Per favore, dedica un po’ del tuo tempo a leggere quel che segue 1° giugno 2001 Attentato suicida alla discoteca Dolphin 21 adolescenti uccisi e 120 feriti da un attentatore suicida che si fa esplodere fuori dalla discoteca vicino al delfinario di Tel Aviv. Il terrorista va in mezzo a un gruppo di adolescenti, che stavano facendo la fila. Mentre è in fila, fa scoppiare l’esplosivo legato al proprio corpo. Israele non reagisce I terroristi palestinesi cercano ogni giorno di uccidere civili israeliani. Ogni giorno, gli israeliani devono chiedersi cosa li aspetta Attentati suicida Colpi di mortaio Spari dalle macchine Bombe nascoste in: Ristoranti Caffe Centri commerciali Autobus Drogherie Angurie Lattine di bibite Cestini dell’immondizia 9 Agosto 2001 Bomba esplode nel centro di Gerusalemme, in una pizzeria, all’ora di pranzo. 15 persone uccise, fra cui 7 bambini, e circa 130 feriti in un attentato suicida alla Pizzeria Sbarro. 5 vittime facevano parte della stessa famiglia (genitori e i loro 3 bambini) Mordechai Schijveschuurder, 43 Ra'aya Schijveschuurder, 14 Tzira Schijveschuurder, 41 Avraham Yitzhak Schijveschuurder, 4 Hemda Schijveschuurder, 2 Erano andati insieme in questo ristorante Non torneranno mai più Immagini dell’accaduto L’attentatore suicida è morto nell’esplosione Il suo nome era su una lista di terroristi ricercati consegnata da Israele alla Autorità Palestinese meno di una settimana prima. Sia Hamas che la Jihad islamica hanno rivendicato la propria responsabilità per l’attentato. Nello stesso momento, si festeggia Palestinesi ballano e distribuiscono dolci nelle città della West Bank per festeggiare il successo dell’attentatore suicida. C’è possibilità di arrivare alla pace in Medio Oriente ? Per rispondere, Dobbiamo stabilire se le seguenti affermazioni sono vere o false 1. Arafat e i palestinesi vogliono vivere in pace, al fianco di Israele. 2. Israele non cesserà l’occupazione e non restituirà i territori per la pace. 3. Gli arabi sono Davide in questo conflitto. Israele è Golia, e sta usando una violenza eccessiva contro i palestinesi armati solo di sassi. 1 Vero o Falso? Arafat e i palestinesi vogliono vivere in pace, al fianco di Israele. Due Stati per due popoli (1) 29 Novembre 1947: La risoluzione 181 delle NU stabilisce la partizione della Palestina (sotto controllo britannico) in uno stato ebraico e uno arabo. La risoluzione viene accettata dagli ebrei e rifiutata dagli arabi. La violenza araba in terra santa scoppia quasi immediatamente. 14 maggio 1948: Israele è fondato come uno stato democratico in cui i cittadini godono di libertà senza discriminazioni basate sulla religione, razza o sesso. Israele chiede una pacifica convivenza con i vicini arabi. 14 maggio 1948: Gli eserciti di 5 stati arabi vicini invadono il nuovo stato di Israele, che aveva dichiarato la propria indipendenza il giorno precedente. L’invasione, cominiciata da un attacco aereo egiziano su Tel Aviv, viene energicamente respinta. Da nord, est e sud, gli eserciti di Libano, Siria, Iraq, Giordania ed Egitto invadono il nuovo stato. Israele non perde la guerra. Nasce la questione palestinese. Uno stato palestinese? Osservazione: Prima della Guerra dei Sei Giorni, la Striscia di Gaza era sotto controllo egiziano, Giudea e Samaria (il West bank) erano sotto controllo della Giordania. I palestinesi non hanno mai avuto autonomia in queste aree (o in qualsiasi altra area, se è per questo) ma non si sono mai ribellati contro l’Egitto o la Giordania. Ricorda, l’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) è stato fondato nel 1964 – tre anni prima della Guerra dei Sei Giorni. Il suo obbiettivo era la distruzione dello Stato di Israele. La guerra dei Sei Giorni Israele non ha voluto questa guerra, vi è stato costretto. Non voleva neanche occupare territori, e controllare altri popoli. Ma Israele ha vinto la guerra, contro ogni probabilità. Solo in seguito i palestinesi iniziarono i violenti sforzi per conquistare indipendenza a Gaza e nel West Bank. Due Stati per due popoli (2) 25 luglio 2000 - Camp David A Camp David, il Presidente Clinton offrì una proposta per porre fine al conflitto israelianopalestinese. Secondo la sua proposta, Israele avrebbe dovuto dare circa il 96% dei territori occupati più un 3% dall’interno di Israele. I palestinesi avrebbero avuto uno stato indipendente, con Gerusalemme Est come capitale. Il Primo Ministro Barak accettò l’offerta. Arafat e i suoi colleghi rifiutarono. I palestinesi non chiesero nemmeno chiarimenti, ma iniziarono semplicemente a combattere, causando spargimento di sangue sia per gli arabi che per gli ebrei. Ancora una volta, ai palestinesi è stato offerto uno stato indipendente al fianco di Israele. Ancora una volta hanno rifiutato. I leader mondiali, e quelli presenti a Camp David – compresi il Presidente Clinton, Dennis Ross e James Rubin -- incolparono Arafat per il fallimento del vertice di Camp David. Clinton ad Arafat: “E’tutta colpa tua” Newsweek, 27 giugno 2001 La vera mappa di Arafat Mentre parlava di una mappa immaginaria di Israele alla conferenza stampa di Ginevra, Arafat indossava un’altra mappa cucita sulla sua manica – la mappa che fa parte dello stemma ufficiale dell’OLP. Arafat indossa sempre questa mappa sulla sua uniforme. E’ anche il simbolo che appare su tutti i documenti dell’OLP, comprese le copie ufficiali del discorso di Arafat distribuite a Ginevra.. Questa mappa mostra le frontiere del futuro “Stato Palestinese”, in cui appare che l’intenzione dell’OLP è di rimpiazzare l’intero Stato d’Israele, comprese Tel Aviv, Haifa e Gerusalemme e non solo le zone amministrate di Giudea, Samaria e Gaza. Il metodo dell’OLP- La grande bugia Questa illustrazione mostra il metodo propagandistico usato in continuazione da Arafat – più grande è la bugia e più spesso viene ripetuta, e maggiore sarà il numero di persone che ci crederanno. Contro la Grande Bugia c’è solo una difesa: la verità. Citazioni interessanti… “Secondo i nostri piani, fonderemo lo stato palestinese su ogni parte della palestina da cui il nemico si ritirerà. Lo stato palestinese sarà una tappa della nostra lotta per la liberazione della Palestina e di tutti i suoi territori” Abu Iyad, vicecomandante di Arafat, 1988 “Dopo che lo stato palestinese guadagnerà il riconoscimento della maggior parte delle nazioni del mondo, come previsto, la presenza israeliana sulla terra Palestinese diventerà illegale e noi la combatteremo con le armi. La battaglia contro le forze israeliane è un nostro diritto” Farouk Radoumi, capo dell’ufficio diplomatico, al giornale palestinese, AL HAYAT AL-JADEEDA, 15 ottobre l998 Altre citazioni “Questa è la Palestina dal fiume (Giordano) al mare (Mediterraneo), da Rosh Hanikra a Rafah (Gaza). Il divario fra le aspettative palestinesi e la cospirazione israeliana porterà inevitabilmente a uno scontro. “La nostra posizione" dichiarato dalla fazione di Yasser Arafat dell’OLP Al Fatah sul giornale palestinese AL HAYAT AL-JADEEDA, 19 dicembre 1998 “…Sia Gerusalemme est che ovest sono luoghi sacri . . . Non solo Gerusalemme ma anche tutto il resto della Palestina è un luogo sacro islamico… da un punto di vista religioso, non è accettabile che quel luogo sacro sia posseduto da non-mussulmani” Sheik Ekrima Sabri, Mufti di Gerusalemme, intervistato da IMRA, 10 giugno 1998. “La terra mussulmana di Palestina è un singolo elemento che non può essere diviso. Non c’è differenza tra Haifa e Shechem (Nablus) , tra Lod and Ramallah, e tra Gerusalemme e Nazareth . . . La terra di Palestina è una sacra terra per il beneficio di tutti i mussulmani, est ed ovest. Nessuno ha il diritto di dividerla o di cedere una sua parte. La liberazione della Palestina è obbligatoria per tutte le nazioni islamiche e non solo per la nazione palestinese. Sermone trasmesso alla radio palestinese, 30 aprile 1999 “Gli accordi di Oslo erano un cavallo di troia; l’obiettivo è la liberazione della Palestina dal fiume (Giordano) al mare (Mediterraneo)” Faysal Al-Husseini, Ministro dell’Autorità Palestinese per gli affari di Gerusalemme, nella sua ultima intervista al quotidiano 'Al-Arabi' (Egitto), 24 giugno 2001 Contastorie Fin dall’inizio, Arafat ha raccontato esagerazioni e leggende a proposito della sua vita, sostenendo, ad esempio, di essere nato a Gerusalemmme, nonostante la sua nascita, nel 1929 viene chiaramente registrata in Egitto. BBC News, 29 Novembre 2000 “Sono pronto ad uccidere per il bene della mia causa; non mentirei per lei?” Yasser Arafat Arafat – Cosa c’è nella sua mente? Nel settembre 1993 il Primo Ministro Yitzhak Rabin ed Arafat firmarono gli Accordi di Oslo, che proclamano il riconoscimento reciproco e la decisione delle due parti di abbandonare la lotta armata e di sistemare le controversie con mezzi pacifici. Sette anni dopo, al vertice di Camp David, fu chiaro che gli sforzi diplomatici non avevano dato risultati. Invece di provare di nuovo a percorrere la via della politica, Arafat diede il via al terrorismo. Da allora, ci sono stati numerosi sforzi per mettere fine alla violenza, ma senza successo. Sfortunatamente, sembra che Arafat non sia cambiato, da terrorista a capo di stato. Si può dire, che Arafat non si sia tolto la sua uniforme, e non solo metaforicamente. Non si tolse la sua uniforme quando firmò l’accordo di pace con Israele. Non si tolse la sua uniforme perfino quando ricevette il premio Nobel per la pace. Sia l’Arafat formale che quello casual indossano un’uniforme militare Arafat: uccidete più coloni che potete ”uccidete un colono al giorno.” ”sparate ai coloni ovunque.” “Maledetti voi se li lascerete raggiungere le loro case al sicuro o viaggiare sicuri sulle strade” “Voglio che uccidiate più coloni che potete.” “Non date retta a quello che dico ai media, alla televisione o nelle apparizioni pubbliche. Date retta solo alle istruzioni scritte che ricevete da me” Yasser Arafat istruisce il suo popolo in un evento pubblico, luglio 2001 La Televisione Ufficiale Palestinese Trasmette incitazioni ad uccidere ebrei e americani “Non cederemo un singolo granello della terra di Palestina, di Haifa, e Jaffa, e Acre, e Mulabbas [Petah Tikva] e Salamah, e Majdal [Ashkelon], e di tutta la terra, e di Gaza, e del West Bank" "Allah, occupati degli ebrei, i tuoi nemici e i nemici dell’islam. Occupati degli infedeli, e dell’America, e dell’Europa che sta dietro di loro, o Signore del mondo." “Non avere pietà degli ebrei, non importa dove si trovino, in ogni paese. Combattili, ovunque ti trovi. Ovunque li incontri, uccidili. Ovunque ti trovi, ammazza gli ebrei e gli Americani che sono come loro – e quelli che stanno con loro – sono tutti della stessa pasta, contro gli arabi e contro i mussulmani – perché hanno fondato Israele qui, nel cuore pulsante del mondo arabo, in Palestina. L’hanno creato come avanposto della loro civiltà, come avanguardia del loro esercito, e per essere la spada dell’occidente e dei crociati, che pende sulle teste dei monoteisti, dei mussulmani in queste terre. Gli ebrei sono il loro reparto d’assalto. -- Dr. Ahmad Abu Halabiya, aun membro dell’Autorità Palestinese Fatwa Council, 13 ottobre 2000 La televisione ufficiale palestinese è finanziata dagli USA e dall’Unione Europea. Prendiamo in esame il caso Ikrama Sabri. Nel luglio 1997, Sabri incitò apertamente alla violenza contro gli Ebrei israeliani - “coloni colonialisti che sono figli di scimmie e maiali.” Pregò Allah di “vendicarsi” su di loro (e, tanto per gradire, di “distruggere governata da ebrei sionisti.”) l’America, visto che è L’estate scorsa, il mufti fece una scenata farneticante riguardo alla possibilità degli ebrei di pregere al Monte del Tempio. Ogni ''ebreo che prega,'' minacciò, significherà “massacri di dimensioni tali che solo Allah conosce… massacri e fiumi di sangue.” La reazione dell’Autorità Palestinese? Pubblicare le parole di Sabri su Al Hayat Al Jadidah, il giornale ufficiale palestinese. Il cieco odio del mufti per gli ebrei risuona ovunque, in ogni luogo pubblico e mezzo di comunicazione palesestinese. Accendete la TV – uno sceicco “benedice chiunque ha messo da parte una pallottola da piantare nella testa di un ebreo.” Aprite la posta – una lettera di Arafat che loda il terrorista della discoteca di Tel Aviv come “modello di umanità e sacrificio.” Mandate un bambino in uno dei campi estivi dell’Autorità Palestinese dove imparerà che uccidere gli ebrei gli assicura un posto in paradiso. Navigate nel sito internet della fazione dell’OLP di Arafat (www.fateh.net) e leggete come le uccisioni dovranno contiunuare finchè “lo stato sionista sarà demolito” -- The Boston Globe, 23 agosto 2001 11 settembre 2001 Attacco all’America In un terrificante attacco suicida contro gli Stati Uniti, dei terroristi a bordo di un jet commerciale si schiantano contro il Wold Trade Center e contro il Pentagono, uccidendo migliaia di innocenti. Il mondo è sotto shock Ma in mezzo all shock, sorge l’istinto umano di far qualcosa. In israele, nelle ore dell’attacco, i cittadini spontaneamente si mettono in fila per donare sangue, accendono candele, si addolorano per i morti e sventolano le bandiere americane. Viene dicharata una giornata di lutto nazionale e la bandiera israeliana è a mezz’asta, in rispetto e solidarietà con la tragedia americana. Il Governo israeliano è fra i primi ad offrire squadre di ricerca per aiutare nelle operazioni di salavataggio. Le strade di Tel Aviv e Gerusalemme sono ribattezzate Pentagono Road e New York Street. Ma alcune persone non si addolorano Mentre a Londra, Ottawa, Tel-Aviv e Mosca decine di migliaia di persone si addolorano, donano sangue, e partecipano a raccolte di aiuti, nel West Bank, a Gerusalemme Est e in Libano migliaia di palestinesi ballano e festeggiano cantando “Allah è grande” sparando in aria e distribuendo dolci. “…migliaia e migliaia di cittadini americani ieri sono stati strappati alle loro famiglie e amici, al loro lavoro, alla loro gioia e al loro dolore –, l’agonia di questi americani è stata celebrata nelle strade della palestina e in altri paesi del mondo arabo, un mondo di menti prigioniere, una società fallita con un’economia difficile. Entrano nei nostri libri di scuola come involontari ma decisivi strumenti di una grande e amara lezione: esiste la malvagità al mondo e questa malvagità non può essere placata. Deve essere combattuta. E, tristemente, deve essere combattuta continuamente e duramente.” The New Republic, 13 settembre 2001 Ogni persona con una sensibilità si chiede PERCHE’? Perché queste persone stanno festeggiando la morte di così tanti innocenti? Come possono essere così felici solo perchè degli americani sono morti? Da dove arriva tutto questo odio? ? Questo odio è stato creato e nutrito da molti anni di velenoso incitamento dell’educazione e dei media palestinesi. L’incitamento di Arafat contro l’America non è una sorpresa. Non è niente di nuovo. Durante la Guerra del Golfo, nel 1991, Yasser Arafat era il più grande sostenitore di Saddam Hussein. Nel West Bank e a Gaza migliaia di palestinesi marciarono in manifestazioni contro gli Stati Uniti chiedendo a Hussein di distruggere gli USA. La legittimità di Arafat fu colpita dal suo supporto a Saddam Hussein. Arafat ha imparato la lezione… Dopo l’11 settembre, quando ha visto il suo popolo ballare per le strade e sapendo quanto questo sarebbe apparso terribile nei media del mondo libero, dichiarò di essere “shockato” da quello che era successo negli Stati Uniti. L’autorità palestinese minacciò i giornalisti e li avvertì di non pubblicare queste immagini, dicendo che che non potevano essere ritenuti responsabili per la vita dei giornalisti e per la loro sicurezza se l’avessero fatto... Con le sue ciniche manipolazioni dei media, Arafat è riuscito a sfruttare la situazione… Donando sangue per le vittime americane Beh, non ha VERAMENTE donato il suo sangue, ma i media hanno ottenuto un ottimo spettacolo. La verità è che il suo sangue è stato buttato subito dopo essere stato prelevato. Visto che Arafat prende un sacco di medicine, se il suo sangue fosse stato mandato negli Stati Uniti, avrebbe dovuto essere considerato un attacco biologico… Ma come trovata pubblicitaria, è stato un grosso successo per Arafat. Gli americani si domandano “perché ci odiano?” Odiano proprio quello che vedono qui in quest’aula: un governo eletto democraticamente. I loro capi si nominano da soli. Odiano la nostra libertà: la nostra libertà di religione, la nostra libertà di parola, la nostra libertà di voto e la nostra libertà di riunirci e di non essere d’accordo l’uno con l’altro. Vogliono abbattere i governi esistenti in molti paesi mussulmani, come l’Egitto, Arabia Saudita e Giordania. Vogliono scacciare Israele dal Medio Oriente. Vogliono scacciare i cristiani e gli ebrei dalle vaste regioni dell’Asia e dell’Africa. - George W. Bush, 20 settembre 2001 L’uso dei bambini Campi estivi palestinesi Bambini palestinesi calpestano le bandiere americana e israeliana durante l’addestramento militare. La presenza dei bambini palestinesi in questi tumulti non è casuale. L’autorità palestinese ha intenzionalmente mobilitato i bambini palestinesi per armare la prima linea nella sua lotta contro Israele, spesso vengono usati come scudi per proteggere i palestinesi armati. Questa mobilitazione di giovani palestinesi è stata facilitata inoltre dall’effetto a lungo termine dell’educazione dell’Autorità Palestinese, dei mezzi di informazione controllati dal Governo, dai programmi dei campi estivi, che educavano i bambini alla lotta armata contro Israele anche prima dell’attuale crisi. I testi scolastici dell’Autorità Palestinese La pace con Israele non viene presentata come un obiettivo o discussa come un’opinione in questi libri. Il processo di pace non viene neanche menzionato. Gli accordi di Oslo vengono nominati una volta, ma non vengono definiti come processo di pace, ma piuttosto come un passo verso il ritorno in “Palestina”. I libri non definiscono il problema in termini di West Bank e Striscia di Gaza, i territori amministrati da Israele dal 1967 e percepiti dalla comunità internazionale come l’essenza della questione palestinese. L’Autorità Palestinese insegna ai bambini che la questione palestinse non è il controllo su West Bank e Gaza, ma l’esistenza di Israele. “Prenderò la mia anima in mano e la lancerò nell’abisso della morte. E allora, sia la vita che allieterà gli amici o la morte che disturberà il nemico. Un’anima onorevole ha due obiettivi: raggiungere la morte e l’onore. -- “canzone del martire”, Lingua araba per la Classe Quinta, p. 60. Conclusione La conclusione che ho raggiunto è che nei fatti Arafat non può arrivare a un accordo permanente. Non potrà mai ottenere più di quel che Clinton ha messo sul tavolo [le proposte presentate alla fine di dicembre], e che lui non ha accettato. Dennis Ross, 22 giugno 2001 2 Vero o falso? Israele non cesserà l’occupazione rinunciando ai territori per avere la pace. Israele è disposto a dare terra in cambio di pace? Pace fra Israele ed Egitto Pace fra Israele e Giordania Israele è disposto a dare molto per una pace vera e duratura. Guardate la terra che Israele è stato disposto a cedere per la pace con l’Egitto, comprese colonie e molte risorse (Sinai – colorato in marrone). Israele ha fatto molti sacrifici per la pace con Egitto e Giordania. Se Arafat fosse il Sadat palestinese o Re Hussein, avrebbe trovato la disponibilità di grandi concessioni da parte di Israele. Israele è l’unica democrazia in Medio Oriente. Israele è l’unico paese del Medio Oriente che assicura diritti civili a tutti i suoi cittadini, ebrei ed arabi. Israele è l’unico paese del Medio Oriente con libertà di stampa. Israele è l’unico paese del Medio Oriente dove le donne hanno uguali diritti. Israele è l’unico paese del Medio Oriente dove essere omosessuale non è considerato un crimine, e i gay hanno uguali diritti. Israele vuole soltanto la PACE, ed è disposto a dare molto per una PACE vera e duratura. Israele è l’unico paese al mondo che deve proteggersi da uomini bomba che mirano alla sua distruzione. I baschi in Spagna o l’IRA in Irlanda non usano uomini bomba, e non dichiarano neanche che il loro obiettivo è quello di distruggere la Spagna o l’Inghilterra. Israele non è uno stato colonialista. Non è andato in cerca di nuove terre, nella lontana Africa o in oriente, come hanno fatto i paesi europei, per conquistare. Israele sta proteggendo se stesso, l’unico stato ebraico. Israele non sta combattendo per interessi strategici, come gli Stati Uniti in Iraq, o per territori, come la Russia in Cecenia. Israele sta combattendo per la sicurezza dei suoi cittadini e per la propria esistenza contro un nemico che punta alla sua distruzione. Queste sono le persone che vogliono la distruzione di Israele. Sono pericolosi, non solo per Israele, ma per l’intero mondo libero. Se gli israeliani potessero credere alle intenzioni dei palestinesi, sarebbero disposti ad evacuare i territori e ad occuparsi dello sviluppo del proprio paese all’interno dei confini concordati, sulla base della linea verde. Questo non avviene, in gran parte, a causa del comportamento dei palestinesi. Arafat e il suo popolo stanno minacciando l’esistenza stessa si Israele. (la loro richiesta di esercitare il diritto al ritorno) e con le loro azioni, stanno dimostrando l’innata aggressività del loro modo di affrantare le cose e l’inaffidabilità delle loro promesse. 3 Vero o falso? Gli arabi sono Davide in questo conflitto. Israele è Golia, che usa una forza eccessiva contro i palestinesi armati solo di sassi. Parlando di Davide e Golia… 1:22 Paesi arabi 1:50 Popolazione 1:800 Territorio Senza parlare del petrolio… Israele è Golia? Altri paragoni: Solo pietre? Il 7 maggio 2001, una pattuglia israeliana scoprì una nave carica di armi destinate a un porto controllato dall’autorità palestinese. Oltretutto, si scoprì che questa era almeno la terza volta che questo tipo di nave aveva portato armi in quella zona. Le armi, in ordine di potenza, andavano dai Kalashnikov ungheresi, ai fucili automatici e munizioni SA-7, ai missili Strella 107 mm, ai razzi Katyusha, alle mine anti carro armato e alle cariche RPG. Altre armi trovate sulla nave libanese sono abbastanza potenti da distruggere Tel Aviv. Secondo gli Accordi di Oslo, all’Autorità Palestinese è vietato possedere mortai e razzi. “Possiamo perdonare gli arabi perché uccidono i nostri bambini. Non possiamo perdonarli quando ci costringono a uccidere i loro bambini. Golda Meir “Avremo la pace con gli arabi quando ameranno i loro bambini più di quanto odiano noi.” Golda Meir Fonti The Center for Monitoring the Impact of Peace, (CMIP) The Middle East Media and Research Institute (MEMRI) Project One Soul Christian Action for Israel The Jewish Virtual Library Grazie per il tempo che hai dedicato a leggere questo documento. Per favore, invia questo file a tutte le persone che che potrebbero essere interessate. Versione originale in inglese a cura di [email protected] Traduzione italiana a cura del gruppo Italian Honest Reporting Visita il nostro sito: www.honestreporting.it