Notizie testimonianze proposte per gli amici dei missionari BURUNDI CAMERUN CIAD CONGO R. D. MOZAMBICO SIERRA LEONE BANGLADESH FILIPPINE GIAPPONE INDONESIA TAIWAN AMAZZONIA BRASILE COLOMBIA MESSICO CSAM Centro Sav eriano Animazione M issionaria V ia Piamarta, 9 - 25 1 21 Brescia T el. 03 0.3 77278 0 – F ax 03 0.3 77278 1 E -mail: g iornale@ sav eriani.b s.it Direttore: M arcello Storg ato R edazione: Dieg o Piov ani Direttore responsab ile: M arcello Storg ato R eg ist. T rib . di PR 07-03 -1 9 67 - n. 400 Stampa: T ipog rafia Camu na S.p.A. - Brescia In caso di mancato recapito rinviare all’ufficio P. T. Brescia C.M.P., detentore conto per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare la relativa tariffa 2 0 1 1 MAG G IO n . 5 Il beato Giovanni Paolo II Un papa “fuori serie”, un cuore missionario l mese di maggio, dedicato dalla pietà popolare aalla M adonna, quest’anno c è caratterizzato dal figura di dalla Giovanni Paolo II, a tutti noto per la sua devozione mar mariana. A soli sei d anni dalla morte, è dichia dichiarato “beato”: pe non perché Papa, ma perchéogni cristiano tr puòtrovare in lui un modell di vita crimodello stiana e l’ispirazione per vivere da vero vi discepolo discep di Gesù. Il 1°maggio 2011 I rimarrà nella memoria della chiesa per l’enorme folla giunta a Roma da tutto il mondo per partecipare a questa festa, su quella stessa piazza San Pietro dove era stata celebrata la nascita al cielo di quest’uomo “venuto da lontano”, chiamato dalla Provvidenza a reggere la chiesa e a traghettarla nel terzo millennio. Ha dato speranza ai popoli La vita di papa Wojtyla èstata una lunga giornata di lavoro conclusasi ai primi vespri della seconda domenica di Pasqua (2 aprile 2005), da lui dedicata alla misericordia di Dio Padre. Iventisette anni del suo servizio pontificale hanno segnato la storia della chiesa e la storia del mondo. Come missionario del p. G ABR IE LE F E R R AR I, sx vangelo, ha visitato tutti i popoli della chiesa sostenendo, incoraggiando e indicando a tutti la via della missione. Non c’èda meravigliarsi che non tutti siano d’accordo su tutto quello che il Papa ha fatto, visto che nessuno, neppure un “beato” è perfetto!Tutti però riconosciamo che la sua beatificazione risponde a quel sensus fidelium (senso ecclesiale) per il quale il popolo cristiano ha sentito la grandezza e la santità di papa Wojtyla, un papa straordinario, fuori serie per molti aspetti, che è stato segno di novità e di speranza per la chiesa e per il mondo. Come u n u liv o v erdeg g iante Di lui, in questa sede, vorremmo ricordare due aspetti che SPOT: FAVOREVOLI O CONTRARI ? La chiesa nucleare e l’acq ua sant a p. M AR CE LLO ST OR G AT O, sx l principio è chiaro: la scienza e la tecnica devono essere a servizio dell’umanità e del progresso. Bisogna poi vedere, caso per caso, le applicazioni e le conseguenze concrete dall’inizio alla fine del processo, inclusi gli effetti collaterali e indesiderati. Su l nu cleare a u so civ ile i vertici della chiesa vaticana - e anche italiana - semb rano essersi schierati decisamente in favore, fino a farne propaganda. S u L ’O sservatore R omano e su A vvenire è apparso di frequente a piena pagina lo spot lanciato dal F orum nucleare italiano (w w w .forumnucleare.it) a metà dicemb re 2 0 1 0 . E ppure in V aticano la sala N ervi è completamente “ solare” , grazie al dono di un’impresa germanica! P recedentemente, all’inizio del 2 0 1 0 , in molti settimanali diocesani era stato diffuso l’opuscolo “ E nergia per il futuro” : quasi un “ catechismo” della chiesa sul nucleare, sponsorizzato dall’E nel. Il b litz aveva suscitato sorpresa e reazioni comprensib ili, anche da parte delle riviste missionarie. E il referendu m di 24 anni fa? N on è una novità che la chiesa non si b asi sul voto popolare e non vada dietro alle “ mode” sociali. R ivendica invece il I ruolo di “ istruire e formare le coscienze” , anche sul nucleare pacifico. M a qualche sospetto mi viene: come mai tanto entusiasmo e ottimismo? È proprio tutto b ello, tutto facile, tutto risolto? N on siamo di fronte a una pub b licità ingannevole? “ O ggi, quella del nucleare è un’energia pulita e conveniente, in termini economici e amb ientali” , recita il presidente del F orum, C hicco T esta, che vorreb b e fornire a tutti “ informazioni chiare, complete e certe sotto il profilo scientifico” . L o spot è una partita a scacchi in cui due postazioni si affrontano: favorevoli e contrari, b ianchi e neri. In realtà il giocatore è unico, con il dilemma del sì e del no. E dal 2 4 feb b raio 2 0 1 1 , sullo spot appare anche una dichiarazione: “ N oi siamo favorevoli. E tu?” . Immagino che chiunque adotti lo spot (a pagamento) adotti anche la dichiarazione finale (gratuita)... L’onda delle emozioni gioca b rutti scherzi, viene detto e ripetuto. C hernob y l e F uk ushima non sono “ emozioni” . P ossiamo chiudere gli occhi di fronte al rischio certo, ma l’inquinamento durerà per secoli e i morti sono per sempre. L e scorie intanto vanno a finire nei paesi poveri dell’A sia e dell’A frica, in campi a cielo aperto o sepolti nei campi o sommersi nell’oceano. L ’onda dello tsunami del 2 0 0 6 , ad esempio, ha fatto riemergere sulle spiagge della S omalia una massa di rifiuti industriali, chimici e nucleari, incluso uranio radioattivo, provenienti dall’E uropa. L ’A frica è ormai la nostra miniera e la nostra discarica. Q uesto e tanti altri aspetti - che non sono dettagli - devono essere presi in considerazione dai vertici della chiesa, quando vogliono “ formare le coscienze” : i popoli poveri hanno gli stessi doveri e diritti dei popoli b enestanti. O no? E la q u estione dell’acq u a? È un b ene essenziale alla vita. I gruppi missionari hanno aderito al movimento “ A cqua b ene per tutti” . H anno preso posizione contro la commercializzazione e lo sfruttamento economico delle risorse idriche. G li interessi privati difficilmente vanno d’accordo con le giuste esigenze dei popoli per l’acqua pulita e a portata di mano per tutti. A pprezziamo ancora il cantico - ingenuo e sincero - del P overello d’A ssisi per “ nostra sora acqua e nostro frate sole” : doni del C reatore universale. N on vorremmo dover pagare anche... l’acqua santa! Contrib u to annu o ` 1 0,00 U na copia ` 1 ,00 - Contiene I. R . Poste Italiane. Sped. A.P. D.L. 3 5 3 03 (conv . L.27/02/04 n° 46) art. 2, comma 2, DCB Brescia. E nv oi par Ab onnement Postal - T ax e Perç u e sono oggi - e pensiamo lo siano anche per il futuro - un messaggio per la chiesa e per la missione. Il primo aspetto èla granitica fede in Dio che lo ha animato e fatto vivere in un tempo carico di tensioni, nella persecuzione e nella prova. Una fede in Dio di cui il nostro tempo ha bisogno di vedere i testimoni. Quelli che l’hanno conosciuto da vicino, sono unanimi nel dire che la radice del suo coraggio nel proclamare ovunque il messaggio cristiano e della sua affabilità, disinvolta e amichevole, era la sua fede in Dio. Papa Wojtyla era forte come una quercia massiccia, ben radicato nella fiducia in Dio, come “un ulivo verdeggiante nella casa del nostro Dio”, come dice un salmo. Bastava vederlo pregare per capire che egli viveva di Dio e da lui traeva la forza per affrontare le asperità che la vita gli ha sempre riservato. Non ècerto un caso che la sua forza interiore facesse paura, a suo tempo, anche al governo polacco. Ha compreso il mondo d’og g i Il secondo aspetto èl’attenzione e la grande simpatia per il mondo del suo tempo. Un aspetto legato al primo, perchè la capacità di Giovanni Paolo II di comprendere il mondo, di vederne i tratti positivi e anche i limiti, e di immaginarne i rimedi, non poteva venirgli che da una saggezza e da un’intelligenza coraggiosa, attinte nell’unione con Dio. A Giovanni Paolo IIviene ascritto anche il merito della caduta dell’impero sovietico, che egli probabilmente non si era proposto, ma che molti osservatori attribuiscono alla sua presenza sulla sede di Pietro. Ciòche è certo èche papa Wojtyla ha saputo cogliere e interpretare attese e speranze di quelle popolazioni oppresse, che i politici non hanno saputo neppure riconoscere. Ha stimato laici e missionari Da questa attenzione al mondo viene anche la sua simpatia per i laici che egli, secondo le indicazioni del concilio, ha chiamato a partecipare in prima persona alla vita della chiesa e la sua concezione della missione, vasta e aggiornata, che egli ci ha consegnato nell’enciclica Redemptoris missio. Nell’ultimo capitolo di quest’enciclica, dove parla della spiritualità missionaria, papa Wojtyla afferma che il missionario deve essere un santo e ne traccia un ritratto che si direbbe il suo auto ritratto:“Il missionario èspinto dallo zelo per le anime che si ispira alla stessa carità di Cristo, fatta di attenzione e tenerezza, compassione e accoglienza, disponibilità e interesse per i problemi della gente”. Nel cuore del “beato” Giovanni Paolo IIbatteva un cuore missionario, aperto a tutti. Ci auguriamo che questo stesso cuore batta in coloro che sono mandati a portare al mondo il messaggio della speranza cristiana. ! P apa W ojty la, “ venuto da lontano” al centro della cristianità, ha saputo portare il vangelo di C risto fino ai confini della terra. N ella foto, in A frica nel 1 9 8 8 . 2011 maggio n. ANNO 64° 5 2 Il mio cu ore sta ad Acoy otla 3 W ojty la, missionario del mondo 4/5 V ite in emerg enza 6 Pau sa missionaria a Parma Conforti, il buon pastore di Ravenna Laici collaboratori e corresponsabili “Non posso rimanere prigioniero in Vaticano” Sud/nord notizie: Ottawa 12 anni dopo 2011 MAGGIO M IS S I O N E E S P I RI T O MIS S IO N E E CO N FO RTI diacono Manini è richiamato in Italia ma, sconvolto dagli eventi, lascia l’istituto missionario… San Guido riflette e comprende che il rilancio del suo istituto non deve nutrirsi solo dello spirito romantico - “salpare i mari, salvare un’anima e poi morire”-, ma deve pensare anche all’eventualitàdel martirio. Le vocazioni missionarie, infatti, esigono miracoli di fede. Pausa nel suo istituto a Parma Un altro appuntamento con il Crocifisso lla fine del 1904, conclusa l’esperienza di Ravenna, mons. Conforti torna a Parma. Depone la porpora e riveste l’abito del prete. In tutto agisce come fanno i santi. Le allarmanti condizioni di salute erano valse a fermare per sempre la sua ascesa nella gerarchia. Ma san Guido sente le cose in altro modo: la malattia è una pausa provvidenziale per pensare a far crescere il suo istituto missionario. A Le vocazioni sono importanti Il clima familiare di Parma è per lui come la carezza di Dio che lo incoraggia a districare problemi che, durante la sua assenza, si erano ingigantiti. Primo fra tutti, la crisi delle vocazioni che - guarda caso - si era aperta quando in Italia si è venuto a sapere che p. Caio Rastelli era morto giovanissimo in Cina. Per due anni san Guido era stato costretto a seguire da lontano le vicende del ritorno in famiglia di molti dei suoi giovani aspiranti alla vita missionaria. Gli atri del nuovo istituto risuonavano, vuoti;il numero di vocazioni che Parma avrebbe potuto offrire al seminario missionario si era esaurito. Bisognava arredare l’animazione vocaziona- 2 le di strategie nuove;muoversi in orizzonti piùvasti. Le vocazioni sono un fattore importante per un istituto missionario e san Guido aveva messo le vocazioni al centro di incessanti preghiere fin dal giorno in cui aveva posto la prima pietra del nascente istituto. Aveva cercato bravi educatori per preparare i giovani alla vita missionaria, e aveva scelto p. Caio Rastelli, il primo saveriano a essere ordinato prete, e il diacono Odoardo Manini. I primi d u e saveriani in Cina Ma poi egli prende un’altra strada, quando giunge a Parma il vescovo Francesco Fogolla, un missionario dalla barba folta, che infiamma la gente con i racconti della sua missione in Cina. San Guido e il vescovo Fogolla si incontrano e trovano un punto di accordo: la partenza per la missione proprio dei due saveriani che aveva scelto per la formazione. Cosìil Fogolla era ripartito per l’Oriente portando con séi due giovani saveriani. Due mesi di viaggio;due anni per imparare la lingua cinese. Terminata la preparazione, p. Rastelli è destinato a una missione tra i monti, mentre il diacono Manini segue un corso in medicina. p. LIN O MAG G IO N I, sx Tutto sembra procedere bene. Sembra realizzarsi il sogno di san Guido di garantire ai suoi missionari uno stile di vita simile a quello degli apostoli, lasciando ogni cosa per seguire Gesù. Tra loro, tutto doveva essere regolato dalla legge dell’amore, dalla qualità dei rapporti vicendevoli;mettendo in conto anche la sofferenza. I terrib ili eventi cinesi Ma, come spesso avviene nella vita, i pensieri di Dio non sono i nostri pensieri. Quel Crocifisso che gli aveva giàparlato aspettava san Guido a un nuovo appuntamento: sperimentare come l’amore cresce quando viene insidiato e oltraggiato;credere che Dio salva gli uomini non con la sua onnipotenza, ma nella debolezza della croce. All’improvviso, su tutto il territorio cinese divampa la violenza contro gli europei a causa della cosiddetta guerra dell’oppio che gli inglesi conducevano da sessant’anni. Le missioni sono rase al suolo e ci sono massacri dappertutto. La missione dove vivono i due saveriani è un epicentro della rivolta. Padre Caio Rastelli riesce a salvarsi oltre la grande muraglia cinese, ma muore di tifo in Mongolia. Il “Tu nu tri g li u ccelli d el cielo...” Nei giorni di estrema fragilità, san Guido compone le preghiere che i suoi missionari recitano ancora oggi. Una di queste riprende le parole di Gesù, “Signore, che nutri gli uccelli del cielo e vesti i gigli del campo, noi ti raccomandiamo i bisogni dell’umile nostra congregazione”. Questa preghiera può aiutare tutti noi a non arrenderci mai;a saper ricominciare da capo, in un mondo che ha perso i grandi valori;a supplicare Dio perchénon si stanchi di suscitare ovunque uomini e donne in grado di superare ogni sorta di prove, per trasmettere anche ai nostri giovani ragioni di vita e di speranza. IN TEN Z IO N E MIS S IO N ARIA E P REG H IERA DEL MES E sIl Signore doni alla chiesa in Cina di perseverare nella fedeltà al vangelo e di crescere nell’unità. sGli op eratori nei mez z i di comu nicaz ione risp ettino semp re la v erità , la solidarietà e la dignità di ogni p ersona. Conforti: “Signore, ti raccomandiamo i bisogni dei nostri missionari”.