Una breve biografia Giovanni Keplero. Nacque a Würtenberg il 27 dicembre del 1571, quasi un secolo dopo Copernico. La più importante innovazione di Keplero fu quella di riuscire a liberarsi dal pregiudizio che le orbite dei pianeti dovessero essere necessariamente circolari o comunque composte da moti circolari. Egli infatti, oltre a riaffermare l'ipotesi eliocentrica, fu il primo a proporre un modello di orbite ellittiche per descrivere il movimento dei pianeti intorno al Sole. Prof. Marco La Fata Perielio Afelio Sole Prof. Marco La Fata Le aree A e B sono uguali e vengono descritte nello stesso tempo T. L’arco PP1 è > dell’arco QQ1 ma i due archi vengono descritti nello stesso tempo. Ne consegue che i pianeti quando si trovano al perielio girano più velocemente per sfuggire all’attrazione del sole , mentre all’afelio girano più lentamente poiché l’attrazione del sole è minore. P1 Q A B Q1 P Prof. Marco La Fata Dalla terza legge si comprende che i pianeti più lontani dal sole impiegano maggior tempo a percorrere la loro orbita, non solo perché le loro orbite sono più ampie ma anche perché girano a minore velocità . Prof. Marco La Fata Isacco Newton ( 1642 – 1727 ) dimostrò che le leggi di Keplero possono essere spiegate facilmente dalla legge di gravitazione universale che dice: Due corpi celesti si attraggono con una forza F che è direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse ed inversamente proporzionale al quadrato delle loro distanze : m × m1 F= ×G 2 d Dove F è la forza di attrazione, m ed m1 le masse dei due corpi, d la distanza che li separa e G la costante di gravitazione L’attrazione gravitativa del sole impedisce la fuga dei pianeti nello spazio e li costringe a muoversi intorno ad esso. Maggiore è la vicinanza del sole ( e più forte è l’attrazione di questo) e più il pianeta deve correre per evitare di cadere sull’astro. Ecco spiegato perché Mercurio viaggia alla velocità di 48 Km/sec, mentre Nettuno gira ad una velocità di gran lunga inferiore. Prof. Marco La Fata