Laboratorio di progeLazione didaMca di media educaKon Prof. Paolo LaLanzio Programma • Cos’è la media educaTon. Funzionamento, metodi, praTche. • Educazione a/con/per i media • ETca dei media • Fruizione di contenuT didaVci aUraverso i media e analisi del testo mediaTco • ProgeUazione di un percorso didaVco aUraverso i media digitali Cos’è la Media EducaTon • La Media EducaKon è una disciplina di studio che si pone epistemologicamente al confine tra le Scienze della Comunicazione e le Scienze dell’Educazione. Pier Cesare Rivoltella • La ME è quel parTcolare ambito delle scienze dell’educazione e del lavoro educaTvo che consiste nel produrre riflessione e strategie operaTve in ordine ai media intesi come risorsa integrante per l’intervento formaTvo. • AUraverso / Riguardo m o C e r p e r e nd Prod urre Fru ire La competenza mediale Educazione alla comprensione dei messaggi mediali della realtà del sistema delle comunicazioni di massa Educazione alla fruizione consapevole e correUa strumenT del comunicare Educazione alla produzione dei messaggi originali nei diversi formaT della medialità DEFINIZIONE • Il termine inglese di Media • “educazione con i educaCon si presta meglio di media”, consideraK altri usaT nelle lingue laTne come strumenK della (educazione ai media, éducaCon à l’actualité, didaMca; “educazione educación para los medios, ai media”, con lectura criCca, ecc.) per riferimento alla indicare il rapporto tra il mondo dell’educazione e comprensione criKca; quello della comunicazione “educazione per i mediale: media” (formazione dei professionisK). ObieVvi della ME • • • • AlfabeTzzazione ai media Comprensione e analisi di tesT mediaTci Promozione di pensiero e autonomia criTci Preparazione degli studenT alla società democraTca • Media svolgono ruolo fondamentale nella società ‐> Società dell’informazione • Questo ruolo consiste nella trasmissione delle conoscenze MA • I media non si limitano ad una semplice funzione di trasmissione di contenuT, essi partecipano aVvamente a questo processo condizionandolo. Ruolo dei media I media svolgono un ruolo fondamentale nella società dell’informazione Consiste nella trasmissione delle conoscenze Nuovi contenuti Questa co-costruzione richiede competenze caratteristiche dell’ambito educativo Media Education. L’ambiente mediaTco • Pervasività dei mezzi di comunicazione • Convergenza mediaTca delle conoscenze e dei contenuT culturali • Potere modellizzante dei mezzi di comunicazione, da comprendere, neutralizzare e volgere al proprio uTle Necessità di colTvare e sviluppare una quarta dimensione dell’apprendimento, oltre a “leggere, scrivere e fare di conto” I metodi della Media EducaTon • gli studenT non sono tabula rasa in faUo di media. Il media educator parte necessariamente da ciò che gli studenT già conoscono sui media, per farli passare da una conoscenza “spontanea” e acriTca sui media a quella riflessa e “scienTfica” La generazione dei naTvi digitali • MulTtasking: più azioni contemporaneamente • Immersione: fruizione di contenuT mediali densi • Gadgeteers: possessori di diverse tecnologie ludiche (telefonini, PSP) • Cronocompressi: percezione del tempo velocizzata Verso il bambino 2.0 – NaTvi digitali • AVvi: ricchi di curiosità e interessi • CompetenT: conoscono bene uso e applicazioni delle tecnologie • SmaliziaT: aggirano norme imposte • IpersocializzaT: sempre in contaUo con il proprio gruppo dei pari • DiffidenT: non danno confidenza a chi non fa parte del proprio gruppo Alunno “Media Literate” • Ragazzo alfabeTzzato e competente in materia di media, che ha capito come vengono costruiT i messaggi e sa decodificarli; è informato su come funziona l’industria dei media. Sa disTnguere i diversi generi dei media e, sopraUuUo, disTngue la realtà dei faV dalla rappresentazione mediata. Sa usare il linguaggio dei media e realizzare semplici esperienze di produzione (A.Hart). Competenze mediali • CommunicaTve Skills • Partecipazione al mondo moderno • Differenza di linguaggi e registri della comunicazione. • Competenza sempre maggiore • Per logiche produVve, commerciali e strategiche CONTESTI DI MEDIA EDUCATION 1. Scuola ↓ come prospettiva trasversale ↓ come disciplina curricolare Finalità: alfabetizzazione ai media, miglioramento delle capacità relazionali ed espressive, uso critico dei media 2. Extra-scuola ↓ ↓ Gruppi di biblioteca/ aggregazione ludoteca ↓ museo Finalità: conoscere i media attraverso il gioco, alfabetizzazione ai linguaggi dei media, espressività e capacità relazionali MEDIA EDUCATION Educazione con i media Educazione ai media Educazione per i media Media consideraT Comprensione criTca Rivolta alla come strumenT da dei media, intesi non formazione dei uTlizzare nei processi solo come strumenT, professionisT. ma linguaggio e educaTvi generali. cultura. La Media Education è il processo di insegnamento e apprendimento centrato sui media. SCOPO = è quello di sviluppare una competenza che comprenda le immagini e i suoni, e sviluppi le potenzialità critiche degli studenti ,in modo tale da renderli capaci di dare giudizi consapevoli in qualità di fruitori dei media. Teaching the media (1985) • Primo libro che ha difeso studio dei media che andava oltre i semplici esercizi aUorno a film, pubblicità, televisione, radio, ecc. e che ricercava gli elemenK comuni a tuV i media. • E’ stato anche il primo libro che ha sostenuto una media educaTon across the curriculum, come studio sistemaTco. • IdenTfica un terreno comune a tuM i media, una sorta di koiné necessaria per capire cosa sono i media. Il conceUo centrale è quello di “rappresentazione”: i media non sono la realtà, ma la rappresentano; non sono “finestre sul mondo”, ma “costruzioni” guidate da interessi economici e ideologici. Peculiarità della ME: - accento posto sulla comprensione del sistema dei media e sui processi, piuUosto che «sull’accumulo laborioso di daT»; - incoraggiamento dato alle aMvità praKche come «strumento di esplorazione e rafforzamento della comprensione conceUuale»; - «promozione del pensiero autonomo, piuUosto che riproduzione da parte degli studenT di idee degli insegnanT» e dei modelli comunicaTvi. Len Masterman indica seUe ragioni per la ME nella scuola. 1. Pervasività dei media. 2. I media sono un’industria delle coscienze. Non sono neutrali. Comprano audience per venderla ai pubblicitari. Impongono modi e sTli di vita. Controllano economia e poliTca. 3. I media sono una fabbrica delle noCzie secondo le regole dell’agenda seDng o del gatekeeper. Perché insegnare i media nella scuola 1. Esiste uno streUo rapporto tra ME e democrazia. L.Jospin, ministro dell’educazione nazionale del governo francese a conclusione del Colloquio dell’Unesco a Toulouse (1990) sulle nuove tendenze della Media educaTon a livello mondiale, affermava: “Non c’è democrazia senza partecipazione, non c’è ciUadinanza aVva senza formazione, non c’è formazione senza informazione, cultura, consapevolezza criTca. Se vogliamo che i media servano la vita democraTca di un paese, dobbiamo parTre da un approccio democraTco ed educaTvo ai media nella scuola. La scuola è necessaria” (BazalgeUe‐Bevort‐ Savino, 1992). Perché insegnare i media nella scuola 1. L’importanza dell’audiovisivo. La nostra è una società dell’immagine. La comunicazione audiovisiva deve essere decodificata ed usata a scuola. 2. La privaCzzazione dei media: self media, new media, Internet. La stanza del giovane è diventata una piccola centrale di comunicazione mulTmediale. 3. La scuola deve educare i giovani per il futuro e il futuro apparTene alla comunicazione mediata. Digitalizzazione e globalizzazione dei media, diversificazione dell’offerta. Masterman indica quaLro aree di esplorazione per capire la “logica” dei media: 1. 2. 3. 4. Determinants. E’ più di “condizionamenT”. Si vuole rispondere a queste domande: chi comunica, chi produce e perché? Si prendono in esame le isKtuzioni dei media. Proprietà? Pubblicità? Leggi e codici di autoregolamentazione? RouTne dei professionisT nella produzione dei messaggi? Rhetoric. I media possiedono un linguaggio; un modo di codificare i messaggi, una retorica. Come avvengono selezione delle informazioni, montaggio, ediTng, inquadratura? Ideology. I media sono i grandi forgiatori dell’ambiente culturale. George Gerbner, Annenberg School of CommunicaCon di Filadelfia: “I media cosTtuiscono un sistema di storie e immagini che modellano molto di ciò che siamo, pensiamo, facciamo; e di come gesTamo la nostra vita. Sono i cantastorie, gli stories tellers del tempo moderno”. Audience. AUraverso quale processo di “negoziazione” il giovane coglie il significato dei tesT mediali o ne crea? Lo studio sulla “negoziazione” è necessario per comprendere quale significato i messaggi dei media hanno per i giovani. Che poi il receUore divenga competente e criTco, è compito della Media educaTon. Come insegnare i media • • • Il percorso di ME ha cosTtuito un curricolo progressivo e a spirale (dalla fotografia, alla tv, ai giornali…). Le aDvità di analisi e di produzione procedono di pari passo. Il lavoro praTco deve conservare le caraUerisTche di un esercizio didaVco, senza voler imitare i professionisT. Il media educator • • • • Punto di riferimento per percorsi di ME nelle classi Coordinatore iniziaTve “mediali” della scuola Insegnante moderno che integra media e prassi pedagogica. Una delle sfide aUuali della scuola è integrare i modi tradizionali dell’educazione con l’appropriazione delle conoscenze che avviene aUraverso la “cultura mediaTca” degli allievi. • “In un’epoca segnata dai satelliC delle telecomunicazioni e da Internet, la scuola vive al ritmo della macchina a vapore” . Geneviève Jacquinot, (San Paolo 1998) Un educomunicatore • Ha formazione in scienze dell’educazione e della comunicazione. • E’ cosciente che educazione di massa e mulTculturale va oltre i tradizionali saperi scolasTci. • Si appoggia alla cultura mediaTca per insegnamento. • Vede nei media una ricchezza per contenuT informaTvi e rappresentazione che danno. • E’ convinto che la visione di un programma televisivo non sia un aUo “passivo”, ma mobilita una quanTtà di “micro‐saperi”. • E’ consapevole che introducendo a scuola i media come oggeUo di studio, non vuole oUenere pseudogiornalista o apprendista‐ presentatore, ma insegna ad analizzare media dal punto di vista del “potere” economico eTco poliTco che li produce; delle “messe in discorso e in scena” che costruiscono i messaggi; dell’audience che dà “il senso” agli stessi messaggi. Un educomunicatore • Fa entrare nella scuola universi e modi d’appropriazione della realtà non tradizionali. • GaranTsce accesso a nuove e molteplici fonT di informazione. • Lavora sui nuovi rapporT tra educatore e allievo, fra allievi e su nuovo rapporto verso la conoscenza. • Reciprocal learning • Le tecnologie come estensione dei sensi. • Le tecnologie come estensioni della mente. Cambia ambito educaTvo. Cambiano contesto e dimensione dello spazio educaTvo. • Spazi, realtà e situazioni molto lontane ora sono fruibili aUraverso i media Perché una nuova formazione? • le tecnologie richiedono un saper‐fare dove imparare e fare sono streUamente collegaT; • quesT saperi sono sempre in evoluzione; • il loro sviluppo implica l’individuo e il colleVvo. • I media pongono la sfida della “ciUadinanza”: sono fonte di disuguaglianza (digital divide). Test • Ogni docente individua per propria materia un testo mediaTco che potrebbe integrare, arricchire e migliorare un percorso didaVco per gli studenT Fine prima lezione Dichiarazione di Grunwald Piuttosto che condannare o esaltare l’indubbio potere dei media, noi dobbiamo accettare il loro significativo impatto e la loro penetrazione nel mondo intero come un fatto indiscutibile ed anche apprezzare la loro importanza come un elemento della cultura del nostro tempo. I sistemi politici ed educativi dovranno essere consapevoli del loro obbligo di promuovere nei cittadini una comprensione critica del fenomeno della comunicazione moderna. Dichiarazione di Grünwald riconosce: ‐ il valore culturale dei media e del ruolo svolto per la partecipazione aVva; ‐ la responsabilità dei sistemi educaTvi e formaTvi per definire percorsi di educazione ai media; ‐ la necessità di un percorso congiunto tra scuola, famiglia, policy makers e professionisT. APPROCCIO CARATTERISTICHE ME COME Inoculatorio ProspeVva difensiva I media come aUacco alla cultura alta (scuola) Pubblico dei minori come soggeUo da proteggere Educazione contro i media 1960 1970 Movimento delle ArK Popolari AUenzione per linguaggio cinematografico. AVvità di selezione di opere e autori meritevoli. QuesTone del valore. Educazione tra i media 1970 1990 I media come Ampliamento dei confini sistemi simbolici ContenuTsTci. Estensione metodologica. I media come sistema 1930 1960 Educazione a/con i media L’approccio inoculatorio • La cultura veicolata dai media è ritenuta come una minaccia per la cultura “autenTca” dei libri, delle biblioteche…La ME deve perciò insegnare a fuggire e a difendersi. • Questo approccio è ancora oggi condiviso da un grande numero di educatori. Il paradigma delle “arT popolari” • Il cinema nella prima metà del XX secolo rappresenta una forma privilegiata di arte popolare. • Le opere cinematografiche dei grandi autori interessavano la ME, ed erano proposte all’analisi criTca degli alunni alla pari delle opere leUerarie. • Questo nuovo approccio non riscosse il successo sperato: venne giudicato dai giovani come “protezionisTco e discriminatorio” (decideva tuUo l’insegnante) e si avverTva una discriminazione tra i media preferendo il cinema su tuV. Il paradigma della rappresentazione • Nei ’70 viene messa in discussione la disTnzione tra cultura alta e bassa, ed è introdoUo il conceUo di non trasparenza dei media. • Essi non sono realtà, ma rappresentazione. • Pertanto, compito della ME sarà quello di fornire agli alunni strumenT per decodificare i tesT. L'intervento di media education trasmette conoscenze/competenze relative a: chi comunica e perché, secondo 1. le istituzioni dei media quali strategie si orienta, quali 2. le categorie dei media intenzioni comunicative persegue di che tipo/genere di testo si tratta 3. le tecnologie dei media come viene realizzato, distribuito, fruito il messaggio 4. il linguaggio dei media linguaggio, architetture narrative, costruzione dei personaggi e della trama, figure retoriche… 5. il pubblico dei media a chi è indirizzato il messaggio, come ne fruisce, quali significati gli attribuisce 6. media e rappresentazione come il testo presenta il suo oggetto, quali stereotipi mette in campo le categorie sono riprese dal Curriculum Statement del B.F.I., L'intervento di media educaKon trasmeLe conoscenze/competenze relaKve a: • Le isKtuzioni dei media Chi comunica e perché, secondo quali strategie si orienta, quali intenzioni comunicative persegue L'intervento di media educaKon trasmeLe conoscenze/competenze relaKve a: • Le categorie dei media Di che tipo/genere di testo si tratta L'intervento di media educaKon trasmeLe conoscenze/competenze relaKve a: • Le tecnologie dei media Come viene realizzato, distribuito, fruito il messaggio L'intervento di media educaKon trasmeLe conoscenze/competenze relaKve a: • Il linguaggio dei media Linguaggio, architetture narrative, costruzione dei personaggi e della trama, figure retoriche… L'intervento di media educaKon trasmeLe conoscenze/competenze relaKve a: • Il pubblico dei media A chi è indirizzato il messaggio, come lo fruisce, quali significati gli attribuisce L'intervento di media educaKon trasmeLe conoscenze/competenze relaKve a: • Media e rappresentazione Come il testo presenta il suo oggetto, quali stereotipi mette in campo ANALISI DEI TESTI ‐ STRUMENTI Analisi delle struUure narraTve del testo Analisi del contenuto Analisi delle iscrizioni economiche e ideologiche Analisi del consumo Analisi dei codici e delle strategie comunicaTve Concetti chiave della ME • Produzione • Linguaggio • Rappresentazione • Pubblico/Audience Produzione • Si traUa di analizzare gli aspeV economici dei media, le isTtuzioni che sono in gioco. Due logiche contrastanT le comandano: la logica del “servizio pubblico” oppure la logica “commerciale” . • Studiare la “produzione” significa scoprire i target a cui è rivolta. Alcune domande per avviare l’analisi degli studenK: • tecnologie: quali tecnologie sono impiegate? quale influsso hanno? • praCca dei professionisC: chi ha realizzato i tesT? lavoro individuale? • industria dei media: proprietari dei media? • regolamentazione: esistono leggi o codici? vengono osservaT? • circolazione e distribuzione: in che modo si raggiunge il pubblico? in che misura il pubblico ha possibilità di controllo e di scelta? • accesso e partecipazione: a quali argomenT e pareri i media danno spazio? quali sono esclusi e perché? Linguaggio • Ogni medium usa una parTcolare combinazione di linguaggi per comunicare dei significaT. • La comprensione del linguaggio dei media non si oVene solo aUraverso l’analisi. L’esperienza della produzione dei tesT offre nuove e più direUe intuizioni. Domande da rivolgere agli studenK per approfondire il linguaggio dei media: • significaC: come le differenT forme di linguaggio comunicano idee e significaT? • convenzioni: in che modo i linguaggi divengono familiari e acceUaT? • codici: quali regole grammaTcali e sintaVche governano il linguaggio dei media? cosa capita quando vengono infrante? • generi: come i codici e le convenzioni vengono usate in differenT media texts? • scelte: quali effeV produce una scelta linguisTca? • combinazioni: come i media creano significaT aUraverso il montaggio? • tecnologia: in quale misura la tecnologia scelta influisce sul significato? Rappresentazione • Media non sono una “finestra trasparente sul mondo”; offrono una visione “mediata” del mondo. Inevitabilmente danno una versione “costruita” della realtà. TuUavia, non necessariamente i media ingannano il pubblico. InfaV il pubblico non assorbe ciecamente i messaggi dei media. PiuUosto li interpreta alla luce della propria esperienza e del proprio background socioculturale. Domande: • realismo: il testo intende essere realisTco o si traUa di una ficTon? • presenza e assenza: che cosa viene incluso o escluso nella rappresentazione? • parzialità e obieDvità: i media sostengono parTcolari visioni del mondo? trasmeUono valori eTci e poliTci? sono obieVvi o di parte? • stereoCpi: come i media rappresentano parTcolari gruppi sociali? • influenze: le rappresentazioni dei media hanno influito a creare la nostra cultura corrente? Pubblico ‐ Audience • • Il pubblico è molto più criTco e diversificato di quello che è astraUamente ritenuto. Il rapporto del pubblico con i media non si esaurisce nella fruizione e interpretazione dei tesT; è faUo anche di praTche sociali, di usi familiari, di rouTnes, ecc. • Lo studio del “pubblico” fa parte della media educaTon. Domande: • target: come i media si rivolgono a un determinato pubblico, come lo aVrano? • circolazione: in che modo il pubblico viene a conoscenza della proposta dei media? • fruizione: in che modo i media sono uTlizzaT nella vita quoTdiana? abitudini e usi? • godimento: in che modo il pubblico oVene “piacere” dai media? cosa piace? • dare senso: come il pubblico interpreta i media? quale significato aUribuisce loro? • differenze sociali: che influsso hanno genere, classe, età, etnia e cultura nel rapporto media e pubblico? Percorso applicaTvo ‐ Esempio • • • • • • • • Per l’analisi di un TESTO COMUNICATIVO: Priorità temaTche Linguaggio e modalità narraTve SpeUacolarizzazione Messa in scena della realtà Cosa non viene deUo Strategie di coinvolgimento Esplicitazione del punto di vista I metodi della ME • • • • • Analisi del testo Analisi del contesto e media studies Trasposizione Simulazione Produzione Analisi del testo • L’analisi del testo è probabilmente l’aspeUo più noto della media educaTon sopraUuUo per gli insegnanT che hanno faUo esperienze di leUura di tesT leUerari o arTsTci. Si disTngue l’analisi del testo da quella contenuto. • Vengono proposT tre livelli di analisi del testo: • descrizione (livello denotaTvo); • significato (livello connotaTvo); • giudizio complessivo sul testo. Analisi del contesto e case studies • I tesT vengono esaminaT nel loro “contesto” di produzione e fruizione. Si raccomanda di prestare aUenzione ad aspeV generalmente poco consideraT: le sigle di testa e di coda dei film e dei programmi televisivi; le informazioni sulla vendita e distribuzione dei prodoV; le recensioni che vengono pubblicate su giornali e riviste, ecc. • Quando questo esercizio ha come oggeUo lo studio approfondito su un singolo caso, l’analisi del contesto assume la forma di un “case study” (per esempio lo studio del fenomeno dei blog, del successo di una star della musica, un film, , ecc.). Trasposizione • La trasposizione o “translaTon” ha a che fare con le quesToni riguardanT il linguaggio e la rappresentazione dei media. Questa comporta la trasformazione di un testo da un genere a un altro (dal romanzo al telefilm), da un medium a un altro (da un testo per la radio a un altro per la tv). Si dovranno tener presenT le caraUerisTche del linguaggio, le possibilità e i “confini” del mezzo, ecc. Simulazione • E’ una forma di role‐playng in cui gli studenT vengono messi nella situazione di simulare, ad esempio, il ruolo di una redazione di giornale, la proposta che un immaginario autore di film fa a un produUore, la preparazione di un palinsesto televisivo nella redazione di una tv locale, ecc. L’insegnante fornirà indicazioni concrete sugli elemenT richiesT da questo parTcolare “gioco dei ruoli”: ad esempio, il budget, la locaTon, come affrontare la concorrenza, ecc. • Con queste aVvità si trasmeUono ai ragazzi in modo operaTvo nozioni che sarebbe difficile spiegare in modo astraUo. Produzione • L’aspeUo “produzione” è stato presente nelle strategie già descriUe; ma c’è una produzione che ha tuUe le caraUerisTche del lavoro creaTvo e concreto, simile a quello dei professionisT dei media. Questa è la produzione che aUrae i ragazzi e li entusiasma. • I vantaggi di questa aVvità sono noT alla didaVca: gli alunni “imparano facendo” (John Dewey), sono moTvaT, diventano creaTvi, ecc.. Nel nostro caso, imparano che cosa sono i codici, i generi, i linguaggi dei media, le riprese e il montaggio... Imparano a lavorare in gruppo, a collaborare; a porsi obieVvi concreT e scadenze di lavoro; imparano a socializzare e a valutare; imparano come comunicare a diversi target. Faranno anche esperienza di come il pubblico può reagire in modo imprevisto al loro prodoUo. • Socializzazione (ad esempio, presentando il video prodoUo ad altre classi della scuola) e valutazione, sono parT essenziali del processo di produzione. • Durante la produzione gli alunni fanno esperienza anche dell’aspeUo ludico e gioioso del lavoro con i media. Questo è un aspeUo importante della media educaTon. • Il lavoro di produzione è oggi facilitato dalle nuove tecnologie che sono meno costose e di più facile uTlizzazione. Laboratorio • Prima parte era analisi di gruppo dei tesT. • Ora costruire un medium scolasTco, ad esempio radio • Con tecniche seguenT TECNICHE DELLA SIMULAZIONE Apprendimento per immersione CaraUerisTche ObieVvi Esperienza come strumento Collaborazione e apertura nel gruppo Favorire una sperimentazione del contesto aUraverso la creazione delle condizioni‐Tpo che caraUerizzano la situazione (rouTne produVve, scelte temaTche ecc.). Veicolare conceV, anche complessi, mediante il ricorso alla praTca e all’idenTficazione/immedesimazione TECNICHE DEL LAVORO DI GRUPPO Apprendimento fondato sulla condivisione di risorse, spazi e obieVvi CaraUerisTche ObieVvi Collaborazione come meccanismo di funzionamento del gruppo Negoziare soluzioni complesse Favorire la riflessione aUraverso il gruppo e nel gruppo TECNICHE DI PRODUZIONE Apprendimento aUraverso la praTca (learning by doing) CaraUerisTche Sperimentazione del contesto di produzione e del significato delle fasi realizzaTve Favorire la padronanza di tecniche e processi aUraverso la concreta produzione ObieVvi Veicolare conceV e struUure procedurali/processi mediante il ricorso alla praTca TECNICHE DI ANIMAZIONE CaraUerisTche Approccio ludico Narrazione Condivisione e partecipazione Flessibilità e preparazione dell’educatore ObieVvi Favorire l’acquisizione di un approccio ai media e ai linguaggi, un saper essere verso i media, aUraverso la dimensione del gioco, sopraUuUo in contesT di disagio