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Valle Camonica
la cultura e il turismo insieme
"La Valle Camonica è una Valle di Segni. E oggi in questo progetto, pensato e
realizzato in collaborazione con Crucifixus - Festival di Primavera, si
valorizza la Valle del Sacro. Ci sono i segni delle chiese, delle sculture, delle
pitture, dei borghi e dei monti ...
E' facile fare cultura in un ambiente così ricco di stimoli, di immagini, di
risorse; con collaboratori che, oltre ad essere professionisti seri, sanno
essere poeti, sanno interpretare e dare voce ai luoghi.
Simona Ferrarini,
presidente del Distretto Culturale di Valle Camonica
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Ma fare cultura in Valle può e deve identificarsi col "fare turismo".
Quando il teatro entra nei luoghi di culto e l'arte si svela in nuovi palpiti di
vita, quando il ritmo e la poesia delle riprese filmiche trasmettono la forza
delle tradizioni e dei patrimoni culturali, tutto il territorio sembra
acquistare nuova vita, offrendosi al visitatore nella sua immensità.
E' davvero questo il momento di credere che il turismo può diventare una
importante realtà in Valle Camonica, la Valle dei Segni".
LA VAlle del Sacro
Le sacre rappresentazioni che Crucifixus - Festival di Primavera ambienta
nelle chiese più suggestive della Valle, con artisti di grande sensibilità e
disponibilità, hanno costituito il punto di partenza per un percorso che ha
saputo coniugare voci, sguardi, immagini; ha saputo infondere vita alle
antiche sculture, ha saputo vedere e far vedere, intervistare, cogliere e
interpretare.
Il progetto è diventato quindi un grande strumento di comunicazione corale:
gli artisti hanno vissuto ed interpretato i luoghi in un rapporto
intenso ed unico con gli spettatori; Eletta ha saputo cogliere le loro
sensazioni, valorizzando i loro punti di vista; Davide ha evidenziato, in un
panorama di stupefacente grandiosità, immagini sacre ed umane, artistiche e
poetiche; i giovani del Laboratorio di Comunicazione (Stefano Malosso,
Giampietro Moraschetti, Marta Pagano, Andrea Richini e Maura Serioli)
hanno operato al meglio, ognuno col suo bagaglio di interessi, con
entusiasmo e passione! La collaborazione con Carla è stata una sfida
vincente, appassionante, da rinnovare, come ogni anno si rinnova
Crucifixus - Festival di Primavera, sempre nuovo ed antico, sempre atteso ed
applaudito.
La Valle Camonica fra Parole, Arte e Teatro
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PAROLE ARTE TEATRO
Questo video è quindi l’esito di un’operazione di rilancio, in cui la cultura
s’intreccia con la promozione territoriale, senza snaturare i contenuti di un
Festival prestigioso come Crucifixus, ma anzi, valorizzando la sua presenza nel
paesaggio e nella storia della Valle Camonica, in un viaggio poetico e raffinato fra
Parole, Arte e Teatro.
Sergio Cotti Piccinelli,
direttore del Distretto Culturale di Valle Camonica
LA VAlle del Sacro
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Il video La Valle del Sacro nasce nell’ottica di una promozione territoriale che,
dall’incontro fra patrimonio artistico ed eventi culturali, trae gli spunti più
interessanti per la propria linea d’azione. Le chiese della Valle Camonica, luogo di
culto e devozione popolare e al tempo stesso custodi di opere d’arte
straordinarie, ospitano da alcuni anni gli spettacoli di Crucifixus – Festival di
Primavera. I luoghi sacri tornano ad assumere la funzione di teatri e a dialogare
con la comunità attraverso la voce degli attori, i loro gesti e le luci di scena,
mentre sullo sfondo i dipinti e le sculture dei grandi artisti del passato
divengono una scenografia ancora più suggestiva. Proprio per questa forza
comunicativa del teatro sacro, reinterpretato con innovazione e qualità dal
Festival di Crucifixus, e per la sua adesione narrativa ai contenuti dell’arte sacra,
il Distretto Culturale di Valle Camonica ha deciso di dar vita a una
collaborazione che si è concretizzata nella realizzazione di questo filmato. Il
nuovo brand “Valle Camonica, Valle dei Segni”, ideato dal Distretto con
l’obiettivo di valorizzare questa terra nella molteplicità dei codici e delle
testimonianze che ne hanno tracciato la storia a partire dalle Incisioni rupestri,
ha trovato in questo progetto un’applicazione inedita, una declinazione fra i
segni, vicina al tema della fede e della spiritualità, ossia la Valle del Sacro. Il Sacro
richiama alle radici fortemente religiose di questa terra e alla presenza di luoghi
d’arte che rappresentano uno dei punti di forza del turismo in Valle Camonica.
La Valle Camonica fra Parole, Arte e Teatro
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LA VALLE DEL SACRO
il video
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LA VAlle del Sacro
Maria Paiato ha gli occhi che parlano. Durante l’intervista racconta, gesticola, si
emoziona. Il suo Crucifixus non è uguale a quello degli altri attori che
incontriamo. Patrizia Punzo, Luciano Bertoli, Ermanno Nardi e i giovani
dell’associazione teatrale Elea. Ognuno di loro ha dentro di sé un Festival, un
modo di interpretarlo e trasmetterlo, al di là dello spettacolo che metteranno in
scena poche ore dopo il nostro incontro. Ognuno di loro, attori-narratori che
incontrano ogni sera un pubblico diverso, ha una propria visione sul senso della
cultura, del teatro, e di come entrambi s’intreccino con la vita di una comunità.
Ogni attore è interprete non solo dei personaggi che recita, ma di se stesso: alle
nostre telecamere racconta un’esperienza personale, che si traduce in pensieri e
suggestioni. Dalle impressioni degli artisti si giunge a riflessioni più profonde sul
legame fra arte e teatro, fra teatro e comunità. In fondo siamo qui per questo.
Provare a cogliere, nello spazio di una sera quando le luci si abbassano e nella
chiesa resteranno loro sul palco, sacerdoti in prestito per celebrare un rito che è
teatro e non messa solenne, questo momento di cultura, di scambio di emozioni
fra attore e spettatori, consumato all’interno di in un luogo sacro.
Nella Valle del Sacro il regista, Davide Bassanesi, fa rivivere questa relazione fra il
luogo sacro e l’attore, alternando momenti descrittivi a passaggi più evocativi.
Dalla drammaturgia teatrale messa in scena negli spettacoli a quella iconografica
sulla volta dell’abside. Dall’attore al personaggio dipinto. Dagli affreschi all’ artista
in scena. I personaggi delle opere d’arte sembrano animarsi grazie ai gesti
ripetuti degli attori. L’inquadratura ci mostra come la finzione scenica sia
ugualmente sull’altare, divenuto palco, ma anche alle spalle dell’attore, fra le
opere d’arte. E proprio queste ultime, grazie all’utilizzo di particolari
apparecchiature, ci appaiono in una visione inedita, più ravvicinate e in
movimento, a differenza del normale punto di osservazione verso l’alto, cui
siamo abituati, dai banchi delle navate. Si privilegiano sequenze che restituiscono
la spazialità del luogo, cui corrisponde una colonna sonora, accuratamente
La Valle Camonica fra Parole, Arte e Teatro
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scelta dal regista, che evoca, attraverso il suono, gli effetti di eco e riverbero
delle voci e dei rumori all’interno delle chiese. Le sensazioni visive si
fondono con quelle sonore, in un crescendo di rimandi e corrispondenze.
La Valle Camonica fa da sfondo con il suo paesaggio. Non sono solo le
chiese, con gli affreschi e le sculture lignee, a rappresentare un patrimonio
d’eccezione. Nel video, basta osservare le immagini dall’alto o le riprese in
primo piano. Vedi il borgo di Bienno, con i vicoli medioevali. Ecco Edolo, fra il
verde dell’Alta Valle e il castello di Breno. E ora, Cerveno che si arrampica
sulla montagna. Gli attori di Crucifixus appaiono avvolti dal contesto artistico
e ambientale della Valle Camonica. In pochi minuti, attraverso un montaggio
che condensa essenzialità e poesia, si ha l’impressione di compiere un viaggio
a tappe, un itinerario lungo la cultura, l’arte e il teatro.
Quando abbiamo iniziato la lavorazione del video La Valle del Sacro, il Festival
di Crucifixus era in pieno svolgimento e grazie alla disponibilità
dell’organizzazione e degli artisti, in qualche modo, nel Festival, siamo entrati
anche noi. Questo progetto ha coinvolto anche il Laboratorio di
Comunicazione del Distretto Culturale di Valle Camonica (Marta Pagano,
Maura Serioli, Giampietro Moraschetti, Stefano Malosso e Andrea Richini)
che munito di fotocamere, block notes e cavalletti, ha contribuito alla
realizzazione del filmato, seguendo passo dopo passo riprese e interviste.
La Valle del Sacro non è dunque, come spesso accade nel contesto del
Distretto Culturale, solo un progetto di promozione territoriale. Ha
rappresentato infatti anche un’occasione di formazione e apprendimento
nell’ambito della Comunicazione da parte di un gruppo di giovani, che in
questo modo ha potuto sperimentare una nuova esperienza lavorativa. Il
Distretto Culturale ha dunque voluto promuovere un’iniziativa che attraverso
il linguaggio multimediale guardasse all’esterno, come veicolo di
comunicazione, ma anche sul proprio territorio come occasione di crescita
formativa.
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Eletta Flocchini,
Responsabile comunicazione del Distretto Culturale
di Valle Camonica
Ermanno Nardi
Maria Paiato
Patrizia Punzo
LA VAlle del Sacro
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Luciano Bertoli
La Valle Camonica fra Parole, Arte e Teatro
Certamente questo video rientra in un’azione di rilancio del territorio valligiano
e s’inserisce in una ricerca cinematografica, ispirata ai temi del sacro e della
devozione popolare, intrapresa alcuni anni fa dal Distretto Culturale, con lo
scopo di promuovere la Valle Camonica, conservando le tradizioni, la memoria e
le consuetudini della sua comunità.
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CRUCIFIXUS
un festival per la“primavera”
di una terra
Carta Bino,
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Nel 1998 tra la Val Camonica e il Lago di Iseo nasceva l’idea di lavorare in modo
organico, e condiviso da più soggetti, a un progetto di cultura che basa la sua
ragione di essere su due punti: la ricchezza storica, artistica e ambientale del
territorio e la necessità di puntare sulla specificità di tale ricchezza per costruire
e comunicare identità: cioè costruire e rinnovare valori, memorie, simboli, per
poi comunicarli come collettivi.
Quell’idea si traduceva in Crucifixus, un percorso di reivenzione della tradizione
che, coniugando luoghi d’arte cristiana e antiche pratiche devozionali, propone
un recupero del patrimonio teatrale medievale e rinascimentale per dare voce a
memorie, testi, musiche, immagini del passato nel continuo confronto con
scritture contemporanee e nuove contaminazioni.
Sin dall’inizio è stato assolutamente evidente che, accanto all’originalità della
proposta culturale, la condizione essenziale per dare sostanza a Crucifixus è la
costruzione di una rete territoriale che consenta una reale valorizzazione
attraverso la messa in comune di patrimoni artistici e ambientali diversi e di
diversi saperi, oltre che l’unione e l’ottimizzazione delle poche risorse
economiche. È fondamentale mettere insieme più luoghi di un’unica terra, luoghi
accomunati dalla stessa cultura e storia, ma ognuno con una precisa particolarità
LA VAlle del Sacro
Crucifixus Festival di Primavera, teatro, musica, tradizioni del sacro è un festival che si svolge ogni anno
tra il lago d’Iseo e la Valle Camonica, durante le tre settimane che precedono la Pasqua. Coinvolge il
comune di Brescia, venti comuni delle province di Bergamo e Brescia che ospitano in contemporanea
spettacoli di teatro e musica per un totale di quasi cinquanta appuntamenti. È prodotto
dall’Associazione Festival di Primavera in collaborazione con la Regione Lombardia, la Provincia di
Brescia, la Comunità Montana – Distretto Culturale di Valle Camonica, l’Impresa della Cultura. Gode del
patrocinio della Diocesi di Brescia e dei patronati del Ministero degli Interni e del Consilium Pontificium
de Cultura della Santa Sede. La direzione scientifica e artistica è dell’Università Cattolica del Sacro
Cuore di Brescia. Ogni anno le collaborazioni con privati e associazioni diventano sempre più ampie.
La Valle Camonica fra Parole, Arte e Teatro
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Direttore artistico di Crucifixus
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e con la possibilità di giocare un ruolo preciso. Quella terra, per noi, è come un
corpo. E un corpo non è mai generico, ma è sempre specifico. È un tutto, non
smembrabile, né frazionabile. Ha una conformazione fisica e un passato precisi.
Un modo di intendere e di parlare. Un sapore.
Abbiamo individuato nel concetto di “coralità” il contenuto, il metodo e la prassi.
Il contenuto perché la cultura di quella terra è, per storia e tradizione, cultura
collettiva. È condivisone di un insieme di conoscenze, di valori, di riti e di ritmi
nei quali i singoli individui si riconoscono e attraverso i quali scandiscono la vita
personale e di gruppo.
Il metodo, perché la cultura corale o comunitaria implica la rinuncia all’autorialità
e al monopolio di un progetto calato dall’alto e impone la relazione e la
collaborazione su un progetto che punti alla creazione di un’armatura culturale
del territorio. Ossia renda necessario impostare il progetto di futuro delle
comunità locali su ridisegnati significati di identità, su un sistema di valori che sia
motore di sviluppo. Sul paradigma dell’armatura culturale si innesca il lavoro
svolto dal festival sui luoghi d’arte e sul patrimonio storico, che vengono sempre
connessi al progetto del territorio e al suo modo di essere vissuto.
La prassi ossia il coinvolgimento di realtà territoriali nella realizzazione di
processi vivi in gruppi e assemblee di persone, in “teatri di comunità”, che
consentono la riattivazione degli scambi per la costruzione di nuovi saperi e,
soprattutto, di nuove relazioni.
Crucifixus è divenuto oggi il principale festival italiano di teatro, musica, tradizioni
del sacro, apprezzato tanto per l’originalità dell’idea, che non ha simili sul piano
nazionale, quanto per il modello gestionale e organizzativo, fondato sulla
creazione di un sistema territoriale.
Nel corso delle diverse edizioni l’iniziativa si è caratterizzata come vero e
proprio intervento di valorizzazione culturale dell’area interessata, mettendo in
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LA VAlle del Sacro
Il progetto e la sua messa in opera sono scanditi in tre momenti distinti ma
imprescindibili: ricerca scientifica, formazione culturale e professionale, intervento
sul territorio e produzione di eventi. A queste tre fasi collaborano diverse entità,
ciascuna con un suo ruolo.
L’idea di realizzare un festival come Crucifixus nasce in seno al lavoro di ricerca
sul teatro sacro cristiano e sulle sue forme di rappresentazione svolto
dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, cui è affidata la direzione
scientifica e artistica. La ricerca consente di conoscere e comprendere opere
d’arte, testi e azioni del passato, mettendo a disposizione un vasto patrimonio
artistico su cui lavorare. Grazie al festival questo patrimonio non rimane pura
teoria consegnata al libro, ma attraverso la produzione di performances diviene
reinvenzione della storia e della tradizione, riattivando i meccanismi di
produzione corale e comunitaria che si accompagnano alla presa di coscienza
da parte del territorio dei beni in suo possesso.
Per questo motivo il festival è soprattutto produttore di drammaturgie ed
eventi teatrali e musicali, che vengono discussi da apposite commissioni
artistiche e realizzati in accordo con professionisti delle arti performative, che
lavorano individualmente a progetti appositamente ideati, ma che sempre più
spesso intervengono anche sul territorio e collaborano con gruppi locali, dando
origine a interessanti esempi di teatro di comunità. Gli spettacoli prodotti (ormai
in un numero rilevante), vengono poi distribuiti sul territorio nazionale, in modo
La Valle Camonica fra Parole, Arte e Teatro
collegamento il progetto in sé, (ormai diventato un appuntamento annuale
rinomato nel panorama dei festival nazionali di arti performative), la sua sempre
maggiore complessità (con la progressiva apertura ai diversi settori artistici di
intervento - teatro, musica, arte figurativa, cinema, editoria, e via discorrendo), la
sua intima portata territoriale e il suo essere un’occasione possibile di sviluppo
delle economie dirette e correlate alla cultura (quali le economie del turismo).
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tale che la struttura operativa del festival funziona anche da piccola agenzia.
Accanto al lavoro di ricerca e produzione, il festival è strettamente collegato ai
laboratori di scrittura, recitazione e organizzazione proposti dall’università,
laboratori volti alla formazione iniziale di operatori culturali. In tal modo
Crucifixus offre occasioni concrete di stage sia per futuri organizzatori e
manager di eventi culturali, che per aspiranti artisti (attori, scrittori e
quant’altro) o per animatori territoriali, ai quali sempre più si chiede di essere in
grado di coordinare le risorse del contesto in cui operano.
Non sembri contraddittorio che il festival si ponga contestualmente su due piani
di lavoro, quello più specificatamente storico artistico e quello organizzativo
gestionale. Non esiste progetto culturale senza organizzazione. Il che significa
che certamente non è possibile prescindere dalla qualità della proposta
culturale, ma anche dalla messa in campo di nuove professionalità di tipo
gestionale. I due settori sono strettamente legati, e l’idea portante di Crucifixus
Festival di Primavera è la creazione di un sistema di produzione culturale e
artistica non disgiunto dalla progettazione e dalla promozione del territorio
come bene complesso.
Chi produce il festival è l’Associazione Festival di Primavera. Ad essa si affiancano
tutti i principali enti pubblici del territorio: il Comune di Brescia, la Regione
Lombardia; Provincia di Brescia, Comunità Montana dell’Alto Sebino, Comunità
Montana – Distretto Culturale della Valle Camonica, BIM, singoli comuni. Poiché
il progetto è complesso, accanto al nucleo portante del festival in sé, ossia la
predisposizione del cartellone annuale di eventi di spettacolo, negli anni sono
state messe in campo iniziative complementari, quali itinerari volti alla
valorizzazione di luoghi d’arte, ri-definizione dell’offerta della ristorazione locale,
con la proposta di menu appositamente studiati e laboratori enogastronomici,
offerta concertata di beni ambientali (lago e montagna), che costituiscono la
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LA VAlle del Sacro
La particolarità del festival Crucifixus, il suo forte legame con il territorio di
appartenenza, sia dal punto di vista del progetto che del coinvolgimento delle
comunità locali, la sua collocazione cronologica nel tempo forte, per non dire
“rituale”, della quaresima e della Pasqua, porta ad alcune considerazioni in
merito al pubblico cui si rivolge.
Sin dall’inizio il Festival ha interessato in modo precipuo la popolazione locale
(che a tutt’oggi costituisce la percentuale più significativa dell’intero pubblico)
che in esso trova, innanzitutto, una risposta alla domanda insoddisfatta di
spettacolo (il territorio non presenta un’offerta sistematica e continuativa di
teatro, musica e arti performative in genere, ed anche l’offerta di cinema è
ridotta) e, poi, un amplificatore di valori collettivi, antichi e nuovi.
Si potrebbe aggiungere che la tematica del festival costituisce di per sé una
discriminante per il pubblico, anche locale. Di fatto, ciò che è prioritario è la
portata di valori identitari che il festival mette in campo, lavorando sui saperi
tradizionali e sulle loro declinazioni storiche. Cioè a dire che il “sacro” ha un
significato ormai secolare di relazione: riguarda l’importanza di stare insieme e
di costruire nuovi gruppi e nuove comunità.
Negli anni la fruizione del festival da parte della popolazione locale è variata,
nel senso di un sempre maggior coinvolgimento, per cui lo spettatore o ne
partecipa in modo emotivamente attivo o ne fa addirittura parte in quanto
“attore”. Ne consegue un’appassionata mobilità del pubblico che segue il
festival di luogo in luogo, costruendo personali percorsi di fruizione, ossia
La Valle Camonica fra Parole, Arte e Teatro
principale risorsa turistica sebino-camuna. In questo senso la rete di
collaborazione funziona sia sul piano della ideazione che della realizzazione e
in occasione del festival i soggetti solitamente impegnati nella singola
promozione coordinano le proprie risorse per fare una proposta unica di
territorio.
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personali drammaturgie di visione.
Lo stesso meccanismo funziona per anche per il pubblico esterno, che inizia a
conoscere il festival ed a seguirlo. Il bacino d’utenza è per ora soprattutto il nord
Italia (Lombardia e Veneto le regioni più rappresentate), con qualche presenza
da numerose città del centro, motivata però da interessi più specifici e di nicchia,
che sono coniugati ad una più generale fruizione turistica. L’edizione del 2004 ha
fatto registrare un importante successo di pubblico, misurando un totale di circa
15.000 presenze nelle tre settimane di programmazione.Un festival per la
“primavera” di una terra.
Un festival che sta rivelando le straordinarie potenzialità di un modo diverso di
costruire cultura soprattutto in luoghi periferici e privi di visibilità.
Ma anche un festival di particolare complessità organizzativa e gestionale
proprio perché necessita della collaborazione di tutto il territorio. Necessita di
un politica culturale consapevole e consapevolmente intrecciata con le politiche
dell’ambiente; di una programmazione lungimirante, di una struttura forte e al
tempo stesso agile; di pensieri messi in relazione, di comunicazione complessiva.
Non può prescindere da una sensibilità territoriale che significa «avere una
cognizione non generica, ma molto determinata, dell’esistenza e del
funzionamento di sistemi, di reti, di flussi e di nodi e quindi della necessità di
guardare oltre il singolo terminale (il singolo soggetto, la singola impresa, la
singola località […]) per concentrarsi sul modo» in cui si fa cultura e si
costruisce identità.
Un festival, insomma, che è basato su un processo “creativo”, o meglio ricreativo,
del patrimonio naturale e culturale, un processo che non è «solo in grado di la
sciare in eredità alle generazioni future un patrimonio […] intatto, ma
addirittura arricchito di realizzazioni, di funzioni, di nuovi valori per la comunità».
Questa è la primavera: la ri-nascita di un territorio. Nuovo.
Carla Bino,
Direttore artistico di Crucifixus
LA VAlle del Sacro
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La Valle Camonica fra Parole, Arte e Teatro
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LA VALLE DEL SACRO
le chiese
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Chiesa di san giovanni battista
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LA VAlle del Sacro
Lʼantica chiesa di San Giovanni, situata nel cuore dellʼabitato di Edolo,
merita senz'altro un'attenta visita. All'interno presenta un' aula unica.
Il presbiterio ha una complessa volta ad ombrello a struttura stellata
ottagonale e risulta interamente affrescato: Sibille e Profeti si alternano
nel sottarco di ingresso mentre sui settori della volta, contornati da
costoloni, si dispongono i quattro Evangelisti, Storie bibliche, angeli
sonatori e cantori e, sulla sommità, il Padre Eterno. Le pareti, tripartite
da esili ed eleganti colonnine, accolgono le Storie Giovanni Battista e,
al centro una grande crocifissione. I dipinti sono attribuiti a Paolo da
Caylina il Giovane, che li eseguì nel terzo/quarto decennio del
XVI secolo.
Lungo la navata, ricostruita alla fine del XVIII secolo, si conservano
interessanti lacerti di affreschi votivi con santi dai caratteri ancora
medievali.
La Valle Camonica fra Parole, Arte e Teatro
a edolo
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Chiesa di san martino e santuario della
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LA VAlle del Sacro
La chiesa di San Martino a Cerveno conserva preziose
testimonianze di scultura lignea settecentesca e, nellʼattiguo oratorio,
interessanti affreschi quattro-cinquecenteschi. Ma il suo tesoro più
prezioso è la Via Crucis lignea scolpita, tra il 1752 e il 1761 da
Beniamino Simoni, e completata, nelle stazioni VIII, IX e X, da Donato
e Grazioso Fantoni. Le 13 stazioni originarie (la quattordicesima fu
aggiunta nel 1869 da Giuseppe Selleroni) si sviluppano ai lati di una
gradinata; ciascuna occupa una piccola cappella abitata da
personaggi a grandezza naturale, a tutto tondo o ad alto e basso rilievo.
Lʼintero complesso, riccamente decorato, si configura pertanto come
un Sacro Monte al coperto, da percorrere sostando davanti alle stazioni
secondo un itinerario fisico e devozionale che scende per poi risalire e
che include, di fronte alla prima cappella, lʼingresso alla parrocchiale.
Le statue di Beniamino Simoni colpiscono per i caratteri popolareschi
estremamente realistici, spesso grossolani e volgari, attribuiti ai ʻcattiviʼ
(gli aguzzini di Cristo ed il popolo che assiste e partecipa alla
Passione). Di contro spicca la bellezza idealizzata e pacata del Cristo
e dei ʻbuoniʼ, soprattutto delle figure femminili, che sembrano riscattare,
anche nellʼaspetto, la brutalità e lʼignoranza umana.
La Valle Camonica fra Parole, Arte e Teatro
via crucis a cerveno
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LA VAlle del Sacro
Di antica fondazione e originariamente parrocchiale di Breno, la
chiesa extraurbana di San Maurizio fu riedificata nella seconda metà
del XVI secolo. Presenta unʼunica navata con otto cappelle laterali:
nella prima, a destra, è esposto un "Compianto sul Cristo morto"
formato da 11 statue lignee a grandezza naturale. Lʼopera è attribuita
a Beniamino Simoni e sarebbe, secondo una interpretazione non
supportata da prove e colorita da antiche leggende, la stazione
mancante (la XIV) della Via Crucis di Cerveno.
La Valle Camonica fra Parole, Arte e Teatro
Chiesa di san maurizio a breno
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Virtus Zallot,
Storica dellʼArte
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LA VAlle del Sacro
La chiesa di Santa Maria Annunciata, ricostruita nelle forme attuali alla
fine del XV secolo, presenta in facciata un elegante portale
tardo-gotico, e, sul fianco, un prezioso piccolo portale murato con
lunetta trilobata. Il fianco conserva anche alcuni santi affrescati, tra cui
un grande San Cristoforo, parzialmente perduto.
Lʼinterno presenta la tradizionale struttura quattrocentesca, con aula
unica a tre campate, loggia di controfacciata e presbiterio a base
rettangolare; sia la navata che il presbiterio sono coperti da volte a
crociera.
Lʼaula è interamente affrescata con un ricco repertorio di dipinti votivi e
con le Storie della vita di San Francesco che, organizzate su vari
registri, occupano lʼintera parete destra della terza campata; sul
sottarco che immette al presbiterio si dispongono le Sibille mentre la
volta accoglie gli Evangelisti nelle vele, e, nei pennacchi, i loro simboli
e i quattro Dottori della chiesa. Tali dipinti, eseguiti sul finire del XV
secolo, sono opera di Giovan Pietro da Cemmo e della sua bottega.
Le pareti del presbiterio presentano invece Episodi della vita di Maria,
affrescati da Girolamo Romanino probabilmente allʼinizio del quarto
decennio del XVI secolo.
Le grandi scene comprendono a sinistra la Presentazione di Maria al
tempio, sulla destra lo Sposalizio della Vergine, e sulla parete di fondo,
a lato della grande pala con lʼAnnunciazione del Fiamminghino,
episodi di più difficile interpretazione.
La Valle Camonica fra Parole, Arte e Teatro
Chiesa di santa maria annunciata a bienno
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Una produzione del Distretto Culturale di Valle
Camonica
In collaborazione con l'Associazione
Crucifixus-Festival di Primavera
Con la partecipazione di
(In ordine di apparizione):
Patrizia Punzo
Luciano Bertoli
Maria Paiato
Ermanno Nardi di E.L.E.A.
Regia
Davide Bassanesi
Interviste
Eletta Flocchini
Musica
Musicmedia
Grafica e animazione
Silvano Richini
Immagini e montaggio
Officine Video
realizzato con il contributo del
Laboratorio di Comunicazione del
Distretto Culturale di Valle Camonica:
Giampietro Moraschetti
Stefano Malosso
Marta Pagano
Andrea Richini
Maura Serioli
Il video è stato girato in Valle Camonica nel corso
dell’edizione 2011 di Crucifixus - Festival di
Primavera
Maria Paiato
Magnificat
di Alda Merini
con Veronica Gasparini - soprano
Bienno (Bs)
Chiesa dei Santissimi Faustino e Giovita
Luciano Bertoli
Un tesoro comune
Edolo (Bs)
Chiesa di San Giovanni
Patrizia Punzo
In nome della madre
di Erri De Luca - regia Danilo Nigrelli
Breno (Bs)
Chiesa di San Maurizio
Associazione E.L.E.A.
Spine
drammaturgia e regia Serena Facchini, Ermanno
Nardi, Francesco Angelo Ogliari
Cerveno (Bs)
Chiesa di San Martino di Tours
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Sergio Cotti Piccinelli, direttore del Distretto
Culturale di Valle Camonica
Gli artisti, la direzione organizzativa e l'ufficio
stampa di Crucifixus
Le parrocchie e le Amministrazioni comunali di
Bienno, Breno, Cerveno e Edolo
Il Distretto Culturale di Valle Camonica è un
progetto di:
Comunità Montana di Valle Camonica ,
Consorzio Comuni Bim,
Fondazione Cariplo/Distretti Culturali
Crucifixus Festival di Primavera e' un iniziativa di:
Associazione Festival di Primavera
Promossa da:
Comune di Brescia
Assessorato al turismo, alla cultura e alla pubblica
istruzione
Provincia di Brescia
Assessorato alle attività e beni culturali,
valorizzazione delle identità, culture e lingue locali
e assessorato all'associazionismo e volontariato
Curia diocesana di Brescia
Comunità Montana di Valle Camonica
Distretto Culturale di Valle Camonica
Consorzio Comuni B.I.M. di Valle Camonica
Consulenza scientifica
Con il patrocinio di:
Regione Lombardia - cultura
Crucifixus e' un'iniziativa di:
Via del Romanino
Comune di Bienno
Comune di Breno
Comune di Pisogne
E dei comuni di:
Artogne
Berzo Demo
Capo di Ponte
Cedegolo
Cerveno
Cividate Camuno
Costa Volpino
Edolo
Esine
Fonteno
Gianico
Iseo
Malegno
Marone
Pian Camuno
Polaveno
Riva di Solto
Solto Collina
Zone
Si ringrazia la dott.ssa Virtus Zallot per il prezioso
contributo alla presente pubblicazione.
La Valle Camonica fra Parole, Arte e Teatro
Carla Bino, direttore artistico di Crucifixus
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Simona Ferrarini, presidente del Distretto Culturale
di Valle Camonica
Università Cattolica del Sacro Cuore (STARS)
Sotto l'alto patronato del Pontificium Consilium de
Cultura
LA VAlle del Sacro
Si ringraziano:
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Libretto Ultima Corsa - Distretto Culturale di Valle Camonica