Determina il processo di
avanzamento e di sviluppo
delle discipline e delle
condizioni umane.
Expo Milano 2015 coglie l’urgenza di descrivere e
confrontarsi sulla storia dell’Uomo e sulla produzione di cibo,
nella sua doppia accezione di valorizzazione delle tradizioni
culturali e di ricerca di nuove applicazioni tecnologiche. E lo
fa attraverso una forma aperta e collaborativa perfettamente
in linea con il nuovo significato che l’Esposizione Universale
ha assunto nel corso del tempo: non più solo una vetrina
industriale ma soprattutto una tappa del percorso culturale,
di crescita e di cambiamento che valorizza l’interazione tra
i popoli nel rispetto del Pianeta.
Concentrandosi sull’individuo, che con la sua vita e il suo lavoro contribuisce alla
trasformazione dell’ambiente naturale in cui vive, Expo Milano 2015 rappresenta l’energia
vitale che il cibo, simbolo di ospitalità, di comunità e di celebrazione della vita, porta con sé.
Nel tempo questa storia ha reso sempre più centrale e protagonista la persona fino ad
arrivare alla realizzazione di un’Esposizione completamente concepita intorno alla figura
umana: lo scopo, in questa edizione più che in ogni altra prima, sarà quello di rendere
il visitatore attivo, di trasformare la sua esperienza in interesse,
approfondimento, conoscenza e consapevolezza. Il racconto dell’umanità passa attraverso
avvenimenti storici, politici ed economici che si riflettono nello svolgimento delle Esposizioni
Universali. È difficile ricordare tutte le Esposizioni riconosciute dal BIE o sceglierne alcune
invece di altre, ma dall’edizione di Londra del 1851 a quella di Dubai che verrà, passando
per Milano e Bruxelles, in alcune, selezionate in questa gallery, è possibile rintracciare da
una parte i segni che l’uomo ha lasciato sulla terra, dall’altra il seme del cambiamento nel
rapporto che ogni popolo ha con il proprio territorio, con i suoi frutti e quindi con il cibo e
l’alimentazione. Questo seme di consapevolezza è maturato più di altri fino a far nascere,
nei giorni nostri, l’edizione di Expo Milano 2015, Nutrire il Pianeta, Energia per la vita, che
esplorerà a fondo l’importanza che l’alimentazione ha per tutti noi e la centralità dell’uomo.
Il progresso tecnico è definibile genericamente come il processo di
acquisizione di conoscenze ed abilità che espande l'insieme dei beni in
astratto producibili, finali e intermedi, e/o l'insieme delle tecniche di
produzione conosciute, migliorando così l'efficienza produttiva delle
dotazioni dei fattori produttivi generalmente ottenuto attraverso un
processo di ricerca e sviluppo in grado di produrre innovazione sotto
forma di miglioramento tecnologico. In ambito neoclassico, il progresso
tecnico è visto come un cambiamento della tecnologia, cioè l'insieme
delle tecniche produttive conosciute, e modellizzato come uno
spostamento (shift) verso l'alto della funzione di
Produzione. In questo distinto da spostamenti “lungo” la funzione, che
possono aumentare l’output attraverso aumenti dei fattori impiegati
L’EVOLUZIONE DEGLI USI E COSTUMI
L’evoluzione degli usi e costumi è quel cambiamento che avviene in un popolo che muta i suoi usi e
tradizioni a causa di fattori esterni come per esempio con il contatto di nuovi popoli e/o tecnologie.
Questo fenomeno è molto presente nella storia dell’uomo che spesso ha modificato i propri modi di
fare etichettandone di nuovi come migliori o più divertenti. Tale fenomeno è ed è stato frequentissimo
in Italia dove si sono susseguiti numerosissimi scambi di popoli e culture, per la sua posizione centrale
nel Mediterraneo , una delle cose che da poco stanno cambiando in Italia è il dialetto. Il dialetto è
una varietà linguistica (o idioma) usata da abitanti originari di una particolare area geografica. Il
numero di locutori e le dimensioni dell'area interessata possono variare. In Italia il termine dialetto
viene utilizzato per indicare tutti i sistemi linguistici locali derivati dal latino. Tale sostantivo nel
linguaggio comune ha assunto differenti significati, connotazioni negative e pregiudizi. Tuttavia, dal
punto di vista della linguistica, la discriminazione dei dialetti è ingiustificata, così come la presunzione
di superiorità di alcune varietà rispetto ad] altre. I dialetti presenti in Italia hanno infatti una loro
grammatica, un loro lessico e spesso una letteratura. Lo stesso italiano è in origine un dialetto, ovvero il
toscano letterario , che dal XVI secolo venne progressivamente impiegato come modello esemplare.
Poiché per la linguistica tutti i dialetti e le lingue sono insiemi di segni e regole ordinati e funzionanti
analogamente, la distinzione avviene dunque esclusivamente a livello politico: ricorrendo al sostantivo
lingua molte culture fanno riferimento ad un sistema riconosciuto dalle istituzioni, codificato e con a
disposizione testi letterari o ufficiali. È questo il caso del sardo e del friulano, che hanno ottenuto lo
status di lingue e il riconoscimento di minoranze linguistiche per i propri parlanti
LAVORO ESGUITO DAI RAGAZZI DELLA 1°Ds:
DAVIDE SANTI
ROBERTO MARIA TURCO
ALESSANDRO SANTONASTASO
RAFFAELE MARONO
LUCIANO LUCA VERDE.
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