Per favore, dedica un po’ del
tuo tempo a leggere quel che
segue
1° giugno 2001
Attentato suicida alla discoteca Dolphin
21 adolescenti uccisi e 120 feriti da un attentatore suicida che si
fa esplodere fuori dalla discoteca vicino al delfinario di Tel Aviv. Il
terrorista va in mezzo a un gruppo di adolescenti, che stavano
facendo la fila. Mentre è in fila, fa scoppiare l’esplosivo legato al
proprio corpo.
Israele non reagisce
I terroristi palestinesi cercano ogni giorno di uccidere civili
israeliani. Ogni giorno, gli israeliani devono chiedersi cosa
li aspetta
Attentati suicida
Colpi di mortaio
Spari dalle macchine
Bombe nascoste in:
Ristoranti
Caffe
Centri commerciali
Autobus
Drogherie
Angurie
Lattine di bibite
Cestini dell’immondizia
9 Agosto 2001
Bomba esplode nel centro di Gerusalemme,
in una pizzeria, all’ora di pranzo.
15 persone uccise, fra cui 7 bambini, e circa 130 feriti in
un attentato suicida alla Pizzeria Sbarro.
5 vittime facevano parte della stessa
famiglia (genitori e i loro 3 bambini)
Mordechai
Schijveschuurder, 43
Ra'aya
Schijveschuurder, 14
Tzira
Schijveschuurder, 41
Avraham Yitzhak
Schijveschuurder, 4
Hemda
Schijveschuurder, 2
Erano andati insieme in questo ristorante
Non torneranno mai più
Immagini dell’accaduto
L’attentatore suicida è morto nell’esplosione
Il suo nome era su una lista di terroristi
ricercati consegnata da Israele alla Autorità
Palestinese meno di una settimana prima.
Sia Hamas che la Jihad islamica hanno
rivendicato la propria responsabilità per
l’attentato.
Nello stesso momento, si
festeggia
Palestinesi ballano e distribuiscono dolci nelle città
della West Bank per festeggiare il successo
dell’attentatore suicida.
C’è possibilità di arrivare alla
pace in Medio Oriente
?
Per rispondere,
Dobbiamo stabilire se le seguenti affermazioni sono vere o false
1. Arafat e i palestinesi vogliono
vivere in pace, al fianco di Israele.
2. Israele non cesserà l’occupazione e
non restituirà i territori per la pace.
3. Gli arabi sono Davide in questo
conflitto. Israele è Golia, e sta
usando una violenza eccessiva
contro i palestinesi armati solo di
sassi.
1
Vero o Falso?
Arafat e i palestinesi vogliono vivere in
pace, al fianco di Israele.
Due Stati per due popoli (1)
29 Novembre 1947: La risoluzione 181 delle
NU stabilisce la partizione della Palestina
(sotto controllo britannico) in uno stato ebraico
e uno arabo.
La risoluzione viene accettata dagli ebrei e
rifiutata dagli arabi. La violenza araba in terra
santa scoppia quasi immediatamente.
14 maggio 1948: Israele è fondato come uno
stato democratico in cui i cittadini godono di
libertà senza discriminazioni basate sulla
religione, razza o sesso. Israele chiede una
pacifica convivenza con i vicini arabi.
14 maggio 1948: Gli eserciti di 5 stati arabi
vicini invadono il nuovo stato di Israele, che
aveva dichiarato la propria indipendenza il
giorno precedente. L’invasione, cominiciata da
un attacco aereo egiziano su Tel Aviv, viene
energicamente respinta. Da nord, est e sud, gli
eserciti di Libano, Siria, Iraq, Giordania ed
Egitto invadono il nuovo stato.
Israele non perde la guerra.
Nasce la questione palestinese.
Uno stato palestinese?
Osservazione:
Prima della Guerra dei Sei Giorni, la
Striscia di Gaza era sotto controllo
egiziano, Giudea e Samaria (il West
bank) erano sotto controllo della
Giordania.
I palestinesi non hanno mai avuto
autonomia in queste aree (o in qualsiasi
altra area, se è per questo) ma non si
sono mai ribellati contro l’Egitto o la
Giordania.
Ricorda,
l’OLP (Organizzazione per la
Liberazione della Palestina) è
stato fondato nel 1964 – tre
anni prima della Guerra dei Sei
Giorni. Il suo obbiettivo era la
distruzione dello Stato di
Israele.
La guerra dei Sei Giorni
Israele non ha voluto questa
guerra, vi è stato costretto. Non
voleva
neanche
occupare
territori, e controllare altri popoli.
Ma Israele ha vinto la guerra,
contro ogni probabilità. Solo in
seguito i palestinesi iniziarono i
violenti sforzi per conquistare
indipendenza a Gaza e nel West
Bank.
Due Stati per due popoli (2)
25 luglio 2000 - Camp David
A Camp David, il Presidente Clinton offrì una
proposta per porre fine al conflitto israelianopalestinese. Secondo la sua proposta, Israele
avrebbe dovuto dare circa il 96% dei territori
occupati più un 3% dall’interno di Israele. I
palestinesi
avrebbero
avuto
uno
stato
indipendente, con Gerusalemme Est come
capitale. Il Primo Ministro Barak accettò l’offerta.
Arafat e i suoi colleghi rifiutarono.
I palestinesi non chiesero nemmeno chiarimenti, ma iniziarono semplicemente a
combattere, causando spargimento di sangue sia per gli arabi che per gli ebrei.
Ancora una volta, ai palestinesi è stato offerto uno stato
indipendente al fianco di Israele. Ancora una volta hanno
rifiutato.
I leader mondiali, e quelli presenti a Camp David – compresi il Presidente Clinton,
Dennis Ross e James Rubin -- incolparono Arafat per il fallimento del vertice di Camp
David.
Clinton ad Arafat: “E’tutta colpa tua”
Newsweek, 27 giugno 2001
La vera mappa di Arafat
Mentre parlava di una mappa
immaginaria
di
Israele
alla
conferenza stampa di Ginevra,
Arafat indossava un’altra mappa
cucita sulla sua manica – la mappa
che fa parte dello stemma ufficiale
dell’OLP. Arafat indossa sempre
questa mappa sulla sua uniforme.
E’ anche il simbolo che appare su
tutti
i documenti dell’OLP,
comprese le copie ufficiali del
discorso di Arafat distribuite a
Ginevra..
Questa mappa mostra le frontiere
del futuro “Stato Palestinese”, in cui
appare che l’intenzione dell’OLP è
di
rimpiazzare
l’intero
Stato
d’Israele, comprese Tel Aviv,
Haifa e Gerusalemme e non
solo le zone amministrate di
Giudea, Samaria e Gaza.
Il metodo dell’OLP- La grande bugia
Questa
illustrazione
mostra
il
metodo
propagandistico usato in continuazione da
Arafat – più grande è la bugia e più spesso
viene ripetuta, e maggiore sarà il numero di
persone che ci crederanno. Contro la Grande
Bugia c’è solo una difesa: la verità.
Citazioni interessanti…
“Secondo i nostri piani, fonderemo lo
stato palestinese su ogni parte della
palestina da cui il nemico si ritirerà. Lo
stato palestinese sarà una tappa della
nostra lotta per la liberazione della
Palestina e di tutti i suoi territori”
Abu Iyad, vicecomandante di Arafat, 1988
“Dopo che lo stato palestinese
guadagnerà il riconoscimento della
maggior parte delle nazioni del mondo,
come previsto, la presenza israeliana
sulla terra Palestinese diventerà illegale
e noi la combatteremo con le armi. La
battaglia contro le forze israeliane è un
nostro diritto”
Farouk Radoumi, capo dell’ufficio diplomatico, al
giornale palestinese, AL HAYAT AL-JADEEDA, 15 ottobre
l998
Altre citazioni
“Questa è la Palestina dal fiume (Giordano) al mare (Mediterraneo), da
Rosh Hanikra a Rafah (Gaza). Il divario fra le aspettative palestinesi e la
cospirazione israeliana porterà inevitabilmente a uno scontro.
“La nostra posizione" dichiarato dalla fazione di Yasser Arafat dell’OLP Al Fatah sul giornale
palestinese AL HAYAT AL-JADEEDA, 19 dicembre 1998
“…Sia Gerusalemme est che ovest sono luoghi sacri . . . Non solo
Gerusalemme ma anche tutto il resto della Palestina è un luogo sacro
islamico… da un punto di vista religioso, non è accettabile che quel
luogo sacro sia posseduto da non-mussulmani”
Sheik Ekrima Sabri, Mufti di Gerusalemme, intervistato da IMRA, 10 giugno 1998.
“La terra mussulmana di Palestina è un singolo elemento che non può
essere diviso. Non c’è differenza tra Haifa e Shechem (Nablus) , tra Lod
and Ramallah, e tra Gerusalemme e Nazareth . . . La terra di Palestina è
una sacra terra per il beneficio di tutti i mussulmani, est ed ovest.
Nessuno ha il diritto di dividerla o di cedere una sua parte. La liberazione
della Palestina è obbligatoria per tutte le nazioni islamiche e non solo per
la nazione palestinese.
Sermone trasmesso alla radio palestinese, 30 aprile 1999
“Gli accordi di Oslo erano un
cavallo di troia; l’obiettivo è la
liberazione della Palestina dal
fiume (Giordano) al mare
(Mediterraneo)”
Faysal Al-Husseini, Ministro dell’Autorità Palestinese per
gli affari di Gerusalemme, nella sua ultima intervista al
quotidiano 'Al-Arabi' (Egitto), 24 giugno 2001
Contastorie
Fin dall’inizio, Arafat ha raccontato esagerazioni e leggende a
proposito della sua vita, sostenendo, ad esempio, di essere nato a
Gerusalemmme, nonostante la sua nascita, nel 1929 viene
chiaramente registrata in Egitto.
BBC News, 29 Novembre 2000
“Sono pronto ad uccidere per il bene della mia causa; non
mentirei per lei?”
Yasser Arafat
Arafat – Cosa c’è nella sua mente?
Nel settembre 1993 il Primo Ministro Yitzhak Rabin ed
Arafat firmarono gli Accordi di Oslo, che proclamano il
riconoscimento reciproco e la decisione delle due parti di
abbandonare la lotta armata e di sistemare le
controversie con mezzi pacifici. Sette anni dopo, al
vertice di Camp David, fu chiaro che gli sforzi diplomatici
non avevano dato risultati. Invece di provare di nuovo a
percorrere la via della politica, Arafat diede il via al
terrorismo. Da allora, ci sono stati numerosi sforzi per
mettere fine alla violenza, ma senza successo.
Sfortunatamente, sembra che Arafat non sia cambiato, da
terrorista a capo di stato. Si può dire, che Arafat non si sia
tolto la sua uniforme, e non solo metaforicamente.
Non si tolse la sua uniforme quando
firmò l’accordo di pace con Israele.
Non si tolse la sua uniforme perfino
quando ricevette il premio Nobel per
la pace.
Sia l’Arafat formale che quello casual
indossano un’uniforme militare
Arafat: uccidete più coloni che potete
”uccidete un colono al giorno.”
”sparate ai coloni ovunque.”
“Maledetti voi se li lascerete raggiungere le
loro case al sicuro o viaggiare sicuri sulle
strade”
“Voglio che uccidiate più coloni che potete.”
“Non date retta a quello che dico ai media, alla
televisione o nelle apparizioni pubbliche. Date
retta solo alle istruzioni scritte che ricevete da
me”
Yasser Arafat istruisce il suo popolo in un evento pubblico, luglio 2001
La Televisione Ufficiale Palestinese
Trasmette incitazioni ad
uccidere ebrei e americani
“Non cederemo un singolo granello della terra di
Palestina, di Haifa, e Jaffa, e Acre, e Mulabbas [Petah
Tikva] e Salamah, e Majdal [Ashkelon], e di tutta la terra,
e di Gaza, e del West Bank"
"Allah, occupati degli ebrei, i tuoi nemici e i nemici
dell’islam. Occupati degli infedeli, e dell’America, e
dell’Europa che sta dietro di loro, o Signore del mondo."
“Non avere pietà degli ebrei, non importa dove si trovino, in ogni paese.
Combattili, ovunque ti trovi. Ovunque li incontri, uccidili. Ovunque ti trovi,
ammazza gli ebrei e gli Americani che sono come loro – e quelli che
stanno con loro – sono tutti della stessa pasta, contro gli arabi e contro i
mussulmani – perché hanno fondato Israele qui, nel cuore pulsante del
mondo arabo, in Palestina. L’hanno creato come avanposto della loro civiltà,
come avanguardia del loro esercito, e per essere la spada dell’occidente e
dei crociati, che pende sulle teste dei monoteisti, dei mussulmani in queste
terre. Gli ebrei sono il loro reparto d’assalto.
-- Dr. Ahmad Abu Halabiya, aun membro dell’Autorità Palestinese Fatwa Council, 13 ottobre 2000
La televisione ufficiale
palestinese è finanziata dagli
USA e dall’Unione Europea.
Prendiamo in esame il caso Ikrama Sabri. Nel luglio 1997, Sabri incitò apertamente alla violenza
contro gli Ebrei israeliani - “coloni colonialisti che sono figli di scimmie e maiali.” Pregò Allah di
“vendicarsi” su di loro (e, tanto per gradire, di “distruggere
governata da ebrei sionisti.”)
l’America, visto che è
L’estate scorsa, il mufti fece una scenata farneticante riguardo alla possibilità degli ebrei di pregere
al Monte del Tempio. Ogni ''ebreo che prega,'' minacciò, significherà “massacri di dimensioni tali
che solo Allah conosce… massacri e fiumi di sangue.” La reazione dell’Autorità Palestinese?
Pubblicare le parole di Sabri su Al Hayat Al Jadidah, il giornale ufficiale palestinese. Il cieco odio del
mufti per gli ebrei risuona ovunque, in ogni luogo pubblico e mezzo di comunicazione
palesestinese.
Accendete la TV – uno sceicco “benedice chiunque ha messo
da parte una pallottola da piantare nella testa di un ebreo.”
Aprite la posta – una lettera di Arafat che loda il terrorista della
discoteca di Tel Aviv come “modello di umanità e sacrificio.”
Mandate un bambino in uno dei campi estivi dell’Autorità
Palestinese dove imparerà che uccidere gli ebrei gli assicura
un posto in paradiso.
Navigate nel sito internet della fazione dell’OLP di Arafat
(www.fateh.net) e leggete come le uccisioni dovranno
contiunuare finchè “lo stato sionista sarà demolito”
-- The Boston Globe, 23 agosto 2001
11 settembre 2001
Attacco all’America
In un terrificante attacco suicida contro gli Stati Uniti, dei terroristi
a bordo di un jet commerciale si schiantano contro il Wold Trade
Center e contro il Pentagono, uccidendo migliaia di innocenti.
Il mondo è sotto shock
Ma in mezzo all shock, sorge l’istinto umano di far qualcosa. In israele, nelle
ore dell’attacco, i cittadini spontaneamente si mettono in fila per donare
sangue, accendono candele, si addolorano per i morti e sventolano le bandiere
americane. Viene dicharata una giornata di lutto nazionale e la bandiera
israeliana è a mezz’asta, in rispetto e solidarietà con la tragedia americana. Il
Governo israeliano è fra i primi ad offrire squadre di ricerca per aiutare nelle
operazioni di salavataggio. Le strade di Tel Aviv e Gerusalemme sono
ribattezzate Pentagono Road e New York Street.
Ma alcune persone non si addolorano
Mentre a Londra, Ottawa, Tel-Aviv e Mosca decine di
migliaia di persone si addolorano, donano sangue, e
partecipano a raccolte di aiuti, nel West Bank, a
Gerusalemme Est e in Libano migliaia di palestinesi
ballano e festeggiano cantando “Allah è grande” sparando
in aria e distribuendo dolci.
“…migliaia e migliaia di cittadini
americani ieri sono stati strappati alle
loro famiglie e amici, al loro lavoro, alla
loro gioia e al loro dolore –, l’agonia di
questi americani è stata celebrata nelle
strade della palestina e in altri paesi del
mondo arabo, un mondo di menti
prigioniere, una società fallita con
un’economia difficile. Entrano nei nostri
libri di scuola come involontari ma
decisivi strumenti di una grande e
amara lezione: esiste la malvagità al
mondo e questa malvagità non può
essere
placata.
Deve
essere
combattuta. E, tristemente, deve essere
combattuta
continuamente
e
duramente.”
The New Republic, 13 settembre 2001
Ogni persona con una sensibilità si chiede
PERCHE’?
Perché queste persone stanno festeggiando la morte di così tanti
innocenti? Come possono essere così felici solo perchè degli
americani sono morti?
Da dove arriva tutto questo odio?
?
Questo odio è stato creato e nutrito da molti anni di velenoso
incitamento dell’educazione e dei media palestinesi.
L’incitamento di Arafat contro l’America non è una sorpresa.
Non è niente di nuovo. Durante la Guerra del Golfo, nel
1991, Yasser Arafat era il più grande sostenitore di Saddam
Hussein. Nel West Bank e a Gaza migliaia di palestinesi
marciarono in manifestazioni contro gli Stati Uniti chiedendo
a Hussein di distruggere gli USA.
La legittimità di Arafat fu colpita dal suo supporto a Saddam
Hussein. Arafat ha imparato la lezione… Dopo l’11
settembre, quando ha visto il suo popolo ballare per le strade
e sapendo quanto questo sarebbe apparso terribile nei
media del mondo libero, dichiarò di essere “shockato” da
quello che era successo negli Stati Uniti. L’autorità
palestinese minacciò i giornalisti e li avvertì di non pubblicare
queste immagini, dicendo che che non potevano essere
ritenuti responsabili per la vita dei giornalisti e per la loro
sicurezza se l’avessero fatto...
Con le sue ciniche manipolazioni dei media, Arafat è riuscito
a sfruttare la situazione…
Donando sangue per le vittime
americane
Beh, non ha VERAMENTE
donato il suo sangue, ma i
media hanno ottenuto un ottimo
spettacolo.
La verità è che il suo sangue è stato buttato subito dopo essere
stato prelevato. Visto che Arafat prende un sacco di medicine, se
il suo sangue fosse stato mandato negli Stati Uniti, avrebbe
dovuto essere considerato un attacco biologico…
Ma come trovata pubblicitaria, è stato un grosso successo per
Arafat.
Gli americani si domandano “perché ci odiano?”
Odiano proprio quello che vedono qui in quest’aula: un governo eletto
democraticamente. I loro capi si nominano da soli. Odiano la nostra libertà: la
nostra libertà di religione, la nostra libertà di parola, la nostra libertà di
voto e la nostra libertà di riunirci e di non essere d’accordo l’uno con
l’altro.
Vogliono abbattere i governi esistenti in molti paesi mussulmani, come l’Egitto,
Arabia Saudita e Giordania. Vogliono scacciare Israele dal Medio
Oriente. Vogliono scacciare i cristiani e gli ebrei dalle vaste regioni dell’Asia e
dell’Africa.
- George W. Bush, 20 settembre 2001
L’uso dei bambini
Campi estivi
palestinesi
Bambini palestinesi calpestano le bandiere americana e
israeliana durante l’addestramento militare.
La presenza dei bambini palestinesi in
questi tumulti non è casuale.
L’autorità palestinese ha
intenzionalmente mobilitato i bambini
palestinesi per armare la prima linea
nella sua lotta contro Israele, spesso
vengono usati come scudi per
proteggere i palestinesi armati.
Questa mobilitazione di giovani
palestinesi è stata facilitata inoltre
dall’effetto a lungo termine
dell’educazione dell’Autorità
Palestinese, dei mezzi di
informazione controllati dal Governo,
dai programmi dei campi estivi, che
educavano i bambini alla lotta armata
contro Israele anche prima dell’attuale
crisi.
I testi scolastici dell’Autorità Palestinese
La pace con Israele non viene presentata come un obiettivo o
discussa come un’opinione in questi libri. Il processo di pace
non viene neanche menzionato. Gli accordi di Oslo vengono
nominati una volta, ma non vengono definiti come processo di
pace, ma piuttosto come un passo verso il ritorno in “Palestina”.
I libri non definiscono il problema in termini di West Bank e
Striscia di Gaza, i territori amministrati da Israele dal 1967 e
percepiti dalla comunità internazionale come l’essenza della
questione palestinese. L’Autorità Palestinese insegna ai bambini
che la questione palestinse non è il controllo su West Bank e
Gaza, ma l’esistenza di Israele.
“Prenderò la mia anima in mano e la lancerò nell’abisso della
morte. E allora, sia la vita che allieterà gli amici o la morte che
disturberà il nemico.
Un’anima onorevole ha due obiettivi: raggiungere la morte e
l’onore.
-- “canzone del martire”, Lingua araba per la Classe Quinta, p. 60.
Conclusione
La conclusione che ho raggiunto è
che nei fatti Arafat non può arrivare
a un accordo permanente. Non
potrà mai ottenere più di quel che
Clinton ha messo sul tavolo [le
proposte presentate alla fine di
dicembre], e che lui non ha
accettato.
Dennis Ross, 22 giugno 2001
2
Vero o falso?
Israele non cesserà l’occupazione
rinunciando ai territori per avere la pace.
Israele è disposto a dare terra
in cambio di pace?
Pace fra Israele ed Egitto
Pace fra Israele e Giordania
Israele è disposto a
dare molto per una
pace vera e duratura.
Guardate la terra che Israele è
stato disposto a cedere per la
pace con l’Egitto, comprese
colonie e molte risorse (Sinai –
colorato in marrone).
Israele ha fatto molti sacrifici per
la pace con Egitto e Giordania.
Se Arafat fosse il Sadat
palestinese o Re Hussein,
avrebbe trovato la disponibilità di
grandi concessioni da parte di
Israele.
Israele è l’unica democrazia in Medio Oriente.
Israele è l’unico paese del Medio Oriente che assicura
diritti civili a tutti i suoi cittadini, ebrei ed arabi.
Israele è l’unico paese del Medio Oriente con libertà di
stampa.
Israele è l’unico paese del Medio Oriente dove le donne
hanno uguali diritti.
Israele è l’unico paese del Medio Oriente dove essere
omosessuale non è considerato un crimine, e i gay
hanno uguali diritti.
Israele vuole soltanto la PACE, ed è disposto a
dare molto per una PACE vera e duratura.
Israele è l’unico paese al mondo che deve proteggersi da uomini bomba
che mirano alla sua distruzione. I baschi in Spagna o l’IRA in Irlanda non
usano uomini bomba, e non dichiarano neanche che il loro obiettivo è
quello di distruggere la Spagna o l’Inghilterra.
Israele non è uno stato colonialista. Non è andato in cerca di
nuove terre, nella lontana Africa o in oriente, come hanno fatto i paesi
europei, per conquistare. Israele sta proteggendo se stesso, l’unico
stato ebraico. Israele non sta combattendo per interessi strategici, come
gli Stati Uniti in Iraq, o per territori, come la Russia in Cecenia. Israele sta
combattendo per la sicurezza dei suoi cittadini e per la propria
esistenza contro un nemico che punta alla sua distruzione.
Queste sono le
persone che vogliono
la distruzione di
Israele.
Sono pericolosi, non
solo per Israele, ma
per l’intero mondo
libero.
Se gli israeliani potessero credere alle intenzioni
dei palestinesi, sarebbero disposti ad evacuare i
territori e ad occuparsi dello sviluppo del proprio
paese all’interno dei confini concordati, sulla base
della linea verde. Questo non avviene, in gran parte,
a causa del comportamento dei palestinesi.
Arafat e il suo popolo stanno minacciando
l’esistenza stessa si Israele. (la loro richiesta di
esercitare il diritto al ritorno) e con le loro azioni,
stanno dimostrando l’innata aggressività del loro
modo di affrantare le cose e l’inaffidabilità delle loro
promesse.
3
Vero o falso?
Gli arabi sono Davide in questo conflitto.
Israele è Golia, che usa una forza
eccessiva contro i palestinesi armati solo di
sassi.
Parlando di Davide e Golia…
1:22 Paesi arabi
1:50 Popolazione
1:800 Territorio
Senza parlare del petrolio…
Israele è Golia?
Altri paragoni:
Solo pietre?
Il 7 maggio 2001, una pattuglia
israeliana scoprì una nave carica di
armi destinate a un porto controllato
dall’autorità palestinese. Oltretutto,
si scoprì che questa era almeno la
terza volta che questo tipo di nave
aveva portato armi in quella zona.
Le armi, in ordine di potenza,
andavano
dai
Kalashnikov
ungheresi, ai fucili automatici e
munizioni SA-7, ai missili Strella 107
mm, ai razzi Katyusha, alle mine
anti carro armato e alle cariche
RPG. Altre armi trovate sulla nave
libanese sono abbastanza potenti
da distruggere Tel Aviv.
Secondo gli Accordi di Oslo,
all’Autorità Palestinese è
vietato possedere mortai e
razzi.
“Possiamo perdonare gli arabi perché uccidono i nostri
bambini. Non possiamo perdonarli quando ci costringono a
uccidere i loro bambini.
Golda Meir
“Avremo la pace con gli arabi quando ameranno i
loro bambini più di quanto odiano noi.”
Golda Meir
Fonti
The Center for Monitoring the Impact of Peace, (CMIP)
The Middle East Media and Research Institute (MEMRI)
Project One Soul
Christian Action for Israel
The Jewish Virtual Library
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Versione originale in inglese a cura di [email protected]
Traduzione italiana a cura del gruppo Italian Honest Reporting
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Bellissima spiegazione animata 2