La storia di Armando
uno dei pochi partigiani sopravvissuti
La nascita
Armando nacque il 28 settembre
1927 ad Anzola dell'Emilia in una
famiglia composta da 22 persone
L'infanzia
Frequentava la scuola e nel
frattempo svolgeva il lavoro
quotidiano nei campi, poi
decise di aiutare in modo
pacifico i partigiani del suo
paese facendo la “staffetta”
-Partigiani
La cattura
Il 5 dicembre 1944 venne
catturato insieme al fratello
e ad altri 70
partigiani,interrogato,
condannato a “manodopera
a disperdere” e il 23
dicembre portato a Bolzano
in un campo di smistamento
Interrogatorio a
Bologna
Insieme agli altri arrestati
venne condotto al carcere di
San Giovanni in Monte, di
alcuni degli altri non si
seppe più niente
XIIIsec-1797 / 1800ca-1985
convento / carcere
Il viaggio
Venne caricato su un carro
bestiame e, in pessime condizioni,
arrivò a Mauthausen (Austria) in
5 giorni
Il campo di concentramento
“Al centro vidi una piazza piena
di deportati.”
Armando venne privato di ogni
oggetto di valore e diventò un
numero, il 115 523.
La “Scala della Morte”
“Gli schiavi dovevano
scalare i 186 scalini sei
volte al giorno con dei
grossi massi di
pietra/granito sulle
spalle”
Il trasferimento
Il 3 febbraio 1945 venne portato in
un altro luogo e gli diedero lavoro
come meccanico in una fabbrica
di aereoplani, nonostante lui non
conoscesse il mestiere
Il lavoro
Fece amicizia con due ragazzi,
uno polacco e uno russo, che lo
aiutarono a imparare il lavoro.
Lavoravano 12 ore al giorno e
non dormivano per più di 5.
La testimonianza
”Dovevamo raderci tutti i giorni e
andare dal barbiere che ci
tagliava una striscia di capelli
almeno una volta alla settimana ”
La salvezza
Fortunatamente la fine
della guerra era vicina,
così Armando riuscì a
salvarsi ed ora è qui che
racconta ai giovani la sua
storia, per non dimenticare
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Armando