Il grano la nostra risorsa Da un intervista alla mia bisnonna Emma, nata il 20-10-1929 Racconto in immagini e testimonianze del processo di produzione del grano Si prepara il terreno: l’aratura Come veniva preparato il terreno? Già, dopo il raccolto del grano dell’ anno precedente, a giugno si faceva la prima aratura, ad agosto – settembre la seconda per liberare il terreno dalle erbe nocive. Si usava l'aratro trainato dai buoi che non andava tanto in profondità. Il nonno era davanti a guidare gli animali e il bisnonno reggeva l'aratro che tracciava il solco per evitare il caldo le arature si facevano al mattino presto (a partire anche dalle cinque). Dopo la seconda aratura si rendeva più fino il terreno con l'erpice, attrezzo con tanti coltelli che si piantavano nella terra per rompere le zolle. Veniva sempre trainato dai buoi. Semina!!! Come avveniva la semina? Con quali macchine? I piccoli agricoltori seminavano a mano aiutandosi con la zappa. Quelli che avevano più campi usavano un piccolo aratro di legno che apriva un solco dove venivano deposti i semi e poi lo richiudeva subito. La crescita La raccolta Chi partecipava raccolta? In che mese si raccoglieva il grano? Il grano si iniziava a raccogliere verso la metà di giugno quando era ormai secco. Come avveniva la raccolta? Con quali macchine? I piccoli proprietari lo raccoglievano a mano aiutandosi con la falce. Legavano tanti covoni che venivano fatti seccare girandoli più volte, poi li ammucchiavano costruendo delle specie di piramidi con undici covoni per poterli poi caricare meglio sui carri. Anche in caso di pioggia così ammucchiati si bagnavano meno. Per usufruire del terreno a disposizione, che era poco, si seminava anche il grano in mezzo ai filari delle vigne e veniva raccolto a mano. Quando il grano era maturo, essendo alto e pesante, si coricava sotto la furia del temporale quando soffiava il vento e in quel caso veniva raccolto a mano. Qualche contadino aveva una falciatrice trainata dai buoi che tagliava sia l'erba sia il grano (si doveva aggiungere uno speciale apparecchio in grado di formare i covoni che venivano legati a mano). alla Occorrevano molte persone che procedevano insieme. Con la mietilega bastavano due o tre persone: una sul trattore,una sulla macchina e una terza che controllava l’operato. I covoni dovevano poi essere caricati sul carro con le spighe rivolte all'interno per la perdita dei semi lungo la strada. La trebbiatrice Il grano nell’ arte