l ’alpone
Autorizz. del Tribunale di Verona del 3 Luglio 1986 - R:S: 705 - Sped. in abbonamento Post. - 45 % art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Verona da Verona C.M.P. - 50 % - Trimestrale di informazione e cultura - Anno 26 - N. 4 - Dicembre 2011 - Recapito a cura dell’ Ente Poste Italiane
Pro Loco . San Giovanni Ilarione (VR)
www.ilarione.it
Anno 26 - N. 4
Dicembre 2011
GRAZIE ROBERTO, GRAZIE VINCENZO!
Il meritato riposo, dopo oltre 35 anni di servizio,
Saluto
del Presidente
PER IL DOTTOR OLMARI...
Figlio di Ugo e Lucia Faccio, Roberto Olmari nasce a Vestenanova nel
1945.
E’ sposato con Silvana Zerbato, una
insegnante elementare, ed ha due figli:
Elena ed Elia.
Roberto ha altri due fratelli, entrambi ora in pensione: Renzo che è stato
direttore di banca, e Ruggero che è
stato militare nella guardia di finanza.
Ci accoglie cordialmente nel suo
studio ed esordisce raccontando brevemente il suo curriculum scolastico
universitario: ha compiuto gli studi
presso le facoltà di medicina di Padova e Verona, e nel 1973 si è laureato in
medicina a Padova.
Subito dopo la laurea, negli anni
1974-75, svolge il servizio militare
come ufficiale medico a Bolzano pres-
so il 2° reggimento Genio.
Contemporaneamente al servizio militare, presta servizio come medico presso
il Comune di Bolzano dove gli viene affidato il compito di rilasciare certificazioni
di morte, licenze di caccia e patenti; ma
deve anche prestare assistenza sanitaria
gratuita ai poveri del Comune.
“Ricordo con particolare emozione
quella gente che con me è sempre stata cortese e gentile, quasi ossequiosa”,
ci dice!
Alla fine del 1975, terminato il servizio
militare, prende servizio come medico di
medicina generale a San Giovanni Ilarione, in sostituzione del dott. Aldo Cavaggioni che, nel frattempo, lascia la professione per godere la meritata pensione.
Ci racconta ancora: “In quegli anni
c’erano l’INAM con i suoi 2.500 mutuati,
ai quali si sommavano quelli di altre casse
mutualistiche; e c’erano anche i coltivatori diretti ed i commercianti che allora si
dovevano pagare le visite; in più svolgevo
anche le funzioni di ufficiale sanitario per
tutto il Comune di San Giovanni Ilarione.
Un lavoro massacrante che mi impegnava giorno e notte, sabati e domeniche
comprese”.
Ma tutto cambia nel 1982, con la riforma sanitaria e l’arrivo nel nostro Comune
di 3 medici ed un pediatra e in più anche
la novità della guarda medica.
Ma nella sua vita non si è dedicato
solo alla professione medica, perché dal
1972 al 1977 ha dovuto occuparsi anche
dell’allora famosa “Taverna Olmari” di Vestenanova, una trattoria con annessa sala
da ballo.
Continua a pag. 2
...E PER IL DOTTOR MAGNABOSCO
Vincenzo Magnabosco, figlio di Riccardo e Giulia Vicentini, nasce a Montecchia
di Crosara nel 1946 da una famiglia di
origine contadina composta da 5 figli: 2
maschi e 3 femmine.
In quei primi anni del dopoguerra le
possibilità economiche erano scarse, soprattutto delle famiglie contadine, e Vincenzo è stato l’unico della sua famiglia a
studiare.
A quei tempi poi, il riuscire a mandare a
scuola un figlio era per i genitori un motivo di riscatto sociale.
Ci dice: “In quegli anni, da Vestenanova a Monteforte d’Alpone c’erano solo 5
studenti che andavano a scuola; avere un
laureato in famiglia era raro ed una persona istruita era segno di benessere, una
forma di investimento, ma ora non è più
così”.
Il padre lo voleva ingegnere navale, e la
madre, che era stata da giovane infermiera in una clinica privata di malati di mente, accettò con una smorfia di disgusto la
scelta professionale del figlio che, diceva,
sarebbe stato tutta la vita in mezzo alle
piaghe della gente.
E ci racconta ancora: “Frequentai le
scuole superiori presso il collegio Barbarigo di Padova, che era una scuola annessa al seminario, e poi presso il liceo
classico Maffei di Verona; seguirono poi
gli studi universitari di medicina, a Padova ed a Verona, terminati con la laurea il
giorno 8 novembre 1972 a Verona che era
una sede staccata di Padova. E’ stato un
percorso scolastico pieno di sacrifici per
i frequenti viaggi fatti anche per una sola
ora di lezione e per il fatto che, oltre allo
studio, lavoravo”!
Una volta conseguita la laurea, comincia il suo percorso lavorativo presso
L’ EVENT
O DEL TU
O
CAPODA
NNO
By ciup
a boys
Presso
la
l’ospedale di Crespano del Grappa (Treviso), interrotto per il
servizio militare svolto come sottufficiale
medico a Firenze, Milano, Lodi e Treviso.
Il 2 giugno 1976
sposa
un’ostetrica
nostra concittadina,
Luciana Damini, e dal
matrimonio nascono
i due figli: Andrea e
Giulia.
Dal 1977, e per 2
anni, ha lavorato nel
reparto di medicina
dell’ospedale di Portogruaro fino a quando, nel febbraio 1980, in seguito alla riforma sanitaria che mirava ad aumentare il
Domenica 19 Febbraio:
Sora Castagna–Mastro Ciliegia
presentano:
Il CARNEVALE
con Sfilata dei Carri e Maschere.
NON GETTARE IL TUO BAMBINO:
TELEFONA !!
C H I A M ATA G R AT U I TA
Sede S.O.S. di San Giovanni:
Piazza Martiri, 1
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S. GIOVANNI ILARIONE
ASSESSORATO
ALLO SPORT
ORGANIZZA LA 10^ EDIZIONE DI
SPORTIVAMENTE NATALE
che si svolgerà DOMENICA 18 DICEMBRE 2011 dalle ore 14.00
alle ore 18.30 presso la palestra delle Scuole Medie.
Sarà un pomeriggio di
giochi, musica e divertimento!!!!!!!
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Per info
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Continua a pag. 2
Alla manifestazione sono invitati tutti i bambini delle scuole elementari
di San Giovanni Ilarione.
Per informazioni LUCIA 347/4420071
Domenica 19 Febbraio 2012
PRO LOCO DI SAN GIOVANNI ILARIONE
IN COLLABORAZIONE CON ISTITUTO SCOLASTICO
E GLI ARTISTI DEL PAESE
" IO CANTO”
Sono invitati i carri di carnevale,
per pre-iscrizione telefonare a :
Cavazzola pres. Franco 347/2600161
Gecchele Lorenzo 340/5495401
SABATO 21 GENNAIO 2012
PRESSO IL TEATRO PARROCCHIALE DI VILLA
Tutti coloro che volessero partecipare
contattare Angelina Beschin: 347 0607273
L’ ALPONE 2
L’ ALPONE 3
L’ARTE FLOREALE DI GIOVANNA
Quando parla dei
fiori, le sue creature, Giovanna
Bevilacqua 46 anni e mamma di due figli,
Giacomo e Vittorio, rispettivamente 19 e
16 anni, si illumina in volto, le brillano gli
occhi e con lo sguardo abbraccia rose,
ciclamini, crisantemi e tante altre varietà
floreali che abbelliscono il negozio di cui
è titolare in piazza del Martiri, ereditato
da zia Erminia.
Dalla “Erminia”, oltre ai fiori, si trovava
un po’ di tutto ma soprattutto frutta e
verdura di ottima qualità. Nella gestione
del negozio era impegnata praticamente
tutta la famiglia, a cominciare da papà
Giuseppe che assicurava i rifornimenti
presso i magazzini generali di Verona,
a mamma Almerina che aiutava la zia
nella gestione del negozio.
Ma, lei, come è subentrata alla zia?
Personalmente sono sempre
stata affascinata dai fiori. Per questo
ho cominciato, diciassettenne, a
collaborare con la zia aiutandola in ciò
che era alla mia portata. Mi è sempre
piaciuto rapportarmi con le persone,
consigliarle e aiutarle a fare delle scelte
che rispondessero ai loro desideri,
soprattutto in occasione dei grandi
avvenimenti della vita.
Quanto è durato l’apprendistato?
A 21 anni ho preso in carico l’attività
dopo aver frequentato un apposito
corso trimestrale di formazione presso
la Camera di Commercio di Verona
dove ho avuto modo di completare la
mia preparazione sia sul piano tecnico
che estetico. Non ancora contenta ho
fatto anche un tirocinio di ulteriori tre
mesi presso un’importante fioreria di
Verona.
Da allora di anni ne sono passati 25…
qual è stato il fiore più richiesto?
Sicuramente la rosa rossa che
non ha mai conosciuto momenti di
debolezza. Chi è innamorato veramente
non sceglie un fiore diverso. E’ un
fiore connaturato con l’essere umano,
apprezzato da tutti, sia pure con una
netta prevalenza da parte delle donne.
I maschi lo considerano, ancor oggi,
lo strumento migliore per dimostrare il
proprio affetto alla donna amata. Non
c’è una particolare età per prediligere la
rosa al posto di tanti altri fiori.
Quali altre varietà floreali vengono
offerte alla clientela?
Fiori recisi, fiori secchi, fiori
artificiali, fiori vivi in vaso, piante
perenni, da esterno e da appartamento,
che vengono forniti mediante una
distribuzione capillare affidata a
strutture commerciali appositamente
organizzate e in tempi molto rapidi.
In questo modo non si corre il rischio
di rimanere sprovvisti di alcuna delle
varietà che vengono richieste dalla
clientela. Se un cliente non trova subito
ciò che cerca, in poche ore viene
comunque accontentato.
Altre attività oltre la vendita al
dettaglio?
Ho sempre offerto la mia
collaborazione alla Pro loco in
occasione della sagra delle castagne
e, in particolare, per la sfilata delle
contadinelle attraverso le vie del paese
o in altre circostanze quali cerimonie
pubbliche e ricorrenze patriottiche.
Cosa mi dice della “crisi” economica
e finanziaria che continua a turbare i
nostri sonni?
Dico che si è fatta sentire, eccome!
Nella vendita al dettaglio sono banditi
gli sprechi, le pazzie di un tempo. Oggi
si bada all’essenziale. La scelta di un
fiore o di un altro fiore è frutto anche di
ricerca. Una volta non si badava tanto al
prezzo e la priorità veniva attribuita alla
qualità e al significato del fiore. Oggi,
in genere, si chiede preventivamente
anche il prezzo oltre alle modalità
di presentazione e di mantenimento
dell’omaggio
floreale.
Stessa
considerazione vale per le cerimonie
importanti come matrimoni, funerali,
battesimi, prime comunioni, cresime…
Qualche ulteriore considerazione su
matrimoni e funerali?
Nei funerali il fiore rende sempre
evidente un messaggio di grande
significato che lega i vivi ai morti e, a
prescindere dagli addobbi delle tombe
in particolari periodi dell’anno, tramite il
fiore il legame non viene mai meno.
Il vero problema, sotto il profilo
commerciale, è costituito dai matrimoni.
Le cerimonie religiose sono fortemente
diminuite e, di conseguenza, sono
notevolmente aumentati i matrimoni
civili, per i quali non servono impegnativi
addobbi floreali. Per le convivenze i fiori
non servono proprio!
Qualche innovazione nel settore?
Da qualche tempo, in collaborazione
e con la consulenza tecnica dell’amica
Bernadette, che lavora come sarta
teatrale al teatro “La Fenice” di Venezia,
stiamo dando vita ad un’iniziativa molto
originale “Vestire con i fiori di stagione”,
come si può vedere osservando
la fotocomposizione preparata, in
occasione della recente sagra delle
castagne, da mia nipote Veronica
Sartori. Nella circostanza il tema era
costituito, ovviamente, dall’autunno.
Quali ulteriori sviluppi?
Nel programma di lavoro
per il prossimo futuro c’è anche
l’organizzazione di sfilate di moda in
rapporto all’andamento stagionale. Noi
ci mettiamo tutta la nostra la nostra
professionalità e la nostra creatività.
Ogni tanto c’è bisogno di una scossa
che faccia dimenticare il grigiore della
quotidianità. Mi piacerebbe anche
sviluppare un altro settore ricco
di stimoli: l’abbinamento tra fiori e
gastronomia o pasticceria. Qualcosa di
più significativo del fiorellino sul tavolo
del ristorante. Non posso anticipare
altro…Da parte mia non smetterò di
aggiornarmi partecipando a mostre,
esposizioni e ad attività formative di
varia natura.
Dopo di lei?
Non mi pronuncio. Il figlio maggiore
lavora, il minore sta ancora studiando…
io spero che qualche miracolo avvenga.
La creatività da noi è sempre stata di
casa… anche mio marito, modellista
calzaturiero, la vive quotidianamente...
canonici e di sentirmi una persona che
fa del suo meglio per far stare meglio la
gente”.
Dalle pagine del nostro giornale il dottor Magnabosco desidera ringraziare
tutte quelle persone, e sono tante, che
gli hanno dato fiducia; e ci assicura che
anche se qualche volta non sarà stato
all’altezza del suo compito, ha comunque
fatto sempre del suo meglio per aiutare i
suoi pazienti.
Sempre dalle pagine del nostro giornale, anche la redazione, i suoi pazienti ed i
lettori tutti, vogliono ringraziarlo per i lun-
ghi anni di apprezzata attività nella nostra
comunità.
Vogliamo anche porgergli il nostro augurio di una vita lunga e serena, allietata dai
LA GIOIA DI
UNA CASA-FOCOLARE
PROCEDE GRAZIE ALLA GENEROSITA’ DEI TANTI SOSTENITORI L’INIZIATIVA
DI ACCOGLIENZA FONDATA DA PADRE LUCIANO COSTALUNGA
Anche in Venezuela si festeggiano
i 150 anni dell’Unità d’Italia! E’ questa
la sorpresa che si sono ritrovati a
vivere Mario Fochesato e la moglie
Ida Panarotto lo scorso settembre,
avvolti dalle bandiere dell’Italia e del
DOTTOR OLMARI
Ci dice con un pizzico di nostalgia: “E’
stata la prima sala da ballo della vallata, che ha avuto una nascita travagliata
perché non era molto bene tollerata dal
clero di allora che la considerava luogo
peccaminoso; ma l’esperienza lavorativa
di cameriere nella trattoria mi ha insegnato che è necessario trattare i pazienti alla
stregua di clienti, con l’implicito obbligo
di trattarli sempre bene.
Ed in effetti ha sempre avuto grande disponibilità a tutte le chiamate ad a
qualsiasi ora!
La sua filosofia è sempre stata quella
che bisogna visitare bene le persone e
cercare di farle guarire, così non chiamano ancora il medico e gli danno la
possibilità di utilizzare il tempo per altri
pazienti.
La sua età gli avrebbe consentito di restare ancora al lavoro, ma l’ultima riforma
della burocrazia che obbliga ad un massiccio uso del computer con il quale Roberto non ha molto feeling, lo ha messo in
condizione di abbandonare, suo malgrado, la professione.
Un preponderante uso del computer,
inoltre, ruba al medico molto del tempo
che potrebbe invece impiegare vantaggiosamente alla cura dei pazienti.
Ora che da qualche mese è in pensione si sente un pò demoralizzato e ci dice:
“I pazienti erano per me tanti amici che
ora mi mancano”. Alla richiesta di come
impiegherà il suo tempo ora che è in pensione, ci risponde: “Credo che farò ancora qualche visita e qualche intervento
dentistico, ma dedicherò molto del mio
tempo agli alberi da frutto che coltivo a
Vestenanova nei miei terreni, e continuerò anche a coltivare la mia vena artistica:
la pittura e la scultura. E poi ancora, le
mie giornate saranno dedicate alla cura
di Tommaso e Giacomo i nipotini che mi
ha dato mia figlia”.
Ci confida che nella sua vita professionale ha avuto poche amarezze e molte
soddisfazioni, soprattutto quando il suo
intervento è riuscito a salvare la vita ad
una persona, o anche solo ad aiutare a
rendere serena una persona demoralizzata o negli ultimi momenti della sua vita; o
che, magari, arriva perfino a rifiutare anche la vita.
E’ importante allora convincere chi si
sente vecchio ed inutile o che si trova in
difficoltà, che si deve continuare a vivere
anche perché questo è un segno di affetto verso i propri famigliari che soffrirebbero della loro mancanza.
La redazione de “L’Alpone” ringrazia il
dottor Roberto Olmari per la sua disponibilità e cortesia e gli augura una vita lunga
e serena circondato dagli affetti della famiglia e di tutta la nostra comunità.
anGelo Pandolfo
Segue da pag. 1
DOTTOR MAGNABOSCO
numero dei medici di base, si trasferì nel
nostro Comune appunto come medico di
base; da allora ha sempre fatto solo il medico di base, ed ha cercato di farlo bene.
Ci racconta che fare il medico è stata
un’esperienza molto positiva: si è sempre
trovato bene in mezzo alla gente. In tale
situazione è facile lasciarsi coinvolgere
emotivamente. Ma non è un fatto negativo... anche se, a volte, rischia di farti
impazzire.
Dopo oltre 31 anni di brillante ed apprezzato servizio nella nostra comunità,
dal 1 ottobre scorso, si è ritirato dal lavoro per godersi la maritata pensione.
Ora si dedicherà alle molte cose che ha
ancora da fare, alle cose che gli piacciono di più, ai molti interessi che ha sempre
avuto e che lo terranno occupato: prima
di tutto fare il nonno di Giacomo e Gaia i
due nipotini che gli ha dato Andrea. E poi
curare l’orto ed il giardino e gli hobby del-
la fotografia, la musica, le escursioni in
montagna, la lettura, il ballo folkloristico
ed anche qualche viaggio per recuperare
il tempo perduto!
Ci dice scherzosamente: “Ogni cambiamento è sempre traumatizzante, ma il
pensionamento lo è forse di più perché
poi rimane un solo cambiamento... il salto nella fossa”!
Gli chiediamo qual’è stata l’esperienza
più bella in tanti anni di professione medica, e senza esitazione ci dice: “L’esperienza più bella è stata la nascita di un
bambino sul lettino del mio ambulatorio,
mentre mi hanno sempre sconvolto emotivamente le gravi malattie dei bambini”.
E continua: “In tutti questi anni ho
sempre avuto la sensazione di girare in
mezzo a gente che mi vuole bene, e con
cui instauro un rapporto di amicizia che
mi incoraggia ad essere disponibile in
qualsiasi momento, anche in orari non
Gruppo Azione Cattolica in Pellegrinaggio a
Madonna della Corona
25 settembre 2011: CAPITELLO
DEI VACCARI IN FESTA
Nuovo look e riportato agli antichi
splendori il capitello della contrà Vaccari, dedicato a Nostra Signora di Lourdes,
con la bella scritta originale “Nostra Signora di Lourdes pregate per noi”, indulgenza 200 giorni applicabili ai defunti.
Papa Pio X 1907-.
Per desiderio di tutti, ma soprattutto
per la laboriosità del gruppo paracadutisti Valdalpone, il 25 settembre ha tagliato
il traguardo la nuova ristrutturazione.
Racchiuso in un recinto marmoreo
di ml 6x 6, ha l’aspetto di un elegante
edicola lungo la strada che porta a nord
verso Tregnago e a Sud nella vicina Cattignano ed attira lo sguardo del turista attento, che non può far a meno di fermarsi, fare il segno della croce e osservare.
Al capitello si affianca, all’interno del
perimetro, un monumento ai caduti locali, una colonna spezzata, debitamente
ripulita e sistemata, che ricorda i caduti
della zona nella prima guerra mondiale:
Beschin Luigi: 1892-1916 – fanteria
Panarotto Romano: 1894-1918 - bersagliere
Marchesini Isidoro: 1896-1916, fanteria,
caduto sul Tambora
con pezzi di legno rabberciati alla bell’e
meglio e coperti da un lamierino di
fortuna, pronte a essere spazzate via
dalle frequenti frane che si formano al
primo violento scrosciare di pioggia.
Eppure, basta guardare i visi di questi
bambini per capire quanta gioia li anima
e quanto grande dono può essere per
loro un luogo come questo: la Casa
Hogar (focolare), gestita dalla famiglia
Noguera, non a caso porta il nome di
San Giovanni Ilarione, proprio perché
grazie alla generosità degli ilarionesi e di
altri abitanti della Val d’Alpone ha potuto
compiere (e continua a portarlo avanti)
questo piccolo miracolo quotidiano di
solidarietà e fratellanza.
Il ponte ideale Italia-Venezuela
continua quindi a dare buoni frutti,
anche se le difficoltà non mancano: la
struttura avrebbe bisogno di essere
ampliata per venire incontro alle nuove
esigenze dei suoi giovani inquilini.
Chi volesse unirsi a coloro che in
paese già sostengono da anni questa
preziosa opera, può farlo contattando
Mario Fochesato (cell. 3470627297)
o anche sentendo direttamente
Padre Luciano Costalunga (cell.
00584146837279), oppure scrivendogli
una mail a [email protected].
dario bruni
delio Vicentini
.................................................................................................
Segue da pag. 1
Venezuela, mentre intorno i bambini
della “Casa Hogar”, fondata una decina
d’anni fa dal missionario ilarionese
Padre
Luciano
Costalunga,
schiamazzavano felici.
Dura ormai da oltre 10 anni
il ponte d’affetto e solidarietà
che lega il nostro paese a
questa istituzione che raccoglie
quotidianamente una trentina fra
bambini e giovani, che altrimenti
sarebbero sulla strada, in balia
dell’abbandono e della malavita
locale e che invece trovano un
pasto caldo e un posto dove
dormire, ma soprattutto il calore
di una famiglia che li accoglie
e dà loro, giorno per giorno, la
possibilità di crearsi un futuro
dignitoso.
La struttura sorge nelle
vicinanze di Caracas, in un
ambiente di povertà assoluta, in
cui le case (se così si possono
definire) sono spesso costruite
La gioia... condi
un
incontro
Suor Domizia
suoi famigliari e circondata dall’affetto di tutti
coloro che lo hanno conosciuto ed apprezzato!
a.P.
Posta su un nuovo piedistallo, ricorda
chi per dovere di patria ha lasciato la vita,
per difenderne i confini. Il gruppo paracadutisti ha voluto nuovamente eternare
la loro memoria ponendo la significativa
scritta “ONORE PERENNE AI CADUTI
PER LA PATRIA”.
Sopra di loro sventola la bandiera tricolore, voluta da anziani e giovani e che
si affianca alla Croce, ad indicare l’appartenenza ad una fede, ad una nazione, ad
una storia, a destini comuni.
Dopo la benedizione ufficiale e i discorsi di rito, si prega per la nostra comunità,
per la nostra Italia, per la pace. Si chiede
di mettere da parte le divisioni, la guerra,
l’indifferenza, l’ingiustizia, si prega perché
una goccia di amore possa profumare il
mondo intero.
E i nostri paracadutisti, non nuovi a
queste imprese, in quest’occasione hanno superato se stessi. Tempo bello, clima
gioioso, sorrisi contagiosi si sono scambiati con tutti e poi i trombini dei fratelli
Sartori hanno solennizzato l’evento con
le potenti detonazioni che hanno fatto rintronare la valle. Infine tutti a godere di un
pantagruelico rinfresco, seguito dal pranzo ufficiale dei parà. Ma ecco il lancio dei
paracadutisti in cielo. Spettacolo magnifico, grazie anche alla splendida giornata.
Splendido vedere quelle palline colorate
lassù in alto, che si ingrandiscono man
mano che discendono, per atterrare morbidi sul prato antistante. Bello vederli in
festa, perché è la festa della freschezza,
della forza attiva,
la festa
di chi ha
operato,
della contrada, la
festa di
chi vuole
continuare lo spirito di fede
e di speranza per
il futuro.
Gianni sartori
22 Ottobre 2011: Gita annuale pensionati
(e simpatizzanti) F.N.P. C.I.S.L. di San Giovanni Ilarione
a Mantova
AGENZIA GENERALE
DI SAN BONIFACIO
Domenica 16 ottobre 2011, un pullman di famiglie di San Giovanni Ilarione
è partito alla volta di Carvico (Bergamo) dove, presso la scuola dell’Infanzia “Maria Bambina” c’era una vecchia
e cara conoscenza ad attendere: suor
Domizia.
Man mano che il pullman avanzava
e si avvicinava alla scuola, sembrava
crescere in ciascuno una trepidazione
forte. Ogni passeggero cominciava a
muoversi, a prepararsi per l’imminente
discesa, come se non si volesse rubare
neppure un attimo al tanto atteso incontro. All’improvviso ecco apparire, nel
consueto abito nero dai contorni bianchi, suor Domizia e, senza neppure attendere l’apertura completa delle porte, si vedono sgusciare fuori bambini,
mamme, papà che, a mo’ di girotondo,
la circondano fino a farla scomparire.
Segue naturalmente un momento
prolungato di baci, abbracci, sorrisi …
Gli occhi di tutti sembrano brillare di una
luce calda, tenera, intensa. Qualche lacrima tradisce l’emozione che inevitabilmente cresce e qualche battuta
scherzosa taglia un po’ l’aria, quasi per
spezzare il pianto di qualcuno.
Non c’è tristezza in questo pianto!
Sono lacrime di gioia che esprimono la
felicità di ritrovarsi dopo tanto tempo e
di condividere insieme quel poco tempo
che c’è, che resta.
Dopo una visita alla scuola, alla parrocchia e al centro giovanile i nostri
bambini hanno subito scovato dei giochi, tra cui un gonfiabile che il parroco
ha messo a nostra disposizione. Il resto
della mattinata è stato un momento in
cui, a turno, ciascuno cercava di rubare
anche la minima frazione di tempo per
Agenzia Immobiliare
chiacchierare, scambiare qualche battuta con suor Domizia. Insieme abbiamo
ricordato i tanti momenti belli trascorsi,
abbiamo cantato ... mangiato. Dopo il
pranzo, ci siamo recati a Sotto il Monte
per una breve visita alla casa natale e
alla Basilica di Papa Giovanni XXIII, importante meta per turisti e pellegrini a
poca distanza dalla scuola dell’infanzia.
Ma il pensiero per la seconda parte
della giornata era rivolto a suor Maria
Rita e quindi, dopo averla imbarcata in
corriera, siamo partiti alla volta del Santuario della Beata Vergine della Pallavicina, nel comune di Izano (Cremona).
Questo santuario, situato lungo un viale
alberato, sulla strada verso Crema, è un
luogo di antica devozione, che conserva tuttora il fascino dei piccoli santuari
di campagna. Sulla porta della chiesetta
si poteva notare, alla grande, una piccola suorina che saltava, dimenava braccia e gambe, non solo per dire “sono
quiiii … siete arrivati!” ma soprattutto
per esprimere tutta la felicità che aveva
in corpo e, benché il corpo fosse piccolo, assicuriamo che la felicità era davvero tanta. Anche con suor Maria Rita non
è stata fatta alcuna economia di baci e
abbracci, e poiché il santuario si trovava “sulla strada”, qualche macchina ha
dovuto rispettare il segnale: “abbracci
in corso”.
Dopo i saluti ci siamo recati subito
all’interno della chiesetta dove, in un clima raccolto, suor Maria Rita ci ha raccontato un po’ la sua nuova avventura
come custode di quel santuario. Tra non
poca emozione, abbiamo pregato con
le parole, con il canto, con gli sguardi
che sembravano voler rimanere ancora
lì, come avveniva tra le mura della scuo-
la dell’Infanzia a San Giovanni. In quella
chiesetta … con le nostre suore… abbiamo gustato la bellezza di ritrovarci, di
stare insieme, di guardarci negli occhi e,
senza alcun bisogno di parlare, capire
che era come se nulla fosse mai cambiato, come se nessun tempo, nessuna
lontananza avesse scalfito quell’affetto,
quel gusto sano, bello … vitale di stare
insieme.
Credo che nel cuore di tutti venisse a galla, non solo la gioia di questo
momento, ma soprattutto un senso di
gratitudine reciproca per quello che ciascuno di noi era stato, ed è, per gli altri.
Una giornata davvero speciale, straordinaria che dice quanto sia stato bello
e importante aver camminato, insieme
ai nostri bambini e alle suore, per tanto
tempo, con tanta amicizia sincera, condividendo i momenti belli e le fatiche del
vivere quotidiano, sentendoci accolti …
sempre. Negli occhi di tutti, era ben visibile, l’entusiasmo e la contentezza che
questi incontri avevano regalato. Forse
in tanti è rimasto anche un pizzico di
nostalgia perché, l’esperienza ce lo insegna, sulle strade della vita incrociamo
tante persone con le quali camminiamo.
Alcune se ne vanno ma altre restano e
diventano presenze importanti che, per
ciascuno di noi, si trasformano in frammenti di cuore … briciole di vita.
Queste sono state per noi le “nostre
suore”. E allora, grazie suor Domizia …
grazie suor Maria Rita per tutto quello
che ci avete donato e che, ogni giorno,
riscopriamo negli occhi e nel cuore dei
nostri bambini. Un abbraccio ancora.
Genitori bambini scuola d’infanzia
Studio di Consulenza
37047 SAN BONIFACIO Via Manzoni, 5
Tel. 045.7610138 • Fax 045.7613333
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37035 SAN GIOVANNI ILARIONE ñ Via C‡ Rosse, 11
Tel. 045.6550978 – Fax 045.6559662
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L’ ALPONE 5
L’ ALPONE 4
Una sagra targata San Giovanni Ilarione
La Sagra delle Castagne edizione
n. 76 si è rivelata, a conti fatti,
tutta nel solco della tradizione,
ma con qualche novità rilevante.
In particolare occhi puntati su una
manifestazione che la Pro Loco ha
voluto programmare nel cuore della
Sagra e che era segnata da un clima
tutto ilarionese.
Un’intera giornata, quella di
domenica, interamente improntata
sul territorio, con valorizzazione delle
realtà locali, come le associazioni e i
gruppi più disparati, l’abbigliamento
mady in San Giovanni e la cultura di
casa nostra, insomma tutto ciò che
rende protagonista il paese e la sua
gente.
Dal
capannone
dell’Artigianato
per l’accattivante mostra giunta
alla 20^ edizione, all’impegno delle
scuole (genitori e alunni insieme) che
vendevano le castagne per recuperare
qualche soldo per la manutenzione degli
edifici scolastici, secondo il motto “con
una castagna la scuola ci guadagna”,
per finire nel primo pomeriggio con la
tradizionale battitura della castagne e
con i giochi di una volta, accompagnati
dal suono immancabile della banda:
a sfilare erano gruppi di giovani del
paese, impegnati nella pigiatura a piedi
San Giovanni in mostra
La vera novità era riservata nella
lunga serata. Che spettacolo e quanti
complimenti! Un evento che ha coinvolto
ben 60 ragazzi per le sfilate di moda, 7
espositori di vestiti, 10 associazioni
del territorio che hanno presentato le
loro attività e uno staff composto da
ben 22 persone che si erano preparate
a puntino nei giorni precedenti per
arrivare al meglio all’appuntamento con
la sera della domenica.
Ad aprire la serata, una vera e propria
esplosione di vita, con la coinvolgente
performance di ballo con Energy Studio
di Federico Gallo e i suoi bravissimi
insegnanti, a cui si alternavano gli
esperti ballerini di Mister Anthony e
della scuola di liscio. Ed ecco le sfilate
di moda dei negozi Punto Baby, Giolly e
Rino, Gromeneda, Moda Stile e Bellezza,
Ottica Adami con Gloria Rossetto,
il settore sportivo con Boscagin
Samuele, Mainente Camilla e i vestiti
da sposa. Interessanti gli interventi di
alcune associazioni locali, che hanno
intrattenutoil pubblico proponendosi in
più momenti: la compagnia teatrale Sale
& Pepe e il coro Gospel Prayers.
Un grazie a tutti per il risultato,
in modo particolare a tutti coloro
che hanno sfilato, ma soprattutto ai
capigruppo, Sonia Cambiolo, Claudia
Lovato, Giulia Galiotto, Vilama Elezi,
Camilla Gecchele, Angelina Beschin,
Valentina Grolli. Le coreografie
erano seguite dalla nostra Giovanna
Bevilacqua “fioreria”, con la nipote
Veronica Sartori, grazie ai tanti negozi
che hanno partecipato come “trucco
estetica”: Estetica Francy di Pegoraro
Francesca, Elite Beauty Center di
Prando Susi, Primo Sole e parrucchieri
Valentina Look Store, Acconciature
Immagine, Primo Piano, Volta 13 spa
per capelli di Rossetto Gloria; un grazie
particolare per quelli che non sono
Pro loco
stati ricordati durante la serata: Chiara
Zandonà per l’acconciatura e Angelica
Siervo per il trucco. Grazie al nostro
artista Igino Corradini per le riprese
dello spettacolo; un caloroso grazie
alla nostra presentatrice, cantante e
ballerina Mariangela Grolli, a Flavio
Filipozzi per averci prestato la sua
splendida voce, ad Alice Zamboni per
la scaletta e a Dj Coffee per la regia,
o meglio a Marco Confente per aver
esaudito tutte le richieste del Direttore
Artistico. Grazie infine a tutti coloro che
hanno fatto servizio e che non ci siamo
ricordati di ringraziare.
lorenzo Gecchele
XX MOSTRA ARTIGIANALE
Anche quest’anno, grazie alla preziosa organizzazione di Igino Corradini
e di Simone Burato, in occasione della
Sagra delle Castagne, è stata allestita
la mostra artigianale, arrivata alla sua
ventesima edizione. Sabato 8 ottobre,
alle ore 16.30 precise, si è alzato il sipario ed è iniziata la visita dei vari stands.
All’inaugurazione oltre al sindaco Domenico Dal Cero erano presenti: il Prefetto
di Verona Perla Stancari, il Presidente
della Provincia di Verona Giovanni Miozzi, il Capitano della Compagnia Carabinieri di San Bonifacio Salvatore Gueli,
il Comandante della locale stazione
Carabinieri Mar.llo Andrea Santinelli, il
consigliere Regionale Davide Bendinelli,
oltre naturalmente a un numerosissimo
pubblico. Appena varcata la soglia del
capannone sede della rassegna, subito
i visitatori sono stati ammaliati dalle arti
e mestieri antichi e moderni. Numerosi
e variegati erano infatti i settori merceologici: idraulica, energie alternative, prodotti per l’agricoltura, edilizia, ristorazione, falegnameria, fotografia, vivaistica,
casearia e apicoltura. Va fatto notare
che grazie alla perfetta e sapiente organizzazione tutte le richieste pervenute sono state accolte e tutti hanno così
potuto esporre i loro prodotti o servizi.
All’uscita i visitatori venivano accolti da
un tiepido sole, ma la luce l’avevano
già ammirata all’interno per merito delle
geniali menti e delle mani operose del
mondo artigianale, che proprio in questo delicato momento è più che mai la
spina dorsale dell’economia nazionale.
Dopo una quindicina di giorni dalla rassegna, quasi tutti gli espositori, si sono
ritrovati per una cena e poter brindare
così al successo della manifestazione.
E ora giochiamo !
scalzi dell’uva, nel lancio di castagne e
quant’altro. Un bel momento di festa
in cui si susseguivano risate e scherzi
divertenti di ogni sorta, con il pubblico
coinvolto che acclamava e invitava le
varie squadre a pigiare nei vecchi tini
l’uva appena colta.
La conclusione della serata è stata
al tempo stesso vivace ed imponente,
seguita da un numero inaspettato di
persone, malgrado il freddo pungente
del primo inverno, assiepata lungo il
perimetro della pista per cercare di
cogliere qualche scorcio di spettacolo e
prodiga di applausi convinti.
L’organizzazione, tramite l’Alpone, intende ringraziare il Gruppo Carabinieri
in Congedo per il loro prezioso contributo, sopratutto in merito alla vigilanza
notturna.
ennio reGazzin
Divertimento, tradizione e giovani.
Se fosse possibile esprimere la 76^
Sagra delle Castagne del nostro paese
in poche parole, queste tre parole
sarebbero sicuramente significative.
Quest’anno il consiglio della Pro Loco
di San Giovanni Ilarione ha eletto il suo
nuovo consiglio e con esso la voglia
di creare una Sagra coinvolgente e
divertente, soprattutto per i giovani
del nostro paese. E’ su questa base
che sono nate e si sono sviluppate
le diverse iniziative. In particolare
sono stati organizzati i Giochi della
tradizione popolare in piazza. L’idea e
la sua realizzazione sono state in ugual
modo fulminee e, fin dall’inizio, voglio
ringraziare di cuore tutte le persone che
con la loro buona volontà e il loro spirito
di iniziativa hanno contribuito alla buona
realizzazione dei giochi, nonostante i
tempi ristretti.
Abbiamo voluto organizzare un’attività che coinvolgesse i nostri giovani, legandoli alla tradizione della nostra terra,
ma soprattutto che li facesse divertire e
che facesse divertire non solo chi vi ha
partecipato, ma anche tutte le persone
che hanno assistito allo spettacolo.
Tre squadre, composte ciascuna
da 4 giovani
e giovanissimi, ragazzi
e ragazze, si
sono sfidate
in tre diverse manches
sulla pista
da ballo al
centro della
piazza della
chiesa,
durante
il
pomeriggio
della domenica. Era la prima volta che personalmente organizzavo qualcosa di simile,
essendo solo da quest’anno nel consiglio della Pro Loco e le incognite per me
erano tantissime, in primis il timore che
l’effetto non fosse quello desiderato.
Preparativi un po’ frenetici, per il coincidere delle molte attività della domenica, ma al fischio d’inizio tutte le tensioni svaniscono. Tre concorrenti delle
tre diverse squadre, bendati e posti agli
angoli della pista lanciano le castagne
ai rispettivi compagni di squadra al centro della pista, tanti centri tanti punti ed
iniziano le risate che continuano con il
secondo gioco. I due concorrenti del
lancio della castagne partono con una
gamba nello stesso sacco cercando di
compiere due giri della pista nel minore tempo possibile. Le squadre Rossa,
Verde e Blu si sono battute sul filo dei
secondi e la competizione era ben visibile nei loro visi divertiti. Ed ecco partire
la colonna sonora del terzo gioco. Sulle
note di Adriano Celentano gli altri due
concorrenti delle tre squadre si sfidano
in una tradizionale attività del nostro territorio: la pigiatura dell’uva, ovviamente
a piedi nudi. La stanchezza si fa sentire
ma nessuno molla e fino all’ultimo secondo ogni concorrente dà il massimo
di sè.
Si passa ora al conteggio dei punti e
alla proclamazione della squadra vincitrice, ma direi che la festa è generale
per partecipanti e spettatori. Ogni fatica
viene ripagata dalle persone che ci circondano con i loro volti divertiti.
Ed ora premiazioni e poi tutti insieme
diretti all’happy hour per passare un po’
di tempo insieme prima che gli impegni
della serata ci chiamino.
Vista l’esperienza molto positiva ringrazio tutte le persone che hanno partecipato ed hanno contribuito alla realizzazione dei Giochi augurandomi che
l’appuntamento possa ripetersi l’anno
prossimo e per gli anni futuri.
alice zamboni
I concorrenti:
Squadra verde: Greta Zamboni – Giulia
Taviani – Riccardo Ferrari – Simone Dal
Fitto
Squadra rossa: Cristiano Burato – Michele Leaso – Carlo Fracasso – Matteo
Gugole
Squadra blu: Kevin Galiotto – Dario Gazzo– Alex Arvotti – Roberto Pasqualini
tutta la Sagra minuto per minuto
Da 30 anni la Pro Loco presenta, in occasione della Sagra delle
Castagne, il tradizionale e atteso “Libretto”
Serata delle grandi occasioni quella vissuta lo scorso sabato 8 ottobre presso il
Teatro parrocchiale di San Giovanni Ilarione. Sul palco a celebrare, con giustificato
orgoglio, i loro anniversari sono saliti la Banda musicale “Giuseppe Verdi” di Montecchia di Crisara e San Giovanni Ilarione (40 anni di vita!), il nostro amatissimo giornale
L’Alpone (25 anni e 100 numeri compiuti lo scorso dicembre) e il Libretto della Sagra
delle Castagne (30 anni di vivace e sempre ben accolta presenza).
Se tutto ormai si sa, complici anche queste pagine, riguardo a “L’Alpone” e alla
gloriosa “Banda G. Verdi”, uno spazio particolare merita stavolta il Libretto della Sagra, che nella sua umile veste di “raccoglitore di sponsorizzazioni” tanto utili per
sostenere le iniziative degli organizzatori, rischia di passare inosservato, sebbene a
ben guardare abbia scandito le sagre di un’intera generazione.
A scorrere invece i 30 (anzi 31) numeri che, dal 1981, immancabilmente accompagnano la manifestazione più amata del paese, si scopre con sorpresa il brulicare di
tutto un mondo di notizie, approfondimenti e veri e propri studi specifici che hanno
arricchito il patrimonio culturale del paese. Dai primi numeri, ancora incerti e fragili
nella veste grafica di poche ma sempre interessanti pagine, a quelli ben più corposi
e razionalmente organizzati delle ultime edizioni, il libretto ha finito per rappresentare
uno spaccato quanto mai coinvolgente della storia di San Giovanni Ilarione, in cui a
farla da protagonista si alternano tante persone, vicende, curiosità, eventi, proposte,
molte delle quali oggi scomparse o (lo si scopre proprio sfogliando i diversi numeri dei libretti) assorbite troppo in fretta nella dimenticanza degli anni che scorrono.
Quest’anno è toccato al calcio essere scandagliato dall’attenta analisi dei “librettisti”,
onorando così i 30 anni di storia della locale U.S. San Giovanni Ilarione:
Sorto dall’iniziativa congiunta di Mario Gecchele e dell’allora presidente della Pro
Loco, Carlo Biondaro, il libretto ha saputo nel tempo meritarsi un posto di rilievo,
vivificato, di volta in volta, dai lavori di tanti collaboratori (Gianni Sartori, Angelo Pandolfo, Dario Bruni sono quelli maggiormente presenti) che si sono sempre mossi sul
duplice piano della ricerca documentaria e e della raccolta di dati sul campo, alternando testimonianze, racconti, riflessioni, fotografie, immagini di ogni sorta (quante
interviste, quanti volti conosciuti passano per queste pagine!)
I pochi che gelosamente conservano tutte le edizioni (e sappiamo che in paese ce
n’è più di uno!) possono dire di avere oggi un piccolo tesoro di saggezza, da conservare ma anche da rivedere o, meglio ancora, da rileggere insieme ai propri figli o
nipoti.
E allora sarà forse più giusto non chiamarlo più con quel tradizionale ma un po’
riduttivo termine di “libretto”, bensì con quello ormai pienamente meritato di vero e
proprio “libro”: il grande e amato libro della nostra storia, in cui anche gli sponsor
hanno il loro posto e segnano il mutare di un paese che, guardando con un po’ di
nostalgia a quello che era, impara a guardare con fiducia a quello che potrà essere
negli anni che verranno.
dario bruni
DANZARE E’...VIVERE
Inesprimibile il mio piacere
quando al suono
inebriante della musica
mi tuffo in una vorticosa danza.
Si susseguono nell’inconscio
singolari vibrazioni
e tutto si agita
come in uno shaker.
I ritmi dell’onda,
incalzanti o lenti
provocano nell’animo
serene armonie.
Senza la danza
non saprei vivere,
perchè, i muscoli del corpo
slegano i pensieri della mente
polverizzando ogni fantasma.
Come una libellula
trasportata dal soffio
delle note, ascolto
senzazioni inesplorate
che mi stimolano una poetica
voglia di vivere.
Rosanna Ruffo
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Nell’aria serena di un fresco mattino
Un fumo grigio abbiam visto al ciel salire
e un profumo invitante s’ è fatto sentire.
Scoppiettavano danzando i buoni frutti nel padellone
e nel guardarli …Quanta emozione!
Per poterli gustare è stata dolce l ‘attesa
mentre tutti eravamo con la manina tesa.
I tigli dorati facevan da cornice
e l ‘animo era davvero felice.
Grazie Pro Loco.
Grazie genitori.
Perché son le cose semplici che vanno apprezzate
e la natura che ce le ha donate.
alunni della scuola “a. stefani” duRante la cottuRa delle castagne
E Paolo Lioy fece da guida
ad “Asini e scienziati” 1834-1911
un resoconto finale. Si tratta di un documento perzioso, che 130 anni dopo
il resoconto fatto da Scipione Cainer,
riscopre i monti Lessini, la loro fauna, i
loro fossili e le loro tradizioni. Dopo un
primo giorno che li ha condotti fino a
Bolca, il secondo giorno ha previsto la
visita alla celebre “Pesciara”.
Nei ruscelli sottostanti, alcuni tra gli
scienziati partecipanti “hanno raccolto materiale biologico, larve di insetti,
piccoli crostacei e molluschi; contemporaneamente i botanici rivolgono la
loro attenzione soprattutto a muschi
e licheni”. Accanto alla ricerca di materiale, un ruolo importante ha avuto
anche lo studio del paesaggio e delle
tradizioni.
Ad esempio, “sorprendente è stato
l’incontro con la gente delle contrade:
festoso e accogliente, sicuramente favorito dalla presenza delle due asine
che riscuotono subito simpatia e partecipazione. L’incontro più importante è
stato sicuramente quello fatto a contrà
Gaiga con Bruno Gaiga, un costruttore
di “trombini”.
Il terzo giorno, diretti verso Cima Lobbia con meta rifugio Revolto, gli scienziati coninvolti hanno avuto occasione
di sviluppare “ Osservazioni sulla distribuzione della flora e della fauna e soprattutto sulle formazioni geologiche”.
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a scuola
una calda sorpresa ci ha atteso in giardino.
va Biosphaera di San
Vito di Leguzzano e la
cooperativa I Berici di
Arcugnano.
Scienziati, entomologi, paleontologi e nauralisti, insieme a due
asine, hanno ripercorso l’escursione da
San Giovanni Ilarione
al Ponte di Veja, la
stessa che dal 5 all’ 8
settembre 1879 condusse Paolo Lioy, Scipione Cainer del CAI,
il geologo Antonio De
Una fase della raccolta di fossili da un
Gregorio e la guida alpina
muretto a secco lungo il percorso naturalistico Giovanni Meneguzzo sui
monti Lessini vicentini e
Fossili, molluschi, insetti, ma anche
veronesi. Un viaggio di scienza, ma anstoria dei costumi, tradizioni e incontri
che di cultura, che 130 anni dopo, si è
curiosi. “Asini e scienziati”, la spediproposto di raccogliere nuovi dati e di
zione scientifico - escursionistica che
coltivare nuovi incontri.
ha voluto ricordare Paolo Lioy (1834La spedizione, durata cinque giorni,
1911) nel centenario della sua morte,
è stata così divisa: il primo giorno da
ha concluso il suo percorso di cinque
San Giovanni Ilarione a Bolca; il secongiorni, raccogliendo incontri, racconti
do da Bolca a Campodalbero; il terzo
e materiale biologico e fossile che anda Campodalbero al rifugio Revolto; il
drà ad arricchire il Museo Naturalistico
quarto dal rifugio Revolto a Erbezzo e
Archeologico di Vicenza. La spediziol’ultimo giorno da Erbezzo all’ “impone, coordinata da Antonio Dal Lago, è
nente arco di Ponte di Veja”.
stata organizzata dal museo di VicenUn cronista, Enrico Gleria, ha affianza, in collaborazione con la cooperaticato il trekking scientifico e ne ha dato
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15 ottobre 2011
Positivamente conclusa la missione, durata cinque giorni, coordinata da Antonio Dal Lago
nel ricordo del naturalista vicentino.
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La giornata di Domenica (terzo giorno) ha visto inoltre la presenza di
“una ventina di soci del CAI, entusiasti di partecipare all’iniziativa”. Guidati
dall’entomologo Filippo Buzzetti hanno
compiuto un percorso didattico.
Ugo Sauro, docente di geografica
all’università di Padova ed esperto dei
monti Lessini, è stata la loro guida a
partire dal quarto giorno fino alla fine:
“come il Cainer nella località di Podesteria fece un’analisi sull’alpeggio,
Sauro presenta la situazione attuale
del pascolo.” Altri campioni di fossili, di
molluschi terrestri e di fauna vengono
raccolti anche negli ultimi giorni.
“E’ stata un’originale occasione per
ricordare Paolo Lioly nel centenario
della sua morte, un naturalista che ha
dato molto al Museo e alla Città di Vicenza. Tutti hanno avuto l’occasione di
approfondire le conoscenze del territorio, raccogliere materiale da studiare,
ma soprattutto di stringere amicizia,
condividere le proprie passioni per arricchirsi scientificamente attraverao un
confronto diretto sul campo. Non sono
man cate poi occasioni per raccogliere
documentazioni fotografiche e reperti
da utilizzare per attività didattiche”.
silVia ferrari
L’ ALPONE 6
L’ ALPONE 7
L’ AMMINISTRAZIONE COMUNALE INFORMA
Testi a cura di Delio Vicentini
dal Consiglio comunale
DOCUMENTO PROGRAMMATICO PRELIMINARE
DOCUMENTO DEL SINDACO
a cura di
maurizio bacco
La Legge Urbanistica Regionale n. 11
del 2004 sostituisce il Piano Regolatore
Generale (P.R.G.) della L.R. 61/85 con
una nuova organizzazione urbanistica
che si articola in “Disposizioni strutturali” contenute nel piano di assetto del
territorio (PAT) e in “disposizioni operative” contenute nel piano degli interventi (PI):
- il Piano di Assetto del Territorio
(PAT) è lo strumento di pianificazione che delinea le scelte strategiche di
assetto e di sviluppo per il governo del
territorio comunale;
- il Piano degli Interventi (PI) è lo
strumento urbanistico che, in coerenza
e in attuazione del PAT, individua e disciplina gli interventi di tutela e valorizzazione di organizzazione e di trasformazione del territorio programmando
in modo contestuale la realizzazione di
tali interventi, il loro completamento, i
servizi connessi e le infrastrutture per la
mobilità.
Mentre con l’approvazione regionale
del P.R.G. (di cui alla L.R. 61/1985) il
Piano diveniva immediatamente operativo essendo individuate con chiarezza le diverse zone edificabili e non, la
nuova disciplina introdotta con la L.R.
11/2004 prevede che successivamente all’approvazione regionale del P.A.T.
l’operatività avvenga con l’elaborazione e approvazione comunale del Piano
d’Intervento, che si devono rapportare
con il bilancio pluriennale comunale e
con il programma triennale delle opere
pubbliche.
Il PI in coerenza e in attuazione del
(PAT) sulla base del quadro conoscitivo provvede a suddividere il territorio
comunale in zone territoriali omogenee, chiamate ATO (Ambito Territoriale
Omogeneo), a individuare le aree in cui
gli interventi sono subordinati alla predisposizione di PUA (Piano Urbanistico
Attuattivo) a dettare criteri e limiti per la
modifica dei perimetri da parte dei PUA,
a individuare le unità minime di intervento, le destinazioni d’uso e gli indici
edilizi, a definire le modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente da
salvaguardare, definire le modalità per
l’attuazione degli interventi di trasformazione e di conservazione, a definire
Inaugurazione della nuova sede della Protezione Civile
e localizzare le opere e i servizi pubblici
e di interesse pubblico da realizzare o
riqualificare, a individuare e disciplinare
le attività produttive da confermare in
zona impropria e gli eventuali ampliamenti, a dettare la specifica disciplina
con riferimento ai centri storici, alle
fasce di rispetto e alle zone agricole,
Il Consiglio Comunale di San Giovanni Ilarione nella seduta 29 settembre 2011 ha preso atto della “Relazione
programmatica – Documento del Sindaco”.
Nel documento di cui sopra, viene
stabilito il principio secondo il quale il
Piano degli Interventi è uno strumento
prodotti esposti. Tutto si è svolto nel
migliore dei modi anche grazie all’intervento dell’Amministrazione comunale
che aveva messo a disposizione della
Pro loco, un contributo straordinario di
1.000,00 euro per il noleggio di un capannone fieristico.
(Delibera n. 102 del 15/09/2011)
locazione pari a 160,00 euro.
(Delibera n.99 del 15/09/20)
dalla Giunta comunale
CONTRIBUTO TRIENNALE
ALL’ ASSOCIAZIONE CALCIO
Con propria delibera n. 47 del
16/09/2010 il Consiglio comunale aveva
stabilito di affidare in concessione, per
il triennio 2010/2012, all’ Associazione
“U.S. Calcio” di San Giovanni il campo
da calcio comunale stipulando apposita
convenzione. In conseguenza di ciò la
Giunta ha stanziato, a favore dell’Associazione e per l’intero triennio, i seguenti
contributi:
- Euro 30.000,00 per il 2010
- Euro 30.000,00 per il 2011
- Euro 30.000,00 per il 2012
(Delibera n. 104 del 15/09/2011)
CONTRIBUTO ALLA PRO LOCO
In occasione della sagra delle castagne, svoltasi dal 7 al 10 ottobre, come
tradizione di ormai lunga data, la Pro
loco, in collaborazione con i commercianti, ha organizzato, in piazza Aldo
Moro, una mostra delle attività produttive artigianali locali che ha attirato molti
visitatori. I gestori hanno allestito personalmente gli stand e hanno fornito ai
visitatori, per l’intera durata della manifestazione, ogni possibile consulenza
finalizzata alla corretta conoscenza dei
dettare la normativa di carattere operativo derivante da leggi regionali di altri
settori con particolare riferimento alle
attività commerciali, ecc….
Per l’attuazione compilazione del P.I.
si deve necessariamente partire da una
relazione programmatica redatta dal
Sindaco, in cui sono evidenziati, secondo le priorità, le trasformazioni urbanistiche, gli interventi, le opere pubbliche
da realizzarsi nonché gli effetti attesi..
CENTRO DIDATTICO MUSICALE
ITALIANO “G. ROSSINI”
Un’ apposita convenzione è stata stipulata tra l’ Amministrazione comunale e
il responsabile del Centro Didattico Musicale Italiano “G.Rossini” con sede legale
a Recoaro Terme, allo scopo di insegnare
la musica strumentale a quanti si ritengano interessati. Si tratta prevalentemente
di ragazzi e giovani di ambo i sessi che
vengono seguiti da personale competente e diplomato al Conservatorio. In considerazione delle positive esperienze degli
scorsi anni la Giunta ha concesso l’uso
di due locali: la sala attigua alla biblioteca
civica comunale e la sala civica “Mariano
Rumor”. La convenzione, accettata dalle
parti, è stata definita con decorrenza dallo scorso 15 settembre 2011 e scadenza al 30 giugno 2012. Il Centro didattico
corrisponderà al comune un canone di
TRASPORTO DISABILI A SCUOLA
Viene confermata anche per il corrente
anno scolastico la convenzione, stipulata fin dall’ anno scolastico 2009/2010
con la Cooperativa di Solidarietà Sociale “Monscleda Onlus” di Montecchia di
Crosara, per il trasporto di alunni disabili
frequentanti le scuole secondarie di secondo grado del territorio. La spesa prevista viene quantificata in circa 9.000,00
euro e sarà interamente rimborsata a
cura dell’Amministrazione provinciale di
Verona.
(Delibera n. 91 del 25 agosto 2011)
flessibile che, nell’ambito degli indirizzi pianificatori generali dettati dal PAT,
individua le trasformazioni destinate ad
essere pianificate, approvate, ed avviate a realizzazione nel breve periodo (5
anni), pena la loro decadenza. Questa
impostazione innovativa del Piano viene colta dall’Amministrazione Comunale che riconosce un ruolo significativo
alle forme di partecipazione dei privati
all’attuazione del Piano.
Fermo restando che, allo stato
attuale il vigente
P.R.G. comunale, come definito
dalla nuova legge,
“il valore e l’efficacia del P.I. per le
sole parti compatibili con il PAT”,
l’Amministrazione
Comunale di San
Giovanni Ilarione
ritiene opportuno procedere alla
predisposizione
del Piano degli Interventi in più fasi
operative, attraverso più P.I., per
programmare con
gradualità l’attuazione dello scenario di sviluppo del
PAT.
Il Piano degli Interventi troverà attuazione attraverso:
Una prima fase riguardante l’esecuzione delle operazioni di allineamento
tra PAT e PRG, per evidenziare le parti di
PRG che assumono compatibilità con il
PAT approvato e che quindi diventano
già Piano degli Interventi. Tale prima
fase riguarda altresì la valutazione ed
attuazione di accordi pubblico/privato
ritenuti prioritari dall’Amministrazione
Comunale che troveranno applicazione
a seguito assunzione da parte della A.
C. di criteri omogenei generali fissati
con apposita Deliberazione di Giunta.
In tale contesto, nei limiti delle competenze di cui alla L.R. 11/2004, il P.I.
potrà recepire le proposte di progetti ed
iniziative di rilevante interesse pubblico
presentate da soggetti privati; queste
dovranno necessariamente coniugarsi
e coordinarsi con gli strumenti di programmazione comunali ed in particolare con il Piano triennale delle opere
pubbliche. Gli interventi richiesti da
privati saranno assoggettati ad un contributo di sostenibilità a favore del Comune che sarà calcolato in percentuale
sul maggior valore acquisito.
L’accordo pubblico/privato sarà recepito dal Consiglio Comunale in sede
di adozione del Piano degli Interventi,
costituirà parte integrante dello strumento di pianificazione e sarà soggetto
alle medesime forme di pubblicità.
Una seconda fase riguardante la trattazione del territorio aperto con il monitoraggio della VAS (Valutazione Ambientale Strategica), il “Prontuario per
la Qualità Architettonica e Mitigazione
Ambientale”, nonché la trattazione di
ulteriori manifestazioni di interesse/accordi pubblico-privato, oltre che la definizione attuativa delle azioni previste
dal PAT negli ATO.
Una terza fase relativa all’aggiornamento della trattazione disciplinare dei
Centri Storici, a risoluzione di problematiche di carattere gestionale.
Come sopra ricordato il termine di
validità del P.I. è di cinque anni, per cui
gli interventi di trasformazione individuati da tale strumento urbanistico dovranno essere pianificati, approvati ed
avviati alla realizzazione entro cinque
anni, pena la decadenza delle previsioni
delle trasformazioni stesse.
ministrazione comunale e la stessa Associazione prevede l’utilizzo di due locali – un reparto cucina e la sala mensa
- adeguatamente attrezzati, presso l’edificio di Castello. Il personale di servizio r
isulta in possesso dei prescritti requisiti
igienico-sanitari ed è qualificato per le
mansioni previste. L’Associazione provvederà alla riscossione delle rette, previste secondo le tariffe concordate con
l’Amministrazione comunale. Da parte
sua la stessa Amministrazione integrerà
il bilancio dell’Associazione mediante un
versamento, a titolo di rimborso spese, i
di 17.104,00 euro. Oltre a tale contributo
saranno a carico del comune la fornitura
di luce, acqua e gas.
Entro il 15 maggio 2012 verrà versato un acconto pari al 10% della somma
stanziata. Entro il mese di luglio 2012
l’Associazione presenterà ai competenti
uffici comunali il rendiconto economico.
In caso di inosservanza degli accordi
stipulati l’Amministrazione comunale si
riserva la facoltà di revocare i contributi
e di farsi risarcire eventuali danni subiti.
UFFICI E SERVIZI COMUNALI: LA
RIFORMA BRUNETTA
Il Decreto legislativo 150/2009 ha recentemente introdotto il nuovo regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei
servizi comunali, adeguato alla riforma
Brunetta e articolato sui seguenti principi e criteri informatori (art. 2):
1. La struttura organizzativa del Comune è articolata in aree e servizi.
2. L’ordinamento delle aree e dei servizi si uniforma ai principi di autonomia,
funzionalità ed economicità della gestione, professionalità e responsabilità,
nonché in particolare:
- alla definizione di livelli di responsabilità e autonomia del personale in relazione agli obiettivi assegnati;
- alla necessità di assicurare il soddisfacimento delle esigenze degli utenti
garantendo la trasparenza dell’azione
amministrativa, il diritto di accesso agli
atti, la semplificazione delle procedure,
la partecipazione all’attività amministra-
tiva;
- alla flessibilità organizzativa degli
uffici, in relazione sia alle dinamiche dei
bisogni dell’utenza, sia alle nuove e mutate competenze;
- alla valorizzazione delle risorse
umane, incentivando il lavoro di gruppo e garantendo il miglioramento delle
condizioni lavorative, la crescita professionale del personale, le pari opportunità tra uomini e donne sotto il duplice
profilo dell’accesso e del trattamento
sul lavoro;
- all’attuazione del principio di distinzione tra politica e gestione.
Per un completo quadro informativo si
rinvia alla lettura integrale del documento, depositato presso gli uffici comunali.
(Delibera n.93 del 25 agosto 2011)
LETTERA dEL sindAco
“Egregio Direttore,
Nel precedente numero de “ L’Alpone” i bambini della scuola primaria “ A.
Stefani” si sono lamentati perchè la loro
scuola è molto vecchia e bisognosa di
importanti interventi strutturali. Con la
presente desidero rassicurarli che l’ Amministrazione comunale non si è dimenticata di loro”.
Con nota del 16.12.2008 il Comune di
San Giovanni Ilarione richiedeva un contributo per “ Interventi urgenti finalizzati
al risparmio energetico ed all’adeguamento alla norme di sucurezza dei locali
delle scuole elementari “A. Stefani” per
un valore di Euro 508.800,00.
La Regione Veneto, Direzione Lavori
Pubblici, in data 29.04.2009, concedeva un contributo pari a Euro 100.000,00,
condizionandone l’utilizzo al reperimen-
to, da parte dell’Amministrazione Comunale, delle somme mancanti alla copertura del progetto di sistemazione.
Per problematiche legate al Patto di
Stabilità ae al bilancio comunale, non fu
possibile ottenere il rimanente finanziamento pari a Euro 408.800,00.
Nel corrente anno l’Amministrazione
Comunale ha presentato alla Comunità
Europea, attraverso il Patto dei Sincaci
di cui il comune fa parte, il progetto per
la sistemazione della scuola “A. Stefani”,
da finanziarsi interamente con fondi europei, attraverso il risparmio energetico
deriante dalla sistemazione stessa.
In attesa che l’iter burocratico faccia il
suo corso, l’ Amministrazione Comunale
sta programmando alcune sistemazioni
ritenute urgenti in termini di sicurezza e
qualità.
Il SINDACO
Dal Cero Domenico
Medjugorje
02/10/2011.
Giovanna Grolli,
Valentina Grolli,
Mariangela Grolli e
Lorenzo Gecchele
hanno consegnato un
cesto di fiori offerto da
Giovanna Fioreria, con
su scritto “la comunità
di San Giovanni
Ilarione”, nello stesso
luogo in cui poco prima
avv enne la visione di
Marjana.
Gita a Mercogliano (AV)
10-11-12-13 giugno 2010
La sera del 13/06/2010, sulla strada di ritorno per San Giovanni Ilarione, durante la
sosta in un autogrill in Toscana, alcuni componenti -e non- del Coro “El Biron”, hanno avuto il privilegio di incontrare ed intrattenersi con il popolare cantante GIANNI
MORANDI; fortuna volle che qualcuno fosse equipaggiato di macchina fotografica
digitale per poter immortalare l’evento.
SERVIZIO MENSA DI CASTELLO
Come già avvenuto per gli anni scolastici precedenti l’Associazione Castello,
continuerà, anche per il corrente anno
a fornire i pasti agli alunni della scuola
primaria a tempo pieno “Cirillo Tonin” di
Castello, oltre agli alunni della scuola primaria “Aristide Stefani” e della secondaria di primo grado “Mario Marcazzan” di
San Giovanni capoluogo, limitatamente
ai giorni di rientro pomeridiano.
La convenzione sottoscritta tra l’Am-
Genova: domenica 25 maRzo 2012
"la gRande mostRa di van gogh e il viaggio di gauguin”
oRganizzazione: assessoRato alla
cultuRa e BiBlioteca civica “ ottavia Bonafin”
Iscriversi per tempo per poter prenotare i posti
INFORMAZIONI presso Augusto Gambaretto Tel: 045 7465151 Cell: 348 7490305
L’amministrazione comunale di Valleroy (Francia)
e San Giovanni Ilarione si sono incontrati sabato
19 novembre 2011 per un prossimo gemellaggio.
I fortunati :
Governo Ferancesco,Tomiozzo Silvano, Rigodanzo Mariano, Dal Zovo Pierino,
Bruni Mario, Rossetto Augusto. In mezzo, in piedi, Gianni Morandi.
IL SERVIZIO TAGESMUTTER
Il Comune è lieto di informare le Famiglie che è attivo anche a San Giovanni Ilarione il Servizio Tagesmutter - Mamme per Mamme, patrocinato dalla Provincia di Verona e dal Comune di San Giovanni Ilarione,
garantito negli standard di qualità, professionalità e sicurezza.
Nell’ ottica di implementare i servizi del territorio dedicati all’ infanzia, comunico che il servizio è operativo per i bambini da 0 a 13 anni con orari flessibili per le famiglie che ne avessero necessità.
InFormaZIonI Sul SerVIZIo:
Il SIndaco - domenIco dal cero
l’ aSSeSSore al SocIale - auguSto gambaretto
Chi è la Tagesmutter?
La Tagesmutter è una persona, adeaguatamente formata che offre educazione e cura a bambini di altri
presso il proprio domicilio, in collegamento stabile con un Ente che la sostiene e la supporta nel lavoro.
Quali sono gli orari del servizio?
Il servizio non ha orari predeterminati. Essi vengono concordati all’avvio del servizio tenendo conto delle
esigenze della famiglia utente e delle disponibilità della tagesmutter. Gli accordi vengono formalizzati in un
contratto che garantisce entrambe le parti, definendo impegni e responsabilità reciproche.
Quali garanzie offre?
- operatrici professionalmente formate e costantemente aggiornate;
- monitoraggio costante del mantenimento degli standard qualitativi previsti riguardanti la casa e il lavoro
delle singole Tagesmutter;
- disponibilità di un equipe di esperti a disposizione delle operatrici e delle famiglie utenti;
- Costante verifica delle norme igenico-sanitarie ambientali e delle sicurezze delle case in cui si svolge il
servizio;
- trasparenza e condivisione delle regole del servizio;
- massima flessibilità del servizio rispetto alle richieste delle famiglie.
Per InFormaZIonI:
aSSocIaZIone tageSmutter “ la tata”
Sede ammInIStratIVa : VIale del laVoro, 45 c - 237036 San martIno buon albergo (Vr)
tel. 349 8759694 - e maIl: [email protected]
Imprenditori meritevoli premiati dal sindaco
In tempo di crisi il Comune di San Giovanni
Ilarione premia lo spirito imprenditoriale ma,
soprattutto, “ La salvaguardia dei posti di lavoro e la vicinanza agli
operai”.
Con queste parole il
sindaco Domenico Dal
Cero ha introdotto,
sabato 8 ottobre, la
consegna delle bemerenze del Comune ad
una decina di imprenditori ilarionesi. Alla
presenza del Prefetto,
Perla Stancari, e del
presidente della Provincia, Giovanni Miozzi, il sindaco si è fatto
interprete del paese
consegnando un diploma con cui si riconosce il contributo “ Allo
sviluppo economico,
sociale e culturale della
comunità” di una decina di imprenditori
del paese. Sono stati premiati Guerrino
e Rino Confente della Cartotecnica Alpone, l’impresa edile Augusto Panarotto
Il
Dici forno e subito pensi al
pane, fatto in cento modi diversi,
di cui tutti ci nutriamo.
Alimento per eccellenza!
Dalla colazione a cena non
manca mai il pane sulle nostre
tavole.
Anche i nostri bisnonni e nonni
hanno mangiato pane, per questo
in ogni contrada si può scorgere
un forno.
Ormai le famiglie sono sempre
meno numerose, e il pane si
compera dal fornaio, fresco e
buono, e così ci dimentichiamo
dei forni, lasciandoli deperire e
cadere.
Anche dai Camadi c’è un
vecchio forno e alle famiglie
dispiaceva vederlo “morire”
pensando a quante belle e buone
cioppe aveva cotto, a quanta
gente aveva sfamato dal 1800 in
poi. La struttura ha subito varie
e figli, l’impresa edile Francesco Beltrame, il calzaturificio Relaxshoe, Mariano
Maporti e Franco Pegoraro che fanno
lavorazione pelli, Vittorio Beschin (materiali edili), Lino Mainente (movimento
forno deI
terra), l’impresa edile Rossetto & Marcazzan, la Fila Termoidraulica e Augusto, Stefano e Cristian Panarotto della
Calcestruzzi Alpone.
P.d.c.
CamadI
ristrutturazioni, l’ultima che si ricorda
è quella del 1946.
Un giorno, scendendo dalla
contrada verso casa, passo davanti
al forno e vedendolo malridotto ho
pensto “perchè non ristrutturarlo
ancora una volta?”.
I Camadi si radunano e dopo la
vendemmia, con entusiasmo e gran
lena, chi come demolitore, chi come
muratore, chi come tuttofare, il forno
è stato riportato allo splendore di una
volta.
E così insieme abbiamo fatto
“nà gran bela fornà de pan” e tutti
in allegria l’abbiamo gustata con
salame, formaggi e porchetta.
Naturalmente innaffiando il tutto
col nostro bon durello!
Si ringraziano “quei dei Camadi”
per il buon lavoro...Magari siamo
d’esempio per qualcun’ altro?
loVato dina
L’ ALPONE 8
L’ ALPONE 9
La macchina vendemmiatrice anche a
San Giovanni Ilarione!
Era ormai nell’aria: sono alcuni
anni, infatti, che l’Azienda Agricola
Florovivaistica Bevilacqua A. e G. s.s.
Condotta dai fratelli Giampaolo ed
Emanuele Bevilacqua, sta rinnovando
i propri vigneti sostituendo i vecchi
tendoni con i moderni “allevamenti” a
spalliera, dove le operazioni colturali
si possono meccanizzare, ed il loro
impegno ha portato importanti risultati:
lo scorso Agosto, infatti, hanno raccolto
con una moderna vendemmiatrice le
uve di Sauvignon Blanc del loro vigneto
di circa un ettaro e mezzo piantato in
località “Maccioni”.Grande la curiosità
dei viticoltori vicini sorpresi nel veder
lavorare la vendemmiatrice che in poco
più di tre ore raccoglieva con precisione
tutta l’uva, facendo lo stesso lavoro di
una giornata di 20 persone. Grande
la soddisfazione di Giampaolo che
non smentisce la tradizione innovativa
trasmessa da papà Armando, sempre
tra i primi in paese a seguire le novità
della moderna agricoltura e a lui
dedica questo piccolo ma importante
traguardo … Uno dei tanti raggiunti dai
fratelli Bevilacqua in questi ultimi anni.
GiamPaolo beVilacqua
Parrocchia di San Giovanni
Battista - Castello
SAN GIOVANNI ILARIONE E VESTENANOVA Canto DeLLa
La seconda domenica di settembre, come ormai tradizione, il nostro gruppo
Avis ha voluto festeggiare tutti i Donatori che con generosità ed altruismo hanno
contribuito a fare si che dalle 1.012 donazioni del 2009 si passasse alle 1.101 del
2010. Un traguardo molto importante che ci porta ad essere uno dei gruppi più attivi
della provincia. Se questo è stato possibile lo si deve alla generosità, costanza e
disponibilità continua dei nostri Donatori.
L’Avis è da sempre impegnata in una battaglia molto difficile, quella di
aumentare le donazioni. Ma per fare ciò, il nostro agire deve essere con il cuore,
pensando a coloro che soffrono ed hanno bisogno del nostro sangue, della nostra
forza per sperare. Aiutando il prossimo, specialmente gli ammalati, si cresce come
persona e aiuta a capire che nella vita ci sono valori di solidarietà e comunità che
vanno oltre il tutto e subito e sono parte fondamentale della nostra civiltà.
Essere Donatori significa dire coi fatti che la vita di chi sta soffrendo ci
preoccupa, ed esprime il desiderio di dare aiuto e solidarietà verso coloro che, su
un letto d’ospedale, sono in attesa di quella sacca di sangue per essi spesso vitale.
Riflettiamo su questo gesto di grande valore sociale ed umanitario che è la donazione
del sangue, la quale va vissuta come una scelta naturale, volontaria e consapevole;
oggi sono io a dare agli altri e domani potrebbe essere il contrario.
Dopo il ritrovo dei Donatori e simpatizzanti a Vestenanova in piazza Pieropan
dove gli Alpini hanno preparato un lauto rinfresco, accompagnati dalle note della
Banda musicale “G. Verdi”, ci siamo recati in chiesa per la S. Messa, non senza
essere prima passati dal monumento per un omaggio floreale. La celebrazione della
S. Messa, con le belle parole di Don Gianluca, a sua volta donatore e premiato con
distintivo d’oro, è stata resa ancora più solenne dai canti della Corale di Vestenanova.
Al termine sono stati premiati 79 donatori benemeriti. Poi, come da buona usanza, la
festa si è conclusa con il pranzo sociale presso il Ristorante Zoccante.
Ecco i donatori benemeriti premiati:
Distintivo in rame per 8 Donazioni
Bruni Giovanni, Calierno Enrico, Camponogara Thiago, Casarotto Monica,
Confente Enrico, Dal Cortivo Michela, Dal Zovo Luca, Faccio Filippo,
Ferrari Giorgio Alfredo, Fochesato Marco, Fochesato Rudi, Marana Martino,
Ottolini Francesco, Ottolini Gabriele, Pandolfo Giovanni, Rossetto Alberto,
Rossi Pierangelo, Tomba Gianluca , Valentini Marco, Vanzo Andrea 1988,
Vesentini Elisa, Zandonà Luca, Zoccante Valerio.
Distintivo in argento per 16 Donazioni
Aldegheri Mariano, Dalla Verde Laura, Danese Chiara, Filipozzi Fausto,
Florio Cristian, Gambaretto Davide, Gambaretto Nico, Leaso Marco,
Liebscher Giorgio, Lovatin Giovanni, Marcazzan Matteo, Marchesini Elio Maurizio,
Oresti Ferruccio, Panarotto Massimo, Pandolfo Paolo, Pertile Francesco,
Rigoni Celestina, Sartori Maria, Sgaggio Roberta, Vanzo Andrea 1973,
Zandonà Nada
Distintivo in argento dorato per 24 Donazioni
Dalla Riva Renzo, Dalla Verde Bertilla, Dalla Verde Sergio, Ferrari Diego,
Ferro Mario, Grolli Tiziano, Gugole Lina, Leaso Giandomenico,
Lovatin Antonio, Lovatin Francesco, Munaretti Monica, Niselli Diego,
Pandolfo Alberto, Pandolfo Cristina, Pelle Maria, Ramponi Marco,
Tezza Silvano, Zanderigo Silvio, Zandonà Davide, Zoccante Gioacchino,
Zordan Matteo
Distintivo in oro per 50 Donazioni
Bacco don Gianluca, Bacco Fiorenzo, Bacco Maurizio, Baldo Bruno,
Cattazzo Daniela, Cracco Maria Assunta, Dal Zovo Marco, Dal Zovo Roberto,
Tezza Maria Teresa, Trettene Gabriele
Distintivo in oro con rubino per 75 Donazioni
Camponogara Dario, Fedeli Silvano, Pezzato Irma, Tomiozzo Silvano
Avviso: Apertura domenicale del Centro Trasfusionale di San Bonifacio,
29/01/2012 dalle ore 07,30 alle ore 11,00.
L’AVIS di San Giovanni Ilarione e Vestenanova augura a tutti
Buon Natale e Felice Anno Nuovo
SteLLa
in occasione delle festività natalizie il
“gruppo stella” percorrerà le vie della
parrocchia ed entrerà in tutte le famiglie
per augurare un lieto natale e
Felice anno nuovo
info:
Dario Bruni 349/0657198
Lorenzo Gecchele 340/5495401
Agnese MArcAzzAn,
UnA donnA iMpegnAtA Una piazza d’altri tempi...
dal GrUPPo alPInI dI
San GIoVannI IlarIone
glia in via Colombara.
Figura alta e slanciata, curata nei capelli e nella persona, Agnese Marcazzan trasmette all’esterno la pace e la
serenità dello spirito, gli occhi profondi
ed intelligenti manifestano tanta voglia
di parlare e di ricordare. Nasce a San
Giovanni Ilarione, o meglio alle Boarie,
il 19/08/1924, figlia di Primo Domenico
e Giuseppina Marcazzan, proveniente
da Castello.
La piccola Agnese viene battezzata
il giorno della sagra alle Boarie, l’antica sagra in campagna, e una curiosa
coincidenza ricorda che si era rotta una
campana della chiesetta locale, e la sostituta è stata chiamata “Agnese”.
Papà si è fatto tutta la prima guerra
mondiale, è temprato dal lavoro nei
campi e dall’esperienza del contatto
con gli altri, ha raggiunto una maturità
che sarà molto apprezzata dall’intero
paese. Verrà infatti eletto sindaco per
due legislature.
In famiglia intanto corrono attorno
alla tavola i fratelli Gaetano e Carlo, insieme alla sorella Erminia. Due Maschi e
due femmine, proprio una bella famiglia.
La piccola Agnese frequenta l’asilo parrocchiale a San Giovanni, dietro
la chiesa, ove c’è la casa della dottrina
cristiana e poi la scuola elementare nel
nuovo edificio grande e spazioso dedicato ad Aristide Stefani, da poco scomparso. Dalla classe prima alla classe
quinta elementare senza sbavature,
sempre promossa, una scolara modello. Qui incontra e ricorda la maestra
Montagna Agnese, alle prime armi, sposata al maestro Dignani, un autentico
gendarme di insegnante, che sa tenere
la classe numerosa, ma sotto la scorza
di ruvidezza nasconde tanto amore. Terminata la scuola, inizia a lavorare presso
la ditta Sperotti, al telaio per il cotone.
Dopo alcuni mesi lascia, perché a casa
c’è bisogno di lei. Dà una mano nei
campi, in casa. Aiuta il papà anche nei
lavori pesanti. Egli lavora i frutti, li porta personalmente ai mercati di Padova
e Vicenza con il cavallo, trasformandoli
in denaro sonante; Agnese nel frattempo pulisce la stalla, prepara il fieno per
gli animali. Non disdegna di fare questi
lavori, perché si sente parte attiva della
famiglia.
Papà è una persona rigida, impartisce
un’ educazione rigorosa alla famiglia e
così anche la nostra Agnese si vede
opporre un netto rifiuto al consenso di
andare alla sagra delle ciliegie a Montecchia, insieme con alcune amiche della zona. Cresce nel rispetto, nella fede,
nell’amore verso gli altri, nell’interiorizzare il senso profondo della famiglia.
L’incontro con il futuro marito avviene in
casa di parenti comuni in via Camera.
Domenico Zanchi è uno spilungone, di
via Colombara, un ragazzo sincero che
affronta il futuro suocero con un po’ di
batticuore nel chiedere il permesso di
frequentare Agnese e ne ottiene il consenso, però solo dalla chiesa a casa, in
nome di quella rigida morale allora imperante. Durante la guerra il giovane
spasimante deve nascondersi e cambiare continuamente luogo, per non farsi catturare dai nazifascisti, con il rischio
della fucilazione o quanto meno della
deportazione. Per fortuna tutto passa
e a 22 anni Agnese convola a nozze .
Passa allora dalle Boarie a Colombara,
una bella zona sollevata e baciata dal
sole. Il marito è un esperto agricoltore
e i campi sono numerosi. C’è da lavorare, ma anche da mangiare. A riempire la
casa arrivano Teresina, Giuseppe,Maria
Rita, Danilo, Luigi, Anna Maria, e Claudio, una bella famiglia numerosa, come
quelle di una volta, prospera e feconda.
C’è da lavorare per tutti, sia in casa che
nei campi. Agnese si trova in casa tre
zii del marito, rimasti da sposare. Ad
essi dedica tutte le cure possibili, fa da
infermiera, da inserviente; li segue nelle
loro necessità, senza mai trascurare la
propria famiglia, i propri doveri di mamma e di sposa.
Intanto i figli crescono, si sposano, i
tre maschi più grandi lavorano i campi
con un sistema manageriale, diventano esperti nelle colture con il lavoro e
il continuo aggiornamento tanto da af-
fermarsi tra i primi agricoltori del paese.
Tutti i figli rimangono in paese formando le loro famiglie, ad eccezione di
Maria Rita, che si accasa a Campiglia
dei Berici. Tutto fila tranquillo, fino al
1973 quando il marito Domenico muore
improvvisamente, lasciando la famiglia
nell’angoscia. Ma Agnese non si scoraggia. Non ha tempo per pensare a se
stessa, deve aiutare i figli, specialmente
quelli più giovani ad andare avanti, inghiotte spesso le lacrime per far coraggio agli altri e tutto si riallinea nell’amore e nell’aiuto reciproco.
Poi, nel 1993, un’altra mazzata colpisce la nostra protagonista, come una
fucilata in pieno petto: Maria Rita muore all’improvviso, colpita da infarto. E’
una durissima prova. Si risolleva e continua grazie all’amore dei familiari, alla
solidarietà della gente, alla fede in Dio.
Anche se ogni figlio ha la propria famiglia, la propria casa e conduce la sua
esistenza, la mamma rimane sempre il
punto focale.
Tutti ricorrono a lei per interessarsi
della sua salute, per consiglio, per aiuto.
Ultimamente la salute dà qualche segno di cedimento, ma siamo ancora
ben lontani dall’inattività. Si muove
ancora sicura nella grande casa arredata con gusto e semplicità, seguita dalle
nuore che intervengono fin nelle più piccole necessità.
“Sono le mie infermiere” sbotta ridendo e in questo viene ripagata delle attenzioni e delle cure che lei stessa
ha prodigato agli anziani della famiglia.
Non frequenta più la chiesa, perché le
gambe più non lo consentono, ma segue la S.Messa alla TV, prega per la famiglia, per gli altri, per il sacerdote, per
la parrocchia.
Segue puntuale la cura prescritta dal
dottore perché vuole arrivare al traguardo dei 100 anni.
E ci arriverà certamente, perché animata dai sani principi di onestà, di amore per la famiglia, tanta fede in Dio e nel
prossimo. E’ bisnonna di 8 bimbetti,
presto arriverà la nona, si sente come
un grande albero con tanti rami vivi , è
contenta di quello che ha fatto, non dà
giudizi, non desidera nulla di più perchè
Dio le ha dato proprio tutto, l’amore e la
pace nel cuore.
Gianni sartori
Non poteva mancare la solidarietà da
parte del nostro paese ai fratelli meno
fortunati, vittime dell’alluvione in Liguria
nella prima decade di novembre, ad un
anno esatto dall’inondazione della parte
bassa della valle dell’Alpone.
Renzo Panarotto, persona molto attiva in paese e sempre pronto ad accorrere alle richieste di aiuto nei casi di
emergenza, reduce già dall’esperienza
di una settimana durante il terremoto in
Abruzzo, ha risposto subito all’appello,
unendosi al gruppo di intervento organizzato dalla regione Veneto, in totale
n.100 persone circa, gestito direttamente dalla regione Veneto. Una decina di
volontari appartenevano alla provincia
di Verona.
Sul posto era già presente un gruppo
“A.N.A.” per sovrintendere alle cucine e
agli aspetti logistici.
Tanto lavoro, tanto impegno. All’esercito e ai vigili del fuoco erano riservati
gli interventi maggiori, ai volontari i lavori di pulizia degli scantinati, spalare
il fango, lavare con le pompe dei mezzi
antincendio.
Un intervento necessario, fatto con
il cuore, la gente ha accolto i volontari come angeli del soccorso, con essa
hanno condiviso pene, gioie, fatiche,
progetti.
Davanti alle catastrofi ci si trova tutti
uniti, ci si sente fratelli ed è bello dare
una mano, perché ogni persona si sente
necessaria all’altra, ogni uomo condivi-
de il destino dell’altro.
Perché lo hai fatto?
“perché mi sento impegnato come persona, faccio parte della protezione civile, quando posso dò tutto me stesso
per gli altri. Bello notare che lo stato era
presente in prima fila, più di così non si
poteva fare, ci si è sentiti stretti attorno
all’ideale di patria comune, di nazione.”
La gente del posto si è rimboccata le
maniche per prima e non ha mai preteso, ha sempre chiesto, in modo garbato, l’intervento dei volontari.
Ora le cose si stanno sistemando, lasciando inevitabilmente danni per anni,
senza contare le frane, terra in continuo
movimento.
Continua a pag. 11
Rappresenta
l’immagine di
una donna felice, appagata,
nella sua bella
casa spaziosa
ove si aggira
sicura, attorniata dalla numerosa fami-
Gruppo Gavetta al Cippo di Garbuzovo
Dal 13 al 20 agosto scorso con la
partecipazione di 21 persone tra soci,
famigliari ed amici, in rappresentanza
di nove gruppi alpini della sezione di
Verona, siamo tornati in terra di Russia: a
Mosca e nella zona del Don (Rossosch e
dintorni), dove hanno operato le Divisioni
Alpine durante la seconda guerra
mondiale.
Il 17 agosto, diretti a Nikolajevka, siamo
passati dalla cittadina di OL’CHOVATKA,
nella Regione di Voronezh. Scesi dal
pullman eravamo fermi lungo la strada
con la guida che ci stava spiegando la
direzione da cui si erano ritirati i soldati
italiani e quella verso ovest dove erano
diretti, quando con nostra sorpresa
siamo stati avvicinati da una giovane
signora che, avendo notato che alcuni di
noi portavano il cappello alpino, ci disse,
attraverso l’interprete, che i suoi genitori
avevano…una pentola, un recipiente
appartenuto agli italiani. Si capì subito
che poteva trattarsi di una gavetta, per
cui venne fissato un appuntamento per
il ritorno dandoci l’indirizzo dei genitori.
Nel tardo pomeriggio, al ritorno, ci
siamo fermati presso l’abitazione a
Bugaevkat e i genitori della signora
ci hanno consegnato la gavetta, sulla
quale, tra le varie incisioni era riportato
il nome del paese: Lizzanella Rovereto
ed anche il probabile cognome: Pooli.
Ritornati in Italia è iniziata la ricerca
del proprietario ed è stato scoperto che
apparteneva all’art. alpino della 31^ btr.
Gruppo Bergamo della Divisione Alpina
“Tridentina” POOLI LIVIO, già residente a
Lizzanella Rovereto e dato per disperso
nella battaglia del 22 gennaio 1943 a
Varvarovka.
Sono stati individuati, grazie agli amici
alpini del gruppo di Lizzanella, alcuni
nipoti del disperso ai quali la gavetta è
stata consegnata il 29 ottobre 2011 con
una cerimonia presso la baita del gruppo
alpini di Grezzana, presenti i partecipanti
al viaggio-pellegrinaggio, vari reduci,
i Presidenti delle Sezioni di Trento e
Verona ed altre autorità.
….Un altro piccolo pezzo della storia
degli Alpini in Russia (1942 / 1943) è
tornato “a baita”.
Guido Gecchele
“Il RIcettaRIo delle BenemeRIte del Veneto”
“In occasione della mostra Artigianale allestita dall’Unione
Commercianti ed Artigiani di San Giovanni Ilarione, in
occasione della Sagra delle Castagne del 09/10/2011,
le Benemerite della Sezione Carabinieri di San Giovanni
Ilarione, in apposito stand messo a disposizione dagli
organizzatori, hanno presentato, in anteprima assoluta, il
“Ricettario delle Benemerite del Veneto”, una raccolta di
ricette e di piatti tipicamente veneti. La presentazione che ha
avuto un notevole successo, ha riscosso anche il plauso di
molti visitatori, Autorità e non si sono soffermate allo stand
ed hanno acquistato il libro, a conoscenza anche dello scopo
prettamente benefico a favore degli orfani dei Carabinieri
caduti in servizio.
c.re mario rossetto
IV Novembre” a S. Giov. Ilarione
Anche quest’anno la Sezione Combattenti e Reduci
ha voluto commemorare, domenica 06/11/2011, la
festività del “IV Novembre”, la giornatata delle Forze
Armate e dell’ Unità Nazionale per onorare i Caduti di
tutte le guerre e gli operatori di pace nelle missione
all’estero. La cerimonia si è svolta con l’iniziale corteo
verso la Chiesa parrocchiale, accompagnato dalla Banda
“G. Verdi”, con la Santa Messa officiata dal parroco Don
Elio Nizzero e con l’alzabandiera e la deposizione della
corona di alloro al monumento dei Caduti, da poco
riportato al suo splendore a cura di tutte le Associazioni
d’Arma. Con l’impiego di propri associati si è provveduto
ad una pulizia della statua e del giardino circostante in
occasione della giornata del 150° dell’unità d’Italia e del
Raduno Provinciale dell’Arma di Fanteria.
Alla cerimonia ha partecipato il Sindaco Domenico Dal
Cero al quale è toccato per diritto il compito di ricordare
il sacrificio dei Combattenti e Reduci della prima guerra mondiale, ma anche quelli della seconda, dei Caduti in missione di
pace all’estero e dei Caduti delle Forze di Polizia nell’espletamento del proprio dovere. Padrone di casa il nostro “vecchio” fante
Biondaro Giuseppe “Bepi Galo”, Presidente della Sezione, accompagnato dal suo vice Pandian Piero, nonostante la loro età non
sia più tanto verde (96 anni il Presidente e 85 il vice), presente anche un altro combattente, Beltrame Agostino classe 1926. Al
termine della cerimonia ci siamo riuniti presso la Baita Alpina, intitolata al compianto compaesano “Angelo Zanchi” che in vita
non ha mai perso un’analoga cerimonia, per il “rancio” di rito.Il Segretario
antonio dal zoVo
Scorcio su piazza del Popolo a San
Giovanni nel 1954,
con foto scattata
dalla scala della
casa del dott.Aldo
Cavaggioni.
Ben evidenziata
sullo sfondo la casa
di Romanin Vandin,
con a sx i “Porteghi” di Dignani.
A fianco di casa
Vandin un mucchio
di sassi, materiale
edilizio per iniziare
la costruzione della casa Creasi, ora
“Dolce Remy”.
L’aspetto della
piazza è ancora un
po’ rustico e la fotografia rappresenta un documento
storico del paese di allora.
I due bambini immortalati nell’immagine sono a sx Gianni Burato, celebre
fornaio ed ora armiere molto apprezzato, ed Ettore Cavaggioni figlio del medico condotto di San Giovanni ed ora pure
lui medico in pensione. La foto è opera
di Giovanna Sperotti, figlia di Antonio
Liguria: un inferno di fango
e moglie del dott. Cavaggioni, chiamata
anch’essa dalla gente “la dotora”, persona molto generosa e altruista.
Sul volto dei due fanciulli sboccia
un innocente sorriso, che lascia in fieri
presagire il cambiamento e l’evoluzione
positiva del paese.
G.s.
7 Novembre 2011, Agresti Amalia festeggia i suoi
80 anni con l’ affetto dei figli, generi, nuora, nipoti e
pronipoti.
Complimenti vivissimi da parte
della redazione a:
BRuNI GIOVANNI, laurea triennale in Ingegneria
dell’Informazione presso l’Università di Padova il 27/09/2011.
PAOLO PANATO, Dottore in Ingegneria della Telecomunicazione
presso l’ Università di Padova il 30/09/2011.
VERONICA SARTORI, Dottoressa in Design della Comunicazione
presso il Politecnico di Milano - Facoltà di Architettura.
VANZO SARA Laura in Scienze Manageriali presso L’Università di
Verona il 25.11.2011
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L’ ALPONE 10
L’ ALPONE 11
Lettere
AL GIORNALE
San Giovanni Ilarione, 5/11/11
Alessandria, 28/10/11
Egregio Direttore,
a nome del Centro di Aiuto alla Vita
di San Giovanni Ilarione, di cui sono
legale rappresentante, Le invio i nostri
più sentiti ringraziamenti per l’attenzione e la sensibilità che il suo giornale ha
dimostrato in questi anni verso la vita,
in particolare la vita nascente. Il Centro
ha bisogno di tanti aiuti, collaboratori
e canali di comunicazione perché le richieste che riceviamo sono sempre più
numerose e drammatiche.
Attualmente sono 56 le famiglie che
una volta al mese, o più volte secondo
le condizioni, sono assistite dal Centro
con la distribuzione di alimenti, pannolini, latte in polvere, vestiario e altro. Queste famiglie provengono da un territorio
più vasto di quello comunale: Vestenanova, Montecchia, Roncà… Sono ormai più di 20 le mamme che fino ad ora
il nostro Centro ha adottato con il Progetto Gemma permettendo loro di non
abortire e far nascere così il loro figlio.
Colgo l’occasione, visto l’avvicinarsi del Santo Natale, di ringraziare tutte
le Istituzioni e le persone che, in vario
modo, ci hanno aiutato e a tutti porgiamo i più sinceri auguri di bene.
Ma poiché la cosa che più ci sta a
cuore è aiutare le mamme a non abortire, Le chiediamo di pubblicare, quale
significativa testimonianza, l’articolo
“Il coraggio di Ester, femmina come la
vita”, di Daria Cariani, tratto dalla rivista “Sì alla vita” di maggio 2011. È forse
inusuale ma purtroppo descrive una situazione frequente.
Le rivolgo questa richiesta perché,
leggendolo, il pensiero è corso a Maria,
giovanissima donna che accolse la sua
misteriosa maternità e partorì Gesù in
condizioni di grande disagio e rifiuto.
Anche se lei comunque aveva vicino
San Giuseppe, il suo sposo, che non si
era “defilato”…
La ringraziamo moltissimo e porgiamo a Lei, che è per noi un prezioso riferimento, tantissimi auguri.
Gabriella marcazzan - Presidente
Alla Redazione Pro Loco,
Mi chiamo Mainente Elisa (Lisetta) nativa dai Cimani di Castello, suora figlia
di Maria Ausiliatrice Salesiana di Don
Bosco.
Dal giornale l’Alpone ho appreso che
il Dottore Vincenzo Magnabosco se ne
va in pensione. E’ mio dovere unirmi a
tutti voi per ringraziarlo del suo prezioso
servizio prestato prima ai miei genitori,
poi ultimamente a mio fratello Valentino
mancato, due anni fa, il 29 Novembre.
Le giunga il mio grazie più sentito per
tutto il bene operato in questi anni di
servizio alla comunità.
Grazie Dottor Magnabosco, resterà
sempre nel nostro cuore.
Ora però non mi trovo più nella città
di Alba ma ad Alessandria poco lontana
dalla casa “Clelia Merloni” dove la nostra cara Suor Pierina è volata in cielo.
Lassù pregherà per il nostro paese e per
tutti i suoi abitanti.
La casa “Angelo Custode” dove abito
è una grande casa con tante scuole: tre
classi dell’ infanzia, dieci classi primarie
e nove primarie di primo grado.
In comunità siamo in diciannove suore, tutte in qualche modo a servizio della
scuola per il buon andamento della comunità scolastica.
La casa è fornita di una palestra ben
attrezzata per le diverse attività sportive.
La popolazione vuole bene alle suore, le
apprezza per il loro instancabile lavoro
per il bene della gioventù.
Saluto il Consiglio e il suo Presidente
con l’augurio di lavorare insieme per il
bene di tutti, vicini e lontani.
Vi assicuro la mia preghiera.
suor lisetta mainente
Mi ha risposto annuendo con il capo,
poi è andata a prendere una brioche al
banco.
“La pago io, non ti preoccupare” mi
ha detto con orgoglio. Ho fatto finta di
niente, poi prima che se ne accorga
andrò diretta
da Ivan a saldare il conto.
Sono una
giornalista
precaria, ma
pur semre da
1.300 euro
netti al mese. Lei intanto addenta con
ferocia il croissant. “A mangiare adesso
siamo in due” mi ha ricordato scherzando toccandosi il pancione. Lo tocco
anch’io per vedere che effetto fa. E’ un
brivido impercettibile che tento di scacciare subito. “Vedi - mi dice - Quando si
muove può apparire un piede oppure il
culetto. Dipende”. Poi è tornata alla sua
colazione.
Fa effetto vederla così minuta, con le
manine
piccole,
i piedini che
calzano
scarpe da
bambina con i
laccetti.
E quel
v i s o
paffuto
e
ingenuo.
Chissà se
come
S a r a
Il coraggio di Ester
femmina come la vita
Ester è una bambina con una pancia gonfia che contiene a sua volta una
bambina. La sua pancia oggi è verde
come quel maglioncino sgualcito che
una volta era un bel “Fred Perry” ed ora
è pieno di briciole di brioche. Mentre
prendiamo la colazione al bar la osservo. Con una mano mescola il suo cappuccino. “Ester - le ho detto - Sei sicura
che lo puoi bere il caffè?”
PREMIO “MARIO MARCAZZAN
Per le “eccellenze“ Della scuola
Seconda edizione del premio “Mario Marcazzan” , istituito, grazie ad una
donazione della famiglia degli eredi del
prof. Mario Marcazzan, al quale è intitolata la scuola media di San Giovanni.
Aula gremita, con la presenza di Enrico Marcazzan, figlio di Mario, del presidente del consiglio di Istituto Silvino
Sartori, del Presidente della Cassa Rurale di Vestenanova, Augusto Rossetto,
dell’assessore alla p.i. di San Giovanni
Ilarione Augusto Gambaretto, e poi gli
alunni delle attuali terze medie, per festeggiare i compagni di scuola appena
usciti e per raccogliere il testimone per il
prossimo anno.
La novità di quest’anno: l’allargamento della premiazione, grazie al contributo della Casca Rurale di Vestenanova,
agli alunni usciti dall’esame di licenza
media con la votazione del 10.
E’ un atto dovuto, in quanto appartenenti al medesimo istituto comprensivo,
che gestisce un unitario programma
educativo e didattico.
La scuola è rappresentata dal vicario
del dirigente prof. Mauro Zuccante, che
sostituisce il dirigente impedito a partecipare per ragioni di salute, ma che ha
voluto mandare un messaggio di saluto.
Tutti gli interventi di rito hanno avuto un denominatore comune: porsi obbiettivi prestigiosi, puntare in alto, non
accontentarsi mai della mediocrità nella
vita, dare sempre in positivo il massimo
di se stessi, come ha fatto Mario Marcazzan.
In tal modo si può essere di aiuto per
sé e per gli altri.
Ed ecco poi sfilare i quattro ragazzi
che hanno tagliato il traguardo con la
massima votazione:
Elisa Presa, III^F di Vestenanova
Martina Roncari, III^ F di Vestenanova
Gloria Tezza, III^ A di San Giovanni Ilarione , cui vanno € 100,00 ciascuno,
Enrico Sartori, III^ C di San Giovanni
Ilarione, che al voto 10 ha aggiunto la
lode, guadagnandosi, a buon diritto, i
120,00 € dell’ambito premio.
Tutti bravi, tutti contenti, ma i più
emozionati sono stati i genitori e i nonni
presenti. Un giusto orgoglio lo manifesta anche la scuola che vede in questi
successi una propria gratificazione.
L’esecuzione dell’inno alla scuola
“Marcazzan” ha concluso la celebrazione e tutti sono rimasti intimamente toccati dalla manifestazione.
Il messaggio di positività di questo
premio avrà certamente un futuro perché alla donazione Marcazzan si sta
affiancando in solido anche l’amministrazione comunale di San Giovanni Ilarione, perché è necessario che l’iniziativa in corso abbia un futuro, per il suo
contenuto e la sua peculiarità.
Non è importante o necessario che
tutti i ragazzi raggiungano i traguardi di
Mario Marcazzan, ma sul suo esempio
devono tutti sentirsi stimolati a crescere culturalmente per offrire il proprio
contributo nella crescita del paese e
per gli altri.
Gianni sartori
della canzone di Venditti, anche tu Ester
sei andata a scuola nel banco che non
ti conteneva più. Tu sempre più ingombrante e i vestiti sempre più striminziti
come se fossero stati ristretti in lavatrice.
Chissà se l’hai nascosto a mamma
che ti sognava dottoressa perchè eri più
brava di tutti i tuoi fratelli.
Mi tocco la pancia anch’io cercando
di fare in modo che nessuno si accorga.
Faccio scivolare la mano piano all’altezza dei fianchi, poi la lascio strisciare quasi distrattamente lungo il basso
ventre. Mi fermo ma io non sento niente. Intanto Ester sta attirando la mia attenzione. “Che lavoro fai?” mi chiede e
poi continua senza aspettare risposta.
“Secondo me l’avvocato o qualcosa del
genere”. Lascio che mi scruti i vestiti,
la valigetta. Poi ritorna sugli occhi. Imbroncia il viso, facentdo saltare un pò in
su quel suo piccolo neo all’altezza della
guancia sinistra che la fa sembrare un
pò più grande.
“Qualcosa del genere sarebbe la giornalista” butto lì sorridendo. La giornalista. Il lavoro che avrei voluto fare fin da
bambina quando tutti gli altri si facevano regalare barbie o macchinine e io
puntavo i piedi per avere la macchina da
scrivere “Olivetti” come quella di Oriana
Fallaci. Il lavoro che svolgo ogni giorno
cercando di sopportare l’invidia dei colleghi, lo stress dei servizi, l’ira dei politici
e le inesauribili richieste del mio capo.
“Che bel lavoro” mi dice Ester. E mi
guarda ammirata ache se dovrei essere io ad ammirare lei. Quanti anni hai
Ester? Diciassette o Diciotto?
Tua mamma ti ha sbattuto fuori di
casa il giorno che le hai detto che il tuo
bambino te lo saresti tenuto stretto. Non
l’avresti ucciso perchè ormai era dentro
di te. Poi hai salutato i tuoi fratelli che
non hanno avuto il coraggio di dirti una
parola perchè tuo padre li guardava con
aria minacciosa. Hai riempito un sacchetto con tutte le tue cose e sei andata a stare da un’amica. “Io avrei voluto
fare la maestra. Ho fatto uno stage per
qualche mese prima di...” si interrompe
Ester e si tocca di nuovo la pancia. Vorrei capire da dove proviene questa mania, questo istinto che ci prende tutte.
Ester ha gli occhi che si velano di malinconia, ma è solo un attimo.
“Adesso curo i figli di Brenda dopo
la scuola e in cambio posso stare da
lei. Però un giorno vorrei continuare a
studiare e poi, chissà, trovare lavoro in
una scuola”. Mentre addenta l’ultimo
boccone della sua colazione, torna a
sorridere.
Mi guarda e capisco che mi sta dicendo che non avrebbe potuto lasciare
andare la sua bambina, ormai era dentro di lei.
Vorrei dirle qualcosa di me, ma non
ho tutto quel coraggio. Lei mi racconta
di sua mamma che quando la chiama le
chiede solo come sta e le dice che ha
scritto la scuola e poi riattacca subito il
telefono e vorrei aver il coraggio di dirle
che la capisco.
Invece continuo a guardarla in silenzio, finchè confesso. “Io ti ammiro”.
Poche parole che fanno commuovere.
“Tu ammiri me?” Mi guarda senza capire. Ci vorrebbe un nastro rallentatore
che si riavvolge per farci vedere di nuovo tutto daccapo. Io che mi avvicino
all’ambulatorio. Ma non ho il coraggio
di entrare e allora torno indietro goffamente, mi giro e..qualcosa di morbido
mi colpisce e poi cade. Mi giro e vedo
questa bambina che esce dalla porta
a fianco all’ambulatorio con due grossi pacchi di pannolini in mano. Cerco
di scusarmi, glieli raccolgo tutti mentre
cerco di capire cosa sia quella scritta “
Centro aiuto alla vita” che compare sul
cancello. “Te li porto alla macchina?” Le
chiedo. Mi mordo la lingua. Non ha la
macchina. Lei mi sorride e con grande
sfrontatezza mi dice: “Potresti offrirmi
un cappuccino”.
Sorrido del suo coraggio, ma il suo
viso morbido e affabile è come una calamita e finisco per precederla nel piccolo bar. E adesso questa bambina che
è più donna di me mi guarda con curiosità. E così per la prima volta io dico:
“Sono incinta anch’io. Sono venuta
qui per abortire”.
E mentre le parole mi escono d’improvviso assieme alle lacrime che avevo
ricacciato indietro un’infinità di volte e
..penso. Una vita è dentro di me. E’ piccola, non si vede, ma io so che c’è. Il
suo papà è un immaturo, è l’uomo sbagliato. Se sapesse di questo frammento
di carne nella mia pancia, scapperebbe
o forse peggio si ucciderebbe. Per non
contrariare la società, per non offendere
i suoi genitori che vivono in quella casa
troppo piccola e ipocrita. Ester mi guarda senza giudicarmi, non dice nulla. “
Io non ho il tuo coraggio” mi giustifico.
Ormai la brioche l’ha finita, beve l’ultimo
sorso del suo cappuccino e poi mi offre
la sua sentenza: è netta, non ammette
repliche. “Io credo di sì visto che sei qui
e non là dentro” se ne esce fuori arrotolando i capelli sulle dita.
Forse hai ragione tu Ester, forse non
posso combattere la vita, noi donne
siamo la vita. Lo canta anche Ligabue:
femmina come la vita. Questa battaglia
ho deciso che non la perderò. “Adesso
devo andare” mi dice solo. Ed io vorrei
aggrapparmi a te Ester, chiederti di darmi un po’ della tua forza, vorrei nutrirmi
alla tua fonte di coraggio. Mi insegni a
trovare la strada? Vorrei farlo per questo frammento che un giorno avrà degli
occhi e un cuore e genererà a sua volta
la vita.
Esco dal piccolo caffè. Un ultimo
sguardo prima di separarci, ognuna per
la sua vita. E così sia. “Buona fortuna
Ester e grazie”.
Dico solo, e le passo i pannolini,
aspetto che li afferri con le manine.
“Per quello che vale, so che ce la farai”
mi dice con un largo sorriso.
Mentre si allontana torno davanti
all’ambulatorio. Osservo la scritta per
un tempo che sembra infinito, finchè le
gambe non tremano.
Mi sento che sto per cedere e chiudo gli occhi. È una promessa lunga,
femmina come la sorte, femmina come
la vita. E vado oltre. Cammino fino a
quando i piedi non sono stanchi e lacerati. Poi entro nel primo negozio che
vende tutine, ciucci, biberon, che vende
la capacità di essere una buona madre.
Datemene almeno un po’, vi prego. La
paura si è accucciata piano nelle mie
viscere, ma sento che può sgattaiolare
fuori da un momento all’altro.
“Posso aiutarla?”. Una commessa
anziana mi scruta con curiosità. Stavolta non è un regalo, stavolta non è un
piccolo pezzo di mondo da cambiare.
Stavolta è il mio mondo. Bello o brutto
che sia. Nessuna famiglia sfrattata, nessun disoccupato da aiutare per sentire
di aver cambiato almeno un po’ le cose.
Stavolta fa un po’ effetto.
“ Mi dia questa tutina gialla”. “E’ un
pacco regalo?” mi chiede la commessa.
Ester avrai bisogno di una tutina per la
tua bambina? Il pensiero mi attraversa
solo un secondo. Ma poi l’istinto ha la
meglio e mi tocco la pancia. E d’improvviso quell’uomo sbagliato non esiste più, non esistono secoli di lotte per
l’emancipazione e la consapevolezza di
perdere il lavoro, ormai non c’è più nemmeno la paura. “ No, è per me”.
daria cariani
Segue da pag. 9
Liguria: un inferno di fango
Renzo Panarotto, a nome dell’interaprotezione civile, è contento del lavoro
svolto, del tempo dedicato ai meno fortunati, e anche noi tutti, l’intero paese è
fiero ed orgoglioso di questo concittadino che ha rappresentato San Giovanni
Ilarione nel paese di Brugnato, decisamente colpito dall’emergenza, zona
“Cinque Terre”.
L’augurio è che non abbiano più, in futuro, a ripetersi disastri ecologici del genere ma, in caso di necessità l’augurio è
pure che tante altre persone del paese,
potendolo fare, seguano l’esempio disinteressato di Renzo, al quale va tutta
la nostra stima ed amicizia.
G. s.
L’ angolo del goloso
TORTA ALL’ANANAS SOTTOSOPRA
INGREDIENTI:
Renzo Panarotto nel comitato tecnico in Liguria
.........................................................
Sr.Pierina Zorzetto , un angelo in cielo
Enrico Sartori e famiglia
E’ volata in cielo, piena di meriti e di
anni Sr. Pierina, forse pochissimi sanno che alla nascita è stata battezzata
con il nome di Ida, ma tutti certamente
hanno voluto bene a questa persona,
decana dell’ultimo gruppo di suore
entrata a pieno titolo nel tessuto della
comunità di San Giovanni in maniera
umile e forte, riservata e decisa. La
notizia della sua dipartita
per il cielo ha lasciato tutta la comunità nel dolore,
ma nello stesso tempo
convinta di avere lassù in
alto qualcuna attraverso
cui intercedere.
Nella sua lunga esistenza non si è mai risparmiata, mai ha cessato di pensare agli altri,
di aiutare, di intervenire.
Non aveva mai tempo di
pensare a se stessa.
Fin da ragazza riceve dai genitori, che gestiscono un’osteria con
annessa vendita di alimentari, l’incarico far da
mamma alla nidiata di
fratellini, vestendoli, accompagnandoli a scuola,
preparando da mangiare
e dissipando le immancabili incomprensioni o
dissapori. Quando il più
piccolo ha tre anni essa
decide di seguire la sua
strada, rinunciando ad
avere una famiglia propria
per avere una famiglia
più grande, con migliaia
di bambini ai quali fare
da mamma e da consigliera. Ed eccola allora a
Milano per la prescritta formazione,
per passare a Genova , responsabile
di 35 bambini interni, giorno e notte, e
questo per 20 anni. Poi 10 anni a Pietra Ligure, sempre con bambini interni,
ma durante l’estate deve sovrintendere pure alla colonia marina, con 600
bambini da seguire, da portare al mare,
con l’aiuto di poche consorelle. Qui si
esaltano le eccezionali doti organizzative di Sr. Pierina, che supplisce alla
mancanza di mezzi con tutto l’amore
possibile, con l’impegno, con il massimo della dedizione. Quando le forze
sembrano mancare, ecco la ricarica
con la preghiera, con il contatto con
Dio, abbandonandosi pienamente con
fiducia in Lui. Dalla Liguria , seguendo
l’obbedienza delle superiori, emigra in
Lombardia, a Cermenate. Il contatto
con i bambini è sempre la molla che la
mantiene attiva, vigile, operativa. Mantiene i contatti con le famiglie, negli incontri con gli adulti non tralascia mai
di mettere a germogliare la semente di
qualche buona parola, di qualche buon
consiglio, convinta che non occorre
sempre salire sul pulpito per operare
il bene. Infine le superiori decidono
che anche i bambini di San Giovanni
Ilarione hanno il diritto di assaporare
i frutti dell’apostolato di Sr. Pierina.
Eccola arrivare fra noi l’11 settembre
1979, con la scuola materna appena
inaugurata; risente parlare il suo dialetto di gioventù, ringiovanisce nel corpo e nello spirito. Salvo l’interruzione
di due anni, rimane sempre nella nostra comunità, si mette a disposizione
di tutti , specialmente delle famiglie in
difficoltà. Quante volte le mamme che
chiesto di occupare gli ultimi posti, ha
salvato tante famiglie in crisi di identità
e di sentimenti, ha sempre sottolineato
che il volersi bene e il donarsi anche
nel matrimonio è il volere e il disegno
di Dio; ha sempre fatto capire che in
fondo al tunnel delle difficoltà ci sono
sempre la speranza e la Provvidenza.
All’interno della sua comunità di suore, poi, ha sempre cercato
di portare concordia, spirito fraterno, di fungere
da elemento di equilibrio
e di congiunzione nelle
eventuali incomprensioni,
ha sempre accettato tutto con umiltà, offrendo al
Signore, pur rivendicando
a volte la propria dignità.
Anche se meritevole di
maggiori attenzioni, ha
sempre accettato la volontà di Dio e dei superiori, la sua forza è sempre
stata e la fiducia in Dio, che
si manifestava attraverso i
superiori ed il parroco, don
Elio soprattutto, con il quale c’era la massima intesa
e comprensione e alla quale egli stesso si rivolgeva
per consiglio.
Chi non ricorda le sue
bellissime
composizioni
floreali in chiesa, orgogliosa
di partecipare alla gestione
della parrocchia. Chi non
la rivede alle 7,00 di ogni
mattino scendere veloce
ed inginocchiarsi a pregare
per attingere e fare il pieno
della grazia di Dio, chi non
la risente la sera, con voce
ormai stanca, presiedere
alla recita del S.Rosario al primo banco?
Sul suo volto si rifletteva il sorriso dei
bambini e la serenità dell’anima.
Al momento di lasciare il paese con il
cuore gonfio di tristezza, ha voluto sottolineare il suo desiderio di obbedienza
e di accettare la volontà di Dio. Che strazio però doverla lasciare in lacrime, in un
momento di sconforto, nella nuova casa,
in Piemonte!
Ora ha fatto definitivamente la volontà di Dio, volando direttamente nelle sue
braccia, il 26/08/2011, nella casa madre
di Alessandria. Qui si è svolta la cerimonia funebre, celebrata dal nostro e suo
parroco don Elio e con una rappresentanza del paese, con l’assessore Augusto Gambaretto in testa. La stessa cerimonia si è ripetuta in maniera solenne e
trionfale a San Giovanni Ilarione, per poi
infine proseguire per l’ultima dimora nella
tomba di famiglia a Villa Ganzerla, vicino
a Ponte di Barbarano.
Ora la sua vita terrena è passata, ma è
iniziata la sua beatitudine in cielo e noi la
salutiamo commossi e riconoscenti; tutto
il paese la saluta, sentendola sempre viva
e presente nelle famiglie e nell’intera comunità.
Gianni sartori
“ Noi sappiamo che là
dove tu ora sei...continui
a volerci bene”
iniziavano al lavoro in fabbrica presto
il mattino hanno “parcheggiato” i propri bambini in chiesa, accanto a lei,
novello angelo custode, come pulcini
attorno alla chioccia, perché la scuola
materna non era ancora aperta. Quanti
bambini, dopo un richiamo o un rimprovero, hanno trovato conforto tra
le sue braccia, sicure e bonarie come
quelle della loro mamma naturale.
“Nella mia lunga esistenza - confidava in una precedente intervista - ho
vissuto i bambini che mi sono passati
davanti come miei. Se non si fa per
amore non si resiste. Io ai bambini non
ho mai fatto da maestra, ho sempre
ed esclusivamente cercato di fare da
mamma, una mamma che stimola, che
suggerisce, che corregge, ma che soprattutto vuole bene” .
Con l’uscita di scena dal nostro paese delle suore, è uscita di scena anche
lei ma dal mondo, forse perché non poteva trovare o accettare un altro sipario su cui esibirsi, perché San Giovanni
Ilarione lo portava nel cuore. Era un po’
la mamma e la nonna di tutte le persone, sempre pronta, attenta, non diceva
mai “aspetta un attimo”, interrompeva
tutto per dare ascolto agli altri.
Persona umile, di quell’umiltà nascosta che esalta la persona, ha sempre
110 gr di burro
12 gherigli di noci spezzettati
10 fette di ananas sciroppate
100 gr di zucchero
3 uova medie
250 gr di farina
1 presa di sale
7/8 cucchiai di latte
1 bustina di vanillina
1 /2 bustina di lievito in polvere
PREPARAZIONE:
preriscaldate il forno a 180 °C . Imburrate una tortiera
di 24 cm di diametro, fate sciogliere 50 gr di burro e
versatelo nella tortiera. Cospargete il fondo con le noci,
poi sistemate le fette di ananas. Fate sciogliere il burro
rimasto, sbattete le uova con lo zucchero e agguingete il
burro. Unite la farina, il latte, la vanillina, il sale e il lievito.
Otterrete un impasto liscio e viscoso. Distribuite l’impasto
nella tortiera e sistemate sopra le fette di ananas. Fate
cuocere per 40-50 minuti e fate raffreddare nella tortiera.
BUON APPETITO E BUONE FESTE!
luciana damini
Auguri a Clara e Salvatore Beschin insieme da
65 anni. Qui tutti insieme per festeggiare il loro
lungo amore.
Auguri e grazie per il buon esempio! Figli e Nipoti
MATRIMONI : 2
NATI : 10
MORTI : 6
Totale residenti maschi al 31.10.2011: 2677
Totale residenti femmine al 31.10. 2011: 2505
Totale residenti al 31.10.2011: 5182
Totale famiglie al 31.10.2011: 1807
CONTRIBUTI PER L’ALPONE
Catazzo Giuseppina
Ceccarelli Giancarlo
Ceron Francesco Fernando
Ceron Giglio
Eleonora diwischek Ramisch
Galiotto Emilio
Galiotto Teresa
Gallo Patrizia
Gecchele Giustina
Gino Pozza
Lovatin Ivano
Lovato Agostino
Marcazzan Teresa
Munaretti Antonio
Munaretto Domenico
Panarotto Marcello
Pasqualina Filipozzi
Perazzolo Carla
Perazzolo Cesare
Perazzolo Mari
Rivato Ignazio
Rossetto Rino
Salgaro Pietro
Soprana Gaetano
Sperotti Giancarla
Cattignano S.Giov.Ilarione
Canadi S.Giov.Ilarione
Valdagno (VI)
Bussolengo (VR)
Rampi S.Giov.Ilarione
Rovereto Modena
Biassono (MB)
Ambrogio Valp. (VR)
Martiri delle foibe S.Giov.Ilarione
Montecchio Maggiore
Montecchia di Crosara
Carpi
Montecchia di Crosara
Pandolfi Vestenanova (VR)
V.g.Verdi
Francia
Vestenanova (VR)
Raldon
Torino
Arzignano(VI)
S.Giov.Ilarione
Modena
Castello, S.Giov.Ilarione
Torino
S.Bonifacio (VR)
L’ ALPONE 12
DALLE
NI
ZIO
SOCIA
AS
SPORT
IN COLLABORAZIONE CON
POLISPORTIVA ILARIONE
A.S.D.
ASSESSORATO
ALLO SPORT
Vi invitano,
SABATO 17 DICEMBRE 2011 alle ore 20.30,
presso la palestra delle Scuole Medie.
Noi sportivi...lo sport formato “figurina”
Quante volte noi della generazione degli anni 80 a scuola ci siamo scambiati le figurine dei calciatori o abbiamo giocato a
“sora-sotto-speo”? A volte richiamiamo l’immagine di quella appassionante raccolta con un pizzico di nostalgia.
Immaginate ora che al posto dei mitici Scirea, Baresi, Antognoni o dello scudetto dell’ Inter ci sia la figurina di vostro figlio, o del
vostro vicino o del vostro compagno di banco…o meglio ancora la vostra!!!!
E’ questa l’idea che l’assessorato allo sport, in collaborazione con la “Polisportiva Ilarione”, sta portando avanti: un album di
figurine degli sportivi di San Giovanni Ilarione: una raccolta che darà la possibilità a tutti di conoscere da vicino le realtà sportive
del nostro paese:
U.s calcio - pink volley - a.s.basalti - judo valdalpone - karate shotokan - sky volley - ass.paracadutisti - tennis club - energy
studio, sono le associazioni che hanno aderito al progetto.
Dai prossimi mesi sarà possibile acquistare l’album e le figurine nei negozi di San Giovanni Ilarione; e chissà che non si ritorni
a scambiarsi le figurine o a giocarcele come una volta!!!!!
lucia burato
ORO AI MONDIALI DI KARATE DI TORINO
GALIOTTO E STIZZOLI CAMPIONI DEL MONDO
INGRESSO LIBERO!
Il giorno 23 ottobre a Torino si sono svolti
i mondiali di karate, un evento coinvolgente
che ha visto sfilare sui tatami 19 stati, dai
vicini Francia, Polonia e Russia al Sud
Africa e Argentina. Tante categorie con tanti
preparatissimi atleti che hanno sfoggiato
il meglio del combattimento e una gran
voglia di vincere. Tra le varie scuole italiane
era presente la palestra Shotokan Samurai
di San Giovanni Ilarione. La finale Italia
Argentina viene vinta dal nostro maestro
Alessandro Galiotto che conquista così il
suo secondo oro mondiale nella categoria
cinture nere meno 80 kg. Ma le sorprese e
le gioie per lui non finiscono qui: dopo mesi
di duri allenamenti porta con sè il suo allievo
Stizzoli Marco che si aggiudica il suo primo
mondiale nella categoria cinture marroni più
80 kg, conquistando così il secondo oro
della giornata. Soddisfatto della promessa
fatta ai suoi allievi, il lunedì seguente
viene accolto in palestra tra entusiasmo
e applausi e con l’ occasione ricorda loro
l’importanza di avere fiducia in se stessi e
che l’impegno e la volontà alla fine vengono
sempre ripagate. E adesso per
la scuola di karate si prevedono mesi molto
impegnativi per prepararsi al meglio nel
cammino verso le conquiste nelle future
competizioni. Tra le più importanti gare, i
prossimi mondiali per ragazzi che si terranno
per la prima volta a Verona a marzo 2012.
alessandro Galiotto
Salsiccia cup 2011...
Stizzoli Marco sul gradino piu’ alto del podio
La classica SALSICCIA CUP 2011 anche quest’anno approda nel palmares degli
SPOSATI ORANGE, vincitori su EL GRINTO FRIENDS, con un secco 6-3.
Emozioni da ambo le parti, con occasioni sprecate, anche grazie alla bravura dei
portieri, Micky Buffon e Julio Cesar Pele, opposti alle numerosissime conclusioni di
Confente (El Salta) e Panarotto Sneijder.
Capocannoniere è Thomasigho con 3 reti.
Premiazioni e tutti a tavola con “fameie e morose”.
Gli ORANGE quindi si confermano un caterpillar e “the show must go one!!”
Gecchele luiGi
Galiotto Alessandro per la seconda volta campione del mondo
UN ANNO POSITIVO PER IL TENNIS CLUB
Per il Tennis di Club San Giovanni Ilarione si sta concludendo un anno pieno
di attività e sicuramente molto positivo.
In questi ultimi anni l’obiettivo primario
del nostro circolo è sempre stato quello
di promuovere questo sport soprattutto fra i più giovani e, possiamo dire che
per il 2011 l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto. La stagione si è aperta a
Marzo con il “Progetto Scuola Tennis”
in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “M. Marcazzan”, con il quale si
è realizzato un corso di tennis di 8 lezioni, tenuto dal maestro di tennis Sergio
Diquigiovanni e svoltosi in orario scolastico pomeridiano per un gruppo di studenti di scuola media ed un mini corso
di 3 lezioni svolte al sabato mattina con
i ragazzi di quarta e quinta elementare.
Nel periodo estivo siamo riusciti inoltre ad organizzare ben quattro corsi
di tennis per ragazzi, che hanno visto
impegnati sui campi di gioco circa una
trentina di tenaci giovani appassionati della racchetta, suddivisi in piccoli
gruppi in base al loro livello di gioco.
E’ stato motivo di grande soddisfazione anche il consueto torneo svoltosi in
occasione della Festa dello Sportivo:
fin dalle prime ore del mattino oltre una
trentina di ragazzi si sono confrontati
in partite divertenti ed entusiasmanti,
interrotte solo a tarda mattinata per un
pranzo in compagnia di genitori e amici
(con circa 70 persone presenti, numeri
impensabili per il tennis del nostro paese) nei pressi dei campi da gioco.
Segnali molto incoraggianti sono ve-
nuti anche dal tesseramento annuale dei soci
il cui numero ha superato in questa stagione
le trenta unità, valore
che non si raggiungeva
oramai da diversi anni:
speriamo che sia l’inizio
di un ritorno di passione
per questo bellissimo
sport!!
Ma la stagione non è
ancora finita. Il Tennis
Club ha infatti organizzato per la prima volta
un corso invernale che vede impegnati
una decina di ragazzi, per un’ora alla
settimana, dal mese di ottobre fino al
mese di marzo 2012: è un modo per
CICLI & MOTO
permettere ai più appassionati di non interrompere l’attività agonistica e iniziare
così nel migliore dei modi la prossima
stagione.
Un grazie caloroso a tutti i nostri soci
ed ai ragazzi che hanno partecipato ai
vari corsi, Vi aspettiamo anche l’anno
prossimo!
il direttiVo
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