LA COSTITUZIONE
Dopo l’umiliazione subita da anni di dittatura e guerra
l’uomo ha messo in secondo piano la propria visione politica
e culturale per mettere al primo posto
LA DIGNITA DELLA PERSONA UMANA.
Nel corso della storia l’uomo ha preso coscienza
dell’importanza della “persona umana”e dei suoi diritti
inviolabili che oggi sono alla base dei principi
fondamentali della Costituzione .
1689:
Dichiarazione
dei diritti
1783:
Tricolore
1789:
1797:
Dichiarazione
1812:
Rep.
dei diritti
Cost. di
Cisalpina
dell’uomo e del
Cadice
cittadino/a
1787:
Costituzione
Americana
1215:Magna
Charta
Libertatum
1799:
Cost.
francese
1791/95:
Costituzione
francese
1848:
Statuto
Albertino
e rep.
Romana
1948:
Cost.
Italiana
1948:
Dichiarazi
one dei
diritti
dell’uomo
La Costituzione della Repubblica Italiana è l’insieme
dei principi fondamentali a cui devono ispirarsi tutte
le leggi dello Stato.
Il 2 giugno 1946 i cittadini italiani scelsero tramite un referendum ,come
forma di governo, quella repubblicana e contemporaneamente elessero
una Assemblea Costituente, che ebbe il compito di scrivere il testo di una
Nuova Costituzione per la nascente Repubblica Italiana.
Il testo della Carta Costituzionale fu messo a punto da una commissione
di 75 deputati,scelti fra gli esponenti più prestigiosi di tutti i partiti
democratici e anti fascisti. Passò poi alla discussione dell’intera
Assemblea che lo approvò, prima articolo per articolo, poi
complessivamente. La votazione finale
. avvenne il 22 Dicembre 1947 e il
1° Gennaio 1948 la Costituzione Repubblicana entrò in vigore.
Il testo della Costituzione è suddiviso in tre parti: una premessa, che
contiene i principi fondamentali su cui si fonda il nostro sistema politico
e sociale, e due parti, dedicate la prima ai diritti e doveri dei cittadini e la
seconda all’ordinamento della Repubblica.
Concludono il testo costituzionale 18 Disposizioni transitorie e finali, che
servirono a regolare il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica e dal
fascismo allo stato democratico.
Valori
I
La Costituzione
Le Gesta
Le vittime
I valori
Magna Carta
La Magna Charta (Magna Charta Libertatum) è la carta delle libertà che l’inglese Giovanni Senzaterra fu,
costretto dai baroni, a concedere, firmandola presso Runnymede, il 15 giugno 1215.
Quando Enrico II d'Inghilterra morì il 6 luglio 1189, al trono salì suo figlio primogenito Riccardo I che governò fino
a quando partì per combattere nella Terza Crociata. Così diventò re suo fratello minore Giovanni Senzaterra (John
Lackland).Fu chiamato così perchè perse numerosi territori, tra i quali quelli francesi.
Tuttavia, per mantenere gli ultimi possedimenti di Francia, decise di alzare le tasse, così però creò un grave
malcontento generale e i baroni, di conseguenza, costrinsero il re a firmare la carta.
La Magna Charta Libertatum rappresenta il primo documento fondamentale
per la concessione dei diritti dei cittadini.
Tra i suoi articoli ricordiamo:
il divieto per il sovrano di imporre nuove
tasse senza il previo consenso del parlamento
la garanzia per tutti gli uomini di non poter essere imprigionati senza prima aver sostenuto un regolare processo
arresto preventivo e detenzione.
Essa regolamentava inoltre i rapporti che intercorrevano fra re e baroni, concedendo a questi ultimi alcune libertà
in più rispetto a quelle che avevano goduto fino ad allora.
In materia economica liberalizzava i commerci fra Londra e il continente,
Benché la Magna Carta nel corso dei secoli sia stata ripetutamente modificata da leggi ordinarie emanate dal
parlamento, conserva tuttora lo status di Carta fondamentale della monarchia britannica.
Costituzione dei diritti
dell’uomo e del cittadino
La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo
e del Cittadino del 1789 è un testo
giuridico elaborato nel corso della
rivoluzione francese, contenente una
solenne elencazione dei diritti
fondamentali dell'individuo e del
cittadino.
Tale documento ha ispirato numerose carte
costituzionali, ed ancor’ oggi il suo
contenuto, più che mai attuale, costituisce
uno dei più alti riconoscimenti della libertà e
dignità umana.
vengono individuati
• La Dichiarazione dei Diritti
soprattutto:
dell'Uomo e del Cittadino si
Libertà,
compone di un preambolo e di 17
Proprietà
articoli, che contengono le norme
Sicurezza
fondamentali che regolano la vita
Resistenza all’oppressione
dei cittadini tra di loro e con le
istituzioni.
Alcuni articoli:
• Innanzitutto viene dichiarato
art3:Tutti gli uomini sono
solennemente il principio di
uguali per natura e davanti
uguaglianza tra tutti gli esseri
alla legge.
umani,
Art9:La legge deve
proteggere la libertà
pubblica e individuale contro
l’oppressione di quelli che
governano.
ILLUMINISTI
UGUAGLIANZA
- no tratta neri
TOLLERANZA
- no streghe
COSTITUZIONE
ITALIANA
Art.3
“Tutti i cittadini hanno
pari dignità sociale e
sono eguali davanti
alla legge senza
distinzione di sesso e
razza …
… è compito della
Repubblica rimuovere
gli ostacoli … che
limitando di fatto la
libertà e l’eguaglianza
dei cittadini,impediscono
il pieno sviluppo della
persona umana …. ”
FRATELLANZA
-no guerra
DEMOCRAZIA
-sovranità popolo
Art.11
“L’Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa alla
libertà degli altri popoli e
come mezzo di risoluzione
delle controversie
internazionali …”
Art .1
“L’Italia è una Repubblica
democratica fondata sul
lavoro. La sovranità
appartiene al popolo, che la
esercita nelle forme e nei
limiti della Costituzione
Jan-Jacques Rousseau
Scrittore e filosofo svizzero di lingua francese
(Ginevra 1712 - Ermenonville, presso Senlis,
1778.)
Frasi celebri
-L’uomo è nato libero ma ovunque in
catene.
-Popoli liberi, ricordatevi questa
massima: si può conquistare la libertà,
ma non si riconquista mai.
-Il denaro che si possiede è uno
strumento di libertà; quello che si
insegue è strumento di schiavitù.
-Se ci fosse un popolo di dei, si
governerebbe democraticamente, un
governo così perfetto non è adatto agli
uomini.
Françoise Voltaire
Scrittore e filosofo francese ( Parigi 1694 –
Parigi 1778)
Frasi celebri
-Disapprovo quello che dite, ma difenderò
fino alla morte il vostro diritto di dirlo.
- E’ meglio correre il rischio di salvare un
colpevole piuttosto che condannare un
innocente.
- Non si è perduto niente quando ci resta
l’onore.
Charles Louis de
Montesquiev
Charles-Louis de Secondat Montesquieu,
scrittore e filosofo francese (La Brède,
Bordeaux, 1689-Parigi 1755).
Frasi celebri
-L’amore per la democrazia è quello
dell’uguaglianza.
-Il governo è come tutte le cose al mondo per
conservarlo bisogna amarlo.
-Una costituzione può esser tale che nessuno sia
costretto a fare le cose alle quali la legge non lo
obbliga, e a non fare quello che la legge permette.
Cesare Beccaria
Cesare Bonesana, marchese di Beccaria è stato un giurista, filosofo, economista, e letterato italiano,
legato agli ambienti illuministi milanesiFu stimolato in particolare da Alessandro Verri, protettore dei
carcerati, ad interessarsi alla situazione della giustizia e pubblicò nel 1764 Dei delitti e delle pene,
breve scritto che ebbe enorme fortuna in tutta Europa ed in particolare in Francia, dove incontrò
l'apprezzamento entusiastico dei filosofi dell'Enciclope, di Voltaire e dei philosophes più prestigiosi
che lo tradussero e lo considerarono come un vero e proprio capolavoro. Beccaria sosteneva
l'abolizione della pena di morte, che non impedisce i crimini e non è efficace come deterrente; si
occupò della prevenzione dei delitti, favorita a suo avviso dalla certezza piuttosto che dalla severità
della pena. Beccaria sosteneva che per un qualunque criminale, una vita da trascorrere in carcere con
l'ergastolo privativo della libertà,è peggiore di una condanna a morte, mentre l’esecuzione non vale
come monito e deterrente al crimine in quanto le persone tendono a dimenticare e rimuovere
completamente un fatto traumatico e pieno di sangue, anche perché nella memoria collettiva
l'esecuzione non è collegata ad un ricordo di colpevolezza . Nel trattato si riprende il principio del
valore rieducativo della pena, già pensiero di Tommaso Campanella che del carcere aveva avuto
esperienza personale e viene rilevato come la piccola delinquenza trovi in questa realtà vitto e alloggio
assicurati e abbia un "interesse" a commettere crimini pur di entrarvi. Comunque è "l'estensione e non
l'intensione della pena" che spinge a non commettere crimini: dunque occorrerebbero pene certe ed
estese nel tempo.Le opere sono state fonte d'ispirazione per saggi di sociologia e di filosofia
contemporanea in tutto il mondo.
"Non vi è libertà ogni qual volta le leggi permettono che in alcuni eventi l'uomo cessi di essere
persona e diventi cosa“.
“L'opinione è meno dannosa del confuso sapere ed è forse il solo cemento della società.”
Alessandro
Manzoni
Una gente che libera tutta,
o fia serva tra l’Alpe ed il mare;
Una d’arme, di lingua, d’altare,
Di memorie, di sangue e di cor.
O stranieri, nel proprio retaggio
Torna Italia, e il suolo riprende ;
O stranieri, strappate le tende
Da una terra che madre non v’è.
O risorta per voi la vedremo
Al convito de’ popoli assisa,
O più serva, più vil, più derisa
Sotto l’orrida verga starà.
(marzo 1821)
Nasce a Milano nel 1785.
Compie i suoi studi in collegio
dove rimane fino all’età di sedici
anni. A vent’anni raggiunge la
madre a Parigi dove viene a
contatto con le idee
dell’illuminismo. Nel 1806 si
sposa con la ginevrina
Enrichetta; nel 1821 scrive le Odi
tra le quali ricordiamo Marzo
1821 e Cinque Maggio; nel 1861
diventa senatore del Regno
d’Italia e nel 1873 muore nella
chiesa di San Fedele.
Inoltre Alessandro Manzoni è
l’autore del famoso romanzo
storico “I Promessi Sposi”
pubblicato una prima volta nel
1827 e in una seconda versione tra
il 1840 e il 1842.
Giacomo Leopardi Nasce nel 1798 a Recanati.
•L’abuso e la disubbidienza alla legge
non può essere impedita da nessuna
legge...
•La guerra più terribile è quella che
deriva dall’egoismo, e dall’odio
naturale verso altrui, rivolto non più
verso lo straniero, ma verso il
concittadino, il compagno...
A nove anni si dedica agli
studi rivelando doti
prodigiose. L’impegno nello
studio è tale da compromettere
la sua già debole salute. Nel
1819 a causa delle sue
sofferenze, progetta di fuggire
ma il suo tentativo non riesce;
nel 1830 si trasferisce a
Firenze, tre anni dopo a
Napoli e nel 1837 muore e
viene sepolto in quella città.
LE GESTA
Madre Teresa di
Calcutta
Madre Teresa di Calcutta era una religiosa
Albanese di fede cattolica ed era una
missionaria.
… Le frasi celebri …
1) L'uomo è irragionevole, illogico,
egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
2) Il bene che fai verrà domani
dimenticato
NON IMPORTA, FA' IL BENE
3) L'onestà e la sincerità ti
rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E
ONESTO
4) Quello che per anni hai
costruito può essere distrutto in
un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
5) Se aiuti la gente, se ne
risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
6) Da' al mondo il meglio di te, e
ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO
DI TE
Mahatma
Gandhi
« Sono le azioni che contano. I
nostri pensieri, per quanto buoni
possano essere, sono perle false
fintanto che non vengono
trasformati in azioni. Sii il
cambiamento che vuoi vedere
avvenire nel mondo »
“Ci sono cose per cui sono disposto a
morire, ma non ce ne è nessuna per cui
sarei disposto ad uccidere…
•La felicità e la pace del cuore nascono
dalla coscienza di fare ciò che riteniamo
giusto e doveroso, non dal fare ciò che gli
altri dicono e fanno…”
Apostolo della libertà e
dell’indipendenza dell’India detto
Mahatma (grande anima).
Nasce il 2 ottobre 1869 a Porbandar,
una città di pescatori nell'attuale Stato
di Gujarat, in India. La sua famiglia
(giainista) appartiene alla comunità
modh, gruppo tradizionalmente dedito al
commercio.
Nel 1881, all'età di 13 anni Gandhi
sposa, con un matrimonio combinato
secondo la tradizione indù, Kasturba
Gandhi, sua coetanea: Gandhi in seguito
condannerà più volte "la crudele usanza
dei matrimoni infantili". Su consiglio di
un vecchio amico di famiglia Gandhi,
all'età di 17 anni e tre anni dopo la
morte del padre, parte per studiare da
avvocato presso la University College di
Londra. Considerando l'impossibilità di
rispettare i precetti induisti in
Inghilterra, la sua casta si oppone ma
Gandhi parte nonostante tutto e viene
condannato a essere un fuori casta dal
capo della sua comunità. Ritornato in
India nel1915 diviene il capo politico e
morale del movimento per l’indipendenza
seguendo la teoria della “resistenza
passiva” (disobbedienza civile). Fu
arrestato più volte; muore il 30 Gennaio
del 1948 vittima di un attentato di un
fanatico indù.
GIORGIO PERLASCA
Giorgio Perlasca (1910 – 1992) è
stato un funzionario e commerciante
italiano. Divenne famoso quando fu
reso noto che aveva salvato la vita di
oltre cinquemila ebrei ungheresi
durante la seconda guerra mondiale,
strappandoli alla deportazione
nazista, fingendosi un diplomatico
spagnolo.
“Vorrei che i giovani si interessassero
a questa mia storia unicamente per
pensare, oltre a quello che è successo,
a quello che potrebbe succedere e
sapere opporsi, eventualmente, a
violenze del genere”.
Rosa Park
Il 25 ottobre Rosa Parks, conosciuta come la “madre dei diritti civili” ci ha lasciato, con la stessa
semplicità e delicatezza che avevano caratterizzato tutta la sua vita di grande e tenace combattente per
la giustizia. 50 anni prima, il primo dicembre 1955 Rosa Louise MaCauly sposata Parks, dopo una
giornata di lavoro particolamente pesante, era lavorante sarta in un grande magazzino di
Montgomery, la capitale dell'Alabama, e dopo una lunga attesa alla fermata al freddo,
salì sull'autobus, ed essendo esausta si mise a sedere in una delle file di mezzo.
(per i neri era riservata solamente la parte di dietro degli autobus). L'autobus continuò
a caricare passeggeri finchè non fu pieno. Il conduttore del mezzo, vedendo un bianco
in piedi, pretese che lei si alzasse e cedesse il posto. Rosa Parks si rifiutò e venne arrestata.
Cominciò così la battaglia non violenta contro l'ingiustizia e la segregazione razziale.
Quando Rosa fu arrestata, Martin Luther King ne fu costernato. Andò in camera sua a pregare, e si
chiese cosa fare in questa strana città, in cui era venuto per guidare spiritualmente una piccola
sezione della popolazione di colore, quella più colta e ben educata. “Che cosa posso fare in una
situazione come questa, appena uscito dall'università?” pensò. “L'università in cui ho studiato non
mi ha insegnato come affrontare persone violente”. “Buon Dio, dipendo dalla tua guida. Mostrami
la via.”
- Nelson Mandela •
Figlio di un capo della tribù Thembu (e quindi, secondo il sistema di caste
tribali vigente in Africa, di origini aristocratiche), Nelson Rolihlahla Mandela
nasce il 18 luglio 1918. Dopo aver seguito gli studi nelle scuole sudafricane
per studenti neri, conseguendo la laurea in giurisprudenza, nel 1944 entra
nella politica attiva diventando membro dell'ANC (African National
Congress) guidando per anni campagne pacifiche contro il cosiddetto
"Apartheid", ossia quel regime politico che favorisce, anche sul piano legale e
giuridico, la segregazione dei negri rispetto ai bianchi.
“Per gli uomini,la libertà della propria terra è l’apice delle proprie
aspirazioni.
È una fiamma che nessuno può spegnere. In tutto il mondo ci sono uomini e
donne che la faranno sempre ardere. Anche a costo della vita.
Non vi è alcuna strada facile per la libertà “.
RIGOBERTA MENCU’
Menchú, Rigoberta (Chimel, Uspatán 1959), india guatemalteca, di origini maya
leader del movimento per la difesa dei diritti civili in Guatemala, combatte da
anni insieme alla sua famiglia contro gli abusi dei militari ai danni degli indiani
guatemaltechi.
Fin da piccola lavorò nei campi dei latifondi, come da generazioni faceva la sua
famiglia, e molto presto fu testimone dell'assassinio del giovane fratello, vittima
dei ricchi possidenti che confiscavano le terre agli indigeni. Rigoberta cominciò a
elaborare una prima coscienza sociale per influenza del padre, che si era dedicato
a un'opera di politicizzazione dei campesinos. All'età di vent'anni imparò lo
spagnolo, dopo aver parlato fino a quel momento i dialetti indigeni. Suo padre
morì durante un assalto della polizia all'ambasciata spagnola in Guatemala, dove
egli si era asserragliato con altri contadini in segno di protesta per le condizioni
in cui versavano gli indios nel paese; poco dopo sua madre fu sequestrata,
torturata e uccisa da gruppi paramilitari. Segnata da tutti questi drammi
familiari, Rigoberta andò in esilio in Messico, dedicando la sua vita alla
lotta per i diritti delle popolazioni indigene. Ha collaborato con la Commissione
per i diritti umani dell'ONU a Ginevra e dal 1986 è membro del Consiglio
dell'ONU per i diritti degli indios. Nel 1990 ha ricevuto il premio dell'UNESCO
e nel 1992 è stata insignita del premio Nobel per la Pace in riconoscimento
della sua attività e del messaggio civile e di giustizia sociale che rappresenta.
Ernesto che Guevara
Ernesto Rafael Guevara De la Serna più noto
come Che Guevara(1928-1967) è stato un
rivoluzionario guerrigliero argentino.
Guevara fu membro del Movimento del
26 di luglio e, dopo il successo della
rivoluzione cubana, assunse un ruolo nel
nuovo governo. L'8 ottobre 1967 venne
ferito e catturato da un reparto antiguerriglia dell'esercito boliviano. Il
giorno successivo venne ucciso nella
scuola del villaggio.
Il suo cadavere fu sepolto in un luogo
segreto e ritrovato nel 1997. Da allora i
suoi resti si trovano nel Mausoleo di
Santa Clara.
Il silenzio è una discussione portata
avanti con altri mezzi.
LE
VITTIME
Anna Frank
Anna Frank nacque a Francoforte proveniente da una famiglia di origine ebraica
costretta a spostarsi ad Amsterdm per sfuggire alle persecuzioni dei nazisti, dovette
nascondersi con la famiglia nell'Achterhuis, un nascondiglio sopra i locali della
compagnia del padre Otto Heinrich Frank. Vissero lì dal 9 luglio 1942 al 4 agosto del
1944. Nel nascondiglio trovarono rifugio 8 persone: Otto e Edith Frank (i genitori di
Anna); la sorella maggiore Margot; il Signor Dussel, un dentista ebreo (vero nome, Fritz
Pfeffer); e i coniugi van Daan con il loro figlio Peter (vero cognome, van Pels). Durante
quegli anni Anna scrisse un diario, descrivendo con con considerevole talento le paure
causate dal vivere in clandestinità, i sentimenti per Peter, i conflitti con i genitori e la
sua aspirazione a diventare scrittrice. Nel mese di settembre del 1944 Anna Frank e gli
altri clandestini vennero caricati sul treno in partenza per il Auschwitz. Margot e Anna
vennero poi spedite a Bergen-Belsen, dove morirono di tifo esantematico nel marzo
1945, un mese prima della liberazione del campo.
Nel frattempo Miep Gies ed Elly Vossen, due delle persone che si erano prese cura del
gruppo durante il periodo passato nel nascondiglio, trovarono il diario e lo misero al
sicuro. Nel frattempo Miep Gies ed Elly Vossen, due delle persone che si erano prese
cura del gruppo durante il periodo passato nel nascondiglio, trovarono il diario e lo
misero al sicuro. Solo il padre di Anna sopravvisse ai campi di concentramento;
tornò ad Amsterdam nel giugno del 1945, e Miep gli diede il
diario ed egli lo aggiustò per la pubblicazione con il titolo
di “Het Achterhuis”.
Da allora è stato pubblicato in 55 lingue.
KOLBE
Nato con il nome di Raimondo in una povera famiglia in una zona polacca sotto il
controllo della Russia, il 4 settembre 1910 vestì l´abito francescano. Nello
stesso anno si trasferì a Roma per continuare gli studi. Nel mese di maggio 1941
fu arrestato dalle SS e portato nel campo di prigionia di Auschwitz.
Alla fine del mese di luglio dello stesso anno un uomo del block di Kolbe era
riuscito a fuggire dal campo; per rappresaglia i tedeschi selezionarono dieci
persone della stessa baracca per farle morire nel bunker della fame . Quando
uno dei dieci condannati, Francesco Gajowniczek, scoppiò in lacrime dicendo di
avere una famiglia a casa che lo aspettava, Kolbe uscì dalle file dei prigionieri e
si offrì di morire al suo posto. In modo del tutto inaspettato, lo scambio venne
concesso. I campi di concentramento erano infatti concepiti per spezzare ogni
legame affettivo e le azioni "generose" non erano accolte volentieri. Dopo due
settimane senza acqua né cibo nel bunker, visto che quattro dei dieci condannati,
tra cui Kolbe, erano ancora vivi, furono uccisi il 14 agosto 1941 con una iniezione
di acido fenico e il loro corpo venne poi cremato. Una volta, profeticamente,
Massimiliano aveva detto:
« Vorrei essere come polvere per viaggiare
con il vento e raggiungere ogni parte del
mondo e predicare la Buona Novella. »
PALATUCCI
Giovanni Palatucci nacque a Montella - in provincia di Avellino - il 31
maggio 1909;intrapresa la carriera militare nel 1937 venne trasferito alla questura di
Fiume come responsabile dell'ufficio stranieri e poi come commissario e questore
reggente. Nella sua posizione ha modo di conoscere l'effetto che le leggi razziali hanno avuto
sulla popolazione ebraica. In questo contesto, cerca di fare quello che la sua posizione gli
permette e in una lettera ai genitori scrive: «Ho la possibilità di fare un po' di bene, e i
beneficiati da me sono assai riconoscenti. Nel complesso riscontro molte simpatie. Di me
non ho altro di speciale da comunicare».
Potendo aiutare gli ebrei a salvarsi dalle persecuzioni, si rifiutò di lasciare il suo posto anche
di fronte a quella che sarebbe stata una promozione a Caserta. Nel marzo del 1939 un
primo contingente di 800 ebrei che doveva essere consegnato alla Gestapo, venne fatto
rifugiare nel vescovado di Abbazia grazie alla tempestività con cui Palatucci avvisò il
gruppo del pericolo che lo minacciava. Un calcolo approssimativo ha stimato in circa
5.000 il numero di persone salvate da Giovanni Palatucci durante tutta la sua permanenza
a Fiume. Quando nel novembre del 1943 Fiume entrò a far parte della Adriatisches
Kustenland, il comando della città passò al capitano delle SS Hoepener. Pur avvisato del
pericolo che correva lui stesso, decise di rimanere al suo posto, far scomparire gli archivi
e salvare più persone possibili. Contattati i partigiani italiani, cercò di coordinare una
soluzione post bellica riuscendo ad avere e poi dare notizie anticipate sui rastrellamenti;
le spie tedesche però diedero informazioni sulla sua attività. Il 13 settembre 1944
Palatucci venne arrestato dal tenente colonnello Kappler delle SS e tradotto nel carcere di
Trieste. Il 22 ottobre fu trasferito nel campo di sterminio di Dachau dove morì pochi
giorni prima della Liberazione a soli 36 anni.
Salvo D’Acquisto
Salvo D'Acquisto nasce il 15 ottobre del 1920 a Napoli, nel quartiere del Vomero,
da Salvatore, nativo di Palermo. Nella primavera del 1939 riceve la cartolina
militare per il richiamo di leva,qui prende la decisione di arruolarsi nell'Arma dei
Carabinieri e con il tempo i colleghi cominciano a volergli bene per il suo carattere
disponibile, cordiale, per la sua capacità di condividere gioie e dolori e per il suo
spirito di solidarietà. L'Italia entra in guerra e nel 1941, viene assegnato, come
vice brigadiere alla Stazione di Torrimpietra, una cittadina vicino Roma.dove è
amato e stimato da tutti.
La sera del 22 settembre 1943, un soldato delle SS, insediatosi in una caserma
abbandonata della Guardia di Finanza,rimane ucciso per lo scoppio di una bomba,si
dice, forse, per via di un incidente.
La mattina seguente, il comandante del reparto tedesco, si reca alla stazione dei
Carabinieri di Torrimpietra dove trova il vice brigadiere D'Acquisto, al quale
ordina di individuare i responsabili dell'accaduto. Salvo tenta inutilmente di
convincerlo che si è trattato di un incidente.
Torrimpietra è circondata dai tedeschi e 22 cittadini vengono rastrellati, caricati
su un camion e trasportati presso la Torre di Palidoro, per essere fucilati; Salvo
prova ancora una volta a convincere l'ufficiale tedesco della casualità
dell'accaduto, ma senza esito. I tedeschi costringono gli ostaggi a scavarsi una
fossa comune, alcuni con le pale, altri a mani nude.
Per salvare i cittadini innocenti, Salvo si autoaccusa come responsabile
dell'attentato e chiede che gli ostaggi vengano liberati. Subito dopo il loro
rilascio, il vice brigadiere Salvo D'Acquisto viene freddato da una scarica del
plotone d'esecuzione.
Il 4 novembre 1983, nella sede dell'Ordinariato Militare, è stato insediato il
Tribunale ecclesiastico per la sua causa di beatificazione.
FOSSE ARDEATINE
L'eccidio delle Fosse Ardeatine è il massacro operato a Roma dalle truppe
di occupazione della Germania nazista il 24 MARZO 1944, contro 335 civili e
militari italiani. Per l’alto numero di vittime e per le tragiche circostanze che portarono al massacro, è diventato l'evento
simbolo della crudeltà dei nazisti durante il periodo dell'occupazione.Le "Fosse Ardeatine", antiche cave di pozzolana nei
pressi della via Ardeatina, scelte quali luogo per l’esecuzione e poi per occultare i cadaveri degli uccisi, sono diventate un
monumento, oggi visitabile. Dopo l'8 settembre 1943, l'armistizio di Cassibile, la fuga del re Vittorio Emanuele III e l'ingresso
delle truppe tedesche a Roma, i nazisti diventarono i veri padroni della città.Roma era in realtà governata solo dai comandi
germanici, soprattutto dopo lo sbarco di Anzio e Il 22 gennaio 1944 l'intera provincia romana venne dichiarata "zona di
operazioni” . Il feldmaresciallo Albert Kesselring nominò capo della Gestapo di Roma l'ufficiale delle SS Herbert Kappler, già
protagonista della razzia del ghetto ebraico e della deportazione, il 15 ottobre 1943, di 1.023 ebrei romani verso i Campi di
sterminio. La campagna del terrore avviata da Kappler, scombinò in breve quasi ogni gruppo della resistenza romana, che si
ritrovò a perdere prima gli elementi militari, quindi quelli troskisti di "Bandiera Rossa". Anche gli aderenti a "Giustizia e
Libertà" e al Partito Socialista e i sindacalisti socialisti subirono delle perdite di uomini militari negli arresti compiuti dalle
varie polizie tedesche, da quella italiana e dalle bande italiane sotto controllo tedesco. Solo i GAP comunisti mantenevano una
buona efficienza operativa.
Il fatto che Roma si trovasse nelle immediate retrovie del fronte causò la convinzione che la città fosse teatro di guerra. È in
questo quadro che, i comunisti della Resistenza romana giunsero alla decisione di reagire con le armi e di attaccare
militarmente colui che attaccò con un'azione dal forte valore simbolico: venne infatti scelta come data il 23 marzo,
anniversario della fondazione dei fasci di combattimento.
Raccontato dal dottor Luigi,
Nonno di Federica 3°c
Il massacro delle foibe
Vengono definiti Massacri delle foibe le
uccisioni di etnici italiani, sloveni e croati
considerati nemici dal governo comunista.Si
trovano principalmente in Venezia Giulia e
Dalmazia e vennero utilizzate durante e dopo la
seconda guerra mondiale.Il nome foibe deriva
dalle cavità carsiche dove venivano gettati
corpi vivi o morti; il termine “infoibare” è
diventato sinonimo di massacro.
MARTIN LUTER KING
Martin Luther King Jr. (Atlanta, 15 gennaio 1929 – Memphis, 4 aprile 1968)
è stato un politico, attivista e pastore protestante statunitense, leader dei
diritti civilie simpatizzante marxista. È stato il più giovane Premio Nobel
per la pace della storia, riconoscimento conferitogli nel 1964 all'età, quindi, di soli trentacinque anni.Nel
mese di aprile dell’anno 1968 Martin Luther King si recò a Memphis per partecipare ad una marcia a
favore degli spazzini della città ( bianchi e neri),che erano in sciopero. Mentre, sulla veranda
dell’albergo,s’intratteneva a parlare con i suoi collaboratori dalla casa di fronte vennero sparati alcuni
colpi di fucile:King cadde riverso sulla ringhiera, pochi minuti dopo era morto.
“Restituire violenza alla violenza moltiplica la violenza aggiungendo una più profonda oscurità a una
notte che è già privata di stelle. L’ oscurità non può allontanare l’odio; solo l’amore può farlo.”
• “Alla fine non ricorderemo le parole dei nostri nemici,ma i silenzi dei nostri amici.”
• “Con la violenza puoi uccidere colui che odia, ma non uccidi l’odio. La violenza aumenta l’ odio e nient’
altro. Se un uomo non ha ancora scoperto qualche cosa per morire non ha ancora iniziato a vivere.”
• “Il mio sogno è che i miei quattro bambini possano vivere un giorno in una nazione dove non saranno
giudicati dal colore della pelle ma dal contenuto del loro carattere”
• “La vera misura di un uomo non si vede nei suoi momenti di comodità e convenienza bensì tutte quelle
volte in cui affronta le controversie e le sfide.”
•“Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come pesci,ma non abbiamo imparato l’arte
di vivere come fratelli.”
MALCOLM X
•
Malcolm X era un attivista statunitense,
uno dei massimi esponenti contro il
razzismo. Fu assassinato il 21febbraio
1965, nella Settimana Nazionale della
Fratellanza
Nessuno vi può dare la libertà. Nessuno vi può dare l'uguaglianza o la
giustizia. Se siete uomini, prendetevela.
Non si può separare la pace dalla libertà perché nessuno può
essere in pace senza avere libertà.
Gli uomini quando sono tristi si limitano a piangere sulla propria
situazione. Quando si arrabbiano, allora si danno da fare per
cambiare le cose.
Quando cerchi di bere un caffè troppo nero e troppo forte, cosa
fai? Lo integri con la crema, per renderlo debole... Di solito lo fai
per svegliarti, ma ora ti permette di dormire.
Aldo Moro
•Quando si dice la verità non bisogna
dolersi di averla detta. La verità è sempre
illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi.
•Nessuno è chiamato a scegliere tra
l'essere in Europa e essere nel
Mediterraneo, poiché l'Europa intera è nel
Mediterraneo.
•Non basta parlare per avere la coscienza
a posto: noi abbiamo un limite, noi siamo
dei politici e la cosa più appropriata e
garantita che noi possiamo fare è di
lasciare libero corso alla giustizia.
Nacque nel 1916 a Maglie, in
provincia di Lecce, da genitori di
origine barese. Si iscrisse presso
l'Università degli studi di Bari
alla Facoltà di Giurisprudenza,
dove si laureò, sotto la guida del
prof. Biagio Petrocelli, con una
tesi su "La capacità giuridica
penale".
Militò, assieme a Giulio
Andreotti, nella Federazione
Universitaria Cattolica Italiana
(FUCI), di cui fu presidente
nazionale tra il 1938 e il
1941.Ricoprì diverse cariche
politiche, fu presidente del
consiglio nazionale della DC.
Fu rapito a Roma in via Fani da
un comando delle Brigate rosse
che massacrò gli uomini della
scorta. Fu richiesto dalle BR il
rilascio di brigatisti prigionieri e
un riconoscimento politico.
Caddero nel vuoto autorevoli
appelli e non risolutiva fu
l’azione della polizia; il cadavere
dello statista fu fatto rinvenire
dalle BR il 9 maggio 1978 nel
portabagagli di un’automobile in
via Caetani a Roma.
Giovanni Falcone
Nato a Palermo, 1939,Giovanni Falcone conseguì la
laurea in Giurisprudenza nell'Università di Palermo
nell'anno 1961.
Dopo il concorso in magistratura, fu pretore a
Lentini per trasferirsi subito come sostituto
procuratore a Trapani, dove rimase per circa
dodici anni. E in questa sede andò maturando
l'inclinazione e l'attitudine verso il settore penale.
A Palermo cominciò a lavorare in un ufficio di
istruzione.
Successivamente gli fu affidato il caso di Rosario
Spatola che coinvolgeva anche criminali degli USA.
Nel periodo, che va dal 1991 Falcone muore nella
strage di Capaci il 23 maggio 1992. Una carica di
500 chili di tritolo fece saltare in aria l’auto
blindata su cui viaggiano lui e la moglie, insieme
alla sua scorta sul tratto di autostrada su cui
stavano transitando. All’esecrazione dell’assassinio,
il 4 giugno si unì il Senato degli Stati Uniti, con
una risoluzione intesa a rafforzare l’impegno del
gruppo di lavoro italo-americano, di cui Falcone era
componente.
DON PUGLISI
Padre Pino Puglisi, ha accompagnato
moltissimi giovani di Palermo sino a 11 anni fa
quando tornando a casa fu ucciso dalla mafia.
"E' importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere
contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a
svendere la dignità dell'uomo per soldi.
Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste.
Tutte queste iniziative hanno valore ma, se ci si ferma a questo livello, sono
soltanto parole.
E le parole devono essere confermate dai fatti".
"Le nostre iniziative e quelle dei volontari devono essere un segno.
Non è qualcosa che può trasformare Brancaccio.
Questa è un'illusione che non possiamo permetterci.
E' soltanto un segno per fornire altri modelli, soprattutto ai giovani.
Lo facciamo per poter dire: dato che non c'è niente, noi vogliamo rimboccarci le
maniche e costruire qualche cosa.
E se ognuno fa qualche cosa, allora si può fare molto...".
Queste persone che si sono sacrificate e sono state vittime di atti
ingiusti per la salvezza della propria patria, o che hanno combattuto
per i propri diritti e per
l’ indipendenza del proprio paese.
Queste vittime di atti inconsapevoli dell’ uomo non dovrebbero
avere un continuo riconoscimento?
Anche solo il ricordo delle loro grandi imprese, dei loro sacrifici
aiuterebbe a non commettere errori futuri.
È grazie a loro che ora al mondo c’ è molta più giustizia e meno
sottomissione ma la cosa più importante è il riconoscimento dell’
uguaglianza dell’ uomo, della donna, degli stranieri.
Il nostro compito è quello di perpetuare il loro ricordo e le loro
imprese con lo scopo di evitare che riaccadano gli orrori del passato.
“La Costituzione”
Lavoro realizzato dalla classe III C
Scuola Media Statale Alberto Sordi
Valeria
Chiara
Federica
Luca
Alessandro
Gianluca
Anna Laura
Valerio
Silvia
Claudia
Gianluca
Sara
Eleonora
Laura
Francesca
Daniele
Ivan
Marcello
Giorgia
Tommaso
Scarica

Costituzione