Buon lavoro a tutti e ricordiamoci che …
 “Ogni studente suona il suo strumento, non c’è
niente da fare.
 La cosa difficile è conoscere bene i nostri
musicisti e trovare l’armonia.
 Una buona classe non è un reggimento che
marcia al passo, è un’orchestra che prova la
stessa sinfonia.”
(Da “Diario di scuola” di Daniel Pennac)
Quadro di riferimento
• Ordinamento scolastico vigente prevede che al termine del
1° ciclo d’istruzione sia rilasciata una certificazione delle
competenze: DPR 122/2009.
• Il rilascio della certificazione è di competenza
dell’istituzione scolastica frequentata: L 53/2003.
• La certificazione delle competenze “attesta e descrive le
competenze progressivamente acquisite dagli allievi”,
Indicazioni Nazionali per il curricolo DM 254/2012.
• La presenza del testo definitivo delle Indicazioni Nazionali
per il curricolo, consente di procedere alla adozione di un
modello di certificazione nazionale al fine di fornire un
quadro di riferimento unitario e coerente alle scuole del 1°
ciclo.
• Il compito di elaborare una proposta di strumenti certificativi in
linea con le Indicazioni nazionali, è stato affidato al comitato
Scientifico Nazionale: DM 183/2013.
• Gli strumenti elaborati e proposti alle scuole consistono in due
distinti modelli di certificazione delle competenze: Al termine
della scuola primaria e al termine della scuola secondaria di 1°
grado.
• Tali modelli di certificazione delle competenze con apposite
“Linee guida” per la loro compilazione, sono offerti a tutte le
scuole per una adozione graduale e sperimentale.
• I modelli sono da considerarsi dei “documenti di lavoro” , non
ancora formalizzati sul piano normativo, perché la
sperimentazione che le scuole vorranno adottare, servirà per
giungere ad una versione definitiva validata e convalidata con le
suddette. Solo successivamente si procederà alla traduzione in
atto normativo generalizzato ed obbligatorio.
TIPOLOGIE DI CERTIFICAZIONI PRESENTI NELLE SCUOLE
 Al termine della 5° classe primaria;
 Al termine della classe 3° della scuola secondaria di 1°
grado;
 Al termine della 2° classe della scuola secondaria di 2°
grado (DM9/2010 “assolvimento obbligo d’istruzione);
 Al termine della classe 5° della scuola secondaria di 2°
grado.
Il significato della certificazione
 La certificazione delle competenze accompagna ed integra
le attuali modalità di valutazione e attestazione giuridica
dei risultati scolastici.
 Essa accentua il carattere informativo e descrittivo del
quadro delle competenze acquisite dagli allievi, ancorate a
precisi indicatori dei risultati di apprendimento attesi.
 La certificazione si riferisce a conoscenze, abilità e
competenze in sintonia con i sdispositivi previsti a livello si
Unione Europea: “Competenze chiave per l’apprendimento
permanente” (2006); dispositivi previsti per le
qualificazioni “EQF” (2008).
CARATTERISTICHE DEL MODELLO NAZIONALE PROPOSTO
 Ancoraggio alle Indicazioni nazionali per il curricolo;
 Riferimento alle competenze chiave UE;
 Indicatori di competenza in ottica trasversale con due






livelli di sviluppo (prim/sec);
Connessione con tutte le discipline;
Definizione di 4 livelli;
Mancanza di un livello negativo (funzione proattiva di una
certificazione in progress);
Presenza di spazi aperti per la descrizione ad hoc per
ciascun allievo;
sottoscrizione e validazione del documento con
procedimento separato rispetto agli esiti dell’esame;
Presenza di un consiglio orientativo.
•Evitare il rischio che la certificazione delle competenze sia
un adempimento amministrativo;
• Rendere coerenti i momenti della progettazione,
dell’azione didattica, della valutazione degli
apprendimenti, che siano sempre più significativi;
•Arricchire delle pratiche valutative orientandole verso una
dimensione di valutazione autentica, in grado di favorire
tutte le caratteristiche della personalità dell’allievo;
•Evitare una logica valutativa meramente classificatoria.
Cosa si chiede alle scuole
(interessate)?
L’adesione comporta:
 Costituzione di un gruppo progetto;
 Informazione ai genitori;
 Eventuale adozione (previa deliberazione del CD a fine
anno scolastico) dei nuovi modelli di certificazione per le
classi terminali.
Il gruppo cosa fa?
 Analisi dell’impatto dei nuovi strumenti e ricadute
sulle attività progettuali, didattiche e valutative;
 Entro il 15 luglio 2015, l’invio all’USR Abruzzo di un
report sintetico (sulla base di uno schema fornito
in seguito).
Questioni culturali e pedagogiche da considerare
durante la sperimentazione:
 Struttura complessiva dei nuovi modelli nella connessione tra






indicatori di competenza, competenze chiave europee, profilo
dell’allievo, traguardi di competenze disciplinari;
Utilizzo della scala (a 4 o a 3 valori) sostitutivo dei valori in
decimi;
Forme di valutazione delle competenze (autobiografie cognitive,
compiti di realtà, diari di bordo …);
La duttilità degli strumenti nel garantire un giusto equilibrio tra
caratteristiche personali degli allievi e ancoraggio a standard di
definizione delle competenze;
Capacità degli strumenti di ri-orientare le pratiche didattiche
coerentemente con le Indicazioni nazionali;
Livello di fruizione e comunicabilità verso i genitori;
Agevolare un migliore raccordo del percorsi di istruzione.
Verso un’adozione definitiva
 A.S. 2014/2015: Adozione sperimentale dei nuovi
dispositivi;
 A.S. 2015/2016: Adozione generalizzata in tutte le
scuole ;
 A.S. 2016/2017: Adozione obbligatoria.
Dal convegno tenuto dal Prof. Petracca nell’ambito
della formazione docente sull’autovalutazione,
promossa da Diesse
 Le competenze non devono essere viste come
alternative alle conoscenze, ai contenuti.
 Le competenze si costruiscono anche grazie ai
contenuti, ma rappresentano qualcosa che va al di là
delle conoscenze.
Le competenze servono per rispondere a un
 NUOVO BISOGNO FORMATIVO.
 Le competenze per educare ad essere nel tempo e a
sviluppare, nei ragazzi, il POTENZIALE EDUCATIVO
(insieme di procedure, di condotte mentali, attraverso
cui l’alunno può ricercare e organizzare conoscenze).
 Per far crescere il potenziale cognitivo dei ragazzi,
bisognerebbe favorire il costruttivismo di stampo
vigostkiano (se l’alunno costruisce il suo
apprendimento, anche insieme agli altri, allora sarà più
efficace).
 L’insegnante deve ricordarsi che se il vero
insegnamento è una risposta, per ottenerla, dobbiamo
porre interrogativi, problematizzare i contenuti (si
potrebbe ricorrere alla dissonanza cognitiva, perché
essa favorisce la MOTIVAZIONE INTRINSECA).
 La competenza , quindi, serve per essere nel mondo e
l’approccio educativo per competenze assicura la
DEMOCRAZIA COGNITIVA.
 La didattica per competenza garantisce a tutti una
formazione abilitante per la vita.
 Essa lotta contro l’”analfabetismo cognitivo” dando a
tutti uguaglianza di opportunità
 (supera quindi anche l’analfabetismo funzionale).
 L’approccio per obiettivi ha parcellizzato le operazioni
dell’apprendimento togliendo senso alle attività
(“Abbiamo insegnato frammenti dispersi di sapere”
Morin), al contrario l’approccio per competenze
propone attività globali ridando senso alle attività
educative e ancorando i saperi al mondo dei ragazzi.
 La didattica per competenze è inevitabilmente
trasversale, in essa le discipline dialogano.
Allora come si certificano le competenze?
 Prima di certificare le competenze è necessario
valutarle;
 Prima di valutarle è necessario svilupparle;
 Prima di svilupparle è necessario progettarle.
Progettazione-sviluppo-valutazione-certificazione.
Nel modello di progettazione per competenze,
Petracca propone:
 Definizione dei traguardi di competenze e obiettivi di
apprendimento;
 Analisi della situazione;
 Selezione di competenze e degli obiettivi;
 Selezione di esperienze di apprendimento;
 Criteri di verifica e valutazione.
Alcuni suggerimenti per favorire una didattica per
competenze
 Costruire un ambiente di apprendimento:
 Favorire la densità di relazioni affettive.
Per costruire un Ambiente d’apprendimento:
 favorire la densità delle relazioni interpersonali;
 Favorire le relazioni di aiuto tra pari (Peer education);
 Ricorrere ad alcune strategie innovative, come
“Fleppred classroom”.
Per favorire la densità delle relazioni affettive,
alcuni ingredienti:
 Il clima positivo;
 L’affetto per il sapere;
 Le emozioni di riuscita;
 E’ necessario che l’insegnante mostri passione per
quello che insegna, deve trasmettere l’ammirazione e
sostenere le emozioni di riuscita dell’alunno,
apprezzare anche i piccoli successi.
 E’ bene anche far sentire l’alunno atteso.
COME VALUTARE ?
 Petracca richiama il regolamento istituti tecnici
“progettare e valutare le competenze” e ricorda che per
valutarle occorre una VALUTAZIONE AUTENTICA O
ALTERNATIVA( nata negli USA come risposta alle
prove a risposta multipla e introdotta in Italia da
Comoglio), perché questa valuta
 L’APPRENDIMENTO OLTRE.
Valutazione autentica
 Coinvolge gli alunni in compiti che richiedono di
applicare le conoscenze in contesti reali e si
realizza in tre step:
1. Compiti di realtà;
2. Osservazione sistematica;
3. Autobiografia cognitiva (a noi nota come
narrazione del processo di apprendimento da
parte degli alunni-elemento meta cognitivo).
Indicatori proposti per l’osservazione sistematica:
 AUTONOMIA
 RELAZIONE
 PARTECIPAZIONE
 RESPONSABILITA’
 FLESSIBILITA’
 Successivamente andrebbe considerata la fase
dell’autobiografia cognitiva che accresce il bagaglio
cognitivo dei ragazzi.
Quali COMPETENZE per il docente che progetta e
certifica le competenze?
 TEORICHE DI BASE: è l’insieme delle conoscenze
teoriche di base possedute e controllate dal docente. Sono i
presupposti del suo operare. Si basano sugli studi compiuti
(e da compiere) e si incrementano con la pratica quotidiana
della azione educativa e della riflessione sulla stessa .
 RELAZIONALI E COMUNICATIVE: il docente riesce a
porsi in relazione con la classe caratterizzando in modo
netto il proprio ruolo e facendo emergere quello degli
studenti. Per fare ciò sa porsi in ascolto, osserva e
comprende lo studente, cura il rispetto delle regole
condivise, gestisce la comunicazione e l’interazione.
 RIFLESSIVE: il docente sa analizzare quanto svolto nella
classe, i comportamenti e gli atteggiamenti dei singoli
allievi, le frasi dette, i silenzi, le richieste implicite ed
esplicite, la dinamica dei ruoli, la reazione agli
insegnamenti impartiti etc. La riflessione si avvale di
tecniche qualitative e/o quantitative. Serve a dar vita ad un
percorso di apprendimento strutturato, serve a far
comprendere allo stesso docente il senso della propria
azione educativa; accresce la sua professionalità.
 NELLA PROGETTAZIONE DIDATTICA: il
docente è in grado, in relazione agli obiettivi
formativi propri del ciclo scolastico di riferimento,
di progettare percorsi di apprendimento efficaci e
tarati sui livelli effettivi degli studenti. E’ in grado
di organizzare e gestire concretamente gli
interventi progettati adattandoli, ove necessario
alle esigenze emergenti in itinere
 VALUTATIVE: il docente conosce e sa costruire
strumenti di valutazione funzionali agli obiettivi che
intende conseguire. Di tali tecniche conosce altresì gli
effetti di retroazione, i limiti e l’influenza eventuale
sui processi di apprendimento.
 LAVORARE IN GRUPPO: il docente è in grado di
lavorare insieme ad altri nei settori relativi all’azione
educativa, alla didattica e all’ istituzione scolastica di
appartenenza. Conosce le principali dinamiche
relazionali dei gruppi e le sa gestire.

DOCUMENTARE IL PROPRIO LAVORO: il docente sa
riorganizzare il lavoro svolto nelle proprie classi raccogliendo
e sintetizzando il materiale prodotto facendolo divenire
occasione di ulteriore riflessione e di miglioramento delle
proprie pratiche educative. Documentare il proprio lavoro
implicitamente significa anche COMUNICARLO alle altre
componenti (studenti, famiglie, extrascuola etc.),
attribuendo senso alle fatiche quotidiane e valorizzando
quanto svolto dai discenti e dagli operatori tutti. La necessità
di saper comunicare implica conoscenze di base e possesso di
competenze relative alle più comuni ed usate tecniche di
comunicazione incluse quelle multimediali.
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Documento in PPT presentato durante il Dipartimento svolto il 9