L’Islam nel mondo contemporaneo • • • • • • • • • • • • • • • Il Jihad moderno La nascita di Israele La “questione palestinese” La ripresa della tradizione islamica Tra la Palestina e il Golfo persico Marjane Satrapi, Persepolis L’Iraq di Saddam Hussein L’Intifada Hamas I talebani L’Afghanistan e il terrorismo L’attentato alle Twin Towers Osama Bin Laden Una data epocale La reazione americana Il Jihad moderno La creazione dello stato di Israele nel complesso scenario successivo alla seconda guerra mondiale aprì una drammatica fase di tensione tra il mondo arabo e quello palestinese. La nascita di Israele Lo formazione dello stato di Israele, iniziata nel secondo dopoguerra e portata a termine nel 1948, fece scattare la reazione araba e generò una serie di guerre. Molti palestinesi furono allontanati dallo stato di Israele, molti altri restarono a vivere dentro i confini di Israele, subendo talvolta confische o spostamenti forzosi. La “questione palestinese” La “questione palestinese” diventò così un gravissimo problema politico: i profughi palestinesi, senza terra e senza la possibilità di creare uno stato, vennero utilizzati dai paesi arabi che diedero loro ospitalità come pretesto per continui attacchi ad Israele. Nel frattempo i palestinesi stessi cercarono di ricostruire la loro identità mescolando nazionalismo con tradizione islamica. La ripresa della tradizione islamica Fu così che termini come Jihad, Shahid (martire), Mujhaid (guerriero della fede), che hanno un significato specificamente religioso, si mescolarono nel lessico nazionalista laico: l’islam aiutava i palestinesi ad esprimersi nella lotta politica. L’esempio palestinese risvegliò il radicalismo politico e religioso islamico: movimenti come i “Fratelli musulmani” diffusero ulteriormente la loro predicazione. Tra la Palestina e il Golfo persico Nel 1979 in Iran una rivoluzione abbatte’ lo scià, Reza Pahlavi, e fondò uno stato integralmente islamico guidato da Khomeini, un ayatollah cioè una delle massime autorità religiose sciite. La costituzione iraniana si fonda sulla Sharia, pertanto modificò profondamente la condizione femminile, per esempio impose alle donne lo chador. Marjane Satrapi, Persepolis Il fumetto “Persepolis” racconta in crude immagini in bianco e nero le vicende di una ragazza figlia della borghesia laica di Teheran, che vede la sua vita stravolta dalla Rivoluzione Khomeinista. L’Iraq di Saddam Hussein In Iraq si impose uno stato laico, a prevalenza sunnita, che combatte’ una lunga guerra contro l’Iran. Nel 1990 invase il Kuwait per impadronirsi delle sue risorse di petrolio, ma fu a sua volta attaccato dagli Stati Uniti e sconfitto. Gli Stati Uniti a questo punto, divenuti forti nello scenario mondiale, cercarono di pacificare la Palestina, dilaniata da anni di scontri armati tra l’esercito israeliano e le comunità palestinesi. L’Intifada L’Intifada fu la grande ribellione della popolazione palestinese promossa dall’OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina) che durò dal 1987 al 1993 e si concretizzò in manifestazioni di protesta ed aggressione contro la popolazione e l’esercito israeliano, anche da parte di donne e ragazzini che scagliavano sassi contro i coloni e i militari israeliani. Una seconda intifada scoppiò di nuovo nel Settembre 2000 e divenne molto forte Hamas. Hamas Hamas (entusiasmo) è un’organizzazione radicale che non vuole riconoscere la legittimità dello stato di Israele e compì numerosi attentati contro la popolazione civile israeliana e l’esercito israeliano. I talebani Mentre il problema palestinese non trovava soluzione, in Afghanistan il gruppo islamico dei talebani (studenti di scienze islamiche) assumeva il controllo dello stato che rese ancora più rigidamente teocratico di quello iraniano. Le leggi si basano sull’adesione integrale alla Sharia; in particolare le donne devono indossare il burqa, non possono lavorare e studiare. L’Afghanistan e il terrorismo L’Afghanistan divenne una delle principali basi del terrorismo islamico e diede ospitalità agli attentatori delle torri gemelle: negli anni 1980- 1990 nacque un movimento musulmano radicale globale, che predicava la lotta panislamica contro tutti gli aggressori dell’Islam, un Jihad globale che prevedeva la disponibilità al martirio. Tra gli adepti di questo movimento c'è Osama Bin Laden che fondò Al Quaeda. L’attentato alle torri gemelle L’11 Settembre 2001 si schiantarono contro le torri gemelle due aerei di linea dirottati da kamikaze, alcuni dei quali appartenenti ad Al Quaeda, “la base, la rete”, organizzazione terroristica internazionale che aveva la sua base operativa nell’Afghanistan dei talebani. Osama Bin Laden Il capo di Al Quaeda era un miliardario saudito, Osama Bin Laden, sostenitore di una guerra santa da condurre in ogni modo e con ogni mezzo contro i nemici dell’islam, in particolare contro gli Stati Uniti. Il capo di Al Quaeda fu ucciso in un raid americano in Pakistan dieci anni dopo, il 2 Maggio nel 2011. Una data epocale L’11 Settembre fu un trauma per l’Occidente: per la prima volta gli Stati Uniti subirono un attacco sul loro territorio e l’intero Occidente scoprì la sua vulnerabilità davanti ad un nemico inafferrabile. Tutto il mondo fu pervaso da un senso di incertezza e conobbe una grossa crisi anche economica. Sembrò farsi concreta la prospettiva di uno scontro di civiltà. La reazione americana La reazione americana si concretizzò con una lunga guerra, insieme agli alleati, in Afghanistan contro i talebani, che ospitavano e proteggevano i terroristi islamici, in primo luogo, si pensava Osama Bin Laden che però riuscì a far perdere le sue tracce. Bibliografia -M. Banti, Frontiere della storia, Laterza 2012 -G. Maifreda, Tempi moderni, Pearson 2012 -A. Giardina, G. Sabbatucci, V. Vidotto , Il mosaico e gli specchi, Laterza 2006 -G. Turi, Il mondo moderno, Laterza 2006