Revisione sistematica della resa diagnostica del loop recorder impiantabile nella sincope di origine inspiegata Solbiati M, Dipaola F, Barbic F, Furlan L, Furlan R, Cassano G, Bonzi M, Costantino G. Università degli Studi - Milano Introduzione e obiettivo: Dalla sua introduzione, il loop recorder impiantabile (ILR) è diventato uno degli strumenti di scelta nella diagnosi di sincope inspiegata. Alcuni studi hanno suggerito che il suo utilizzo precoce porti ad un numero maggiore di diagnosi e a diagnosi più tempestive rispetto alla strategia diagnostica convenzionale. Obiettivo del nostro studio è stato valutare la resa diagnostica del loop recorder impiantabile nei pazienti con sincope inspiegata tramite una revisione sistematica della letteratura e una metanalisi. Materiali e metodi: Abbiamo incluso studi prospettici o retrospettivi, osservazionali o sperimentali, che avevano arruolato pazienti che venivano sottoposti al posizionamento di un ILR per sincope inspiegata, e dai quali potessero essere ricavati i dati riguardanti la recidiva di sincope o pre-sincope e la diagnosi ECG durante i sintomi. Per ogni studio è stata calcolata l’incidenza (proporzione tra il numero di eventi e il numero dei soggetti a rischio) di ogni outcome pre-determinato: diagnosi della causa di sincope (resa diagnostica), diagnosi di sincope cardiogena, aritmia ventricolare, tachicardia sopraventricolare o di impianto di un pacemaker. Tutte le metanalisi sono state eseguite utilizzando un modello ad effetti random. Risultati: Abbiamo analizzato3784 soggetti arruolati in 44 studi. Il tempo mediano per raggiungere una diagnosi era di 132 giorni. La resa diagnostica andava da un minimo del 12% ad un massimo del 91% ed era complessivamente del 44% (IC 95% 40.0%, 48.2%). La proporzione di soggetti con diagnosi di sincope cardiogena andava da un minimo del 6.7% ad un massimo del 100% ed era complessivamente del 56.1% (IC 95% 49.3%, 62.7%). Di questi, una diagnosi di aritmia ventricolare potenzialmente maligna e di aritmia sopraventricolare veniva posta rispettivamente nel 6.7% (IC 95% 5.2%, 8.6%) e nel 10.1% (IC 95% 7.4%, 13.6%) dei casi. Il 41.3% (IC 95% 36.2%, 46.5%) dei soggetti andava incontro al posizionamento di un pacemaker per una diagnosi di bradiaritmia. Per quasi tutti gli outcomes analizzati abbiamo riscontrato un’elevata eterogeneità tra gli studi. Conclusioni: Il loop recorder permette di stabilire una diagnosi in una discreta percentuale di soggetti dopo pochi mesi dal suo impianto, e solo in una piccola percentuale di pazienti si identificano aritmie potenzialmente fatali. Tuttavia, prima di poterne raccomandare l’utilizzo nell’approccio diagnostico della sincope inspiegata, servono studi randomizzati che dimostrino un suo reale impatto su outcomes clinicamente rilevanti.