Tratto dai siti internet: www.intercam.it/tomo/storia/dopog.htm
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Tratto dal libro:Nuovo le basi della storia volume III
Autori vari/ Edizioni scolastiche Bruno Mondadori/p141-p143
Nell’anno 1943 nella zona della Valle Camonica,del Sebino e in generale in tutto il
nord e nel centro Italia incominciarono a formarsi dei gruppi di ribelli,che si
mettevano in contrasto con la Repubblica di Salò. Questa nuova istituzione di stampo
fascista era stata fondata da Benito Mussolini dopo la sua liberazione da parte dei
soldati tedeschi dalla sua prigione sul Gran Sasso.
Molti giovani vollero aderirvi di loro spontanea volontà,ma molti altri ed ex militari
dovettero aderirvi per non subirne le pesanti pene (anche la morte);altri invece
andarono a formare delle squadre armate e operative di ribelli.
Anche nelle zone della Valle Camonica e del Sebino alcuni giovani e ex militari che
riuscirono a fuggire dai propri reparti e tornati a casa,aderirono ai gruppi partigiani.
Inoltre non erano solo abitanti delle nostre parti le persone facevano parte di questi
gruppi di ribelli, ma erano anche prigionieri di guerra, persone che erano riuscite a
scappare dai campi di concentramento e persone che attraverso il collegamento tra la
nostra Valle e la Valtellina avevano tentato di raggiungere la Svizzera (stato
neutrale),ma non erano riusciti a superare i controlli della frontiera.
All’inizio i partigiani venivano ospitati e aiutati dalla popolazione,ma visti i numerosi
controlli e rastrellamenti da parte nei nazi-fascisti, i partigiani si rifugiarono sui monti
sopra i paesi,restando comunque in contatto con il paese soprattutto con il supporto
dei preti ,che talvolta collaborava con loro ospitandoli e rifocillandoli. I primi nuclei
si formarono sopra l’abitato di Sonico,Corteno Golgi e sul Mortirolo(perché vicini
alla Svizzera),Bienno verso il passo Croce
Domini;con il passare del tempo se ne
diffusero altri in tutta la Valle. Le prime
attività antifasciste vengono datate attorno
al 5 Novembre 1943 quando arrivò in
Valle Camonica il tenente degli Alpini
Romolo Ragnoli,giunto clandestinamente
a Cividate Camuno,paese situato in media
Valle Camonica,ospitato dall’arciprete don
Carlo Comensoli. Il militare mostrò mezza
lira di carta al all’arciprete, perché quello
era il segno per essere identificato come
ROMOLO RAGNOLI IN CONGEDO A BRESCIA
partigiano e che veniva utilizzato tra i ribelli
Monumenti dedicati ai caduti delle due guerre mondiali e ai partigiani a
Saviore dell’Adamello e sul Mortirolo
Ragnoli organizzò la pianificazione di tutte le azioni e le localizzazioni delle truppe
partigiane sul territorio assegnando ad esse il nome dei vari monti,che fino ad allora
avevano agito indipendentemente senza collaborare tra di loro.
Molti eventi accaddero in Valle Camonica dal 1943 al 1945,i più importanti e
conosciuti sono:
• La battaglia di Pratolongo:l’8 dicembre 1943,nei pressi della località San
Giovanni di Pratolongo sopra l’abitato di Terzano,frazione di Angolo Terme,
il colonnello Ferruccio Lorenzini con i suoi uomini venne catturato dai fascisti.
La loro cattura fu dovuta ad un atto di clemenza e generosità da parte del
colonnello che dopo aver liberato due fascisti che aveva catturato,i
repubblichini non mantennero la promessa di mantenere il silenzio. Perciò lui e
i suoi uomini furono catturati e portati a Darfo,che era la sede del comando
fascista della zona e qui fu bastonato e il 31 Dicembre fu fucilato.
• Durante il 1944 in tutta l’area della Valle Camonica e dell’ alto Sebino
aumentarono i pattugliamenti e i rastrellamenti da parte dei nazifascisti e
durante uno di essi fu catturato Peppino Pelosi,noto partigiano della zona, sui
monti sopra Lovere e fu condotto inizialmente alle carceri di Brescia e fu
fucilato il 16 Marzo 1944.
• Il 3 Luglio 1944 il paese di Cevo fu incendiato per gli scoppi violenti della
guerriglia che scoppiò tra i partigiani e i fascisti. In quest’episodio persero la
vita molti partigiani e civili e 800 abitanti su 1000 erano rimasti senza tetto.
• Nel settembre del1944 alcuni gruppi di partigiani operanti in alta Valle
Camonica fecero un’azione che portò molto clamore,infatti questi gruppi
scacciarono il Podestà fascista di Ponte di Legno,riunendo poi tutti i
capofamiglia per rieleggere il sindaco e la giunta comunale,formando così una
forma di governo fondata sui valori della democrazia .Anche in altri paesi
come Incudine,Vione e Vezza d’Oglio successe la stessa cosa.
• Verso la fine del 1944 a Corti di Costa Volpino,allora comune di Lovere,un
gruppo di fascisti incendiarono le contrade di san Rocco e san Antonio,per
vendicarsi di due loro compagni che erano rimasti feriti dopo un’imboscata da
parte dei partigiani e successivamente ricoverati all’ospedale di Lovere. Anche
in questo caso come accadde per il paese di Cevo molte persone rimasero senza
casa.
• Le truppe fasciste repubblichine locali e non in molte azioni persero contro i
partigiani e ormai la guerra stava finendo,perciò cercarono di rifugiarsi nei
boschi o scappare attraversando la Valle Camonica tentando di raggiungere
l’Austria e la Gerrmania,passando per il passo del Tonale e per il Trentino, ma
anche cercando di stracciare le loro divise nere.
Il 25 aprile 1945 la guerra in Italia era finita e così anche la repubblica di Salò
dopo la fucilazione di Mussolini avvenuta il 28 aprile del 1945.
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