DISFAGIA
Peretti Valérie - Logopedista
Buongiovanni Daria - Dietista
QUALCHE DATO DI LETTERATURA
• Alcuni studi su pazienti colpiti da ictus imputano alla
polmonite ab ingestis il 20% dei decessi nel corso del
primo anno successivo all’ischemia e il 10-25% dei casi
per ogni anno successivo
• Altri studi parlano di 40% di morti nei pazienti con
stroke per disfagia
• il 45% degli anziani e il 65% dei ricoverati in case di
riposo o di cura presentano qualche difficoltà
deglutitorie dovuto ad indebolimento della muscolatura
deputata alla masticazione e alla deglutizione, alla
perdita dei denti e all’iposalivazione
LA DISFAGIA
• E’ un disturbo della deglutizione (di alimenti, saliva o altro)
conseguente per lo più a patologie neurologiche (Ictus,
TCE, Parkinson, Sclerosi Multipla, Sclerosi Laterale
Amiotrofica, M. di Alzheimer, Demenze multiinfartuali,
Miopatie,etc.), oncologiche o traumi. Può interessare sia
l’età evolutiva e neonatale che l’età adulta e geriatrica.
Determina gravi conseguenze cliniche
(malnutrizione,
disidratazione, polmoniti, morte per soffocamento, etc.) e
sociali (imbarazzo ai pasti, isolamento).
RUOLO DEL LOGOPEDISTA
• Il logopedista, collaborando con altri specialisti,
identifica e valuta i problemi di deglutizione ed
educa pazienti e care givers a riconoscere i
sintomi che sono rappresentati da deglutizione
lenta o assente, tosse, voce gorgogliante, residui
di cibo nel cavo o nel tracheostoma, perdita di
peso, disidratazione. In seguito il logopedista
rieduca la funzione compromessa e/o educa
all’uso di strategie per consentire una
deglutizione efficace e sicura, (es. modifiche di
consistenza e temperatura di cibi, uso di manovre
e posture di compenso).
Disfagia: come riconoscerla
Esistono degli elementi di sospetto di disfagia che sono abbastanza facili
da riconoscere. Bastano qualche minuti di osservazione e qualche
domande da fare al paziente o ai familiari
• Comparsa costante di alcuni colpi di tosse involontarie anche leggeri,
subito dopo o, comunque, entro 2-3 minuti dalla deglutizione di un
boccone
• comparsa di una velatura della voce (voce gorgogliante) o di una
franca raucedine dopo la deglutizione di un boccone
• fuoriuscita di liquido o di cibo dal naso o, in presenza di tracheotomia,
dal tracheostoma o dalla cannula tracheale
• presenza di febbre, anche non elevata, (37,5 - 38°c) senza cause
evidenti; tale febbre può infatti essere segno di infiammazione od
irritazione dovuta ad alimenti passati nelle vie aeree
• l’aumento di salivazione
• la presenza di catarro
• Elevata frequenza di episodi bronco-polmonari
• Mancato innalzamento della laringe (il pomo d’Adamo non si muove o
si muove poco durante la deglutizione)
• Deficit sensitivo-motorio della lingua e delle guance
• Presenza di residui alimentari alla base lingua e nei seni piriformi
(evidenziabile solo durante laringoscopia con F.O.F. eseguito
dall’ORL)
• Il paziente riferisce dolore o fastidio durante la deglutizione
• Il paziente percepisce un senso di corpo estraneo in gola
• Il paziente impiega più tempo per mangiare
• Il paziente ha cambiato le sue abitudine alimentari con tentativi
inconsapevoli per bilanciare il disturbo
• Il paziente ha perso peso senza motivo apparente
Mann Assessment of Swallowing Ability
(MASA)
Il MASA è un protocolo di valutazione della disfagia che prende in considerazione
tutte le variabile connesse alla deglutizione:
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Stato di responsività
Collaborazione
Comprensione uditiva
Respirazione
Coordinazione respirazione - deglutizione
Afasia
Disprassia
Disartria
Saliva
Continenza labiale
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Motilità linguale
Forza linguale Coordinazione della lingua
Preparazione orla
Riflesso del vomito
Palato
Gestione del bolo e autodetersione del cavo orale
Transito orale
Riflesso della tosse
Tosse volontaria
Voce
Cannula tracheale
Fase faringea della deglutizione
Risposta faringea
Il MASA è molto completo e dà un punteggio finale che ci permette di valutare se
la gravità della disfagia e il grado di rischio delle aspirazione in trachea (dunque
delle polmonite ab ingestis ed episodi di soffocamento)
MASA Score Cutoff for Severity Groupings of Dysphagia and Aspiration
Severity grouping MASA score ---- dysphagiaMASA score----- aspiration
Nil abnormality detected
Mild
Moderate
Severe
 178 – 200
 168 – 177
139 – 167
 138
170 – 200
149 – 169
148
140
Se un paziente ottiene 135 la sua disfagia è classificata come grave e
il rischio di aspirazione è alto. In tal caso sarà ovvio adottare una
alimentazione alternativa. Negli altri casi magari basteranno posture
di compenso e consistenze alimentari adeguate oppure
un’alimentazione mista se il pasto diventa troppo lungo e stancante.
PULIZIA DEL CAVO ORALE
• In letteratura si trovano numerosi articoli
scientifici che descrivono il collegamento
tra infezioni orali e disturbi gravi quali
diabete e malattie cardiovascolari. La bocca
contiene più batteri che l’ano! E’ un luogo
favoloso per molti batteri e se non si tiene il
cavo orale pulito, oltre a spiacevoli
conseguenze sulla disfagia, si hanno
pessime ripercussione anche sullo stato di
salute globale del paziente.
•
La bocca è una finestra sul nostro intero corpo. In bocca si possono rilevare i primi segni di
malattie sistemiche come il diabete e la sindrome di Sjogren ed all'interno della cavità orale si
evidenziano i sintomi della malnutrizione e delle infezioni sistemiche.
La bocca è l'ambiente in cui vivono un numero impressionante di batteri, alcuni dei quali
sono legati all'insorgenza della carie e della malattia parodontale (infezione delle gengive).
Numerosi ricercatori in tutto il mondo hanno verificato che le malattie della bocca, in
particolare la parodontite (forma avanzata di malattia parodontale che può portare alla
perdita dei denti, una volta chiamata "piorrea"), sono collegate ad altri problemi di salute, di
natura sistemica. In particolare molte ricerche hanno evidenziato la correlazione con le
malattie cardiovascolari, il diabete ed il rischio di parti pre-termine e la nascita di bambini
sottopeso in caso di pazienti in gravidanza. Il reale valore epidemiologico di tali correlazioni
deve essere ancora dimostrato con certezza, ma i ricercatori sospettano che i batteri e
l'infiammazione correlati con la parodontite possano giocare un ruolo nell'insorgenza di
alcune patologie sistemiche, allo stesso modo in cui, viceversa, un'alterata salute generale, in
pazienti affetti da patologie come il diabete o l'AIDS, può influire sull'insorgenza o sulla
gravità della malattia parodontale.
Numerosi studi hanno messo in correlazione l'infiammazione cronica delle gengive in caso di
parodontite con lo sviluppo e l'insorgenza di problemi cardiovascolari. Alcune prove
scientifiche suggerirebbero che i batteri presenti a livello delle lesioni parodontali potrebbero
influire sulle malattie di cuore e sulla circolazione vascolare.
I dati epidemiologici dimostrano che le persone affette da diabete spesso sofforono anche di
malattia parodontale. Inoltre ci sono prove scientifiche che dimostrano che i diabetici
sviluppino più facilmente la parodontite ed in forma più grave rispetto alle persone non
affette da diabete. Alcuni studi infine suggeriscono che la parodontite possa rendere più
difficile per i pazienti diabetici il controllo della glicemia.
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QUALCHE DATI