I.I.S. “G. Galilei” – Crema
I.T.I. - Liceo Sc.Tecnologico e delle Scienze Applicate
A.S. 2013/2014
Progetto LYRIC 2.0
Classe 2IB
Emanuele Magon, Marco Strada
LA N OS TRA N E BBIA
Adesso
le persone non pensano più
ai problemi
di voi in gioventù
La vita a volte è molto amara
se tu non stai bene
se tu non hai una chitarra
le persone son tutte aliene
A volte basta poco
anche se la speranza l'hai lasciata
anche se pensi di essere stanco
poi magari l'hai ritrovata
A volte mi trovo nella nebbia
e vedo il mondo senza colori
scappo dalla rabbia
mangiatrice di canzoni
La vita a volte è molto amara
se tu non stai bene
se tu non hai una chitarra
le persone son tutte aliene
Io mi vedo scolorato
come un pozzo profondo
mi sento sempre più disperato
tutto è un disastro nel mio mondo
C omme nt o per s onale
L’argomento della canzone è il disagio dei giovani d'oggi. E’ formata da sei strofe di quattro versi
ciascuna e le rime sono alternate (A-B-A-B, tranne nella prima strofa). Ha versi liberi e il messaggio che
vuole trasmettere è il seguente: “I giovani d'oggi si pongono troppi problemi.”
Il titolo “La Nostra Nebbia” simboleggia un senso di oppressione provato dall'io lirico.
Nei versi 3 e 4 è presente un’inarcatura. Il verso 4 (“Di voi in gioventù”) è riferito alle persone vecchie.
Vuole trasmettere che gli anziani, quando erano giovani, non si ponevano dubbi e non avevano problemi
irrilevanti come i giovani d’oggi.
Nel verso 5 c’è una metafora, viene detto che la vita è amara nel senso che presenta difficoltà.
Nei versi 6 e 7, con un’anafora si ripetono le parole “Se tu non” .
Nel verso 8 con una metafora si dice che le persone sono aliene nel senso che sono estranee, non
conoscono lo stato d’animo dell’autore.
Nel verso 10 è presente anche un anacoluto: “anche se la speranza l'hai lasciata” dovrebbe essere
“anche se la speranza hai lasciato”, mentre nel verso 21 troviamo “scolorato” al posto di “scolorito”.
I versi 15 e 16 presentano delle personificazioni, infatti la rabbia non può inseguire o mangiare mentre nel
verso 22 l’io lirico paragona se stesso a un pozzo profondo tramite una similitudine.
Adrian Ciobanu, Mattia Tanzini, Enrico Uberti
IL RICO RD O D I TE
A volte le storie d'amore non vanno come uno se le sogna,
c'è sempre qualcosa che fa finire tutto
ora a me chi ci penserà
Non riesco ad immaginare una vita senza di te
il vuoto che avrò dentro chi lo colmerà?!
La prima volta che ti ho vista non me la scorderò
ma ora non ti riconosco più, però
siam passati dal guardarci dal sentirci e dall'amarci
e ora più nemmeno il coraggio di cercarci.
Ti ho scritto mille lettere d'amore
ma tu mi hai dato solo una grande delusione
tu eri la mia forza ed io vivevo di te
stavamo bene come il latte e il caffè.
C omme nt o per s onale
Il testo parla di quanto possa far l’amore quando cambia qualcosa.
Abbiamo deciso di trattare questo sentimento perché pensiamo che tutti, almeno una volta nella vita, lo
proveranno e soprattutto perché qualcuno di noi l’ha provato in passato. Ognuno può trarre un
insegnamento diverso dal testo, poiché le emozioni variano da soggetto a soggetto.
La prima strofa di fatto introduce la tematica esprimendo la delusione di una persona quando una storia
d'amore finisce e sottolineando che molte volte ciò può far male.
La seconda e la terza strofa, invece, trattano di ricordi e mostrano la contrapposizione tra sentimenti
passati e presenti sottolineando il dolore tra le due persone.
Per quanto riguarda la metrica, lo schema delle rime è libero tranne all’interno della seconda strofa dove
si trovano rime baciate.
Sono presenti numerose figure retoriche di significato e di suono: metafore, similitudini, climax, anafore,
allitterazioni, assonanze, consonanze. Si riscontrano inoltre sinalefe e dialefe.
Struttura d ella c an z one - Focu s sulle figure ret orich e
Rime: schema libero.
Strofe: 1 a schema libero e 2 quartine
al v. 3 e' presente un' anacoluto;
al v. 5 e' presente una metafora;
al v. 8 e' presente un climax e un’iterazione;
al v. 10 e' presente un iperbole;
al v. 12 e' presente una metafora;
al v. 13 e' presente una similitudine.
Stefano Manzoni, Luciano Carera, Simone Colpani
IN U N TEM PO DI C RIS I
In un tempo di crisi
ogni giorno è una tempesta,
c'è bisogno di sorrisi
e la gente si pesta
Con la gente in piazza
che ogni giorno protesta
e chiede chiarezza
sulle gesta di chi è in testa
I politici non trovano risposta,
preferiscono scappare
per non rimetterci le ossa
le risposte tendono a non arrivare,
Così la gente si inizia ad arrabbiare
mentre i politici se ne vanno al mare
intanto tutta l'Italia sclera
perché sta diventando una galera.
C omme nt o per s onale
In questa canzone abbiamo voluto proporre l'argomento dell'attualità, in particolare della politica e della
crisi generale dell'Italia. Le immagini presenti nella canzone sono:
- Tempesta: esprime la situazione economica in Italia difficile, tetra e cupa;
- Galera: esprime che lo Stato si sta dirigendo verso la corruzione politica.
Le figure retoriche in questa canzone sono:
•
Metafora (sta diventando una galera/è una tempesta/chi è in testa)
•
Personificazione (l'Italia sclera/le risposte tendono a non arrivare)
•
Sineddoche (non rimetterci le ossa)
•
Inversione (così la gente si inizia ad arrabbiare)
•
Metonimia (l'Italia sclera)
Il messaggio che abbiamo voluto comunicare è che l'Italia sta diventando sempre più corrotta per colpa
dei politici che non si preoccupano della società.
La canzone segue lo schema libero: A-B-A-B; A-B-A-B; A-B-A-B; A-A-B-B
La canzone è composta da 16 versi a schema libero, in cui è presente la rima alternata.
Figure di suono: allitterazioni.
L'argomento dominante è l'attualità, in particolare tutto ciò che riguarda la politica, la crisi economica e le
gesta dei politici che stanno al potere. I politici, come detto nel testo, non sono partecipi della vita dei
cittadini in difficoltà per mancanza di denaro, approfittano anzi della situazione per scopi personali. In
questo duro periodo la gente protesta per fare capire la situazione nella quale si trova e per ritrovare il
sorriso di tanto tempo fa. Le persone si chiedono che cosa combinano i loro rappresentanti per risanare
lo stato e hanno l’impressione che non facciano niente.
I politici cercano di aggirare il problema divertendosi e ignorandolo, preferiscono evitarlo anziché provare
a ritornare alle condizioni precedenti la crisi. In questo modo i cittadini rimangono all'oscuro della reale
situazione. Si è voluto trasmettere l’impressione che la gente sia stata lasciata sola a lottare, che le
manchi il sostegno di una politica che appare irresponsabile.
Nella prima strofa è presente una metafora che spiega la confusione dello stato in tempo di crisi, mentre
l'altra esprime il nervosismo della gente impaurita.
Nella seconda è presente un'altra metafora che indica la supremazia dei politici e una figura di linguaggio
colto del Medioevo (gesta).
Nella terza una sineddoche afferma che le persone sono a pezzi; le personificazioni e la metafora dei
versi conclusivi vogliono sottolineare la drammaticità della situazione, che sembra peggiorare sempre più.
Harsimrat Singh, Francesco Bossi, Manuel Granata, Nicolas Favret
LA FO RZ A D EL C U O RE
Da un vetro osservo lontano
e penso a un futuro migliore
le scie delle vele van piano
ma seguono il ritmo del cuore
fantastico come un bambino
radice del mondo che viene
fiamma che mi scalda il cammino
che lotta per quello a cui tiene
a volte credere è facile
a volte sembra impossibile
ma la forza d’un cuore docile
può vincere l’incredibile
C omme nt o per s onale
Abbiamo scelto come tema l’amore perché è un sentimento capace di suscitare molteplici emozioni. Ci è
sembrata quindi adatta l’immagine di un ragazzo che, affacciato alla finestra mentre guarda le barche che
scivolano lentamente sulle acque del mare, pensa a un futuro migliore. Nella canzone compaiono versi in
prevalenza novenari, la rima è alternata e sono inserite due metafore (radice del mondo che viene vv 6,
fiamma che mi scalda il cammino vv7), una similitudine (fantastico come un bambino vv5), un’ anafora (a
volte vv 9-10) ed un enjambement (vv 11-12).
Nella prima strofa è ritratto un ragazzo che pensa a un futuro migliore e le scie delle vele rappresentano la
sua vita che, lentamente, scorre seguendo i consigli che vengono dal cuore. Nella seconda strofa si dà
rilievo al ritmo del cuore, che può creare le fondamenta dell’avvenire su cui si deve “fare affidamento”.
Nella terza strofa si propone di credere nella forza del proprio cuore, perché, a volte, è in grado di
superare anche ciò che sembra impossibile. La canzone vuole quindi rappresentare il comportamento di
noi giovani che, immersi nella contemplazione di un paesaggio, immaginiamo il nostro futuro, coscienti
degli ostacoli che incontreremo. A volte ci illudiamo di farcela, altre, invece, disperiamo. In questa impresa
senza dubbio non facile è una valida alleata la forza del cuore, grazie alla quale noi giovani siamo pronti
ad affrontare qualsiasi avversità pur di raggiungere la meta che ci prefissiamo. Il messaggio che abbiamo
voluto trasmettere è dunque questo: anche se nella vita incontriamo difficoltà, la forza del cuore riesce a
prevalere su ciò che può sembrare “impossibile”.
Marco Weger, Luciano Bonizzi, Mattia Marchesi, Andrei Fialcovschi, Matteo Orsi
U N G RA Z IE E S TES O ALL’ I N FI N I TO
Sei la mia luce, sei il mio bagliore,
quando mi rinchiudo in una tua stretta,
quelle braccia solo mi fanno stare bene,
mi stringi forte sono rinchiuso tra le tue catene.
Ed è quando tutto il mondo su di me si rigetta
che le tue catene per me sono solo protezione.
Sto davanti a te e ti fisso negli occhi,
sto in silenzio anche se nelle orecchie ho il tuo canto,
tu me li guardi e vedi che son solo morti,
nuotando tra le lacrime di un pianto.
Per te solo un grazie esteso all'infinito,
Per te solo un bacio per dimostrare
che tutto ciò un giorno tornerà sulle tue sponde,
come un boomerang lanciato all'orizzonte.
E me ne accorgo quando il telo nero inizia a calare,
tu sei l'unico difensore quando tutti puntano il dito.
C omme nt o per s onale
Il tema della canzone è l'amicizia, identificata nella figura di una persona sempre al nostro fianco e
disposta all'aiuto. Nella prima parte del testo, l'amicizia è rappresentata da un abbraccio, dato in segno di
protezione quando tutti sono contro di te. Nella parte centrale viene descritto l'incontro tra i due amici, i
quali, con uno sguardo silenzioso, riescono a raccontarsi tutto, esplodendo in un pianto liberatorio. La
parte finale contiene un ringraziamento per la presenza dell’amico in ogni situazione e una promessa:
sarà ricambiato per tutto ciò che ha fatto.
Il componimento è una canzone d'autore divisa in tre strofe, la prima e l'ultima in versi incatenati, i versi
centrali presentano rime alternate.
I versi della canzone hanno uno schema libero, in particolare ci sono endecasillabi e ipermetri.
Nel primo verso, attraverso una metafora, l'amico è paragonato alla luce del sole che illumina i momenti
più bui. Nella parte finale della prima strofa l'abbraccio viene paragonato a delle catene, che però fanno
da protezione contro tutte le persone che ci vengono contro.
Nella parte centrale del testo si evidenzia che l'amico, solo con uno sguardo, coglie che si è "morti"
psicologicamente.
Nella parte conclusiva si ringrazia l'amico, promettendo che l'amicizia sarà "come un boomerang", ovvero
che tutto ciò che è stato fatto sarà ricambiato.
Nel penultimo verso il "telo nero" è inteso come un periodo triste che sta per arrivare.
Il testo vuole comunicare che l'amico è una figura sempre presente, che difende da qualsiasi cosa e
presso il quale si può trovare rifugio. Il sentimento deve però essere reciproco.
Focu s sulle fi gure ret oriche
Sei, sei: iterazione
Sei la mia luce: metafora
Sei il mio bagliore: metafora
Stretta: metonimia
quelle braccia solo mi fanno star bene: inversione
Catene: metafora
Il mondo: iperbole
Canto: metonimia
Occhi morti: personificazione
Nuotando tra le lacrime: Metafora
Lacrime di un pianto: sineddoche
Per te solo, per te solo: anafora
Grazie esteso all'infinito: iperbole
Sponde: metafora
Come un boomerang: similitudine
Il telo nero: metonimia
Puntano il dito: metonimia
Davide Pirotta, Alex Cantoni, Andrea Carniti
ITALIA
Nel Paese nostro non c'è spazio
il Paese s'affolla,
l' asfalto è sazio,
ma la gente non molla...
Nel Paese nostro non c'è rispetto
la barca arriva e la gente s'irrigidisce,
alcuni non hanno nulla sotto il petto,
parlano invano, ma nessuno li capisce.
Nel Paese nostro non c'è unità,
c'è un Papa che diventa santo,
c'è gente che dà la vita
nel pianto.
C omme nt o per s onale
Nel testo abbiamo voluto esporre gli argomenti che, secondo il nostro punto di vista, in questo periodo
sono di rilevante importanza perché noi siamo l'Italia.
La canzone parla di argomenti attuali, della situazione difficile di questo periodo, dell'affollamento delle
città, del rispetto verso gli immigrati e della Chiesa.
I versi hanno lunghezze differenti; le rime sono alternate e seguono lo schema "ABAB".
Ogni quartina si apre con la medesima iterazione, che nel corso della canzone rappresenta un'anafora.
La canzone è anche un calligramma, raffigura un'ampolla che racchiude simbolicamente l'Italia.
Nella prima strofa viene esposto l'argomento del sovraffollamento delle città. Secondo noi questo è un
grande problema del nostro Paese. Per quanto riguarda le figure retoriche di significato sono presenti
inversione, metafora e metonimia. Le figure di suono sono allitterazione e iterazione.
La seconda strofa parla dell'arrivo degli immigrati con i barconi e delle loro condizioni di vita precarie.
Troviamo figure retoriche come metonimia e metafora e figure di suono come allitterazione e iterazione.
Nella terza ed ultima strofa viene citato il Papa, che diventerà santo. È una allusione alla Chiesa.
Sono presenti figure di suono come iterazione e allitterazione e figure d' ordine come inversione e
enjambement.
Focu s sulle fi gure ret oriche
Verso 1: anafora, inversione
Verso 2: allitterazione
Verso 3: metafora
Verso 4: iterazione
Verso 5: anafora, inversione
Verso 6: metonimia, iterazione, allitterazione
Verso 7: metafora
Verso 9: anafora, inversione
Verso 11: iterazione, inarcatura
Diego Idri, Andrea Valaperta
LA S-C OPP IA
Ogni giorno che passa
Tu sempre più diventi strana
E io così non ce la faccio più
Se continui cosi
Io sento che esploderò
Lo senti che tu devi cambiare
Ma sei come un fumatore senza fumo,
Come un temporale senza fulmini
Come una coppia senza amore
Se continui così
Io sento che esploderò
Tu cosi pensieroso, confuso, tormentato
Io così triste, disperata, distrutta
Se continui così
Io sento che esploderò
C omme nt o per s onale
Questa canzone rappresenta il disagio legato all'amore, frequente in questo periodo.
La storia è presentata dal punto di vista della ragazza che è stata colta di sorpresa dal cambiamento del
ragazzo e ha voluto sfogarsi sul suo diario personale.
Abbiamo voluto usare tre immagini: “fumatore”, “temporale”, “coppia” e di conseguenza “fumo”, “fulmini”
e “amore”, per indicare come la ragazza giudicava lo stato d'animo del ragazzo durante la loro relazione.
Il testo è in versi liberi con prevalenza di settenari e novenari oltre a versi ipermetri; ai versi 4-5/10-11/1415 è presente un ritornello.
E' una canzone costituita da sei strofe di cui una terzina, una quartina e quattro distici.
Sono presenti delle metafore, a partire dal titolo e ai versi 5-11-15, con il termine “esplodere” che vuole
enfatizzare l'effetto del cambiamento del ragazzo sulla ragazza. Sono presenti similitudini ai versi 7-8-9,
che identificano la relazione senza il ragazzo, come il fumatore senza fumo, il temporale senza fulmini, la
coppia senza l'amore. Le inversioni versi 2-6 fanno pensare alla ragazza in stato confusionale, mentre i
climax ascendenti versi 12-13 che stanno ad indicare i sentimenti e gli stati d'animo che la ragazza
capisce dal comportamento del ragazzo (v.12) e quelli provati dalla ragazza (v.13).
Il messaggio che abbiamo voluto esprimere è che l'amore è legato sempre alla presenza di due persone
e, senza di una delle due, non può funzionare…così come non potrebbero esistere il fumatore senza
fumo e il temporale senza fulmini.
Focu s sulle fi gure ret oriche
Titolo: metafora
verso 2: inversione
verso 5: metafora
verso 6: inversione
verso 7: similitudine
verso 8: similitudine
verso 9: similitudine
verso 11: metafora
verso 12: climax ascendente
verso 13: climax ascendente
verso 15: metafora
Marcello Sarica, Emanuele Magon
U NA V E C C HIA AM ICIZIA
Le nostre vecchie foto riguardo
di quando eravamo ragazzi
e la nostra vita era tutto un azzardo
mentre scappavamo e correvamo come pazzi.
Che bella giovinezza, che bella gioventù
mi tenevan compagnia,
soprattutto quando c'eri tu
vincendo la mia malinconia.
Non ti sei mai stancato
di stare con me.
Mai neanche annoiato
di ascoltare me.
Caro Marcello,
voglio dirti che sei
più di un compagno, un amico, un fratello
e mai di te mi scorderei!
C omme nt o per s onale
La tematica scelta per la canzone è l'amicizia, perché si tratta di uno dei valori più importanti della vita di
ogni individuo e nella costruzione dei rapporti sociali tra le persone. E' stato un argomento abbastanza
semplice da affrontare e utilizzare nel comporre questa canzone.
Si tratta di una canzone d'autore composta da 16 versi liberi, che non rispettano né gli schemi né le
forme metriche tradizionali, rimata in modo alternata (ABAB) in cui sono presenti le seguenti figure
retoriche: inversione, chiasmo, similitudine, anafora, climax, e iperbole.
L'inversione è presente nei versi 1, in cui si vuole dare un particolare risalto al termine “riguardo”, e 16, in
cui si vuole dare un particolare significato al termine “scorderei”.
Il verso 4, invece, è costruito tramite un chiasmo, in cui si vuole disporre gli elementi delle due frasi in
modo corrispondente: “Mentre scappavamo” (AVVERBIO + VERBO) e “Come pazzi” (AVVERBIO +
VERBO).
La similitudine “come pazzi” è anch'essa contenuta sempre nel verso 4 e fa riferimento ai due vecchi
amici protagonisti della canzone.
L'anafora, al contrario, è presente nel primo verso della seconda strofa dove si ha una ripetizione per due
volte dell'espressione “Che bella”, con la quale si vuole far riferimento alla “giovinezza” e alla “gioventù”.
E' possibile notare un climax nel penultimo verso, infatti si ha una potenziamento del senso di amicizia nei
confronti del caro amico Marcello che l'autore ricorda: “più di un compagno, un amico, un fratello”.
Infine, un iperbole è presente nell'ultimo verso della canzone ed è rappresentata dall'avverbio “mai”. Qui
l'autore afferma che per tutta la sua vita si ricorderà dell'amico.
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