2 IMAGING Nuovi Esami LA DIAGNOSTICA DEI DISORDINI L’imaging della disfagia oro-faringea DELLA DEGLUTIZIONE ORO-FARINGEA AL CDI CON LA VIDEOFLUOROSCOPIA oce umida o gorgogliante durante o dopo i pasti, tosse o crisi di soffocamento prima, durante o dopo la deglutizione, difficoltà ad iniziare l’atto di deglutizione, senso di ostacolo del bolo in gola, scialorrea, modifica delle abitudini di alimentazione, disfonia, dispnea, rigurgito nasale sono gnosi e rendendo gli accertamenti meno gravosi per i pazienti ambulatoriali o in day hospital. Le immagini radiologiche dinamiche della deglutizione orofaringea sono l’espressione della motilità del complesso bocca-faringe-laringe sostenuta da un apparato neuromuscolare; questo apparato è costituito dai centri negli emisferi cerebrali, dai nuclei motori e sensoriali dei nervi cranici nel ponte (V, VII) e nel midollo allungato (XI, X, XI,XII), dai nervi cranici nel loro decorso extracra- • disordine del trasporto del bolo verso l’istmo palato linguale; • ritardo nell’innesco del riflesso deglutizione; • incompetenza dell’istmo palato faringeo (reflusso nel nasofaringe); • ridotta propulsione posteriore della base linguale; • riduzione peristalsi faringea simmetrica o asimmetrica; • anormalità del movimento dell’epiglottide; • penetrazione o aspirazione di vario sintomi dei disordini delle fasi orale e faringea della deglutizione, deputate all’assunzione, alla preparazione e al trasporto del bolo dalla bocca all’esofago. Per la cura dei disordini della deglutizione oro-faringea viene proposto al CDI un esame radiologico semplice e tradizionale: la videofluoroscopia. In base alla variazione di forma intraluminale del bolo radiopaco, alla velocità dell’onda peristaltica del faringe, alla motilità delle strutture anatomiche e al timing degli eventi motori, lo studio videofluoroscopico esamina una sequenza di eventi funzionali della deglutizione tra loro coordinati che si compie in un intervallo di tempo di circa un secondo. Poiché nello studio funzionale della deglutizione il valore diagnostico dell’esame radiologico è complementare a quello della video endoscopia, della manometria faringea e dell’ elettromiografia, il CDI sta approntando un’organizzazione che integri nei casi indicati le varie tecniche strumentali, abbreviando i tempi di dia- nico, dalla placca neuromuscolare, dai muscoli masticatori, facciali, intrinseci ed estrinseci della lingua, del palato molle, sovra e sotto ioidei, del faringe e della laringe e dello Sfintere Esofageo Superiore (SES). Perciò, le patologie coinvolgenti queste strutture possono causare disordini della deglutizione espliciti, ma talora silenti, comunque ad alto rischio di complicazioni, specie polmonari per aspirazione del bolo nelle vie aeree. I reperti patologici funzionali diagnosticabili alla videofluoroscopia sono numerosi, complessi e richiedono approfondite conoscenze anatomo-fisiologiche ed esperienza interpretativa specifica. I reperti radiologici funzionali di disfagia oro-faringea possono essere i seguenti: • incompetenza del contenimento orale; • ristagno del bolo in bocca (solchi laterali o spazio sottolinguale); • anomalie motorie della lingua; • anomalie di masticazione e di preparazione di bolo solido; • incompetenza dell’istmo palato linguale; grado del bolo nelle vie aeree; • riduzione sollevamento e del movimento anteriore dell’osso ioide-laringe; • ritardo o insufficiente apertura dello SES; • ristagno nelle vallecole o nei seni piriformi. In particolare, una disfagia con aspirazione del bolo nelle vie aeree espone a complicazioni polmonari particolarmente pericolose specie in soggetti debilitati e anziani. Perciò, dal punto di vista terapeutico, è importante conoscere il meccanismo con cui avviene l’aspirazione stessa. La molteplicità e la complessità dei reperti funzionali ai diversi livelli anatomici, la necessità di correlarli alle varie tipologie di bolo opaco impiegato (liquido, semiliquido, semisolido, solido), l’utilità di fornire dati quantitativi o semiquantitativi di alcuni reperti funzionali, fanno sì che la refertazione della videofluoroscopia debba essere analitica e strutturata in una scheda di raccolta dati per fornire al medico di medicina generale, ai vari cli- V LO STUDIO VIDEOFLUOROSCOPICO PUÒ DISTINGUERE UN’ASPIRAZIONE CHE AVVIENE: PRIMA DEL RIFLESSO DEGLUTITORIO PER INCOMPETENZA DELL’ISTMO PALATO-LINGUALE, DURANTE LA DEGLUTIZIONE PER INSUFFICIENTE CHIUSURA LARINGEA, DOPO L’ATTO DI DEGLUTIZIONE PER RISTAGNO DEL BOLO IN FARINGE DOVUTO A IPOPERISTALSI FARINGEA E/O AD INSUFFICIENTE APERTURA DEL SES. nici specialisti e al logopedista esperto nel trattamento della disfagia elementi oggettivi per le scelte terapeutiche. Infatti, le informazioni funzionali radiologiche influiscono decisamente sulle modificazioni dietetiche e sulle strategie di compensazione (postura, volume, consistenza, temperatura e reologia del bolo) e di riabilitazione (esercizi di motilità, applicazioni termiche e tattili, manovre deglutitorie, manovra di Shaker, ecc.) che il logopedista, con la guida del clinico di riferimento, imposta e realizza nel suo rapporto di cura personalizzata con il paziente. La videofluoroscopia, inoltre, è indagine preliminare e di controllo nelle terapie di correzione chirurgica della disfagia e nei trattamenti con infiltrazione dello SES con tossina botulinica. Come è noto, laTC e la RM delle strutture anatomiche del capo e del collo costituiscono la base morfologica di diagnosi della patologia causa di disfagia. Quindi, data la interconnessione diagnostica tra i dati funzionali di motilità orale e faringea della videofluoroscopia con quelli morfologici delle altre tecniche di imaging, il dipartimento di radiologia del CDI prevede, sul piano organizzativo, un’integrazione e una facile consultazione dei vari esami per una visione unitaria e sintetica delle immagini diagnostiche del paziente con disfagia a disposizione del team specialistico di cura. L’esame radiologico della deglutizione comporta un’esposizione alle radiazioni ionizzanti con dose efficace media di 0,4 mSv, cioè piuttosto modesta e comparabile a quella di un esame radiologico delle prime vie digestive, quindi giustificabile, specie nelle persone adulte o anziane a fronte delle implicazioni terapeutiche che comporta. Comunque, data la politica di appropriatezza e di giustificazione agli esami radiologici adottata dal CDI, il dipartimento di radiologia sta studiando la possibilità di impiego della RM dinamica della deglutizione di boli di mezzo di contrasto paramagnetico adoperando sequenze ultra veloci. Dott. Alfeo Montesi Specialista radiologo, Consulente CDI