Istituzionalizzazione e legittimazione
Se la legittimazione è un processo di giustificazione che integra in un ordine
simbolico e concettuale più elevato alcuni aspetti culturali esso è più fragile
dell’istituzionalizzazione: questo perché la legittimazione fa riferimento ad elementi
culturali particolari da far accettare come coerenti rispetto ad elementi culturali
universali e preesistenti. Ad esempio rientra nella legittimazione un’eventuale
cambiamento dell’ordine di organizzazione politica basato sul passaggio da una
forma democratica all’altra. In questo caso il processo di legittimazione produce una
serie di tentativi di giustificare il nuovo assetto alla luce di valori condivisi di ordine
culturale di tipo più ampio.
L’istituzionalizzazione invece riguarda strutture sociali e culturali che grazie ad essa
si sedimentano divenendo elementi dati per scontati e quindi indiscutibili.
I processi di istituzionalizzazione e di legittimazione mettono in campo il
complesso discorso dell’analisi del cambiamento culturale.
È stato più volte ribadito che le culture non sono mai identificabili come un tutto
perfettamente omogeneo, unitario, coeso e coerente. Esse piuttosto si presentano
come un insieme differenziato e complesso, con diverse articolazioni, non tutte
integrate allo stesso modo tra loro e magari, come è tipico delle culture delle società
contemporanee, con dinamiche di contraddizione e incoerenza tra vari ambiti
culturali. È da queste incoerenze e contraddizioni interne che si può produrre una
dinamica di cambiamento culturale generale. Tuttavia, esistono anche altri
meccanismi di cambiamento culturale.
Modelli di spiegazione del
cambiamento culturale
2) Spiegazioni esogene a livello macrosociale: questo tipo di analisi puntano a mettere in
risalto come il cambiamento culturale possa derivare da sviluppi esterni alla cultura
oggetto di riflessione. Sono tantissimi gli studi che rientrano in questo modello: quello di Marx
secondo cui la trasformazione dell’ideologia della borghesia durante lo sviluppo del suo
predominio rispetto alle classi precedentemente al potere (nobiltà e aristocrazia terriera) è
dettata dai mutamenti nei rapporti di produzione della nuova società capitalista; l’influenza del
protestantesimo sul tipo di sviluppi che ha seguito la scienza moderna (Merton); il ruolo della
crescente divisione del lavoro sociale che Durkheim individua come fattore di spinta per
l’affermarsi della cultura dell’individualismo o ancora lo sviluppo di strutture burocratiche di
accentramento del potere e del controllo sociale che si verifica con lo sviluppo dello statonazione in Europa produce, secondo Elias, cambiamenti nei costumi e nella normativa di
comportamento sociale facendo gradualmente estendere le buone maniera della civiltà di corte
a strati sempre più ampi della popolazione.
3) Spiegazioni endogene a livello microsciale: sono poco numerose quelle teorie e analisi che
puntano sui meccanismi individuali a partire dai quali alcuni gruppi sociali modificano le
proprie credenze. In particolare rientrano in questo modello esplicativo tutte quelle teorie che si
basano su meccanismi di imitazione culturale e di contagio sociale delle idee, dei costumi, delle
credenze e dei consumi.
4) Spiegazioni esogene a livello microsociale: anche in questo modello rientrano non
moltissime teorie e analisi di cambiamento culturale. In questo caso l’attenzione è rivolta a
fenomeni che interessano la scala micro dei rapporti sociali e che però al tempo stesso sono
capaci di produrre cambiamenti, anche minimi, nell’ambito culturale della società.
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