La Sente-menza:
aspetti scientifici di presenza
e di possibilità
Monica Manzoni
Psicologa Psicoterapeuta
Teacher di Yoga della Risata
Felicitatrice Master
De-mente? No, SenteMente!
• DE-MENTE = privo di mente
• La parola SENTE-MENTE deriva da
SENTIMENTO.
• Presuppone presenza e possibilità di
una diversa organizzazione della mente:
- RAGIONE + SENTIMENTO
Perchè “SenteMente”?
“Là dentro, in un punto remoto e ormai inaccessibile, c’è
ancora lei, la nonna, è ancora lì, da qualche
parte. Un nocciolino piccolo piccolo perso in
una grande pesca di nebbia che si frappone fra
lei e noi, fra me e lei. Magari è una bugia di
comodo, ma comunque vale la pena di non
rinunciare a cercare di custodire e amare il
nocciolino remoto che questi malati là, oltre la
nuvola, ancora racchiudono.”
(Tratto dalle parole di una familiare)
Filogenesi, ontogenesi e
deterioramento cognitivo
Amigdala ed
emozioni
• I pazienti con schizofrenia hanno volumi
di ippocampo ed amigdala
patologicamente bassi ed inferiori non
solo ai controlli sani, ma anche ai
pazienti affetti da Alzheimer (Prestia et
al., 2011)
I’M STILL HERE
• John Zeisel: la percezione comune sulle
demenze, secondo cui le persone sono
perse a sè stesse e agli altri, è falsa
• Le persone affette da demenza sono
emotivamente intelligenti
• Musica, arte, espressioni facciali, contatto sono capacità vive e di
collegamento con gli altri e col mondo
Gli strumenti
della Sente-menza
• Lo Yoga della Risata ed il con-tatto come
metodi di stimolazione cognitiva che
vanno oltre gli esercizi cognitivi
Sono qui
e ti sto parlando
• Deliri e disturbi del comportamento come
comunicazione in presenza di
disorientamento e non come disfunzione
da sedare
Sono qui ma...
chi sono e cosa faccio?
• La vita abitudinaria uccide i neuroni
• L’attività fisica e cognitiva prevengono
l’insorgenza del declino cognitivo e ne
rallentano lo sviluppo (Lautenschlager,
2014)
• Mantenere o restituire un ruolo attivo
rallenta il declino cognitivo
Sono qui ma...
chi sono e cosa faccio?
• La risposta di Sente-Mente Project è:
• puoi ancora essere marito, moglie,
mamma, papà, amico, amica, lavoratore
“Disorientato,
non
convenzionale,
incrostato,
intermittente,
annebbiato,
frammentato,
inesprimibile, ma il pensiero esiste anche nelle persone
con demenza. A volte l’interruttore è spento e sembra
che il buio che si crea sia impenetrabile.
Io sono convinta che, anche quando non ci sono segni
esteriori di attività cognitiva, qualche luce è accesa in
questa mente. Anche quando il pensiero si destruttura,
rimane accesa la luce delle sensazioni, delle emozioni,
degli affetti. E’ una mente che sempre meno ha
bisogno di parole e di cervello e sempre più ha bisogno
di gesti e di cuore.”
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