Bologna, 27 Aprile 2009 DIFESA DELLA SICUREZZA NAZIONALE, LOTTA AL TERRORISMO E GARANZIA DEI DIRITTI FONDAMENTALI La pronuncia della Corte Suprema americana sul caso Hamdi e la tutela del giusto procedimento Chiara Valentini EUI - Law Department University of Bologna - Faculty of Law Rehnquist Court Enemy Combatant Cases •Hamdi et al. v. Rumsfeld, Secretary of Defense, et al. (2004) •Rumsfeld, Secretary of Defense v. Padilla et al. (2004) •Rasul et al. v. Bush, President of The United States et al. (2004). •Hamdan v. Rumsfeld (2006) Hamdi v. Rumsfeld Sandra Day O’Connor Antonin Scalia Roberts Court Hamdan V. Rumsfeld John Paul Stevens Antonin Scalia Hamdi v. Rumsfeld • Post 9/11 • Due Process Clause ed Habeas Corpus • Balancing Test Post 9/11 • Squilibrio di poteri a favore dell’Esecutivo e della Presidenza / Inerzia del Congresso • Ruolo delle Corti dubbio • Pericolo per i due process rights • Diffusa sensazione di insicurezza Provvedimenti istituzionali post 9/11 1) Declaration of National Emergency by Reason of Certain Terrorist Attacks: stato di emergenza nazionale → ha autorizzato il Governo all’uso di “tutte le forze necessarie e appropriate contro quelle nazioni, organizzazioni o persone che hanno in qualsiasi modo cooperato con gli attacchi terroristici o che in futuro possono farlo” 2) USA Patrioct Act (25 ottobre 2001): • • • ha autorizzato l’Esecutivo a istituire dei tribunali militari con giurisdizione esclusiva sui processi contro i soggetti catturati e detenuti con l’accusa di terrorismo ha legittimato l’istruzione di tali processi a porte chiuse ha eliminato l’obbligo di dichiarare la posizione sotto controllo dei soggetti indagati per motivi di sicurezza nazionale. 3) Military Order (13 novembre 2001): • ha riconosciuto la sussistenza di un conflitto armato • ha dichiarato lo stato di guerra • ha proclamato l’esigenza di un coinvolgimento delle Forze armate statunitensi. Caso Hamdi • In primo grado il ricorso è accolto e la Corte ordina alle Autorità militari di produrre le prove a carico di Hamdi • Il giudice di secondo grado (Fourth Circuit Court) riforma la sentenza di primo grado a favore delle Autorità militari In entrambi i gradi di giudizio: problema della rilevanza degli interessi in gioco alla luce delle eccezionali circostanze post 9/11 Caso Hamdi al vaglio della Supreme Court federale: tre questioni • La Costituzione americana ammette la “detenzione indefinita” di un cittadino statunitense senza garanzie giuridiche e sulla base di mere dichiarazioni delle Autorità prive di supporti probatori? • Una detenzione di questo tipo è ammessa da disposizioni legislative ovvero da un qualsiasi trattato internazionale? • La Corte adita in appello poteva negare la propria competenza a verificare e approfondire le ragioni della detenzione invocando il principio della separazione dei poteri? Il parere di maggioranza: la struttura argomentativa • Assunto di base: Conflitto di fondo tra principi costituzionali che ha natura giuridica e deve trovare la propria soluzione in sede giudiziale, attraverso un test di bilanciamento tra gli interessi coinvolti nel caso: • l’interesse pubblico alla sicurezza nazionale e • l’interesse dell’individuo alla tutela della propria libertà personale Sulla base di tale assunto, la majority opinion: • Affronta in via preliminare il problema della legittimazione dell’Esecutivo all’esercizio del potere di detenzione dei “nemici combattenti” • procede alla verifica del legittimo esercizio di tale potere • Bilancia Problema di “esercizio del potere” che si sviluppa su più livelli: • Legittimazione all’esercizio del potere • Legittimità delle modalità di esercizio del potere • Garanzie e procedure che devono assistere l’esercizio del potere Legittimazione attiva/passiva • Legittimazione attiva: può il potere esecutivo catturare e detenere i “nemici combattenti”? Si: legge federale secondo cui “nessun cittadino può essere imprigionato o altrimenti assoggettato a detenzione negli Stati Uniti d’America se non sulla base di un atto del Congresso” + Authorization For Use of Military Force Act. • Legittimazione passiva: possono essere qualificati come ‘enemy combatants’, quindi essere catturati e detenuti anche i cittadini americani? Si: la Corte ritiene irrilevante lo status di cittadinanza dei soggetti colpiti dall’esercizio del potere di cattura e detenzione. Legittimità • Problema: verificare che le condizioni procedurali della prigionia di Hamdi siano legittime con riferimento a due momenti: • quello della “prigionia” e • quello “processuale”, segnato dalle vicende giudiziarie che hanno coinvolto il ricorrente. • Nucleo centrale della sentenza: ricostruzione del principio costituzionale del Due Process in base al quale: “Nessun individuo può essere privato della libertà senza un giusto procedimento” e sfera applicativa Habeas Corpus Soluzione della Corte/1 1) Assoggettamento a detenzione e prigionia: è necessario un termine al suo decorso? Si: “It is a clear principle of the law of war that detention may last no longer than active hostilities” Fondamento giuridico: Art. 118 della Convenzione di Ginevra del 1949 : “Prisoners of war shall be released and repatriated without delay after the cessation of active hostilities” ( e Art. 20 Hague Convention on Laws and Customs of War on Land del 1899) Soluzione della Corte/2 2) Garanzie “processuali”: verifica di legittimità sotto diversi profili: • la misura della tutela accordata alle parti nei precedenti gradi di giudizio • la natura della competenza giurisdizionale rispetto alle istanze di Hamdi • la quantità e la qualità delle garanzie desumibili dalla Due Process Clause Aspetti da vagliare alla luce degli interessi rilevanti, adeguatamente BILANCIATI HAMDI BALANCING TEST La Corte se ne è avvalsa per individuare il punto in cui l’interesse pubblico alla sicurezza nazionale e l’interesse privato all’inviolabilità della libertà personale possono convergere alla luce del dettato costituzionale. A questo scopo, essa ha dovuto tener conto anche del particolare contesto che ne ha determinato la divergenza e ciò ha richiesto un ulteriore accorgimento: standard di bilanciamento definito dalla Corte nella sentenza Mathews v. Eldridge “calcolo” dei rischi che potrebbe comportare una “erronea” privazione della libertà e dei benefici che si potrebbero trarre da eventuali forme di garanzia addizionali o sostitutive rispetto a quelle ordinarie Mathews v. Eldridge Hamdi v. Rumsfeld Un test in 3 parti che bilancia : 1) il ‘peso’ dell’interesse individuale 2) il rischio di un’erronea privazione della libertà e i probabili benefici derivanti da addizionali garanzie procedurali 3) l’interesse vantato dalla pubblica autorità. Individuazione degli interessi in gioco e della loro consistenza in astratto 1) La Corte ha affermato di riconoscere che entrambe le parti possono vantare “interessi sostanziali”: l’interesse privato di Hamdi alla tutela della libertà personale nella sua forma fondamentale l’interesse del Governo che sussiste in virtù delle “laws of war” e della realtà dei conflitti armati che rendono “necessaria e appropriata” la prigionia dei nemici combattenti. 2) Ha definito il “peso” di tali interessi: ha restituito consistenza ai due process rights e ha riaffermato il valore e l’insuperabilità dei diritti di libertà soprattutto nei momenti di incertezza istituzionale che li mettono più duramente alla prova: “sarebbe davvero paradossale che, in nome della difesa della nazione americana, si ammettesse il sovvertimento di quel sistema di libertà su cui essa si fonda”. Individuazione degli interessi in gioco e della loro consistenza in concreto Ristabilita la giusta relazione di valore tra sfera pubblica e sfera privata in astratto, la Corte ne ha compiuto una verifica ‘applicativa’ per definire il concreto grado di “resistenza” dei due process rights di fronte all’interesse pubblico alla national security Nucleo minimo di garanzie processuali a favore di Hamdi: diritto dell’imputato a conoscere i fatti su cui si fonda la sua incriminazione diritto di contestare tali fatti dinanzi a un giudice neutrale e “senza alcun dubbio”, diritto di accedere ad assistenza legale in relazione ai futuri sviluppi del procedimento + Concessione di un’inversione dell’onere della prova a favore dell’Esecutivo: un cittadino americano catturato e accusato di avere combattuto con il nemico è ammesso a provare l’infondatezza di tali accuse ma non può esigere la preventiva produzione di prove dettagliate da parte delle Autorità. Cost-benefit analysis Valutazione dei rischi e dei benefici che derivano dalla riduzione tutela ex Due Process Clause Fondata su due premesse interpretative: 1. Nei momenti di crisi istituzionale, la Due Process Clause deve essere intesa soprattutto come garanzia rispetto al rischio di una detenzione “ingiusta” o “erronea”, visto che in siffatti momenti esso è più elevato del solito; 2. La grave natura delle azioni contestate ad Hamdi non deve influenzare la valutazione del suddetto rischio, dato che “la mera intolleranza o animosità non possono giustificare alla luce della Costituzione la violazione della libertà personale di un individuo” La Corte ha compensato : La Corte ha compensato: • rischio di un’erronea privazione della libertà Vs. • beneficio della possibilità di accedere a contestazione e verifica delle ipotesi accusatorie • rischio di oneri processuali eccessivamente gravosi per le autorità militari Vs. • beneficio dell’inversione dell’onere della prova in loro favore. Risultato L’interazione tra sfera pubblica e sfera privata viene ancorata a un sistema di garanzie “aperto” al modellamento necessario per soddisfare gli interessi istituzionali MA “resistente” alle degenerazioni dell’ordinamento che minaccino l’interesse privato alla libertà. Soluzione Minority Opinion • Insiste sul profilo politico istituzionale • Problema della legittimazione/separazione dei poteri • Suspension Clause letta in chiave originalista (rilievo anche alla sua collocazione sistematica) • Ruolo del Congresso