Esperienze e proposte per la
continuità assistenziale fra
ospedale e territorio
Bologna 11 maggio 2010
Case management - Managed care

I termini sono di origine statunitense

Sottendono due concezioni:
a) Un sistema composto da strutture e metodologie di
funzionamento dell’organizzazione che ha lo scopo
istituzionale di erogare servizi sanitari in modo efficiente
(contenimento costi)
ed efficace (raggiungimento
obiettivi/qualità della prestazione e del servizio);
b)
Una logica di approccio conseguente alla necessità di
contenere i costi sanitari, di ricomporre la frammentazione
di erogazione dei servizi e di rispondere ai bisogni sanitari
e socio sanitari del cittadino con servizi efficaci e di
qualità;
Taddia P., Managed care e Case management: origini, principi, implicazioni,
IPASVI, Foglio notizie n. 5, 1977 -
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Case management


In Italia l’orientamento prevalente è verso un “case
management” inserito nelle logiche:

del mantenimento della continuità assistenziale;

della presa in carico dell’assistito (care giver) che
presenta una situazione clinico assistenziale a
medio - alta complessità

della ricomposizione della frammentazione dei
percorsi
che concorre con l’equipe assistenziale al raggiungimento di
predefiniti standard di processo ovvero alla concretizzazone
delle definizioni di percorso inserite nel piano di assistenza
individuale predisposto con modalità multidisciplinare
nell’ambito dell’Unità di valutazione multidimensionale (PAI –
UVM).
Consiglio superiore di sanità – sezione I - triennio 2007 - 2009
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Case manager

Il Case Manager è un professionista (solitamente un
infermiere) inserito in una specifica struttura organizzativa specificamente formato - che, in collaborazione con il MMG e
in sinergia con gi altri professionisti dell’ equipe assistenziale
di cui è parte :
a) Concorre a intercettare i bisogni socio-sanitari
dell’assistito;
b) Assicura la continuità assistenziale promuovendo il
corretto e fluido sviluppo del percorso clinico assistenziale
nell’ambito di un piano predefinito;
c) Persegue la responsabilizzazione ed educazione
dell’assistito (care giver) per la “compliance” alle terapie
prescritte e verso l’aderenza ad uno stile di vita adeguato
in riferimento alle patologie di cui è affetto ………..
Ambrosetti The europea house – 2° forum sanità – Villa d’Este, Cernobbio 2007
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
Il Case Manager ……. :
a)
b)
c)
d)
e)
Promuove e mantiene la continuità relazionale e
informativa anche quando l’assistito è inserito in setting
diversi da quello domiciliare;
Utilizza metodi e strumenti basati sulle evidenze (linee
guida, protocolli, schede , scale ) e coerenti con gli
obiettivi individuati e con la tipologia dei percorsi attivati;
Contribuisce a definire gli indicatori di processo e di
risultato e collabora nel loro monitoraggio e valutazione;
Contribuisce al miglioramento della qualità dei servizi
erogati e delle prestazioni effettuate;
Mantiene aggiornate le sue competenze professionali
(tecnico scientifiche, relazionali ed educative);
Documento introduttivo alla riprogettazione dell’assistenza territoriale e l’integrazione socio
sanitaria dell’AUSL di Bologna- 2010
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
Il Case Manager ……. :

Quale figura professionale ?

Con quali competenze/responsabilità

Con quale formazione ?

Figura “strutturata” o Funzioni “strutturate” ?

Con quale valorizzazione nell’ambito
dell’organizzazione
6
Grazie per l’attenzione
A. Silvestro
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Il Case Manager