58° CONGRESSO NAZIONALE SIGG 14° CORSO INFERMIERI SIGG TORINO, 28 e 29 NOVEMBRE 2013 Allo stato attuale l’indagine strumentale è di difficile applicabilità nelle RSA: E’ costosa sia in termini economici che di carico di lavoro (spostamento presso strutture specializzate, distaccamento operatori) , anche se ultimamente è possibile valutare gli anziani istituzionalizzati attraverso l’utilizzo di fibro-endoscopi da parte degli otorinolaringoiatri anche in soggetti debilitati o con deterioramento cognitivo. Nell’anziano spesso i problemi di deglutizione si manifestano in maniera subdola I tempi per alimentarsi si allungano progressivamente - cambiano le abitudini alimentari (consistenza e sapore diverso, diminuzione dell'assunzione di liquidi) - compare le tosse durante i pasti - episodi febbrili Valutazione disfagia quando? SUBITO: anamnesi mirata e swallow test O BEDSIDE eXAMINATION Laringoscopia Videofluorografia ( difficile in RSA e complessa per molti pazienti) Valutazione della disfagia Esame clinico Livello di coscienza Disfonia Tosse volontaria Fuoriuscita involontaria di saliva Asimmetria nella sensibilità dei movimenti del volto Il rischio di disfagia è la presenza di uno o più dei precedenti fattori Per fare ciò basta osservare il nostro ospite, sono fattori semplici, affidabili, predittivi L’OSSERVAZIONE DEL PASTO La segnalazione di sospetta disfagia può e deve essere fatta da: parenti care givers volontari personale ASA e OSS infermieri educatori riabilitatori medici ASA, OSS, care givers Osservazione INFERMIERE di LOGOPEDISTA Raccolta dati da ASA,OSS Pasto: riferimento e Infermieri ci sono segni sospetti di disfagia osservazione pasto paziente + cartella VALUTAZIONE COSA VI PUO’ FAR PENSARE CHE UN PAZIENTE AVRA’ PROBLEMI A DEGLUTIRE L’ospite sembra malnutrito e disidratato L’ospite fa fatica a articolare le parole L’ospite fa fatica a stare sveglio, non riesce a concentrarsi L’ospite non ha appetito, rifiuta di mangiare, vuole solo alcuni piatti e non altri Generali • difficoltà nel gestire le secrezioni orali o sbavature; • assenza o debolezza di tosse e deglutizione volontaria; • modificazione di qualità/tono della voce (raucedine); • diminuzione dei movimenti della bocca e lingua; • lingua protrusa / riflessi orali primitivi; • schiarimenti di gola frequenti; • igiene orale insufficiente; • cambiamenti della modalità di alimentazione; • rialzo di temperatura; • perdita di peso e/o disidratazione; • frequenti infezioni toraciche; Durante il pasto • Lentezza ad iniziare una deglutizione e/o ritardo a deglutire(oltre i cinque secondi); • masticazione o deglutizione non coordinate; • deglutizioni multiple per ogni boccone; • Impacchettamento del cibo nelle guance; • Rigurgiti orali e nasali di cibo/liquidi; • Prolungamento del tempo del mangiare/bere; • Tosse o starnuti durante/dopo l’alimentazione. SCREENING DELLA DISFAGIA (SIGN 2004) Dopo il pasto • Sonorità della voce bagnata o rauca; • Affaticamento; • modificazione delle modalità di respirazione. Valutazione della disfagia Three-oz Water Swallow Test: al paziente seduto in posizione comoda ed eretta si richiede di bere senza interruzione tre sorsi d’acqua da un bicchiere. Si valuta la presenza di segni di disfagia: tosse (fino a un minuto dopo la deglutizione), gorgoglio o cambiamenti di voce; Bedside Swallowing Assessment Scale: è uno strumento abbastanza complesso, che valuta la presenza di disfagia analizzando molte variabili. In sintesi, vengono considerati: il livello di coscienza, il controllo della testa e del tronco, i nervi cranici e la muscolatura oro-facciale, il riflesso della tosse. Si somministra acqua, in quantità crescenti, con la valutazione dei segni classici di disfagia (tosse e gorgoglio). TEST DELLA DEGLUTIZIONE SWALLOW TEST Far sedere l’ospite in posizione eretta Mento retratto Ambiente tranquillo Far bere 10 ml di acqua per tre volte consecutive con il cucchiaino Ad ogni cucchiaino: verificare l’avvenuta deglutizione; attendere qualche secondo ( ev. tosse) far parlare la persona ( voce gorgogliante) Poi far bere un bicchiere d’acqua ( circa 50 ml) Sospendere il test se si manifesta qualsiasi difficoltà alla deglutizione La stessa procedura può essere ripetuta con sostanze addensate o gelificate o con un budino. ESITO DEL TEST 1. 2. 3. 4. CLASSIFICAZIONE DELLA DISFAGIA ASSENTE corretta deglutizione LIEVE voce gorgogliante dopo la deglutizione di acqua MODERATA voce gorgogliante/ tosse GRAVE tosse severa alla deglutizione dei liquidi e dei solidi Lo Swallow test Ha una sensibilità dell’ 67% ( può raggiungere l’88% se lo si associa ad auscultazione cervicale o all’uso del pulsossimetro)e una specificità dell’88 % BEDSIDE EXAMINATION VALUTAZIONE LOGOPEDICA DELLA DISFAGIA La valutazione diretta, non strumentale, del paziente e degli organi coinvolti nella Deglutizione, viene definita “ bedside examination “ E comprende : anamnesi e raccolta dati clinici esame diretto non strumentale prove di alimentazione ANAMNESI E RACCOLTA DATI CLINICI Condizioni generali e nutrizione Patologie neurologiche Interventi chirurgici Consumo di alcool Uso di farmaci Eventuali S N G, PEG, tracheostomia ESAME DIRETTO NON STRUMENTALE Osservazione postura, respirazione , livello di vigilanza , livello comunicativo , articolazione della parola , posizione della bocca e lingua a riposo , condizioni dei denti e mucose , ristagni presenza di scialorrea o perdita di saliva . ESAME DIRETTO NON STRUMENTALE Valutazione morfo-dinamica Labbra (sigillo labiale) Guance Lingua (movimenti principali) Mandibola (apertura, chiusura, protrusione, retrazione, movimenti di lateralità) Palato molle (movimento volontario A – involontario) Laringe (basculamento) Controllo muscolatura del capo - tronco ESAME DIRETTO NON STRUMENTALE Valutazione della sensibilità TATTILE GUSTATIVA guance faringe labbra palato lingua Valutazione riflessi NORMALI deglutizione gag reflex tosse PATOLOGICI Suzione -deglutizione Punti cardinali Morso PROVE DI ALIMENTAZIONE FASI ORALI suzione masticazione FASE FARINGEA ( preferibilmente con FEES ) bolo semisolido bolo liquido PROVE DI ALIMENTAZIONE Prima prova eseguita con Bolo liquido – fisiologica NOTA : nessun test non strumentale è in grado di rivelare il grado dell’aspirazione silente, si può sensibilizzare il test con l’auscultazione cervicale e/o con l’ossimetria. Quindi - - prima si ascolta il ritmo respiratorio del paziente Imparo a percepire i diversi rumori Ascolto eventuali cambiamenti respiratori (da 2 “ a 60 “ ristagno) Ascolto comparsa voce bagnata Ascolto la tosse anche a distanza di tempo (120 “ – 180 ”) PROVE DI ALIMENTAZIONE Prima prova eseguita con Bolo liquido – fisiologica NOTA : abolire la fretta nella valutazione NOTA : fare la valutazione almeno 2 volte a distanza di tempo, e in momenti diversi della giornata perché ci potrebbero esserci variabili che cambiano e modificano il risultato. Es. sonnolenza assinzione di farmaci stanchezza PROVE DI ALIMENTAZIONE Seconda prova eseguita con Bolo semiliquido Seconda prova eseguita con Bolo “solido” NOTA : preferibile utilizzare sostanze bianche che favoriscono il rilevamento di ristagno nella cavità orale NOTA : monitoraggio dei segni indiretti rialzo febbrile aumento delle secrezioni – muco bronchiale alterazioni della voce dolori sternali tosse ritardata BEDSIDE EXAMINATION Metodica non invasiva a basso costo altamente specifica e sensibile La BSE pone il sospetto o conferma l’esistenza di disfagia e le sue complicanze CLINICAL BEDSIDE ASSESSMENT (Logemann et al, 1999) Conservato Compromesso Anamnesi 1. Storia di ricorrenti polmoniti 2. Frequenti innalzamenti di temperatura 3. Ipotesi di polmonite ab injestis 4. Lungo periodo di intubazione ( + 1 sett) o di cannula tracheostomica Comportamento 5. Vigilanza 6. Assenza di collaborazione / agitazione 7. Attenzione / capacità di interazione 8. Consapevolezza del problema di deglutizione 9. Consapevolezza delle secrezioni 10. Capacità di gestire le secrezioni Funzioni motorie aspecifiche 11. Controllo posturale 12. Affaticabilità Risultati dei test delle funzioni motorie orali 13. Anatomia e fisiologia orale, faringea, laringea 14. Capacità di eseguire ordini 15. Disartria 16. Deficit di forza facciale 17. Aprassia orale 18. Sensibilità orale 19. Contrazione della parete faringea nel morso 20. Deglutizione di saliva 21. Tosse volontaria, autodetersione delle vie aeree Osservazione durante prove di deglutizione : 1 cc di liquido, 1 cc di budino, ¼ di biscotto (a masticazione conservata) 22. Aprassia della deglutizione 23. Residui orali 24. Tosse, autodetersione delle vie aeree 25. Ritardo di innesco 26. Ridotta elevazione laringea 27. Voce gorgogliante 28. Deglutizioni ripetute per singolo bolo Dalle categorie soprariportate sono state create tre livelli di punteggio 1. il numero totale di risposte “compromesso” ottenute dalle 28 osservazioni 2. il numero totale totale di risposte “compromesso” ottenute dalle categorie Comportamento e Funzioni motorie aspecifiche 3. il numero totale di risposte “compromesso” ottenute dalle categorie inerenti le Funzioni motorie orali e le osservazioni durante le prove di deglutizione. UN ALTRO STRUMENTO difficoltà a deglutire EAT1. 10La EATING ASSESSMENT TOOL mi 6. Deglutire mi causa dolore causa perdita di peso 0 1 2 3 4 2. La difficoltà a deglutire mi rende difficile pranzare fuori casa 0 1 2 3 4 3. Deglutire i liquidi mi risulta difficoltoso 0 1 2 3 1 2 3 4 4 5. Ho difficoltà a deglutire i medicinali 0 1 2 3 1 2 3 4 7. La difficoltà a deglutire mi riduce il piacere del pasto 0 1 2 3 4 8. Quando deglutisco il cibo si ferma in gola 4. Deglutire i cibi solidi mi risulta difficoltoso 0 0 0 1 2 3 4 9. Quando mangio tossisco 0 1 2 3 4 10. Deglutire mi genera ansia 4 0 1 2 3 4 EAT-10: Test per il monitoraggio della capacità deglutitoria Obiettivo Il test EAT-10 aiuta a misurare le difficoltà di deglutizione. Istruzioni Risponda ad ogni domanda barrando il valore corrispondente all’entità del sintomo. Consideri che : 0 = nessuno problema e 4 = problema serio. Punteggio: Sommi i singoli punteggi e scriva il totale nelle caselle. Punteggio totale Punteggio totale (massimo 40 punti) Cosa fare dopo Se il suo punteggio totale è pari o maggiore di 3, potrebbe avere problemi a deglutire in modo corretto e sicuro. Le consigliamo di condividere i risultati del test EAT-10 con il suo medico. Referenze: sono state determinate la validità e l’affidabilità del questionario EAT-10. Belafsky PC, Mouadeb DA, Rees CJ, Pryor JC, Postma GN, Allen J, Leonard RJ. Validity and reliability of the Eating Assessment Tool (EAT10).Annals Otology Rhinology 2008; 117 (12): 919-924 Valutazione ed identificazione della Disfagia SPREAD 2007 Raccomandazioni Queste raccomandazioni sono basate sulla migliore evidenza disponibile, comunque, deve essere segnalato che alcuni studi hanno il limite di campioni piccoli e c’è bisogno di ulteriori ricerche per supportare quanto trovato. Quando l’individuo è stato identificato a rischio o con disfagia, deve essere inviato, per ulteriori valutazioni, al medico specialista o al logopedista. Evidenza di Livello 4 Gli infermieri devono assicurare che il sapore, la consistenza e il tipo di cibo o liquido sia dato come prescritto. Evidenza di Livello 4 L’introduzione orale deve essere monitorata per assicurare un’adeguata nutrizione e idratazione. Evidenza di Livello 4 Gli infermieri devono assicurare che tutti i care giver abbiano le conoscenze e abilità per alimentare individui con disfagia. Evidenza di Livello 3 e 4 Un programma ufficiale di gestione multidisciplinare per la disfagia potrebbe essere utile nella promozione del riconoscimento precoce, nella gestione corretta e nella prevenzione delle complicazioni. Evidenze di Livello 3 e 4 La conoscenza dei fattori di rischio e dei segni e sintomi della disfagia è fondamentale per la diagnosi precoce. Evidenza di Livello 4 I protocolli infermieristici o gli strumenti per lo screening (comprese le linee guida di riferimento)possono aiutare nella diagnosi precoce e nella gestione. Evidenza di Livello 4 L’individuo identificato a rischio o con disfagia deve rimanere senza alimentazione orale finchè non viene valutato da un professionista esperto. Evidenza di Livello 4 Bibliografia Garner, Olmsted, Bohr, & Garfinkel, 1982. the Eating Attitude Test: psychometric features and clinical correlates. Psycol Med, 12: 871-878; Scottish Intercollegiate Guidelines Network (SIGN). Management of patients with stroke, Identification and management of dysphagia.2004 Stroke Prevention And Educational Awareness Diffusion (SPREAD), Ictus Cerebrale: linee guida italiane di prevenzione e trattamento, 2003 Percorso assistenziale per il paziente con disfagia orofaringea,Centro studi EBN Bologna 2009 Grazie per l’attenzione