Movimenti letterari italiani di apertura del ‘900 Caratteristica comune è la distanza dai codici della tradizione letteraria italiana, in forme più o meno “violente” Crepuscolarismo Futurismo Espressionismo • distanza dal modello dannunziano • rinnovamento del linguaggio poetico e dei temi (oggetti della quotidianità borghese) • registro colloquiale basso • distruzione della tradizione • libertà metrica e tipografica • centralità della metafora e dell’analogia • eversione dei codici linguistici o stilistici consueti • scrittura fatta di versi spezzati • prosa fatta di frammenti ad alta densità lirica a questi movimenti si dà il nome di AVANGUARDIE che hanno una breve durata, ma che influenzano le tendenze successive dell’intera letteratura: poesia, narrativa, teatro. In particolare la poesia italiana della prima metà ‘900 (antecedente la 2° guerra mondiale) si caratterizza per la dialettica tra ritorno alla classicità e sperimentazione avanguardistica e determina, fondamentalmente, due linee di tendenza La linea classicista che si richiama alla tradizione (Saba) e mantiene - le forme metriche, le scelte lessicali e sintattiche della tradizione lirica - andamento narrativo della tradizione letteraria presimbolista La linea della poesia pura di matrice simbolista alla quale si ricollega il filone “ermetico” (Quasimodo, in parte Ungaretti e Montale) - linguaggio alto e sublime - gusto analogico-simbolico -ispirazione essenziale ANTINOVECENTISMO: Sandro Penna, Attilio Bertolucci, Giorgio Caproni dopo il secondo conflitto mondiale si afferma anche il filone del neorealismo