Struttura autorizzata alla diagnosi e rilascio certificazione DSA Autorizzazione Regione Campania – ASL Caserta n. 526/ 2015 Dott. Armando Rispoli Psicologo – Psicoterapeuta Psicodiagnosta INFO DSA: 0823 21 60 05 Psicologo La figura professionale dello Psicologo acquisisce un importante ruolo all’interno di un approccio interdisciplinare. In particolare lo Psicologo, con le sue competenze, trova ampio spazio: in sede diagnostica e consulenziale, nel trattamento riabilitativo, (da non confondersi con il trattamento logopedico tradizionale) , nel counseling alle famiglie e nella mediazione tra famiglia e scuola. Psicologo In primis ha l’importante compito di valutare il funzionamento cognitivo del bambino mediante test standardizzati: la “misurazione” psicometrica dell’intelligenza deve rispettare i canoni scientifici richiesti. Dott. Armando Rispoli Psicologo Successivamente si procede con la valutazione, sempre mediante test standardizzati, delle competenze di base acquisite dal bambino fino a quel momento. Dott. Armando Rispoli Psicologo In ultimo, anche se di notevole importanza, non bisogna dimenticare le dinamiche psicologiche e gli aspetti emotivi-relazionali connessi ai DSA Frustrazione-Rabbia- Colpa Confronto-Isolamento Ansia Dott. Armando Rispoli Psicologo –Insegnanti- Famiglia La diagnosi, la riabilitazione, il sostegno psicologico vengono però solo a seguito di un’ attenta osservazione (quindi riconoscimento) da parte dei familiari e degli insegnanti dei segnali di difficoltà Dott. Armando Rispoli La complessità nasce innanzitutto dalla Mancanza di consapevolezza: molti di questi ragazzi non hanno una diagnosi, per questo l’equivoco sulla pigrizia, svogliatezza e mancanza di impegno e di attenzione, si perpetuano nel tempo con i loro effetti negativi. Dott. Armando Rispoli Il fatto che questi ragazzi sono per il resto del tutto normali, rende la situazione meno comprensibile trasformandosi in uno svantaggio ulteriore, paradossalmente, poiché la sofferenza psicologica e il disagio sfociano nella colpa. “Non ci riesco” Dott. Armando Rispoli La colpa è il vissuto che, nella situazione d’incertezza, gli stessi ragazzi si costruiscono: pensano che vanno male a scuola perché è colpa loro, si giudicano inferiori agli altri come intelligenza e capacità. Questi vissuti rischiano di strutturare una personalità condizionata dalla bassa autostima che avrà ricadute Armando Rispoli e professionale. persistenti sulDott. futuro personale Nella Scuola Il bambino con DSA nella scuola si trova ad affrontare una situazione di forte disagio: mentre i compagni di classe imparano rapidamente e con facilità a leggere e a scrivere, continua ad avere difficoltà insormontabili, continua a rifare gli stessi errori banali, è lento; queste difficoltà per lui stesso e per gli adulti non trovano ragione, dato che di solito appare come un bambino normale che nel gioco e in altre attività mostra intelligenza e partecipazione. Dott. Armando Rispoli Le manifestazioni psicologiche del disagio assumono aspetti talora opposti: da un lato il giovane può presentare un comportamento ritirato, chiuso in se stesso, di evitamento del confronto, cerca di nascondersi (per es. vuole stare nell’ultimo banco), parla poco: un complesso di reazioni che possiamo definire di tipo depressivo o inibitorio; Dott. Armando Rispoli Dall’altro lato può presentare sentimenti di rabbia che portano a comportamenti disturbanti, talora opposizione e aggressività, diventando un problema nella classe. Non è raro che lo stesso ragazzo possa presentare i due diversi tipi di comportamento in momenti diversi. Dott. Armando Rispoli Scuola secondaria di primo grado Se il ragazzo arriva alla scuola secondaria senza avere una diagnosi, la situazione psicologica tende a peggiorare: infatti, l’aumento delle richieste nel lavoro scolastico, in cui si da per scontata l’acquisizione e l’automatizzazione degli strumenti di lavoro, pone sempre più il ragazzo in una situazione di differenza e di difficoltà rispetto alla classe, incrementando il vissuto di incapacità e inadeguatezza. Si può assistere pertanto a manifestazioni più acute di disagio psicologico. Dott. Armando Rispoli Le stesse dinamiche tendono a cronicizzarsi alla scuola superiore e se il ragazzo non ha trovato vie di compenso e sufficienti supporti, possono arrivare ad un punto di rottura che può portare all’abbandono scolastico. Dott. Armando Rispoli Negli adolescenti il mancato adattamento alle proprie difficoltà e il tentativo di sfuggire alle frustrazioni si può manifestare con atteggiamenti comportamentali complessi, per es. la negazione: la disabilità viene negata, a volte anche in presenza di una diagnosi, e il ragazzo rifiuta ogni aiuto per non apparire diverso dagli altri, nonostante questo comporti evidenti svantaggi. Dott. Armando Rispoli Alcuni aspetti del modo di reagire dipendono anche dalla diversa personalità: c’è chi patisce e chi tende ad esprimere in maniera evidente il proprio disagio attribuendolo a cause esterne, incolpando la scuola, gli insegnanti, la famiglia per le proprie difficoltà Dott. Armando Rispoli Di fondamentale importanza sono ll riconoscimento del problema l’insegnante è in una posizione privilegiata per l’osservazione, dato che trascorre molte ore con gli alunni e può confrontare comportamenti e ritmi d’apprendimento direttamente, rilevando facilmente gli scostamenti nel gruppo classe; Dott. Armando Rispoli Segnali: Un ragazzo con DSA: Può essere o troppo frettoloso o troppo lento. È intelligente ma può sembrare svogliato Si distrae con facilità Non sempre si impegna abbastanza. Dimentica di portare a scuola il materiale necessario e appare disorganizzato nelle sue attività può sembrare poco interessato. Si rifiuta di leggere a voce alta e vive i compiti come fonte di ansia. Si muove continuamente. Mentre legge o scrive si allontana/ avvicina dal libro. Chiede spesso di andare in bagno. Dice spesso di essere stanco. Accusa continui malesseri ( mal di testa, di pancia, di stomaco…..) È incostante ( ha risultati scolastici scarsi o altalenanti) la sua prestazione varia anche all’interno di uno stesso compito. Presenta difficoltà a copiare dalla lavagna. Ha bisogno di continui incoraggiamenti. Ha una bassa autostima. Presenta un’eccessiva esuberanza o chiusura. Presenta discrepanza fra la sua intelligenza generale e le sue abilità specifiche. Prevenzione della frustrazione e ancor più Burnout I pensieri che assorbono l’insegnante spesso ruotano intorno a due convinzioni “l’utente è ingrato, insensibile ai miei sforzi di aiutarlo”, ma anche “sono abbandonato dall’azienda, non riconoscono i miei sforzi, e quindi mi sento inutile”. Questi pensieri portano oltre alla frustrazione e alla demotivazione anche alla rabbia e all’inflessibilità Dott. Armando Rispoli Un passo fondamentale è indirizzare la famiglia, nel caso che non abbia provveduto autonomamente, ad un percorso diagnostico per chiarire la situazione RESPONSABILIZZARE Dott. Armando Rispoli Naturalmente motivare la famiglia ad intraprendere degli accertamenti specialistici non è sempre un’operazione facile, infatti, bisogna evitare conclusioni affrettate: la diagnosi del disturbo è di competenza dello specialista: È dovere dello specialista refertare la diagnosi alla famiglia e al soggetto ed eventualmente Lavorare su una positiva accettazione Dott. Armando Rispoli La decisione deve essere presa dalla famiglia, ma gli insegnanti devono essere ben consapevoli che, per il benessere psicologico e per il futuro del ragazzo, ottenere una diagnosi il più precoce possibile, è un fondamentale soprattutto per adeguare il piano didattico Dott. Armando Rispoli In ogni caso, anche di fronte ad un semplice sospetto (e in maniera più decisa e organica dopo una diagnosi) gli insegnanti dovrebbero fronteggiare il problema cercando di migliorare l’autostima e costruire un' alleanza con lo studente! Dott. Armando Rispoli Bisogna premiare lo sforzo piuttosto che il risultato. Bisogna creare situazioni di apprendimento in cui i ragazzi con DSA possano direttamente sperimentare la propria capacità di riuscire a superare un problema. Dott. Armando Rispoli L’accanimento didattico, motivato dalla convinzione che la ripetizione immediata , con intensificazione dell’impegno e dell’attenzione, dovrebbe migliorare la prestazione, non dà i risultati attesi nei DSA. Infatti, l’esposizioni ripetuta a situazioni in cui il ragazzo vive il fallimento, lo porta a confermare la sua personale inefficacia, a cristallizzare quell’atteggiamento definito di impotenza appresa. Dott. Armando Rispoli La relazione comunicativa con i ragazzi con DSA dovrebbe attenersi ad alcune regole, basate sull’uso accurato delle parole: poche parole sbagliate possono peggiorare la situazione. E’ necessario evitare l’uso d’affermazioni che sono percepite come giudizi: tutte le frasi che iniziano con TU anche sottinteso Dott. Armando Rispoli Com’ è che sei sempre l’ultimo a consegnare la verifica? Sbrigati un po’... Questa frase, anche detta con un tono conciliante, si traduce in una pubblica umiliazione, che abbassa l’autostima e crea un clima negativo, che interrompe la comunicazione. Dott. Armando Rispoli Diverso è l’effetto se l’insegnante fa un’affermazione che parte da se stesso, usando il termine IO (anche sottinteso) es. Io sono preoccupato, quando ti vedo sempre in ritardo nella consegna delle verifiche. In questo modo è messa in primo piano la sensazione dell’insegnante e non il giudizio sul ragazzo; inoltre la specificazione introdotta da ‘ quando ’ , indica che la fonte di preoccupazione è solo un determinato comportamento e non il ragazzo in sé. Dott. Armando Rispoli Nel lavoro di recupero dell’autostima bisogna favorire processi in cui ciò che accade deve essere vissuto come dipendente dalle proprie capacità: i ragazzi con DSA hanno invece uno stile attributivo che li porta ad attribuire sempre a fattori esterni i successi, mentre attribuiscono a se stessi e alla propria incapacità i numerosi fallimenti Dott. Armando Rispoli Promozione del benessere psicologico Dott. Armando Rispoli Comunicare Desiderare e favorire la crescita dell’altro: “Mi sta a cuore la tua crescita e formazione”. Motivare ed entusiasmare l’altro verso la sua autorealizzazione e accompagnarlo nel percorso formativo: “Cerca di esplorare i tuoi talenti e trova la strada per realizzarli. Studia per sentirti in gamba, forte, capace e competente”. Incoraggiare e coltivare l’autostima: “Ci sono delle difficoltà ma le puoi superare in questo modo, utilizzando queste tue risorse”. Dott. Armando Rispoli Assicurare il sostegno nelle difficoltà: “Se hai bisogno posso darti una mano”. - Correggere, indicando una una strategia di miglioramento: “Per correggere questi errori puoi provare a fare così”. Valorizzare, apprezzare e stimare: “Ammiro la tua tenacia. Possiedi delle risorse e ce la puoi fare. Dott. Armando Rispoli E’ necessario ricordare che il Benessere Psicologico è mediato anche dalla scoperta e dalla valorizzazione delle abilità che i ragazzi con DSA spesso hanno, dato che hanno una normale intelligenza che permette loro di sviluppare abilità creative e talora geniali in campi disparati, dall’arte alla grafica, alla musica, alle attività pratiche, alla architettura e all’ingegneria. Dott. Armando Rispoli Alcune indicazioni: Uso del pc con programma di videoscrittura word e annesso correttore automatico; uso dei libri digitali (ordinabili presso una sezione del sito dell’Associazione Italiana Dislessia: http://www.libroaid.it/). Dizionari digitali. Sintesi vocale di lettura automatica Registrazione su mp3 (su pc o tablet dell’alunno) di ricapitolazioni/sunti/estratti di lezione, prendersi quindi qualche minuto a fine lezione per effettuare la registrazione. Utilizzo di schemi, sunti o mappe anche durante le prove. Lettura ad alta voce delle consegne da parte del docente. Fornire anticipatamente schemi riassuntivi di argomenti o esercizi presentati durante la lezione (di Matematica, Geometria, Grammatica, Lingua Straniera, Storia, Geografia…) consultabili, se l’alunno lo richiede, anche durante le prove (ad es. scritti su cartoncino rigido protetto da una copertina di plastica per durare nel tempo, usare: Carattere chiaro (es. Verdana, Ariel, Comics…), Grande (dimensione > 14), Ben spaziato (interlinea > 1,5), Frasi con verbi alla forma attiva e al modo indicativo, evitando verbi al passivo, frasi con doppia negazione e con troppi pronomi, indicando in grassetto le parole-chiave e/o impiegando frecce (→) che evidenziano relazioni e collegamenti]; semplici cartine geografiche e storiche. Lingue Straniere: Uso della LIM, di pc con correttore automatico, di schemi, sunti, mappe sintetiche, tavole delle regole grammaticali, tabelle dei verbi, libri digitali, dizionario elettronico, testi da ascoltare con sintesi vocale (o registrati dal docente); compensare lo scritto con l’orale: le interrogazioni orali servono anche per rimediare ad eventuali insufficienze ottenute negli scritti. Matematica e Geometria: – uso della calcolatrice (anche durante le verifiche e le prove d’esame); – tabella delle formule e regole matematiche e geometriche a vista, meglio se scritte su cartoncino rigido e protetto da una copertina di plastica, in modo che la scheda sia durevole (anche durante le verifiche e le prove d’esame); – tavola pitagorica a vista (anche durante le verifiche e le prove d’esame); N.B.: (calcolatrice, tabella pitagorica, formulario a vista servono da supporto e non da potenziamento poiché riducono il carico ma non aumentano le competenze); Educazione Musicale: se necessario, scrivere accanto ad ogni nota musicale il nome corrispondente, assegnando ad ogni nota un colore diverso con relativa legenda; (spesso anche la riproduzione delle note sullo strumento può essere difficoltosa); Per realizzare un testo scritto: si può arginare il problema ortografico puntando invece sulla parte comunicativa del testo: ad esempio si può chiedere all’alunno di concentrarsi sulla ricerca delle idee da inserire nel brano e poi di esporle oralmente man mano che emergono e infine, di fissarle appuntandole su dei post-it. Una volta appuntate le ”cose da dire” sui post-it, invitarlo a mettere in successione logica le idee annotate, così da iniziare a costruire il testo. Consentire agli alunni dsa di recuperare un’insufficienza accompagnando o integrando la prova scritta andata male con una prova orale attinente ai medesimi contenuti. Far sedere l’alunno in primo o secondo banco per aiutarlo a seguire meglio le lezioni. verificare che i compiti per casa e le comunicazioni siano annotate correttamente nel diario o sul libretto personale. Puntare all’autocorrezione (ragionare sui propri errori). Somministrare la verifica scritta in: – tempi più lunghi (non fargli fretta, ma dargli più tempo per elaborare). – oppure in forma ridotta (meno esercizi). – oppure suddividere la somministrazione in più riprese (verifica svolta nell’arco di più lezioni). Non forzare l’alunno dsa a leggere ad alta voce (a meno che l’alunno non lo desideri) ma chiedergli di leggere mentalmente: privilegiare in classe modalità la lettura silenziosa o del docente. Ridurre i compiti a casa; evitare l’apprendimento mnemonico di formule, regole, verbi, elenchi, poesie… (evitare quindi ”gare di classe” su verbi, grammatica, storia, tabelline). Evitare l’uso del vocabolario (in caso, preferire traduttori e vocabolari digitali). Non far ricopiare testi o esercizi nelle verifiche scritte: copiare, per l’alunno dsa, è un atto cognitivo e non automatico che compromette la comprensione di quanto scritto. Evitare di far scrivere alla lavagna. Evitare la ricopiatura dalla lavagna e di far prendere appunti: per un alunno dsa lo scrivere è un atto cognitivo e non automatico e quindi compromette la comprensione di quanto copiato, preferire quindi schemi/mappe predisposte dal docente o dall’alunno. Mai interrogazioni e verifiche a sorpresa, ma programmate con buon anticipo (meglio far segnare nel diario in modo chiaro la data di ogni verifica, scritta o orale, in anticipo). Prediligere le prove orali (programmate) a quelle scritte, sempre secondo le preferenze dell’alunno (ricordare tuttavia che gli alunni disnomici tendono a recuperare con fatica termini utili soprattutto in fase orale). Nelle prove di verifica scritte valutare il contenuto e l’impegno, non la forma (non valutare errori di calcolo, errori ortografici di spelling). Se possibile, evitare di segnare gli errori in rosso, anche se non vengono valutati: ad es. meglio correggere con una penna di colore diverso e meglio ancora che gli errori vengano evidenziati dopo l’avvenuta consegna della verifica corretta (quindi in un secondo momento); in caso, predisporre l’autocorrezione dell’errore da parte dell’alunno (fargli riscrivere la parola in modo corretto). Sempre valutare il contenuto e non la forma. Come predisporre le verifiche per Lingue Straniere Verifiche ”progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse ai dsa”, ”privilegiando l’espressione orale, nonché ricorrendo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative più opportune” concordate fra scuola-famiglia nel PDP Esercizi di matching/abbinamento frasi, di riconoscimento a completamento/cloze (es. cloze ma facilitati cioè con una griglia/tabella a parte o a fondo pagina da cui l’alunno possa scegliere/recuperare le parole mancanti da inserire). Esercizi vero/falso; evitare lo studio mnemonico di verbi e parole non comuni ”considerate le sue possibili difficoltà di memorizzazione’. Evitare esercizi strettamente grammaticali poiché ”sarà dato più rilievo all’efficacia comunicativa, ossia alla capacità di farsi comprendere in modo chiaro, anche se non del tutto corretto grammaticalmente”. Evitare esercizi la cui esatta esecuzione venga minata dai disturbi ”motorio-esecutivi della prestazione” che sono ”all’origine di una minore correttezza del testo scritto” come gli esercizi di scrittura, le traduzioni istantanee e le domande aperte, anche perché ”gli alunni con disgrafia e disortografia sono dispensati dalla valutazione della correttezza della scrittura”, sia in italiano che in L2. Negli esercizi proposti meglio fornire un esempio-guida oltre alla consegna; consentire l’utilizzo di schemi, esempi, prompt (= supporti scritti utili al recupero di parole o espressioni linguistiche) o mappe (come concordato nel PDP), eventualmente anche durante le prove: infatti ”tali strumenti compensativi possono essere impiegati in corso d’anno e in sede di esame di Stato”. Valutazione prove L2: adottare ”criteri valutativi attenti soprattutto ai contenuti piuttosto che alla forma” sia nello scritto che nell’orale. Puntare perciò sulla capacità di interagire, di comprendere un testo e di farsi comprendere, piuttosto che sulle carenze o sulla precisa conoscenza delle strutture grammaticali. Modificare quindi la percentuale soglia di sufficienza, accettare una interpretazione/traduzione del testo a senso e la scrittura con relativa esattezza fonetica ma non necessariamente ortografica e grammaticale. In realtà parlare di DSL o DSA nei bambini immigrati è alquanto pericoloso, per il rischio di scambiare per DSL o DSA, ovvero per disturbi con una forte matrice neurocognitiva, una difficoltà che è legata all'apprendimento della seconda lingua, l'italiano. Questi bambini sono, infatti, a tutti gli effetti dei bambini bilingui, con tutte le problematiche che la letteratura associa all'apprendimento di una seconda lingua in termini fonologici, lessicali, morfosintattici e pragmatici. È possibile distinguere diverse tipologie di bilinguismo: bilinguismo simultaneo – si realizza una esposizione parallela alle due lingue entro i 2-3 anni; bilinguismo successivo – il bambino viene esposto dapprima ad una lingua, che diremo L1 e solo in un secondo momento, tra i 3-8 anni, sarà esposto alla L2; bilinguismo tardivo – quando l'esposizione alla L2 avviene dopo gli 810 anni; I bambini immigrati, difficilmente si ritrovano in una condizione di bilinguismo simultaneo. Nella maggior parte dei casi, infatti, questi bambini hanno un accesso alla L2, l'italiano, a carattere intermittente ed episodico sino all'ingresso alla scuola materna, che diventa il contesto di principale socializzazione alla lingua e agli usi e costumi della cultura italiana. In molti casi si assiste, da questo momento in poi, ad uso settoriale delle due lingue: a casa la prima lingua, L1, a scuola l'italiano, L2. Tale condizione, inevitabilmente, determina delle difficoltà e problematicità, che potrebbero essere erroneamente riconosciute dagli operatori scolastici come DSL o DSA. Le principali problematicità dell'apprendimento linguistico nel bambino immigrato riguardano, inoltre: - l'omogeneità/disomogenità delle due lingue: tanto più la L2 avrà caratteristiche simili alla lingua principale, tanto più facile per il bambino sarà l'apprendimento della seconda lingua; - le caratteristiche proprie delle due lingue, tenendo conto della distinzione tra lingue trasparenti, come l'italiano, in cui c'è una corrispondenza precisa tra fonema/grafema, che pertanto richiede una competenza metafonologica precisa, appresa precocemente già a partire dalla famiglia dai bambini madrelingua. I bambini stranieri, al contrario, incontrano importanti difficoltà già a partire da questo compito linguistico, soprattutto se la L1 è una lingua opaca, ovvero in mancanza di una coincidenza precisa e stabile tra grafema/fonema (uno stesso grafema avrà un corrispettivo fonetico differente a seconda del contesto testuale in cui è inserito); - la bassa profiency anche nella L1, dato che i contesti di apprendimento ed uso della lingua sono estremamente limitati e spesso circoscritti al solo contesto della famiglia nucleare, in mancanza, quindi, di occasioni che permettano di ampliare il vocabolario o di contesti di apprendimento strutturati e in cui il bambino può essere corretto. La conoscenza di come evolve il processo di apprendimento della L2, delle difficoltà che i bambini e i ragazzi di origine straniera possono incontrare e a che livello, ci permettono di ipotizzare quali possano essere gli interventi più utili che la scuola può mettere in atto per arginare le conseguenze negative di tali difJcoltà. Il primo passo fondamentale sembra essere quello di incrementare il livello di motivazione allo studio e migliorare l’atteggiamento nei confronti della scuola e dello studio, presupposti indispensabili, alla base di qualsiasi processo di apprendimento. Un elemento per cui si rendono necessari una buona motivazione e un atteggiamento positivo nei confronti della scuola è costituito dal metodo di studio, indispensabile per una buona riuscita scolastica in bambini che presentano difJcoltà negli apprendimenti e che assume un valore elevatissimo nei risultati scolastici. Un ulteriore passo è quello di potenziare la capacità di comprensione profonda del testo scritto attraverso il potenziamento del lessico; in particolare, si sono rivelati molto utili un’attenzione maggiore e un lavoro mirato sui linguaggi specici delle singole materie, evitando di semplificare eccessivamente i testi e le attività didattiche. Infatti, se in una prima fase l’utilizzo di testi semplificati, di supporti come tabelle, schemi e altre misure compensative, risulta molto utile e spesso indispensabile, a lungo andare è necessario esporre l’alunno straniero a un livello linguistico più complesso, seppur gradatamente e con un costante appoggio dell’insegnante. Il lavoro sulla comprensione del testo dovrebbe puntare a migliorare le aree della comprensione in cui i bambini stranieri sono più in difficoltà, ovvero la comprensione sintattica (struttura e funzione) e la comprensione di frasi idiomatiche (modi di dire) Infine, ma non per questo meno rilevante, per migliorare le competenze linguistiche risulta molto utile per i bambini stranieri aumentare al massimo le possibilità di sperimentarsi con la lingua italiana, cosa che può essere resa possibile attraverso la creazione di spazi e momenti pomeridiani scolastici ed extrascolastici, con l’obiettivo di far sperimentare una full immersion linguistica. Non dobbiamo dimenticare che la maggior parte dei bambini stranieri possiede, come unico luogo di utilizzo della lingua italiana, la scuola. Per concludere, una considerazione che può essere molto utile a insegnanti ed esperti che si trovano a riflettere sulle difficoltà incontrate dai bambini stranieri è quella relativa agli anni di scolarizzazione che il bambino possiede all’interno della scuola italiana Libro: A Scuola Nessuno è Straniero Graziella Favaro Grazie dell’ Attenzione Facebook: SARI PSICOLOGIA Facebook: BENESSERE PSICOLOGICO CASERTA Dott. Armando Rispoli NON SI DOVRANNO MAI VALUTARE LE SEGUENTI CONOSCENZE/ABILITA’: Non calcolare gli errori di trascrizione. Non calcolare nella prova gli errori ortografici presenti e non evidenziarli con penna rossa, discuterne con l’alunno. Non calcolare il tempo impiegato. Non programmare più di una verifica al giorno Valutare il contenuto (= concetto veicolato, l’efficacia comunicativa) e non la forma (= gli errori). Ricordare che l’alunno DSA ha bisogno di utilizzare testi ridotti NON PER CONTENUTO ma per quantità di pagine: ecco perché è importante fornirgli sunti e sintesi degli argomenti proposti durante le lezioni, purché presentate nella forma adatta (carattere maiuscolo con dimensione e interlinea adatti) Esempi: Sono da evitare: - lettura ad alta voce (non utile perché l’esercizio di lettura non può migliorare la prestazione nella lettura), - presa di appunti, ricopiature di brani anche dalla lavagna, dettati, traduzioni istantanee (meglio consegnare le traduzioni all’alunno qualche giorno prima per permettergli di applicarsi, prepararsi ed affrontarle con serenità), - test che prevedono la risposta immediata a domande di comprensione o aperte, applicazioni meccaniche della semplice struttura grammaticale, trasformazioni di frasi, memorizzazioni (di verbi, parole desuete, brani). - Gli argomenti di civiltà, storia e letteratura in L2 assumono minore importanza a causa delle possibili difficoltà di memorizzazione: meglio insistere sul potenziamento del lessico più comune piuttosto che puntare su parole più rare e specifiche. Evitare di far scrivere alla lavagna. Non forzare l’alunno dsa a leggere ad alta voce (a meno che l’alunno non lo desideri) ma chiedergli di leggere mentalmente: privilegiare in classe modalità la lettura silenziosa o del docente. Evitare l’apprendimento mnemonico di formule, regole, verbi, elenchi, poesie. Evitare l’uso del vocabolario cartaceo ( preferire traduttori e vocabolari digitali). Non far ricopiare testi o esercizi nelle verifiche scritte: copiare, per l’alunno dsa, è un atto cognitivo e non automatico che compromette Evitare la ricopiatura dalla lavagna e di far prendere appunti: per un alunno dsa lo scrivere è un atto cognitivo e non automatico e quindi compromette la comprensione di quanto copiato, preferire quindi schemi/mappe predisposte dal docente Mai interrogazioni e verifiche a sorpresa, ma programmate con buon anticipo (meglio far segnare nel diario in modo chiaro la data di ogni verifica, scritta o orale, in anticipo). Prediligere le prove orali (programmate) a quelle scritte, sempre secondo le preferenze dell’alunno (ricordare tuttavia che gli alunni disnomici tendono a recuperare con fatica termini utili soprattutto in fase orale). Nelle prove di verifica scritte valutare il contenuto e l’impegno, non la forma (errori ortografici di spelling). Se possibile, evitare di segnare gli errori in rosso, anche se non vengono valutati: ad es. meglio correggere con una penna di colore diverso e meglio ancora che gli errori vengano evidenziati dopo l’avvenuta consegna della verifica corretta (quindi in un secondo momento); in caso, predisporre l’autocorrezione dell’errore da parte dell’alunno (fargli riscrivere la parola in modo corretto). Sempre valutare il contenuto e non la forma. Suggerimento sulla formattazione di testi-appunti-mappe. etc In carattere chiaro (es. Verdana, Ariel, Comics, Biancoenero); In MAIUSCOLO, o maiuscoletto (ma non in minuscolo). Con carattere con dimensione 14 (o superiore, ma non inferiore). Con interlinea 1,5 (o superiore, ma non inferiore): ogni foglio dev’essere scritto in modo non ammassato (meglio ”stare larghi”). Meglio non giustificare il testo (lo spazio variabile tra le parole può confondere). Scandire frequentemente i capoversi andando a capo due volte; Segnare in grassetto le parole-chiave. La matematica è strutturata gerarchicamente Quindi: Lavorare molto sui prerequisiti Procedere con gradualità ( senza saltare passaggi, passando al successivo solo quando l’alunno ha automatizzato il precedente) Scomporre ogni” operazione” complessa ( che richiede più abilità o competenze) in “operazioni” semplici. Lavorare il più possibile concretamente o con riferimenti concreti. Uso della tavola pitagorica, della calcolatrice, delle tabelle o quaderni con regole, mappe, schemi, esempi, ecc. Compensare con l’orale le verifiche scritte che hanno voto negativo. Per la geometria, non valutare come è eseguito il disegno geometrico. Permettere l’uso di programmi per la risoluzione dei problemi. Non si dovranno mai valutare le seguenti conoscenze/abilità: memorizza gli argomenti trattati Colloca i concetti nello spazio Colloca i concetti nel tempo Stabilisce relazioni di tempo e di causa Ricava informazioni da grafici Conosce e usa la terminologia specifica Sa esporre con schema autoprodotto Si potranno invece valutare le seguenti conoscenze/ abilità: Conosce gli elementi essenziali Riconosce dati e concetti Utilizza dati e concetti Riferisce informazioni La valutazione deve prevedere: lunghezza e tempi adeguati valutazione della comprensione e produzione in tempi diversi evidenziazione dei progressi. Disegno tecnico Dare allo studente esempi del lavoro completato possono servire per aiutarlo a costruirsi delle aspettative e per pianificare il lavoro Procedere con gradualità L’esecuzione del disegno tecnico, può essere difficoltoso o impossibile per i problemi spaziali e di motricità . In particolare, l’uso di strumenti tecnici (compasso, riga, goniometro, …) è arduo per chi presenti disprassia. La terminologia tecnica non è facilmente memorizzabile. Lavorare il più possibile concretamente o con riferimenti concreti. Permettere l’uso di software per l’esecuzione del disegno. Non si dovranno mai valutare le seguenti conoscenze/abilità: Collocamenti nello spazio Collocamenti nel tempo Stabilisce relazioni di tempo e di causa Ricava informazioni da grafici Si potranno invece valutare le seguenti conoscenze/ abilità: Conosce gli elementi essenziali Riconosce dati Utilizza dati Riferisce informazioni La valutazione deve prevedere: lunghezza e tempi adeguati valutazione della produzione in tempi diversi evidenziazione dei progressi.