Struttura della popolazione Italiana – Anni 1972, 2010, 2050 La struttura per sesso ed età E’ una caratteristica fondamentale delle popolazioni umane poichè ha un impatto considerevole sui processi sanitari, socio-economici e politici, sia presenti che futuri. Per esempio, differenti strutture per età e sesso danno origine non solo a differenti quote di popolazione in età lavorativa o scolastica, ma anche con diverse necessità di assistenza sanitaria e sociale da parte dello stato Alcune misure di struttura M SexRatio 100 F Pop65 IV1 100 Poptot Rapporto sessi Indici di vecchiaia Pop65 IV2 100 Pop014 Pop014 Pop65 ID 100 Pop1564 Indice di dipendenza Evoluzione degli indici di vecchiaia, Italia 300.0 35.0 IV2 250.0 30.0 IV1 25.0 20.0 150.0 15.0 100.0 10.0 50.0 0.0 2000 5.0 2005 2010 2015 2020 2025 2030 2035 2040 2045 2050 0.0 2055 IV1 (%) IV2 (%) 200.0 L’invecchiamento di una popolazione L’invecchiamento di una popolazione si esprime attraverso un innalzamento dell’età media della popolazione stessa e da un incremento degli indicatori di vecchiaia. E’ il prodotto ultimo dei due processi di transizione demografica, che si sono caratterizzati per un consistente calo della mortalità e per un altrettanta forte diminuzione della fecondità I fattori demografici alla base dell’invecchiamento di una popolazione Sono dunque due i fattori alla base dell’invecchiamento delle popolazioni contemporanee occidentali: Individual aging: guadagno assoluto nell’aspettativa di vita dovuto sia a miglioramenti nella qualità di vita sia a consistenti progressi della medicina. Population aging: aumento relativo nella proporzione di anziani dovuto principalmente al declino della fecondità. L’effetto della mortalità Nella fase iniziale della transizione da sistema ad alta a bassa mortalità, i guadagni maggiori di sopravvivenza interessano le classi giovanili ed infantili. La conseguenza è che tali classi crescono relativamente più in fretta di quelle adulte e anziane, rendendo la popolazione temporaneamente più giovane. Nella fase più tarda della transizione, i guadagni di sopravvienza interessano invece maggiormente le classi anziane, particolarmente le donne, rendendo la popolazione più vecchia. L’effetto della fecondità Il calo della fecondità porta inizialmente a un minor numero di infanti che “entrano” nella popolazione, diminuendo la base della popolazione Circa 15 anni dopo, tali classi entrano nella loro fase riproduttiva. Il loro ridotto numero combinato con una fecondità ridotta (e sempre più ridotta) produce classi giovanili ancor meno numerose. Nel tempo, questo continuo calo del numero e del peso relativo delle classi “più giovani” conduce all’invecchiamento dal basso della popolazione. Misure della mortalità Tasso generico e tasso specifico E’ un rapporto di frequenza. In altre parole indica il numero medio di eventi per testa. Probabilità E’ un indicatore di rischio. Definisce il rischio di subire un evento posto che l’individuo sia parte della popolazione a rischio di subire tale evento. Analisi longitudinale e trasversale Tasso generico di mortalità t ,t 1 D M t ,t 1 m 1000 P Per calcolare il tasso generico di mortalità servono sia il numero dei decessi nell’intervallo di tempo t, t+1 nonché la popolazione media all’interno del medesimo intervallo Per popolazione media Pm si intende Pt P0 P 2 m Tasso specifico di mortalità mxt ,,tx1n Dxt ,,tx1n m 1000 Px , x n Il tasso specifico differisce da quello generico nel fatto che prende in considerazione solo i decessi nell’intervallo d’età x,x+n. Con n = 1 il tasso specifico si limita ad una sola classe d’età annuale. La popolazione media è anch’essa riferita al medesimo intervallo d’età. Il calcolo e l’analisi di più tassi specifici di una stessa popolazione rende possibile una analisi molto più dettagliata del modello di mortalità esistente di quanto sia possibile con il semplice calcolo del tasso generico Probabilità qx , x n d x, xn lx Rapporto tra eventi favorevoli ed eventi possibili: nel caso della mortalità, rapporto tra i decessi avvenuti tra l’età esatta x e l’età esatta x+n e la popolazione a rischio di “morte” all’inizio di tale intervallo. Per calcolare la probabilità di morte servono dunque sia la distribuzione dei decessi nell’intervallo di tempo t, t+1 nonché la popolazione a rischio ad inizio dell’intervallo di tempo t Tavole di eliminazione Caratteristiche generali Considerano solo eventi non ripetibili (morte, primo matrimonio, primo figlio, ecc.), analizzati allo stato puro. Hanno come scopo quello di analizzare le modalità temporali del fenomeno (cadenza) e la sua intensità all’interno, generalmente, di una generazione, chiusa a qualsiasi movimento migratorio. Privilegiano, quindi, non tanto gli eventi (misurati mediante i tassi), quanto piuttosto le probabilità di subirli. Parametri fondamentali di una tavola di mortalità e loro relazioni Probabilità di morte all’età x Sopravviventi all’età x Decessi tra l’età x e l’età x+1 qx,x+n lx dx,x+n Relazioni di base 1. qx,x+n = dx,x+n / lx 2. dx,x+n = qx,x+n ∙ lx 3. lx+1 = lx – dx,x+n Esempio di tavola di mortalità/ 1 Donne italiane nate nel 1880 Età lx dx,x+1 qx,x+1 0 100.000 19.675 0,19675 1 80.325 8.934 0,11122 2 71.391 3.969 0,05560 3 67.422 2.270 0,03367 4 65.152 1.568 0,02406 5 63.584 1.162 0,01828 Altri parametri della tavola di mortalità • px,x+n - Probabilità di sopravvivenza px,x+1 = 1 - qx,x+1 • Lx,x+n - Anni vissuti Lx = (lx + lx+1) / 2 e poiché lx – lx+1 = dx,x+1 allora Lx = lx,x+1 + ½dx,x+1 • Tx - Retrocumulata degli anni vissuti Tx = Lx + Lx+1 + Lx+2 + ……+ Lw-1 • ex - Speranza di vita ex = Tx / lx Esempio di tavola di mortalità/ 2 Donne italiane nate nel 1880 Età lx dx,x+1 qx,x+1 px,x+1 Lx,x+1 Tx ex 0 100.000 19.675 0,19675 0,80325 86227,5 3929796 39,3 1 80.325 8.934 0,11122 0,88878 75858 3843568 47,8 2 71.391 3.969 0,05560 0,94440 69406,5 3767710 52,8 3 67.422 2.270 0,03367 0,96633 66287 3698304 54,9 4 65.152 1.568 0,02406 0,97594 64368 3632017 55,8 5 63.584 1.162 0,01828 0,98172 63003 3567649 56,1 (Santini, 1992) Evoluzione storica della speranza di vita in Italia Periodo 1881-82 1899-1902 1910-12 1921-22 1930-32 1950-52 1960-62 1970-72 1981 1985 1996 2007 (Livi Bacci, 1990) e0 maschi femmine 35,2 42,6 46,6 49,3 53,8 63,7 67,2 69,6 71,0 72,0 75,3 79,2 35,6 43,0 47,3 50,7 56,0 67,2 70,0 74,9 77,8 78,6 81,5 84,6 Valori di e0 nel mondo (2010) Zona geografica Giappone Italia Svezia Francia USA Russia Ruanda Angola e0 82,0 81,8 80,6 80,5 78,1 65,9 46,2 42,7