Lo sviluppo dell’identità
nell’adolescenza
Prof. Paolo Albiero
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LA FORMAZIONE DELL’IDENTITÀ
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Identità: ciò che un individuo è in un dato
momento, con la sua “unicità”.
Senso di identità: ciò che un individuo pensa di
essere.
La formazione dell’identità comincia già
nell’infanzia e dura tutta la vita.
L’adolescenza è un periodo fondamentale per la
formazione
dell’identità
(crescita
fisica,
maturazione puberale, sviluppo intellettuale,
autonomia, marginalità volontaria).
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Ma l’identità da cosa è costituita?

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Da una serie di “componenti” che interagiscono tra loro.
Esse sono:
 Capacità di base: analisi, sintesi, ragionamento,
risoluzione dei problemi, comunicare e discutere, ecc.
 Conoscenze diventate proprie, parte del proprio modo
di essere e di pensare, radicate in interessi genuini.
 Abilità specifiche
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 Atteggiamenti sviluppati che vengono assunti
in maniera spontanea, come curiosità, flessibilità,
spirito d’iniziativa, tenacia, ascolto, empatia. A
questi atteggiamenti corrispondono dei valori
individuali e sociali.
 Insieme dei rapporti affettivi significativi
(genitori, amici, insegnanti, animali, oggetti e
luoghi)
che
vengono
percepiti
come
“prolungamenti” del suo “Io”.
 Stile personale: modo personale di trattare le
persone, di affrontare situazioni, modo di
esprimersi a voce o per iscritto.
►Tutte queste componenti compiono notevoli
progressi durante l’adolescenza.
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Gli insegnanti possono concorrere alla
formazione
dell’identità
(ovvero
della
personalità): possono fornire conoscenze e abilità,
suscitare e alimentare nuovi interessi, promuovere
l’assunzione di valori e atteggiamenti, costituirsi
come soggetto e oggetto di un rapporto affettivo,
favorire lo sviluppo di uno stile personale
L’IDEA DI SÉ E LA SUA FORMAZIONE
Se l’identità consiste in ciò che un individuo di
fatto è, il senso di identità (o idea di sé) riguarda
ciò che “pensa di essere”…
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Che rapporto c’è tra questi due costrutti?

 Auto-osservazione,
lettura della realtà, deliri di
grandezza, depressione.
Come si origina e si evolve “l’idea di sé”?
 Inizia verso i 2, 3 a., con la consapevolezza di
essere un’entità distinta dalla madre, e si evolve
per tutta la vita (Erikson).
 È durante l’adolescenza tale processo si svolge in
maniera più intensa e si presenta in forme
complesse rispetto al passato, ma anche al futuro,
ove l’idea di sé avrà assunto una forma più chiara
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e stabile.
È possibile considerare tre principali fasi o tappe di
sviluppo, due delle quali riguardano proprio
l’adolescente…
1) Un’idea di sé solo “vissuta” e ancora
frammentaria
→ Nascita psicologica (Mahler)  “testardaggine”,
opposizione.
→ Dai 3 ai 10 a. consapevolezza di avere certe
caratteristiche e qualità attraverso attività o
esperienze mediate dagli adulti.
→ Le qualità sono vissute in modo “sparso” e non
compongono un’immagine unitaria di sé.
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2) Un’idea di sé “cercata”
→ Nella preadolescenza il ragazzo/a è impegnato
attivamente nella ricerca di situazioni ed esperienze in cui
confrontarsi con altri e “provare” se stesso.
3) Un’idea di sé “riflessa”
→ Adolescenza vera e propria: costante sforzo di riflessione
su se stessi. Obiettivo: elaborare un’immagine unitaria di sé,
nel cui ambito le varie qualità appaiano fra loro in un
rapporto dinamico.
→ L’immagine di sé non solo diventa sempre più unitaria
ma anche articolata e assume chiaramente una dimensione
temporale, in direzione del passato e del futuro.
→ L’idea di sé acquisisce inoltre una dimensione sociale:
l’adolescente si sente come parte di un certo gruppo,
associazione, categoria.
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I FATTORI DELLA FORMAZIONE
DELL’IDEA DI SÉ
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I principali fattori che intervengono nella
formazione del senso di identità sono:
Il giudizio di realtà  attività → risultato →
feedback dall’ambiente
Il giudizio degli altri  pari/adulti (insegnanti)
Giudizi consapevoli ed espliciti
Giudizi inconsapevoli ed impliciti
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FATTORI DELLA FORMAZIONE DELL’IDEA DI SÉ
Due pericoli per gli insegnanti:
→ giudizi solo sulle connotazioni negative → frustrazione →
valorizzare aspetti positivi.
→ giudizi di carattere etichettante →
frustrazione/rassegnazione
 Il ruolo dei modelli  commisurazione e confronto con i
modelli di riferimento più significativi dell’adolescente. Di
solito positiva, ma anche negativi → identificazione
(esteriore/interiore). Commisurazione → sviluppo idea di
sé. Imitazione → identità.
 Per quanto riguarda la formazione dell’idea di sé gli
adolescenti possono differenziarsi notevolmente uno
dall’altro.
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Immaginiamo un continuum, che agli estremi
preveda:
► Esigenza di adattamenti a breve portata,
limitati all’ambiente in cui vivono. Definiscono se
stessi in rapporto ad una professione
(competenze), alle possibilità di lavoro, alla
famiglia, al gruppo di riferimento.
► Esigenza di adattamenti a larga portata: anche
aspetti che riguardano la vita nelle sue forme più
generali, problemi sociali, politici, culturali,
religiosi, ideologie e movimenti, ecc.
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All’interno di quest’ultima tipologia, c’è chi si
limita ad aderire a qualche concezione della vita che
è loro prospettata, altri assumono un atteggiamento
più attivo e personale, elaborando in modo
autonomo posizioni personali più critiche e originali.
Questi
adolescenti
offrono
un’interessante
possibilità di dialogo e di confronto in classe.
Diversi studiosi parlano oggi di “sé multipli” o
quanto meno di un’articolazione del sé in varie
componenti gerarchicamente integrate, infatti il sé è
l’istanza che racchiude le caratteristiche della
persona.
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Il sé si evoluto da un sé propriamente fisico a un sé
psicologico o riflessivo, che valuta i rapporti con le
altre persone in base all’esperienza e all’insieme dei
valori che ha acquisito.
Le proprie intenzioni e concezioni diventano sempre
più importanti, nel corso dell’adolescenza, per la
formazione di sé e le caratteristiche caratteriali si
ascrivono in modo sempre più stabile rispetto alle
relazioni sociali.
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