Cefalea e pendolarismo: dati preliminari in un gruppo di lavoratori E. Pucci*, G. Taino#, M. Imbriani#, A. Costa*, S. Cristina*, G. Sandrini*. • *Headache Science Centre, University Consortium for the Study of Adaptive Disorders and Headache (UCADH). University of Pavia. IRCCS Fondazione Istituto Neurologico Nazionale “C. Mondino”, Pavia. • #Occupational Medicine, IRCCS “S. Maugeri” Pavia CEFALEE PRIMARIE Condizioni cliniche ad elevata impronta genetica caratterizzate da cefalea ricorrente in assenza di lesioni strutturali a livello cerebrale e da una normale obiettività neurologica al di fuori degli attacchi. 1. EMICRANIA 2. CEFALEA DI TIPO TENSIVO 3. CEFALEA A GRAPPOLO E ALTRE TACs 4. ALTRE CEFALEE PRIMARIE 5. CEFALEA ATTRIBUITA A TRAUMA CRANICO O DEL COLLO 6. 7. 8. 9. 10. 11. CEFALEA ATTRIBUITA A MALATTIE VASCOLARI INTRACRANICHE O CERVICALI ANCHE SE LE DIVERSE FORME CLASSIFICATE CEFALEA ATTRIBUITA A MALATTIE INTRACRANICHE NON VASCOLARI SONOALL’UTILIZZO MOLTO MENOO ALLA NUMEROSE, CEFALEA ATTRIBUITA DI SOSTANZE LORO SOSPENSIONE CEFALEA ATTRIBUITA AD INFEZIONI LE CEFALEE PRIMARIE SONO MOLTO PIU’ CEFALEA ATTRIBUITA AD ALTERAZIONI DELL’OMEOSTASI FREQUENTI CEFALEA O DOLORE FACCIALE ATTRIBUITO A DISORDINI DEL CRANIO, COLLO, OCCHI, ORECCHI, NASO, SENI, DENTI, BOCCACEFALEE O ALTRE STRUTTURE CRANICHE O FACCIALI RISPETTO ALLE SECONDARIE 12. CEFALEA ATTRIBUITA A DISORDINI PSICHIATRICI 13. NEVRALGIE CRANICHE E CAUSE CENTRALI DI DOLORE FACCIALE 14. ALTRE CEFALEE, NEVRALGIE CRANICHE, DOLORE FACCIALE CENTRALE O PRIMARIO (90% vs 10%) CLASSIFICAZIONE delle CEFALEE PRIMARIE (ICHD-III 2013 beta version) 1. Emicrania 2. Cefalea di tipo tensivo 3. Cefalea a grappolo ed altre cefalee trigeminali autonomiche 4. Altre cefalee primarie Emicrania Prevalenza Età e Sesso Infanzia Adolescenza Età adulta Età avanzata 16,5 13,8 9 4 6 8 7,4 6 Maschi Femmine Emicrania Prevalenza Netherlands 9% United Kingdom 8% (m: 5%, f: 12%) Denmark 16-18% (m: 8-12%, f: 24-25%) (m: 4%, f: 11%) Norway 12% Canada 15-17% (m: 5%, f: 14%) (m: 7-10%, f: 22-23%) USA 11-13% Japan 8% (m: 6-7%, f: 16-18%) (m: 7%, f: 13%) Peru 32% (m) m=4-12%; f:11-25% Hong Kong 1.5% Malaysia 9% France 12% (m: 6%, f: 18%) Germany 28% (m: 22%, f: 32%) 3% Saudi Arabia ITALIA 12% Etiopia 3% (m: 7%, f: 11%) Introduzione L’importanza di studiare la tipologia delle cefalee in determinati gruppi lavorativi è evidente se si considera che essa è spesso il sintomo fondamentale e di esordio di molte sindromi da intossicazione cronica. Queste forme, un tempo riconducibili esclusivamente a fattori accidentali o farmacologici, oggi sono in netto aumento come espressione dell’azione di fattori esogeni propri della civilizzazione e dell’industrializzazione. Definizione Il “pendolarismo” è il fenomeno che consiste nel duplice spostamento quotidiano, o a diversa cadenza temporale (es. settimanale), di persone che si muovono, in genere tramite trasporto pubblico, alternativamente dal proprio luogo di residenza al luogo di studio, lavoro o altra destinazione. Tale fenomeno ha assunto un particolare rilievo socio-economico nelle maggiori agglomerazioni urbane. Definizione Per lavoro a turni si intende ogni forma di organizzazione dell’orario di lavoro diversa dal normale “lavoro giornaliero”, in cui l’orario operativo dell’azienda viene esteso oltre le 8 ore fino a ricoprire l’intero arco delle 24 ore, mediante l’avvicendamento di diversi gruppi di lavoratori. Lavoro a turni (1) In Europa interessa circa il 33% della forza lavoro. Il lavoro a turni è considerato un’oggettiva condizione di stress per l’organismo con significative ripercussioni sullo stato di salute in grado di favorire l’insorgenza di cefalea oltre che di cardiopatie, patologie dell’apparato gastroenterico, disturbi del sonno ed alterazioni dei ritmi circadiani, alterazioni ormonali e delle capacità riproduttive nelle turniste. (Costa G, Shiftwork and health. 1999) (Nurminem T, Shiftwork and reproductive health. 1998) Lavoro a turni (2) Il lavoro a turni aumenta il rischio di incidenti sul lavoro. A tutto questo bisogna aggiungere la tensione che deriva da una vita familiare e sociale dissestata dai cambiamenti di orario. (Glazner LK, Shiftwork: its effect on workers. 1991) (Scott AJ, Shitf work and health. 2000) Fattori di rischio nelle cefalee occupazionali Intossicazioni professionali Rumore e Vibrazioni Stress Occupazionale Lavoro a turni Videoterminali Inquinamento Elettromagnetico Intossicazioni professionali Piombo Monossido di carbonio Nitrocomposti Derivati Aromatici degli Idrocarburi Esaclorociclopentadiene Diluenti e Solventi Fattori di rischio Infezioni Formaldeide/Glutaraldeide Detergenti e disinfettanti Reattivi chimici Farmaci antiblastici e chemioterapici Gas anestetici Radiazioni ionizzanti Liquidi di sviluppo Fatica fisica e postura Elettricità Impianti termici Stress Occupazionali Catena di montaggio Lavoro a cottimo Lavoro straordinario Lavoro a turni (Incidenti sul lavoro) Nuove patologie da lavoro Burn-out Mobbing Lavoro-dipendenza: Workaholism Work addiction Karoshi Scopo Lo scopo di questo studio è quello di studiare il fenomeno del pendolarismo, in modo particolare la prevalenza, in un gruppo di lavoratori di un’industria chimica. Metodi Nell’ambito del protocollo di sorveglianza D.Lgs. 81/08, è stato arruolato un campione di 95 dipendenti di un’industria chimica. Ai soli dipendenti cefalalgici è stato inoltre somministrato un questionario per l’inquadramento nosografico della cefalea secondo i criteri dell’ICHD-III. Risultati (1) Tot: 95 lavoratori (91 M, 4 F) 65 sottoposti a visita (63 M, 2 F) 13 (20%) presentavano cefalea: 42 turnisti (64.6%), 24 pendolari (36.9%), 100 90 95 80 70 65 60 50 40 42 30 24 20 10 0 1 totale dipendenti 42 turnisti 2 dipendenti sottoposti a visita 24 pendolari Distribuzione della cefalea nei dipendenti sottoposti a sorveglianza sanitaria 6% Emicrania con aura , 42.5% Cefalea di tipo tensivo 51.5% Emicrania senz’aura Risultati (2) Dipendenti cefalalgici: Tot. 13 11 uomini 2 donne 52.5% emicrania senz’aura 42.5% cefalea di tipo tensivo 6% emicrania con aura Discussione (1) I risultati del nostro studio sembrano indicare i dipendenti soggetti a pendolarismo/turnazione, più inclini a lamentare cefalea. Tuttavia, in concomitanza di fattori precipitanti particolarmente intensi o protratti (mancanza di riposo adeguato, alterazioni dei bioritmi, stress psicofisico), l’incremento di input nocicettivi è in grado di inficiare i meccanismi di controllo del dolore e risultare in un episodio di cefalea di tipo tensivo. Discussione (2) L’emicrania invece, sembra essere connessa ad una diseccitabilità latente, conseguenza di una disfunzione geneticamente determinata dei canali ionici. Su questo terreno di predisposizione, possono poi intervenire incidentalmente fattori precipitanti o favorenti, interni ed esterni, quali fluttuazioni ormonali, alterazioni del ciclo sonno-veglia, stress, disturbi ansioso-depressivi, capaci di innescare fenomeni di tipo spreading depression corticale con successiva attivazione del sistema trigemino vascolare ed insorgenza delle crisi emicraniche. Conclusione Il pendolarismo potrebbe rappresentare una condizione in grado di favorire o peggiorare la cefalea. Essa rappresenta, insieme ai turni, comune causa di assenza dal lavoro e ridotta resa produttiva, pertanto è evidente che indagarne la possibile correlazione con le condizioni lavorative, tipologia del lavoro in particolare, rappresenta un motivo di crescente interesse per la ricerca scientifica. Conclusioni 2 Nell’attività ordinaria di Sorveglianza Sanitaria sarebbe auspicabile che venisse valutato con attenzione, durante la raccolta dell’anamnesi, lo stato di salute precedente all’esposizione lavorativa (malattie cardiovascolari, respiratorie, neurologiche, pregressi eventi traumatologici, ecc.) nonché l’età, il sesso, la suscettibilità individuale, al fine di non esporre persone particolarmente “predisposte” a danni successivi. GRAZIE (Ennio Pucci) PER L’ATTENZIONE