Gestione della sincope in emergenza: studio retrospettivo per identificare uno score clinico-laboratoristico per la stratificazione del rischio di mortalità ad un anno. Mancini F, Cardone S, Potenza A, Iacomini P, Cordischi C, Sabbatini M, Pignataro G, Zuccalà G, Candelli M. Medicina d'Urgenza e PS -Dipartimento di Emergenza eAccettazione - Policlinico Gemelli - UCSC - Roma Introduzione. La sincope è una delle principali cause di accesso e motivo di ricovero presso i dipartimenti di emergenza. Nonostante la maggioranza delle sincopi sia di tipo benigno, la percentuale di eventi sincopali che sottende un malattia grave non è trascurabile. Una delle principali sfide della ricerca clinica degli ultimi anni è stata eseguita per trovare uno score in grado di predire la mortalità e la morbilità nei pazienti che si presentano in PS che sia di ausilio per il medico nella decisione di ricoverare o dimettere un paziente che si presenti in area critica con questo sintomo.Scopo del nostro studio è di valutare in maniera retrospettiva la presenza di fattori clinici, laboratoristici o strumentali associati a mortalità ad un anno rispetto alla presentazione dell'evento sincopale. Materiali e metodi. Sono stati quindi arruolati tutti i pazienti che si sono presentati con diagnosi di sincope come sintomo di accesso al triage confermata dal medico di PS presso il Policlinico Gemelli dal novembre 2010 al maggio 2011. I pazienti arruolati sono stati 354, (153 maschi e 101 femmine), età media 59,9 ± 22 anni, range (14-96). Sono stati quindi analizzati numerosi parametri anamnestici, clinici, laboratoristici ( posizione di insorgenza, presenza di prodromi, cause situazionali scatenanti, storia di malattia cardiovascolare, assunzione di farmaci, dosaggio della troponina plasmatica, ematocrito, emoglobina, alterazioni elettrocardiografiche, traumi associati). E’ stato eseguito un follow up ad un anno per la valutazione della mortalità da ogni causa. Dall’arruolamento sono stati esclusi tutti i pazienti che presentavano un'aspettativa di vita inferiore ad un anno (neoplasie in fase terminale) al momento dell’accesso in PS. Per ciascun parametro è stata eseguita un’analisi univariata per verificare l’associazione con la mortalità ad un anno. Tutti i parametri che sono risultati positivi all’analisi univariata sono stati quindi analizzati per mezzo di una regressione logistica correggendo i risultati per sesso e per età. In questo modo sono stati reperiti tutti i fattori che risultavano indipendentemente associati alla mortalità ad un anno. Questi fattori sono stati quindi utilizzati per comporre uno score diagnostico che è stato paragonato ad uno score di stratificazione del rischio di mortalità comunemente utilizzato (OESIL) . Risultati: . Tra tutti i parametri utilizzati sono risultati associati alla mortalità ad un anno: presenza di trauma cranico, età, assenza di prodromi presincopali, presenza di confusione post-sincopale, presenza di scompenso cardiaco all’anamnesi, presenza di patologia cardiovascolare all’anamnesi, storia di sincopi pregresse, un’obiettività cardiaca positiva, presenza di dispnea, l’ematocrito, i livelli plasmatici di troponina, i livelli di emoglobina, la saturazione di ossigeno al pulsiossimetro, la terapia con betabloccanti, con ace inibitori, con sartani, con antiipertensivi in generale, con antiaritmici e con anticoagulanti e antiggreganti. Utilizzando la regressione logistica multipla abbiamo quindi individuato i fattori correlati in maniera indipendente alla mortalità ad un anno. Essi sono risultati: età maggiore di 65 anni (RR 10,3; intervallo di confidenza al 95%, 1,04102,6; p=0.046), confusione postsincopale (RR 5,98; intervallo di confidenza al 95%, 1,425,2; p=0.015), presenza di dispnea durante la visita in PS (RR 19,3; intervallo di confidenza al 95%, 1,8-203,9; p=0.014), troponina I superiore a 0,014 ng/dL (RR 5,8; intervallo di confidenza al 95%, 1,7-20,3; p=0.006), uso di antiaritmici (RR 7,6; intervallo di confidenza al 95%, 1,5-36,8; p=0.011). Abbiamo, quindi, utilizzato i 5 parametri risultati associati in maniera indipendente alla mortalità per ricavare uno score. In base al rischio relativo abbiamo assegnato un punto per ogni parametro risultato positivo (Dispnea, Età maggiore di 65 anni, Confusione post sincopale, Troponina, Antiaritmici in terapia: DECTA), creando uno score da 0 a 5. Score 0 171 vivi su 171 (48,3% del totale) mortalita’ 0% Score 1 129 vivi su 143 (40,3% del totale) mortalità 9,8% Score 2 26 vivi su 38 (10,7% del totale) mortalità 68,4% Score 3 0 vivi su 2 (0,6% del totale) mortalità del 100% Score 4 e score 5 in nessun paziente In base alle indicazioni dell’OESIL score 98 pazienti sarebbero stati dimissibili mentre i restanti 256 avrebbero meritato ulteriori indagini mediante il ricovero. Paragonando lo score DECTA all’OESIL vediamo che i pazienti da dimettere sono 98 vs 171 su 354 (p<0.0001; OR: 1.60; IC95%: 1.79-3.34) con un risultato nettamente migliore da parte del DECTA. Conclusioni. Il DECTA score, in una valutazione retrospettiva sembra aumentare il numero di pazienti dimissibili in sicurezza dopo una valutazione di Pronto Soccorso utilizzando parametri facilmente reperibili. E’ necessario uno studio prospettico per validare tali risultati.