I sapori veri e genuini di un territorio sono dentro le difficili regole del mercato il carattere distintivo della sua identità, moderno. È un lavoro meritorio, che la l'eredità di un passato pieno di significati, Comunità Montana di Valle Camonica e la il risultato di un rapporto unico tra l'uomo Provincia di Brescia incoraggiano e che e l'ambiente naturale. hanno voluto testimoniare con questa pubblicazione. I sapori della Valle Camonica appartengono, inevitabilmente, alle bellezze e Lo sforzo di tutti è necessario, per alle fatiche della montagna. Sono legati ai sostenere lo sviluppo della nostra colori e ai profumi delle valli, delle terre economia e per garantire il permanere alte frequentate in ogni stagione da una degli uomini in montagna, che significa il comunità di uomini di volta in volta presidio e il controllo del territorio a agricoltori, pastori, allevatori - uniti dalla beneficio di tutta la comunità. necessità quotidiana di far fronte al bisogno. L'obiettivo è quello di sempre: riconoscersi nelle nostre radici, che sono legate alla Oggi le associazioni e i consorzi tra i terra, ma per crescere più forti di fronte produttori, insieme alle istituzioni locali e alle sfide del futuro, più consapevoli di al Parco dell'Adamello, sono impegnati a noi stessi. salvaguardare l'originalità e la tipicità di questi sapori, a renderli di nuovo fruibili Il Presidente della Comunità Montana di Valle Camonica, ente gestore del Parco dell'Adamello, Alessandro Bonomelli L'Assessore all'Agricoltura della Provincia di Brescia, Mariastella Gelmini Comunità Montana di Valle Camonica Provincia di Brescia I formaggi vaccini sono il principale e più tradizionale prodotto tipico, ottenuto dal latte prodotto nella maggior parte delle settecento aziende agricole valligiane con allevamenti bovini. Formaggi a lunga stagionatura, i classici. Sono prodotti da secoli su queste montagne, poiché rappresentavano uno dei principali alimenti della popolazione, fonte proteica facilmente conservabile nel tempo e trasportabile. Tra di essi si segnala il “Silter”, per il quale è in corso la procedura per il riconoscimento della Denominazione d'Origine Protetta (D.O.P.). Il suo nome deriva dal termine con il quale nel dialetto locale si indica il fabbricato rurale, sovente locale d'alpeggio, adibito alla stagionatura del formaggio. Si tratta di un prodotto a latte crudo, parzialmente scremato. Si propone sul mercato nelle due tipologie “Silter”, con stagionatura oltre i 100 giorni dal gusto e dalla consistenza più tenera e delicata, e ”Silter stagionato”, con stagionatura che si protrae per oltre 200 giorni con aromi e sapori molto più intensi. Nettamente distinguibili sono i caratteri del formaggio prodotto in estate in malga con gli animali al pascolo, solitamente più aromatico. Un prodotto d'eccellenza nel senso dell'origine, molto legata all'ambiente naturale. In particolare si segnala il comprensorio dei pascoli della zona del passo di Croce Domini, per la maggior parte all'interno del Parco dell'Adamello, zona assai nota per la straordinaria ricchezza floristica e per l'elevato valore pabulare dei pascoli. Formaggi a breve e media stagionatura e formaggelle, l'innovazione nella tradizione. Caratterizzati da gusto dolce e delicato, influenzato dal sapore del latte d'origine e dalla breve durata della maturazione. Tra di essi spicca come importanza il Casolet, con la sua tradizionale forma triangolare, che sembra fosse adottata nel passato per agevolarne il trasporto ed il commercio. Un altro prodotto ottenuto dalla trasformazione del latte valligiano è la caratteristica Rosa Camuna, uno dei prodotti di spicco del caseificio cooperativo CISSVA con sede in Capo di Ponte. Anche numerose aziende agricole producono formaggelle, ne esistono diverse versioni: quasi tutte ottenute con latte intero, a stagionatura di circa due mesi e con la classica forma rotonda. Si ricorda inoltre la produzione di altri derivati del latte, come ricotte, burro e fiurit. Una risorsa rivalutata. In passato le capre erano considerate animali “poveri”, di secondaria importanza rispetto ai bovini, anche se in grado di sfruttare terreni ed alimenti altrimenti inutilizzabili. Dopo un periodo di abbandono e sovente di ostracismo, l'allevamento caprino ha registrato un sensibile sviluppo negli ultimi anni, contando oggi su un patrimonio di oltre 6000 capi. La maggior parte di questi sono distribuiti in aziende di piccole e medie dimensioni, in conduzione intensiva e con capacità di trasformare per quasi tutto l'anno il latte prodotto in formaggi. La “Bionda dell'Adamello”, importante razza caprina autoctona. Così denominata per il colore del suo lungo vello, è un' importante razza per la valorizzazione in chiave zootecnica dei pascoli più marginali, il cui allevamento è concentrato in Val Saviore, all'interno del Parco dell'Adamello. Se fino a qualche anno fa si trattava solo di una razza a rischio di estinzione, oggi, grazie all'intervento di diverse istituzioni, è stata imboccata la strada della sua salvaguardia, ma anche del recupero delle sue potenzialità produttive, in ragione della elevata adattabilità all'ambiente. Su questo fronte è operativa la Associazione Allevatori Capra bionda dell'Adamello, punto di riferimento per gli allevatori locali. Nei rimanenti allevamenti è molto diffusa la razza “Camosciata delle Alpi”, oltre a vari esemplari meticci. I formaggi ottenuti con latte caprino. Tra i più caratteristici si può citare lo “Stael”, la classica e tradizionale formaggella di latte crudo caprino a media stagionatura, con forma cilindrica e diametro fino a 15 cm. La pasta è morbida, con qualche occhiatura e sapore strettamente legato alla durata della stagionatura: quanto più si protrae, tanto più forte e piccante sarà il sapore del formaggio. In numerose aziende viene anche prodotta una formaggella a latte misto vaccino-caprino, che si presenta con pasta ancora più morbida e dal sapore più dolce. Per gli amanti dei sapori meno forti si può citare il “Cadolet di capra”, più piccolo della precedente a pasta molle e con maturazione più breve e sapore più delicato, influenzato dal sapore del latte d'origine. Infine una particolare menzione merita il “Fatulì”, formaggio ottenuto dal latte di sola Capra Bionda dell'Adamello, a media - lunga stagionatura e del peso di circa 500 grammi. La produzione è molto limitata, ma il prodotto è molto apprezzato per il caratteristico sapore che deriva dall'affumicatura che si protrae per oltre 2 giorni e che avviene su grigliati posti nelle cappe dei camini bruciando, oltre alla legna, rami verdi di ginepro. Alcune Aziende si dedicano alla produzione di caprini freschi, ottenuti mediante coagulazione acida, di piccola pezzatura e dal gusto delicato, spesso aromatizzati con diversi tipi di erbe; caratteristica e molto ricercata è anche la “Mascherpa” (ricotta) di capra, prodotti anche nella versione affumicata. La pecora rappresentava un patrimonio di grande rilievo nell'economia agricola camuna, grazie alla rusticità che consente l'utilizzo di prati altrimenti inaccessibili, ed ai prodotti derivati, carne e soprattutto lana, fondamentale per la realizzazione di abiti nonché per materassi e cuscini. La razza “storica” e ancor oggi la più diffusa è la pecora Bergamasca, di grossa pezzatura, e pertanto importante per la produzione di carne, che veniva spesso conservata in modi tradizionali. Ai nostri giorni si stanno riscoprendo tali prodotti, quali il “violino”, ottenuto delle cosce degli ovini, ovvero la “berna”, carne essiccata al sole e pertanto di lunga conservabilità. L'allevamento ovino appare in ripresa, con circa 6000 capi stanziali. Altri pastori, inoltre, praticano la transumanza, antico ma ancora attuale retaggio del passato, spostando in estate greggi anche di oltre 2000 pecore dalla pianura padana ai pascoli alpini, fino a 2500 m. d'altitudine. Esiste una razza autoctona, la pecora di Corteno, tipica di questa vallata laterale che porta al Passo dell'Aprica, di pezzatura minore rispetto alla Bergamasca, utilizzata tra l'altro per la preparazione di un piatto caratteristico della Valle, il “cuz”, tipo di spezzatino ottenuto bollendo la carne per ore nel proprio grasso e nel burro. L'Associazione Pastori Camuni è l'identità di una tradizione secolare e si esprime come voce degli allevatori, proponendo caratteristici capi in lana, estremamente pratici e funzionali. Da sempre in Valle si sono coltivate piante da frutto: melo, pero, pesco, susino e altre specie, i cui frutti sotto il dominio Veneto trovavano anche sbocchi commerciali verso Venezia. Al giorno d'oggi si calcola vi siano in tutto alcune decine di ettari di frutteti in coltivazione specializzata, dove, grazie al clima di montagna ed alla buona esposizione, si raggiungono ottimi risultati qualitativi per i frutti, in termini di croccantezza della polpa, colore e tenore zuccherino. Si stanno sviluppando anche le produzioni di piccoli frutti e le produzioni biologiche, grazie all'opera di coordinamento e animazione prestata dalla Associazione Produttori Agricoli di Valle Camonica (A.P.A.V.), che riunisce la maggior parte dei frutticoltori locali. Per la riscoperta e valorizzazione del patrimonio di antiche varietà di piante da frutto locali, spesso abbandonate, il Parco dell'Adamello ha intrapreso un progetto di riscoperta e conservazione delle stesse. Dopo una prima ricerca in campo sulla loro esistenza e diffusione, sono ora in corso di propagazione a titolo sperimentale alcune varietà di melo come Pom Costa, Pom Coral o Pom Paradis, possibili alternative di produzione di nicchia e varietà che si vogliono mantenere per la salvaguardia del patrimonio rurale locale. Origini antiche per un prodotto moderno. Il territorio della bassa e media Valle Camonica è vocato alla viticoltura grazie alla matrice prevalentemente calcarea dei terreni ed all'esposizione favorevole dei versanti, che garantiscono produzioni di vini rossi di particolare struttura. La viticoltura camuna ha una lunga tradizione: in epoche passate si potevano contare fino a 2.000 ettari di superficie vitata. Purtroppo in questi decenni il declino è stato molto marcato e attualmente si possono contare poco più di 150 ettari di vigneti concentrati nella media e bassa Valle Camonica, coltivazioni ricomprese ad un altitudine tra i 250 e i 750 metri e per la maggior terrazzate. Negli ultimi anni, grazie al sostegno ed all'assistenza tecnica forniti dalla Comunità Montana e dal Centro Vitivinicolo di Brescia, un consistente gruppo di produttori si è impegnato in una capillare opera di mantenimento e di riconversione dei vigneti rimasti, giungendo nel 2003 all'ottenimento dell'importante traguardo del riconoscimento dell'Indicazione Geografica Tipica. I disciplinari approvati sono particolarmente restrittivi e votati principalmente alle produzioni di uve di alta qualità, concentrando molto l'attenzione alle cure culturali di vigneto al fine di garantire una giusta ed equilibrata maturazione delle uve, condizione indispensabile per la produzione di vini di alta qualità. I vitigni coltivati sono principalmente il Merlot ed il Marzemino, con densità di impianto per ettaro molto elevata, attualmente riconvertiti a Guyot o cordone speronato. I vini sono contraddistinti da una buona intensità colorante e da discreta morbidezza e struttura, le sensazioni olfattive vertono al floreale per i Marzemini e al vegetale fresco per il Merlot. La gradazione alcolica è ricompresa tra 11° e 12°, raggiungendo i 14° nei vini con percentuali variabili di uve appassite. Il pane dei poveri. Da secoli la coltivazione del castagno da frutto è stata una delle principali forme di sussistenza delle popolazioni locali, raggiungendo il suo apice nel 1800: questo spiega la vasta diffusione delle selve castanili in Valle Camonica, che solo all'interno del territorio del Parco dell'Adamello raggiungono i 516 ettari, ancora in coltivazione. Il castagno da frutto predilige terreni acidi e pertanto alloggia soprattutto in bassi versanti, tra i 200 e gli 800 in altitudine, in sinistra orografica della Valle, dal Lago d'Iseo fino ad Edolo e Corteno Golgi, estremi limiti settentrionali. Sono numerosissime le piante pluricentenarie ancora oggi in produzione: le castagne raccolte sono vendute come frutto fresco, prevalentemente ottenuto dai pregiati ecotipi di Marrone della media-bassa Valle, oppure sono trasformate in farina, ottenuta principalmente da altre varietà ed ecotipi locali, quali “Bilina”, “Roser”, “Catot”, “Platela”, “Aner”, “Agostana” e altre di minore diffusione. Nella zona meridionale della Valle si concentra la produzione e la raccolta della maggior parte dei frutti destinati al consumo fresco, anche grazie all'esistenza di alcune aziende agricole che hanno investito in coltivazioni di castagno moderne, realizzate secondo criteri più razionali. Più a Nord, invece, prevale una castanicoltura orientata alla trasformazione in farina e alla gestione della selva castanile, con criteri di conservazione paesaggistica (non dimentichiamo che un tempo il castagno costituiva anche una preziosa riserva di legna da ardere derivante dalle potature e fonte di lettiera per l'allevamento del bestiame). Tra i derivati ottenuti dalla farina di castagne, si segnalano le classiche preparazioni da pasticceria, come i biscotti o le torte, che riprendono in chiave moderna le tradizioni passate. Alcune fornerie e pasticcerie propongono anche una vasta selezione di paste a base di farina di castagne, tagliatelle o lasagne, che costituiscono numerose pietanze offerte dalla ristorazione locale. Recentemente è entrato in produzione anche un distillato di castagne, denominato “Castagnolo”, prodotto dalla fermentazione e successiva distillazione della farina ad opera del Consorzio della Castagna di Valle Camonica, realtà associativa che opera con l'obbiettivo di recuperare e valorizzare la filiera locale della castagna, razionalizzandone raccolta e trasformazione, generalmente ostacolata dalla frammentazione della proprietà fondiaria. La Valle Camonica, con esclusione del fondovalle urbanizzato e delle regioni dei ghiacciai, è interamente coperta da vegetazione spontanea, la cui ricchezza facilita il lavoro dei produttori apistici, per la maggior parte riuniti nella Associazione Produttori Apistici di Valle Camonica, che conta circa 150 soci, per un patrimonio totale di oltre 2000 arnie. Mieli monofloreali. Tra i più caratteristici della Valle si segnala il miele di castagno, di colore scuro e sapore forte, amaro e tannico, prodotto nella zona delle selve castanili. Completamente differente è invece il miele di rododendro: prodotto solo in alta quota: quando è puro è trasparente e incolore, di sapore delicato, fruttato ed è la produzione più difficile da ottenere a causa della breve durata della stagione di raccolta (luglio-agosto) e del clima freddo. Mieli millefiori di montagna. Ne esistono molteplici varietà, caratterizzate dalla vegetazione visitata dalle api durante la stagione di raccolta. In questo caso il nettare raccolto su nessuna specie vegetale prevale sulle altre ed il miele esprime al meglio la biodiversità dei boschi e dei prati montani visitati dalle api. Dove sono presenti il castagno, il tiglio e l'acacia (Robinia pseudoacacia), si produce un miele di colore ambrato, aromatico, il cui sapore è condizionato dalla flora presente nei pressi della postazione degli alveari: più amaro e forte quando prevale il castagno, più dolce e balsamico dove è presente il tiglio. Sui prati e sui pascoli alpini, dove è del tutto assente il castagno, si produce un Millefiori di flora alpina, delicato, dolce, il cui sapore è influenzato dalla presenza del rododendro. A queste principali tipologie, si aggiungono produzioni minori, realizzate in poche aziende e solo in annate particolari: il miele di melata d'abete e il miele di Tarassaco montano prodotto nei paesi a Nord di Edolo, ne sono esempio. Una produzione agricola moderna, ma legata alla tradizione e alla cultura montana. Dopo uno studio scientifico vocazionale sulla possibilità di introdurre la coltivazione di piante officinali in Valle Camonica, si è dato avvio, nel 2002, ad una sperimentazione che mira a verificare le risposte produttive e qualitative di alcune specie alpine allevate in differenti condizioni pedoclimatiche. Attualmente in una decina di campi sperimentali, ubicati in tutta la Valle Camonica tra i 200 m e i 1400 m s.l.m., si effettua la coltivazione di Mentha piperita, Matricaria chamomilla, Thymus serpyllum, Thymus vulgaris, Melissa officinalis, Malva sylvestris, Artemisia absinthium, Achillea millefolium, Urtica dioica, Alchemilla vulgaris, Calendula officinalis, Artemisia umbelliformis e altre specie officinali. L'esperienza fin qui condotta ha portato alla costituzione dell'Associazione “HerbaneCamune” che raggruppa i produttori e si occupa della trasformazione, della commercializzazione e della definizione degli standard di riferimento a garanzia della qualità delle produzioni, come la certificazione biologica. Infuso di Morgana - miscela di erbe a base di melissa, achillea, menta, camomilla, malva in bustine da filtro; infusi d'erbe in taglio tisana - a base di malva, melissa, ortica, melissa e menta e altre composizioni sono solo alcuni dei prodotti attualmente disponibili sul mercato, cui si aggiungono cosmetici per la cura del corpo. Ciò che accomuna le produzioni a base di erbe officinali camune è l'elevato valore qualitativo e il forte legame con il territorio, che si esprime anche attraverso il richiamo alle figure femminili mitologiche che danno il nome a infusi e creme, rievocando antiche leggende e tradizioni alpine. La propensione all'utilizzo delle piante aromatiche ed officinali per diverse preparazioni alimentari del resto non è un fatto nuovo nel panorama agroalimentare locale: da sempre alcune famiglie contadine producevano per autoconsumo, spesso sulla base di ricette tramandate di generazione in generazione, “amari”, infusi e altri liquori a base d'erbe officinali alpine, come il tradizionale e ben conosciuto Genepì, ottenuto dall'infuso di Artemisia genepy. Talora queste produzioni familiari si sono sviluppate ed hanno dato origine ad aziende artigianali, ancora presenti sul mercato. ASSOCIAZIONI E CONSORZI DI PRODUTTORI E PRINCIPALI COOPERATIVE AGRICOLE Associazione Produttori Apistici di Valle Camonica Via Leonardo da Vinci, 8 25047 Darfo Boario Terme (BS) APAV Associazione Produttori Agricoli di Valle Camonica Via Trento - Angone 25047 Darfo Boario Terme (BS) CISSVA Caseificio Sociale di Valle Camonica e Sebino Via S. Briscioli, 40 - 25047 Capo di Ponte (BS) tel. 0364 42173 Consorzio della Castagna di Valle Camonica Via delle Scuole, 2 - 25050 Paspardo (BS) tel. 0364 486010 - fax 0364 485000 e.mail: [email protected] Associazione HerbaneCamune via San martino 28, - 25047 Darfo Boario Terme (BS) e-mail: [email protected] tel. 339 3755725 - fax 0364 87508 Riunisce i produttori di piante officinali camuni Associazione per la Tutela e la Valorizzazione della Capra bionda dell'Adamello Località Raseghe, frazione Valle 25050 Saviore dell'Adamello (BS) Riunisce gli allevatori della razza caprina “Bionda dell'Adamello” Associazione Pastori Bresciani Via Alpini, 20 25050 Pian Camuno c/o Ziliani Martino 333 5225220 Consorzio dei Produttori per la Tutela del Formaggio Silter Sede Via Mazzini - 25043 Breno (BS) tel. 348 2460540 Cooperativa “Rocche dei Vignali” Via Mazzini - 25043 Breno (BS) Consorzio Vallecamonica IGT c/o Ente Vini Bresciani Viale Bornata, 110 - 25123 Brescia Cooperativa Val Palot Via Fane, 50 - 25050 Piancamuno (BS) Formaggi vaccini Produzioni di fondovalle I confini del Parco dell'Adamello racchiudono un' area della Valle Camonica con eccezionali valenze naturalistiche, dove l'economia agricola è molto fragile. Al fine di sostenere questa attività, viene fornito un elenco di produttori presenti nell'area protetta: sono state segnalate le aziende che svolgono la propria attività principalmente nel Parco, presentano produzioni di qualità riconosciuta dal punto di vista igienico sanitario, con riferimento anche alla selezione già praticata nell' “Atlante dei prodotti tipici dei Parchi Italiani” (Slow Food Italia, Editore Ministero dell'Ambiente, 2001). Azienda Agricola Pier Luigi Trombini Via Blant Loc. Astrio - 25043 Breno (BS) tel. 347 3618896 Azienda Agricola Golde di Renato Bernardi Strada Provinciale - 25040 Berzo Demo (BS) tel. 0364 630068 Azienda Agricola “Pedena” di Giacomo Romelli Via Pedena, 1 - 25043 Breno (BS) tel. 347 0010763 Azienda Agricola Oscar Baccanelli Via Nazionale, 42 - 25040 Berzo Demo (BS) tel. 0364 630893 - 339 5650964 Miele Apicoltura Antonio Simoncini Via IV Novembre, 16 - 25040 Berzo Demo (BS) tel. 0364 61473 Azienda Agricola Val Saviore di Augusta Biondi Via Roma, 19 - 25040 Cevo (BS) tel. 0364 634543 Apicoltura Adamello di Moreno Filippini Via degli Alpini 12 - 25040 Ceto (BS) tel. 0364 42036 Gian Paolo Mulattieri Via Quadro, 2 - 25050 Prestine (BS) tel. 0364 406286 Azienda Agricola Bona Ermenegilda Via Zazza, 91 - 25040 Malonno (BS) tel. 0364 635443 Apicoltura Bonali Via Prestine, 29 a - 25040 Bienno (BS) (Apiario in Prestine) tel. 0364 406246 Caseificio Turnario di Mù Via Bortolo Vidilini - 25048 Edolo frazione Mù (BS) aperto da ottobre ad aprile Apicoltura Roberto Botticchio Via Foppo, 63 - 25043 Breno (BS) tel. 0364 21286 - 347 4059568 Nel presente elenco non compaiono le Aziende che praticano il nomadismo nel Parco per brevi periodi. Formaggi caprini Azienda Agricola Federico Maffeis Via Loc. Pozzuolo, 1 - 25040 Cevo (BS) tel. 0364 634659 Azienda Agricola “Le Fate” di Walter Gelmi loc. Villincampo - 25050 Sonico (BS) tel. 340 2639059 Azienda Agricola San Faustino di Valentino Bonomi Loc. San Faustino - 25040 Ceto (BS) tel. 328 1932486 - [email protected] Azienda Agricola Fless di Andreina Bernardi Località San Valentino - 25040 Berzo Demo (BS) tel. 335 6789321 Azienda Agricola “Prà dei Laì” di Francesco Sergio Pasinetti Via Fresine - 25040 Cevo (BS) tel. 0364 638045 Aziende con campi di piante officinali nel Parco dell'Adamello Azienda Agricola Vasco e Monica di Roberto Averoldi Via Dante 24 (Az. in loc. “Brata”) 25050 Saviore dell'Adamello (BS) tel. 0364 634689 - 347 6494907 Liquori, distillati e prodotti legati alle piante officinali Liquorificio Alta Val Camonica Via Marconi, 124 - 25048 Edolo (BS) tel. 0364 778285 www.liquorificioaltavallecamonica.it Azienda artigianale che nell'ambito dell' “Atlante dei prodotti tipici dei Parchi” ha ricevuto il riconoscimento dall'Associazione Slow food per il liquore “Genepì”: pur non essendo realizzato con piante raccolte nel Parco dell'Adamello, per le particolari modalità di lavorazione e l'assenza di additivi, raggiunge livelli d'eccellenza dal punto di vista organolettico. ASSOCIAZIONI E CONSORZI DI PRODUTTORI E PRINCIPALI COOPERATIVE AGRICOLE Associazione Produttori Apistici di Valle Camonica Via Leonardo da Vinci, 8 25047 Darfo Boario Terme (BS) APAV Associazione Produttori Agricoli di Valle Camonica Via Trento - Angone 25047 Darfo Boario Terme (BS) CISSVA Caseificio Sociale di Valle Camonica e Sebino Via S. Briscioli, 40 - 25047 Capo di Ponte (BS) tel. 0364 42173 Consorzio della Castagna di Valle Camonica Via delle Scuole, 2 - 25050 Paspardo (BS) tel. 0364 486010 - fax 0364 485000 e.mail: [email protected] Associazione HerbaneCamune via San martino 28, - 25047 Darfo Boario Terme (BS) e-mail: [email protected] tel. 339 3755725 - fax 0364 87508 Riunisce i produttori di piante officinali camuni Associazione per la Tutela e la Valorizzazione della Capra bionda dell'Adamello Località Raseghe, frazione Valle 25050 Saviore dell'Adamello (BS) Riunisce gli allevatori della razza caprina “Bionda dell'Adamello”. Associazione Pastori Bresciani Via Alpini, 20 25050 Pian Camuno c/o Ziliani Martino 333 5225220 Consorzio dei Produttori per la Tutela del Formaggio Silter Sede Via Mazzini - 25043 Breno (BS) tel. 348 2460540 Cooperativa “Rocche dei Vignali” Via Mazzini - 25043 Breno (BS) Consorzio Vallecamonica IGT c/o Ente Vini Bresciani Viale Bornata, 110 - 25123 Brescia Cooperativa Val Palot Via Fane, 50 - 25050 Piancamuno (BS) COMUNIT¸ MONTANA di VALLE CAMONICA Assessorato all’Agricoltura e Bonifica Montana Piazza Tassara, 3 - 25043 Breno BS tel. 0364 324011 e-mail [email protected] PROVINCIA DI BRESCIA Assessorato all’agricoltura Villa Barboglio - Viale Bornata ,65 - 25123 Brescia tel. 030 37491 www.provincia.brescia.it U.O.S. di Breno tel. 0364 22321 Si ringrazia per la collaborazione prestata il Servizio Veterinario dell’A.S.L. di Valle Camonica. I dati indicati in questo opuscolo sono desunti dalle informazioni disponibili presso la Comunità Montana di Valle Camonica al Febbraio 2005 e possono per loro natura subire variazioni e modificazioni nel corso del tempo, senza che ciò costituisca obbligo per la Comunità Montana di procedere ad un loro aggiornamento. stampa: la Cittadina foto: Leo Milani grafica: Oninart PARCO DELL ADAMELLO - Ente Gestore: Comunit Montana di Valle Camonica Piazza Tassara, 3 - 25043 Breno BS tel. 0364 324011 www.parcoadamello.it Comunità Montana di Valle Camonica Provincia di Brescia