<<Ahi lasso, or è stagion de doler tanto>> Questa è una delle canzoni più celebri di Guittone e si ispira alla sanguinosa sconfitta subita dai guelfi fiorentini a Montaperti nel 1260 a opera dei senesi e degli esuli ghibellini, aiutati da truppe imperiali tedesche. Lasso : (v1) sderiva dal latino lassus “stanco” e significa “spossato, abbattuto, affranto” Autore Nel ‘200 Guittone d’Arezzo rappresenta la figura dell’intellettuale comunale. Anche se fu un noto esponente della borghesia di Firenzei suoi ideali si collocano al di sopra di ogni schieramento. Con lui viene fondato il genere della poesia civile italiana, ovvero la poesia che spinge a scrivere versi politicamente impegnati. Testo Questa è una canzone divisibile in due parti Nella prima parte (prime tre strofe) l’autore esprime il suo dolore per la condizione presente e il rimpianto per la grandezza perduta, introducendo le ragioni generali della decadenza. Nella seconda parte è più direttamente impegnata nelle polemiche politiche suscitate dall’occasione storica contingente. Analisi Metrica: Questo componimento è una canzone di cinque strofe di cui le prime quattro di quindici versi ,endecasillabi e settenari, mentre l’ultima strofa è formata da trentasette versi. Le rime seguono lo schema ABBA, CDDC, EFGgFfE Analisi Figure retoriche: La figura che predomina è sicuramente l’ironia però vi sono presenti molti antitesi (accostamento di parole e frasi di significato opposto) per esempio al v.62 le parole “onor suo” e “vergogna”. Vi sono presenti, anche se in minor quantità, delle perifrasi e dei polisindeto.