LA COSTITUZIONE Dopo l’umiliazione subita da anni di dittatura e guerra l’uomo ha messo in secondo piano la propria visione politica e culturale per mettere al primo posto LA DIGNITA DELLA PERSONA UMANA. Nel corso della storia l’uomo ha preso coscienza dell’importanza della “persona umana”e dei suoi diritti inviolabili che oggi sono alla base dei principi fondamentali della Costituzione . 1689: Dichiarazione dei diritti 1783: Tricolore 1789: 1797: Dichiarazione 1812: Rep. dei diritti Cost. di Cisalpina dell’uomo e del Cadice cittadino/a 1787: Costituzione Americana 1215:Magna Charta Libertatum 1799: Cost. francese 1791/95: Costituzione francese 1848: Statuto Albertino e rep. Romana 1948: Cost. Italiana 1948: Dichiarazi one dei diritti dell’uomo La Costituzione della Repubblica Italiana è l’insieme dei principi fondamentali a cui devono ispirarsi tutte le leggi dello Stato. Il 2 giugno 1946 i cittadini italiani scelsero tramite un referendum ,come forma di governo, quella repubblicana e contemporaneamente elessero una Assemblea Costituente, che ebbe il compito di scrivere il testo di una Nuova Costituzione per la nascente Repubblica Italiana. Il testo della Carta Costituzionale fu messo a punto da una commissione di 75 deputati,scelti fra gli esponenti più prestigiosi di tutti i partiti democratici e anti fascisti. Passò poi alla discussione dell’intera Assemblea che lo approvò, prima articolo per articolo, poi complessivamente. La votazione finale . avvenne il 22 Dicembre 1947 e il 1° Gennaio 1948 la Costituzione Repubblicana entrò in vigore. Il testo della Costituzione è suddiviso in tre parti: una premessa, che contiene i principi fondamentali su cui si fonda il nostro sistema politico e sociale, e due parti, dedicate la prima ai diritti e doveri dei cittadini e la seconda all’ordinamento della Repubblica. Concludono il testo costituzionale 18 Disposizioni transitorie e finali, che servirono a regolare il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica e dal fascismo allo stato democratico. Valori I La Costituzione Le Gesta Le vittime I valori Magna Carta La Magna Charta (Magna Charta Libertatum) è la carta delle libertà che l’inglese Giovanni Senzaterra fu, costretto dai baroni, a concedere, firmandola presso Runnymede, il 15 giugno 1215. Quando Enrico II d'Inghilterra morì il 6 luglio 1189, al trono salì suo figlio primogenito Riccardo I che governò fino a quando partì per combattere nella Terza Crociata. Così diventò re suo fratello minore Giovanni Senzaterra (John Lackland).Fu chiamato così perchè perse numerosi territori, tra i quali quelli francesi. Tuttavia, per mantenere gli ultimi possedimenti di Francia, decise di alzare le tasse, così però creò un grave malcontento generale e i baroni, di conseguenza, costrinsero il re a firmare la carta. La Magna Charta Libertatum rappresenta il primo documento fondamentale per la concessione dei diritti dei cittadini. Tra i suoi articoli ricordiamo: il divieto per il sovrano di imporre nuove tasse senza il previo consenso del parlamento la garanzia per tutti gli uomini di non poter essere imprigionati senza prima aver sostenuto un regolare processo arresto preventivo e detenzione. Essa regolamentava inoltre i rapporti che intercorrevano fra re e baroni, concedendo a questi ultimi alcune libertà in più rispetto a quelle che avevano goduto fino ad allora. In materia economica liberalizzava i commerci fra Londra e il continente, Benché la Magna Carta nel corso dei secoli sia stata ripetutamente modificata da leggi ordinarie emanate dal parlamento, conserva tuttora lo status di Carta fondamentale della monarchia britannica. Costituzione dei diritti dell’uomo e del cittadino La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789 è un testo giuridico elaborato nel corso della rivoluzione francese, contenente una solenne elencazione dei diritti fondamentali dell'individuo e del cittadino. Tale documento ha ispirato numerose carte costituzionali, ed ancor’ oggi il suo contenuto, più che mai attuale, costituisce uno dei più alti riconoscimenti della libertà e dignità umana. vengono individuati • La Dichiarazione dei Diritti soprattutto: dell'Uomo e del Cittadino si Libertà, compone di un preambolo e di 17 Proprietà articoli, che contengono le norme Sicurezza fondamentali che regolano la vita Resistenza all’oppressione dei cittadini tra di loro e con le istituzioni. Alcuni articoli: • Innanzitutto viene dichiarato art3:Tutti gli uomini sono solennemente il principio di uguali per natura e davanti uguaglianza tra tutti gli esseri alla legge. umani, Art9:La legge deve proteggere la libertà pubblica e individuale contro l’oppressione di quelli che governano. ILLUMINISTI UGUAGLIANZA - no tratta neri TOLLERANZA - no streghe COSTITUZIONE ITALIANA Art.3 “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso e razza … … è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli … che limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini,impediscono il pieno sviluppo della persona umana …. ” FRATELLANZA -no guerra DEMOCRAZIA -sovranità popolo Art.11 “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali …” Art .1 “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione Jan-Jacques Rousseau Scrittore e filosofo svizzero di lingua francese (Ginevra 1712 - Ermenonville, presso Senlis, 1778.) Frasi celebri -L’uomo è nato libero ma ovunque in catene. -Popoli liberi, ricordatevi questa massima: si può conquistare la libertà, ma non si riconquista mai. -Il denaro che si possiede è uno strumento di libertà; quello che si insegue è strumento di schiavitù. -Se ci fosse un popolo di dei, si governerebbe democraticamente, un governo così perfetto non è adatto agli uomini. Françoise Voltaire Scrittore e filosofo francese ( Parigi 1694 – Parigi 1778) Frasi celebri -Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo. - E’ meglio correre il rischio di salvare un colpevole piuttosto che condannare un innocente. - Non si è perduto niente quando ci resta l’onore. Charles Louis de Montesquiev Charles-Louis de Secondat Montesquieu, scrittore e filosofo francese (La Brède, Bordeaux, 1689-Parigi 1755). Frasi celebri -L’amore per la democrazia è quello dell’uguaglianza. -Il governo è come tutte le cose al mondo per conservarlo bisogna amarlo. -Una costituzione può esser tale che nessuno sia costretto a fare le cose alle quali la legge non lo obbliga, e a non fare quello che la legge permette. Cesare Beccaria Cesare Bonesana, marchese di Beccaria è stato un giurista, filosofo, economista, e letterato italiano, legato agli ambienti illuministi milanesiFu stimolato in particolare da Alessandro Verri, protettore dei carcerati, ad interessarsi alla situazione della giustizia e pubblicò nel 1764 Dei delitti e delle pene, breve scritto che ebbe enorme fortuna in tutta Europa ed in particolare in Francia, dove incontrò l'apprezzamento entusiastico dei filosofi dell'Enciclope, di Voltaire e dei philosophes più prestigiosi che lo tradussero e lo considerarono come un vero e proprio capolavoro. Beccaria sosteneva l'abolizione della pena di morte, che non impedisce i crimini e non è efficace come deterrente; si occupò della prevenzione dei delitti, favorita a suo avviso dalla certezza piuttosto che dalla severità della pena. Beccaria sosteneva che per un qualunque criminale, una vita da trascorrere in carcere con l'ergastolo privativo della libertà,è peggiore di una condanna a morte, mentre l’esecuzione non vale come monito e deterrente al crimine in quanto le persone tendono a dimenticare e rimuovere completamente un fatto traumatico e pieno di sangue, anche perché nella memoria collettiva l'esecuzione non è collegata ad un ricordo di colpevolezza . Nel trattato si riprende il principio del valore rieducativo della pena, già pensiero di Tommaso Campanella che del carcere aveva avuto esperienza personale e viene rilevato come la piccola delinquenza trovi in questa realtà vitto e alloggio assicurati e abbia un "interesse" a commettere crimini pur di entrarvi. Comunque è "l'estensione e non l'intensione della pena" che spinge a non commettere crimini: dunque occorrerebbero pene certe ed estese nel tempo.Le opere sono state fonte d'ispirazione per saggi di sociologia e di filosofia contemporanea in tutto il mondo. "Non vi è libertà ogni qual volta le leggi permettono che in alcuni eventi l'uomo cessi di essere persona e diventi cosa“. “L'opinione è meno dannosa del confuso sapere ed è forse il solo cemento della società.” Alessandro Manzoni Una gente che libera tutta, o fia serva tra l’Alpe ed il mare; Una d’arme, di lingua, d’altare, Di memorie, di sangue e di cor. O stranieri, nel proprio retaggio Torna Italia, e il suolo riprende ; O stranieri, strappate le tende Da una terra che madre non v’è. O risorta per voi la vedremo Al convito de’ popoli assisa, O più serva, più vil, più derisa Sotto l’orrida verga starà. (marzo 1821) Nasce a Milano nel 1785. Compie i suoi studi in collegio dove rimane fino all’età di sedici anni. A vent’anni raggiunge la madre a Parigi dove viene a contatto con le idee dell’illuminismo. Nel 1806 si sposa con la ginevrina Enrichetta; nel 1821 scrive le Odi tra le quali ricordiamo Marzo 1821 e Cinque Maggio; nel 1861 diventa senatore del Regno d’Italia e nel 1873 muore nella chiesa di San Fedele. Inoltre Alessandro Manzoni è l’autore del famoso romanzo storico “I Promessi Sposi” pubblicato una prima volta nel 1827 e in una seconda versione tra il 1840 e il 1842. Giacomo Leopardi Nasce nel 1798 a Recanati. •L’abuso e la disubbidienza alla legge non può essere impedita da nessuna legge... •La guerra più terribile è quella che deriva dall’egoismo, e dall’odio naturale verso altrui, rivolto non più verso lo straniero, ma verso il concittadino, il compagno... A nove anni si dedica agli studi rivelando doti prodigiose. L’impegno nello studio è tale da compromettere la sua già debole salute. Nel 1819 a causa delle sue sofferenze, progetta di fuggire ma il suo tentativo non riesce; nel 1830 si trasferisce a Firenze, tre anni dopo a Napoli e nel 1837 muore e viene sepolto in quella città. LE GESTA Madre Teresa di Calcutta Madre Teresa di Calcutta era una religiosa Albanese di fede cattolica ed era una missionaria. … Le frasi celebri … 1) L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico NON IMPORTA, AMALO 2) Il bene che fai verrà domani dimenticato NON IMPORTA, FA' IL BENE 3) L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO 4) Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo NON IMPORTA, COSTRUISCI 5) Se aiuti la gente, se ne risentirà NON IMPORTA, AIUTALA 6) Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE Mahatma Gandhi « Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo » “Ci sono cose per cui sono disposto a morire, ma non ce ne è nessuna per cui sarei disposto ad uccidere… •La felicità e la pace del cuore nascono dalla coscienza di fare ciò che riteniamo giusto e doveroso, non dal fare ciò che gli altri dicono e fanno…” Apostolo della libertà e dell’indipendenza dell’India detto Mahatma (grande anima). Nasce il 2 ottobre 1869 a Porbandar, una città di pescatori nell'attuale Stato di Gujarat, in India. La sua famiglia (giainista) appartiene alla comunità modh, gruppo tradizionalmente dedito al commercio. Nel 1881, all'età di 13 anni Gandhi sposa, con un matrimonio combinato secondo la tradizione indù, Kasturba Gandhi, sua coetanea: Gandhi in seguito condannerà più volte "la crudele usanza dei matrimoni infantili". Su consiglio di un vecchio amico di famiglia Gandhi, all'età di 17 anni e tre anni dopo la morte del padre, parte per studiare da avvocato presso la University College di Londra. Considerando l'impossibilità di rispettare i precetti induisti in Inghilterra, la sua casta si oppone ma Gandhi parte nonostante tutto e viene condannato a essere un fuori casta dal capo della sua comunità. Ritornato in India nel1915 diviene il capo politico e morale del movimento per l’indipendenza seguendo la teoria della “resistenza passiva” (disobbedienza civile). Fu arrestato più volte; muore il 30 Gennaio del 1948 vittima di un attentato di un fanatico indù. GIORGIO PERLASCA Giorgio Perlasca (1910 – 1992) è stato un funzionario e commerciante italiano. Divenne famoso quando fu reso noto che aveva salvato la vita di oltre cinquemila ebrei ungheresi durante la seconda guerra mondiale, strappandoli alla deportazione nazista, fingendosi un diplomatico spagnolo. “Vorrei che i giovani si interessassero a questa mia storia unicamente per pensare, oltre a quello che è successo, a quello che potrebbe succedere e sapere opporsi, eventualmente, a violenze del genere”. Rosa Park Il 25 ottobre Rosa Parks, conosciuta come la “madre dei diritti civili” ci ha lasciato, con la stessa semplicità e delicatezza che avevano caratterizzato tutta la sua vita di grande e tenace combattente per la giustizia. 50 anni prima, il primo dicembre 1955 Rosa Louise MaCauly sposata Parks, dopo una giornata di lavoro particolamente pesante, era lavorante sarta in un grande magazzino di Montgomery, la capitale dell'Alabama, e dopo una lunga attesa alla fermata al freddo, salì sull'autobus, ed essendo esausta si mise a sedere in una delle file di mezzo. (per i neri era riservata solamente la parte di dietro degli autobus). L'autobus continuò a caricare passeggeri finchè non fu pieno. Il conduttore del mezzo, vedendo un bianco in piedi, pretese che lei si alzasse e cedesse il posto. Rosa Parks si rifiutò e venne arrestata. Cominciò così la battaglia non violenta contro l'ingiustizia e la segregazione razziale. Quando Rosa fu arrestata, Martin Luther King ne fu costernato. Andò in camera sua a pregare, e si chiese cosa fare in questa strana città, in cui era venuto per guidare spiritualmente una piccola sezione della popolazione di colore, quella più colta e ben educata. “Che cosa posso fare in una situazione come questa, appena uscito dall'università?” pensò. “L'università in cui ho studiato non mi ha insegnato come affrontare persone violente”. “Buon Dio, dipendo dalla tua guida. Mostrami la via.” - Nelson Mandela • Figlio di un capo della tribù Thembu (e quindi, secondo il sistema di caste tribali vigente in Africa, di origini aristocratiche), Nelson Rolihlahla Mandela nasce il 18 luglio 1918. Dopo aver seguito gli studi nelle scuole sudafricane per studenti neri, conseguendo la laurea in giurisprudenza, nel 1944 entra nella politica attiva diventando membro dell'ANC (African National Congress) guidando per anni campagne pacifiche contro il cosiddetto "Apartheid", ossia quel regime politico che favorisce, anche sul piano legale e giuridico, la segregazione dei negri rispetto ai bianchi. “Per gli uomini,la libertà della propria terra è l’apice delle proprie aspirazioni. È una fiamma che nessuno può spegnere. In tutto il mondo ci sono uomini e donne che la faranno sempre ardere. Anche a costo della vita. Non vi è alcuna strada facile per la libertà “. RIGOBERTA MENCU’ Menchú, Rigoberta (Chimel, Uspatán 1959), india guatemalteca, di origini maya leader del movimento per la difesa dei diritti civili in Guatemala, combatte da anni insieme alla sua famiglia contro gli abusi dei militari ai danni degli indiani guatemaltechi. Fin da piccola lavorò nei campi dei latifondi, come da generazioni faceva la sua famiglia, e molto presto fu testimone dell'assassinio del giovane fratello, vittima dei ricchi possidenti che confiscavano le terre agli indigeni. Rigoberta cominciò a elaborare una prima coscienza sociale per influenza del padre, che si era dedicato a un'opera di politicizzazione dei campesinos. All'età di vent'anni imparò lo spagnolo, dopo aver parlato fino a quel momento i dialetti indigeni. Suo padre morì durante un assalto della polizia all'ambasciata spagnola in Guatemala, dove egli si era asserragliato con altri contadini in segno di protesta per le condizioni in cui versavano gli indios nel paese; poco dopo sua madre fu sequestrata, torturata e uccisa da gruppi paramilitari. Segnata da tutti questi drammi familiari, Rigoberta andò in esilio in Messico, dedicando la sua vita alla lotta per i diritti delle popolazioni indigene. Ha collaborato con la Commissione per i diritti umani dell'ONU a Ginevra e dal 1986 è membro del Consiglio dell'ONU per i diritti degli indios. Nel 1990 ha ricevuto il premio dell'UNESCO e nel 1992 è stata insignita del premio Nobel per la Pace in riconoscimento della sua attività e del messaggio civile e di giustizia sociale che rappresenta. Ernesto che Guevara Ernesto Rafael Guevara De la Serna più noto come Che Guevara(1928-1967) è stato un rivoluzionario guerrigliero argentino. Guevara fu membro del Movimento del 26 di luglio e, dopo il successo della rivoluzione cubana, assunse un ruolo nel nuovo governo. L'8 ottobre 1967 venne ferito e catturato da un reparto antiguerriglia dell'esercito boliviano. Il giorno successivo venne ucciso nella scuola del villaggio. Il suo cadavere fu sepolto in un luogo segreto e ritrovato nel 1997. Da allora i suoi resti si trovano nel Mausoleo di Santa Clara. Il silenzio è una discussione portata avanti con altri mezzi. LE VITTIME Anna Frank Anna Frank nacque a Francoforte proveniente da una famiglia di origine ebraica costretta a spostarsi ad Amsterdm per sfuggire alle persecuzioni dei nazisti, dovette nascondersi con la famiglia nell'Achterhuis, un nascondiglio sopra i locali della compagnia del padre Otto Heinrich Frank. Vissero lì dal 9 luglio 1942 al 4 agosto del 1944. Nel nascondiglio trovarono rifugio 8 persone: Otto e Edith Frank (i genitori di Anna); la sorella maggiore Margot; il Signor Dussel, un dentista ebreo (vero nome, Fritz Pfeffer); e i coniugi van Daan con il loro figlio Peter (vero cognome, van Pels). Durante quegli anni Anna scrisse un diario, descrivendo con con considerevole talento le paure causate dal vivere in clandestinità, i sentimenti per Peter, i conflitti con i genitori e la sua aspirazione a diventare scrittrice. Nel mese di settembre del 1944 Anna Frank e gli altri clandestini vennero caricati sul treno in partenza per il Auschwitz. Margot e Anna vennero poi spedite a Bergen-Belsen, dove morirono di tifo esantematico nel marzo 1945, un mese prima della liberazione del campo. Nel frattempo Miep Gies ed Elly Vossen, due delle persone che si erano prese cura del gruppo durante il periodo passato nel nascondiglio, trovarono il diario e lo misero al sicuro. Nel frattempo Miep Gies ed Elly Vossen, due delle persone che si erano prese cura del gruppo durante il periodo passato nel nascondiglio, trovarono il diario e lo misero al sicuro. Solo il padre di Anna sopravvisse ai campi di concentramento; tornò ad Amsterdam nel giugno del 1945, e Miep gli diede il diario ed egli lo aggiustò per la pubblicazione con il titolo di “Het Achterhuis”. Da allora è stato pubblicato in 55 lingue. KOLBE Nato con il nome di Raimondo in una povera famiglia in una zona polacca sotto il controllo della Russia, il 4 settembre 1910 vestì l´abito francescano. Nello stesso anno si trasferì a Roma per continuare gli studi. Nel mese di maggio 1941 fu arrestato dalle SS e portato nel campo di prigionia di Auschwitz. Alla fine del mese di luglio dello stesso anno un uomo del block di Kolbe era riuscito a fuggire dal campo; per rappresaglia i tedeschi selezionarono dieci persone della stessa baracca per farle morire nel bunker della fame . Quando uno dei dieci condannati, Francesco Gajowniczek, scoppiò in lacrime dicendo di avere una famiglia a casa che lo aspettava, Kolbe uscì dalle file dei prigionieri e si offrì di morire al suo posto. In modo del tutto inaspettato, lo scambio venne concesso. I campi di concentramento erano infatti concepiti per spezzare ogni legame affettivo e le azioni "generose" non erano accolte volentieri. Dopo due settimane senza acqua né cibo nel bunker, visto che quattro dei dieci condannati, tra cui Kolbe, erano ancora vivi, furono uccisi il 14 agosto 1941 con una iniezione di acido fenico e il loro corpo venne poi cremato. Una volta, profeticamente, Massimiliano aveva detto: « Vorrei essere come polvere per viaggiare con il vento e raggiungere ogni parte del mondo e predicare la Buona Novella. » PALATUCCI Giovanni Palatucci nacque a Montella - in provincia di Avellino - il 31 maggio 1909;intrapresa la carriera militare nel 1937 venne trasferito alla questura di Fiume come responsabile dell'ufficio stranieri e poi come commissario e questore reggente. Nella sua posizione ha modo di conoscere l'effetto che le leggi razziali hanno avuto sulla popolazione ebraica. In questo contesto, cerca di fare quello che la sua posizione gli permette e in una lettera ai genitori scrive: «Ho la possibilità di fare un po' di bene, e i beneficiati da me sono assai riconoscenti. Nel complesso riscontro molte simpatie. Di me non ho altro di speciale da comunicare». Potendo aiutare gli ebrei a salvarsi dalle persecuzioni, si rifiutò di lasciare il suo posto anche di fronte a quella che sarebbe stata una promozione a Caserta. Nel marzo del 1939 un primo contingente di 800 ebrei che doveva essere consegnato alla Gestapo, venne fatto rifugiare nel vescovado di Abbazia grazie alla tempestività con cui Palatucci avvisò il gruppo del pericolo che lo minacciava. Un calcolo approssimativo ha stimato in circa 5.000 il numero di persone salvate da Giovanni Palatucci durante tutta la sua permanenza a Fiume. Quando nel novembre del 1943 Fiume entrò a far parte della Adriatisches Kustenland, il comando della città passò al capitano delle SS Hoepener. Pur avvisato del pericolo che correva lui stesso, decise di rimanere al suo posto, far scomparire gli archivi e salvare più persone possibili. Contattati i partigiani italiani, cercò di coordinare una soluzione post bellica riuscendo ad avere e poi dare notizie anticipate sui rastrellamenti; le spie tedesche però diedero informazioni sulla sua attività. Il 13 settembre 1944 Palatucci venne arrestato dal tenente colonnello Kappler delle SS e tradotto nel carcere di Trieste. Il 22 ottobre fu trasferito nel campo di sterminio di Dachau dove morì pochi giorni prima della Liberazione a soli 36 anni. Salvo D’Acquisto Salvo D'Acquisto nasce il 15 ottobre del 1920 a Napoli, nel quartiere del Vomero, da Salvatore, nativo di Palermo. Nella primavera del 1939 riceve la cartolina militare per il richiamo di leva,qui prende la decisione di arruolarsi nell'Arma dei Carabinieri e con il tempo i colleghi cominciano a volergli bene per il suo carattere disponibile, cordiale, per la sua capacità di condividere gioie e dolori e per il suo spirito di solidarietà. L'Italia entra in guerra e nel 1941, viene assegnato, come vice brigadiere alla Stazione di Torrimpietra, una cittadina vicino Roma.dove è amato e stimato da tutti. La sera del 22 settembre 1943, un soldato delle SS, insediatosi in una caserma abbandonata della Guardia di Finanza,rimane ucciso per lo scoppio di una bomba,si dice, forse, per via di un incidente. La mattina seguente, il comandante del reparto tedesco, si reca alla stazione dei Carabinieri di Torrimpietra dove trova il vice brigadiere D'Acquisto, al quale ordina di individuare i responsabili dell'accaduto. Salvo tenta inutilmente di convincerlo che si è trattato di un incidente. Torrimpietra è circondata dai tedeschi e 22 cittadini vengono rastrellati, caricati su un camion e trasportati presso la Torre di Palidoro, per essere fucilati; Salvo prova ancora una volta a convincere l'ufficiale tedesco della casualità dell'accaduto, ma senza esito. I tedeschi costringono gli ostaggi a scavarsi una fossa comune, alcuni con le pale, altri a mani nude. Per salvare i cittadini innocenti, Salvo si autoaccusa come responsabile dell'attentato e chiede che gli ostaggi vengano liberati. Subito dopo il loro rilascio, il vice brigadiere Salvo D'Acquisto viene freddato da una scarica del plotone d'esecuzione. Il 4 novembre 1983, nella sede dell'Ordinariato Militare, è stato insediato il Tribunale ecclesiastico per la sua causa di beatificazione. FOSSE ARDEATINE L'eccidio delle Fosse Ardeatine è il massacro operato a Roma dalle truppe di occupazione della Germania nazista il 24 MARZO 1944, contro 335 civili e militari italiani. Per l’alto numero di vittime e per le tragiche circostanze che portarono al massacro, è diventato l'evento simbolo della crudeltà dei nazisti durante il periodo dell'occupazione.Le "Fosse Ardeatine", antiche cave di pozzolana nei pressi della via Ardeatina, scelte quali luogo per l’esecuzione e poi per occultare i cadaveri degli uccisi, sono diventate un monumento, oggi visitabile. Dopo l'8 settembre 1943, l'armistizio di Cassibile, la fuga del re Vittorio Emanuele III e l'ingresso delle truppe tedesche a Roma, i nazisti diventarono i veri padroni della città.Roma era in realtà governata solo dai comandi germanici, soprattutto dopo lo sbarco di Anzio e Il 22 gennaio 1944 l'intera provincia romana venne dichiarata "zona di operazioni” . Il feldmaresciallo Albert Kesselring nominò capo della Gestapo di Roma l'ufficiale delle SS Herbert Kappler, già protagonista della razzia del ghetto ebraico e della deportazione, il 15 ottobre 1943, di 1.023 ebrei romani verso i Campi di sterminio. La campagna del terrore avviata da Kappler, scombinò in breve quasi ogni gruppo della resistenza romana, che si ritrovò a perdere prima gli elementi militari, quindi quelli troskisti di "Bandiera Rossa". Anche gli aderenti a "Giustizia e Libertà" e al Partito Socialista e i sindacalisti socialisti subirono delle perdite di uomini militari negli arresti compiuti dalle varie polizie tedesche, da quella italiana e dalle bande italiane sotto controllo tedesco. Solo i GAP comunisti mantenevano una buona efficienza operativa. Il fatto che Roma si trovasse nelle immediate retrovie del fronte causò la convinzione che la città fosse teatro di guerra. È in questo quadro che, i comunisti della Resistenza romana giunsero alla decisione di reagire con le armi e di attaccare militarmente colui che attaccò con un'azione dal forte valore simbolico: venne infatti scelta come data il 23 marzo, anniversario della fondazione dei fasci di combattimento. Raccontato dal dottor Luigi, Nonno di Federica 3°c Il massacro delle foibe Vengono definiti Massacri delle foibe le uccisioni di etnici italiani, sloveni e croati considerati nemici dal governo comunista.Si trovano principalmente in Venezia Giulia e Dalmazia e vennero utilizzate durante e dopo la seconda guerra mondiale.Il nome foibe deriva dalle cavità carsiche dove venivano gettati corpi vivi o morti; il termine “infoibare” è diventato sinonimo di massacro. MARTIN LUTER KING Martin Luther King Jr. (Atlanta, 15 gennaio 1929 – Memphis, 4 aprile 1968) è stato un politico, attivista e pastore protestante statunitense, leader dei diritti civilie simpatizzante marxista. È stato il più giovane Premio Nobel per la pace della storia, riconoscimento conferitogli nel 1964 all'età, quindi, di soli trentacinque anni.Nel mese di aprile dell’anno 1968 Martin Luther King si recò a Memphis per partecipare ad una marcia a favore degli spazzini della città ( bianchi e neri),che erano in sciopero. Mentre, sulla veranda dell’albergo,s’intratteneva a parlare con i suoi collaboratori dalla casa di fronte vennero sparati alcuni colpi di fucile:King cadde riverso sulla ringhiera, pochi minuti dopo era morto. “Restituire violenza alla violenza moltiplica la violenza aggiungendo una più profonda oscurità a una notte che è già privata di stelle. L’ oscurità non può allontanare l’odio; solo l’amore può farlo.” • “Alla fine non ricorderemo le parole dei nostri nemici,ma i silenzi dei nostri amici.” • “Con la violenza puoi uccidere colui che odia, ma non uccidi l’odio. La violenza aumenta l’ odio e nient’ altro. Se un uomo non ha ancora scoperto qualche cosa per morire non ha ancora iniziato a vivere.” • “Il mio sogno è che i miei quattro bambini possano vivere un giorno in una nazione dove non saranno giudicati dal colore della pelle ma dal contenuto del loro carattere” • “La vera misura di un uomo non si vede nei suoi momenti di comodità e convenienza bensì tutte quelle volte in cui affronta le controversie e le sfide.” •“Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come pesci,ma non abbiamo imparato l’arte di vivere come fratelli.” MALCOLM X • Malcolm X era un attivista statunitense, uno dei massimi esponenti contro il razzismo. Fu assassinato il 21febbraio 1965, nella Settimana Nazionale della Fratellanza Nessuno vi può dare la libertà. Nessuno vi può dare l'uguaglianza o la giustizia. Se siete uomini, prendetevela. Non si può separare la pace dalla libertà perché nessuno può essere in pace senza avere libertà. Gli uomini quando sono tristi si limitano a piangere sulla propria situazione. Quando si arrabbiano, allora si danno da fare per cambiare le cose. Quando cerchi di bere un caffè troppo nero e troppo forte, cosa fai? Lo integri con la crema, per renderlo debole... Di solito lo fai per svegliarti, ma ora ti permette di dormire. Aldo Moro •Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi. •Nessuno è chiamato a scegliere tra l'essere in Europa e essere nel Mediterraneo, poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo. •Non basta parlare per avere la coscienza a posto: noi abbiamo un limite, noi siamo dei politici e la cosa più appropriata e garantita che noi possiamo fare è di lasciare libero corso alla giustizia. Nacque nel 1916 a Maglie, in provincia di Lecce, da genitori di origine barese. Si iscrisse presso l'Università degli studi di Bari alla Facoltà di Giurisprudenza, dove si laureò, sotto la guida del prof. Biagio Petrocelli, con una tesi su "La capacità giuridica penale". Militò, assieme a Giulio Andreotti, nella Federazione Universitaria Cattolica Italiana (FUCI), di cui fu presidente nazionale tra il 1938 e il 1941.Ricoprì diverse cariche politiche, fu presidente del consiglio nazionale della DC. Fu rapito a Roma in via Fani da un comando delle Brigate rosse che massacrò gli uomini della scorta. Fu richiesto dalle BR il rilascio di brigatisti prigionieri e un riconoscimento politico. Caddero nel vuoto autorevoli appelli e non risolutiva fu l’azione della polizia; il cadavere dello statista fu fatto rinvenire dalle BR il 9 maggio 1978 nel portabagagli di un’automobile in via Caetani a Roma. Giovanni Falcone Nato a Palermo, 1939,Giovanni Falcone conseguì la laurea in Giurisprudenza nell'Università di Palermo nell'anno 1961. Dopo il concorso in magistratura, fu pretore a Lentini per trasferirsi subito come sostituto procuratore a Trapani, dove rimase per circa dodici anni. E in questa sede andò maturando l'inclinazione e l'attitudine verso il settore penale. A Palermo cominciò a lavorare in un ufficio di istruzione. Successivamente gli fu affidato il caso di Rosario Spatola che coinvolgeva anche criminali degli USA. Nel periodo, che va dal 1991 Falcone muore nella strage di Capaci il 23 maggio 1992. Una carica di 500 chili di tritolo fece saltare in aria l’auto blindata su cui viaggiano lui e la moglie, insieme alla sua scorta sul tratto di autostrada su cui stavano transitando. All’esecrazione dell’assassinio, il 4 giugno si unì il Senato degli Stati Uniti, con una risoluzione intesa a rafforzare l’impegno del gruppo di lavoro italo-americano, di cui Falcone era componente. DON PUGLISI Padre Pino Puglisi, ha accompagnato moltissimi giovani di Palermo sino a 11 anni fa quando tornando a casa fu ucciso dalla mafia. "E' importante parlare di mafia, soprattutto nelle scuole, per combattere contro la mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia disposta a svendere la dignità dell'uomo per soldi. Non ci si fermi però ai cortei, alle denunce, alle proteste. Tutte queste iniziative hanno valore ma, se ci si ferma a questo livello, sono soltanto parole. E le parole devono essere confermate dai fatti". "Le nostre iniziative e quelle dei volontari devono essere un segno. Non è qualcosa che può trasformare Brancaccio. Questa è un'illusione che non possiamo permetterci. E' soltanto un segno per fornire altri modelli, soprattutto ai giovani. Lo facciamo per poter dire: dato che non c'è niente, noi vogliamo rimboccarci le maniche e costruire qualche cosa. E se ognuno fa qualche cosa, allora si può fare molto...". Queste persone che si sono sacrificate e sono state vittime di atti ingiusti per la salvezza della propria patria, o che hanno combattuto per i propri diritti e per l’ indipendenza del proprio paese. Queste vittime di atti inconsapevoli dell’ uomo non dovrebbero avere un continuo riconoscimento? Anche solo il ricordo delle loro grandi imprese, dei loro sacrifici aiuterebbe a non commettere errori futuri. È grazie a loro che ora al mondo c’ è molta più giustizia e meno sottomissione ma la cosa più importante è il riconoscimento dell’ uguaglianza dell’ uomo, della donna, degli stranieri. Il nostro compito è quello di perpetuare il loro ricordo e le loro imprese con lo scopo di evitare che riaccadano gli orrori del passato. “La Costituzione” Lavoro realizzato dalla classe III C Scuola Media Statale Alberto Sordi Valeria Chiara Federica Luca Alessandro Gianluca Anna Laura Valerio Silvia Claudia Gianluca Sara Eleonora Laura Francesca Daniele Ivan Marcello Giorgia Tommaso