Il Coordinamento dell’assistenza sul territorio Infermiera Care Manager Emanuela Fazzi Casarano 10.11.12 dicembre 2012 RIORGANIZZAZIONE SISTEMA SANITARIO Potenziamento strutture territoriali Riorganizzazione modelli assistenziali Implementazione percorsi diagnosticoterapeutici Nuovi ruoli e competenze = Assistenza integrata e multidisciplinare Obiettivi Individuare la domanda di salute dei cittadini presenti sul territorio Organizzare la risposta mediante l’erogazione di servizi e prestazioni di base RIDURRE GLI SPRECHI Assistenza Sanitaria di Base (MMG, PLS, GM, I) Assistenza specialistica ambulatoriale (Medici Specialisti) Assistenza ambulatoriale e domiciliare La rete dei servizi Assistenza protesica e Riabilitazione Assistenza residenziale e semiresidenziale, RSA, Hospice Cura delle Tossicodipendenze Assistenza ospedaliera Assistenza farmaceutica e medicina legale Direzione Sanitaria L’attività di coordinamento Attività complessa sia dal punto di vista professionale che personale. Costituisce un canale preferenziale per operatori/utenti. Funzione strategica per determinare il livello di integrazione tra le diverse aree socio-sanitarie. L’organizzazione a rete dei servizi Principali nodi all’interno della rete dei servizi •Relazione paziente – MMG/PLS •Relazione MMG/PLS e specialisti ambulatoriali territoriali •Relazione tra territorio e ospedale (dimissioni ospedaliere e dimissioni protette) Ostacoli La mancanza di relazione tra gli operatori sanitari è una delle criticità che maggiormente colpisce il percorso assistenziale del paziente cronico. Il paziente si trova ad usufruire di una assistenza scollegata, pertanto è importante creare una relazione tra tutti gli attori e soprattutto capire “chi fa che cosa”. “Chi fa che cosa?" Gli attori e le loro funzioni Distretto • Struttura territoriale complessa • Assicura l'accesso ai servizi e alle prestazioni sanitarie e sociali ad elevata integrazione sanitaria • Eroga prestazioni e servizi di primo livello che coincidono con quelli dell'assistenza distrettuale • Assicura la continuità assistenziale e aiuta l’ospedale nelle dimissioni protette. MMG •Responsabile del caso clinico •Individua e coinvolge i pazienti cronici • Collabora con le altre figure professionali per la gestione integrata del paziente. •Effettua le visite periodiche orientate alla gestione della cronicità. GLI SPECIALISTI Offrono la loro collaborazione e consulenza per: • favorire l’integrazione tra i professionisti; • facilitare l’aderenza al piano delle cure e ai follow-up; • ridurre le liste di attesa aziendali. L’Infermiere Care Manager Coniuga le capacità professionali infermieristiche con quelle di informazione, educazione al selfmanagement e coaching del paziente. Paziente Nuovo ruolo, da semplice soggetto che subisce la cura diventa soggetto responsabile che partecipa alle decisioni di intervento assistenziale. PRESA IN CARICO E CONTINUITA’ DELL’ASSISTENZA Presa in carico Definizione •Processo organizzativo-clinicoassistenziale-relazionale finalizzato a garantire assistenza globale ed integrata ad un paziente cronico. •Modalità per garantire al cittadino un insieme coordinato di interventi rivolti a soddisfare un bisogno complesso. Presa in carico Finalità •Deve assicurare la continuità assistenziale fra Ospedale e Territorio, consentendo il miglior inserimento possibile in ambito domestico e familiare o nella struttura adeguata; •Deve garantire l’integrazione fra servizi territoriali e servizi ospedalieri nel passaggio della presa in carico del paziente nei modi e tempi previsti. Diverse fasi della Presa in carico • Richiesta di assistenza • Analisi della domanda • Progetto di intervento • Elaborazione e attuazione del Profilo di cura/PAI • Verifica e valutazione Continuità assistenziale Definizione Estensione non interrotta nel tempo e nello spazio degli obiettivi assistenziali (diagnostico/terapeutici) della persona presa in carico, attraverso una linearità di svolgimento degli interventi fra le diverse U.O. La continuità assistenziale è quindi un processo dove, individuati i bisogni del paziente, viene prestata assistenza continuativa da un livello di cura ad un altro sia esso domicilio, ospedale o altra realtà. Continuità assistenziale Strumentinti: percorso di integrazione e conoscenza tra i diversi attori . organizzazione e comunicazione fra servizi. protocolli operativi che definiscono i diversi passaggi tra le U.O. coinvolte organizzazione centrata sul paziente . Obiettivo finale “presa in carico” del paziente nella rete integrata dei servizi. Aspetti della continuità assistenziale Aspetti organizzativi 1.Lavoro di équipe 2.Coordinamento e organizzazione della continuità assistenziale nei Servizi in rete 1. Rispetto di protocolli diagnostico-terapeutici concordati 2. Raccolta e registrazione standardizzata dei dati clinici 3. Trasmissione corretta delle informazioni tra operatori. Aspetti clinicoassistenziali 1.Erogazione di interventi centrati sul Paziente e la sua Famiglia 2.Individuazione del MMG di riferimento Aspetti relazionali 1.Comunicazione 2.Formazione 3.Family learning Le competenze per i compiti di continuità assistenziale 1. Competenze di Equipe Assessment dei bisogni Definizione degli interventi di cura e assistenza (Piano delle Cure) Periodiche verifiche di appropriatezza del piano delle cure • Linguaggio comune nella Equipe • Metodi e strumenti condivisi Le competenze per i compiti di continuità assistenziale 2. Competenze dei singoli operatori della Equipe MMG • Diagnosi dei problemi clinici • Diagnosi di malattia, disabilità, complessità, lettura dei bisogni assistenziali • Cura • Sintesi clinico-assistenziale e stesura del piano delle cure • Attivazione continuità di cura e assistenza per il paziente • Lavoro in equipe • Coordinamento equipe • Educazione sanitaria, terapeutica, counselling, empowerment, attivazione partecipazione al self care Professioni sanitarie (Infermieri Care Manger) 1.Diagnosi dei bisogni assistenziali 2.Assistenza (nursing infermieristico) 3.Lavoro in equipe 4.Educazione sanitaria, terapeutica, counselling, empowerment, attivazione partecipazione al self care Professioni sociali (AS, OSS) 1.Diagnosi dei bisogni sociali 2.Assistenza (nursing tutelare) 3.Lavoro in equipe 4.Educazione sanitaria, terapeutica, counselling, empowerment, attivazione partecipazione al self care La Regione Puglia ha sperimentato : Progetto Leonardo Progetto Nardino Disease and Care Management Patologie Croniche • Nella Medicina Generale in associazionismo • Ambito territoriale Cronic Care Model Care Team Infermiere Care Manager Ospedale Specialista MMG Piano delle cure Paziente Famiglia La continuità assistenziale nel paziente cronico . Finalità • Favorisce un approccio alla cronicità orientato al Care Management e all’empowerment del paziente. • Favorisce l’aderenza al follow up rendendo i servizi assistenziali più facilmente fruibili. • Evita la mobilità dei pazienti cronici ovvero la peregrinazione spesso inutile da un struttura assistenziale ad un’altra. • Azzera l’attesa per i pazienti coinvolti nel modello assistenziale, incidendo anche sulle liste di attesa aziendali. • Offre un percorso assistenziale razionale e aderente alle linee guida nazionali e locali. Team finalizzato al Disease Management • Intercettano e valutano direttamente sul territorio i bisogni socio sanitari dei pazienti attivando coerenti percorsi assistenziali. • Responsabilizzano ed educano il paziente per favorire l’aderenza alla terapia prescritta e verso il cambiamento degli stili di vita, in riferimento alla patologia di cui è affetto. • Operano con i pazienti in prima persona, per monitorare e fornire consigli necessari per una migliore autogestione. • Assicurano una corretta erogazione dei servizi prestabiliti dal piano di assistenza sia sul versante sanitario che sociale. Ruolo del Care Manager Garantire la presa in carico assistenziale del paziente attraverso: Attività di monitoraggio e valutazione dell’adesione del piano di salute Attività di Coaching basata su Informazioni Motivazioni Supporto Le Attività del Care Manager Care management • Arruolamento • Predisposizione del piano di cura • Fornitura di materiale educativo • Coordinamento dell’assistenza Autogestione della malattia • Comprende le 8 priorità di base dell’autogestione Disease management dei Rischi • • • • Diabete Fumo Abitudini alimentari Attività fisica Emanuela Fazzi Il Piano delle cure riguarda la complessità delle problematiche del singolo paziente e comprende: • Terapia farmacologia ed educazionale; • Controlli specialistici in base ai percorsi aziendali; • Follow-up del MMG; • Coinvolgimento attivo del paziente nela definizione degli obiettivi personali, rafforzando le capacità di autogestione della propria malattia. Il Piano delle Cure Il Piano delle Cure individuale è definito congiuntamente dal MMG, specialista, infermiere e paziente. Il lavoro in team non è un lavoro “fatto in gruppo” bensì “lavoro di gruppo + lavoro individuale” = bilanciamento continuo tra creatività individuale e consenso di gruppo 10 regole minime per …team delle cure definizione delle procedure condivisione del linguaggio valorizzazione di tutti gli operatori vigilanza sul rispetto delle procedure concordate 13 regole minime … …del clima di un team delle cure ascolto attento degli altri chiarezza, precisione, nei referti delle prestazioni effettuate rispetto del piano concordato per la gestione del paziente interpretazione leale dei contributi altri gestione matura dei conflitti 14 Modelli organizzativi e il sistema di comunicazione 36 Accountability • Responsabilizzazione dei professionisti sanitari per impiego di risorse e produzione di risultati • Verifica dell’attività in base ad indicatori di performance e di esito Il ruolo della formazione per l' acquisizione delle competenze Tutte le professionalità (MMG, specialisti e infermieri) devono essere formate alla metodologia generale dell’empowermente dell’educazione al self-management. alle metodologie per la verifica e revisione di qualità e alla conoscenza del percorso del paziente cronico La formazione • E’ momento fondamentale dell’integrazione tra le figure professionali coinvolte nell’équipe sanitaria • Favorisce la comunicazione e il confronto • Consente la condivisione fra tutte le professionalità coinvolte, dei percorsi diagnostico-terapeutici che sono alla base del programma La comunicazione tra gli attori del “sistema delle cure” è uno dei nodi cruciali per avere efficacia e qualità BUON LAVORO!