Laboratorio
di
progeLazione
didaMca
di
media
educaKon
Prof.
Paolo
LaLanzio
Programma
• Cos’è
la
media
educaTon.
Funzionamento,
metodi,
praTche.
• Educazione
a/con/per
i
media
• ETca
dei
media
• Fruizione
di
contenuT
didaVci
aUraverso
i
media
e
analisi
del
testo
mediaTco
• ProgeUazione
di
un
percorso
didaVco
aUraverso
i
media
digitali
Cos’è
la
Media
EducaTon
• La
Media
EducaKon
è
una
disciplina
di
studio
che
si
pone
epistemologicamente
al
confine
tra
le
Scienze
della
Comunicazione
e
le
Scienze
dell’Educazione.
Pier
Cesare
Rivoltella
• La
ME
è
quel
parTcolare
ambito
delle
scienze
dell’educazione
e
del
lavoro
educaTvo
che
consiste
nel
produrre
riflessione
e
strategie
operaTve
in
ordine
ai
media
intesi
come
risorsa
integrante
per
l’intervento
formaTvo.
• AUraverso
/
Riguardo
m
o
C
e
r
p
e
r
e
nd
Prod
urre
Fru
ire
La
competenza
mediale
Educazione
alla
comprensione
dei
messaggi
mediali
della
realtà
del
sistema
delle
comunicazioni
di
massa
Educazione
alla
fruizione
consapevole
e
correUa
strumenT
del
comunicare
Educazione
alla
produzione
dei
messaggi
originali
nei
diversi
formaT
della
medialità
DEFINIZIONE
• Il
termine
inglese
di
Media
• “educazione
con
i
educaCon
si
presta
meglio
di
media”,
consideraK
altri
usaT
nelle
lingue
laTne
come
strumenK
della
(educazione
ai
media,
éducaCon
à
l’actualité,
didaMca;
“educazione
educación
para
los
medios,
ai
media”,
con
lectura
criCca,
ecc.)
per
riferimento
alla
indicare
il
rapporto
tra
il
mondo
dell’educazione
e
comprensione
criKca;
quello
della
comunicazione
“educazione
per
i
mediale:
media”
(formazione
dei
professionisK).
ObieVvi
della
ME
•
•
•
•
AlfabeTzzazione
ai
media
Comprensione
e
analisi
di
tesT
mediaTci
Promozione
di
pensiero
e
autonomia
criTci
Preparazione
degli
studenT
alla
società
democraTca
• Media
svolgono
ruolo
fondamentale
nella
società
‐>
Società
dell’informazione
• Questo
ruolo
consiste
nella
trasmissione
delle
conoscenze
MA
• I
media
non
si
limitano
ad
una
semplice
funzione
di
trasmissione
di
contenuT,
essi
partecipano
aVvamente
a
questo
processo
condizionandolo.
Ruolo
dei
media
I media svolgono un ruolo fondamentale nella società dell’informazione
Consiste nella trasmissione delle conoscenze
Nuovi contenuti
Questa co-costruzione richiede competenze caratteristiche dell’ambito
educativo
Media Education.
L’ambiente
mediaTco
• Pervasività
dei
mezzi
di
comunicazione
• Convergenza
mediaTca
delle
conoscenze
e
dei
contenuT
culturali
• Potere
modellizzante
dei
mezzi
di
comunicazione,
da
comprendere,
neutralizzare
e
volgere
al
proprio
uTle

Necessità
di
colTvare
e
sviluppare
una
quarta
dimensione
dell’apprendimento,
oltre
a
“leggere,
scrivere
e
fare
di
conto”
I
metodi
della
Media
EducaTon
• gli
studenT
non
sono
tabula
rasa
in
faUo
di
media.
Il
media
educator
parte
necessariamente
da
ciò
che
gli
studenT
già
conoscono
sui
media,
per
farli
passare
da
una
conoscenza
“spontanea”
e
acriTca
sui
media
a
quella
riflessa
e
“scienTfica”
La
generazione
dei
naTvi
digitali
• MulTtasking:
più
azioni
contemporaneamente
• Immersione:
fruizione
di
contenuT
mediali
densi
• Gadgeteers:
possessori
di
diverse
tecnologie
ludiche
(telefonini,
PSP)
• Cronocompressi:
percezione
del
tempo
velocizzata
Verso
il
bambino
2.0
–
NaTvi
digitali
• AVvi:
ricchi
di
curiosità
e
interessi
• CompetenT:
conoscono
bene
uso
e
applicazioni
delle
tecnologie
• SmaliziaT:
aggirano
norme
imposte
• IpersocializzaT:
sempre
in
contaUo
con
il
proprio
gruppo
dei
pari
• DiffidenT:
non
danno
confidenza
a
chi
non
fa
parte
del
proprio
gruppo
Alunno
“Media
Literate”
• Ragazzo
alfabeTzzato
e
competente
in
materia
di
media,
che
ha
capito
come
vengono
costruiT
i
messaggi
e
sa
decodificarli;
è
informato
su
come
funziona
l’industria
dei
media.
Sa
disTnguere
i
diversi
generi
dei
media
e,
sopraUuUo,
disTngue
la
realtà
dei
faV
dalla
rappresentazione
mediata.
Sa
usare
il
linguaggio
dei
media
e
realizzare
semplici
esperienze
di
produzione
(A.Hart).
Competenze
mediali
• CommunicaTve
Skills
• Partecipazione
al
mondo
moderno
• Differenza
di
linguaggi
e
registri
della
comunicazione.
• Competenza
sempre
maggiore
• Per
logiche
produVve,
commerciali
e
strategiche
CONTESTI DI MEDIA EDUCATION
1. Scuola
↓
come prospettiva
trasversale
↓
come disciplina
curricolare
Finalità:
alfabetizzazione ai media, miglioramento delle
capacità relazionali ed espressive, uso critico dei
media
2. Extra-scuola
↓
↓
Gruppi di
biblioteca/
aggregazione
ludoteca
↓
museo
Finalità:
conoscere i media attraverso il gioco,
alfabetizzazione ai linguaggi dei media, espressività
e capacità relazionali
MEDIA
EDUCATION
Educazione
con
i
media
Educazione
ai
media
Educazione
per
i
media
Media
consideraT
Comprensione
criTca
Rivolta
alla
come
strumenT
da
dei
media,
intesi
non
formazione
dei
uTlizzare
nei
processi
solo
come
strumenT,
professionisT.
ma
linguaggio
e
educaTvi
generali.
cultura.
La Media Education è il processo di insegnamento
e apprendimento centrato sui media.
SCOPO = è quello di sviluppare
una competenza che comprenda
le immagini e i suoni, e sviluppi le
potenzialità critiche degli studenti ,in
modo tale da renderli capaci di dare
giudizi consapevoli in qualità di
fruitori dei media.
Teaching
the
media
(1985)
• Primo
libro
che
ha
difeso
studio
dei
media
che
andava
oltre
i
semplici
esercizi
aUorno
a
film,
pubblicità,
televisione,
radio,
ecc.
e
che
ricercava
gli
elemenK
comuni
a
tuV
i
media.
• E’
stato
anche
il
primo
libro
che
ha
sostenuto
una
media
educaTon
across
the
curriculum,
come
studio
sistemaTco.
• IdenTfica
un
terreno
comune
a
tuM
i
media,
una
sorta
di
koiné
necessaria
per
capire
cosa
sono
i
media.
Il
conceUo
centrale
è
quello
di
“rappresentazione”:
i
media
non
sono
la
realtà,
ma
la
rappresentano;
non
sono
“finestre
sul
mondo”,
ma
“costruzioni”
guidate
da
interessi
economici
e
ideologici.
Peculiarità
della
ME:
- accento
posto
sulla
comprensione
del
sistema
dei
media
e
sui
processi,
piuUosto
che
«sull’accumulo
laborioso
di
daT»;
- incoraggiamento
dato
alle
aMvità
praKche
come
«strumento
di
esplorazione
e
rafforzamento
della
comprensione
conceUuale»;
- «promozione
del
pensiero
autonomo,
piuUosto
che
riproduzione
da
parte
degli
studenT
di
idee
degli
insegnanT»
e
dei
modelli
comunicaTvi.
Len
Masterman
indica
seUe
ragioni
per
la
ME
nella
scuola.
1.
Pervasività
dei
media.
2.
I
media
sono
un’industria
delle
coscienze.
Non
sono
neutrali.
Comprano
audience
per
venderla
ai
pubblicitari.
Impongono
modi
e
sTli
di
vita.
Controllano
economia
e
poliTca.
3.
I
media
sono
una
fabbrica
delle
noCzie
secondo
le
regole
dell’agenda
seDng
o
del
gatekeeper.
Perché
insegnare
i
media
nella
scuola
1. Esiste
uno
streUo
rapporto
tra
ME
e
democrazia.
L.Jospin,
ministro
dell’educazione
nazionale
del
governo
francese
a
conclusione
del
Colloquio
dell’Unesco
a
Toulouse
(1990)
sulle
nuove
tendenze
della
Media
educaTon
a
livello
mondiale,
affermava:
“Non
c’è
democrazia
senza
partecipazione,
non
c’è
ciUadinanza
aVva
senza
formazione,
non
c’è
formazione
senza
informazione,
cultura,
consapevolezza
criTca.
Se
vogliamo
che
i
media
servano
la
vita
democraTca
di
un
paese,
dobbiamo
parTre
da
un
approccio
democraTco
ed
educaTvo
ai
media
nella
scuola.
La
scuola
è
necessaria”
(BazalgeUe‐Bevort‐
Savino,
1992).
Perché
insegnare
i
media
nella
scuola
1. L’importanza
dell’audiovisivo.
La
nostra
è
una
società
dell’immagine.
La
comunicazione
audiovisiva
deve
essere
decodificata
ed
usata
a
scuola.
2. La
privaCzzazione
dei
media:
self
media,
new
media,
Internet.
La
stanza
del
giovane
è
diventata
una
piccola
centrale
di
comunicazione
mulTmediale.
3. La
scuola
deve
educare
i
giovani
per
il
futuro
e
il
futuro
apparTene
alla
comunicazione
mediata.
Digitalizzazione
e
globalizzazione
dei
media,
diversificazione
dell’offerta.
Masterman
indica
quaLro
aree
di
esplorazione
per
capire
la
“logica”
dei
media:
1.
2.
3.
4.
Determinants.
E’
più
di
“condizionamenT”.
Si
vuole
rispondere
a
queste
domande:
chi
comunica,
chi
produce
e
perché?
Si
prendono
in
esame
le
isKtuzioni
dei
media.
Proprietà?
Pubblicità?
Leggi
e
codici
di
autoregolamentazione?
RouTne
dei
professionisT
nella
produzione
dei
messaggi?
Rhetoric.
I
media
possiedono
un
linguaggio;
un
modo
di
codificare
i
messaggi,
una
retorica.
Come
avvengono
selezione
delle
informazioni,
montaggio,
ediTng,
inquadratura?
Ideology.
I
media
sono
i
grandi
forgiatori
dell’ambiente
culturale.
George
Gerbner,
Annenberg
School
of
CommunicaCon
di
Filadelfia:
“I
media
cosTtuiscono
un
sistema
di
storie
e
immagini
che
modellano
molto
di
ciò
che
siamo,
pensiamo,
facciamo;
e
di
come
gesTamo
la
nostra
vita.
Sono
i
cantastorie,
gli
stories
tellers
del
tempo
moderno”.
Audience.
AUraverso
quale
processo
di
“negoziazione”
il
giovane
coglie
il
significato
dei
tesT
mediali
o
ne
crea?
Lo
studio
sulla
“negoziazione”
è
necessario
per
comprendere
quale
significato
i
messaggi
dei
media
hanno
per
i
giovani.
Che
poi
il
receUore
divenga
competente
e
criTco,
è
compito
della
Media
educaTon.
Come
insegnare
i
media
•
•
•
Il
percorso
di
ME
ha
cosTtuito
un
curricolo
progressivo
e
a
spirale (dalla
fotografia,
alla
tv,
ai
giornali…).
Le
aDvità
di
analisi
e
di
produzione
procedono
di
pari
passo.
Il
lavoro
praTco
deve
conservare
le
caraUerisTche
di
un
esercizio
didaVco,
senza
voler
imitare
i
professionisT.
Il
media
educator
•
•
•
•
Punto
di
riferimento
per
percorsi
di
ME
nelle
classi
Coordinatore
iniziaTve
“mediali”
della
scuola
Insegnante
moderno
che
integra
media
e
prassi
pedagogica.
Una
delle
sfide
aUuali
della
scuola
è
integrare
i
modi
tradizionali
dell’educazione
con
l’appropriazione
delle
conoscenze
che
avviene
aUraverso
la
“cultura
mediaTca”
degli
allievi.
• “In
un’epoca
segnata
dai
satelliC
delle
telecomunicazioni
e
da
Internet,
la
scuola
vive
al
ritmo
della
macchina
a
vapore”
.
Geneviève
Jacquinot,
(San
Paolo
1998)
Un
educomunicatore
• Ha
formazione
in
scienze
dell’educazione
e
della
comunicazione.
• E’
cosciente
che
educazione
di
massa
e
mulTculturale
va
oltre
i
tradizionali
saperi
scolasTci.
• Si
appoggia
alla
cultura
mediaTca
per
insegnamento.
• Vede
nei
media
una
ricchezza
per
contenuT
informaTvi
e
rappresentazione
che
danno.
• E’
convinto
che
la
visione
di
un
programma
televisivo
non
sia
un
aUo
“passivo”,
ma
mobilita
una
quanTtà
di
“micro‐saperi”.
• E’
consapevole
che
introducendo
a
scuola
i
media
come
oggeUo
di
studio,
non
vuole
oUenere
pseudogiornalista
o
apprendista‐
presentatore,
ma
insegna
ad
analizzare
media
dal
punto
di
vista
del
“potere”
economico
eTco
poliTco
che
li
produce;
delle
“messe
in
discorso
e
in
scena”
che
costruiscono
i
messaggi;
dell’audience
che
dà
“il
senso”
agli
stessi
messaggi.
Un
educomunicatore
• Fa
entrare
nella
scuola
universi
e
modi
d’appropriazione
della
realtà
non
tradizionali.
• GaranTsce
accesso
a
nuove
e
molteplici
fonT
di
informazione.
• Lavora
sui
nuovi
rapporT
tra
educatore
e
allievo,
fra
allievi
e
su
nuovo
rapporto
verso
la
conoscenza.
• Reciprocal
learning
• Le
tecnologie
come
estensione
dei
sensi.
• Le
tecnologie
come
estensioni
della
mente.
Cambia
ambito
educaTvo.
Cambiano
contesto
e
dimensione
dello
spazio
educaTvo.
• Spazi,
realtà
e
situazioni
molto
lontane
ora
sono
fruibili
aUraverso
i
media
Perché
una
nuova
formazione?
• le
tecnologie
richiedono
un
saper‐fare
dove
imparare
e
fare
sono
streUamente
collegaT;
• quesT
saperi
sono
sempre
in
evoluzione;
• il
loro
sviluppo
implica
l’individuo
e
il
colleVvo.
• I
media
pongono
la
sfida
della
“ciUadinanza”:
sono
fonte
di
disuguaglianza
(digital
divide).
Test
• Ogni
docente
individua
per
propria
materia
un
testo
mediaTco
che
potrebbe
integrare,
arricchire
e
migliorare
un
percorso
didaVco
per
gli
studenT
Fine
prima
lezione
Dichiarazione di Grunwald
Piuttosto che condannare o esaltare l’indubbio potere
dei media, noi dobbiamo accettare il loro significativo
impatto e la loro penetrazione nel mondo intero come
un fatto indiscutibile ed anche apprezzare la loro
importanza come un elemento della cultura del
nostro tempo. I sistemi politici ed educativi dovranno
essere consapevoli del loro obbligo di promuovere
nei cittadini una comprensione critica del fenomeno
della comunicazione moderna.
Dichiarazione di Grünwald
riconosce:
‐
il
valore
culturale
dei
media
e
del
ruolo
svolto
per
la
partecipazione
aVva;
‐ la
responsabilità
dei
sistemi
educaTvi
e
formaTvi
per
definire
percorsi
di
educazione
ai
media;
‐ la
necessità
di
un
percorso
congiunto
tra
scuola,
famiglia,
policy
makers
e
professionisT.
APPROCCIO
CARATTERISTICHE
ME
COME
Inoculatorio
ProspeVva
difensiva
I
media
come
aUacco
alla
cultura
alta
(scuola)
Pubblico
dei
minori
come
soggeUo
da
proteggere
Educazione
contro
i
media
1960
1970
Movimento
delle
ArK
Popolari
AUenzione
per
linguaggio
cinematografico.
AVvità
di
selezione
di
opere
e
autori
meritevoli.
QuesTone
del
valore.
Educazione
tra
i
media
1970
1990
I
media
come
Ampliamento
dei
confini
sistemi
simbolici ContenuTsTci.
Estensione
metodologica.
I
media
come
sistema
1930
1960
Educazione
a/con
i
media
L’approccio
inoculatorio
• La
cultura
veicolata
dai
media
è
ritenuta
come
una
minaccia
per
la
cultura
“autenTca”
dei
libri,
delle
biblioteche…La
ME
deve
perciò
insegnare
a
fuggire
e
a
difendersi.
• Questo
approccio
è
ancora
oggi
condiviso
da
un
grande
numero
di
educatori.
Il
paradigma
delle
“arT
popolari”
• Il
cinema
nella
prima
metà
del
XX
secolo
rappresenta
una
forma
privilegiata
di
arte
popolare.
• Le
opere
cinematografiche
dei
grandi
autori
interessavano
la
ME,
ed
erano
proposte
all’analisi
criTca
degli
alunni
alla
pari
delle
opere
leUerarie.
• Questo
nuovo
approccio
non
riscosse
il
successo
sperato:
venne
giudicato
dai
giovani
come
“protezionisTco
e
discriminatorio”
(decideva
tuUo
l’insegnante)
e
si
avverTva
una
discriminazione
tra
i
media
preferendo
il
cinema
su
tuV.
Il
paradigma
della
rappresentazione
• Nei
’70
viene
messa
in
discussione
la
disTnzione
tra
cultura
alta
e
bassa,
ed
è
introdoUo
il
conceUo
di
non
trasparenza
dei
media.
• Essi
non
sono
realtà,
ma
rappresentazione.
• Pertanto,
compito
della
ME
sarà
quello
di
fornire
agli
alunni
strumenT
per
decodificare
i
tesT.
L'intervento di media education trasmette
conoscenze/competenze relative a:
chi comunica e perché, secondo
1. le istituzioni dei media
quali strategie si orienta, quali
2. le categorie dei media
intenzioni comunicative
persegue
di che tipo/genere di testo si
tratta
3. le tecnologie dei media
come viene realizzato,
distribuito, fruito il messaggio
4. il linguaggio dei media
linguaggio, architetture narrative,
costruzione dei personaggi e
della trama, figure retoriche…
5. il pubblico dei media
a chi è indirizzato il messaggio,
come ne fruisce, quali significati
gli attribuisce
6. media e rappresentazione
come il testo presenta il suo
oggetto, quali stereotipi mette in
campo
le categorie sono riprese dal Curriculum Statement del B.F.I.,
L'intervento
di
media
educaKon
trasmeLe
conoscenze/competenze
relaKve
a:
• Le
isKtuzioni
dei
media
Chi comunica e perché,
secondo quali strategie si
orienta, quali intenzioni
comunicative persegue
L'intervento
di
media
educaKon
trasmeLe
conoscenze/competenze
relaKve
a:
• Le
categorie
dei
media
Di che tipo/genere di testo si tratta
L'intervento
di
media
educaKon
trasmeLe
conoscenze/competenze
relaKve
a:
• Le
tecnologie
dei
media
Come viene realizzato, distribuito, fruito il messaggio
L'intervento
di
media
educaKon
trasmeLe
conoscenze/competenze
relaKve
a:
• Il
linguaggio
dei
media
Linguaggio, architetture narrative, costruzione dei
personaggi e della trama, figure retoriche…
L'intervento
di
media
educaKon
trasmeLe
conoscenze/competenze
relaKve
a:
• Il
pubblico
dei
media
A chi è indirizzato il messaggio, come lo
fruisce, quali significati gli attribuisce
L'intervento
di
media
educaKon
trasmeLe
conoscenze/competenze
relaKve
a:
• Media
e
rappresentazione
Come il testo presenta il suo oggetto,
quali stereotipi mette in campo
ANALISI
DEI
TESTI
‐
STRUMENTI
Analisi
delle
struUure
narraTve
del
testo
Analisi
del
contenuto
Analisi
delle
iscrizioni
economiche
e
ideologiche
Analisi
del
consumo
Analisi
dei
codici
e
delle
strategie
comunicaTve
Concetti chiave della ME
• Produzione
• Linguaggio
• Rappresentazione
• Pubblico/Audience
Produzione
• Si
traUa
di
analizzare
gli
aspeV
economici
dei
media,
le
isTtuzioni
che
sono
in
gioco.
Due
logiche
contrastanT
le
comandano:
la
logica
del
“servizio
pubblico”
oppure
la
logica
“commerciale”
.
• Studiare
la
“produzione”
significa
scoprire
i
target
a
cui
è
rivolta.
Alcune
domande
per
avviare
l’analisi
degli
studenK:
• tecnologie:
quali
tecnologie
sono
impiegate?
quale
influsso
hanno?
• praCca
dei
professionisC:
chi
ha
realizzato
i
tesT?
lavoro
individuale?
• industria
dei
media:
proprietari
dei
media?
• regolamentazione:
esistono
leggi
o
codici?
vengono
osservaT?
• circolazione
e
distribuzione:
in
che
modo
si
raggiunge
il
pubblico?
in
che
misura
il
pubblico
ha
possibilità
di
controllo
e
di
scelta?
• accesso
e
partecipazione:
a
quali
argomenT
e
pareri
i
media
danno
spazio?
quali
sono
esclusi
e
perché?
Linguaggio
•
Ogni
medium
usa
una
parTcolare
combinazione
di
linguaggi
per
comunicare
dei
significaT.
• La
comprensione
del
linguaggio
dei
media
non
si
oVene
solo
aUraverso
l’analisi.
L’esperienza
della
produzione
dei
tesT
offre
nuove
e
più
direUe
intuizioni.
Domande
da
rivolgere
agli
studenK
per
approfondire
il
linguaggio
dei
media:
• significaC:
come
le
differenT
forme
di
linguaggio
comunicano
idee
e
significaT?
• convenzioni:
in
che
modo
i
linguaggi
divengono
familiari
e
acceUaT?
• codici:
quali
regole
grammaTcali
e
sintaVche
governano
il
linguaggio
dei
media?
cosa
capita
quando
vengono
infrante?
• generi:
come
i
codici
e
le
convenzioni
vengono
usate
in
differenT
media
texts?
• scelte:
quali
effeV
produce
una
scelta
linguisTca?
• combinazioni:
come
i
media
creano
significaT
aUraverso
il
montaggio?
• tecnologia:
in
quale
misura
la
tecnologia
scelta
influisce
sul
significato?
Rappresentazione
• Media
non
sono
una
“finestra
trasparente
sul
mondo”;
offrono
una
visione
“mediata”
del
mondo.
Inevitabilmente
danno
una
versione
“costruita”
della
realtà.
TuUavia,
non
necessariamente
i
media
ingannano
il
pubblico.
InfaV
il
pubblico
non
assorbe
ciecamente
i
messaggi
dei
media.
PiuUosto
li
interpreta
alla
luce
della
propria
esperienza
e
del
proprio
background
socioculturale.
Domande:
• realismo:
il
testo
intende
essere
realisTco
o
si
traUa
di
una
ficTon?
• presenza
e
assenza:
che
cosa
viene
incluso
o
escluso
nella
rappresentazione?
• parzialità
e
obieDvità:
i
media
sostengono
parTcolari
visioni
del
mondo?
trasmeUono
valori
eTci
e
poliTci?
sono
obieVvi
o
di
parte?
• stereoCpi:
come
i
media
rappresentano
parTcolari
gruppi
sociali?
• influenze:
le
rappresentazioni
dei
media
hanno
influito
a
creare
la
nostra
cultura
corrente?
Pubblico
‐
Audience
•
•
Il
pubblico
è
molto
più
criTco
e
diversificato
di
quello
che
è
astraUamente
ritenuto.
Il
rapporto
del
pubblico
con
i
media
non
si
esaurisce
nella
fruizione
e
interpretazione
dei
tesT;
è
faUo
anche
di
praTche
sociali,
di
usi
familiari,
di
rouTnes,
ecc.
• Lo
studio
del
“pubblico”
fa
parte
della
media
educaTon.
Domande:
• target:
come
i
media
si
rivolgono
a
un
determinato
pubblico,
come
lo
aVrano?
• circolazione:
in
che
modo
il
pubblico
viene
a
conoscenza
della
proposta
dei
media?
• fruizione:
in
che
modo
i
media
sono
uTlizzaT
nella
vita
quoTdiana?
abitudini
e
usi?
• godimento:
in
che
modo
il
pubblico
oVene
“piacere”
dai
media?
cosa
piace?
• dare
senso:
come
il
pubblico
interpreta
i
media?
quale
significato
aUribuisce
loro?
• differenze
sociali:
che
influsso
hanno
genere,
classe,
età,
etnia
e
cultura
nel
rapporto
media
e
pubblico?
Percorso
applicaTvo
‐
Esempio
•
•
•
•
•
•
•
•
Per
l’analisi
di
un
TESTO
COMUNICATIVO:
Priorità
temaTche
Linguaggio
e
modalità
narraTve
SpeUacolarizzazione
Messa
in
scena
della
realtà
Cosa
non
viene
deUo
Strategie
di
coinvolgimento
Esplicitazione
del
punto
di
vista
I
metodi
della
ME
•
•
•
•
•
Analisi
del
testo
Analisi
del
contesto
e
media
studies
Trasposizione
Simulazione
Produzione
Analisi
del
testo
• L’analisi
del
testo
è
probabilmente
l’aspeUo
più
noto
della
media
educaTon
sopraUuUo
per
gli
insegnanT
che
hanno
faUo
esperienze
di
leUura
di
tesT
leUerari
o
arTsTci.
Si
disTngue
l’analisi
del
testo
da
quella
contenuto.
• Vengono
proposT
tre
livelli
di
analisi
del
testo:
• descrizione
(livello
denotaTvo);
• significato
(livello
connotaTvo);
• giudizio
complessivo
sul
testo.
Analisi
del
contesto
e
case
studies
• I
tesT
vengono
esaminaT
nel
loro
“contesto”
di
produzione
e
fruizione.
Si
raccomanda
di
prestare
aUenzione
ad
aspeV
generalmente
poco
consideraT:
le
sigle
di
testa
e
di
coda
dei
film
e
dei
programmi
televisivi;
le
informazioni
sulla
vendita
e
distribuzione
dei
prodoV;
le
recensioni
che
vengono
pubblicate
su
giornali
e
riviste,
ecc.
• Quando
questo
esercizio
ha
come
oggeUo
lo
studio
approfondito
su
un
singolo
caso,
l’analisi
del
contesto
assume
la
forma
di
un
“case
study”
(per
esempio
lo
studio
del
fenomeno
dei
blog,
del
successo
di
una
star
della
musica,
un
film,
,
ecc.).
Trasposizione
• La
trasposizione
o
“translaTon”
ha
a
che
fare
con
le
quesToni
riguardanT
il
linguaggio
e
la
rappresentazione
dei
media.
Questa
comporta
la
trasformazione
di
un
testo
da
un
genere
a
un
altro
(dal
romanzo
al
telefilm),
da
un
medium
a
un
altro
(da
un
testo
per
la
radio
a
un
altro
per
la
tv).
Si
dovranno
tener
presenT
le
caraUerisTche
del
linguaggio,
le
possibilità
e
i
“confini”
del
mezzo,
ecc.
Simulazione
• E’
una
forma
di
role‐playng
in
cui
gli
studenT
vengono
messi
nella
situazione
di
simulare,
ad
esempio,
il
ruolo
di
una
redazione
di
giornale,
la
proposta
che
un
immaginario
autore
di
film
fa
a
un
produUore,
la
preparazione
di
un
palinsesto
televisivo
nella
redazione
di
una
tv
locale,
ecc.
L’insegnante
fornirà
indicazioni
concrete
sugli
elemenT
richiesT
da
questo
parTcolare
“gioco
dei
ruoli”:
ad
esempio,
il
budget,
la
locaTon,
come
affrontare
la
concorrenza,
ecc.
• Con
queste
aVvità
si
trasmeUono
ai
ragazzi
in
modo
operaTvo
nozioni
che
sarebbe
difficile
spiegare
in
modo
astraUo.
Produzione
• L’aspeUo
“produzione”
è
stato
presente
nelle
strategie
già
descriUe;
ma
c’è
una
produzione
che
ha
tuUe
le
caraUerisTche
del
lavoro
creaTvo
e
concreto,
simile
a
quello
dei
professionisT
dei
media.
Questa
è
la
produzione
che
aUrae
i
ragazzi
e
li
entusiasma.
• I
vantaggi
di
questa
aVvità
sono
noT
alla
didaVca:
gli
alunni
“imparano
facendo”
(John
Dewey),
sono
moTvaT,
diventano
creaTvi,
ecc..
Nel
nostro
caso,
imparano
che
cosa
sono
i
codici,
i
generi,
i
linguaggi
dei
media,
le
riprese
e
il
montaggio...
Imparano
a
lavorare
in
gruppo,
a
collaborare;
a
porsi
obieVvi
concreT
e
scadenze
di
lavoro;
imparano
a
socializzare
e
a
valutare;
imparano
come
comunicare
a
diversi
target.
Faranno
anche
esperienza
di
come
il
pubblico
può
reagire
in
modo
imprevisto
al
loro
prodoUo.
• Socializzazione
(ad
esempio,
presentando
il
video
prodoUo
ad
altre
classi
della
scuola)
e
valutazione,
sono
parT
essenziali
del
processo
di
produzione.
• Durante
la
produzione
gli
alunni
fanno
esperienza
anche
dell’aspeUo
ludico
e
gioioso
del
lavoro
con
i
media.
Questo
è
un
aspeUo
importante
della
media
educaTon.
• Il
lavoro
di
produzione
è
oggi
facilitato
dalle
nuove
tecnologie
che
sono
meno
costose
e
di
più
facile
uTlizzazione.
Laboratorio
• Prima
parte
era
analisi
di
gruppo
dei
tesT.
• Ora
costruire
un
medium
scolasTco,
ad
esempio
radio
• Con
tecniche
seguenT
TECNICHE
DELLA
SIMULAZIONE
Apprendimento
per
immersione
CaraUerisTche
ObieVvi
Esperienza
come
strumento
Collaborazione
e
apertura
nel
gruppo
Favorire
una
sperimentazione
del
contesto
aUraverso
la
creazione
delle
condizioni‐Tpo
che
caraUerizzano
la
situazione
(rouTne
produVve,
scelte
temaTche
ecc.).
Veicolare
conceV,
anche
complessi,
mediante
il
ricorso
alla
praTca
e
all’idenTficazione/immedesimazione
TECNICHE
DEL
LAVORO
DI
GRUPPO
Apprendimento
fondato
sulla
condivisione
di
risorse,
spazi
e
obieVvi
CaraUerisTche
ObieVvi
Collaborazione
come
meccanismo
di
funzionamento
del
gruppo
Negoziare
soluzioni
complesse
Favorire
la
riflessione
aUraverso
il
gruppo
e
nel
gruppo
TECNICHE
DI
PRODUZIONE
Apprendimento
aUraverso
la
praTca
(learning
by
doing)
CaraUerisTche
Sperimentazione
del
contesto
di
produzione
e
del
significato
delle
fasi
realizzaTve
Favorire
la
padronanza
di
tecniche
e
processi
aUraverso
la
concreta
produzione
ObieVvi
Veicolare
conceV
e
struUure
procedurali/processi
mediante
il
ricorso
alla
praTca
TECNICHE
DI
ANIMAZIONE
CaraUerisTche
Approccio
ludico
Narrazione
Condivisione
e
partecipazione
Flessibilità
e
preparazione
dell’educatore
ObieVvi
Favorire
l’acquisizione
di
un
approccio
ai
media
e
ai
linguaggi,
un
saper
essere
verso
i
media,
aUraverso
la
dimensione
del
gioco,
sopraUuUo
in
contesT
di
disagio
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