veramente ispirati, fra cui la nostra concittadina Ester Bruni al pianoforte, Laura Panato come Soprano e Piercarlo Fracasso Baritono. Un grazie particolare allo Sponsor della serata: il Calzaturifcio SARTORI con il Brand top di gamma Sartori Gold, ed a Germano Pozza per la parte impiantistica elettrica. Durante la manifestazione abbiamo voluto informare e sensibilizzare il pubblico circa le Immunodeficienze Primitive (IDP) che sono malattie congenite causate da alterazioni del sistema immunitario che comporta una aumentata suscettibilita' alle infezioni e di cui è affetta 1 persona su 500 (di cui tantissimi bambini). Desideriamo ringraziare la Famiglia Cracco per la preziosa testimonianza a riguardo e vi informia- mo che l‘associazione AIP (associazione Immunodeficienze Primitive) ha estrema necessità di un sostegno economico per poter sostenere il Servizio di Radiologia Pediatrica dell'Ospedale dei Bambini di Brescia con l'assunzione di uno specialista in Radiodiagnostica. Ringraziamo fin d’ora chi vorrà fornire sostegno a questa associazione attraverso un versamento sul: Conto Corrente Postale n.11643251 Oppure con un bonifico bancario: AIP ASSOCIAZIONE IMMUNODEFICIENZE PRIMITIVE ONLUS IBAN: IT 16 R 05428 11120 000000000646 BANCA POPOLARE DI BERGAMO S.P.A. BERGAMO PIAZZALE REPUBBLICA Causale del bonifico/bollettino: EROGAZIONE LIBERALE PER GRUPPO LOCALE DI BRESCIA. DONAZIONE DA PARTE DI Visita del Cardinale Raymond Leo Burke I l 23 Maggio scorso abbiamo ricevuto la visita del Cardinale Raymond Leo Burke in un'ottica di valorizzazione e scoperta del nostro territorio, e giunto in Val d’Alpone quale profondo conoscitore di Cassiodoro (che recensì per primo i recioti veronesi già nel VI secolo d.C) a cui è stato dedicato un busto a Monteforte d’Alpone. Dopo un tour che ci ha permesso di illustrare al Cardinale le bellezze e la storia del nostro paese (supportati dal Prof. Giovanni Sartori che ringraziamo), abbiamo lui offerto un dono di prodotti tipici, fra i quali pare il Carinale abbia apprezzato particolarmente le nostre ciliegie sotto spirito, con la promessa che il prossimo anno tornerà in Val d’Alpone ed anche a San Giovanni Ilarione. DALLA PELLE AL CUORE evento dedicato al settore della calzatura L o scorso 14 Marzo nel teatro parrocchiale di Villa si è tenuto il gran Galà “Dalla pelle al cuore” grazie a Dino Antoniazzi organizzatore, ed al ns Sindaco, con una sfilata di moda, balletti e coreografie di Energy Studio di Federico Gallo e Omar Vanzo ed una presentazione della scuola di pelletteria di Chiampo da parte del responsabile Dott. Roberto Peripoli e la Prof.ssa Elena Pozza. La serata si è poi conclusa con la premiazione del concorso di bellezza vinto dalla nostra concittadina Nicole Munaretti. Una bella serata di spettacolo e promozione della calzatura Ilarionese. UNIVERSITÀ DEL TEMPO LIBERO Anno Accademico 2015/2016 Località Vignaga F inito un anno di lezioni all’università del tempo libero ed è già ormai tempo per ripartire con un nuovo programma ricco di argomenti e nuovi docenti. Quest’anno infatti avremo la preziosa collaborazione di diversi Primari dell’ospedale Fracastoro di San Bonifacio coordinati dalla nostra concittadina l’infermiera Flavia Soprana, avremo poi modo di conoscere le proprietà delle cure termali per la nostra salute ed accedere ad una stazione termale a condizioni agevolate, si parlerà inoltre di arte con una visita conseguente ad una mostra, di libri da leggere e raccontare, di film e di paesi emergenti con le testimonianze di nostri concittadini emigrati nel ns paese, ecc. Vi aspettiamo numerosi dal 15 Ottobre prossimo presso la Sala Civica Comunale dalle ore 15:00 di ogni giovedì. Per informazioni contattare l’Assessore Claudio Lovato al 3496373235 od il Prof. Raffaele Sartori al 045 7465867 Località Fusa Proseguono i lavori di sistemazione frane e pavimentazione stradale, in località Muni, Fusa, Bellocca, Vignaga, ecc. 7 Articolo estratto dal quotidiano "L'Arena" del 23/06/2015 di M.G. Roti, gajrella e matri: alfabetizzazione servita Cibi europei, asiatici e africani per una sorta di Expo in Val d'Alpone nella sede dell'Anteas. Le lezioni condotte da insegnanti volontarie Un Expo della Val d'Alpone per "nutrire il cuore e le menti" attraverso il linguaggio universale del cibo è andato in scena nella sede dell'Anteas (Associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà, della Cisl) di San Giovanni Ilarione a conclusione di un singolare corso di alfabetizzazione per stranieri, con esposizione e degustazione di cibi tipici di India, Marocco, Ghana, Macedonia e Giappone. Decine le donne di varia nazionalità che hanno frequentato il corso, realizzato grazie all'attività di volontariato di due insegnanti in pensione che da ottobre a maggio, due giorni a settimana, hanno insegnato la lingua italiana e non solo. "Far uscire di casa le donne straniere non è facile e 46 iscrizioni sono state un successo", spiega Nadia Bevilacqua, promotrice del progetto di integrazione culturale con a fianco Silvana Zerbato anche lei ex maestra. L'ottanta per cento ha frequentato e lo scorso maggio in 18 hanno dato l'Esame territoriale A2. Una lavagna alla parete e i tavoli come banchi hanno creato un ambiente di accoglienza, dove si impara soprattutto a stare insieme, a raccontarsi difficoltà e preoccupazioni, ma anche abitudini, feste, banchetti. Ecco che allora il cibo e le ricette sono diventate il linguaggio comune e il filo conduttore di un programma che ha coinvolto le "allieve" in un percorso linguistico coronato da un esame pratico in cui ognuna si è messa alla prova imbandendo tavole con cibi dolci e salati, tipici dei tre continenti: Europa, Asia e Africa. Dal "roti" (una sorta di piadina) al "matarpanir" (minestrone) alla "gajrella" (dolce a base di latte e carote) con qualche "matri" (stuzzichini salati) rappresentano i cibi della tradizione indiana. Molto più noto il couscous nordafricano, con tutte le varianti vegetariane, di carne o pesce. Leccornie per tutti i gusti insomma, confezionate a dovere e molto apprezzate dagli organizzatori. "L'istituzione scolastica quest'anno non poteva offrire il corso di prima alfabetizzazione agli immigrati, così ci abbiamo pensato noi", ha spiegato Augusto Gambaretto, presidente Anteas, "è un'esperienza che facciamo per la prima volta e assolutamente positiva per il numero di donne straniere che siamo riusciti a coinvolgere. Tutti volontari coloro che prestano la loro opera: in primis le insegnanti e poi il personale indispensabile per far funzionare un corso lungo otto mesi, come Lino Piubello e Claudia Pegoraro". Intorno a quei tavoli dove si parla, si scrive e si consuma cibo si è iniziato a costruire una piccola comunità inclusiva. Ma gli stranieri apprezzano la nostra cucina? La risposta è già negli occhi che si illuminano: "Certo, mangiamo la pizza e la pasta con il sugo e tanto peperoncino, quello che viene dall'India". Il progetto Anteas per gli stranieri residenti a San Giovanni Ilarione ha trovato appoggio e un contributo nella FNP (Federazione Nazionale Pensionati) Cisl: "Sono stati bravissimi", ha commentato Mario Satori della segreteria di Verona. "Un progetto che fa "scuola", che fa riflettere sulle potenzialità del volontariato". Mariella Gugole Una bella esperienza da ricordare 5 giugno 2015 L'anno scolastico sta per finire e le classi quinte chiuderanno il loro percorso alla scuola primaria con una lezione particolare: una visita al calzaturificio SARTORI. Tra i ragazzi c'e' Cristina , figlia della sig.ra Debora Veratti che non vede l'ora di mostrare ai compagni dove lavora la sua mamma con gli zii Edoardo e Matteo. Appena arrivati davanti alla fabbrica i ragazzi vengono accolti dalla sig.ra Debora che da' loro alcune informazioni sulla storia del calzaturificio Sartori, l'azienda di famiglia che lei segue insieme ai fratelli. Sono entrati poi negli uffici ed hanno potuto vedere le fasi di lavorazione di una calzatura; dal primo momento in cui viene ideato il progetto, alla fase della costruzione del prototipo, alla successiva realizzazione nella catena di montaggio. I ragazzi si sono resi conto che la produzione di una scarpa richiede il lavoro in sinergia di molte persone e l'utilizzo di svariati materiali. La visita si è conclusa con un freschissimo ghiacciolo offerto gentilmente dai nostri ospiti. I ragazzi e le insegnanti ringraziano di cuore la disponibilità che la sig.ra Debora e i suoi fratelli hanno sempre dimostrato nei confronti della scuola. Alunni e insegnanti classi quinte scuola primaria "A . Stefani " GITA SUL LAGO MAGGIORE DELLA CLASSE 1955 Sabato 18 aprile, siamo partiti per la gita sul lago Maggiore. Il tempo a San Giovanni Ilarione era brutto, quindi ci si aspettava una giornata uggiosa. Quando siamo arrivati ad Arona per la visita di S. Carlone Borromeo, è spuntato il sole, garantendo una giornata meravigliosa e assolata. Dopo la visita di S. Carlone siamo giunti a Stresa, nota località del lago, dove abbiamo pranzato in un rinomato ristorante del posto. Nel pomeriggio ci siamo imbarcati sui motoscafi per raggiungere l'isola del Pescatore e l'isola Bella: con visita guidata abbiamo visto Palazzo Borromeo, attorniato da splendidi giardini in fiore. Verso sera sera siamo rientrati a Stresa, dove il pullman ci attendeva per il ritorno a San Giovanni Ilarione. Una bella giornata di sole, passata in compagnia dei nostri giovani coscritti. Arrivederci alla prossima, magari più numerosi. Dal Cero Domenico LA CROCE ROSSA ITALIANA NELL’EST VERONESE ED IL NUOVO SISTEMA DI EMERGENZA/URGENZA TERRITORIALE Recentemente ha preso il via il nuovo assetto del sistema di emergenza/urgenza territoriale nell’ambito dell’Ulss20. Per la Valdalpone e per il Comitato Locale della Croce Rossa Italiana, rispetto al passato, vi sono senz’altro due importanti novità: l’istituzione di un nuovo servizio di “automedica” e l’inserimento della sede operativa di S. Giovanni Ilarione nella rete dell’emergenza. L’automedica, attivata il 22 giugno grazie ad un veicolo prestato dai colleghi della CRI di Bardolino, staziona a San Bonifacio, in zona baricentrica rispetto al territorio di sua competenza così da poter raggiungere tempestivamente tutti i punti. A bordo vi trovano posto un medico anestesista/rianimatore, un autista/soccorritore CRI volontario ed un ulteriore soccorritore volontario CRI, pronto a supportare il medico in caso di necessità. Il mezzo dispone di tutte le attrezzature e della dotazione farmacologica necessarie per un adeguato soccorso e la stabilizzazione di qualsiasi tipologia di evento acuto, sia esso di natura traumatica o medica. Quindi, oltre all’aspiratore portatile di secreti ed al ventilatore polmonare automatico, è presente un monitor multiparametrico che può essere impiegato come defibrillatore. L’apparecchio è pure in grado di effettuare l’ECG al paziente e di inviarlo in tempo reale alla cardiologia, consentendo una diagnosi rapida e la corretta scelta della destinazione. L’allestimento è completato dai presidi di immobilizzazione, quali collari cervicali, steccobende per arti, estricatore XT e da un sofisticato impianto elettrico supplementare, indipendente da quello del veicolo originale. Da rilevare che nella delibera di affidamento di tale servizio, l’Ulss20 ha previsto che lo stesso – ora attivo dalle 19.00 alle 07.00 e complementare alla presenza diurna dell’elisoccorso - venga al più presto esteso alle 24h. Su previsione normativa regionale, dal 1° luglio il controllo dell’automedica è passato, alle stesse condizioni, nelle mani dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata, assieme a Suem, elisoccorso e alle altre due automediche cittadine. Altro aspetto positivo per la vallata è l’inserimento della postazione operativa CRI di San Giovanni Ilarione nella rete del sistema emergenza/urgenza. La risorsa, che da più di dieci anni veniva messa a disposizione su iniziativa della Croce Rossa, è ora riconosciuta come indispensabile – intanto nelle fasce orarie notturne – e quindi viene istituzionalizzata dall’Ulss20. Per i Volontari del Comitato Locale Est Veronese quindi una duplice soddisfazione: dopo aver contribuito a segnalare nelle sedi opportune le criticità presenti nel territorio di propria competenza, dovute principalmente ad orografia ed estensione, ora sono impegnati al fianco delle altre istituzioni, Ulss20, Suem ed AOUI, per fornire i necessari servizi. Quanto sopra rinforza la capacità di risposta del Comitato Locale CRI, costituito dai Volontari a fine 2013 proprio con l’obiettivo di ottenere, finalmente, quella autonomia operativa ed indipendenza amministrativa indispensabili per capitalizzare al massimo le proprie potenzialità e di elevare il livello di attenzione verso le esigenze del territorio di competenza, che comprende 25 comuni della provincia. I nuovi compiti, assunti a metà anno, determinano ora la necessità di aumentare le dotazioni tecniche del Comitato: intanto sono state acquisite una nuova automedica (completamente attrezzata), per sostituire quella in prestito, ed una nuova ambulanza. Per fronteggiare il sopraggiunto - e non prevedibile nella tempistica - impegno economico, i 278 Volontari CRI appartenenti al C.L. Est Veronese in questo momento sono alla ricerca di aiuto. Non per tradizione o comodità, bensì a fronte di un concreto, tangibile e già raggiunto aumento del livello dell’assistenza fornita. Ricordando, quindi, che eventuali contributi sono fiscalmente deducibili sia da parte delle aziende che dei privati, si informa che chi volesse porre il suo nome in calce a questi importanti progetti, può farlo recandosi in banca ed effettuando un bonifico con causale “contributo attività istituzionali” sull’IBAN IT 17 Q 02008 59760 0001 0301 5393 intestato a CRI – C.L. di EST VERONESE. A tutti i versamenti pervenuti entro fine anno verrà dato riscontro mediante l’invio di un attestato. Maggiori informazioni possono comunque essere richieste scrivendo a [email protected]. Le novità proseguono poi al di fuori della vallata, in quanto dal primo luglio il C.L. è divenuto affidatario anche della postazione infermierizzata di Tregnago, per quanto concerne la copertura delle notti e del fine settimana, mentre da giugno effettua i trasporti degli ospiti delle varie sedi della Fondazione Don Mozzatti d’Aprili (casa di riposo di Monteforte e Bolca). Soccorso e trasporto sanitario quindi, ma non solo. Infatti, i Volontari CRI nell’est veronese sono contemporaneamente e quotidianamente impegnati su molte altre attività, parimenti importanti ma spesso meno evidenti: tengono serate e corsi di primo soccorso alla popolazione, lezioni interattive sulle manovre di disostruzione delle vie aeree del bambino e del lattante, corsi per l’uso del defibrillatore e d.lgs. 81/08, campagne di misurazione della pressione per prevenire l’ipertensione e patologie correlate. Inoltre, nell’ambito dell’inclusione sociale, visto l’imperversare della crisi economica, da più di [continua a pag. 9] CASEIFICIO GUGOLE inoltre: CESTI NATALIZI GALO E CONFEZIONI RE et ff bu r pe VASSOI vi iti er e ap Via Cotto, 44 - 37035 S. Giov. Ilarione - VERONA - IT - info: [email protected] Tel./Fax: 045 6550285 8 [continuazione articolo "Croce Rossa"] tre anni sostengono circa 50 famiglie della zona, segnalate dai servizi sociali dei Comuni, mediante raccolta e distribuzione mensile, agosto compreso, di generi di prima necessità. Si occupano, in quanto Croce Rossa è struttura operativa del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, di prevenire e dare risposte alle calamità: in tempo di emergenza latente studiano i rischi, si formano e si addestrano, anche con simulazioni (evacuazioni scuole, etc). Nel frattempo mantengono efficienti ed implementano attrezzature e mezzi, in modo da essere sempre pronti in caso di necessità. Provvedono alla diffusione e, per quanto pos- sibile, alla verifica dell’applicazione del Diritto Internazionale Umanitario, argomento di stretta attualità in tempi di flussi migratori causati da guerre e povertà. Cercano di attrarre i giovani (in CRI si può entrare a 14 anni) fornendo loro modelli alternativi e puntando su di loro come agenti di cambiamento. Offrono proposte formative che consentono loro di andare nelle scuole - e più in generale nei luoghi di aggregazione - a parlare ai coetanei, con cognizione di causa, di argomenti quali salute, benessere, rispetto del proprio corpo e dell’ambiente. Tutte queste attività richiedono mediamente al C.L. Est Veronese l’impegno quotidiano, sulle 24 ore dei 365 giorni, di almeno 20 volontari. Impegno rilevante, che si è tradotto nel 2014 in 45.000 ore di servizio, quasi 110.000 kilometri percorsi e circa 5.000 persone assistite. Visti i nuovi compiti assunti da metà 2015, il trend è già in sensibile crescita e le previsioni, a regime, prevedono per il 2016 il raddoppio delle cifre. Per continuare, anche in futuro, a garantire alle popolazioni residenti quantità e qualità dei servizi necessita di poter contare sempre su maggior disponibilità di risorse, tecniche ma soprattutto umane: più queste sono e più attività si possono riversare in maniera benefica sul territorio di competenza. Pertanto, la conclusione viene affidata ad un appello rivolto a tutti, giovani e meno giovani: sono molteplici i settori in CRI nei quali, mettendo a disposizione un po’ del tempo libero, si può prestare la propria opera volontaria. Chiunque può a modo suo rendersi utile. Chi fosse interessato ai prossimi corsi (in partenza a gennaio 2016) può visitare il sito www.criestveronese.it, scrivere una mail a formazione@ criestveronese.it o telefonare in ore serali al 349 3994114. Il Commissario del C.L. CRI di Est Veronese Riccardo Regazzin MI RICORDO... NONNA ELISA Una ''maestra'' di vita, faro della mia gioventù è stata la mia nonna Elisa Il ricordo struggente di nonna Elisa ha offerto al nipote Lino Micheletto l’occasione per raccontare e rivivere, sulla base dei maggiori fatti storici che si sono succeduti dall’inizio della “grande guerra” in una delle tante famiglie di San Giovanni Ilarione… dal tempo delle “sgalmare e fino ai primi anni 2000. Nonna Elisa passò a miglior vita il 10 febbraio 2006. Per il timore di tralasciare qualche interessante particolare si è deciso di pubblicare integralmente il testo pervenuto in redazione rispettando anche lo stile del tutto personale. Data la mole il materiale è stato pubblicato in due puntate. SECONDA PARTE Non ricordo verso quale periodo ma voglio credere nella tarda estate. Mi raccontava che erano a letto (quindi sicuramente era notte), lei e i suoi fratelli dormivano con la loro mamma e sentirono bussare alla porta. Mentre la mamma chiedeva:<< Chi è? >> sentirono la voce lungamente attesa : <<Sono io!>>. Diceva sempre che il primo a precipitarsi giù dalle scale era stato suo fratello Domenico, e naturalmente giù tutta la famiglia. Nell'aprire la porta trovarono il papà, il marito e il figlio, duramente provato nel fisico, però era lui. Le parole di suo papà furono:<< Fermi tutti! Sono pieno di pidocchi >>. Ma a loro non interessava niente, lo abbracciarono e lo baciarono e il nonno diede ordine di preparare da mangiare (quella notte non si dormì). La vita riprendeva il suo corso, l'anno dopo nacque il fratello Pietro, dopo qualche anno il fratello Giovanni (futuro don Giovanni) e per ultima, di venti anni più giovane di lei, la sorella Teresa (attualmente ancora in vita). Nel frattempo lei cresceva in intelligenza e grazia, dopo qualche anno si innamorò di un giovane, anche lui reduce della guerra, classe 1898. Lui però era stato congedato all'incirca verso il 1920, dopo la guerra combattuta sul monte Pasubio e dintorni, era stato poi inviato nell'allora Libia italiana a fare presidio. Anche lui di San Giovanni però sull'altra sponda del monte, ai piedi del monte Calvarina. Davide Micheletto era il suo nome. Elisa aveva vent'anni quando si sposò. Andò a vivere in contrà Lore, in famiglia, dove c' erano i suoceri, due cognati( da ''maridare'') una femmina Maddalena (la Nena) e Giuseppe ( Bepi), anche lui reduce e ferito nella grande guerra, classe 1895. Dopo qualche anno gli amputarono una gamba (me lo ricordo benissimo anch'io con una gamba di legno). Poi il fratello più giovane: Paolo, classe 1901, sposato con Adele e avevano già una bambina. Diceva che nella nuova famiglia, con tutte le problematiche che potevano esserci, non c'è mai stato il problema del mangiare. Prima di sposarsi temeva che, a lei non piacendo il formaggio, avrebbe incontrato qualche difficoltà nel mangiare ma per fortuna c' era anche il cognato Paolo a cui non piaceva e quindi si salvava anche lei. L' anno dopo arrivò la cicogna con una bambina: Attilia. Nel 1933 Vittorio (mio papà), poi Imelda e Giovanni successivamente un'altra bambina che morì dopo qualche giorno. Anche sua cognata Adele nel frattempo era stata visitata più volte dalla cicogna. Nella casa dove attualmente vive una sola persona anziana, cugina Noemi, abitavano in diciassette persone. Si spartivano quattro camere da letto suoceri, cognati, figli e nipoti. Le donne mangiavano sedute sul focolare, col piatto in mano, i ragazzi a turno. Si faceva il pane nel forno a legna una volta alla settimana, naturalmente la polenta ogni sera. Si ricordava dei poveri che in quegli anni passavano per carità (qualcosa gli si dava sempre). Diceva che durante il secondo conflitto mondiale tante volte c' erano i tedeschi che giravano per casa. A volte si fermavano, altre passavano oltre la loro corte perchè continuando su una piccola strada raggiungevano un luogo dove lavoravano per costruire delle gallerie (penso che una esista ancora). Mi raccontava anche che nei ''boschi dei laghi'' (luogo che attualmente è devastato dalle frane), ai piedi del monte Calvarina si erano rifugiati dei soldati inglesi dispersi. Una volta al giorno, a turno, le famiglie delle Lore portavano loro delle cose da mangiare. Naturalmente con il rischio che se fossero stati scoperti oltre la morte per i poveri ragazzi, avrebbero bruciato anche le loro case. Fu in quel periodo che fecero voto di costruire un capitello dedicato alla Madonna se nessuna casa fosse stata bruciata. Purtroppo non per tutti quei poveri ragazzi andò bene, alcuni furono presi dai tedeschi, portati alle Lore e rinchiusi dentro un porcile o un qualcosa del genere, poi fecero entrare dei cani che al dire sembravano delle belve (forse dei Doberman). Quando li tirarono fuori erano straziati in ogni parte del corpo. Era da poco terminata la guerra, quando una mattina la figlia maggiore non si sentì bene. Un fortissimo mal di testa, chiamato il medico del tempo (se non mi sbaglio un certo dottor Tambora da Chiampo), la visita a domicilio. Il parere del medico è traumatico: meningite, possibilità di salvezza pochissime, se va bene resta offesa. In quei tempi non si trovava facilmente la medicina. Il dottore stesso telefona nelle varie farmacie, a Vicenza hanno la puntura lombare e ordina di tenerla ferma che qualcuno sarebbe andato a prenderla. Parte subito il cognato Paolo, logicamente con i mezzi di quei tempi. Trovata la puntura ritorna, si richiama il medico. In due la tenevano piegata perché il dottore le potesse fare la puntura nella spina dorsale. (Il mio papà lo testimonia tuttora, era fuggito di qualche centinaio di metri oltre le case per non sentire sua sorella urlare dal male quando le fecero quella puntura). Purtroppo fu tutto inutile, nel giro di una settimana sana e sepolta: aveva diciassette anni!. Dopo qualche anno, dei cugini di mio nonno che abitavano nella stessa corte, si trasferirono a Montebello e allora la casa e i terreni li comperarono i miei nonni. Da allora non ci furono più problemi di spazio anche perché sorella morte aveva già iniziato a mietere: prima il suocero, poi la figlia, la suocera e qualche anno dopo un nipote ( durante il servizio militare, aveva ventidue anni). I figli erano diventati grandi, la figlia Imelda si sposò e andò a vivere a Chiampo. Era tempo di spartizione, si facevano due famiglie: quella di Davide e quella di Paolo. I miei nonni si trasferirono nella casa che prima era dei cugini andati a Montebello. Nel 1961 il figlio Vittorio si sposò. Nel 1962 nacqui io, il suo secondo nipote. Secondo perché quattro mesi prima era nata mia cugina Bertilla, figlia di Imelda. Nel 1966 si sposò il figlio Giovanni e si trasferì a Chiampo dove del resto lavorava. A lavorare i campi con il nonno era rimasto Vittorio. Nel 1963 nacque Mariano e nel 1965 Franco, figli di Imelda. Nel 1966 Luciano di Vittorio. Nel 1967 Renato di Giovanni. Nel 1968 Lucia di Imelda e per finire nel 1973 Elisabetta di Giovanni. Nel frattempo, dopo lunga malattia morì mio nonno, era il 1974. Intanto io crescevo all'ombra della mia adorata nonna. Mi insegnava a fare i compiti di scuola, era molto brava sia in aritmetica che in italiano. Nella lettura era bravissima, nonostante fosse andata a scuola molti anni prima aveva una memoria infallibile. Mi ricordo quando ero piccolo e andavo nel bosco a cercare castagne con lei mi insegnava dove cercarle e come fare. Durante il percorso mi raccontava sempre delle storie che chissà quante volte le avrò sentite, però volevo sempre riascoltarle e guai se si sbagliava su qualcosa perché la correggevo. Mi ricordo la storia di Piero Ferraro ( questa storia una volta la racconto ad uno studente delle superiori il quale la presentò a un concorso dove vinse il premio ). Poi quella del Tredesin, oppure quella delle strie (streghe) e altre ancora. Lei è stata la mia enciclopedia, mi raccontava tante cose che erano successe, in altre scendeva perfino nei particolari. Mi parlava di questa o quella famiglia. Mi raccontava cosa inedite, a volte qualcosa di particolare. Mi diceva: << Adesso tu non puoi capire ma un giorno forse capirai! >>. Fu profeta. Più volte mi raccontò che durante la grande guerra (lei la chiamava la guerra del quindici) il generale Cadorna aveva tradito, la sconfitta di Caporetto era stata colpa sua perché lui aveva venduto l'Italia all'Austria fino al Po, aveva fatto consegnare le munizione sbagliate ai reparti. Queste cose le aveva raccontate suo padre tornando dalla prigionia. Durante la guerra le raccontavano gli austriaci. Naturalmente questi fatti non ci sono sui libri di storia. Questo lei mi raccontava. Ero ancora bambino e mi ricordo che nelle sere d' inverno si faceva il filò nella stalla. Lei o la cognata Adele iniziavano immancabilmente il rosario e lo si recitava tutti insieme seguito poi dalle litanie in latino (le sapevano a memoria). Alla fine di queste preghiere recitavamo sempre tre “Ave o Maria” per la buona morte. Io ancora oggi le recito e le ho insegnate anche alle mie figlie, prima di andare a letto. La mia nonna diceva, che chi le avesse recitate, non sarebbe morto di morte improvvisa ma avrebbe avuto la possibilità di confessarsi e di ricevere gli oli santi. Lavoratrice instancabile, fisico temprato da guerre e carestie, nel 1981 fu colpita da una paresi, fortunatamente abbastanza leggera e presa in tempo. Nel giro di pochi mesi la superò con la riabilitazione e ritornò uguale a prima. Diceva il fisioterapista che aveva una fortissima voglia di muoversi e non temeva il dolore, è per questo che aveva un così gran recupero. Un' altra volta scivolò dalla scala del fienile e si ruppe una gamba, anche allora in pochissimo tempo si rimise in piedi. Purtroppo le sue sofferenze non furono finite. Nell'agosto del 2001, il figlio più giovane, Giovanni, ci lasciò. Poi anche lei avanti nell'età e non più autosufficiente, si ritirava accolta nella casa del genero Olinto e della figlia Imelda a Chiampo. Prima di morire divenne bisnonna di tutti i nipoti. Andava a ricongiungersi con i suoi cari a miglior vita il 10-02-2006. Ora riposa nel nostro cimitero assieme ai resti mortali del caro marito Davide, dove per suo desiderio, venne deposta sulla nuda terra. San Giovanni Ilarione, 30 12 2014 Lino Micheletto [email protected] STAMPE COMMERCIALI PUBBLICITARIE Corso Cavour, 39 Zevio - VR T./F. 045 6051495 Via Canella, 3 Cellore d'Illasi - VR T. 045 6528742 Via Cesena, 2 Viale Europa, 98 Montecchio Magg. - VI T. 0444 602480 (angolo Via Legnago) Verona BOLLE FATTURE BUSTE BIGLIETTI DA VISITA DEPLIANTS VOLUMI GIORNALI MANIFESTI VOLANTINI N TS LIA DEP BRI LI LI I E VO G H LO G H N E R E e E n I P A E o C AT I N G azi INI g i n L A N T DA L E Z IO N I a p O A m V EN & i G H I E A Z I U B B L IC ca O AGI N P L fi a I gr IMM RNAL G IO B NE U SI SS CA 9 RD SAN GIOVANNI ILARIONE E VESTENANOVA La cosa più difficile per chi fa volontariato è scuotere, coinvolgere, trasmettere entusiasmo per la realizzazione di qualcosa a vantaggio di tutti e senza interesse per ciascuno. Non possiamo attendere interventi dall’alto, dobbiamo essere operativi e propositivi. Tutti siamo chiamati a impegnarci ad esercitare un ruolo di compartecipi alla vita sociale del territorio, per migliorare la qualità della vita, per lenire le situazioni di disagio, per divenire modelli di vera democrazia. Donare il sangue e quindi essere certi che in caso di necessità lo si trova a disposizione, è un gesto di alto valore civico e morale, un gesto di vitale importanza verso chi ha bisogno di un po’ del nostro sangue. Ciò che guida tutto l’operato dell’Avis sul territorio nazionale e la nostra Associazione sul territorio locale, è la volontà di costruire un percorso di qualità che sia sempre più qualificante. In questa ottica si colloca la promozione periodica, volontaria, anonima, non retribuita e associata soprattutto tra le nuove generazioni, per diffondere in maniera capillare la cultura della generosità, del volontariato e di uno stile di vita sano ed equilibrato, che stimoli un atteggiamento positivo verso la quotidianità e il futuro. Perché diventare donatore periodico Donare all’Umanità Nonostante i progressi enormi della scienza il sangue è un qualcosa che non si può fabbricare in laboratorio per cui ce n'è sempre più bisogno, anzi se si sono moltiplicate le speranze di guarigione è stato proprio perché è aumentato l’impiego di sangue e delle sue componenti. Abbiamo, quindi, sempre più necessità di Donatori, che, periodicamente si presentino a compiere quello che è un dovere sociale. Il bello e l’appagante viene dal fatto che non si dona per una specifica persona, ma all’umanità. Essere donatori è il vivere un’ esperienza di grandi valori, che permette di essere costantemente informati e tutelati, seguiti nel proprio impegno. Perché si Dona Il motivo principale per cui si dona il sangue è per salvare delle vite, per salvare delle persone che ne hanno bisogno per malattie particolarmente gravi, per incidenti, per interventi chirurgici e di trapianto. Si dona per generosità e solidarietà, senza attendersi un contraccambio, ma lieti di manifestare così la condivisione delle sofferenze e delle speranze di chi attende questo prezioso dono. Come viene Utilizzato Il sangue intero serve per sanare le più comuni emorragie, ma ancor più utili sono i suoi componenti. I globuli rossi concorrono a curare anemie, a supplire mancanza in particolari patologie, soprattutto nelle difficoltà di coagulazione. Il plasma serve nelle gravi alterazioni della coagulazione. L‘albumina tratta dal plasma serve a rafforzare la pressione arteriosa, mentre le immunoglobuline vengono usate in caso di gravi infezioni. Il plasma è una fonte preziosa di prodotti salvavita. Cos’è il Dono - Il dono del sangue è un atto di libertà. Nessuno ti costringe a farlo. Sei tu che devi volerlo ed esserne convinto. Per questo la periodicità ti 10 consente di donare sangue solo quando ti senti e non per obbligo. Sei tu che decidi. - Il dono del sangue è gratuito. Non viene pagato perché nessuno può stimare il valore immenso che ha questo atto. La generosità non riceve neppure un pubblico grazie: è dentro di te che senti la soddisfazione. - Il dono del sangue è un dovere civile. Nella società perché ci possano essere momenti positivi ma bandito l’egoismo. Chi dona compie un atto che ha una grande valenza civile e, per chi crede, anche religiosa. - Il dono del sangue è volontario. Infatti aderire all’AVIS significa operare per accrescere la coscienza del donare, operando concretamente all’interno della società. - Il dono del sangue è tutela della salute. Essere Donatori significa venire controllati regolarmente e quindi poter mantenersi in buona forma. Questo non è un vantaggio da sottovalutare perché la salute è il bene più prezioso che abbiamo. Chi è il Donatore di Sangue Il Donatore di sangue è una persona in buona salute che ha compiuto 18 anni e non ha superato i 65, con un peso non inferiore ai 50 chilogrammi, capace di sentire dentro di sé un profondo senso di solidarietà universale. Egli è un volontario generoso e disinteressato e dona gratuitamente senza attendersi ringraziamenti, lieto del suo anonimato e certo di compiere un dovere sociale. Il Donatore di sangue è un persona libera e con libertà dona periodicamente, controllando la propria salute e contribuendo a salvare delle vite. Quindi non possono donare coloro che hanno comportamenti a rischio, coloro che hanno contratto epatiti virali, coloro che soffrono di importanti patologie cardiovascolari. Temporaneamente sono sospesi dalla donazione: le donne in gravidanza, chi ha subito un intervento chirurgico recente, chi è stato trasfuso negli ultimi cinque anni, chi ha soggiornato in zone pericolose. Conclusioni A questo punto ti abbiamo detto tutto ciò che serve, nell’essenziale, per compiere una buona donazione. Sei ora un po’ più informato su questa azione di generosa solidarietà cui sei chiamato. Presso il nostro Gruppo AVIS e ogni qualvolta vedi il gazebo Avis nelle varie manifestazioni c’è a disposizione del materiale informativo per ulteriori approfondimenti e qualora ne senti la necessità, anche degli esperti potranno essere a tua disposizione per risolvere ogni dubbio e dare una risposta a tutte le domande. Dare il sangue rappresenta una donazione di una parte di sé agli altri. Ogni giorno migliaia di ammalati possono curarsi esclusivamente con le trasfusioni e gli emoderivati del sangue, senza dei quali la loro vita sarebbe in grave pericolo. Donare sangue è, quindi, un dovere civico: se chi e' ammalato ha diritto a ricevere sangue, chi e' sano ha il dovere di donarlo. Crediamo non vi sia manifestazione più autentica di amore verso i propri simili. Luigi Pandolfo INTERVISTA THE OTHER BAND – "The dreamers" Michele Leaso – chitarra, voce Carlo Fracasso – chitarra, voce Marilena Pernigotto - tastiera Matteo Gugole – chitarra solista Isacco Gaiga – basso Alessandro Magnaguagno – batteria Intervista a Carlo Fracasso e Michele Leaso Come nasce il vostro gruppo? Io e Michele avevamo entrambi la passione per il rock americano (Bruce Springsteen, Tom Petty). Nelle altre band di cui facevamo parte io suonavo il basso e Michele la batteria. Ci piaceva suonare la chitarra, ma lo facevamo solo a casa. Così abbiamo pensato di raccogliere una nuova sfida: costruire una band dove metterci alla prova come chitarristi. Ci serviva un buon chitarrista per gli assoli e ovviamente un basso e una batteria. Volevamo inoltre la tastiera caratteristica del rock americano. Dopo varie vicissitudini siamo riusciti a costruire la band come volevamo, al completo. Qual è l’origine del vostro nome? Negli anni ’90 Bruce si esibì con una serie di giovani musicisti. Questi si chiamavano The Other Band. Inoltre tutti i componenti suonano in altri gruppi quindi questa è per noi l’”altra band”, The Other Band appunto. Quali sono le vostre influenze musicali? Principalmente Bruce Springsteen, poi Tom Petty, Jackson Brown, Jhon Mellencamp, tutti artisti che esprimono il rock classico Ameri- cano. Pensate che i socialnetwork siano importanti per una band? Importanti ma non essenziali. Importanti per la pubblicità, visto che in un attimo crei l’evento ed in poco tempo arriva ad un migliaio di persone. YouTube, per esempio, ti dà la possibilità di farti conoscere senza dovere per forza fare qualcosa di professionale. Potrebbe certo essere utilizzato meglio per farci conoscere e farci maggior pubblicità. Avete difficoltà a trovare date? Abbiamo la fortuna di conoscere i locali in cui suoniamo con le altre band e questo ci aiuta. Essendo agli inizi le date che abbiamo ci vanno più che bene. Intanto facciamo esperienza così possiamo crescere sia tecnicamente sia musicalmente. Un evento, una serata, un’esibizione che vi ha dato grande soddisfazione. Suonare al Jack The Ripper. E’ un po’ il sogno di tutte le band del territorio. Il titolare è stato molto soddisfatto e c’era un pubblico numeroso ed entusiasta. Progetti per il futuro? Per adesso continuiamo suonando cover dei nostri beniamini, ma un’idea che ci frulla c’è: riuscire a fare qualcosa di nostro. Ci stiamo lavorando……ma senza fretta!!! Lucia Burato FESTA ALLA CROCE DEI BERTINI Oramai è una consuetudine consolidata nel tempo, e quest’anno ricorre il 25° anno della tradizionale, che ogni primo sabato di agosto la contrà Bertini desidera fare la sua festa, estendendo l’invito a tutta la popolazione a partecipare. L’invito è stato accolto da più di un centinaio di persone e sarebbero state molte di più se il tempo non ci avesse messo lo zampino, con una leggera pioggerellina che ne ha scoraggiato la partecipazione. Sotto un tendone e su un altare da campo è seguita una S.Messa partecipata e celebrata dal novello sacerdote di Castello don Damiano Zanconato. Tutti si sono stretti attorno a questo figlio locale, ha raccolto l’invito alla coerenza e alla fiducia in Dio e negli altri, ad estendere e portare a tutti la nostra gioia, a renderci conto che da soli non possiamo fare nulla, se non accompagnati dall’aiuto di Dio. Se non c’è coerenza ed impegno, i buoni propositi rischiano di andare “ su par el camin…”; nella vita, infatti bisogna dare testimonianza della propria fede e della propria appartenenza. Poi, terminata la cerimonia, un rifresco, ma la parola rinfresco lo dicono gli organizzatori per modestia, in realtà si è trattato di una sostanziosa cena che ha fatto dimenticare il tempo un po’ contrario e ha dato il via alla più schietta allegria e allo scambio di confidenze fra gli intervenuti. Belle le strette di mano in segno di amicizia, il saluto e l’augurio di ritrovarsi, un paio d’ore passate dimenticando i problemi e le ansietà della vita. E che dire agli organizzatori? Un grazie ripetuto mille volte, un grazie sentito e sincero per l’invito, per l’organizzazione meticolosa, per la disponibilità, per l’amicizia e un arrivederci garantito l’anno venturo. G.S. BUCHTELN (PANINI DOLCI TIROLESI) Ingredienti : Farina gr 500 Lievito di birra gr 25 Burro gr 50 Zucchero gr 50 Un limone non trattato Latte dl 1,5 Uova 3 Confettura di albicocche Sale un pizzico Procedimento : Sciogliere il lievito e lo zucchero con il latte tiepido e unire 2./ 3 cucchiai di farina , mescolare, coprire con un panno e lasciare lievitare per circa trenta minuti. In una terrina mettere la farina rimasta , la buccia del limone grattugiata, il burro fatto LA PROSTATA La prostata è una struttura anatomica,presene solo nei soggetti di sesso maschile,situtata alla base della vescica , davanti al retto. Ha la forma e le dimensioni di una castagna ed è attraversata dall'uretra, ossia il canale che porta all'esterno l'urina ed il liquido seminale. In prossimità della prostata si trovano dei muscoli a forma circolare , detti sfinteri, importantissmi per la regolazione della minzione. La prostata è una ghiandola , ossia un organo che produce e secerne sostanze utili all'organismo. In particolare essa produce il " liquido prostatico " che entra a far parte nel 99 % del liquido seminale e contiene varie sostanze , tra cui immunoglobuline e lisozima, utili per ostacolare la invasione delle vie genitali maschili da parte di germi patogeni. Le principali malattie della prostata sono le infezioni, l'ipertrofia prostatica benigna ed i tumori. L'infezione prostatica , o prostatite si presenta con febbre, dolore pelvico difficoltà ad urinare e malessere generale. Può comparire anche in persone relativamene giovani. La diagnosi viene posta con la visita medica, in particolare con l'esplorazione rettale, che permette di sentire la ghiandola ingrossata, dura e dolente. La conferma viene dal laboratorio, che evidenzia la presenza di globuli bianchi e batteri nel liquido prostatico e nell'urina. La cura si basa sulla somministrazione di antibiotici adatti per un periodo prolungato di circa trenta giorni. Molto frequente nelle persone oltre i cinquant'anni la ipertrofia prostatica benigna. Consiste nella proliferazione benigna del tessuto fibromuscolare della prostata con conseguente ostruzione più o meno accentuata dell'uretra. Sintomi tipici sono una certa difficoltà ad iniziare la minzione ,la necessità frequente di urinare, la diminuzione della forza del getto e la necessità di urinare una o più volte durante la notte. Nei casi più gravi si può arrivare alla completa ostruzione delle vie urinarie.La visita urologica per- fondere, le uova precedentemente sbattute ed il sale ed il panetto lievitato. Amalgamare bene. Lavorare l'impasto per 5 minuti fino a formare una palla che andrà coperta e lasciata lievitare per circa due ore. Stendete l'impasto con l'aiuto di un mattarello fino ad ottenere una sfoglia di circa un centimetro di spessore. Tagliate la sfoglia a dischetti di circa 8 centimetri di diametro , Rilavorare i ritagli , stendere ancora ed ottenere altri dischetti. Porre al centro di ogni dischetto un cucchiaio di confettura bella soda. Chiudere i dischetti a pacchetto , arrotondarli delicatamente con le mani ed adagiarli , uno accanto all'altro con la parte ripiegata verso il basso, in una teglia foderata con carta da forno. Far riposare per trenta minuti. A questo punto, spennellare con burro fuso e spolverare con mandorle in polvere e semi di papavero . Cuocere in forno già caldo a 180 gradi per trenta minuti. E' un dolce tipico trentino – tirolese. Con ripieno a sorpresa- In occasione della sagra si può sostituire la confettura con crema di marroni. Luciana Damini mette di evidenziare l'ingrossamento della prostata. La conferma va cercata con esame ecografico prima e dopo la minzione e con l'uroflussomeria . L'ipertrofia prostatica è condizione benigna con cui si può convivere. Esistono farmaci sintomaci in grado di ridurre i sintomi e farmaci in grado di contrastare e ridurre l'ingrossamento . La progressione della malattia è lenta . Quando i framaci non hanno più efficacia si ricorre alla terapia chirurgica con la resezione transuretrale e nel caso di pazienti molto anziani che non sono in condizioni di sopportare l'intervento si ricorre al posizionamento dei cateteri vescicali a permanenza. Quando l'esame digitale della prostata rileva la presenza di superfice irregolare con noduli va ricercata presenza del carcinoma prostatico. Va quindi fatto l'esame ecografico e la biopsia prostatica e successivo esame istologico. I l carcinoma della prostata spesso può essere asintomatico. I sintomi sono quelli dell'ostruzione uretrale. A volte non dà disturbi fino alla comparsa dei sintomi legati alla presenza delle metastasi : gonfiori alle gambe dovuti ai linfonodi che comprimono le vene o dolori diffusi da erosioni osee e difficoltà di respiro per compromissione dei polmoni. La terapia del tumore prostatico varia a seconda dello stadio di sviluppo del tumore. Esiste una terapia chirurgica basata sulla rimozione del tumore e una terapia medica con somministrazione di ormoni a lungo termine . Nei casi più avanzati si fa uso di radio terapia e chemio terapia. Nel complesso la prognosi del tumore della prostata arriva a percentuali di sopravvivenza a 5 anni di circa il 60 % . Da segnalare che il ricorso da parte dei pazienti al dosaggio del PSA ( antigene prostatico ) non è idoneo ad identificare la presenza o meno di tumore prostatico .Andrebbe accompagnato dalla visita urologica e da un esame ecografico. E' stato dimostrato tuttavia che le campagne di screening per il tumore della prostata si sono rivelate controproducenti . Operare tutti i pazienti con piccoli tumori comporta un aumento della morbilità e della mortalità legata alle complicanze oltre ad aumento dei costi. In parole povere: spendere un sacco di soldi per stare ancora peggio. Dott. Vincenzo Magnabosco CONSIGLI DI LETTURA Marco Bolla, BOCHE DE PIÈRA, Panda Edizioni, 2014 Poeta di Monteforte d’Alpone, Marco Bolla alterna la lingua italiana a quella dialettale. E sono proprio le poesie in dialetto il vero punto di forza di questa raccolta, in cui il linguaggio locale si trasforma in idioma interiore, che osserva, registra e racconta i movimenti dell’animo, lo stupore di fronte alla natura, l’indagine e l’impietosa critica nei confronti della società contemporanea, colpevole di sacrificare tutto (relazioni personali, etica, il paesaggio in cui viviamo) alle logiche del successo e del guadagno: un lavoro poetico che porta nuova linfa al dialetto, oscillando efficacemente tra antichità e innovazione, tradizione e originalità. Giancarlo Piubelli, L’ALBERO DELLE CILIEGIE, OAK Editions, 2015 Libro fotografico, di illustrazioni, dipinti e poesie dedicato alla montagna. L’incanto di una notte stellata, il silenzio degli spazi infiniti, il profumo della neve, il sogno d’amore della poiana, le lunghe salite al chiaro di luna di primavera, la marcia solitaria di un prete di montagna, il coraggio di rialzarsi dopo una caduta, la favola di un amore imprevedibile. Colori come parole, parole come colori nella poetica tavolozza di un artista alpinista. Umbero Eco, IL PENDOLO DI FOUCAULT, Bompiani, 1988 Questo romanzo si svolge dall'inizio degli anni sessanta al 1984 tra una casa editrice milanese e un museo parigino dove è esposto il pendolo di Foucault. Si svolge dal 1943 al 1945 in un paesino tra Langhe e Monferrato. Si svolge tra il 1344 e il 2000 lungo il percorso del piano dei Templari e dei Rosa-Croce per la conquista del mondo. Si svolge interamente la notte del 23 giugno 1984, prima in piedi nella garitta del periscopio, poi in piedi nella garitta della statua della Libertà al Conservatoire des Arts et Métiers di Parigi. Si svolge la notte tra il 26 e il 27 giugno dello stesso anno nella stessa casa di campagna che Jacopo Belbo, il protagonista, ha ereditato da suo zio Carlo, mentre Pim rievoca le sequenze temporali di cui si è detto sopra. In sintesi: tre redattori editoriali, a Milano, dopo avere frequentato troppo a lungo autori "a proprie spese" che si dilettano di scienze occulte, società segrete e complotti cosmici, decidono di inventare, senza alcun senso di responsabilità, un Piano. Ma qualcuno li prende sul serio. Lionni Leo, PICCOLO BLU E PICCOLO GIALLO, Babalibri, 1999 Piccolo Blu e Piccolo Giallo adorano giocare insieme. Ma quando si abbracciano diventano improvvisamente tutti e due verdi! Età consigliata: dai 3 anni. GIULIA SARTORI - agosto 2015 Università degli Studi di Verona, Laureata in Medicina e superamento dell'esame di Stato GLI ALLORI: ELENA SARTORI - 16 luglio 2015 Università degli Studi di Padova, Laurea in Scienze e Tecnologie Alimentari SERENA BRUNI - 16 luglio 2015 Università degli Studi di Verona Laureata in Scienze della Formazione nelle organizzazioni SONIA CONFENTE - 20 luglio 2015 IUSVE - Istituto Universitario Salesiano Venezia laureata in Scienze e Tecnologie della Comunicazione grafica e multimediale U.S. CALCIO SAN GIOVANNI ILARIONE AL VIA LA NUOVA STAGIONE Finisce una stagione e neanche il tempo di abituarsi ai fine settimana senza pallone che è alle porte una nuova annata calcistica. Anche questo è il bello del calcio: non va mai in vacanza. Naturalmente, in maniera minore rispetto al calcio milionario, è cosi anche per l'U.S. San Giovanni Ilarione, che dopo un annata, quella scorsa, ricca di soddisfazioni, con un ottimo terzo posto finale in campionato e la vittoria dei play off del proprio girone,con la propria dirigenza ha dovuto subito pensare alla nuova avventura 2015-2016. La prima squadra iscritta al campionato di seconda categoria è allenata da Mister Omar Lovato che già negli anni scorsi ha guidato con ottimi risultati la nostra compagine. La rosa è stata in gran parte riconfermata, con l'aggiunta di tre nuovi elementi, tenendo fede alla regola base che negli ultimi anni la società si è imposta: nel San Giovanni giocano i ragazzi di San Giovanni o comunque facenti parte dei paesi confinanti senza pretese di prendere soldi ma con il solo intento di giocare divertendosi, facendo gruppo e possibilmente risultato, perchè si sa, nessuno gioca per perdere. La nuova annata è cominciata per i ragazzi ancora al 17 agosto, con i duri allenamenti che caratterizzano la preparazione estiva. Per le giovanili gli allenamenti sono cominciati a fine agosto con gli Juniores e a seguire tutte le altre squadre fino ad arrivare ai più piccoli. Non ci resta che augurare a tutti i nostri atleti una stagione sportiva ricca di soddisfazioni e di divertimento e ad invitare tutti i nostri concittadini a seguire i nostri ragazzi passando un' ora di svago nel nostro bellissimo impianto al sabato o alla domenica pomeriggio. Luca Rossetto 11 POLISPORTIVA ILARIONE A.S.D. BASALTI UN INTENSO ANNO DI ATTIVITÀ GRUPPO BASALTI... ANNATA "MONDIALE" Siamo agli inizi di un nuovo anno sportivo e, gettando uno sguardo su quello appena trascorso, ci rendiamo conto di quanto intenso sia stato. Dalla gestione dei corsi delle attività relative alle varie discipline sportive alla manutenzione e gestione degli spazi dedicati allo sport. Dall’organizzazione di eventi sportivi quali “sportivamente Natale”, la Marcia tra i ciliegi, la Festa dello Sport, alle collaborazioni con altre entità e società sportive. Questa è la vita e l’impegno della Polisportiva Ilarione che con competenza e tanta passione offre la possibilità a tantissimi ragazzi/e, giovani e non più giovani di avvicinarsi al mondo dello sport per fare in modo che questo diventi una componente sana e importante nella vita di tanti nostri ragazzi. Un evento particolarmente importante è stata la Marcia tra i ciliegi. Come tradizione vuole, il 6 aprile 2015, a Pasquetta, sulle colline di San Giovanni Ilarione andava ini scena la quattordicesima edizione. Un’edizione fortunata, non solo perché si è svolta all’insegna del bel tempo, ma soprattutto perché il verde intenso del paesaggio primaverile era accompagnato da un manto costellato di gemme bianche dei ciliegi in fiore che la luce del sole faceva risaltare in modo straordinario, creando uno sfondo molto suggestivo. Questa edizione è stata anche caratterizzata da una partecipazione massiccia che ha portato alla marcia più di 2000 iscritti. La metà circa erano soprattutto gruppi podistici organizzati provenienti da tutta la provincia e non solo. Partecipazione sostenuta in modo particolare dalla nostra vallata ma anche da tutta la Provincia e non solo. Moltissimi hanno partecipato singolarmente o a piccoli gruppi. Tante anche le famiglie che hanno approfittato di questa occasione per trascorrere una mattinata all’aria aperta. Il luogo di ritrovo era alle ore 7.30 presso il piazzale della chiesa ma ben prima gli irriducibili podisti davano il buongiorno agli organizzatori e ai bar che si apprestavano ad aprire i battenti. Dopo aver smaltito le lunghe file delle iscrizioni, dalle 8.30 in poi prende il via la marcia che sparpaglia i podisti nei tre suggestivi percorsi: 7, 13 e 21 chilometri. Questi percorsi per tanti sono l’occasione per scoprire il paesaggio ma anche i colori e i sapori della Val d’Alpone. Spesso i ristori che accolgono i marciatori sono collocati in contrade molto caratteristiche o in scorci particolarmente belli e suggestivi, dove oltre alle cose di rito (thé, frutta, fette biscottate con marmellata) la fantasia di chi li gestisce sa andare oltre. All’arrivo, naturalmente, c’è stata la possibilità di riguadagnare le forze ben spese con una pasta. Ma per tutti è stata anche la possibilità di acqui- stare i diversi prodotti del territorio che facevano da cornice alla piazza di arrivo: il pane fresco con le classiche «ciope», il miele, i formaggi e il tipico durello dei «Monti Lessini». Questa è una delle occasioni dove per la buona riuscita della manifestazione, la Polisportiva coinvolge molte tra le associazioni del paese alle quali vogliamo rivolgere un ringraziamento particolare per il servizio e il lavoro svolto che rendono possibile tutto questo. Un ringraziamento in particolare va all’associazione Avis-Aido che assegna il «Trofeo Federico» in memoria di Federico Bellaria, sempre attenta e presente in questi eventi. E un grazie ancora a tutti coloro che hanno reso possibile anche quest’anno l’organizzazione della marcia ma soprattutto siamo riconoscenti a tutti i marciatori, per la qualità e la quantità della loro presenza, sempre entusiasta e allegra. Abbiamo la certezza che per ciascuno di loro sia stata l’occasione per portarsi via un frammento di questa terra ilarionese che rinnova l’appuntamento al prossimo anno. Anche la Festa dello sport ha visto una buona partecipazione di gente, ma soprattutto di sportivi e simpatizzanti. Puntuale anche quest’anno, nel primo weekend di luglio la festa ha visto l’apporto del calcio a 7 e del tradizionale green volley, sempre molto partecipati. Molto successo ha avuto anche il tennis nella duplice specialità del singolo e del doppio. Ma la novità di quest’anno è stato senza dubbio il calcio balilla umano che ha raccolto ben 9 squadre e che ha attirato curiosità e tifo il sabato pomeriggio e sera. Ancora un’occasione in cui lo sport è al centro. Non si tratta di una manifestazione solo celebrativa che va a coronare un anno di intensa attività ma vuole essere l’affermazione dei tanti valori di cui lo sport stesso è portatore. Trattandosi soprattutto di un avvenimento sportivo sono state premiate, nella serata della domenica, tutte le categorie che hanno partecipato ai vari tornei. Ed eccoci ad oggi, dopo la pausa estiva, ci rimettiamo in corsa, riattivando quanto è stato proposto lo scorso anno sportivo e, ci auguriamo, anche qualche novità per offrire spazi ad altri sport e discipline per arricchire il panorama dello sport a San Giovanni Ilarione. E' stata una stagione piena di soddisfazioni quella del Gruppo Ciclistico Basalti, che è entrato nel panorama ciclistico internazionale in punta di piedi e senza grandi pretese ma che è riuscito a dimostrare anche ai team più blasonati d'Italia che l'unione, il sacrificio e la tenacia sono la formula giusta per portare a casa grandi risultati. Protagonista di questa storia è Stefano Dal Grande, atleta del gruppo Ilarionese che quest'anno ha ricevuto la convocazione dalla Federazione Ciclistica Italiana per partecipare al Mondiale Marathon a Selva di Val Gardena e che è stato intervistato qualche giorno dopo aver partecipato al Campionato Italiano Marathon: Come valuti questo primo anno da elite all’A.S.D. Basalti? Sono contento di far parte del gruppo A.S.D. Basalti. E’ una società a cui sono molto legato perché è stata la mia prima squadra. È proprio con loro che ho iniziato a pedalare e, nonostante negli ultimi anni io abbia corso per altre squadre, il gruppo Basalti mi ha sempre seguito e sostenuto. All’inizio di quest’anno il team ha voluto mettersi alla prova tesserandomi come unico Elite della squadra e direi che il progetto è stato un gran successo. Ci tengo a ringraziare le persone che hanno reso possibile tutto questo, in primis Claudio Prando, manager, preparatore ma soprattutto amico; il presidente Davide Creasi; Franco Pegoraro e Mirko Faedo per l’assistenza tecnica. E’ stato un anno di grandi soddisfazioni! Quali sono i propositi e le cose che vorresti migliorare per l’anno prossimo? Quest’anno per me è stato un anno di crescita, ho raggiunto molti traguardi che non credevo possibili e sono molto soddisfatto. Ciò che vorrei, e spero farò, per l’anno prossimo e di prepararmi al top per poter crescere e migliorare ancora. Hai ottenuto un grande successo quest’anno e l’apice è stata la convocazione in nazionale. Com’è stata questa esperienza tra i migliori atleti del mondo? A giugno sono stato convocato in Nazionale, fino all’ultimo non lo credevo possibile, eppure il mio sogno si è realizzato. Quando è arrivata la convocazione ufficiale è stata una gran gioia. Ho potuto mettermi alla prova gareggiando con i big del panorama mondiale della mtb su uno dei percorsi più belli ma più duri al mondo, la Sella Ronda Hero. È stata un’emozione grandissima. Ho dato tutto me stesso concludendo al 32esimo posto. Avrai sicuramente ricevuto delle offerte da altri team, ci stai pensando o il tuo cuore rimane vicino a casa? Per l’anno prossimo posso dire che sono in corso alcune trattative con altri team ma non ho ancora preso una decisione, preferisco non sbilanciarmi fino a quando non ci sarà qualcosa di più sicuro e ufficiale. Qualsiasi sarà la mia decisione il mio cuore resterà sempre e comunque vicino alle persone e al team che mi ha sostenuto e fatto crescere in questi anni. Hai una ragazza che ti segue ad ogni gara con grande entusiasmo e passione. Quanto influisce per un atleta condividere le proprie emozioni con la partner? Sicuramente è un grande appoggio, soprattutto a livello emotivo. Con lei condivido ogni momento di gioia e di soddisfazione. La sua presenza è importante soprattutto nei momenti di sconforto perché riesce a farmi reagire e mi aiuta a guardare il lato positivo delle cose. Sei da poco uscito da un campionato italiano pieno di sfortuna ma la tua tenacia ti ha permesso di recuperare 20 posizioni e chiudere in tredicesima.. si punta al Campionato Italiano 2016 a Monteforte d'Alpone? Assolutamente si, essendo vicino a casa lo preparerò al meglio. Riguardo al campionato italiano appena passato posso dire di essere comunque molto soddisfatto perché, nonostante la sfortunata foratura, ho avuto ottime sensazioni che mi fanno sperare in un buon finale di stagione. Concludiamo questa intervista augurando a Stefano di continuare l'ascesa nel mondo della mountainbike e di poter raggiungere gli obiettivi che si è prefissato. Il Gruppo Basalti, nel frattempo, sta già pianificando la stagione 2015/2016 con i corsi di Spinning che inizieranno il 21 settembre 2015 e sopratutto la prossima Granfondo del Durello, che andrà in scena ad aprile 2016. Davide Creasi Per qualsiasi informazione potete contattare la Polisportiva attraverso l’indirizzo [email protected], il sito o la pagina facebook Stefano Gaiga Polisportiva OFFERTE per l'Alpone Comune di SAN GIOVANNI ILARIONE Totale nati: Totale matrimoni: Totale morti: 11 6 13 Trimestrale di informazione e cultura c/c postale n. 15684376 Se vuoi inviare il tuo contributo all'Alpone utilizza c/c postale n. 15684376 intestato a: Pro Loco di San Giovanni Ilarione - Piazza Aldo Moro, 5. Coordinate bancarie Poste Italiane: IBAN IT23 T076 0111 7000 0001 5684 376 - Cod. Bic/Swift: BPPIITRRXXX Direttore responsabile: Delio Vicentini Redazione: Dario Bruni, Luciana Damini, Mario Gecchele, Giovanni Sartori, Lucia Burato, Lorenzo Gecchele, Angelo Pandolfo 12 Al 31/08/2015: Totale residenti maschi: Totale residenti femmine: Totale residenti: Totale famiglie: 2.625 2.506 5.131 1.836 Recapito: Franco Cavazzola - Presidente Pro Loco - Via Risorgimento 3/C - San Giovanni Ilarione (VR) - Cell. 347 2600161 - Email: [email protected] Pubblicità: Franco Cavazzola (vedi contatti Recapito) Prestampa e Stampa: Grafica Alpone srl Via del Lavoro, 90 Tel. 045 6550833 - Fax. 045 6550221 E-mail: [email protected] San Giovanni Ilarione (VR) Anna Sabbadoro Arvotti Lorenzo Bar Gazzo Guglielmo Bertolotti Roger Bon Franca Bordon Bertilla Bordon Laura Brusaferro Ruggero Cacciero Silvano Cambiolo Mario Cavazza Angioletta Cavazza Daniela Cavazza Ellen Cavazzola Federica Cengia Luigina Cengia Stefania Ciman Maria Ciman Paolina Ciman Pietro Ciman Silvano Colognato Daniela Confente Rino Danda Roberta E.Ramich Gaiga Andrea Gaiga Zenone Gambaretto Agostino Gambaretto Albino Gambaretto Luigi Gambaretto Teresa Giarolo Luigi Roselies (BE) S.Giov.Il. 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