Scheda Rilevazione Buone Prassi Aziendali
SCHEDA RILEVAZIONE
BUONE PRASSI AZIENDALI
A. ASPETTI ANAGRAFICI
A 1 - U.O. coinvolte:
D.H.ONCOLOGICO
A 2 -Ambito di
appartenenza:
(selezionare)
XSanitario
Sociale
Socio-sanitario
Tecnico
Amministrativo
A 3 - Responsabile Buona
Prassi:
Cognome:
ORLANDIN
Nome:ROSSELLA
U.O. di appartenenza: D.H.ONCOLOGICO
Ruolo Aziendale: INFERMIERE COORDINATORE
A 4 - Recapiti del responsabile:
Telefono:
0424/889434
E-mail: [email protected]
A 5 - Partecipanti gruppo di lavoro:
Cognome Nome
Qualifica
ROSSELLA ORLANDIN
INF.COORDINATORE
BOSCATO MILENA
INFERMIERA
CRESTANI VANESSA
ALESSANDRETTI LINDONES
MULLER M.TERESA
NARDOTTO CHIARA
LANCERIN MARINA
ZONTA M.RAFFAELLA
INFERMIERA
INFERMIERA
INFERMIERA
INFERMIERA
INFERMIERA
INFERMIERA
PIVOTTO MANUELA OSS DH ONCOLOGICO
ZANANDREA LUIGINA C.A. DH ONCOLOGICO
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Unità Operativa
D.H.ONCOLOGICO
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B. TITOLO E DESCRIZIONE ESPERIENZA
•
B 1 - Titolo Prassi:
•
GUIDA PER IL PAZIENTE PORTATORE DI CATETERE VENOSO
CENTRALE TUNNELLIZZATO TIPO GROSHONG
GUIDA PER IL PAZIENTE PORTATORE DI CATETERE VENOSO
CENTRALE TUNNELLIZZATO TIPO PORT
B 2 - Durata della buona prassi
Data inizio:
Data conclusione
prevista:
Data conclusione
effettiva:
B 3 - Aree Tematiche:
(selezionare)
Modelli di assistenza (Es.: Presa in carico - Continuità delle cure Integrazione Socio-sanitaria - Integrazione Multiprofessionale; ecc…..)
XAppropriatezza e qualità delle cure
(Es.:Sicurezza degli utenti – Percorsi diagnosticiterapeutici-assistenziali – Miglioramento qualità
assistenziale – Implementazione linee guida – Lotta
al dolore – ecc…
Efficienza gestionale (Es.: Progetti di riorganizzazione dei servizi o di
processi – efficienza nei servizi tecnico-amministrativi – facilità di accesso
ai Servizi ecc…)
Innovazione tecnologica (Es.: Miglioramento dei processi di gestione
delle tecnologie biomediche – Telemedicina e teleconsulto – Nuove
tecnologie – ecc…)
XComunicazione e promozione della salute (Es.:
Relazione personale sanitario/paziente –
Umanizzazione – Prevenzione primaria e secondaria
– Stili di vita – ecc…)
Altro
B 4 - Descrizione sintetica della buona prassi
Premessa:
lo strumento informativo (opuscolo)consente, accanto all’azione verbale del
personale, di determinare un rinforzo continuo sulle conoscenze trasmesse,
consentendo l’utilizzo di un linguaggio comune tra i componenti dell’equipe,
ricordando che il paziente è egli stesso parte dell’equipe stessa
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B 4.1 - Problemi e bisogni a cui si è voluto dare una risposta:
diminuire gli accessi del paziente portatore di catetere venoso centrale tunnellizzato
alle strutture sanitarie, rendendolo attore della gestione del proprio problema di
salute e dando gli strumenti per gestirli autonomamente
B 4.2 - Finalità della buona prassi - Obiettivi specifici
Prevenire ri-ospedalizzazioni investendo sull’educazione del paziente o del care giver. Il paziente
informato e formato modifica il proprio comportamento e supera la sensazione di impotenza
assumendo un ruolo attivo nella gestione della propria situazione
B 4.3 - Metodologia - strategia
• Individuare i pazienti che possono beneficiare dell’intervento educativo
• informazione e formazione del paziente e del care giver con annotazione su apposita
scheda dell’avvenuta comprensione
• rinforzo educativo quando serve
B 4.4 - Fasi e tempi di sviluppo
Anno2011
Anno2012
G F M A M G L A S O N D G F M A M G L A S O N D
1 Elaborazione opuscoli
x x x x x
2 Individuazione pazienti
x x x
3 Inizio formazione/addestramento
x x x x x x x x x x
4
5
6
FASI
B 5 - Destinatari
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Pazienti (e care givers )portatori di catetere venoso centrale tunnellizato
tipo groshong e tipo port
B 6 - Indicatori di valutazione della buona prassi
Il paziente non è più obbligato a recarsi in struttura sanitaria per lavaggio
e medicazione poiché può eseguirlo in modo autonomo nel confort del
proprio domicilio, aumento dell’autostima essendo parete attiva della
gestione del proprio corpo. Diminuzione degli accessi al d.h.oncologico per
lavaggio e medicazione port e groshong.
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C. RISULTATI
C 1 - Risultati raggiunti (rispetto agli obiettivi e agli indicatori di valutazione previsti dalla prassi,
indicare in cosa i risultati raggiunti differiscono - se differiscono – da quelli attesi in fase di
progettazione e riportare le eventuali criticità incontrate e i punti di forza della buona prassi)
Su 4 pazienti e relativi care givers che rappresentano il 100% dei
casi addestrati:
• 50% (2 casi) l’addestramento è andato a buon fine nella sua
totalità
• 25%(1 caso) il care giver ha supportato il proprio congiunto
per le medicazioni in modo egregio, non ha supportato per i
lavaggio del cateterino per un rifiuto di tipo emotivo
• 25%(1 caso) il paziente e il care giver hanno aderito ma
nonostante numerosi interventi educativi i risultati non sono
stati raggiunti per scarsa adesione
C 2 - L’esperienza realizzata in forma sperimentale è stata poi adottata in forma stabile dall’Azienda
(messa a regime)? - segnare con una “X”
SI
NO x
IN CORSO
C 3 - Note (Altro)
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Il Responsabile della
Prassi Aziendale
lì,
04/07/2012
Il/i Responsabile/i della/e
Unità Operativa
Inf coord Rossella Orlandin
Dirigente S.C. Oncologia Dr.Luigi Endrizzi
Dirigente S.S.D. Screening Oncologici
dr.Isacco Falco
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scheda rilevazione buone prassi aziendali - ULSS n. 3